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martedì 27 dicembre 2011

Novità: Dittologie Congelate e Café Letterario Online di Federico Li Calzi

http://lasinorosso.myblog.it/media/02/00/1461616669.jpgIl poeta siculo Federico Li Calzi (1981, Agrigento), dopo il successo della raccolta “Poetica Coazione”, continua l’ascesa nel mondo della
poesia con la sua nuova silloge “Dittologie Congelate” e con un’idea innovativa: un Café Letterario Online.

Federico vive e lavora a
Canicattì (AG) nella quale svolge la professione d’imprenditore. Dopo i primi anni di Università, Federico preferisce dedicarsi e dunque
proseguire l’attività di famiglia. L’interesse per la letteratura nell’autore germoglia sin dall’infanzia, infatti come dichiara l’autore
in un’intervista:
“La passione per la scrittura nasce con lo stesso scrittore. Sembra retorico ma passione e scrittore convergono sullo
stesso piano. Da bambino trascrivevo sulla carta emozioni, ricordi, (attingevo allora dalla musica, che insieme alle parole esercitavano
nella mente uno stato evocativo di serenità) certo erano pensieri riferiti e non vissuti di persona.”

“Dittologie congelate”, edito da
Edizioni Cerrito, sarà disponibile a partire dal mese di gennaio 2012 in due formati: cartaceo ed ebook acquistabili direttamente sul suo
sito web al costo, rispettivamente, di €15.90 ed €6.90.
La raccolta consta di 128 pagine e presenta un’imponente rottura di stile rispetto
a “Poetica Coazione” con stimolanti giochi di parole e controsensi in una forma ellittica, asciutta, priva di aggettivi.

La prefazione è
a cura del critico Nuccio Mula, incontrato nella prima silloge, mentre, la postfazione è del genovese Enrico Testa, Professore Ordinario
Facoltà di Lettere e Filosofia nell’Università degli Studi di Genova. La foto di copertina è dell’artista Mark Kostabi (1960, Los Angeles)
pittore e compositore statunitense.

La tematica base de “Dittologie Congelate” è l’incomunicabilità tra due soggetti, una situazione che
ognuno di noi conosce ma che, nelle liriche di Li Calzi, viene estremizzata, ricalcata, reinventata per schiudere altri fondamentali temi
quali il ricordo, il rimpianto, la nostalgia per un amore, la solitudine dell’io. La musicalità del verso è altamente ricercata, giochi di
parole e figure retoriche sono parte sostanziale dell’opera che si presenta in modo del tutto omogeneo e coerente con la sua struttura.


Altra novità del poeta siculo è la creazione di un vero e proprio Café Letterario Online, ubicato attualmente nella sezione “blog” del sito
dell’autore ma, da gennaio avrà autonomia e nomenclatura; uno spazio nel quale ogni utente potrà liberamente discutere delle poesie,
articoli, recensioni, comunicati stampa, interviste. Uno spazio comune nel quale condividere le emozioni poetiche in un’ottica innovativa
ed al passo con i tempi.

Vi lascio al sito di Federico Li Calzi nel quale potrete scaricare gratuitamente la silloge “Poetica Coazione”:

http://www.federicolicalzi.it/



Per leggere l’ultima intervista di Federico Li Calzi:
http://oubliettemagazine.com/2011/11/14/intervista-di-alessia-mocci-a-federico-li-calzi-ed-alla-sua-nuova-raccolta-poetica-dittologie-congelate/

 




Alessia Mocci
Responsabile dell’Ufficio Stampa
di Federico Li Calzi


 

martedì 21 giugno 2011

La cosa che tu fai, di Federico Li Calzi, tratta da Poetica Coazione - recensione

http://lasinorosso.myblog.it/media/01/00/4085582469.JPG“La cosa che tu fai
è un nostro dispiacere,
se pur congiunge te
al mondo intero è un
evento che ritorna a
passi claudicanti.

Tu lasci che
sia così,
un fraseggio di memorie,
uno svuoto di parole,
che sappiano le cose
tacere all’esistenza.

Le cose che tu dici
sono povere
miserie,
le più vere
lusinghiere
rimaste ai nostri corpi.

Tu chiami le persone,
cerchi le parole
dici che è la notte
sulla spiaggia che
è
morta la luna sulla
sabbia che rimpiange
langue la tua faccia.

Sono momenti che tu
pungi e mostrano la vita,
attimi che seguono
i tuoi
sfaceli.

Sono brividi nel corpo
le occhiate di traverso.
Sono brividi nella notte
gli occhi che tu indossi.”

“Poetica Coazione” è la prima silloge di Federico Li Calzi(1981, Agrigento). La raccolta poetica è stata pubblicata nel 2009 dalla casa editrice Tra@art, ma l’autore ha deciso di espandere la sua opera liberamente, infatti è scaricabile in modo del tutto gratuito sul suo sito web. L’introduzione
di “Poetica Coazione” è stata scritta da Nuccio Mula.

Le poesie di Federico Li Calzi non presentano un titolo per scelta stilistica, in
questo caso in genere il primo verso della lirica ne diviene il titolo. “La cosa che tu fai” è, infatti, il primo verso della lirica, che
si trova nelle pagine 54-55 della raccolta. “La cosa che fai tu” è suddivisa in sei strofe libere.
“La cosa che tu fai/ è un nostro
dispiacere,/ se pur congiunge te/ al mondo intero è un/ evento che ritorna a/ passi claudicanti.”

Versi frantumati da enjambement per
restaurare nella mente un ricordo. L’azione, il compiere qualcosa è percepito come dannoso per la continuità del presente e del rapporto
tra l’io narrante e la sua compagna. Dispiacere ed unione per lo stesso atto, ci si allontana per avvicinarsi a qualcos’altro, al mondo
intero, ai suoi bisogni mondani non senza uno sguardo verso il passato, come se, il personaggio narrato, non fosse sicuro del suo
comportamento e continuasse a cercare altrove zoppicando nell’avvenuto.

“Tu lasci che sia così,/ un fraseggio di memorie,/ uno svuoto di
parole,/ che sappiano le cose/ tacere all’esistenza.”

S’ instaura un rapporto di silenzio tra le azioni, la memoria ed il dialogo. L’io
narrante, non senza rabbia compassionevole, delinea la relazione come una presenza al di fuori della vita stessa, la verità è lasciata alla
musicalità degli eventi lontani, sgombri da descrizioni e vocaboli ed allo stesso tempo esperti e celati all’esistenza, alla realtà del
presente. È un mentire a se stessi sapendo di mentire con un intento di leggerezza di esistere.

“ Le cose che tu dici/ sono povere miserie,
/ le più vere/ lusinghiere/ rimaste ai nostri corpi.”

E così le parole, i discorsi del personaggio narrato si plasmano al bisogno di
leggerezza laddove è rimasto soltanto il corpo a decretare visibilità. Le povere miserie equivalgono a cose vere e lusinghiere che l’io
narrante plasma in un “nostri corpi” ed in un “nostro dispiacere” del secondo verso della lirica.

“Tu chiami le persone,/ cerchi le
parole/ dici che è la notte/ sulla spiaggia che/ è morta la luna sulla/ sabbia che rimpiange/ langue la tua faccia.”

Frenetici versi che
riprendono i discorsi e gli atteggiamenti di lei che racconta della notte ormai morta sulla spiaggia e del rammarico della luna per il suo
volto, come se si fosse addentrata in una novella remota di astri e natura. Si notano due chiasmi semantici: terzo e quinto verso con notte
e luna, quarto e sesto con spiaggia e sabbia; in quest’ultimo si ha anche la figura retorica del chiasmo in allitterazione ed in rima.


“Sono momenti che tu/ pungi e mostrano la vita,/ attimi che seguono/ i tuoi sfaceli.”

Questi racconti di lei riescono a forare, a colpire
la quotidianità del rapporto, le parole riescono a mostrare l’esistenza anche quando sono presentate da parabole fantasiose. Ma ciò che
precede il racconto e dunque quei momenti di dialogo non è altro che decadimento, sfacelo personale. È come se tutto partisse dalla
perdita, dalla mancanza interiore di Ragione.

“Sono brividi nel corpo/ le occhiate di traverso./ Sono brividi nella notte/ gli occhi che
tu indossi.”

L’anafora iniziale “Sono brividi” presenta quasi una contemporaneità tra corpo e notte. I brividi nel corpo e nella notte si
tramutano in occhiate ed occhi. Gli occhi, che il personaggio narrato indossa nella notte, sono paragonati agli sguardi obliqui che
rabbrividiscono il corpo.




Le tavole sono di Tatiana Parodi, tecnica mista con base acquerello 20 x 30
Contatto: t.parodi74@gmail.com


Lascio il link del sito nel quale potrete scaricare gratuitamente la sua raccolta intitolata “Poetica Coazione” ed il link della pagina del
social network Facebook:
http://www.federicolicalzi.it/


http://www.facebook.com/pages/Federico-Li-Calzi/188911001130172



Link di una
recensione di “Poetica Coazione”:
http://oubliettemagazine.com/2011/02/18/poetica-coazione-di-federico-li-calzi-traart-2009/



Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa “Poetica Coazione”


 

domenica 19 giugno 2011

Federico Li Calzi. Inarrestabile il successo di critica e di pubblico per il giovane Autore di Canicattì ormai di fama nazionale

http://lasinorosso.myblog.it/media/01/02/940340169.jpgFederico Li Calzi sbanca il web: consensi record per la sua silloge “Poetica Coazione”.

Ben cinquemila lettori, dodici mila visitatori del
suo sito, centinaia di migliaia di risultati su tutti i motori di ricerca.

Circa cinquemila lettori che hanno scaricato gratuitamente la
sua raccolta di poesie, con cui ha ottenuto vasta notorietà in Italia ed all’estero nonché numerosi ed autorevoli consensi critici; oltre
dodicimila i visitatori del suo ampio e documentato sito Internet; centinaia di migliaia di risultati su tutti i motori di ricerca del
“web” a digitare, virgolettandoli, il suo nome e cognome od il titolo del suo libro: questi i numeri e specialmente i fatti con cui stanno
“viaggiando” al “top” del successo sia Federico Li Calzi, giovane ma già rinomato Autore di Canicattì, ed il suo volume “Poetica coazione”,
veicolato in libera fruizione sulla “Rete” per esplicita volontà dello scrittore ed operatore culturale che, in questo modo, ha voluto
sganciarsi dai passaggi obbligati e dai mille compromessi estenuanti e mortificanti cui sono costretti tutti gli Autori che desiderano
“farsi un nome” e proporsi (o, come nel suo caso, imporsi, e con giustificato merito) nel contesto letterario più qualificato.

Federico Li Calzi, che ad un’attività imprenditoriale brillantemente gestita in prima persona, da anni associa un’encomiabile e fattiva “missione” di
poeta, scrittore ed operatore culturale, ha dimostrato d’aver intuito e percorso la strada giusta, testimoniando tale impegno non solo con
la citata raccolta di poesie (pubblicata anche in migliaia di copie cartacee, di cui la massima parte donata alle biblioteche, ai docenti
ed agli studenti delle Università siciliane, gesto di cultura e di sensibilità particolarmente gradito dai destinatari) ma anche con un’
infaticabile attività di promozione intellettuale, strettamente legata alla valorizzazione del territorio agrigentino; come, ad esempio, un
evento di grande importanza e di altissimo livello culturale, l’ “Incontro con l’Autore” ( tenutosi nel marzo scorso presso il Palazzo
Stella di Canicattì, impeccabilmente coordinato dalla giornalista ed operatrice culturale Deborah Annolino) ed alla presenza di un pubblico
vasto e particolarmente qualificato, grazie al quale è riuscito a portare nella nostra Provincia, il Prof. Enrico Testa, insigne
protagonista della cultura italiana, scrittore, poeta e saggista nato nel 1956 a Genova e nella cui Università insegna Storia della lingua
italiana: un letterato e studioso noto per la qualità ed il numero di pubblicazioni molto apprezzate da fruitori e critica, opere di
altissimo livello fra le quali si ricordano, per Einaudi, Lo stile semplice. Discorso e romanzo (1997), Montale (2000), Eroi e figuranti.
Il personaggio nel romanzo (2009), nonché le raccolte poetiche In controtempo (1994), La sostituzione (2001), Pasqua di neve (2008) e
L'esistenza. Tutte le poesie 1980 - 1992 (2010) e, sempre per Einaudi, anche il Quaderno di traduzioni di Giorgio Caproni (1998) nonché l’
antologia Dopo la lirica. Poeti italiani 1960-2000 (2005).

Anche il Prof. Enrico Testa (il quale è rimasto affascinato da Canicattì e da
molte altre bellezze naturali ed architettoniche del nostro territorio, sottolineandone, contestualmente, anche l’altissimo livello
culturale, testimoniato, nell’occasione, dall’ammiratissima presentazione delle sue opere a cura del Prof. Nuccio Mula, come lui docente
universitario e scrittore, nonché critico letterario e d’arte internazionale e Presidente dell’Associazione Scrittori ed Artisti
Agrigentini, organizzatrice, assieme a Federico Li Calzi, dell’evento) non ha mancato, a margine dell’incontro, di rivolgere alti
apprezzamenti al volume di Federico Li Calzi, rimarcando, dell’opera, alcuni precisi aspetti che lo hanno maggiormente colpito e
gratificato, fra cui, gli ha poi scritto, “l'ascolto delle cose che non passano mai, il rapporto umani/natura, la tematica amorosa e la
metamorfosi della figura femminile in fenomeni naturali, la resa della giovinezza delle emozioni, la presenza dell'assenza, il fare
diventare la persona un’idea”, ed “un'originale tensione inventiva e, soprattutto, un ritmo, un brio musicale che, affidato a rime ed
assonanze, scopre in sé tonalità nuove e una pronuncia tutta tua”.

Sull’incessante successo di critica e di pubblico del giovane Autore
di Canicattì (che continua anche ad essere recensito ed elogiato sulle pagine delle più qualificate riviste cartacee e pagine web
specializzate nel settore letterario) il Prof. Nuccio Mula ha voluto sottolineare che “Federico li Calzi prosegue a stupire ed a
gratificare per questo suo proporsi / imporsi all’insegna dell’umiltà e della riservatezza, qualità feconde di esiti concreti che, fin dall’
inizio della sua attività letteraria e di promotore culturale, lo hanno reso, per sua e nostra fortuna, deliberatamente ‘anomalo’ e del
tutto distaccato rispetto ad altri Autori della nostra Provincia: serio, concreto, non presenzialista, fuori da ogni pernicioso ‘feeling’
con esibizionismi e superbie, giammai tentato dalle ‘perfomances’ a comando, dalle poesie sfornate su commissione o per l’occasione, dalle
futili e ridicole premiologie, per la massima parte dei casi dietro pagamento, di cui si vantano e si bardano molti mediocri e presunti
‘scrittori’, ‘poeti’ ed ‘artisti’ ad esclusiva caccia di vana e vanesia visibilità mediatica”.

Federico Li Calzi, a breve, pubblicherà un’
altra raccolta di poesie ed altri lavori letterari, senza tralasciare, è ovvio, di gratificare il territorio agrigentino con un’altra serie
di “Incontri con l’Autore” ad altissimi livelli.

Firmata da ASSOCIAZIONE SCRITTORI E ARTISTI AGRIGENTINI


Link del sito nel quale
potrete scaricare gratuitamente la sua raccolta intitolata “Poetica Coazione” ed il link della pagina del social network Facebook:
http://www.federicolicalzi.it/
http://www.facebook.com/pages/Federico-Li-Calzi/188911001130172



Info su “Incontro con l’autore”:
http://oubliettemagazine.com/2011/03/17/resoconto-della-serata-incontro-con-l%E2%80%99autore-promosso-da-federico-li-calzi/


Alessia Mocci

Responsabile dell’Ufficio Stampa di “Poetica Coazione”




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venerdì 13 maggio 2011

Poetica Coazione di Federico Li Calzi, recensione di Diego Romeo

http://lasinorosso.myblog.it/media/01/01/1621738477.jpgDi seguito la recensione di Diego Romeo ne “La mosca” di Milano. Diego Romeo è un docente universitario, giornalista e critico
multimediale.
“Federico Li Calzi, ventottenne “poeta compulsivo”, possiede, insieme al padre, un’avviata fabbrica di infissi; eppure il
“bene-stare” anche stavolta è rimasto contagiato dal ritornante “male di vivere”, dalle sempre ineludibili “fragen” heiniane che lo portano
a rimestare e anche fuggire lontano dalle bolle economiche, dai consunti capitalismi, da impossibili comunismi e cristianesimi; e lo
dimostrano questi versi inconsueti che potrebbero appartenere ad uno “scapigliato” o a poeti dalla vita scomposta o emarginata di un Sandro
Penna o di un Valentino Zeichen che oggi abita una capanna sulla sponda del Tevere. Se lo vedi, Federico è un “picciotto” compito ed
elegante, parco di parole e felice di mettersi in discussione, di offrirsi sotto forma di poesia…
Un “beau geste” offerente ma che reclama
un’afferenza che non puoi eludere o rimandare. Perché la “coazione poetica” è lì, ti investe come un’onda e non ammette vie di fuga.
Alternativamente, ho rapportato queste poesie all’immagine sempre presente dell’ “Impero delle luci” di Magritte e del “Concetto Spaziale”
di Fontana con quel blu illusorio e ossessivo martirizzato da quei tagli di lame implacabili. A cos’altro pensare, infatti, quando leggi
versi come ”Tu sei la parola non detta di una triste opinione, un ciglio al crepuscolo” oppure “ Essere vivo o morire non conta, è questa
la fortuna che mi hai dato”? E significativi appaiono anche questi altri, che citiamo in sequenze frammentate:
“Narcotici i tuoi occhi
spensero la Ragione che qui rimase a giocarmi gli eventi”; ” Ho ricordato che tutto fu possibile una sera, una sera di luna e di notte
profonda”; “E’ inutile badare a ciò che avvenne una volta, se poi non torna”; ”… a noi che siamo soli, risultante di materia, nonostante ci
chiamiamo, affinché rimanga una presenza”; “Solleviamo palazzi con le mani, spostiamo le vie con le parole, camminiamo senza fine, persi
per sempre, ipnotizzati in noi”; “Ma ora mi chiedo se tu esisti, se pensi all’esistenza, se esiste il già esistito, o se è tutto nell’
essere”; “Quanti uomini han toccato quel corpo, quanti hanno sussurrato parole da stupidi”; “Non riesce facile a te che sei luce, restare
chiusa in una cassa”.
Le poesie del libro, scritte tra il 2005 e il 2009, s’acquietano, all’ultima pagina, nella saggezza di un’Arcadia
pensata e implorata nel “bisogno di due occhi giovani e due braccia forti… per saper organizzare il lavoro (che è quello che conta) e
sfruttare quel ponte, per far fiorire un giorno, forse, la terra nel lavoro di oggi”. C’è forse, in questo corposo volume,un ritorno ad un’
Arcadia-Utero? Ad un’Arcadia politico-imprenditoriale originaria? Ad un rigenerante riformismo? Ed ancora: quel “lei” e quel “tu” sono
vissuti come opposizioni alla degradazione della storia? Sono segnali lessicali su un paesaggio fisico e metafisico? O cos’altro sono?
Li
Calzi non fa e non vuol fare la fine delle Silvie Plath e dei Michelstaedter. La sinestesia poetica stavolta interpella, richiede, esige
risposte dalla presunta “divina indifferenza”. In un mondo, si spera, popolato non più da “indifferenti”.”
Vi lascio il link della
biografia di Federico Li Calzi:
http://oubliettemagazine.com/2011/02/16/federico-li-calzi-vita-opere-e-critica/



Link sito dell’autore nel
quale potrete scaricare gratuitamente “Poetica Coazione” e link pagina facebook:
http://www.federicolicalzi.it/


http://www.facebook.com/pages/Federico-Li-Calzi/188911001130172

Alessia Mocci
Responsabile dell’Ufficio Stampa “Poetica Coazione”




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mercoledì 13 aprile 2011

Poetica Coazione di Federico Li Calzi recensito da Teodora Mastrototaro

http://lasinorosso.myblog.it/media/02/00/1621738477.jpgTeodora Mastrototaro (Trani, 1979), sin dall’infanzia ha dimostrato un notevole interesse per la poesia e l’arte tout court. Nel 2009
pubblica la sua prima raccolta “Afona del tuo nome”, tradotta nel 2010 in lingua inglese dallo scrittore Jack Hirschman (New York, 1933)
con il titolo “Can’t voice your name”. Segue un estratto della recensione di Teodora a “Poetica Coazione”, raccolta di poesie di Federico
Li Calzi (Agrigento, 1981).
“COAZIONE:
1) Limitazione della libertà altrui ottenuta con la forza. Costrizione.
2) Forma di nevrosi che si
manifesta con tendenze ossessive.
3) C. elastica: in meccanica, stato di un solido in cui esistono tensioni interne non sollecitate dall’
esterno.
(da: Il Dizionario Della Lingua Italiana)
POETICA COAZIONE: Libertà che si manifesta quando le tensioni interne… si trasformano…
in poesia. (di Teodora Mastrototaro)
Il giovane poeta Federico Li Calzi, con un salto temporale, non appena si inizia a leggere la sua
raccolta di poesie “Poetica Coazione”, teletrasporta il lettore, come se fosse questi una particella di luce, alla stagione più calda ed
apparentemente più gioiosa dell’anno: l’estate.
Il lettore, da qualsiasi luogo stia leggendo, riappare sulla superficie di un pianeta
lontano ed assolato. Il lettore “salta” la stagione che sta vivendo e non intendo solo stagione come periodo che divide l’anno ma anche
come metafora della vita. La calda estate che ci presenta il poeta diventa metafora delle stagioni della vita.
Immagini che sanno di sole,
che sanno di caldo. L’atmosfera e l’aria che si respirano durante la lettura delle prime poesie della silloge sono presentate attraverso
una scrittura malinconica. Esiste una differenza tra ciò che è descritto ed il come.
La stagione più bella è la mano malinconica del poeta.
Che l’estate sia in verità un addio? D’altronde: “L’estate è una cosa che m’hai dato”, “è riflesso di cose morte”, “come estate finita, d’
una infanzia perduta”, “l’estate persa sulle tue parole”. Il poeta entra a punta di piedi nella nostra stagione più malinconicamente bella
mettendoci a conoscenza della sua. Il poeta si rivolge a noi e lo fa attraverso la sua amata.
La poesia italiana ha da sempre avuto come
ispiratrice la figura femminile. Questa è stata trattata diversamente a seconda della mano dell’autore ma per lo più per i poeti è sempre
stata il simbolo della loro soggettiva visione della vita e della loro personale poetica. Ricordiamo Beatrice, Laura, Angelica, Silvia. E
le donne dei poeti Saba, Montale, Campana. L’importanza della donna per questi ed altri autori fa comprendere quanto la figura femminile in
poesia fosse fondamentale perché su di lei i poeti facevano congiungere i sentimenti ed i loro pensieri, come se tra le braccia della
donna l’uomo con il suo tutto si senta protetto e beato. Anche per il giovane Federico Li Calzi la figura femminile diviene il carnale
mezzo che muove la sua poesia.
Una figura, la donna che ritroviamo in “Poetica Coazione”, che a poco a poco ci appare. Prima è evanescente
poi sempre più chiara. Una figura femminile che cambia la sua forma. È donna ma è anche cielo “le nuvole si fanno cielo e il cielo diventa
te.” , è custode di vita “la vita è un ricordo chiuso nel tuo foulard”. La donna diventa la dolce causa per cui la notte soffre perché
rimasta senza le stelle “Misera la notte ha perso anche te”, la notte non è più. La notte non è più nulla. “la notte ha perso il suo
fascino” perché non basta più a quella stessa donna che era “la chiusa campagna, l’aperta speranza, il greto imbrunito sotto l’albero di
noci.”
Il poeta affianca la figura della sua donna che impariamo a conoscere durante la lettura, alla notte. Come se lei fosse un dolce
vampiro che succhia il sentimento dalla penna del nostro giovane autore.
Il ripetuto riferimento alla notte rende ossessiva l’immagine
della sera e sarà questa stessa a rifiutare la Lei che con tanta passione il poeta le cuce addosso. La notte, così, cancella il volto
dell’amata, diventa vuoto e il poeta in quel vuoto cerca di dimenticare l’amore.
Fin dalle prime poesie diventa riconoscibile lo stile
dell’autore. La sua mano leggera, il suo continuare ad entrare in punta di piedi non solo nel singolo lettore e nella sua estate ma anche
ritornare a punta di piedi e delicatamente all’interno di una storia ambientata in una notte.
Che questa sia non soltanto uno spazio di
tempo tra il sole che muore e il sole che sorge ma anche uno spazio di tempo della nostra vita?
L’estate e la notte poi si congiungono “La
notte ci ha mancato, sorpresi a redimere il tuo peccato.//L’estate muta sulla tua fortuna, lascia volto nell’aperta campagna” per lasciare
spazio all’arrivo dell’inverno e all’ancora presente notte.
/…/ Durante la lettura seguiamo una storia attraverso i versi. Come quando
unendo i nei sul corpo della propria amata l’uomo traccia una mappa su quel corpo che lo condurrà all’amore o all’abbandono, così Federico
Li Calzi traccia sul corpo della sua ispirazione la mappa che lo porta alla consapevolezze che : “Ma tu sei un capriccio che più non
importa” “Anche le tue forme sono svanite nell’ansito della mente” “Le immagini scolorano il presente più del passato, e i ricordi, …
dissolvono il passato più del presente.”
Notte, estate, campi, terre, pini, fiume, albero, acqua, frutti, vento, mari, sapore di legna,
cielo, nuvole, la foce dei Platani, pioggia, notte, inverno, campagna, spiaggia, selciati, questi e altri termini, ripetuti ed alternati
tra di loro nelle diverse composizioni, ambientano la poesia in un giardino incantato, una sorta di atmosfera fatata. E’ questa l’
impressione che avverto leggendo e rileggendo “Poetica Coazione”. Atmosfera che però contrasta con la realtà della vita che qui è decritta
in versi e ancora più forte si fa la differenza tra ciò che è descritto ed il come. Questo rende riconoscibile l’autore, anche, cioè, per
le atmosfere che evoca nelle sue composizioni.
Federico Li Calzi scrive “Dobbiamo lasciarci le sere in cui il mondo svanisce” e mi chiedo
se lui ha lasciato se stesso ora che il suo mondo d’amore è svanito dentro i suoi versi.”
Vi lascio il link diretto per leggere la
recensione completa:
http://oubliettemagazine.com/2011/03/25/poetica-coazione-di-federico-li-calzi-recensione-di-teodora-mastrototaro/


Link
sito dell’autore nel quale potrete scaricare gratuitamente “Poetica Coazione” e link pagina facebook:
http://www.federicolicalzi.it/


http://www.facebook.com/pages/Federico-Li-Calzi/188911001130172

Alessia Mocci
Responsabile dell’Ufficio Stampa di “Poetica Coazione”

 

sabato 26 marzo 2011

Narcotici i tuoi occhi, di Federico Li Calzi, tratta da Poetica Coazione - recensione

http://lasinorosso.myblog.it/media/00/02/1777701252.jpg“È un volersi dimenticare
l’amore tra noi.
È sciogliersi di gocce
lungo il fiato,
lo schermo delle tue labbra.
Discutere sulle sequenze,

sulle girandole efficaci
delle parole.
Ma non entra la storia
a far parte di noi.
Non scuote respiri
la parola fra noi.
Narcotici i tuoi
occhi
spensero la Ragione,
che qui rimase
a giocarmi gli eventi.
Dimentica la verità,
fai che tutto sia
come allora.
È una stretta libera

lo scandaglio delle parole.”

“Poetica Coazione”, edito nel 2009 dalla casa editrice Tra@art, è la prima raccolta di poesie di Federico Li
Calzi (1981, Agrigento). Federico ha deciso di rendere, la sua silloge poetica, libera dalle ragioni di mercato optando per il download
gratuito direttamente dal suo sito web.
La raccolta è introdotta dalla prefazione di Nuccio Mula, il quale analizza la poetica di Li Calzi
sottolineando lo stile maturo e definito dell’autore, seguono novanta liriche.

Le poesie di Federico Li Calzi non presentano un titolo per
scelta stilistica. “Narcotici i tuoi occhi” non è altro che un verso della stessa lirica, che si trova nella pagina 14 della raccolta.

“È
un volersi dimenticare/ l’amore tra noi.”

“Narcotici i tuoi occhi” sin dal primo verso presuppone con la copula iniziale “È” un evento
immobile che non si lascia attraversare da motivi diacronici, un evento sensoriale che trascina in una dinamica di souvenir mentali ed
emozionali. Non si ha dunque una certezza di ubicazione temporale . Il “noi” presuppone due soggetti, un lei ed un lui, il loro rapporto è
di carattere sentimentale ma, non essendo inserito in un preciso strato temporale, è come se “l’amore tra noi” vivesse ciclicamente in uno
stadio aeriforme, in autonomia rispetto ai due personaggi della lirica.

“È sciogliersi di gocce/ lungo il fiato,/ lo schermo delle tue
labbra./ Discutere sulle sequenze,/ sulle girandole efficaci/ delle parole.”

Due elementi, aria ed acqua si intersecano nella visione di
un volto. Abbiamo così gocce, fiato, labbra in una costruzione di dislocazione a sinistra, cioè la posposizione del soggetto sulla sinistra
del verso. La posposizione è una figura linguistica fortemente amata e ricercata da Li Calzi che denota la sua empatia verso un concetto
primario di struttura poetica.

“Ma non entra la storia/ a far parte di noi./ Non scuote respiri/ la parola fra noi.”

I versi centrali di
“Narcotici i tuoi occhi” non professano alcuna speranza per il “noi” in un crescendo malinconico di negazioni come se la relazione non
fosse mai accaduta, come se non fosse mai entrata nella storia personale dei due e, dunque, nessun ricordo riuscisse a sformare il respiro.


“Narcotici i tuoi occhi/ spensero la Ragione,/ che qui rimase/ a giocarmi gli eventi./ Dimentica la verità,/ fai che tutto sia/ come
allora.”

La figura retorica della donna dai narcotici occhi che riesce a fermare la Ragione - personificata - ed a sostare nella mente
dell’io, sino a prender vita negli eventi giornalieri, è un’immagine di tagliente bellezza, una figurazione che nasconde la sua origine
senza dar parametri di conoscenza. La stessa Ragione, come conseguenza, incita l’io a trattenersi in un tempo remoto definito “allora”.


“È una stretta libera/ lo scandaglio delle parole.”

Gli ultimi due versi della poesia riprendono ritmicamente, e dunque strutturalmente, i
primi due in un’armonia unificatrice di significati indicata dalla copula iniziale e dalla rima imperfetta in consonanza “amore – parole”.
Federico Li Calzi lascia dunque una sorta di mappa semantica d’intensa articolazione tra lo scritto ed il non scritto, come se ci fosse una
sub-struttura di morsa slegata, di una “stretta libera”.
La Poetrytrailer “Pagina 14” con sottotitolo “Narcotici i tuoi occhi” sottolinea
la concezione del tempo visto come ricordo in un presente imposto. La Poetrytrailer è stata prodotta dalla Faster Keaton Produzioni (faster.
keaton@gmail.com) - Voce narrante Mario Pischedda - ed è visualizzabile su YouTube: http://www.youtube.com/watch?v=a450Oua9hmo
La
Fotopoesia di “Narcotici i tuoi occhi” è di Roberto Montis (robymontis@alice.it).
Lascio il link del sito nel quale potrete scaricare
gratuitamente la sua raccolta intitolata “Poetica Coazione” ed il link della pagina del social network Facebook:
http://www.federicolicalzi.it/
http://www.facebook.com/pages/Federico-Li-Calzi/188911001130172



Link di una recensione di “Poetica Coazione”:
http://oubliettemagazine.com/2011/02/18/poetica-coazione-di-federico-li-calzi-traart-2009/

Alessia Mocci
Responsabile dell’Ufficio Stampa “Poetica Coazione”






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sabato 19 marzo 2011

Resoconto della serata Incontro con l’autore promossa da Federico Li Calzi

http://lasinorosso.myblog.it/media/01/02/1559319903.jpgIl 4 marzo 2011 a Canicattì (AG), presso la Sala Convegni di Palazzo Stella, si è svolto l’evento “Incontro con l’autore” dedicato al
docente universitario, poeta, scrittore e saggista Enrico Testa. La serata è stata promossa dal poeta Federico Li Calzi e curata dall’
Associazione Scrittori e Artisti Agrigentini.
Il Prof. Enrico Testa (Genova, 1956) insegna Storia della Lingua Italiana presso la Facoltà
di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova. Dottore di ricerca in Scienze letterarie all'Università di Pavia e ricercatore di
Linguistica italiana presso l'Università per Stranieri di Siena dal 1991 al 1998, è diventato professore associato di Storia della Lingua
italiana nel 2000 e poi, nel 2005, ha vinto il concorso di professore ordinario sempre nella stessa disciplina. Ha pubblicato per Einaudi,
Lo stile semplice. Discorso e romanzo (1997), Montale (2000), Eroi e figuranti. Il personaggio nel romanzo (2009), nonché le raccolte
poetiche In controtempo (1994), La sostituzione (2001), Pasqua di neve (2008) e L’esistenza. Tutte le poesie 1980 – 1992 (2010); e sempre
per Einaudi ha curato anche il Quaderno di traduzioni di Giorgio Caproni (1998) e l’antologia Dopo la lirica. Poeti italiani 1960-2000
(2005). I campi di ricerca sono principalmente lo studio del parlato in prospettiva diacronica e nei suoi rifacimenti letterari, l'analisi
della lingua poetica e narrativa del Novecento e l'indagine sui risvolti stilistici e compositivi della categoria del personaggio
romanzesco.
L’evento “Incontro con l’autore” è stato coordinato dalla giornalista Deborah Annolino e presentato dal poeta canicattinese
Federico Li Calzi, con l’intervento del docente universitario Prof. Nuccio Mula (scrittore e critico internazionale d’arte e letteratura,
Presidente dell’Associazione Scrittori e Artisti Agrigentini).
Sono stati quasi un centinaio i presenti all’evento, fra i quali numerose
personalità del contesto culturale e sociale della Provincia. Nel corso dell’evento il Prof. Testa ha trattato diverse argomentazioni
trascinato dalle distinte domande di Deborah Annolino e di Federico Li Calzi. Si è parlato concretamente di cultura odierna, delle diverse
accezioni di poetica, del poetare dell’illustre ospite genovese, sulla problematica delle case editrici d’oggi. Degna di nota la pertinente
analisi del Prof. Nuccio Mula sul percorso letterario del Prof. Testa.
La serata si è conclusa con la lettura di alcune fra le più belle
poesie del Prof. Enrico Testa.
Federico Li Calzi ci racconta qualcosa della serata:
“Il taglio che ho dato alla serata è stato quello di
una discussione culturale, avente come protagonista una delle personalità di maggiore rilievo della poesia contemporanea, per meriti e
titoli. Come già il titolo, “Incontro con l’autore”, faceva presentire è stato un incontro
informale. La coordinatrice, Deborah Annolino, ha sapientemente dosato, poche e mirate domande,
al Prof Testa, che, con la modestia che contraddistingue in genere gente di alto livello, ha espresso considerazioni sulla propria
poetica; sulla poesia nel mondo di oggi come sfida editoriale persa. Ho inoltre apprezzato, per profondità e capacità d’intuire, l’
intervento critico del Prof. Nuccio Mula, che con una attenta analisi dei testi poetici dello scrittore genovese ne ha spiegato la
filosofia poetica. L’evento si è concluso con un “recital” di poesie del Prof Testa.”
Lascio il link del sito del promotore de “Incontro
con l’autore” nel quale potrete scaricare gratuitamente la sua raccolta intitolata “Poetica Coazione” ed il link della pagina del social
network Facebook:
http://www.federicolicalzi.it/


http://www.facebook.com/pages/Federico-Li-Calzi/188911001130172



Link del Comunicato
Stampa del 4 marzo:
http://oubliettemagazine.com/2011/03/01/incontro-con-lautore-4-marzo-canicatti-ag/




Alessia Mocci
Responsabile dell’
Ufficio Stampa “Poetica Coazione”



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sabato 5 marzo 2011

Poetica Coazione, di Federico Li Calzi, recensione di Pietro Seddio

http://lasinorosso.myblog.it/media/00/01/1621738477.jpgDi seguito la recensione di Pietro Seddio ne “Il Convivio” di Catania. Pietro Seddio è un regista teatrale, saggista, romanziere, poeta ed è stato inoltre tra i fondatori del Gruppo T. M. 17, del Piccolo Teatro Pirandelliano di Agrigento e della Cooperativa Piccolo Teatro
“Italo Agradi” di Pavia.

“La connotazione poetica si avvale di una caratura umana ed intellettuale con aggrovigliati sentimenti di
passione, di vita, di morte, espressioni di un mondo interiore che l’autore utilizza e canalizza in forme espressive liriche di notevole  pregio. Il mondo altalenante che lo circonda viene a presentarsi come “oggetto” di riflessione e nell’analisi conseguente egli è capace di immergere le sue mani per toccare e conoscere la materia, quella stessa che sotto certi aspetti sembra informe e fissata nel tempo.

Ma la sensibilità di Federico Li Calzi, riesce a smuovere questo “oggetto incriminato” per renderlo vivo e palpitante infondendo la sua anima e la sua così spiccata sensibilità che alla fine sono a valorizzare il suo essere “poeta”. Non uno d’occasione, sprovveduto, pronto per l’ uso, ma profondo in quanto quella materia si affastella, nel prosieguo delle composizioni, anche di colori, di vita, di sensibilità; di tutti i sentimenti che sono dotazione imprescindibile di ogni essere umano.

È del tutto scontato che le poesie sono formate di parole e proprio queste assumono un significato del tutto particolare perché vengono inserite nel contesto della composizione poetica come tante tessere in un mosaico. Si potrebbero citare una infinità di esempi, ma si consiglia una attenta lettura così come consiglia la prefazione profonda e determinata del prof. Nuccio mula che dà una connotazione letteraria di assoluto spessore facendo sì che l’opera del Nostro acquisisca più determinata identificazione pregiandosi di un così conosciuto prefatore.

Molto giustamente, coerente con la sua formazione artistica, in “quarta di copertina” fa riferimento al concetto di Poesia (quella vera) che deve ritrovare (stante la continua inflazione per la nascita indiscriminata di “poeti” da non leggere) la forza di tornare ad essere l’epicentro della vita culturale della società chenon può fare a meno di questa meravigliosa forma d’espressione che da sempre accompagna il cammino dell’uomo.

Nella sintesi che vuole evidenziare il nucleo della completezza lirica e della conseguente capacità di tradurre la Parola in Poesia si può affermare che il libro di Li Calzi “Poetica Coazione” può essere annoverato a ragione ben veduta come una esperienza (la sua prima dal punto di vista editoriale) assai positiva e come ha sollecitato il prof. Mula, si consiglia una approfondita lettura per il piacere di immergersi in questo ricco mondo sensitivo e palpitante per poterne avvertire i profumi, sentire la melodie, respirare quell’aria salubre che aiuta a guardare con
fiducia all’avvenire in un momento di caos dove i valori si sono persi e dove le coscienze si sono ottenebrate.

Un momento di vera letteratura, di espressione lirica che merita i complimento e la sollecitazione a continuare per avere l’opportunità di leggere altri pregevoli testi che saranno ad arricchire il nostro patrimonio culturale.”

Vi lascio il link della biografia di Federico Li Calzi:

http://oubliettemagazine.com/2011/02/16/federico-li-calzi-vita-opere-e-critica/

Link sito dell’autore nel quale potrete scaricare gratuitamente
“Poetica Coazione” e link pagina facebook:
http://www.federicolicalzi.it/

http://www.facebook.com/pages/Federico-Li-Calzi/188911001130172


Alessia Mocci
Responsabile dell’Ufficio Stampa “Poetica Coazione”

venerdì 18 febbraio 2011

Federico Li Calzi - Vita, Opere e Critica

http://lasinorosso.myblog.it/media/02/00/1563254154.jpgFederico Li Calzi è nato ad Agrigento il 28 Agosto 1981. Vive e lavora a Canicattì (AG) nella quale svolge la professione d’ imprenditore.
Dopo i primi anni di Università, Federico preferisce dedicarsi e dunque proseguire l'attività di famiglia.

L’interesse per la letteratura nell’autore germoglia sin dall’infanzia, lo stesso Federico dichiarerà in un’intervista:

“La passione per la scrittura nasce con lo stesso scrittore. Sembra retorico ma passione e scrittore convergono sullo stesso piano. Da bambino trascrivevo sulla carta emozioni, ricordi,(attingevo allora dalla musica, che insieme alle parole esercitavano nella mente uno stato evocativo di serenità) certo erano pensieri riferiti e non vissuti di persona.
Poi il tempo, l’autocritica, hanno lavorato la materia, distruggendo costantemente lo stile che di volta in volta nasceva sotto la mano, “scrivendo molto e strappando moltissimo”, fino a raggiungere la forma, il ritmo desiderato.”

L’autore frequenta diverse Associazioni Culturali e fa parte anche di un attivo "cenacolo" di poeti e scrittori.

Nel 2009 pubblica con la casa editrice Tra@art il suo primo libro di poesia: “Poetica Coazione”. La raccolta di poesie è preceduta da un’accurata prefazione di Nuccio Mula e le liriche sono state scritte in un arco temporale che va dal 2005 al 2009. Scrittura e studio, scrittura e ricerca della verso con la musicalità adatta per esprimere al meglio pensieri, ricordi, profumi, colori, sensazioni. “Poetica Coazione” è divisa in tre parti
fluide. La prima parte vede un forte rapporto sentimentale ormai caduto da tempo immemore, la seconda racconta di un amore giovanile, e
nella terza si riprende con il primo rapporto che pare aver istinto di se ma non in presenza.

Pietro Seddio scrive di “Poetica Coazione”:
“Nella sintesi che vuole evidenziare il nucleo della completezza lirica e della conseguente capacità di tradurre la Parola in Poesia si può
affermare che il libro di Li Calzi “poetica coazione” può essere annoverato a ragione ben veduta come una esperienza (la sua prima dal
punto di vista editoriale) assai positiva e come ha sollecitato il prof. Mula, si consiglia una approfondita lettura per il piacere di
immergersi in questo ricco mondo sensitivo e palpitante per poterne avvertire i profumi, sentire la melodie, respirare quell’aria salubre
che aiuta a guardare con fiducia all’avvenire in un momento di caos dove i valori si sono persi e dove le coscienze si sono ottenebrate.”


Diego Romeo (docente universitario, giornalista e critico multimediale) espone il suo parere sull’autore e sulla raccolta di poesie notando
alcuni particolari: “Le poesie del libro, scritte tra il 2005 e il 2009, s’acquietano, all’ultima pagina, nella saggezza di un’Arcadia
pensata e implorata nel “bisogno di due occhi giovani e due braccia forti… per saper organizzare il lavoro (che è quello che conta) e
sfruttare quel ponte, per far fiorire un giorno, forse, la terra nel lavoro di oggi”. C’è forse, in questo corposo volume,un ritorno ad un’
Arcadia-Utero? Ad un’Arcadia politico-imprenditoriale originaria? Ad un rigenerante riformismo? Ed ancora: quel “lei” e quel “tu” sono
vissuti come opposizioni alla degradazione della storia? Sono segnali lessicali su un paesaggio fisico e metafisico? O cos’altro sono?”


Federico Li Calzi ha in preparazione altre opere di poesia e narrativa e nel 2011 ci sarà una nuova pubblicazione della quale, però, l’autore preferisce non anticipare nulla.

Vi lascio il link di un’intervista rilasciata da Federico Li Calzi ed il link di due recensioni di “Poetica Coazione”:

http://www.express-news.it/cultura/intervista-di-alessia-mocci-a-federico-li-calzi-ed-al-suo-%E2%80%9Cpoetica-coazione%E2%80%9D/

http://www.teramani.net/public/post/poetica-coazione-di-federico-li-calzi-488.asp?d=20110201

http://www.scrivendo.it/bacheca/i-versi-di-%E2%80%9Cpoetica-coazione%E2%80%9D-di-federico-li-calzi-traart

Link sito dell’autore nel quale potrete scaricare
gratuitamente “Poetica Coazione” e link pagina facebook:

http://www.federicolicalzi.it/

http://www.facebook.com/pages/Federico-Li-Calzi/188911001130172

Alessia Mocci
Responsabile dell’Ufficio Stampa “Poetica Coazione”