giovedì 2 agosto 2018

Cari miei, stiamo cadendo come mosche Tonino Casula video


 
Da: tonino casula  

 
tonino casula
Cari miei, stiamo cadendo come mosche
 

I materiali visivi provengono da Al ristorante della stazione e da Tenebrae (non disponibile in rete). I materiali sonori sono di Marco Ferrazza.

 

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Space Renaissance Italia.... Lo sviluppo new space in Italia

(photo di repertorio)


di Adriano Autino

 
....Voglio portare alla vostra attenzione due importanti elementi, che caratterizzano questa stagione, e che fanno ben sperare per lo sviluppo del rinascimento spaziale nel nostro paese.

Abbiamo estratto alcuni frammenti da una intervista di Michele Emiliano, presidente della regione Puglia, a Radio Popolare di Milano. La mozione approvata al termine del nostro congresso è chiaramente in grande sintonia con l'indirizzo strategico espresso da Emiliano. A mio avviso, le sue dichiarazioni, che propongono il settore new space come alternativa alle linee di sviluppo industriale obsolete e decotte costituiscono il piu' importante evento politico nel nostro paese negli ultimi trent'anni. Parlo del valore politico, a prescindere dalle possibilità reali che tale indirizzo venga poi effettivamente realizzato.


Secondo, ma non per importanza, la scoperta dell'acqua allo stato liquido su Marte, da parte di Roberto Orosei e del suo staff all'INAF-IRA è molto importante per noi, considerando che tra i nostri Soci annoveriamo diversi colleghi del Prof. Orosei, e che con l'INAF di Bologna contiamo di continuare a lavorare in diverse modalità ed iniziative.

Questi alcuni messaggi che abbiamo condiviso sui social:

https://www.facebook.com/groups/space.renaissance/permalink/10157770357369478/

https://www.facebook.com/SpaceRenaissanceItalia/

L'invito è, ovviamente, a condividere e diffondere il più possibile la nostra gioia ed il nostro orgoglio!


Credo che non sia presunzione pensare che questi eventi cadono oggi nel nostro paese in un ambiente più ricettivo, anche grazie al nostro congresso del maggio scorso, ed alle nostre iniziative che continuiamo a portare avanti.

E ce ne sono diverse in cantiere, che annunceremo appena saranno minimamente definite.


 

Un caro saluto a tutti,

Ad Astra!

Adriano Autino

  

ISLAM SENZA IDEOLOGIA


 
Da: Pierluigi Casalino 
 
Papa Francesco, in occasione della sua visita all'Università di Roma Tre, ha chiaramente espresso il suo parere sull'Islam e sui rischi di identificarlo con il fanatismo e ancor peggio con il terrorismo. Se è vero, d'altra parte, che i fondamenti prevalenti delle costituzioni giuridiche dei paesi islamici contemporanei siano ancorati ai principi del Corano e della Sharia, salvo crescenti esempi di laicizzazione (soprattutto Tunisia, ma anche Marocco e altri paesi per certi versi, però, interessati al cambiamento solo marginalmente o ancora troppo timidamente), è pur vero che latita un processo di lettura critica del testo sacro, con i suoi riflessi sulla vita civile, e resta indietro il processo di ammodernamento. e tutto ciò con l'aggravante di una persistente galassia islamica, variegata all'eccesso e unite soltanto nel nome del Libro sacro, ma priva di una autentica ortodossia. Si aggiunga a questo aspetto la diversità dei modelli interpretativi del messaggio islamico, ma anche delle serrate opposizioni e divisione che ne discendono sul piano geopolitico.I tentativi di ammodernamento di quell'antico messaggio (specialmente sul piano storico-pratico), non hanno avuto successo, così come le famose primavere arabe, nelle quali molti avevano posto fiducia e ormai destinate ad andare alla deriva. L'equivoco di identificare l'Islam nelle gesta di soggetti pericolosissimi, come l'Isis (o altre forme di re-islamizzazione impropria dell'Islam), ci fa perdere di vista lo straordinario lascito culturale e di civiltà dell'Arabismo originario, che tante ricadute positive ha avuto sull'Europa e l'Occidente in genere. Urge dunque un'Islam senza ideologia, un Islam che coltivi i suoi valori spirituali, dialogando con le altre religioni e riconoscendo le virtù civili della convivenza pacifica, evitando le pericolose fughe in avanti che non portano da nessuna, anzi spingono verso reazioni da guerre di religione, che non sono in sintonia con un moderno e virtuoso quadro di democrazia rappresentativa.D'altra parte un alto esponente saudita, a Firenze per ritirare un premio, e responsabile della più nota istituzione islamica internazionale, facendo riferimento al radicalismo e alle sue ragioni perverse, affermava che non esiste alcun complotto occidentale contro l'Islam e che anzi quest'ultimo dovrebbe prendere lezione dalla laicità occidentale  Un Islam, per concludere, che faccia appello al suo patrimonio di pensiero che lo ha reso luce di civiltà in un irripetibile passato, senza lasciarsi trascinare indietro sul quadrante della Storia..
Casalino Pierluigi

Vitaldo Conte: Legami performativi



Vitaldo Conte

 

…il filo rosso di una rosa incontra un frammento del mio testo bruciato…

La scena della performance art tende a dilatare fisicamente le sue possibili espressioni, attraverso la voce del corpo… È uscito il mio testo Legami performativi. La voce del corpo su 'Critica Impura': https://criticaimpura.wordpress.com/2018/07/31/legami-performativi-la-voce-del-corpo/

Attraversa miei eventi, come quelli svoltisi quest'anno: 'Antico Futuro' a Brindisi; 'Festarte del Solstizio d'Estate', Pietralarte 2018 a Roma; 'La Voce del Corpo' a Osnago (LC).



 

Roma/ A Sutri (Viterbo) la prima strada in Italia intitolata a Sergio Marchionne. Così ha voluto il sindaco Vittorio Sgarbi

 

Da: VITTORIO SGARBI - (Ufficio Stampa)  
 

Roma/ A Sutri (Viterbo) la prima strada in Italia intitolata a Sergio Marchionne. Così ha voluto il sindaco Vittorio Sgarbi

 

ROMA -  La prima strada in Italia dedicata a Sergio Marchionne, il manager della Fiat da poco scomparso, si trova a Sutri, in provincia di Viterbo, comune di cui è sindaco, dallo scorso giugno, lo storico e critico d'arte Vittorio Sgarbi, che è anche deputato di Forza Italia alla Camera. Lo ha deciso stamane Sgarbi per onorare la memoria del manager italiano.

«La strada che abbiamo individuato - spiega Sgarbi - è quella adiacente al campo da golf, dove vi è una struttura che sarà presto adibita a sede di incontri internazionale sui temi dell'economia e del lavoro».

L'amministrazione inviterà alla cerimonia d'intitolazione i familiari di Marchionne.

 

l'Ufficio Stampa

(Nino Ippolito)


Info

https://www.estense.com/?p=711363

Asino Rosso  Ferrara

  

 

Questione di fondamentali


 
Da: Newsletter Financecommunity.it 


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Newsletter N° 161 del 25 luglio 2018

Questione di fondamentali


di laura morelli

Che il mercato dell'm&a si sia consolidato a livello globale è ormai assodato -  e anzi inizia a mostrare le prime avvisaglie della fine del ciclo - così come è chiaro a tutti che rispetto al periodo pre-crisi lo scenario è completamente cambiato, sia perché nuovi player si sono affacciati nel settore, che si è fatto più competitivo, sia perché le società target hanno esigenze e mentalità diverse.

Rispetto a prima, quindi, quali sono oggi le qualità che chi fa m&a, sia lato consulenza che investimento, deve possedere?

Un articolo di efinancialcareers.com di poche settimane fa raccontava, attraverso le parole di Gail McManus, fondatrice dell'head hunter londinese Private Equity Recruitment, che per scegliere i giovani aspiranti investitori un curriculum adeguato è condizione necessaria ma non sufficiente. La prima qualità che cercano è la capacità di saper restare legati ai fondamentali del business.

Ai candidati McManus chiede sempre: "Lavori in un private equity e vuoi comprare una piccola e indipendente catena di coffee shops a New York. Cos'è la prima cosa che fai?". Se la risposta è: "Guardo il loro bilancio" allora difficilmente il candidato in questione otterrà il lavoro.

"L'm&a non è solo un lavoro di contabilità: le imprese sono entità reali e chi vuole averci a che fare deve sapere cosa esattamente le fa stare sul mercato", ha spiegato la recruiter. Nel caso della catena di caffetterie, prima di guardare i conti è necessario fare una cosa semplicissima: andare lì e prendersi un caffè. Vedere di persona il servizio, i clienti e il sapore del caffè serve a capire concretamente le potenzialità e i difetti di ciò che vogliamo vendere o comprare.

Questa storia è utile per capire che oggi più che mai oltre a saper leggere i numeri occorre imparare a vedere il business per quello che è realmente, nella sua espressione concreta. E se ciò vale negli Stati Uniti, figuriamoci in un tessuto imprenditoriale come quello italiano.

È un concetto che può apparire scontato, ma in realtà sono ancora molte le firm, soprattutto quelle grandi o di matrice bancaria, che ancora sottovalutano l'importanza del fattore dell'esperienza in azienda quando si parla di m&a. E non capiscono che questa sarà una delle qualità che, in futuro, potrà fare la differenza tra chi sarà in grado di restare sul mercato e chi no.

Buona estate a tutti, la newsletter torna mercoledì 5 settembre.


laura.morelli@financecommunity.it

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Nomine

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Private Equity

Risiko nel private equity: Tages e Francesco Trapani entrano in Vam Investments

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