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mercoledì 2 dicembre 2009

Il ritorno di Dorian Gray Oliver Parker

DORIAN GRAY.jpgda Corriere della Sera

Scoprendo Wilde
Amo le persone molto di più dei principi e le persone senza principi più di qualunque altra cosa al mondo, diceva Oscar Wilde. Una dichiarazione che sembra contenere tutto l'amore dell'autore per un personaggio – Dorian Gray – che rivive attraverso il volto di Ben Barnes nella nuova trasposizione cinematografica diretta da Oliver Parker. Dopo Un marito ideale e L'importanza di chiamarsi Ernest il regista inglese torna a tradurre un testo di Wilde per il cinema confrontandosi con un classico della letteratura. Parker, che per timore di rimanere intrappolato nell'opera del drammaturgo e poeta irlandese inizialmente aveva deciso di salire a bordo del progetto nelle vesti di co-produttore, ha visto in "Il ritratto di Dorian Gray" la possibilità di mettere le mani su un libro che continua a essere attuale in un mondo dove sempre più spesso ci si sofferma sull'aspetto esteriore e si fa ricorso alla chirurgia estetica per rimandare l'appuntamento con la vecchiaia. Inglese di Londra, classe 1981, Benjamin Thomas "Ben" Barnes incarna la diabolica ossessione del personaggio letterario creato da Wilde. "Ho letto il libro quando ero adolescente, credo sia uno dei primi romanzi che quasi tutti leggono da soli; molti lo fanno perché gli insegnanti ritengono che sia moderno, emozionante e sconvolgente. Ottenere questo ruolo era un sogno per me. È stato bellissimo poter interpretare Dorian, soprattutto nei suo momenti più oscuri, ed è stata una sfida molto interessante farlo apparire più 'vecchio' lasciando trasparire come le esperienze di vita lo abbiano cambiato". ..

continua http://cinema-tv.corriere.it/articoli/dorian-gray-diaboliche-ossessioni/c_02_36_85.shtml

video http://www.youtube.com/watch?v=9h9a3Sx6220


sabato 10 gennaio 2009

SALUTI ALL'ULTIMO DANDY

oscar wilde.jpgUN SALUTO AZZURRO A VITTORIO ZUFFI 

"Chiamo artista non chi scrive poesie, suona, dipinge... ma chi vive come tale!" GIORGIO COLLI

E' scomparso, volato nel Regno platonico della Forma pura, prematuramente, il mitico, Vittorio Zuffi, biondo e "ariano", quasi nato per bug temporale a Ferrara, molto celebre nella Città estense. Ci pemettiamo un saluto, condividendo la relativamente bella nota di addio di amici e familiari apparsa sulla stampa.

E' vero, per decenni, un dandy dall'inconfondibile ciufffo biondo in libertà, ha passeggiato per Ferrara: invidiato, ammirato per la Bellezza incarnata, l'eleganza, la seduzione sempre raffinata. Certamente l'ultimo dandy di Ferrara.... dalla fisiognomia e  lineamenti non distanti da Sgarbi e De André, ma sicuramente più aggraziati e estetizzanti. Chi non ricorda a Ferrara il suo- appunto Ciuffo biondo sempre in volo, magari sui tavolini del Caffè Boni in Viale Cavour?

Come Oscar Wilde, adoratore della Bellezza e come Restif de la Bretonne, gran seduttore raffinato di dame e signorine, dai gusti non banali ma ricercati, amava persino l'Intellgenza femminile...: e  dalla Parole mai volgari, musicali, invece, come Stile dei Grandi, anche in Provincia, ma Ferrara, ovvio, è provincia particolare. Come Dante Rossetti, Walter Pater eccetera.

A Ferrara città d'arte e di scrittori, molto semplicemente nella Vita, Vittorio Zuffi ha incarnato, vivendola fino all'ultimo verso, la Poesia: lo conoscevo a occhio da molti anni, ci salutavamo soltanto, era molto simpatico: dagli anni politicizzati agli anni ottanta spensierati al duemila, Vittorio, coerente, non si è mai confuso con certe mode anche pseudoimpegnate: ha sempre vissuto il suo Sogno d'Esteta. E' volato via un Grande Uomo, un Grande Ferrarese. Buon Azzurro del Cielo, Vittorio (dai Poeti di Ferrara).

R.G.

http://it.wikipedia.org/wiki/Estetismo