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giovedì 23 aprile 2009

ELEZIONI 2009 SAN GIORGIO DRAGOTTO

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FUTUROLOGIA DEI FUTURI LEADERS 2 SAN GIORGIO DRAGOTTO


Parafrasi e witz linguistici alla Wittgenstein, Kraus, Chomsky son persino banali, grottesche e prevedibili. D'altra parte il codice (non solo a Ferrara) è tale, perciò, turandoci il naso e anche qualcos'altro giochiamo il gioco. Se bisogna guadare un fiume e l'unico ponte è di guano, per forza.. e con un leone alle spalle, si attraversa il ponte di guano, a Ferrara il livello Reale (non Lacan... ma Gramsci!) del dibattito politico cosiddetto è altrettanto tale, guano PDL zone, Mert, ovvio, PD zone zombies non stop!!! Una premessa, poi, d'obbligo, il Personale non è politico e noi futurologi parliamo.. dal bicantenario di Darwin! E una breve cronistoria temporale succinta e necessaria. Ai primordi della sempre – sia ben chiaro- benvenuta rivoluzione berlusconiana- a Ferrara San Giorgio Dragotto era un'autentica promessa futuribile, d'area liberale, persino radicale, futuribile, rampante ma elegante, quasi un dandy, parola ben modulata, scenari futuri ben trasparenti, nessun accento alla barbaietola antimediatico e antifuturista alla Franceschini. Poi l'involuzione con l'ascesa politica forzista (a livello regionale...), l'ancor recente trombatura proprio a Ferrara, l'incredibile masochismo e ottusità nel ricandidarsi in questo 2009, praticamente, come sottolineato persino dall'area PD, il miglior spot gratis proprio per Tagliani e la clonazione del Regime paleorosso a Ferrara! Uno specchio (non lacaniano... ma proprio di bigiotteria persino!) San Giorgio Dragotto di Forza Italia Ferrara (sia ben chiaro Ferrara!) . Altro che Partito Cibernetico come fu etichettata dai passatisti oscurantisti della pseudosinistra la rivoluzione berlusconiana o di Plastica (magari, la plastica è rivoluzionaria, non certo acqua di Fiuggi... )... Forza Italia Ferrara, un ectoplasma, mero effetto Berlusconi i voti, capolavoro di analfabetismo culturale, cibernetico, mediatico (!!!!), una nanocasta nella casta Ferrara! Anni luce distante dalla vox populi, siti Internet da ridere o inesistenti,persino la sede Reale quasi una casa degli spiriti vista la sua quasi non reperibilità... logistica. Analfabetismo culturale: indifferenza o persino ostilità verso i rari intellettuali prossimi a Forza Italia Ferrara (Berengan, lo stesso Guerra) scappati via perchè parlare alle scimmie (altro che cibernetici!) è -ovvio- impossibile! E poi parlano a Ferrara, i forzisti, di meritocrazia, tecnecrazia, competenza!!!. Trascinando nel dirupo persino AN, reale forza comunque d'opposizione a Ferrara, storica, certamente non un ectoplasma, pur complice anch'essa di una campagna elettorale o meglio pre-elettorale suicidale, come tutti sanno, tranne il PDL Ferrara, oggi. Né bastano oggi in Forza Italia Ferrara alcune figure giovani- ben sinergiche con Azione Giovani di An (nel neonato PDL Ferrara), ad esempio Carlos Dana e altri, nuovamente cibernetiche, al massimo scenari interessanti per il futuro, dopo il disastro annunciato del giugno prossimi, quando poi i gruppi dirigenti del PDL dovranno pur rendere conto al Cavaliere! Né è sufficente un bel colpo di reni bionico lo scorso Natale di San Giorgio Dragotto con un bel manifesto ante litteram elettorale, né la querela incredibile da parte del regime paleorosso (recentissima, poi nessuna news da parte dei liberi...media ferraresi) per due virgolette assenti di San Giorgio Dragotto stesso in sue legittime opinioni, finalmente un vero sputo infuocato di drago autentico, sulla casta paaleorossa!). Nessun seguito, nessun opportuno cambio di rotta scegliendo un candidato diverso che avrebbe cambiato ancora lo scenario possibile. Controcorrente anche bastava un Balboni, o un Verri o un Malaguti per vincere in Comune, l'unica cosa che interessava agli elettori delle Destre, liberare Ferrara, la provincia interessa solo alla Casta del Centro Destra (al di là dell'etica indubbia dello stesso Malaguti e alla passione di Verri, e al ruolo stesso storico non discutibile di Balboni). Ormai, solo la reincarnazione autentica dell'autentico Santo, San Giorgio, e dell'autentico Drago, e di un autentico sputo futurista incendiario..., potrebbero fare un ennesimo miracolo berlsuconiano a Ferrara. Se lo auguri San Giorgio Dragotto (non può contare su altro!). Magari, turandoci il naso e qualcos'altro,a Ferrara anche noi futuristi, autentici incendiari, le vie della rivoluzione sono infinite( leggi Balla.. Ballotaggi!), forse ce lo auguriamo...futuriamo!!!

Marco Cremonini

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=45077&format=html

http://www.youtube.com/watch?v=Bz-_9SuB9EM  Filmato

IL REGIME BOICOTTA PPF

ASINO.jpgFROM ESTENSE COM QUOTIDIANO ON LINE DI FERRARA

Il circolo Arci: ''Non vogliamo chi va contro l'amministrazione''

Boicottato Tavolazzi

di Marco Zavagli

 


Tavolazzi? No, grazie! È praticamente quello che si sono sentiti dire gli attivisti di Progetto per Ferrara arrivati ieri sera (21-4 ndr) a Cona per partecipare alla riunione informativa sul programma elettorale e sul nuovo ospedale organizzata dalla lista civica che fa capo all’ex city manager all’interno del circolo Arci di via Comacchio.


L’incontro era stato programmato con diversi giorni di anticipo. L’orario era stato fissato. La locandina attaccata all’entrata della sala riunioni. Alla prenotazione era seguito anche l’accordo sul prezzo per l’affitto di una sera. Eppure, una volta arrivati, erano circa le 20.45, Valentino Tavolazzi e simpatizzanti, si sono sentiti dire che non potevano utilizzare la sala.


Al comprensibile stupore ha fatto seguito la richiesta di spiegazioni al presidente del circolo. “Mi dispiace ma non avete seguito le procedure previste: non dovevate rivolgervi al gestore del bar ma a me personalmente”. Nonostante l’imbarazzo il presidente non ha fatto nessun passo indietro. Alla fine, però, incalzato dalle domande delle circa 20 persone presenti (altro pubblico era già tornato sui propri passi visto l’inconveniente), il responsabile si è sbottonato con un “qui le forze politiche contrarie all’amministrazione non le vogliamo”.


Di necessità si fa virtù, dice il proverbio. Ecco allora che il proiettore è stato riposto con cura in un baule di qualche macchina e gli attivisti si sono seduti attorno a un tavolo, all’esterno del locale, per iniziare la riunione più scomoda che Ppf nella sua breve vita abbia conosciuto fino ad oggi.

“Non abbiamo mai avuto problemi del genere – lamenta il candidato sindaco -; in tutti gli altri circoli Arci dove siamo stati ci hanno sempre ospitato senza problemi”.


E infatti basta leggere lo statuto nazionale dell’Arci per rendersi conto di come “l'Arci sostiene e tutela l'autorganizzazione dei cittadini in quanto pratica fondamentale di democrazia e concreta risposta ai bisogni delle comunità”. Passando dall’articolo 1 al 2 il documento continua così: "L'Arci è impegnata perché ovunque la libertà di associazione, la prima libertà costitutiva di un processo democratico, sia salvaguardata e garantita”.


Frasi che sfuggono evidentemente al presidente del circolo di Cona che, alle nostre domande, si è difeso affermando che “pensavo non si trattasse di un incontro politico, in genere qui ospitiamo riunioni tra genitori, la sala non la usiamo per questi fini”.

Eppure il circolo, forse il responsabile non ricorda, ha ospitato qualche mese addietro sia le assemblee di fondazione del Partito democratico che il seggio per le primarie del Pd. “All’interno poi – fa notare Tavolazzi -, campeggiano i manifesti elettorali del Pd e di Tagliani.


“C’è stato un malinteso – insiste il presidente del circolo -, prima di concedere la sala è necessario chiedere al consiglio di amministrazione. Io ho saputo solo oggi pomeriggio di questa iniziativa”. Perché allora non avvisare? Perché non avvertire in tempo per dare la possibilità di organizzare l’incontro altrove? Ai tanti punti interrogativi segue finalmente la risposta del responsabile: “qui è da sempre così; noi abbiamo sempre detto di no a quelle forze politiche che danno addosso alla nostra amministrazione”. Nessun commento

(* Grave episodio di paleosovietismo contemporaneo a Ferrara: sia ben chiaro mai Togliatti e Berlinguer- per essere chiari - sarebbero incappati in una gaffe del genere. Altro che anarchici!!! La prova scientifica della casta politica postcomunista e cattocomunista capace come un virus di azioni antidemocratiche del genere! Sateriale, Tagliani e Franceschini e tutto il PD e l'Arci dovrebbero anzichè ancora speculare sulla Ressitenza e l'Antifascismo, che hanno fatto i comunisti autentici e non certo i democristiani- dovrebbero pubblicamente spiegare episodi del genere! Poi i ferraresi, la base di sinistra e l'intellighenzia ferrarese, Baratelli, Marani, anche il neo scrittore di regime Gozzi, votano KattofaxKomunquisti del genere!!! Marco Cremonini)

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=50178&format=html

www.progettoperferrara.org

http://www.youtube.com/watch?v=YEZHZHNByCs filmato

lunedì 20 aprile 2009

ELEZIONI 2009 NINO DARIO... TAGLIANI

BERUSCHI.jpg

FERRARA 2009 FUTUROLOGIA DEI FUTURI LEADERS... 1  TIZIANO TAGLIANI

Tiziano o Nino.... Dario Tagliani: i suoi nick name (soprannomi in archeolingua) dal candidato PD pubblicamente anche recentemente evocati: nel presentismo per forza di gravità (e non facile vista la caduta libera del Pd con Franceschini) e nel ... caro sempre nostalgico passatismo democristiano. Appunto Tiziano Tagliani, nato democristiano, ma le vie del Signore (o meglio dell'ex Piazza del Gesù e dell'ex Scudo Crociato) sono infinite, oggi leader ferrarese della sinistra... dell'ex PCI a Ferrara!!! La Democrazia Cristiana più svelta di tutti i corpi morti della politica italiana ha già sperimentato su se stessa la clonazione: qualche cellula staminale tardocomunista ed ecco... il PD, ecco il DC geneticamente modificato Tiziano Tagliani, dopo ovvio la Pecora Dolly DC doc ovvero Dario Franceschini (e il Dottor Prodienstein ovvio al quadrato) Dal punto di vista della fantascienza tanto di.... genoma .... sia alla vecchia matrice DC sia a Prodi prima poi a Franceschini, a Ferrara ultima biocovata Tiziano Tagliani.  La provetta Tagliani l'ha fatta storicamente con il suo Tutore appunto il celebre Nino Cristofori, compagno di Potere a suo tempo proprio dell'ultimo Duca Rosso Roberto Soffritti: Cristofori amico fraterno di Andreotti, presentissimo a Ferrara quando fu edificato il capolavoro futurista del Palazzo degli Specchi. Ma la critica artistica - come quasi sempre- era fuori strada; un Christo doc il Mirror's Palace ferrarese, assolutamente iperrealismo puro senza alcun ridicolo funzionalismo... o funzionalità.  Un monumento capolavoro postmoderno di cui Ferrara ancora (taluni hanno proposto di abbatterlo!) non ha compreso la rivoluzione estetica! Poi Tagliani è stato per anni il Vice clone del S-Indaco uscente Gaetano Sateriale: perciò forse a sinistra non han trovato di meglio; nessuno come Tagliani quasi conosce le prodezze essoteriche ed esoteriche del suo predecessore. Infine Tagliani è stato virtualmente "battezzato", proprio da Franceschini, ultimo segretario del PD,  prima della scomparsa dopo le europee dell'ultima cellula certamente non staminale ma parkinsoniana dell'ex PC PDS DS ULIVO QUERCIA... brevettata da Veltroni. Tagliani sarà sindaco al 100% a Ferrara: non per i sondaggi pilotati... ma perchè FORZA ITALIA FERRARA soprattutto con la sua natura ectoplasmatica è già stato il suo miglior spot! Perchè la base comunque sinistrosa di Ferrara - ormai fuori dal tempo e dalla storia come Ferrara tutta- trova naturale votare in nome delle sue residue allucinazioni progressiste... votare un Democristiano... roba da psicoanalisi... ma forse è anche giusto così... la psicoanalisi non è roba per democristiani e comunisti.... Abolita a suo tempo dai paesi del socialismo reale e ancora leggendaria la polemica anni fa tra l'altrettanto decano della scienza freudiana in Italia - Cesare Musatti (di lì a poco scomparso - aveva già circa 90 anni!) e un certo De Mita, quando ai vertici della DC pre Tangentopoli. "De Mita è Matto!" provocò il grande scienziato e psicologo. I compagni di Ferrara che voteranno Tagliani sono quindi Matti? No... semplicemente rassegnati. Voteranno persino con gioia in nome della Sinistra un ex democristiano (per modo di dire), pupillo di Cristofori, vice sindaco con Sateriale, note book di Franceschini a Ferrara. Il futuro secondo Tagliani  e - a quanto pare- secondo Ferrara! E da Drive In non solo lo slogan "Io ci sto sempre", spot -pare- di un film per adulti degli anni 0ttanta/Novanta:  non a caso,  Tagliani è quasi il sosia di Enrico Beruschi!  E tale ... witz... oggettivamente apre una speranza a Ferrara città d'arte ma anche della nebbia e della depressione, almeno dal punto di vista futuribile, come sempre fuori dai cori dalle caste e dalle.. palafitte. Persino con Lombroso, ecco Tagliani somaticamente - dobbiamo ammetterlo- è simpatico e certamente non paleosnob, caduto da qualche salotto romano... come Sateriale. Già la simpatia è un fatto sempre più inedito per i politicanti ferraresi. Quindi The Best Future post2009. In Democrazia sono poi i fatti a smentire o meno gli scettici o gli avversari "politici"...

Marco Cremonini

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=50084&format=html

http://dailymotion.virgilio.it/video/x4xzkj_jean-guitton_creation  filmato

sabato 11 aprile 2009

PROGETTO PER FERRARA NEWS!

TAVOLAZZI.jpgPPF NEWS VALENTINO TAVOLAZZI SINDACO

Si deciderà il 2 luglio delle sorti dell’inceneritore
*articolo da estense.com

Il Tar ha accolto la richiesta di integrazione di Hera

Si deciderà il 2 luglio delle sorti dell’inceneritore. La decisione del tribunale amministrativo in merito ai ricorsi contro le due Aia (Autorizzazione integrata ambientale) è stata rinviata. Il giudice ha accolto la richiesta di rinvio presentata da Hera che ha chiesto di produrre recentissimi studi - ancora in attesa di pubblicazione - eseguiti dal politecnico di Milano in collaborazione con un laboratorio di analisi di Piacenza in merito alle polveri ultrafini e alle nano particelle.

Dovranno aspettare ancora due mesi i comitati, tra i quali Medicina democratica e WWF, che avevano sollevato il ricorso. Per loro parla Valentino Tavolazzi, referente di Md, secondo il quale “il giudice doveva decidere subito, senza rimandare”.

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http://www.progettoperferrara.org/si-decidera-il-2-luglio-delle-sorti-dell%E2%80%99inceneritore-0409.html 
 
Erano Verdi i Farisei?
di Paolo Giardini

Splendida, l’interpellanza presentata ieri in Consiglio Comunale! Un capolavoro d’accuratezza e chiarezza espositiva. Riguarda una ricca e documentata storia sull’edificazione di un quartiere, completo d’asilo infantile ultramoderno, direttamente sopra le discariche di rifiuti dell’ex Fornace. L’autrice è la verde Diolaiti che, certamente con dolore, si è impegnata nel suo mirabile canto del cigno di consigliera comunale. Sì, canto del cigno, perché se l’esposizione di una lunga serie d’indiscutibili prove dimostra che l’ultima Amministrazione Soffritti e le due Sateriale sarebbero da trasferire in ...... (avendo chiuso i manicomi), svela pure la sistematica e dannosa inutilità di stolti Consigli Comunali che stanno a guardare senza capir niente. A questo punto non sembra inutile ricordare che pure la Diolaiti fa parte, capo gruppo dei verdi, del Consiglio Comunale, insediata nella maggioranza che ha sempre approvato tutto quanto deciso dall’amministrazione.

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http://www.progettoperferrara.org/erano-verdi-i-farisei-0409.html
 
 
 Progetto per Ferrara
Cambia la prospettiva

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http://www.youtube.com/watch?v=MlcfHavEnnc  FILMATO

domenica 5 aprile 2009

BEPPE GRILLO OFFICIAL CON PROGETTO PER FERRARA!

beppe grillo 2.jpg
>image003[1].jpg PpF, lista certificata da Grillo
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> Il candidato di Ppf si prepara a ricevere Paul Connet
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> Torna a Ferrara per la terza volta lo scienziato ambientale statunitense Paul Connett, professore del dipartimento di chimica della St. Lawrence University di Canton New York. Connett terrà una conferenza pubblica lunedì 6 aprile, alle 21, nella sala San Francesco in via Terranuova, sul potenziale economico, industriale ed occupazionale, rappresentato dalla gestione virtuosa dei rifiuti urbani che escluda il loro incenerimento. La cosiddetta “Green economy” applicata ai rifiuti verrà declinata in recupero, riciclo dei materiali, trattamento bio meccanico, riprogettazione industriale dei beni di largo consumo, distribuzione di prodotti sfusi, riparazione e commercio di beni strumentali scartati.
> “La conferenza rientra nel ciclo di iniziative di approfondimento del programma di governo di Ppf”, chiarisce il candidato sindaco di Progetto per Ferrara Valentino Tavolazzi, che approfitta dell’occasione data dal taglio dei tassi di un quarto di punto, che passano così al 1,25%, ad opera della Bce, per ricordare la vicenda, tutta in perdita a quanto sembra, dei derivati Dexia del Comune.
>
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>
> http://www.progettoperferrara.org/ppf-lista-certificata-da-grillo-0405.html
>  >
> Sondaggi
> di Paolo Giardini
>
> Pur non potendo verificare nulla, presumo che i sondaggi telefonici delle aziende specializzate in ricerche d’opinione siano aleatori sull’affidabilità del campione, perché la martellante pubblicità delle compagnie telefoniche ha demolito il buon rapporto utente-telefonata ricevuta.
>
> Dopo decine di chiamate, anche un deficiente riconosce dai primi fonemi la forma espressiva del disturbatore. E’ diventata così una prassi il borbottare che non interessa e chiudere la comunicazione. Se per caso ho ricevuto una richiesta di sondaggio non me ne sono accorto per via di quella prassi in uso da chi non ne può più di telefonate ossessive. Ne deduco che chi risponde ad un sondaggio telefonico sia un soggetto raro nella fascia d’età fra i 7 e i 97 anni, a meno che non si “aspetti” d’essere sondato. Va da sé che l’affidabilità di sondaggi simili sia analoga a quelli del mago Otelma.
>
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>
> http://www.progettoperferrara.org/sondaggi-0405.html

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> Perchè mi sono candidato
> di Valentino Tavolazzi
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> Durante l’esposizione del suo (a lungo atteso) addio alla città, dato alle stampe con i soldi dei ferraresi, Sateriale ha nuovamente tirato in ballo la mia persona, dichiarando: “la sua ambizione (ndr. del direttore generale) a fare il Sindaco piuttosto che non il Direttore mi sembra confermata dalle scelte elettorali compiute”.
>
> Vorrei smentire le infondate e fuorvianti dichiarazioni del sindaco, informando i lettori che nel 2000 egli, in procinto di dimettersi dopo aver constatato la propria incapacità a governare la macchina comunale, mi chiese di aiutarlo nel ruolo di direttore generale. La mia accettazione lo trattenne a Ferrara e di questo mi scuso con i cittadini.
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> http://www.progettoperferrara.org/perche-mi-sono-candidato-0405.html
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 > Grande Sateriale
> di Paolo Giardini
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> “I criteri cardinali che hanno orientato il governo cittadino sono stati improntati alla cura del bene generale, alla trasparenza, alla sostenibilità degli insediamenti produttivi, alla partecipazione”.
>
> Così dice Sateriale del suo operato a conclusione del secondo mandato. Chiaro, conciso, quasi lapidario. Ma perché “quasi”? Rendiamo davvero lapidaria una frase che merita di passare alla storia. Scolpiamo nel marmo il mirabile compendio di un decennio e affidiamolo al lapidario di Via Scandiana. Aggiungiamoci solo la data, A.D. MMIX, e farà la sua figura fra le antiche lastre. Fra due-trecento anni apparirà come testimonianza di un’età aurea.
>
> Non sarà una spesa inutile, daremo ai posteri un motivo esistenziale duraturo, di grande consolazione nell’attraversare i tempi grami che la nostra generazione sta predisponendo per loro con molta efficienza.
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> http://www.progettoperferrara.org/grande-sateriale-0405.html
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> Bar Sport
> di Paolo Giardini
>
> Fra i Classici della Letteratura mondiale ha un posto d’onore nelle Opere Letterarie il “Bar Sport” di Stefano Benni. Nel primo capitolo compare la Luisona, avente un ruolo particolare nell’economia del racconto. Luisona è una vecchia pasta, troneggiante da decenni nel vassoio delle paste, spolverata periodicamente, considerata un elemento architettonico del locale e come tale con valenza quasi strutturale. Quando uno sconosciuto rappresentante di passaggio la prende inosservato e la mangia, succede un doppio disastro: uno nell’intestino dell’incauto (devastazione riportata per onor di cronaca ma che non commuove nessuno, considerata una giusta punizione), l’altro nell’equilibrio psicologico degli avventori abituali del Bar Sport, improvvisamente carenti di una certezza affettiva.
>
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>
> http://www.progettoperferrara.org/bar-sport-0405.html
>
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> Progetto per Ferrara
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http://www.youtube.com/watch?v=BwfcxWVaKNI  filmato PAUL CONNET

giovedì 2 aprile 2009

PPF INTERVISTA A VALENTINO TAVOLAZZI di Athos Tromboni

TAVOLAZZI.jpgPROGETTO PER FERRARA - PARLA IL CANDIDATO SINDACO

VALENTINO TAVOLAZZI

Progetto per Ferrara è veramente l’unica cosa nuova e originale di questa campagna elettorale.

Abbiamo rivolto al leader di PpF alcune domande, ecco le risposte:

1. Partiamo dalla bagarre: 11 candidati a sindaco, cosa ne pensi?

Sono davvero tanti. Spero che i cittadini sappiano distinguere tra chi fa la gara per vincere allo scopo di realizzare il proprio programma di governo, e chi invece si accontenta di un gruzzolo di voti per scambiarlo con qualche poltrona al mercato del ballottaggio. Da cittadino mi piacerebbe che i ferraresi premiassero i candidati non politici, con una visione della città che guarda alle future generazioni.

2. Hai visto i programmi sin qui usciti degli altri candidati, perché dici che siete stati “copiati”?

Ambiente, Cultura, Sociale, sono stati letteralmente saccheggiati. La cosa ci gratifica, poiché siamo più interessati alla realizzazione dei nostri obbiettivi, che alla prospettiva di dover essere noi a farlo. Ci sono tuttavia temi blindati nel nostro programma, che nessuno potrà mai copiarci. Ad esempio spegnere l’inceneritore, obbiettivo per il quale molti di noi hanno lottato per anni, organizzato l’unico referendum autogestito e presentato un ricorso al TAR. Oppure bloccare la speculazione edilizia del Sant’Anna, per mantenere in città le prestazioni sanitarie fondamentali.

3. Prendiamo Tagliani: in che cosa è differente il vostro programma rispetto a quello del candidato Pd?


Innanzi tutto Tagliani vuole ultimare la svendita di Agea, da lui gestita nel 2004, cedendo ad Hera anche la rete del gas, patrimonio che i ferraresi hanno accumulato in più generazioni. Siamo nettamente contrari ad una scelta che impedirebbe al Comune di governare, tra l’altro, la concessione dell’utilizzo delle reti a fornitori di gas diversi da Hera, aggiungendo monopolio a monopolio. Tagliani poi non ha alcuna intenzione di spegnere l’inceneritore.  Nel suo programma affronta il complesso tema dei rifiuti facendo leva esclusivamente sulla loro (auspicabile) riduzione a monte. Peccato che le competenze del Comune al riguardo siano piuttosto modeste. Al contrario l’ente può fare molto per la gestione dei rifiuti, per esempio passare subito al porta a porta in tutta la città.

4. E rispetto a Dragotto?

Spero che Dragotto produca prima o poi un programma! Se può servire, il nostro è liberamente accessibile nel sito www.progettoperferrara.org.

5. Tu sei stato city manager e hai lavorato poco più di due anni dentro la macchina comunale: se diventi sindaco cosa cambieresti immediatamente?

Il Comune è simile ad una grande azienda, non solo per il numero di dipendenti (1350 con oltre 40 dirigenti) o per la complessità dell’organizzazione,  delle funzioni e  delle prestazioni erogate.

E’ tale anche per la dimensione del bilancio corrente e degli investimenti (in tutto centinaia di milioni di euro). Occorre semplificare l’organizzazione e le procedure, riaffermare il principio della professionalità e della responsabilità dei risultati di ciascuno. Rivalutare il cittadino nel ruolo di utente e di socio finanziatore del Comune, in una locuzione di “datore di lavoro”. Poi occorre aprirsi al mercato delle forniture e delle prestazioni, spezzare le clientele, tagliare gli sprechi. Premiare competenza e responsabilità dei dipendenti. Affidare il giudizio sulla qualità delle prestazioni erogate ai cittadini e correggere ciò che non funziona. Grazie all’esperienza precedente ed a quella manageriale lunga oltre 25 anni, posso affermare che in Comune mi sentirai a casa. Di certo da sindaco non avrei bisogno di un city manager e ciò garantirebbe un immediato risparmio.

6. Un giudizio sintetico sulla vicenda di via del Salice e una tua previsione di come finirà

Un caso inspiegabile. Capire come si sia potuto pianificare la costruzione di case sui rifiuti non è facile. Purtroppo pare che non si tratti di uno scandalo isolato: alludo a via del Lavoro.

Non vorrei a questo punto che incapacità o superficialità fossero insufficienti a spiegare quanto è successo. Sarà la magistratura a dirlo. In ogni caso occorre rimuovere immediatamente quei rifiuti e risanare il suolo e la falda. Per i residenti la situazione è tutt’altro che sicura.

7. Perché demonizzi Hera? Non è in fondo un’azienda al servizio dei cittadini?

Dovrebbe esserlo! In realtà essa condiziona le scelte strategiche collettive, soprattutto per l’eccessiva debolezza del ceto politico. Opera in un mercato monopolistico, condiziona tariffe e modalità di organizzazione dei servizi. Ha come missione strategica produrre utili, in quanto quotata in borsa e posseduta per il 44% da privati, che ogni anno battono cassa esigendo dividendi.

I cittadini, che rappresentano il 56% del capitale e che sono i clienti dell’azienda, non contano nulla. Non demonizzo nessuno, ma a tutto c’è un limite! Questa casta e questo palazzo non ci tutelano abbastanza. Non dimentichiamo che Hera è anche il poltronificio per politici trombati.

8. A proposito dell’inceneritore, proponi di spegnerlo. Perché? Quali sono le alternative?

Sono raccolta differenziata porta a porta, riciclo e riuso dei materiali, riduzione dei rifiuti, trattamento bio meccanico dell’indifferenziato. La TIA calerebbe e diverrebbe puntuale (pago in base a quanto conferisco), le emissioni nocive alla salute cesserebbero, si creerebbero nuove attività e nuovi posti di lavoro. Il piano provinciale rifiuti va capovolto, quello in vigore è cucito sulle aspettative economiche di Hera. Occorre mettere al centro la salute dei cittadini e la nuova economia sostenibile. Per farlo occorre tagliare i ponti con il passato e cambiare la classe politica attuale.

9. Ospedali Sant’Anna e Cona: spiegaci perché per PpF non sono alternativi ma complementari

Noi, come tutti i ferraresi, desideriamo che Cona sia operativo quanto prima, a livelli di eccellenza. Tuttavia riteniamo che in città debbano essere garantite le prestazioni per emergenza, diagnostica, day hospital, terapie intensive senza degenza, chirurgia ambulatoriale. Chi vuole costruire dentro al Sant’Anna villette, uffici e negozi, non pensa ai bisogni degli anziani e degli altri ferraresi. Il grande ospedale ad attrazione regionale (Cona), può convivere con il Sant’Anna dedicato alle funzioni sopra elencate. Bisogna solo volerlo e noi lo vogliamo.

10. L’ultima domanda, secca e sgradevole: perché la gente dovrebbe fidarsi di Tavolazzi e votarlo?

La mia storia potrà piacere o no, ma è caratterizzata da onestà, impegno, coerenza e competenza.

Il mio curriculum ed altre informazioni personali sono consultabili nel sito www.progettoperferrara.org. Non ho bisogno di una poltrona di sindaco, la mia professione mi garantisce soddisfazioni ed un buon reddito. Ho deciso di candidarmi per contribuire a portare la città fuori dalla crisi in cui l’hanno condotta i partiti ed i politici senza mestiere, che l’hanno governata per decenni. Il disastro è davanti agli occhi di tutti. Non potevo chiudere gli occhi o emigrare. Ho scelto di pensare ai miei figli ed alle future generazioni di ferraresi.

Athos Tromboni

 http://www.beppegrillo.it/2005/01/ferrara.html

http://www.youtube.com/watch?v=WeUIthJcEqY  FILMATO PPF

martedì 31 marzo 2009

PROGETTO PER FERRARA BENEFICI PER I FERRARESI?

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A CHI VANNO I BENEFICI?

Scorrendo la sezione “Rassegna stampa” del sito del comune, ho trovato che il 27/03/09 la “Voce di Romagna” ha pubblicato i dati del bilancio Hera del 2008.

In tale documento si legge :”…. Crescono gli utili di Hera che nel 2008 ha raggiunto, ante imposte, i 188,9 mln di euro pari a +32,5% rispetto all’anno precedente. I dati sono stati resi noti ieri a conclusione del Cda presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano, che ha approvato all’unanimità il bilancio consolidato per l’esercizio 2008.”

Davvero un ottimo risultato per questa Azienda che ha la partecipazione maggioritaria costituita da Amministrazione Locali, tra cui anche il Comune di Ferrara.

Si legge altresì “…L’Area Ambiente si conferma quella che ha fornito il maggior contributo al Mol (35,3%), chiudendo l’esercizio a 186,3 milioni di euro, in crescita del 19,2% rispetto all’esercizio precedente, grazie al contributo dei termovalorizzatori di Ferrara (avviato alla fine del 2007), di Forlì (avviato nel terzo trimestre del 2008) e al completamento di quello di Modena.”

Certo i termoVALORIZZATORI citati valorizzano certamente qualcosa,(gli interessi degli azionisti), sicuramente non “valorizzano” il nostro ambiente e non c’è alcun ritorno economico per le popolazioni che vedono comunque che la TIA ( TARIFFA Igiene Ambientale ) non ha subito alcun decremento a fronte di tutti quei milioni di euro di utile di Hera.

Alla fine dell’articolo del giornale c’è questa considerazione , che condivido e che spero altri cittadini si possano mobilitare per far sentire il loro parere. “… Nessuno di lor signori ha speso una parola per le utenze, spesso e volentieri “bastonate” e nessuno ha fatto il minimo cenno al regime di monopolio con cui opera la multiutility. A fronte di questa ondata di numeri altisonanti, abbiamo ritenuto giusto ricordarlo.”

Ecco ricordiamo a questa amm.ne comunale che senza concorrenza non esiste speranza di miglioramento.

Mari Giovanni

Progetto per Ferrara

www.progettoperferrara.org

http://www.youtube.com/watch?v=oTr8RGh1iZA&feature=related  FILMATO

 

domenica 29 marzo 2009

PROGETTO PER FERRARA REPLICA AL REPLICANTE SATERIALE

ZOMBIES.jpgimage003[1].jpgSulla Nuova di domenica il sindaco uscente Gaetano Sateriale, dopo dieci anni di governo, motiva la mancata riorganizzazione della macchina comunale con la “direzione assurda” che avrebbe preso il direttore generale, ancorché in servizio per poco più di due anni (2000-2002), su dieci trascorsi dal medesimo in qualità di sindaco.

Se il problema era davvero Tavolazzi, perché il sindaco non ha portato a termine l’incompiuta riorganizzazione nei successivi sette anni, dopo aver revocato l’incarico al direttore, scaricando i costi di tale scelta sul Comune invece che su se stesso? Anche la Corte dei Conti avrebbe dovuto occuparsi di tale vicenda.                                                     

Sempre secondo Sateriale il city manager avrebbe “trasformato il suo ruolo in uno politico” e creduto di “dover fare il sindaco”. Tali dichiarazioni offendono l’intelligenza dei lettori e contrastano con la realtà dei fatti.

E’ vero che il cambiamento in Comune si è fermato dopo pochi mesi di buon lavoro (a detta dello stesso Sateriale). Ciò è avvenuto non perché Tavolazzi abbia debordato dal suo ruolo, ma semplicemente perché è mancato un sindaco in grado di difendere il rinnovamento promesso agli elettori nel 1999. Dunque la causa del fallimento non è da ricondurre ad un sindaco di troppo (io), bensì ad un sindaco in meno (lui), vale a dire all’assenza del sindaco.

Com’era facilmente prevedibile fin dall’inizio, ci sono state forti reazioni al rinnovamento da parte di partiti, assessori e dirigenti, per impedire la concorrenza negli appalti; per mantenere le pratiche clientelari nell’assegnazione di incarichi; per bloccare la trasformazione da fissa a variabile di una quota dello stipendio dei dirigenti, legandola ai risultati; per vanificare la distinzione tra funzione politica (assessori) e tecnico-gestionale (direttore, dirigenti) voluta dalla riforma Bassanini; per  svuotare obbiettivi e controllo dei risultati; per stoppare valorizzazione del merito dei dipendenti, lotta agli sprechi e altro ancora.

Purtroppo a quegli attacchi Sateriale non ha saputo opporsi con fermezza, coraggio e determinazione. Questa è stata la causa del fallimento di cui ancora oggi la città paga le conseguenze.

Le proposte da me fatte a sindaco e giunta in quegli anni sono consultabili nel sito www.progettoperferrara.org, cliccando sulla mia relazione di bilancio 2003.

Alla luce di quell’esperienza, ora posso affermare che con Valentino Tavolazzi sindaco, tutto ciò non accadrebbe! E per esporre ai cittadini tale convinzione, mi rendo fin d’ora disponibile ad un confronto pubblico con Sateriale.

Valentino Tavolazzi

Progetto per Ferrara

http://www.progettoperferrara.org/replica-a-sateriale-0329.html

http://www.youtube.com/watch?v=H8Ti_nAme40 FILMATO

venerdì 27 marzo 2009

TEMPESTE E MANOVRE di Paolo Giardini

TEMPESTA.jpgLa tempesta economica incombe e avanza, impietosa. Col tessuto produttivo in ginocchio saranno guai seri per tutti, dato che le risorse pubbliche attingono solo da quello e miracoli non ne fa nessuno. Per fortuna il nocchiero della nave comunale è di navigata esperienza e sa quali misure prendere. Intanto ha suggerito agli addetti all’energia in sala macchine (il sistema bancario locale) di tenere sotto sforzo i motori istituendo fondi di solidarietà per erogare prestiti ai poveracci che hanno perso lavoro e redditi. Mica regali, eh? Solo prestiti da restituire a lunga scadenza. Così i novelli fondi locali subprime risolveranno tutti i problemi di liquidità e insolvenze.


E non è detto che finisca lì. L’elaborazione d’esperienze esotiche e misteriose, le Robe Turche che ogni vecchio navigante come il Nostro serba nella memoria, possono sortire sorprese. Il rapporto con Hera, per esempio:
avendo concesso da tempo ad Hera il prelievo forzoso dell’1% sugli importi delle bollette gas a favore delle categorie disagiate (lungimirante riscossione sull’indiscriminata massa dei poveri per alcuni Poveri, di valore sociale ben più elevato dei berlusconiani prelievi ai poveri per le industrie), stante la congiuntura avversa potrebbe concedere di alzare la percentuale al 30-40%. Così Hera senza rovinarsi potrebbe erogare gas anche a chi non paga. I poveri non iscritti nella lista dei Poveri, per pagare le aggravate bollette di Hera non avranno problemi, potranno sempre rivolgersi alle banche detentrici di quei famosi fondi di solidarietà.

Ma chi distingue i poveri dai Poveri? Non consentiamo troppo a questa Hera con la beneficenza obbligatoria? Niente paura! Tutto sotto controllo. Quando la premura per l’aria pubblica costrinse Hera a triplicare l’inceneritore, fu istituito un organo di verifica democratico, il RAB, strumento autonomo e indipendente, molto temuto da Hera che gli fornisce senza fiatare i locali di cui paga le spese, e anche tre componenti per aiutare i consiglieri eletti. Per mantenere alta la vigilanza il Comune ne ha almanaccata un’altra: l’istituzione di un nuovo organismo, il CRU, per il controllo dei servizi erogati da Hera.

Questa è assediata: si presume che sarà costretta anche in questo caso a fornire e mantenere i locali e suoi consiglieri esperti al servizio degli altri. E poi c’è l’ATO, ente di controllo pubblico fatto apposta per questa roba. Roba Turca, appunto, come sopraddetto, anagrammando RAB, CRU e ATO.


Paolo Giardini

Progetto per Ferrara

www.progettoperferrara.org

http://www.youtube.com/watch?v=5rRy4XGyrdY filmato

giovedì 26 marzo 2009

FERRARA POLITIK - BRUTTI MA BUONI da UN UOMO LIBERO!

BLADE RUNNER.jpgDA ESTENSE COM QUOTIDIANO ON LINE DI FERRARA
 

Brutti ma buoni

Buongiorno Direttore,
oggi (giovedì), sono a Ferrara, di ritorno da Cuneo e in partenza per Pordenone. Il mio lavoro, come ormai i suoi lettore sanno, mi consente di conoscere tanta gente, di rubare ai miei interlocutori perle di saggezza, di guardare, ogni volta che torno, la mia Ferrara, da punti di vista che non conoscevo. Martedì a Borgo San Dalmazzo, platea di un anfiteatro naturale dove a 180° le Alpi ancora tutte innevate fanno da spettatori di palco e loggione, incontro una collega (in azienda siamo oltre 5.000) natia di Santa Maria Maddalena; qui, a due passi da casa mia. La prima cosa che mi viene da chiederle è: “come mai sei arrivata qui”? Mi aspettavo una risposta tipo: “mio marito è di Cuneo”, oppure “ ho seguito negli studi mio figlio”, o ancora e più semplicemente “mi piace la montagna”. Senza alzare gli occhi da tutte le enormi pentole che stava lavando nella cucina della scuola materana, con un timbro di voce che mi ha lasciato senza fiato e senza parole, ha prontamente ribattuto: “avevamo fame”. Due parole che a me, come migliaia di miei concittadini e milioni di italiani fanno paura. Non le vogliamo sentire, le vogliamo evitare… non esistono. Così come per i politici, che non le nominano mai, perché fanno perdere voti. Nel tragitto verso Cuneo, con ancora quella frase sibillina nelle orecchie, vedo manifesti di candidati che sorridono e slogan che al 99% ricordano Obama. Tutti uguali, tutti decisamente “stupidi” per chi “ha fame”. Arrivo in albergo e sul letto, come benvenuto, mi trovo un sacchettino di “Brutti ma buoni”, dolci caratteristici della città, ottimi per me che sono goloso, un insulto per chi, qualche ora dopo, sotto le finestre dell’Hotel, stava rovistando in un cestino dell’immondizia. E qui mi fermo, perché altrimenti diventa il libro Cuore. Ieri sera arrivo a Ferrara con ancora qualche dolcetto sul sedile dell’auto e come per incanto, all’imbocco della città, cominciano ad apparirmi i manifesti dei “brutti ma buoni”, tutti sorridenti, tutti con lo slogan di Obama, tutti uguali a quelli di Cuneo. Prima penso: “ma allora, quelli di Cuneo potrebbero venire a fare il sindaco qui e questi potrebbero andare a Cuneo”? – “Allora anche a Cuneo hanno gli stessi problemi di Ferrara”? Premetto: “i brutti ma buoni” ferraresi li conosco quasi tutti e vi garantisco che le foto sono tutte truccate o vecchie di almeno un decennio, ma, riprendendo il nome dei dolcetti e ricordandomi della lettere apparse in questi giorni su estense.com circa gli slogan elettorali, pur dopo 500 chilometri, comincio a sorridere, dimenticandomi della mia collega di B.S. Dalmazzo. C’è uno che si crede il novello Nerone e vuole ridare fuoco a Ferrara. Qualche minuto fa ho cercato su internet qualcosa che mi ragguagliasse circa il precedente incendio della città. Niente. Forse allora parla dei fuochi d’artificio del Castello l’ultimo dell’anno o vuole “accalappiare” quei piromani che qualche anno fa “appiccavano” auto e motorini. E ride. Un altro che forse sta facendosi un pokerino, vista la tipica frase da casinò, quando in mano hai almeno “una coppia di donne”. Spero non intenda continuare a giocare con i soldi dei Ferraresi. E ride. Poi c’è quel tipo che ci rende edotti sulle sue attività oniriche. Sui prossimi manifesti vorrei che ci desse 6 numeri da giocare al Superenalotto. E ride. Quella che purtroppo mette il dito nella piaga, ricordando quanto fossero brutti i suoi due probabili predecessori. Almeno rammentasse anche che erano “brutti ma buoni”. E ride. Senza volerne a nessuno e scusandomi se dimentico qualche concittadino candidato (quest’anno ci potremmo fare due squadre di calcio), ricordo quello che era partito tutto sorridente e baldanzoso e piano piano rattristisce e forse si rende conto che non è l’unico a presentarsi a sindaco. In compenso ci ricorda che Ferrara è piena di buche. Questo a dire la verità ride un po’ meno. E finisco con il paladino dei ferraresi, l’uomo dalle crociate condominiali. In via del Salice rischiano di crepare di tumore e lui sui suoi manifesti ride. E ride. “Ma cazzo c’hanno da ridere”!!!! Un augurio a tutti loro. Sono giorni di gloria, di enfasi, di strette di mano, di cene e di gaudio. Poi quasi tutti torneranno nell’anonimato, qualcuno dovrà cercarsi da lavorare, la maggior parte di loro prenderà lo stipendio dal partito o arrafferà su qualche posto in consigli d’amministrazione delle municipalizzate, ma spero che mai e poi mai, debba un giorno incontrarli… a Cuneo.
Mi consenta infine di scusarmi per questa semi seria (nella seconda parte) mia lettera settimanale.
Cordialmente.


Roberto Gorgati… candidato per la “lista che non c’è”

 http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=49185&format=html

http://www.youtube.com/watch?v=pxRKFp5xA3I FILMATO


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PROGETTO PER FERRARA ESTELUX E SALICE

image003[1].jpg

Estelux PpF

Dopo aver analizzato il progetto e la Via del nuovo stabilimento per la produzione di polisilicio destinato alla fabbricazione di pannelli fotovoltaici, Progetto per Ferrara non valuta negativamente l’investimento, che contribuisce in concreto allo sviluppo sostenibile del Petrolchimico e dell’occupazione.

PPF segnala tuttavia alcune criticità sulle quali manterrà una attenta vigilanza.

Innanzi tutto il rischio derivante dall’utilizzo di  materie prime quali l’acido cloridrico e i clorosilani, gas tossici ed altamente infiammabili. Rischi per gli addetti, per la popolazione in caso di incidente e per l’ambiente. Altro pericoloso inquinante è rappresentato dalle polveri fini di silicio raffinato.

Poi l’impiego di elevate quantità di acqua, 300 mila metri cubi anno (il consumo di 2000 famiglie), e di energia, potenza impiegata oltre 80 MWe.

Infine l’aumento di traffico veicolare e ferroviario (oltre 1000 viaggi l’anno) per l’approvvigionamento del silicio siderurgico, dei clorosilani e la spedizione del polisilicio.

PPF segnala infine la palificazione necessaria per la costruzione dello stabilimento ad oltre 20 metri di profondità, in piena falda.

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asilo_via_saliceSalice

PPF chiede l’immediata rimozione dei rifiuti e l’avvio della campagna epidemiologica per verificare eventuali patologie tra i residenti, correlabili con gli inquinanti (CVM ed altri) riscontrati nella falda, anche profonda.

PPF chiede inoltre al sindaco di provvedere con apposita ordinanza ad esaminare l’acqua di tutti i pozzi dell’area ed eventualmente a chiudere quelli inquinati.

Infine PPF chiede al Sindaco di informare i cittadini in merito al passaggio di proprietà in capo al Comune delle aree private (Parco, Cogef e prima Cassa di Risparmio) sulle quali insistono le discariche di rifiuti.

Valentino Tavolazzi

candidato sindaco

Progetto per Ferrara

www.progettoperferrara.org

http://www.youtube.com/watch?v=Lz6qQFAUlu0 filmato

sabato 14 marzo 2009

ARCIPELAGO FERRARA

MAJAKOWSKIJ LENIN.jpgARCIPELAGO…FERRARA (Da Balbo a Balboni...al FUTURO)

*da Roby Guerra La Casta Ferrara (saggio futurpolitico) Futurist Editions E-Book

"Il proletariato dei geniali al governo realizzerà il teatro gratuito per tutti e il grande Teatro aereo futurista" Filippo Tommaso Marinetti


Una digressione ferrarese, intesa come campione scientifico nazionale (e storicamente giustificata e pertinente), ovviamente riparte dalla stagione eroica della rivoluzione fascista. Altrove una succinta disanima più specifica su Italo Balbo: ora uno sguardo trasversale fino ai nostri giorni con particolare puntualizzazione sull'attualismo... e sulla roccaforte comunista Ferrara, ancora saldamente in mano alle forze pseudoprogressiste del Passato. E iniziamo dal futuro, dal Presente: negli ultimi decenni il "regime" spaccia Ferrara per città d'arte; è anche vero, come nessun revisionismo deve discutere fatti storici irreversibili come la resistenza (anche ferrarese) e tutta la mitologia anche reale antifascista, il ruolo eccezionale dei comunisti italiani (da Togliatti a Berlinguer!)  rispetto al comunismo internazionale (pur con il dubbio indimostrabile ma fondato di un probabile slittamento nell'orbita di Stalin se i Rossi... avessero vinto nel 1922 o nel 1945.). Va da sé, piaccia o meno, certo fascismo ferrarese in particolare, testimonia tutt'oggi a livello esclusivamente semiotico - sia ben chiaro - una rivoluzione italiana possibile mai realizzata: lo stesso vituperato Italo Balbo si oppose chiaramente alle leggi razziali e alla suicidale alleanza del duce con la Germania nazista, per sottolineare - ora- uno solo degli aspetti di certo revisionismo non volgare e bugiardo che la politica del futuro non può ignorare o ibernare. Nel secondo dopoguerra a Ferrara e soprattutto nella nostra contemporaneità, l'opposizione antiregime - precursore della svolta di Fiuggi della Destra italiana - s'identifica con il ruolo dell'attuale senatore Alberto Balboni: ricordiamo soltanto l'ancora recente memorabile battaglia sullo scandalo insabbiato del Palazzo degli Specchi, pietra miliare della fase terminale del paleocomunismo ferrarese. Il ruolo, poi, nazionale e fondamentale del Festival del Tricolore a Mirabello testimonia anche con il foglio rinnovato a livello ideale del Corriere Padano.(fortemente voluto da Alberto Balboni e Carlo Ferretti- per anni Paladino inascoltato dell’aeroporto... Italo Balbo, tra primi d’Italia e mai decollato… per farci il Castello Rosso, diretto prima dal libero e colto conservatore Stefano Gargioni e poi dal libero e gentleman giornalista  politologo Mauro Malaguti), il percorso alternativo per Ferrara più visibile degli ultimi decenni, al di là dei numeri per Forza Italia (mero effetto Berlusconi) e della critica hard recente de La Destra dello stesso Gargioni e Alberto Ferretti, dell'eretico Davide Verri, alla luce di recenti gravi errori mediatrici e poltici che caratterizzano l'attuale opposizione. La "Ferrara Liberata" che la Nuova Destra italiana postmoderna scommette è tuttavia ardua impresa in un villaggio... nazionale dove il Partito Comunista ha anche parzialmente nel Passato operato brillantemente (come in Emilia-Romagna) e dove gli eredi attuali postcomunisti vivono - ancora vincenti - di forza d'inerzia sempre più e godono i frutti di 60 anni di dominio incontrastato. Ferrara è chiaramente una rete virtuale... ma concretissima di poteri intrecciati (comprese magistratura e banche) che coinvolge anche nell'anima tutta la popolazione: chi si oppone a Ferrara, mette in gioco la propria sopravvivenza economica, la propria autoaffermazione e prestigio, rischia l'esilio sociale come negli ex paesi della cortina di Ferro, fatte le dovute proporzioni... In realtà, tornando al presente più specifico, Ferrara città d'arte, sta esaurendo la propria forza propulsiva, è ormai mito d'arte! Lo scandalo Ronconi è il canto del cigno di tale mitologia! Ferrara resta Cenerentola dell'economia, nonostante Arte e Turismo, al di là di certa creatività persistente della nuova generazione postcomunista, identificabile con l'Arci o certo ambientalismo: alcuni dei migliori (i vari Alberto Ronchi, Massimo Maisto, Barbara Diolaiti, Leonardo Fiorentini o lo stesso Golinelli) assurti a ruoli istituzionali non trascendono spesso i pregiudizi paleocomunisti da cui provengono, scontano pure l'inevitabile scivolamento democratico di una città che non ha mai conosciuto in 60 anni politiche alternative (una vera e propria legge fisiologica del Potere!). Insomma 20 anni di fascismo, 60 di comunismo (quasi come ...Moska!) , già tale fatto storico non può non suggerire, in nome della libertà e della democrazia (ora in senso relativo senza enfasi o proovcazioni letterarie) la necessità inrinviabile di una prossima rivoluzione neoestense.  L'arte e il turismo non favoriscono affatto a medio-lungo termine, in tale politica di regime, l'evoluzione economica di Ferrara, anzi fungono sempre più da lucciole per lanterne: nel turismo, poi, come nuova fonte d'occupazione concreta si privilegiano soluzioni sconcertanti, pensionati volontari anziché giovani disoccupati o personale qualificato in età di lavoro! Certa puridecennale politica economica finalizzata al privilegio della grande distribuzione (e di ipermercati), della Coop… della Finanza Rossa,  ha già irreversibilmente minato il piccolo commercio: il centro storico sopravvive per il tempo libero serale ma coinvolge solo studenti e i più giovani; una pedonalizzazione poi assoluta, sempre del Centro storico, anche nella ore serali, riflette una visione di Ferrara futura sempre dominata dalla Nebbia e dall'inerzia, mai dalla creatività come presuppone qualsiasi città d'arte (non solo fino alle 6 pomeridiane, quando chiudono i musei). Dall'esterno, la museificazione di Ferrara è dato trasparente, come testimonia appunto la popolazione studentesca extraferrarese degli ultimi anni, altra risorsa sprecata, che poi preferisce Bologna: ma a Ferrara le istituzioni, anche nelle sue linfe creative, sono sorde, prigioniere di certo solipsismo provinciale autogratificatorio.  Finita, poi, l'era - anche creativa - Soffritti, il futuro di Ferrara rossa appare pericolosamente regressivo dopo l'innesto verde pacifesso, troppe facce ironiche (ed è un eufemismo) dopo l'11 settembre,  Ferrara si è rivelata antiamericana e qualcuno paventa persino il passatistissimo Franceschini o un altro postDC - Tagliani - come futuro leader di Ferrara, dopo l'esperienza alla Matrix di Sateriale (ma come presenza tangibile... Piazza Municipale resta già nella memoria storica, come scrisse solennemente sulla piccola Pravda del Comune...)... Come i paese comunisti dell'est negli ultimi anni, poi, fatte le dovute - ancora - proporzioni, i girotondi assurdi sul traffico, nonché certi input inquietanti che vanno dallo stesso Palazzo degli Specchi, al record della Spal (due presidenti- prima di Butelli- davvero innamorati della maglia...biancoazzurra a strisce!) al Nuovo Ospedale degli Specchi incompiuto, certa farsa stessa della Turbogas non sorprendono chi conosce la storia del comunismo! I record o quasi, infine dei tumori o della depressione (con punte di rifiuto della vita... assai gravi), statistiche o prove scientifiche o meno, segnalano una qualità dell'esistenza ben diversa dalla fanfare del regime, sia a livello psicologico sia a livello di tutela dei lavoratori (ma dei cittadini tutti) e affini, anche se stranamente (per una città Cenerentola in economia) spuntano come funghi nuove banche, quasi come gli extracomunitari che già hanno invaso il quartiere Giardino, zona Spal, Stazione, via Garibaldi (e Viale K con preti ingenui o compiacenti!), naturalmente con il collaborazionismo dei loro amici rosso-verdi o appunto missionari discutibili! Infine, tra le difficoltà a trasformare politicamente e culturalmente la città, è disarmante constatare l'assenza di liberi pensatori alternativi, dall'università alle associazioni, o quasi: chi ci prova (ad esempio la Professoressa e scrittrice Giuliana Berengan, chi scrive e non molti altri) è letteralmente azzerato… In definitiva, a Ferrara, il futuro è prevedibile: mutazione politico-culturale quasi darwiniana inrinviabile! Le fanfare di Ferrara città d'arte sono in fase terminale, nonostante la nebbia e lo "psico-comunismo" che imprigionano la città: o la nuova destra postmoderna ferrarese fa saltare il sortilegio "rosso" nostrano o Ferrara sarà la Nuova Spina del futuro prossimo…


www.myspace.com/edizionifuturiste

http://www.youtube.com/watch?v=R2LipKPLD3A filmato

venerdì 13 febbraio 2009

PASSEGGIATA ANTIPOLITICA

BEPPE GRILLO 2.jpg 

FROM ESTENSE COM QUOTIDIANO ON LINE DI FERRARA

Passeggiata tra candidati


Sono vecchio a sufficienza per attribuire a me stesso una valenza storica. Sfogliando a ritroso i capitoli della memoria, trovo sempre meno analogie col presente: le sovrapposizioni provenienti dall’abbondanza di nuovi prodotti cambiano usi e costumi. Una cosa, almeno, è rimasta inalterata in continuità col passato: il policromo manifesto elettorale. Se non risale all’antica Roma è solo per colpa della carta, inventata tardi. Sarà per questo che con compiacimento e divertita attesa osservo l’avvicendamento dei manifesti della campagna elettorale iniziata.
Il primo della serie, quello di Dragotto che esce dalla caverna con la scritta “cominciamo a crederci”, è già entrato nella leggenda fra i cultori di sfumate psicologie dell’incertezza. I suoi fans in piena suspense attendono vogliosi altre puntate. Se Dragotto li delude rischia l’incolumità.
Il secondo è quello di Barbieri, che pieno di sentimento arriva subito al cuore: “mi candido perché non ne posso più”. Un messaggio chiaro. Fin troppo, forse, perché può indurre a cimentarsi altri soggetti che non ne possono più. In città c’è un imprenditore coinvolto nello sport, per esempio, che pure lui potrebbe esibirsi in manifesti, ripreso appena finita una partita della sua squadra, con la scritta: “mi candido perché sono IO che non ne posso più!!”. Sbaragliando il Barbieri, che con un mezzo sorriso e posa vezzosa potrebbe reggere il confronto solo fra le amiche di Nonna Speranza.
Questo darebbe la stura ad un nuovo genere di manifesto elettorale e relativi sottogeneri: riunione condominiale, stanza urbana, tassa alle sedie da bar marcate con lo stesso nome del bar, ecc. ecc. Per non parlare del sottogenere sala d’attesa dal medico della mutua: “Non ne può più? Fortunato lei! Se avesse i miei mali… IO ho tutte le carte in regola candidarmi”, che potrebbe addirittura vincere le elezioni per abbandono del campo di concorrenti ed elettori. Se così fosse, dovremo essere grati a Barbieri, destinando al suo innovativo manifesto-capostipite un’apposita sala della Pinacoteca: Arte Coltempomiglioreranea.
Bisogna ammetterlo. L’abbondanza di partiti e concorrenti consente di ipotizzare per i prossimi mesi dilettevoli passeggiate per le vie della città.


Paolo Giardini

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=47467&format=html



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