sabato 16 febbraio 2019

Con Marco Vannini alla riscoperta del pensiero di Margherita Porete | estense.com Ferrara

Con Marco Vannini alla riscoperta del pensiero di Margherita Porete | estense.com Ferrara: Proporrà un approfondimento sulla figura di Margherita Porete e sul suo libro 'Lo Specchio delle anime semplici' la conferenza di Marco Vannini in programma lunedì 18 febbraio alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara). L'incontro sarà introdotto da Marcello Girone Daloli. Lo Specchio delle anime semplici è un testo medievale francese che solo nel ventesimo secolo è stato attribuito alla sua vera autrice, Margherita Porete, una beghina del nord della Francia, bruciata come eretica a Parigi nel 1310 proprio per questo suo libro. Esso era rimasto per secoli occultato dall'autorità religiosa e solo pochi spiriti eletti - da santa Caterina da Genova a Simone Weil - lo avevano stimato, finché oggi è stato riconosciuto in tutta la sua grandezza, capolavoro della mistica cristiana. In forma di dialogo, anzi, di 'contrasto', tratta del cammino che l'anima, spogliandosi progressivamente delle menzogne, fa per giungere alla sua propria

mercoledì 13 febbraio 2019

Darwin day, alla scoperta del nanomondo | estense.com Ferrara





Darwin day, alla scoperta del nanomondo | estense.com Ferrara: di Matteo Malcarne Riportare alla ragione la cultura ormai troppo generalizzata, questo il principale obiettivo del ciclo di conferenze 'Darwin day' che anche nell'edizione del 2019 cercherà, con una comunicazione più popolare e comprensibile ad un vasto pubblico, di mettere in primo piano scienza ed evoluzione. Nella nostra società infatti, come spiegano il direttore del Museo civico di Storia Naturale Stefano Mazzotti e Giorgio Bertorelle, docente del dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell'università di Ferrara, 'si sta assistendo alla deriva della Scienza, problemi di carattere scientifico che dovrebbero essere affrontati da esperti scienziati, finiscono per essere oggetto di dibattito politico-sociale'. Il tema conduttore di quest'anno del 'Darwin day', che si svolgerà nell'arco di sei giovedì, è 'L'evoluzione fino alla meno nove', ovvero l'osservazione dei meccanismi evolutivi dell'evoluzione in organismi microscopici, traendo spunto dalla mostra in esposizione

Tecnologia e private capital: lotta o matrimonio?



Da: Newsletter Financecommunity.it


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Newsletter N° 182 de l 13 febbraio 2019

Tecnologia e private capital: lotta o matrimonio?


Di laura morelli
 

Nel 2017 i fondi di private debt hanno raccolto almeno 120 miliardi di dollari da parte degli investitori istituzionali (erano stati 100 miliardi nel biennio 2015-16). E stando a una ricerca di Sei e Preqin nei prossimi anni questo ammontare è destinato ad aumentare. C'è però un "ma". La ricerca, dal titolo "Private Debt: preparing for the unknown", anticipata da Private equity wire e di prossima pubblicazione, ha rilevato che per sfruttare le opportunità di questo momento finanziario ? in cui il private capital sta riuscendo ad attirare le risorse in fuga dal mercato dei capitali ? gli investitori stanno elaborando nuove strategie che implicano un uso maggiore della tecnologia da parte dei fondi.
 
Da prestiti diretti a settori di nicchia alla costruzione di portafogli personalizzati sulla base dei rischi fino all'utilizzo di data analytics che consentono maggiori efficienze operative e una migliore resilienza, per gli investitori la tecnologia sta diventando un elemento rilevante nel processo di allocazione delle risorse.
 
Quello della digitalizzazione del private capital è un tema ancora aperto. Il private debt, come il private equity, sono business ancora estremamente people oriented, in cui il fattore umano è decisivo e gli algoritmi giocano un ruolo ancora marginale.
 
La ricerca sembra però suggerire che gli investitori stiano già guardando al di là. Per esempio, la metà degli intervistati nella survey pensa che una sempre più avanzata analisi dei big data porterà alla creazione di veicoli di investimento estremamente personalizzati nei prossimi due anni, mentre il 57% pensa che i data analytics consentiranno a più tipi di investitori di partecipare al mercato del private debt.
 
Di contro, i manager dei fondi di private debt intervistati sono più scettici: per capire veramente un'azienda, quale essere "vivente" ricco di sfaccettature, occorre un approccio soggettivo. L'analisi dei dati può dunque essere utile per esaminare ad esempio gli aspetti finanziari di una società target ma non per valutare la sua vera natura.
 
Entrambe le posizioni hanno le loro argomentazioni. È vero che esistono molti interrogativi riguardo l'uso di dati nel private capital ma è altrettanto vero che sul mercato stanno comparendo piattaforme sempre più sofisticate che potrebbero adattarsi alle peculiarità di questo settore.
 
La questione, come detto, è ancora tutta da definire. Quel che è certo è che la tecnologia, con la sua potenza disruptive, sta bussando con forza alla porta di private debt e private equity. Qualcuno avrà la forza di aprirla?

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Scenari

Mediobanca: cresce e la moda in Italia. Il settore vale 70,4 miliardi

Il 2017 ha confermato il trend di crescita del settore moda in Italia, un incremento minore rispetto agli anni precedenti (in particolare 2013,2014 e 2015), ma che contribuisce a rendere l'Italia il secondo Paese europeo, dopo la Francia, per volume ...



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Emissioni Obbligazionarie

Ubi Banca e Morgan Stanley co-lead manager nel bond della Juventus

Ubi Banca e Morgan Stanley sono i co-lead manager nel debutto sul mercato obbligazionario della Juventus Football Club. Il consiglio di amministrazione del club ha infatti deliberato la possibilità di emettere in una o più tranche, entro il 30 giu...

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Consonanze



Da: Giuliana <berengan
Care amiche, cari amici,

è un pensiero del cuore
quello che ha trovato nelle
parole delle alleate preziose
per emergere dal grembo
scuro in cui dimorano le
emozioni prima di prendere
vita.
Ecco il link per leggerlo
sul Wall Street International
Magazine dal giorno 9 di
questo mese di Febbraio:


Lo condivido nella fiducia
che possa intrecciarsi con
altri emozionati, luminosi
pensieri.

Grazie ancora una volta se
vorrete condividere queste
parole con i vostri amici di
rete

Giuliana Berengan




Mail priva di virus. www.avast.com

Ripensare alla storia dell'idea d'Europa ai tempi della crisi.



Da: Pierluigi Casalino 
Non sfugge a nessuno la gravre crisi in cui versa l'europeismo ai giorni nostri. Una crisi che parte da lontano e che si appesantisce di elementi sempre più preoccupanti, anzi inquietanti, nel segno di una congiuntura politica che si confronta con le crescenti difficoltà dell'attuale momento storico. Si assiste ad un appannamento della tradizionale idea d'Europa e al riemergere di pericolosi confronti tra le nazioni che ne hanno da sempre coltivato lo sviluppo. Un esempio di tale confronto è dato dal contenzioso tra Italia e Francia,  ma anche e soprattutto del venir meno della fiducia negli ideali di coesione e solidarietà da parte di settori non marginali della pubblica opinione del Vecchio Continente. Non è qui il caso di approfondire tali tematiche a cui già ho dedicato spazio in precedenti occasioni. Ritengo più opportuno, invece, anche per chiarire indirettamente, se pur compiutamente, l'attuale punto critico, ricordare la genesi dell'idea d'Europa nel corso dei secoli. Non è infatti un caso che il primo vero accenno politico al principio europeo si individui proprio in quel Niccolò Machiavelli che fu uno dei maestri e precursori della formazione del concetto europeo. La prima formulazione dell'Europa come di una comunità dai caratteri specifici anche fuori dell'ambito geografico, e caratteri puramente terreni, laici e non religiosi, è del Machiavelli. E proprio perché nasce da Machiavelli, non potrà che essere una formulazione politica. Quindi oltre quel Tantillus terrae angolus di cui parlava nel XVII secolo Comenius e oltre anche alla classica distinzione tra Asia ed Europa nota ai Greci e a quella tra il diritto e la barbarie che risale ai Romani. Tuttavia, mentre il senso europeo si andrà affermandosi, parimenti sorgeranno voci contrastanti, fondate prevalentemente sul sorgere dell'idea di nazione. Il particolare contro il generale, l'individuale contro l'universale, l'individualita' dell'anima nazionale in polemica contro  l'europeismo. Un esempio le divergenze tra Rousseau da una parte e Voltaire e Montesquieu dall'altra. Rousseau teme l'uniformita', dove tutti si sentiranno ovunque in patria e ovunque perciò troveranno denaro da rubare e donne da corrompere. Rousseau, peraltro, non può negare la realtà di un'Europa come unità civile, con in comune una società reale che ha la sua religione, i suoi costumi, le sue abitudini e persino le sue  leggi, da cui nessuno dei popoli che la compongono può scostarsi senza causare disordini. Una società che ha però il difetto, secondo il filosofo ginevrino, di sacrificare le originalità. Egli pensa ad un sistema federale che trasformi l'Europa in un vero corpo politico. Rousseau avversa un europeismo che non rispetti le caratteristiche nazionali. Su tali diverse considerazioni l'idea d'Europa entra in crisi alla vigilia della Rivoluzione Francese. Il resto è storia di questi due ultimi secoli dirompenti fino e oltre allo scoppio delle ultime due guerre mondiali. Periodo in cui i demoni del nazionalismo e del delirio di onnipotenza dei regimi totalitari ultranazionalisti  hanno offuscato la scena internazionale. Da Novalis a Kant il dibattito sulla pace universale e la repubblica europea arriva fino a Metternich che considera l'Europa come una patria con progetti tipicamente settecenteschi. Analogamente altri come lui, compreso Castelreagh,  cercano nell'applicazione del principio di solidarietà e di equilibrio fra gli Stati il ristabilimento dei rapporti internazionali. Se europeismo del Metternich significa ripudio del principio di nazionalità e il rifiuto di accettare la nazione e la patria,  significa anche ripudio dell'idea di libertà. E di rivoluzione. Più  avanti si consolidera' il concetto di civiltà europea formata grazie  all'apporto di molte nazioni. E di coscienza europea  all'indomani  del secondo dopo guerra. Una coscienza europea che è entrata in crisi di fronte a nuove e più insidiose sfide globali.
Casalino Pierluigi.


Credetemi si può fare molto... abbiamo scritto al Presidente della Repubblica e a Mario Draghi



Da: Gruppo Economia Cittadini di Ferrara
Carissimi\e,
venerdì scorso abbiamo inviato una raccomandata (anticipata via mail) a Mattarella e a Draghi. La potete trovare qui:

Gli abbiamo rivolto delle domande e fatto delle considerazioni
Vogliamo che l'Italia torni ad essere una Repubblica democratica in cui la sovranità appartiene al popolo e non un repubblica finanziaria in cui la sovranità appartiene ad alcuni mercati e ad alcuni economisti. 

Questa sera alle 20,30 ne parleremo e discuteremo quando iniziare insieme delle azioni concrete. Si può fare molto INSIEME. Otterremo tutto subito? Conosciamo la risposta... ma potremo dire che abbiamo fatto il possibile per i nostri figli e per noi tutti. E quando dico tutti intendo proprio tutti!
Un abbraccio
 per Gecofe 
Claudio B. 


Sede G.ECO.FE
Via Ravenna, 52 - 44124 Ferrara
(ingresso dal retro in Via Ferrariola) c/o C.S.V. Agire Sociale
FERRARA

Al via T.A.K.E. PART, un progetto europeo sulla democrazia digitale




From: Italian Institute for the Future <

10 febbraio 2019 - Italian Institute for the Future

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Al via T.A.K.E. PART, un progetto europeo per la democrazia digitale

 

Due seminari, a giugno e a novembre 2019, 100 giovani coinvolti tra Italia e Albania, oltre a esperti e decisori politici locali, nazionali ed europei: il progetto "T.A.K.E. PART", acronimo di "Transnational Activities for Key digital skills in Engagement and youth PARTicipation", sarà il più grande progetto giovanile in Italia sulla democrazia digitale, per valutarne pratiche e strumenti ed elaborare strategie da far adottare a livello europeo. A organizzarlo è l'Italian Institute for the Future in collaborazione con lo European Movement Albania, la principale organizzazione albanese impegnata a supporto del processo di adesione del paese all'Unione europea, con sede a Tirana. Il progetto ha ottenuto un finanziamento europeo nell'ambito del programma Erasmus+, azione per il sostegno alla riforma delle politiche.

In una prima fase, i partecipanti – 100 giovani tra i 18 e i 30 anni da Italia e Albania – approfondiranno i temi relativi alle sfide globali della democrazia digitale e le politiche implementate a livello di municipalità, sia nel Comune di Napoli che in quello di Tirana, che in altre municipalità italiane ed albanesi che possono essere considerate "best practices", al fine di valutare lo stato dell'arte delle metodologie di partecipazione diretta dei cittadini, attraverso gli strumenti digitali, ai processi deliberativi locali. Seguiranno due seminari transnazionali a Napoli, ai quali prenderanno parte ogni volta 50 giovani (25 italiani e 25 albanesi), che avranno modo di confrontarsi con esperti e policy-makers sui temi della democrazia digitale e della partecipazione giovanile ai processi deliberativi locali, avanzando proposte, sulla base di quanto già analizzato, rivolte ai decisori politici, al fine di implementarle nelle loro rispettive amministrazioni. Il prodotto finale del progetto sarà un vero e proprio manuale (Handbook for key digital skills in engagement and youth participation) che includerà sia le analisi svolte dai partecipanti sugli strumenti adoperati correntemente dalle amministrazioni locali europee nell'ambito della democrazia digitale, sia proposte concrete in termini di metodologie e buone pratiche da attuare per potenziare il coinvolgimento attivo dei giovani cittadini europei nei processi deliberativi attraverso gli strumenti digitali.

La call per i partecipanti italiani, rivolta a ragazze e ragazzi tra i 18 e i 30 anni interessati a prendere parte a uno dei due seminarii (giugno o novembre 2019) a Napoli, è online con scadenza al 15 marzo.

Info e iscrizioni

Copyright © 2019 Italian Institute for the Future.
www.instituteforthefuture.it
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