sabato 27 dicembre 2008

L'ARTISTA DINO MARSAN E LE ORME

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Tra i grandi eventi autentici di Ferrara, nel 2008 che volge al termine, desideriamo ricordare il grande concerto de Le Orme, tenutosi a Ferrara lo scorso 26 4 2008. Un grande ritorno a Ferrara, dopo 30 anni circa, dei padri del progressive italiano: a cura dell’Associazione Impulses.Art, diretta dall’artista Dino Marsan, celebre illustratore di fantascienza, da qulache tempo anche raffinato promotore d'arte.

 

 Così ha riportato  a suo tempo la webzine ferrarese on line Sands From Mars (su My Space- diretta dallo scrittore Maurizio Ganzaroli)

 

"Tutto esaurito alla Sala Estense per la band storica di Aldo Tagliapietra e Michi Dei Rossi, dalla voce pop siderale e la batteria-percussioni degna come sempre dei grandi maestri anglosassoni, di cui Le Orme sono stati e sono in Italia – i più creativi e originali interpreti e complici. Grande animatore, anche Michi.. Rossi, con intermezzi esilaranti con il pubblico. Non ultimo, anzi, splendida la performance del più giovane tastierista elettronico Michele Bon, il leggendario Hammond-organo elettronico, con i suoni primordici della musica elettronica, continua a stupire per la bellezza sintetica e aritifciale del puro- originale-appunto electrosound… 

 

Due ore di performance, tra estratti dai lavori più recenti (Il Fiume, Elementi, L’Infinito), a classici pop quali Felona e Sorona, Uomo di Pezza, Smogmagica,…Uno  sguardo verso il cielo… ecc. che confermano anche il pop progressive italiano come musica del nostro tempo autentica, art-rock dicevano in Gran Bretagna, sempre negli anni ’70, i vari Bryan Ferry, Peter Gabriel… Peter Hammil… Emerson…Lake… Palmer. E’ stato un viaggio nel tempo, ma nientaffatto nostalgico: con un tecnologia superiore… prototipo- oggi ancor più di ieri- di pop di ricerca anche- caldo e vitalistico, una lezione futuristica alle nenie in Italia di troppi cantautorucoli di ieri  e di oggi o a certo manierismo pseudo rap da centri sociali… subito riciclati dal business…" 

 www.myspace.com/sandsfrommars

www.impulsesart.jj

L'ANTICO FUTURO DI CLAUDIO CAZZOLA

 

omero.jpgC’ERA UNA VOLTA OMERO-CLAUDIO CAZZOLA

…Non è certo un caso che C’era una volta Omero (Quaderni del Liceo classico “Ariosto”, disponibile presso la vicepresidenza del Liceo),  dottissimo libro di Claudio Cazzola, sia composto, strutturato come un testo teatrale, concepito per la recitazione in forma di “dibattito” oltre che per la lettura. E non poteva essere altrimenti, infatti il professore di greco e latino Cazzola sa benissimo che il dialogo è la forma filosofico-letteraria per eccellenza (si pensi a Platone, a Galileo), dalla quale scaturisce l’autentico confronto, strumento di rivelazione della verità intrinseca delle cose.

 

 L’autore stesso chiarisce: «Si tratta di un sogno - elemento classico quanto mai della cultura vastamente intesa. A partire da quello di Penelope, nel diciannovesimo libro dell’Odissea, quando svela allo straniero dai molti nomi di aver visto, con gli occhi chiusi nel sonno, un’aquila piombare sul cortile del palazzo, e spezzare il collo a venti oche; ma non un’aquila qualsiasi, bensì un possente rapace dalla voce umana, profeta del ritorno a casa di Odisseo vendicatore. Allo stesso modo, ma privo di scene così cruente, avviene l’incontro notturno fra un’ipotetica studentessa di liceo classico ed un misterioso personaggio (Tigrane, nome inventato dalla fantasia inesauribile di Luciano di Samosata)….” 

 

Vi è un luogo letterario privilegiato attorno al quale ruotano tante leggende del repertorio mitologico antico, che è diventato un luogo dell’anima nella tradizione occidentale. Si tratta della battigia, o bagnasciuga, ovvero «il frangente del mare», scrive Omero. Qui, in uno spazio mai uguale a se stesso, sempre incerto fra la saldezza della terraferma e l’incostanza insidiosa delle onde, avviene il miracolo, vale a dire l’epifania di un dio: egli all’improvviso ti appare, e ti “strega”, come Odisseo strega il guardiano dei porci Eumeo con il mezzo umano a sua disposizione: la potenza della parola. Ecco che la metamorfosi provocata dalla parola salva il mondo dalla distruzione completa: peculiarità esclusiva della poesia, che ancora oggi può parlare con autorevolezza agli uomini del presente. E questo prezioso libro di Claudio Cazzola ce lo insegna.

RICCARDO ROVERSI

http://it.wikipedia.org/wiki/James_Hillman

LA SPERANZA VERDE

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*from Estense Com Quotidiano On Line di Ferrara 

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=46052&format=html

Da Barbara Diolaiti la ricetta anti-crisi e la prima certezza:

''Correremo col nostro simbolo''

 “Correremo con il nostro simbolo e con la nostra lista aperta anche a personalità indipendenti ma che nutrono gli stessi nostri valori”. Barbara Diolaiti, appreso che il suo interlocutore sarà Tiziano Tagliani, fresco vincitore delle primarie del Pd, rompe gli indugi e annuncia come si muoveranno i Verdi di Ferrara in vista delle prossime amministrative.


A cominciare dal programma e dalle alleanze. La via è quella della condivisione e della partecipazione. Il primo strumento che i Verdi per la Pace utilizzeranno per toccare il polso dell’elettorato è il ciclo di incontri dal titolo "New Deal Verde: come uscire dalla crisi", che verrà battezzato proprio oggi da Monica Frassoni. “Questi incontri – spiega Barbara Diolaiti - saranno anche l'occasione per presentare e costruire la bozza di programma dei Verdi per le prossime elezioni, alle quali parteciperemo con il nostro simbolo e una lista "aperta", che prenderà avvio dall'analisi di quanto realizzato e non negli ultimi cinque anni e che sarà dunque, per i Verdi, base per quel confronto programmatico con le altre forze del Centro Sinistra, indispensabile per capire se risulterà possibile convergere sugli stessi candidati a Presidente della Provincia e a sindaci, o se ciascuno presenterà i propri”.

In attesa di conoscere il responso della base, la presidente provinciale si lascia andare a un giudizio su questa legislatura ormai agli sgoccioli: “diamo un giudizio positivo di questa "consigliatura" sia in Provincia che in Comune poiché gran parte degli impegni presi sono stati realizzati”.


Esistono però questioni sulle quali gli ecologisti intendono rilanciare. A partire dalla “riflessione sui servizi pubblici locali per toglierne dal mercato quanti più possibile, in primis la ripubblicizzazione della gestione dell'acqua, per finire con la proposta di una moratoria affinché non vengano tagliati i servizi essenziali per morosità a chi è in difficoltà”.


Un altro punto riguarda la “verifica puntuale dei reali costi dei diversi servizi e dei contratti di servizio, in particolare sui rifiuti visto che per legge il costo deve essere completamente coperto dalle tariffe e occorre capire se l'alta valutazione del contratto di servizio fatta nel 2004 al momento della fusione in Hera e che ha contribuito ad una elevata valutazione di Agea corrisponda ancora al reale costo del servizio stesso”. sempre in termini di servizi, Diolaiti fa notare che “da quattro anni, ed è molto positivo, la Tia non subisce aumenti, ma anche così restiamo la città con il costo di Tia più alto in regione e occorre capire perché”.


Dopo l’abbattimento del costo delle utenze, viene il tema della trasparenza, anche questo divenuto infuocato nell’agone politico. I Verdi propongono “nomine alla luce del sole, con curriculum pubblici, possibilità per tutti i cittadini di concorrere alle varie cariche e garanzie di meritocrazia”.


Infine, a nessuno sfugge che saranno elezioni in tempi di crisi. E allora le proposte dei Verdi non potranno prescindere da strumenti adeguati per cercare di uscirne. “Dobbiamo da una parte difendere i posti di lavoro – dichiara Barbara Diolaiti - anche agendo sull’accesso al credito per le imprese, in particolare quelle piccole i cui lavoratori non hanno nemmeno la cassa integrazione; dall’altra mobilitare e sostenere tutte le forme di assistenza sociale, sia pubbliche sia del privato sociale”.


Quanto invece alle infrastrutture, “è necessario investire esclusivamente in quelle opere pubbliche funzionali ad un nuovo modello sociale ed economico: fonti energetiche rinnovabili, edilizia scolastica e sanitaria, ferrovie e idrovie, reti idriche, manutenzione del territorio. Solo così potremmo lasciarci la crisi alle spalle”.

http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/ermes/pagine/paginegiunta/ronchi.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Gregory_Bateson

GIANFRANCO FINI SECONDO LA FALLACI E GARGIONI

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("GIANFRANCO FINI? UN OPPORTUNISTA POLITICO!" ORIANA FALLACI da LA FORZA DELLA RAGIONE )

da  http://stefano-gargioni.blogspot.com/2008/12/lipocrisia-di-fini.html

Parliamoci chiaro. Le leggi razziali sono state solo un pretesto. Con l'attacco a freddo di Gianfranco Fini alla Chiesa Cattolica il Presidente della Camera paga l'ennesimo debito (e non crediamo sarà l'ultimo) alla cultura neo-illuminista e paleo-massonica della City londinese, che con grande entusiasmo abbracciò qualche anno fa, quando iniziò a smantellare pezzo a pezzo la sua storia personale e con essa quella di un popolo e di una comunità che ha sempre avuto, nel Magistero della Chiesa e nella sua Dottrina Sociale, un imprescindibile punto di riferimento culturale, morale e identitario. 

La cosa non ci stupisce. Soltanto ci rattrista e soprattutto ci disgusta.
Pensavamo che un limite invalicabile alla cattiva coscienza, all'ipocrisia, alla svendita delle proprie presunte idealità, ancora esistesse. Nell'uomo Fini, prima ancora che nel politico.
Purtroppo ci sbagliavamo.

ELOGIO DEI FANNULLONI

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IL TEMPO ALLA ROVESCIA...

Pochi - prigionieri della contingenza- osano sollevare lo sguardo: neppure pindarico, perché la questione ... è disseminata in tutta la letteratura futurista, futurologica e futuribile, come si preferisce. E gli storici futuri non perdoneranno a noi contemporanei, l'incredibile passo del gambero - grave e pericoloso a medio-lungo termine- che caratterizza certa gerentocrazia economicistica che - nell'era della scienza come stomaco degli umani, di tutte le razze..., per incompetenza, ignoranza scientifica e malafede, persevera nell'errore diabolico e antistorico.

Il simpatico folletto Brunetta, lo sceriffo del Paese dei Fannulloni, ovvero l'Italia, ha un grande merito contingente: da un lato ha smascherato certa sconcertante ipocrisia nazionale e della casta pubblica o dei sindacati stessi; il simpatico nanetto Brunetta ha un grave torto. Ha detto la verità a metà e ... purtroppo è soltanto un politicante, senza la necessaria conoscenza scientifica per pilotare il futuro del cosiddettto lavoro produttivo ed efficente, al passo con l'attuale dinamica tecnoscientifica e dell'automazione cibernetica in particolare: certamente almeno è ispirato da certa sana passione al contrario del suo alter ego, il Professor Ichino, mero opportunista politico e classico, per dirla con Freud, carattere anale! (Nulla a che fare con l'Eros, sia ben chiaro, una certa tipologia caraterriale profondamente oscurantista e dalla mente ristretta).

Brunetta ha detto la verità a metà, solo alcuni accenni ai veri e inrinviabili bersagli e soggetti strutturali da colpire: tutta la filosofia del tornello... è sacrosanta da ... Roma in giù, inutile negarlo! Ma da Firenze.. in su è quasi ridicolo; certi fenomeni sono marginali e fisiologici; perciò anche a Ferrara è ridicolo applicare la rivoluzione brunettiana dei tornelli eccetera: da Roma a Ferrara, invece, i veri fannulloni reazionari... sono figure ben diverse dai lavoratori pubblici (ovvio ancor di più al Sud!): sono i Vertici, i Consulenti pagati con stipendi vergognosi, inefficenti, incompetenti, spesso incarichi clientelari. A Ferrara ad esempio, se si vuol colpire il Fannullismo, nel Palazzo è solo questione di ... imbarazzo della scelta! In tutta Italia pullulano...Dirigenti o Consulenti o Politici al 100% che in qualsiasi Azienda europea o americana o giapponese sarebbero licenziati in tronco. Inoltre, si taglia la testa prima a Luigi XIV che... alle sue guardie se l'obiettivo è la Bastiglia!

A livello, però, macropolitico e futuribile, anzi, i cosiddetti lavoratori pubblici, marginali e non fondamentali, da Firenze in su... esprimono una grande intuizione storica, come già accennato, già sviscerata e discussa ad alto livello scientifico.: la Fine fatale, irriversibile e benefica del Lavoro alienante, meccanico e non creativo. Non solo nel settore Pubblico. Effetto e processo non riavvolgibile... della Logica della Cibernetica, dell'Automazione, dell'Informatica, della Robotica, della... Civiltà Umana nella sua Essenza.

I grandi scienziati, la Tecnologia non esistono solo per il profitto e il benessere (sia ben chiaro dei Valori!). Ma sono ormai quest'ultimi interconnessi e dipendenti strutturalmente dal cosiddetto fattore umano come password fondamentale per continuare l'evoluzione storica e sociale. Abbiamo inventato Macchine, Computers, Robot, Internet per liberare gli Umani! E la mappa sul futuro del Lavoro andrebbe capovolta, ridisegnata, rispetto all'attuale approccio (suicidale a lungo termine per il progresso sociale e l'economia stessa) appunto gerentocratico e oscurantista!

Come già intuì persino il non visionario Eric Fromm decenni fa (La Rivoluzione della Speranza), esistono oggi le condizioni tecnoscientifiche per una razionale automazione informatizzazione del Sistema Lavoro, tale da virtualemente abolirlo. Sempre già all'epoca (1970 circa), alcuni dei più celebri economisti americani s'accorsero che costa meno decretare Redditi di Esistenza individuali (al di là della forza lavoro reale!) che gestire piani d'occupazioni o enti attinenti (il circo Orfei-INPS ad esempio in Italia)....

Perciò, da Firenze in su, viva i Fannulloni, pionieri con i loro lapsus caffè del futuro! Come già intuirono anche Bertrand Russsell (Elogio dell'Ozio!), il geniale PAPERINO, lo stesso Marx (dal Regno della Necessità al Regno della Libertà!) , persino suo genero Paul Laforgue (Il Diritto all'Ozio) e i futuristi:

"Il proletariato dei geniali, collaborando con lo sviluppo del macchinario industriale, raggiungerà quel massimo di salario e quel minimo di lavoro manuale che, senza diminuire la produzione, potranno dare a tutte le intelligenze la libertà di pensare, di creare, di godere artisticamente"
                                                             FILIPPO TOMMASO MARINETTI

ROBERTO GUERRA

http://www.siptech.it/convfuturo.html

 

IL FUTURISMO SECONDO ROBY GUERRA

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1983 - MICROCHIP (MANIFESTO) NEOFUTURISTA
 
"... Come i villaggi in festa che il Po straripato squassa e sradica d'improvviso, per trascinarli fino al mare, sulle cascate e attraverso i gorghi di un diluvio... Noi canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne"
FILIPPO TOMMASO MARINETTI

 "Non voi, ne sono convinto... ma di voi ride il compagno Charlot: Signori tacete la bocca"
VLADIMIR MAJAKOWSKIJ




* da Fiori della Scienza, Poesie, Thc Polimedia, Ferrara, 1983.


"La morale futurista difende l'uomo dalla decomposizione determinata dalla lentezza, dall'analisi, dal ricordo e dall'abitudine. L'energia nuova centuplicata dalla velocità dominerà il tempo e lo spazio"
FILIPPO TOMMASO MARINETTI


L'era cibernetica suggerisce una co-scienza cibernetica: la tecnofantasia futurista suggerisce un rapporto vivente con l'estetica della realtà. L'era della scienza suggerisce la dissoluzione organica di religione e mito, nonché la valorizzazione delle intuizioni presenti in tali sistemi di comprensione umana storicamente superati.

Politicamente, il capitalismo industriale (pre-cibernetico) e il comunismo sono incompatibili con la natura scientifica dell'uomo: perché entrambi sono l'esatta negazione della libertà umana. Il problema, a rigor di logica, non è quale chiesa scegliere, ma come vivere nel rispetto del principio di realtà, deducibile dall'etica della conoscenza scientifica (Jacques Monod), dalla psicoanalisi di Freud, dall'umanesimo marxista, dalle avanguardie artistiche, dall'Illuminismo... dei nostri antenati di Parigi e... Atene, dalla semiotica dei massmediologi critici.

Al di là del bene e del male, c'è l'aurora del nuovo mondo, ma anche le tenebre del vecchio: da cui il cinismo dell'impotenza... La paura irrazionale contemporanea delle macchine è l'ultima fuga dalla libertà della nostra società industriale, ancora inquinata di religione.

NOI TRASFORMIAMO IL '68 PERDENTE IN UN COMPUTER VINCENTE!

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giovedì 25 dicembre 2008

CITTA' DELLE BICICLETTE?

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“Hanno mai avuto ragione i politici? Un verso di Holderlin non ha avuto più valore di tutta la saggezza dei regnanti?” Hermann Hesse

 

…Forse è peggio l’automobilista che passa con il rosso, ma poiché la cronaca rivela spesso episodi d’incidenti anche gravi, è venuto il momento di far rispettare le regole… Ferrara, come si legge dall’ingresso Nord, - “Città delle biciclette” necessita di una rettifica: “Città delle biciclette autoctone”. Perché ai ciclisti è consentito tacitamente circolare a fanale spento (mai visto un vigile fermarli e multarli, anche d’inverno con la nebbia!), in senso vietato, sui marciapiedi, dove è vietato, eccetera? Un amico automobilsta (difendiamo finalmente questa categoria perseguitata dal fanatismo pseudoecologico!) mi ha narrato… lo sgomento provato nell’aprire una volta la portiera nella nebbia con i vetri appannati e…  non vedere una due ruote che avanzava in pieno buio… So che se il malcapitato… cade e si fa molto male (in ogni caso – ovvio- agi automobilisti dispiace!) all’automobilsta viene momentaneamente sospesa la patente e magari non può più lavorare, se la sua attività è distante appena pochi chilometri dalla sua residenza, vista l’inefficenza conclamata o l’assenza di ogni sbandierato trasporto alternativo. Quanto ai ciclisti la smettano di lamentarsi delle rarissime contravvenzioni, denunciando come alibi infrazioni più gravi. Le regole – in una comunità moderna e scientifica (Ferrara?) non si misurano ma si rispettano, grandi o piccole che siano…E i vigili devono farle rispettare, diritto-dovere dei cittadini, non …certe  vessazioni (qua sono sempre solerti!) guarda guarda proprio contro gli automobilisti, in una città dalla viabilità e  dai parcheggi semifolli., per far quadrare la contabilità comunale! Magari davanti a certe scuole elementari, dove quando i bambini attraversano la strada, certi ciclisti sfrecciano contromano indisturbati! Oppure in certe strade molto trafficate dove i ciclisti sfrecciano… fregandosene della pista ciclabile obbligatoria accanto! Infine, un aneddoto forse rivleatore e stimolante: molti anni fa, un giovane vigile fermò tre ragazzi sullo stesso motorino (una ero io). Quel giovane vigile fu molto simpatico: “Oggi sono in buona…vi multo ma vi faccio lo sconto per comitiva!” Persi… la mia “sabatina”, ma non salii più in motorino neanche in due! E grazie a quel vigile solerte ma psicologo… forse non mi sono mai fracassata la testa!

SYLVIA FORTY

 

LO SCRITTORE FABRIZIO RESCA

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“Sono un grande fautore delle citazioni e trovo molto interessante l’opinione di Walter Benjamin, secondo il quale il miglior libro del mondo sarebbe una raccolta di citazioni...”.

Così scrive in quarta di copertina Fabrizio Resca, autore del fresco di stampa “Pensieri on the Road” (Este Edition), una sorta di manuale “di viaggio”, che riporta argute e divertenti citazioni tratte da dozzine di opere di scrittori e articoli di giornalisti attinenti appunto al “viaggio”, nella sua accezione più ampia: sia esso turistico, culturale, conoscitivo, mentale.

Un libro concepito per essere aperto a qualsiasi pagina, la cui lettura si può iniziare o sospendere a piacimento, rispettando i ritmi del viaggio intrapreso. Il ferrarese Fabrizio Resca, tour leader e travel consultant professionista, nonché autore di numerose sillogi poetiche e romanzi, e in particolare del best-seller di impressioni di viaggio “Odore di Russia” (1995), ha con pazienza certosina riunito in volume le più interessanti citazioni individuate nei molti libri letti per lavoro e per passione.

Da Aristotele a Dante, da Borges al Dalai Lama, da Hemingway a Kerouac, da Livingstone a Sepulveda, da Conrad a Terzani; un “itinerario” di citazioni che riserva spesso inaspettate sorprese, come ad esempio - tanto per citarne una - la frase del grande Voltaire: “Il viaggio di scoperta non consiste nel vedere nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”. Quanta umiltà, forza, attenzione, comprensione, umanità e scaltrezza ci vuole per muoversi, con passi leggeri, sulle vie di questo mondo, lungo le quali, come diceva Stanislaw Jerzy Lec, “ci saranno sempre degli esquimesi pronti a dettare le norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura”.

RICCARDO ROVERSI

http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=250

http://www.literary.it/dati/literary/diedo/pensieri_on_the_road.html

  

BUON NATALE GESU' BAMBINO

 

Da Mauro Presini all'ASINO ROSSO.

A cura di David Palada

"Dedicato a tutti i bambini che hanno 5 o 45 anni o forse più. Che sia un Natale colorato, e buona avventura!"

di Gianni Rodari

FILASTROCCA IMPERTINENTE

Filastrocca impertinente,
chi sta zitto non dice niente;
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chi sta fermo non cammina;
chi va lontano non s’avvicina;
chi si siede non sta ritto;
chi va storto non va dritto;
e chi non parte, in verità,
in nessun posto arriverà.


Gianni Rodari

http://www.giannirodari.it/

IL DRAGO ... ALL'ASSALTO!

berlusconi.jpgDRAGOTTO E LO SPOT DI NATALE...

Dopo mesi di incertezze e di grave assenza mediatica, Forza Italia a Ferrara, finalmente batte un colpo significativo e al passo del duemila e dei suoi ideali cibernetici: il Partito della Modernità Italiana, secondo il programma del Cavaliere. Finalmente il candidato ufficioso scende in campo, invadendo proprio per Natale la città con ottimi manifesti spot. Mossa apparentemente azzardata, invece azzeccata e significativa, secondo la miglior lezione mediatica dei vari McLuhan, De Kerckhove, Negroponte... Alvin Toffler  e anche... Berlusconi.

"COMINCIAMO A CREDERCI" lo slogan, un segnale ottimista e importante di chiamata alle armi per una battaglia vincente unitaria di tutto il PDL nascente e delle forze affini (da La Destra allo stesso Verri dissidente da AN): lo scenario è unico a Ferrara per un clamoroso sorpasso ... a Ferrara La Rossa (o quel che ne resta, dopo ... Tagliani).

I liberi cittadini, commercianti, operai, artisti di Ferrara non possono accontentarsi della fine della sinistra storica a Ferrara per opera dei loro... alleati postdemocristiani: la città ha bisogno di una svolta appuntro realmente storica, grazie al PDL e a certa nouvelle droite culturale esistente in città.

Stop, quindi a incertezze e polemiche e "Fiorire non Marcire" all'assalto democratico del Palazzo. Gli spot di Giorgio Dragotto sono un link di novità importanti: i vertici del nascente PDL continuino in questa direzione mediatica, a Ferrara già vincente con i celebri manifesti di Giulio Barbieri: e lancino altri link importanti, secondo i criteri meritocratici, conoscitivi,"cibernetici" che caratterizzano la rivoluzione del Cavaliere, coinvolgendo nel nascente Team vincente, non solo le figure più creative e meno buoniste e politichesi dei singoli staff strettamente partitici, ma interfacciandosi concretamente appunto con certa nouvelle droite attiva in Città.

Solo tale strategia di futurismo sociale, accanto ai piccoli grandi capolavori di Rendine contro i vertici dei Vigili, persuaderanno i ferraresi che il PDL (e aree affini) a Ferrara è oltre la Casta...  e mira a fare l'unica cosa per cui esiste: Vincere e liberare Ferrara nel 2009! Il Drago, simbolo di Ferrara, è pronto a sparare le sue fiamme laser futuriste!

http://www.windoweb.it/edpstory_new/ep_gates.htm

www.myspace.com/futurismo2009

IL FUTURISTA BALDO SAVONARI

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ERICE CITTA' DELLA SCIENZA E FUTURISTA!

***Lo Pneumatico di Baldo Savonari- immagine a lato)

" Sono nato ad Erice (TP) il 15/11/42. Ho vissuto in diverse città della nostra penisola e qualche anno all' estero.
Fino al 1975 subisco l'influenza di tutti i pittori astrattisti o comunque non figurativi. Nel 1976 vengo fulminato dall'esperienza futurista di Giacomo Balla e allestisco a Faenza una mostra dove tutte le tele sono un omaggio al maestro. Poi è la volta di Umberto Boccioni e della sua straordinaria cromaticità. Ma è Paolo Uccello che in una notte magica, nella solitudine del mio studio, ne1 1985, mi dà il LA per ridipingere la sua battaglia: SOGGETTO RINASCIMENTALE PIÙ STILEMI E COLORI FUTURISTI.


Nel 1986, fondo il
TERZOFUTURISMO.


Sono un pittore di "bottega", nel senso che tutto quello che conosco delle tecniche pittoriche l'ho imparato negli studi di buoni maestri.

Va da se che ho aggiunto un po' anche del mio in quarant'anni di mestiere. La mia naturale avversione per ogni ordine precostituito mi portò a detestare "la copia dal vero".

Antepongo il colore al disegno e costringo il segno a obbedire alla necessità del colore, per me unico padrone della tela. Se per disegno si intende progetto, allora penso di essere un discreto disegnatore, ma se si intende capacità di schizzare velocemente dal vero e magari estemporaneamente allora sono un pessimo disegnatore. Io sono un pittore da studio, da laboratorio (metodo e progettazione fino alla nausea).

Secondo me, chi vuole veramente innovare deve partire da presupposti diversi da quelli comunemente accettati: se si parte dal figurativo, al massimo si avrà un'elaborazione del figurativo. I miei soggetti non sono oggetti ma concetti. Naturalmente, ho il massimo rispetto per chi pensa e opera in maniera diversa e opposta dalla mia. Tra gente d'arte, sono importanti soltanto il confronto e la diversità. Il resto è noia..."

BALDO SAVONARI (ERICE-CITTA' DELLA SCIENZA)

www.savonari.it

http://www.geocities.com/savonari/

mercoledì 24 dicembre 2008

FUTURISTI LIVE!

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CONTINUITA' DEL FUTURISMO...

Ormai il centenario del Futurismo è già celebrato, da tempo, ovunque: e in anticipo (non a caso il termine Futur-ismo, se si passa il calembour!) rispetto alla data ufficiale del 20 febbraio 2009.

Risale a oltre due anni fa l'evento su Luigi Russolo al Mart di Trento; da poco si son smorzati gli echi della mostra di Osvaldo Licini a Borgo Storico Seghetti Panichi di Castel di Lama, in provincia di Ascoli Piceno che seguiva idealmente quella tenutasi a Brescia, nel complesso del Museo di Santa Giulia, tra la fine del 2006 e l'inizio del 2007, a cura di Marco Goldin e Fabrizio D'Amico.

Per non parlare di quella su Giacomo Balla - in occasione pure del cinquantenario della sua morte, avvenuta l' 1 marzo 1958 - a Palazzo Reale, a Milano e terminata circa sei mesi fa.

Dal Centre Pompidou di Parigi, «Le Futurisme à Paris - Une avant-garde explosive», première della rievocazione di massa che ci aspetta nel 2009 nel giorno esatto dell'anniversario al piccolo prezioso Depero già in atto a Correr di Venezia, alla prossima, sempre al Correr di Venezia, Futurismo 100. Astrazioni dal 5 giugno, a «Futurismo. Velocità + Arte + Azione», kermesse milanese a Palazzo Reale dal 5 febbraio, a Londra, «Futurism 100!», della Estorick Collection già dal 14 gennaio a quella di Roma alle Scuderie del Quirinale dal 20 febbraio, alla Tate Modern di Londra, nel Regno Unito, dal 12 giugno, per non citarne che alcune tra le più importanti.

Ma i futuristi sono anche...contemporanei, esistono ancora: il cosiddetto quinto futurismo secondo la felice definizione di Alessio Brugnoli, scrittore e tra i principali promotori del cosiddetto neofuturismo (ma i futuristi attuali rifiutano i suffissi neo/post!); a Roma, ad esempio, è ancora attivissimo Antonio Fiore (ex Futurismo Oggi, di Enzo Benedetto, l'ultima rivista "storica" ufficiale attiva fino al 1993), appena reduce da una grande mostra a Roma (primavera 2008 al Museo Nazionale degli strumenti musicali) e tra breve nuovamente in scena proprio per il centenario; a Bologna Valerio Zekkini e la sua cult electro band PCCorporation, poeta, saggista e musicista.

A Milano i cosiddetti Connettivisti, gruppo di neofuturisti particolarmente vicini alla fantascienza e alla rivoluzione digitale e del web.

A Roma e a Salemi, come noto, ci sono Graziano Cecchini (e lo stesso Sgarbi), il futurista della Fontana Rossa e delle Palline di Piazza di Spagna.

A Ferrara, da anni è attivo Roby Guerra, poeta e scrittore, ora anche video-poeta: e proprio Guerra, Futurismo al 100% - è il caso di sottolinearlo - ha avuto, per l'appunto, l'idea futurist-issima e, forse, unica di celebrare e rilanciare il futurismo direttamente nel Web, nel celebre server di You Tube: 22 video-poesie clip dedicate al centenario (Canale Futurguerra-playlist), sorta di giocattoli elettronici, cyber-graffiti (come li definisce l'autore) eretici e iconoclastici, microsintesi del nuovo futurismo del Duemila. Alcuni son dedicati proprio a ... Rosso Trevi (di cui Guerra è amico, ha ospitato Cecchini anche a Ferrara in un recente video festival internazionale curato da sé, oltre all'Ass. Ferrara Video&Arte); altri, programmatici, a Ferrara. Tra essi piace citare Ninna Nanna di Filippo Tommaso Marinetti, su musica di Massimo Croce, ispirata ad un testo di Guerra del 1983.

In effetti il futurismo in versione video persuade sulla continuità dell'avanguardia italiana più discussa e certamente, a tutt'oggi, rivoluzionaria...

MARIA CRISTINA NASCOSI

http://www.eventiesagre.it/Eventi_Culturali/21016773_Centenario+del+Futurismo+su+You+Tube.htmlw

http://news.google.it/news?hl=it&resnum=0&q=centenario%20del%20futurismo&um=1&ie=UTF-8&sa=N&tab=wn

martedì 23 dicembre 2008

CHIUDIAMO LE SCUOLE?

Ringrazio Mauro Presini (CGIL-Scuola) per la sua straordinaria insistenza. Mi ricorda, da uomo di sinistra, quei vecchi che alla domenica mattina si presentavano con l’Unità a casa mia. L’odore di inchiostro si confondeva con lucenti paste alla crema appena comprate. Un garofano alle signore, la radiolina per sentire le partite. Poi era quasi lunedì. Le partite di pallone sono rimaste.
Il garofano appassito tentava ancora di nutrirsi dalle pagine del giornale di Gramsci…

L’articolo che state per leggere è stato pubblicato il 22 dicembre 2008. L’Asino Rosso lo divulga integralmente poiché a noi piace così!

A cura di David Palada
 
  

“Difendiamo la scuola democratica” (11 febbraio 1950)

“È venuta così fuori l’idea dell’assegno familiare, dell’assegno familiare scolastico.

Il Ministro dell’Istruzione al Congresso Internazionale degli Istituti Familiari, disse: la scuola privata deve servire a “stimolare” al massimo le spese non statali per l’insegnamento, ma non bisogna escludere che anche lo stato dia sussidi alle scuole private.
Però aggiunse: pensate, se un padre vuol mandare il suo figliolo alla scuola privata, bisogna che paghi le tasse. E questo padre è un cittadino che ha già pagato come contribuente la sua tassa per partecipare alla spesa che lo stato eroga per le scuole pubbliche. Dunque questo padre deve pagare due volte la tassa. Allora a questo benemerito cittadino che vuole mandare il figlio alla scuola privata, per sollevarlo da questo doppio onere, si dà un assegno familiare.
Chi vuol mandare un suo figlio alla scuola privata si rivolge quindi allo stato ed ha un sussidio, un assegno.
Disse il ministro: “È un argomento che per la sua novità non può non dare motivo a incertezze e a discordi pareri”.
Certo, certo. Però confido che voi non sarete di discorde parere e che sarete tutti contrari, perché è un ragionamento che è basato su un sofisma. Il cittadino che paga due volte! Il mandare il proprio figlio alla scuola privata è un diritto, lo dice la Costituzione, ma è un diritto il farselo pagare?
È un diritto che uno, se vuole, lo esercita, ma a proprie spese.
Il cittadino che vuole mandare il figlio alla scuola privata, se la paghi, se no lo mandi alla scuola pubblica.
<Omissis> Dunque questo giuoco degli assegni familiari sarebbe, se fosse adottato, una specie di incitamento pagato a disertare le scuole dello stato e quindi un modo indiretto di favorire certe scuole, un premio per chi manda i figli in certe scuole private dove si fabbricano non i cittadini e neanche i credenti in una certa religione, che può essere cosa rispettabile, ma si fabbricano gli elettori di un certo partito."
  

(di Mauro Presini
CGIL- Scuola)

http://isole.ecn.org/filiarmonici/papini1914.html

http://www.austroeaquilone.it/aea/aea2db.htm

L'ASINO ROSSO!

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COMUNICATO:

David Palada aspetta ogni vostro commento. E’ il mio modo di essere, non ci posso fare nulla.

L’ASINO ROSSO HA UNA PREROGATIVA: L’ACCESSO.

L’ASINO ROSSO NON E’ UN GIORNALE ANTIDEMOCRATICO.

L’ASINO ROSSO E’LIBERA INFORMAZIONE!

Io David Palada non sono di destra, non sono fascista,non sono futurista.
Appoggio ogni iniziativa che non sia antidemocratica e anticostituzionale; “sfortunatamente” sono capitato in un ambiente vivo e vegeto, ma di destra. Allora faccio un appello a coloro che sentono battere il cuore a sinistra, prima dell'infarto: mandate anche solo due righe ogni tanto, almeno non mi sentirò solo. Faccio un appello anche a chi non la pensa come me: abbiate pietà.
Schieratevi, non siate passivi. Prendete decisioni: anche l’aperitivo, se ci pensate bene, ha una sua valenza politica.


david.palada@libero.it

DAVID PALADA

www.beppegrillo.it

http://keynes.scuole.bo.it/ipertesti/arte_cinema/manifestodada.html

 

LETTERA A VELTRONI

images FUTURISMO CINEMA.jpg 

Gentile Veltroni,
so che in questi giorni lei è impegnato a riempirsi la bocca delle parole rinnovamento, perciò le rubo pochi istanti, per ricordarle un certo appalto, relativo alla manutenzione degli oltre 800 km delle strade di Roma, 720 milioni di euro per nove anni, dato ad un certo Alfredo Romeo.

Vorrei farle alcune domande, se permette. Dopo la contestata assegnazione di quell'appalto, una delle imprese concorrenti, la Manital fece ricorso al Tar, sottolineando come questo dovesse essere invalidato, perchè tra chi doveva valutare l'esito del bando, vi era un socio di Romeo, Luigi Bardelli. Una cosa chiamata conflitto di interesse... Ora, lei ripete queste parole i giorni pari e quelli dispari, per attaccar Berlusconi.

Perchè ignorò il parere della sua Commissione di Garanzia che evidenziava tale pasticciacio ?Perchè invece di dare il buon esempio, lei fece ricorso al Consiglio di Stato, per favorire l'assegnazione a Romeo ?

Perchè, tra l'altro, ha difeso a spada tratta un appalto che costa venti volte i normali prezzi di mercato e con una qualità di servizio immonda, dato l'allagamento che subiva Roma ad ogni pioggia ? Sa che se io avessi fatto la medesima cosa, nel mio lavoro, mi avrebbero licenziato in tronco ?

Perchè, quando Alemanno il 5 novembre ha revocato l'appalto per inadempienza contrattuale, lei ha dato mandato ai suoi scherani nel consiglio comunale di far cagnara, accusando il novello sindaco di voler cancellare la "buona" eredità della sua gestione ?

Non voglio mettere in dubbio la sua onestà, è compito dei magistrati, se ne avranno voglia, ma in questa vicenda ha dimostrato o totale menefreghismo della città e dei suoi abitanti o un'abissale incompetenza.

In ogni caso, non si è mostrato differente dalla Iervolino o dai tanti inquisiti del suo partito. D'altra parte, il pesce comincia a puzzare dalla testa

ALESSIO BRUGNOLI

lunedì 22 dicembre 2008

NUOVO MANIFESTO CUCINA FUTURISTA

NEOMENUFUTURISTA 1989

(Roby Guerra Manifesto/con C. Lodi- FuturRicette)

(Rassegna Multimediale-Bologna 1989 a cura Assessorato Giovanile Ferrara- Regione Emilia-Romagna)

*thank you Mario D. Turi G. Luca P.


Anti-Pasto/Ante-Piatto


Nel primo novecento il Futurismo anticipò l'odierno menù elettronico (Manifesto della cucina futurista…, il futuro come visione d'abbondanza-abbuffata nascente al passo con lo sviluppo dell'industria alimentare.

Oggi il futuro è colazione pranzo cibo del quotidiano post-moderno, banchetto di macchine futuriste futuribili, l'informazione come supermercato simultaneo per l'uomo informatico ed affamato di conoscenza.

Aboliamo… nell'era dell'interconnesssione gastrica (come optional) la divisione classista dei piatti, nuove ricette futuriste sono necessarie in Italia per digerire il "tricolore", intestini e depuratori d'avanguardia!


1 o 3 o 2 RISOTTO CEREBRO PASSATISTA


Fast Marinetti Food, alta velocità di cottura del criptico passatista, chimica commestibile e no, chicchi di riso cortocircuitato.

Un meraviglioso "primo" piatto del "secondo" rinascimento cucinato nel"terzo"millennio per l'evoluzione cerebrale degli italiani; un fantastico Risotto "brain-look" cerebro passatista, il famoso solco centrale o diagonale (dipende da come si addenta o dal… kiwi) naturalmente irregolare e patologico.

Mentre in America le Neuroscienze (miliardi di sovvenzioni statali) scoprono le patologie e i circuiti sani di un cervello non più "crudo", il risotto cerebro passatista svela i circuiti saporiti del palato futurista…


Ingredienti per 4 persone - Per il risotto: 400 grammi riso 60 grammi burro ½ cipolla di media grandezza 1 litro abbondante di brodo di carne 5 cucchiai di marsala zafferano

Sale - Per il ripieno: grammi 400 di cuoricini e fegato di pollo


Rosolare la cipolla tritata finemente in metà burro. Aggiungere il riso e dopo qualche minuto il marsala, lasciare evaporare. Versare un mestolo di brodo già salato e continuare la cottura del risotto con il brodo per circa 18 minuti, A cottura ultimata aggiungere il burro rimasto e lo zafferano sciolto in pochissimo brodo. Aggiustare di sale. Nel frattempo preparare i fegatini di pollo: dopo averli liberati dal grasso ed averli lavati accuratamente rosolare in un tegame una cipolla tagliata a rondelle sottilissime con 4 cucchiai di olio d'oliva extravergine, A parte, in poco burro, cuocere i fegatini ed i cuoricini ben asciugati; il tempo di cottura sarà breve, 7-8 minuti, per evitare che si induriscano. A fine cottura unire la cipolla ai fegatini già cotti e sminuzzarli grosolanamnete. Salare se necessario. Servire il risotto caldissimo con in mezzo i fegatini oppure, con una scodella, dare al risotto la forma di una mezza sfera, riempire di fegatini e servire la cupola, sformata, sui piatti dei commensali con l aprite convessa rivolta verso l'alto.

3 o 2 o 1 DINAMISMO DI GAMBERI IN ZUPPA STELLARE


Come inghiottire un millennio, dove solo negli ultimi secoli e grazie alla G-astronomia, gli umani digeriscono un po'? Decolleranno i Gamberi "politici" del passato presente nel futuro di tavole dinamiche occupate da commensali bianchi, neri, gialli… verdi(alieni)?

L'insipida zuppa del passato può "lievitare" con un'altra Zuppa… non inglese bensì stellare, carburante ecologico per tutti i gamberi della Terra.

Dinamici Gamberi in Zuppa Stellare… soft food futurista per cucinare le ricette umaniste di Asimov.

Oggi - nel 2000 – anche i neri vogliono mangiare le stelle, sarà mai lo stomaco desiderio, anziché ricatto sopravvivenza? La Zuppa Stellare "educa" per via psicointestinale ad un 'altra "bocca" nerobiancogialloaliena affamata di libertà, ad un'industria che desidera le stelle anche nell'azzurra Terra.


Ingredienti per 4 persone 10-15 gamberi a persona 2-4 cucchiai di burro 2-3 cucchiai di Brandy Sale e pepe bianco - Per lo sformato: 400 grammi di spinaci lessati e sgocciolati

400 grammi di ricotta 2 uova 30 grammi di burro sale pane in cassetta 2 fette di prosciutto cotto tagliato un poò grosso - Per la Salsa: besciamella 2 cucchiai di farina 2 cucchiai di burro latte quanto basta per ottenere una salsa piuttosto liquida poca polvere blu di metilene per alimenti per colorare


Passare al burro gli spinaci e salarli; sminuzzarli finemente e dincorporarvi un uovo intero crudo, Unire l'altro uovo alla ricotta e dottenere unc acrema morbida e densa. Salare e pepare. In una pirofila imburrata formare 2 strati alti circa 1 cm.: quello inferiore sdi spinaci, quello superiore di ricotta. Cuocere in forno a bagnomaria per 30 minuti circa, sgornare e lasciare intiepidire quindi con uno stampino da biscotti ricavare un paio di stelline per porzione. La base delle stelline è formata da pane in cassetta e prosciutto cotto anch'essi ritagliati con lo stampo. Mentre lo sformato si intiepidisce preparare i gamberi. Pulirli e lavarli bene poi rosolarli in padella con il burro, aggiungere il sale ed il pepe. Spumare con il Brandy ed in pochi minuti terminare la cottura. La salsa azzurra, facoltativa, è una salsa besciamella molto liquida su cui vengono serviti i gamberi caldi ed il contorno di stelline.

2 o 1 o 3 SOFT MAN


E' l'era del software, dell'uomo cibo meraviglioso in quella pentola pluricellulare che è la Terraa: oggi è il Sole a cucinare la lotta per la vita…: molecole lattee e frammenti ghiacciatoi è il dessert futurista, Soft Man, ottimo… dessert per gli umani stanchi di fare la guerra e mangiarsi il fegato l'un l'altro…

I pinguini – futuristi polari – stupenda parodia bipede dei camerieri umani che non volano/decollano mai… sono pronti a servirlo via satellite.

Forse un'umanità dolce – nuove bocche nuovi stomaci – è pronta a digerire con sazietà il 2000! "NON MANGIATE I RUSSI, MANGIATE CONOSCENZA CON LE NUOVE RICETTE FUTURISTE!"


Ingredienti per 4 persone 150 grammi di gelato alla menta 150 grammi di gelato al mirtillo

150 grammi di gelato la cedro 150 grammi di gelato allo cherry

..Aiutandosi con piccoli stampi di varie forme ottenere prismi passandoli uin freezer per qualche ora. Servire in coppette i prismi di gelato ai gusti misti che in poco tempo saranno pronti per essere mangiati.

(La Piazza, 1989, articolo di Letizia Caselli)

www.myspace.com/futurismo2009    FUTURISMO 2009 WEBZINE NUMERO 33 dicembre 2008

LA SCOMMESSA DI TAVOLAZZI

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Tavolazzi: ''Noi corriamo per vincere''

from ESTENSE COM  QUOTIDIANO ON LINE DI FERRARA

Progetto per Ferrara mette il suo programma di governo sul tavolo ed apre il confronto con la città. Valentino Tavolazzi ed un nutrito gruppo di attivisti della nuova formazione politica hanno illustrato alla stampa le principali proposte di cambiamento contenute nel programma approvato lunedì scorso dall’assemblea, al termine di un percorso durato due mesi.

In cima ci sono ambiente e salute. Molti aderenti alla nuova formazione (Tavolazzi, Mantovani, Carletti, Storari ed altri) hanno condotto in questi anni più di una battaglia ambientalista: chiusura di Conchetta, referendum su turbogas ed inceneritore, ricorso al TAR contro l’AIA, stop alla turbogas con osservazioni al Ministero dell’Ambiente sugli off gas. “Oggi quelle battaglie – afferma l’ex city manager - sono il legante per un nuovo impegno politico” e PpF conferma di voler spegnere l’inceneritore, sviluppare la raccolta differenziata porta a porta, il compostaggio, il recupero ed il riciclo dei materiali. Promette drastica riduzione delle emissioni della Turbogas.

La politica per il PpF vuole essere servizio ai cittadini: “un impegno assunto su base volontaria e a termine – spiega Tavolazzi -, per il progresso della comunità, nell’interesse collettivo”. Gli eletti PpF rimarranno quindi in carica per non più di due legislature. Non assumeranno doppio incarico e si dimetteranno in caso di mancato rispetto degli impegni assunti.

Vengono poi le riduzioni della giunta comunale a sette componenti, delle circoscrizioni a quattro, del numero di società collegate, istituzioni, presidenze, consigli di amministrazione, dirigenti e consulenti. Taglio a sprechi ed inefficienze, lotta a corruzione, clientelismo e nepotismo. Per contro saranno valorizzate professionalità e competenza nel Comune e nelle aziende collegate. Garantita anche la trasparenza nei processi di selezione, reclutamento, valutazione del personale.

Il programma di PpF tocca anche temi quali la famiglia, “fornendo ad essa i servizi a sostegno della procreazione, dell’occupazione femminile, della capacità genitoriale e prestando attenzione ai suoi membri più deboli (minori, disabili, anziani)”. Darà una “risposta alla cronica insufficienza di asili nido”, realizzando nuove strutture con investimenti misti pubblico-privato, incrementando le concessioni di servizio a strutture private, sperimentando nuove soluzioni come gli asili di quartiere, nei condomini solidali, presso le famiglie e nei luoghi di lavoro, al fine di agevolare il lavoro femminile ed i bilanci familiari. Riformulerà le rette in relazione al reddito familiare. Sotto un limite di reddito il servizio sarà gratuito, a livelli di reddito medio alto sarà applicata una retta prossima al costo del servizio.

Per combattere la crisi economica PpF “destinerà quote di bilancio comunale per incentivare nuovi insediamenti produttivi, prioritariamente media e piccola impresa, con processi di trasformazione a basso impatto ambientale e a basso consumo energetico”. A tal fine saranno sospese tasse e tariffe, resi disponibili terreni edificabili ed opere di urbanizzazione a costi simbolici, agevolazioni per il reclutamento e la formazione di personale locale. PpF propone un dettagliato piano di marketing territoriale.

Il Sant’Anna rimarrà operativo ad elevati livelli di qualità (pronto soccorso, terapia d’urgenza, servizi ambulatoriali e diagnostici completi, terapie intensive). PpF chiederà alla Regione di garantire gli investimenti necessari all’adeguamento del Sant’Anna, il ridimensionamento di Cona e la destinazione di una parte ad altre funzioni (per esempio universitarie).

PdF punta infine alla riorganizzazione della mobilità (traffico, Ztl, aree pedonali, aree di sosta, parcheggi, trasporto pubblico) per contrastare l’aumento della motorizzazione privata. Propone nuovi parcheggi di attestamento esterni alle mura, collegati al centro con bus navetta o passanti.

Dopo aver toccato tutti i campi dell’azione amministrativa, rimane solo una cosa: il posizionamento politico. “Siamo alternativi al centro sinistra ed al centro destra – dichiara Tavolazzi -, noi corriamo per vincere. L’obbiettivo dichiarato è voltare pagina nel governo della città, dopo la delusione dell’era Sateriale, per prevenire il rischio di continuità rappresentato da Tagliani”.


http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=46114&format=html

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2004/05_Maggio/18/rifkin.shtml

I MASS MEDIA SONO MORTI?

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Questo articolo scritto da Claudio Vaccaro è stato pubblicato sul sito Socialware (www.socialware.it). L’Asino Rosso lo ripropone nella sua versione integrale.

A cura di David Palada



L’era del Socialware di Claudio Vaccaro

Possiamo prenderla come una provocazione, ma i mass-media sono morti. O, perlomeno, sono palesemente agonizzanti. Scalpitano per cercare di sopravvivere, cercano di adeguarsi alla modernità, si confondono. Ma la concezione originale/storica del termine, ovvero quel sistema dis-aggregato di tecnologie che veicolano comunicazione in una logica "Push", "Broadcast", da uno a molti (o meglio, da pochi a molti) sta per essere definitivamente superata. Questa è l'età della comunicazione da molti a molti, della fruizione "pull" dei contenuti (li scelgo, non li subisco) e della fusione delle funzioni dei vecchi media in un'unico media globale e capillare.
Contrariamente a quanto spesso viene sostenuto, non è stata la nascita di Internet come medium a decretare il superamento effettivo dei media tradizionali: la Rete ha solo (solo?) fornito la tecnologia e il territorio per ripensare gli strumenti del comunicare, per abbattere le ultime barriere che lo spazio e il tempo imponevano alle relazioni umane.
Prova ne è il fatto che, se parliamo di contenuto e fruizione dello stesso, la prima era del WWW (quella soprannominata "Web 1.0"), proseguiva in forma diversa la filosofia dei mass-media, imponendo contenuti premasticati, adattati al pubblico, confezionati da pochi "addetti ai lavori". I siti e i portali informavano, educavano e intrattenevano, esattamente come i giornali, la radio, la tv.
Il vero salto in avanti è stato compiuto proprio in questi ultimi anni, grazie all'apporto di diversi attori (chi più in maniera "pionieristica", chi più solidamente strutturata), che hanno cambiato radicalmente l'APPROCCIO nel "fare internet", capendone e realizzandone concretamente le potenzialità in termini sociali, comunicativi, di interfaccia. Il tanto nominato "Web 2.0" sta spostando l'attenzione dal concetto di sito-contenitore (logica verticale) al concetto di servizi che mettono in condizione l'utente di produrre, condividere, fruire contenuti da sé, per sé, per gli altri (logica orizzontale). Parliamo, di blog, di nanopublishing, di social networks, di knowledge management. Per la prima volta nella storia della comunicazione umana, l'uomo può farSI mass-media. Diventare un trasmettitore di massa. Condividere contenuti (informazioni, consoscenze, messaggi) senza confini apparenti e senza mediatori "invasivi".
I mass-media, filtrati attraverso la Rete, vengono masticati, scomposti, ricombinati e diventano Social-Media. Vengono resi portabili e diventano Personal Media.
Ma se lo user-generated content è la novità del decennio, non è una novità la produzione di contenuto. La gente ha sempre prodotto contenuti. Ha sempre scritto, fotografato, composto musica, scambiato opinioni. Ciò che sta cambiando davvero è il mezzo, l'interfaccia, che facendosi sempre più human-friendly consente di rendere pubblico ciò che le capacità e le
creatività individuali producono, in maniera semplice e immediata. E' il concetto stesso di "media" a entrare in crisi, a modificarsi: il medium si scioglie, cerca l'invisibilità, con interfacce il più simili possibile a quelle naturali. Con il plus della rete, che rende il tutto virtualmente possibile e senza barriere fisiche.
Un salto possibile grazie al fattore tecnologico, indubbiamente, ma a noi preme sottolineare le conseguenze che investono il piano mentale (di approccio al medium), sociale, culturale, economico. Possiamo ridurre questa svolta (possiamo anche non chiamarla rivoluzione, ma comunque sia, evoluzione storica), a mera invenzione tecnica e analizzarla separatamente da tutto il resto? Noi pensiamo di no. Come in ogni periodo storico in cui la tecnologia mette a disposizione del mercato un nuovo media, esso interviene e modifica profondamente le dinamiche delle relazioni sociali e delle modalità di fare comunicazione, compresa quella finalizzata alla vendita. E'successo col telefono, con la radio, con la televisione, con i cellulari. Sta succedendo anche ora. Il tutto con i tempi che si addicono alle ri-voluzioni permanenti: lentamente ma in maniera inesorabile.
Ma come cambiano queste dinamiche? La celebre dicotomia operata da Umberto Eco riguardo i media di massa ("Apocalittici e Integrati") risulta più che mai attuale e applicabile ai nuovi media. Non esiste un'univoca interpretazione positivista alle opportunità che ci offre questa evoluzione. Problemi quali la sovabbondanza di contenuti, la sempre più difficile selezione delle fonti e la ridefinizione del ruolo pubblico-privato, sono lì a testimoniare che c'è sempre l'altra faccia della medaglia. Riteniamo però che non si possano affrontare questi "pericoli" con uno spirito di negazione dell'incredibile salto qualitativo che la comunicazione umana sta compiendo.
L'ambizione di questo blog (Socialware) è quella di analizzare e cercare di comprendere, criticamente, come cambiano e come dovrebbero cambiare le tecnologie e le interfacce per comunicare e informarsi, l'approccio dell'individuo ad esse, le dinamiche della comunicazione e dei rapporti sociali, il mercato e le modalità di fare Marketing, nell'epoca in cui tutto si contamina e converge. Ne parliamo quindi come un'unicum in evoluzione parallela: noi sosteniamo che oggi non sia più lecito né tantomeno realistico parlare separatamente di media tecnologici e di comunicazione, perché se è vero che l'uomo è un essere sociale, il software e il marketing devono essere sociali per esprimere al meglio le loro potenzialità.

Benvenuti nell'era del Socialware.

(CLAUDIO VACCARO)

http://www.swif.uniba.it/lei/rassegna/kerckhov.htm

ET A FERRARA

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ET è ritornato... a Ferrara

Grazie a Giulio Barbieri, l'eretico imprenditore ferrarese, celebre tempo fa per manifesti iconoclastici, particolarmente irritanti per la giunta Sateriale e per certa Casta Politica e non solo di Ferrara, recentemente anche sponsor d'arte (nonchè leader del movimento politico e civico "Io Amo Ferrara) ET... in certo senso è ritornato nella Città Natale. Nessun sbarco di Ufo, purtroppo, ma paradossalmente ancor di più. Grazie all'amicizia personale con Carlo Rambaldi, il geniale ferrarese Mago di Hollywood e di certa fantascienza (King Kong... E.T  e altri cult del cinema di genere) E.T, il quasi leggendario alieno manichino-robot dagli occhi troppi umani.. e fanciulleschi, è stato per così dire ospite il 21 dicembre scorso nellp spazio d'arte dell'azienda di Barbieri  a Poggiorenatico, visibile (per la prima volta in assoluto) al pubblico, sempre accompagnato ... dal Padre inventore, grande artista futuribile, il più grande di Ferrara contemporanea.
... E non solo un episodio a suo modo storico e giusto tributo allo stesso Rambaldi, non sempe così amato a Ferrara (dai politici ovvio, notorio il conflitto assurdo a suo tempo, quando il Comune non approvò il suo grande progetto di una sorta di Città della Scienza prevista nel ferrarese, Millenium, già in avanzata progettazione quantomeno virtuale, uno dei capolavori dei retrogradi politicanti ferraresi del secondo novecento, dovuto a pseudoambientalismo e a ristrettezze mentali significative!).
Come leggiamo da Estense Com, il quotdiano on line di Ferrara:

"Non solo: lo stesso Rambaldi ha “girato” il suo lampo di genio più famoso per una causa nobile: ET è stato testimonial per un importante scopo, l’Asta di Natale benefica a favore dell’ADO (Assistenza Domiciliare Oncologica) che si è tenuta proprio in questi giorni presso la stessa azienda alla presenza di Rambaldi. L'Asta, organizzata in collaborazione con la NY Biennale Art, ha contato all’asta opere di 19 artisti contemporanei newyorkesi, ed un numeroso pubblico ha decretato il successo dell’iniziativa ce ha permesso un cospicuo aiuto al progetto ADO."

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=46087&format=html
http://www.mymovies.it/biografia/?s=6781
  

LA POETESSA SYLVIA FORTY

GRAZIANO CECCHINI PERSONALE A TRAPANI

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MOSTRA SULLA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI IN BIRMANIA

Dal 19 AL 22 dicembre, nuova inziativa a Trapani di Graziano Cecchini Rosso Trevi, il noto futurista della Fontana Rossa. E con quest'ultima iniziativa, proprio nell'Area di Salemi, dove Cecchini è Assessore con Sgarbi sindaco, si chiude definitivamente il sipario sui detrattori, da Veltroni e Rutelli  a suo tempo a certi epigoni che ora automaticamente sono... estinti.

Tra fine agosto e inizio settembre di quest'anno Cecchini dimostrò scientificamente il nuovo futurismo dei diritti umani, da lui lanciato poco tempo prima con le celebri performance sociali cosiddette Segnali di Fumo (aerostati nella Capitale lnaciati a Castelgandolfo, eccetera) dedicate al popolo dei Karen e a quello del Tibet oppressi in BIrmania e in Cina, alla stessa clamorosa protesta contro le Olimpiadi Cinesi. Cecchini volò praticamente al fronte birmano, reportage live e bollettini trasmessi da Radio Radicale, appogggiato da alcune associazioni umanitarie. Reportage misteriosamente e gravemente ignorati dai grandi media nazionali cartacei e televisivi.

Ora, questa mostra di fotografie e immagini eloquenti ulteriormente, tratte dal reportage bellico futurista umano... in Birmania: a Palazzo Riccio di Morana-Galleria Li Muli, successivamente al 22 12 nei Comuni di Gibellina, eccetera.

"PENSIERO+AZIONE", il Futurismo di ieri, oggi e domani. Oggi, proprio grazie a Graziano, decisamente neoumanista: certo vitalismo bellico storico dei futuristi trasformato con perfetta evoluzione sociale e sublime-azione freudiana nel linguaggio vincente e non banalmente umanitario del duemila. Preludio al centenario più autentico del Futurismo già annunciato a Salemi proprio dallo stesso Cecchini.

GRAZIANO CECCHINI: UN GRANDE UOMO, ANCHE FUTURISTA!

ROBERTO GUERRA

http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=64917

http://www.futurzig.it/it/

domenica 21 dicembre 2008

LEONARDO E IL LOUVRE

LOUVRE.jpg 

LEONARDO COME WARHOL...?

Il grosso problema dei quadri di Leonardo al Louvre è l'ostinazione dei francesi a non volerli restaurare, lasciando che la sporcizia nasconda la bellezza ed impedendo scoperte utili alla storia dell'Arte.

Però, più per caso che per abilità, qualcosa riesce sempre a saltar fuori. A settembre, la Vergine delle Rocce è stata staccata dalla parete della stanza in cui è esposta.

Qualcuno ha avuto l'accortezza di guardare  con l'attenzione quella che sembrava una delle macchie del tempo e si è accorto del fatto che fosse invece un disegno.

Grazie agli infrarossi del Centre de Recherche et de Restauration des Musees de France son stati così scoperti tre schizzi  realizzati con una pietra nera: la testa di un cavallo (alta 18 cm e larga 10, appare di tre quarti verso sinistra), la metà di un cranio umano (che misura 16,5 cm per 10, con la sua cavità orbitale, una parte della cavità nasale, metà di una mandibola con i denti) e un Bambino Gesù con agnello (quasi illeggibile: alto circa 15 cm).

Ora benchè il cavallo ricordi i disegni per la battaglia di Anghiari o visto il periodo della realizzazione del quadro, per il monumento equestre a Francesco Sforza, il teschio sia un tema ricorrente nell’opera di Leonardo, il bambino  sia simile a quello di Sant’Anna e la strana abitudine del pittore di disegnare su ogni cosa gli capitasse a tiro, per l'attribuzione si dovrebbe andar cauti.

Leonardo, come Warhol, per soddisfare le numerose richieste dei collezionisti, aveva messo su una factory, con gli allievi che facevan la maggior parte del lavoro e lui che dava i ritocchi, più o meno incisivi a seconda del prezzo pagato. Abitudine imprenditoriale che rende difficile una stesura definitiva del catalogo

Nulla vieta che quelli fossero esercizi di scuola dei lavoranti, per apprendere al meglio lo Stile del Maestro...

ALESSIO BRUGNOLI

http://www.blunotizie.it/2008/il-louvre-scopre-tre-disegni-inediti-e-misteriosi-di-leonardo/

  http://brugnols.splinder.com/     

2009 MAISTO SECOND EDITION?

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MASSIMO MAISTO VERSO IL BIS?


Una delle poche novità di rilievo dell'ultima gestione Sateriale è stato senza dubbio l'investitura di Massimo Maisto all'Assessorato alla Cultura, dopo il periodo gerente dello stesso Sateriale. Una figura, Maisto, proveniente dalla cosiddetta generazione dei 40 enni, da diversi anni ormai evocata a sinistra (da Roma a Ferrara) come strategia di Rinnovamento (spesso disattesa... visti gli attuali tangibili risultati dalla Periferia alla Capitale). In ogni caso, Maisto, ben noto a Ferrara, per la sua attività politico-culturale (dal Circolo Louis Brooks dagli anni ottanta alla direzione dell' Arci a Ferrara, fino a prima del nuovo incarico), con risultati ottimi e indiscutibili, è parsa ed è una scelta azzeccata. Al di là di certe contraddizioni inevitabili in questa prima fase del mandato, certamente poco imputabili a Maisto, forse semplicemnete poco presenzialiista (ma c'è ancora Sateriale in giro...).

Comuque, salvo tsunami improbabili, la riconferma probabile anche dell'attuale Centro-Sinistra a Ferrara nel 2009 (Elezioni Comunali) con Tagliani al posto di Sateriale (il centro-destra appparer oggettivamente debole per il sorpasso storico, al di là dell opzioni anche di chi scrive), Massimo Maisto sarà riconfermato e quindi – in altro contesto- ha la possibilità concrerta di dare una svolta culturale a Ferrara città d'arte non indifferente. Anzi, il suo ruolo, uomo giovane, creativoe proveniente da certa tardizone creativa della sinistra storica (una mosca... rara ormai) fin d'ora ppare assai rilevante pe ril futuro di Ferrara, per altre scelte certamente in fase involutiva con l'avvento di Tagliani, del PD di derivazione... demoristiana.

...Un' auspicabile controbilancia progressista e moderna ... il ruolo futuro dell'Assessore alla culura Massimo Maisto, seconda edizione, sperando come già lascia intendere da alcune promettenti e coraggiose dichiarazioni ufficiali, in un ridimensionamento di eccessivi Grandi eventi poco produttivi per Ferrara, in una maggiore attenzione alla creatività ferrarese (in talune situazioni più apprezzata eappoggiata oltre mura!), all'avangaurdia, consolidando magari anche certa svolta postmoderna (vedi Ferrara sotto le Stelle, vedi certa cibercultura rock pop degli ultimi anni), di cui lo stesso Maisto con un certo Alberto Ronchi è stato tra i promotori recentemente.

ROBERTO GUERRA

http://www.arciferrara.org/index.phtml?id=39

http://www.istruzioneferrara.it/documentinew/area_progetti/societ_dante_alighieri.pdf