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domenica 15 giugno 2014

Il Giornale e G. De Turris su Alessandro Guzzi realista e preraffaellita

Nota di AsinoRosso:  nel catalogo della mostra  segnalata la Carmelina edizioni (Guzzi è anche autore La Carmelina), S, Giovannini e Roby Guerr, autori di alcune note in merito.

*di GIANFRANCO DE TURRIS Una figura femminile nuda in estasi con sullo sfondo un padiglione diroccato (Il brivido di Dio) ed un'altra con alle spalle ruderi ricoperti dalla vegetazione (La modella tra le rovine); due uomini si confrontano al karate vicino ad un altro che medita in poltrona la pipa in bocca, dietro una finestra che si affaccia su case diroccate (La finestra delle rovine): ancora una donna nuda e sorridente con accanto un militare in una divisa d'antan (La giovane serva). Affascinanti ragazze senza veli, austeri militari e sempre rovine, macerie, muri diroccati in foreste o campagne: la tematica di Alessandro Guzzi, che espone sino al 23 giugno una serie di quadri recenti (2006-2014) alla Libreria-Galleria d'Arte L'Universale (Via Caracciolo 12,Roma, apertura pomeridiana), sembra quasi ossessiva, pur nella sua varietà. Il suo principale sembra essere quello della decadenza del nostro mondo, il mondo moderno (le rovine) che incombe o circonda i simboli archetipici della femminilità e della mascolinità. La nitida pittura di Guzzi, che nel realismo mescola la forza del simbolismo ricorda, come è stato scritto, in parte Rossetti e in parte Alma-Tadema, ma rivisitati stilisticamente e simbolicamente secondo i gusti odierni
IL GIORNALE

lunedì 9 dicembre 2013

L'Avanguardia come Tradizione 2.0 ? intervista a Alessandro Guzzi

*by ECCOLANOTIZIAQUOTIDIANA ROMA E PROVINCIA
**Alessandro Guzzi, pittore e filosofo, è nato a Roma. Dopo la laurea in giurisprudenza ed una breve esperienza come procuratore legale, lascia la professione per dedicarsi interamente alla pittura-
….Nel Luglio 2007 ha partecipato alla 58° Edizione del premio Michetti "Nuovi Realismi, la centralità dei linguaggi tradizionali" a cura di Maurizio Sciaccaluga e Vittorio Sgarbi, e nell'ottobre 2007 ha partecipato alla rassegna "Nuovi pittori della realtà", tenutasi al PAC di Milano, sempre a cura di Vittorio Sgarbi.
Su segnalazione di Lorenzo Canova, dal 31 Luglio al 24 Ottobre 2010 Alessandro Guzzi partecipa con un'opera (Marthe e Jochen, olio su tela cm 90×80) alla XIV Edizione della Biennale d'Arte Sacra "Le beatitudini evangeliche", organizzata dalla Fondazione Stauròs Italiana, presso il Museo della Fondazione a S. Gabriele, Isola del Gran Sasso (Teramo).
Dal 17 Dicembre 2011 al 31 Gennaio 2012, su invito di Vittorio Sgarbi, Alessandro Guzzi ha partecipato alla 54ma Edizione della Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Palazzo delle Esposizioni, Torino.
…..Per alcuni anni Alessandro Guzzi è stato redattore di Letteratura-Tradizione, la rivista semestrale diretta da Sandro Giovannini. I suoi scritti per quella Rivista hanno indagato il lato misterico della poesia e dell'arte. ….  Gli ultimi suoi lavori in questo ambito sono: «La liturgia dell'assenza reale» dedicato ad uno scritto di Cristina  Campo, e «Eyes Wide Shut: occhi spalancati sul segreto  satanico del film di Stanley Kubrick». Ha pubblicato, tra l'altro,  in AA.VV. il libro Manifesto… "Per una Nuova Oggettività"  ( Heliopolis, 2011) e AA.VV.  "Perché Israele può avere 400 testate atomiche… (La Carmelina, 2013).
Hanno scritto del suo lavoro di pittore:
Mariano Apa, Vito Apuleo, Paolo Balmas, Ferruccio Battolini, Arnaldo Romani Brizzi, Lorenzo Canova, Carlo Fabrizio Carli, Luisa Chiumenti, Laura Cherubini, Marcella Cossu, Costanzo Costantini, Renato Civello, Valerio Cremolini, Mario de Candia, Marco Di Capua, Laura Gigliotti, Marco Guzzi, Sarah Law, Caterina Lelj, Luciano Lepri, Elverio Maurizi, Luigi Meneghelli, Filiberto Menna, Ida Mitrano, Italo Mussa, Marinella Paderni, Roberta Perfetti, Cinzia Piccioni, Alessandro Riva, Arnaldo Romani Brizzi, Stefania Scateni, Stefania Severi, Carlo Sini, Luigi Tallarico, Alberto Toni, Marisa Vescovo, Francesco Vincitorio, Giuditta Villa…, Biblioteca di Via Senato (Milano, rivista)


 D- Nelle recenti presentazioni a Roma e Milano  del progetto e dei libri Nuova Oggettività, uno dei focus… certamente il tema avanguardia tradizione: sintesi aperta possibile?
Avanguardia non è forse quel manipolo di temerari addestrati che si inoltra rischiosamente fino al contatto con le linee nemiche per preparare la strada al grosso delle truppe? E non è forse vero che la forza possente dell'esercito attende le indicazioni delle avanguardie per procedere? E mentre attende, alcuni di quei soldati, in gruppo, cantano, e come scrive Evola: « …sono le canzoni delle loro tradizioni locali, e quelle che danno il brivido, nate tra i trinceramenti scheggiati dalla mitraglia, anneriti dagli scoppi, arrossati dal sangue….» (J. Evola: Meditazioni delle vette, Edizioni Mediterranee, pag 46)
Quel canto era il momento rituale per gli Alpini evocati da Evola. Senza un rito non ci può essere sentimento di partecipazione vertiginosa ad un destino comune. Impossibile! Un esempio di un rito tenebroso nella contemporaneità? date un'occhiata al video del concerto di Ozzy Osbourne al Budokan di Tokio nel 2002 per comprendere cosa significhi stravolgere una massa verso il proselitismo satanico (http://www.youtube.com/watch?v=5OyRYua27JY)! Senza un rito un gruppo è solo scartoffie ed è a rischio cardiaco, perennemente quasi in assenza di polso… nel livido reparto di terapia intensiva infermieri ahimè col defibrillatore sempre acceso!
D- Più nello specifico, quali valori Tradizione e Avanguardia veicolano (o non veicolano?), oggi?
Ciò che è impedito: il territorio vietato è come se non esistesse. La narrazione delle regioni oltre il confine consentito è il compito dei veri Maestri! Ma è possibile distinguere nel cerchio ciò che precede da ciò che segue? Come un pensiero che torni indietro e preceda… Eppure anche la psichedelia fu per qualcuno l'inizio della strada per arrivare al misticismo attraverso la musica, l'ebbro suono degli archi come scrisse Trakl… qualunque cosa! anche l'oppio, pur di non diventare servitori rinsecchiti e parolai di quello gnomo deforme che si chiama "io".
 D- E per la storia, in particolare, del popolo italiano?
I vinti hanno solo sofferto, schiacciati dalla sopraffazione e dalla paura di chi ha avuto l'unico merito di ritrovarsi dalla parte dei vincitori. Chi è rimasto fedele ed è sopravvissuto è stato escluso, ripudiato. La generazione dei vinti in Italia sembra una specie senza protezione: non ha dimora e vaga nell'ombra, vive qui in esilio. I vinti non sono stati mai chiamati a quella festa, alle commemorazioni dei vincitori e dei loro lacchè. I vinti sono stati spinti all'ascesi, loro malgrado, per sopravvivere lontani dall'oscuro distretto degli uomini (Trakl), col cuore fermo si sono abituati da vivi alle penitenze del distacco (un lavoro fatto in anticipo: se lo ritroveranno come merito a tempo debito!)
Ma consoliamoci! oggi l'intero mondo è sconfitto. Questo nuovo sistema globale che è lurido e infetto come un canale di scarico, contagia tutto: ai piedi della grande piramide con l'occhio tutti gli uomini non sono altro che organismi biologici indifferenziati da pervertire. Dalla riforma liturgica di Paolo 6(66) fino alle nozze gay, dalla crisi economica al femminicidio (invenzione delle attiviste lesbiche), questo è il Nuovo Ordine Mondiale che avanza, con Obama, Bergoglio, Merkel… fino ai gradi inferiori, alle comparse locali… E pensare che c'è gente oggi (è pazzesco), che ti dice che tutto ciò è la vittoria sugli orrori del passato: persino l'attuale abominio disgustoso della chiesa cattolica è gradito a costoro, perché una vera Chiesa oggi sarebbe in una controtendenza inimmaginabile con la degenerazione anti-cristica imposta in questi ultimi anni! E cosa pensano questi promotori satanici(consapevoli o no)? che è solo dal concilio vaticano II e dalle messe con clown e cheerleader che il cristianesimo ha ritrovato sé stesso! E prima? tutto sbagliato: vuote adorazioni sprofondate nel silenzio, torture, ingiustizie… i ceppi dei domenicani e canti gregoriani destinati solo ad un'elite, con buona pace di 2000 anni di Santi, tanto per dire… da Dionigi l'Areopagita a S. Pio da Petralcina!…..

lunedì 21 ottobre 2013

Alessandro Guzzi Il Glamour Satanico


 
devianza e disfacimento nel mondo dominato dal nuovo ordine mondiale
Copyright © 2013 Dr. Alessandro Guzzi

Lady Gaga

Il termine avanguardia, di origine militare (avant-garde : quel reparto che precede il grosso delle forze per aprirgli il varco e che si trova a diretto contatto con il nemico) che applicato alla politica o alle arti ed alla poesia del XX secolo segnalerebbe l'esperienza di un gruppo che (consapevole di ciò) crede di operare ai limiti dell'esperienza e della conoscenza contemporanee, è inappropriato e fuorviante. Josquin, Pierre de la Rue, Rembrandt, Haydn, Friedrich o Trakl sono da considerarsi avanguardie? Costoro durante la loro vita pensavano di rappresentare la punta più avanzata delle arti, della musica o della poesia? Credevano che la loro opera fosse intesa ad abbattere il vecchio per fondare il nuovo? La mia risposta è no: costoro non credevano affatto di essere l'avanguardia di nulla, ma di fatto avevano raggiunto il confine più estremo dell'esperienza. In più poi nessuna grande anima giunta su questa terra oscura ha mai pensato di esser qui per abbattere il vecchio ed instaurare il nuovo, nemmeno Gesù Cristo disse mai questo di sé, ma l'esatto contrario (vedi Mt 5:17). Infatti la Tradizione può muoversi solo sul filo della continuità e mai per saltum e sempre in una linea di devozione.
Io credo solo all'esperienza individuale, l'unica che possa davvero rappresentare un vertice effettivo della creatività, oltretutto perché un gruppo nella interazione crea spesso notevoli scorie emotive. Solo la superbia della modernità, che crede di poter scrivere la storia nel farsi delle cose, può darsi titoli ed attribuirsi livelli in anticipo. Ciò non nega affatto che ogni tempo abbia obbiettivi prioritari; questi obbiettivi comprendono sia il superamento di ciò che ostacola, sia il raggiungimento di un punto diverso dal quale assorbire l'irradiamento della Luce divina. Questi obbiettivi sono nel profondo una discesa più interiore e aggiornata nella palpitante energia della Creazione. Questo in una società sana ed in una fase espansiva: mentre in una fase critica, regressiva, il processo si inverte: invece di avvicinamento c'é l'allontanamento dall'energia palpitante della Creazione: al posto della crescita c'é putrefazione e morte, autunno ed inverno sono le fasi dell'anno corrispondenti. Oggi noi possiamo osservare all'opera la creatività della putrefazione!
Guenon scrisse che: «..non è e non può essere veramente tradizionale se non ciò che comporta un elemento di ordine sopraumano»i, dunque la Tradizione è l'innervamento o la coappartenenza, o ancora la condivisione o l'essere all'unisono con lo schema fondativo che promana dalla palpitante energia della Creazione. Non è forse però il significato di questo termine tanto ineffabile da essere inafferrabile? Tradizione è infatti un mezzo, la trasmissione di contenuti che passano di generazione in generazione, ma è anche il contenuto stesso, ciò che viene trasmesso. Ma forse potremmo comprendere cosa sia Tradizione dicendo che è quella cosa che sebbene invisibile come l'aria, se manca c'è la morte degli organismi viventi, o ancora che è quella cosa la cui distruzione, che si presenta oggi come inversione, provoca la distruzione del mondo. La storia del nostro ricevere ed "interpretare" la Luce divina ricalca lo schema del ciclo di lunazione, che ha un inizio (luna nuova), una fase di distacco dal passato (primo quarto crescente), una culminazione (luna piena) ed una fase di crisi del tempo (secondo quarto calante). Noi indubbiamente stiamo vivendo oggi un sempre più veloce incalzare della fase calante, che terminerà con la fine di questo ciclo. Il tempo non può risalire il proprio corso, perché uno degli elementi fondanti di questa manifestazione è la successione, e la fine giunge nel momento in cui la solidificazione del mondo porterà a compimento la trasformazione della ruota in un quadrato (Guenon): quando ciò avverrà la ruota si fermerà del tutto.













CONTINUA-ALESSANDRO GUZZI-LABORATORIO CIBERCULTURALE
(C)


http://nuovaoggettivita.blogspot.it/p/laboratorio-ciberculturale.html

lunedì 5 novembre 2012

Laboratorio ciberculturale 8 - Alessandro Guzzi "Eyes Wide Shut"



DR. ALESSANDRO GUZZI
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EYES WIDE SHUT
Occhi spalancati sul segreto satanico del film
Scritti di Alessandro Guzzi / Luglio 2012
Copyright © 2012 Dr. Alessandro Guzzi



«Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.»
(Rm 1:26-32)


2
Scritti di Alessandro Guzzi / Luglio 2012
Copyright © 2012 Dr. Alessandro Guzzi





E Y E S W I D E S H U T
Occhi spalancati sul segreto satanico del film




Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia. (S. Paolo: Rm 5,20)

E’ di alcuni anni fa un’intervista nella quale Bob Dylan ammetteva a denti stretti che il suo successo era conseguenza del patto che molto tempo addietro, all’inizio della sua carriera, aveva stipulato con il Diavolo, e che la sua vita correva nel terrore e con la precarietà di un filo sottile, tentando di “ritardare la fine”. 1
Nel corso dell’intervista, sollecitato da una precisa domanda, con un’espressione direi abbastanza terrorizzata, ma anche imbarazzata e persino vagamente ammiccante, il cantante rivelava di aver stretto questo patto con il Chief Commander, il comandante in capo, “quello che sta su questa terra e nell’invisibile”, e che proprio grazie ad esso egli aveva potuto raggiungere il suo fantasmagorico successo mondiale.
Interessante è rileggere alcuni testi di Dylan alla luce di questa rivelazione: ad esempio la sua famosissima Mr Tambourine Man, una canzone del 1965 che ha incantato milioni di giovani nel mondo. Ma chi è davvero questo misterioso Mr Tambourine Man a cui si rivolge ripetutamente l’invocazione della canzone? la sua identità sembrerebbe svelata in un brano del Libro di Ezechiele, che contiene la descrizione dello splendore di Satana prima della ribellione e della caduta:

Continua: Laboratorio Ciberculturale 8 - Alessandro Guzzi- Eyes Wide Shut...
 









































































EYES WIDE SHUT

Occhi spalancati sul segreto satanico del film

Scritti di Alessandro Guzzi / Luglio 2012

Copyright © 2012 Dr. Alessandro Guzzi


«Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.»

(Rm 1:26-32)


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Scritti di Alessandro Guzzi / Luglio 2012

Copyright © 2012 Dr. Alessandro Guzzi






E Y E S W I D E S H U T

Occhi spalancati sul segreto satanico del film



Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia. (S. Paolo: Rm 5,20)


E’ di alcuni anni fa un’intervista nella quale Bob Dylan ammetteva a denti stretti che il suo successo era conseguenza del patto che molto tempo addietro, all’inizio della sua carriera, aveva stipulato con il Diavolo, e che la sua vita correva nel terrore e con la precarietà di un filo sottile, tentando di “ritardare la fine”. 1

Nel corso dell’intervista, sollecitato da una precisa domanda, con un’espressione direi abbastanza terrorizzata, ma anche imbarazzata e persino vagamente ammiccante, il cantante rivelava di aver stretto questo patto con il Chief Commander, il comandante in capo, “quello che sta su questa terra e nell’invisibile”, e che proprio grazie ad esso egli aveva potuto raggiungere il suo fantasmagorico successo mondiale.

Interessante è rileggere alcuni testi di Dylan alla luce di questa rivelazione: ad esempio la sua famosissima Mr Tambourine Man, una canzone del 1965 che ha incantato milioni di giovani nel mondo. Ma chi è davvero questo misterioso Mr Tambourine Man a cui si rivolge ripetutamente l’invocazione della canzone? la sua identità sembrerebbe svelata in un brano del Libro di Ezechiele, che contiene la descrizione dello splendore di Satana prima della ribellione e della caduta:
................CONTINUA
 
LABORATORIO CIBERCULTURALE (8) Alessandro Guzzi "EYES WIDE SHUT..."

giovedì 27 ottobre 2011

Alessandro Guzzi "La Conversione di Antonius Block"

 
Domine, ne in furore tuo arguas me
neque in ira tua corripias me. (Psalmus 6)

*Saggio di Alessandro Guzzi, tratto dal Suo “Scritti Astrologici”, 2010: tra gli autori del libro Manifesto "Nuova Oggettività" e già redattore di "Letteratura-Tradizione". Breve saggio sulla riforma Liturgica del 1969, che rappresenta-secondo l'autore- la prova di quanto la dissoluzione e la decadenza del mondo moderno abbiano attaccato in modo tragico anche la Chiesa Cattolica, che solo apparentemente si è rivelata una fortezza inespugnabile.

“La Riforma liturgica (il tradimento) di Paolo VI infatti, non è rilevante solo per i credenti, ma segnala una compromissione teologica ed una degenerazione da leggersi anche come fenomeno degenerativo dell'intera Civiltà Occidentale”. Alessandro Guzzi

Scritti Astrologici di Alessandro Guzzi / Settembre 2010


Copyright © 2010 Dr. Alessandro Guzzi


LA CONVERSIONE DI ANTONIUS BLOCK


LA FINE DELLA LITURGIA CATTOLICA ED IL RICHIAMO DI DIO QUANDO LA TIRANNIA DELLA RAGIONE GENERA MOSTRI

I - Non c’è dubbio. Gli Angeli fuggono dalle nostre Chiese quando iniziano quei cori strimpellati e stonati, dove ingenuità ed ignoranza misti al cattivo gusto divengono un puro sconcio. Una volta, nei bei tempi andati, simili canzonette devozionali erano, al limite, l’accompagnamento patetico delle processioni di paese, con parroci e chierici in testa a sostenere l’effige del Santo Patrono ed i ceri, mentre oggi sono parte integrante della Messa Cattolica nelle grandi città e dovunque.
 Nel frattempo, il celebrante attonito guarda il vuoto, rivolto verso il pubblico con sguardo spento finge con difficoltà estrema grande concentrazione nel bene ed un qualche impossibile rapimento estatico. Poi una signora con messa in piega recentissima guadagna una postazione all’interno del sacro perimetro, che una volta era vietato al pubblico, e dal pulpito (!) legge i sacri testi con il tono di una scolaretta che ha imparato a memoria la poesia di Natale.
Le Schiere angeliche sono ormai lontane, risucchiate dal gorgo dello spirito che fugge e si ritira da ciò che è volgare. La nuova liturgia della Messa Cattolica (Novus Ordo Missae) promulgata da Paolo VI, tiene lontani gli Angeli per non parlare della Reale Presenza di Gesù. E pensare che proprio nel dominio della Musica destinata alla Liturgia Cattolica si scrissero i più grandi capolavori dell’Umanità e che il moto ascensionale tipico di quelle vibrazioni all’unisono con le Musiche dei Cieli, era in grado di trascinare più in alto, e a volte molto in alto le anime dei fedeli presenti, sempre appesantite da troppa polenta e salsicce e da troppi peccati. Ma oggi chissà, forse questa liturgia “popolare” e profana non fa succedere davvero nulla, perché esiste anche un modo in cui le cose debbono esser fatte, anche cose eccelse quale dovrebbe essere la Santa Messa Cattolica.i
Nell’antico i Santi vibravano al richiamo di quelle melodie che li attraeva al piano abitato dagli uomini; la Polifonia Antica di Ockegem, De la Rue, Josquin Desprez, Palestrina era davvero parte fondamentale della Messa e modificava il pensiero dei fedeli, trasportandoli in un luogo più alto da cui era possibile vedere un panorama più ampio delle cose della loro vita. Oggi in chiesa l’atmosfera è un po’ quella delle trasmissioni delle televisioni locali con cantanti dilettanti e presentatori di borgata. Ma nel caos generale e dissolvimento di tutto, come avremmo mai potuto conservare in Occidente qualcosa di così eccelso quale l’antica Liturgia Cattolica? Uscendo dalle chiese si sarebbe rischiato un trauma troppo forte a contatto con un mondo così degradato. E’ meglio così: una chiesa degradata per un mondo degradato.
Nelle antiche Musiche dell’Occidente a volte il momento più eccelso si raggiungeva quando la musica doveva dar suono a parole sublimi quali “Mater Christi” o “Deus meus”, ma forse ancora oltre si andava quando il canto, per dare il suono ad una singola vocale, sembrava non racchiudere più alcuna parola, ma si prolungava apparentemente all’infinito. In quei momenti il movimento ascensionale era talmente potente che sembrava che l’anima davvero lasciasse il corpo. Il movimento ascensionale era come se si muovesse a cerchi. L’ascoltatore veniva come rapito e portato volando in cerchi molto ampi, ed in questo tragitto prendesse coscienza della sua vita, della pietà e dell’amore di Dio. A volte da quel movimento si dipartiva un’altra spirale ancora più folgorante, che inesorabilmente ti portava ancora più in alto, fino ad un limite inaudito dal quale poi gradualmente declinava con umiltà. Attraverso la commozione tutto acquistava un altro significato. La commozione cresceva e saliva anche l’anima, sempre più in alto fino a quel limite possibile, dove il brivido di Dio era uguale a quell’attimo in cui la musica era come ferma per poi declinare. Gli uomini in quei momenti erano coscienti della Sua Reale Presenza.ii
Forse nell’Antico le anime degli uomini erano più vicine al cielo, non ostante le ingiustizie, gli orrori, le guerre, le pestilenze, di quanto lo siano oggi, in un mondo che all’apparenza si occupa persino dei “diritti delle minoranze sessuali”, della sopravvivenza della foca monaca o delle balene (senza un minimo di pietà per conigli e tacchini peraltro). Questo mondo moderno così pulito, deodorato, disinfettato è molto più lurido in verità di un lurido borgo medievale infestato da ratti e cimici. Ma questo è un discorso che ci porterebbe troppo lontano.
Ma chissà, sul piano di un progresso spirituale, cosa sarà stato più efficace per le giovani generazioni, una lunga stagione di deplorevole ozio imbelle all’università, quale avviene oggi in migliaia di casi, tra droghe, alcool, sesso estremo ed un pizzico di satanismo, o aver partecipato alla battaglia di Verdun, di Grodek o dell’Isonzo dove giovani europei nati alla fine dell’800 vissero esperienze terribili durante la Grande Guerra? Cosa è meglio sviarsi in questo mondo insulso pieno di morte e tecnologia, o mettere in giuoco la propria vita ogni volta che il fischietto ordina che devi uscire dalla trincea verso la terra di nessuno dove sopravvivere è solo un’ipotesi remota, per poi tornare in trincea tra topi, piaghe, boati e orrori?
...........................

Continua: laboratorio ciberculturale
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giovedì 6 ottobre 2011

Libro Manifesto "Nuova Oggettività" G biografie Autori (6) Giovannini, Gorlani, de La Grange, Guerra, Guzzi

Info Libro Manifesto vedi:


http://nuovaoggettivita.blogspot.com/2011/09/il-libro-manifesto-nuova-oggettivita.html#links


Sandro Giovannini

Nasce a Pesaro nel 1947. Figlio di ufficiale pilota pluridecorato. Ex Uff. dei Carabinieri. Studia legge, vive e lavora in molte città italiane. Scrive poesia e si occupa di critica poetico-letteraria e collabora a vari quotidiani e riviste, alcune fondate e dirette. Ritorna nella città natale nel 1974 e fonda il Centro Studi Heliopolis, che svolge un’ultradecennale attività di promozione culturale; storica la consegna a Borges, ospite dell’Heliopolis di Pesaro nel 1977, del Premio Labirinto d’Argento. Nel 1979 dà vita al Movimento Poesia Tradizionale-Vertex, che dura fino al 1991, comunità “funzionale” con molti giovani poeti italiani e corrispondenti europei, (il Vertex, nei suoi quasi 12 anni, organizza più di 15 campi di poesia, oltre 5 convegni nazionali, oltre 20 readings, 3 poemetti corali, 2 case editrici, la Edizioni Casa della Poesia in Milano, dal 1980 diretta da Enrico Squarcina e operante fino al 1990 e l’Heliopolis Edizioni, in Pesaro, fondata nel 1985 e tuttora in attività, e nell’ambito di queste, 3 riviste successive: I quaderni di Heliopolis, Letteratura, Xero). Fonda poi con Forte e Silvestri lo scriptorium heliopolis, che è la continuazione creativa della precedente ricerca. Con lo scriptorium compie un’esperienza intensissima d’indagine sulle tecniche dell’antico, ricopiando manoscritti, realizzando facsimile di rotoli e codici classici, rivitalizzando tecniche amanuensiche e miniaturistiche, studiando supporti e metodologie conservative e riproduttive e confrontandole, in chiave creativa, con le logiche di ricerca contemporanea, (poesia concreta, poesia visiva, mail art, istallazione, performance…). Ancora l’Heliopolis presenta per prima sul mercato del paraeditoriale, (Salone del libro di Torino 1989) le magliette letterarie, evento di enorme seguito, anche commerciale… Favorisce nel 1991, un manifesto della “scrittura esterna”, che si avvale anche del supporto critico di filosofi dell’estetica e di valenti antichisti. Da metà degli anni ‘90, fondando “Letteratura-Tradizione” aggiunge all’attività poetica e grafica l’esperienza di coordinamento della rivista (di cui è caporedattore nazionale, con direttori letterari alternantisi lungo 43 numeri dal 1996 al 2009, rivista d’ineguagliata metodologia comunitaria tramite l’avvicendamento delle direzioni e delle sezioni autogestite) e l’esperienza del romanzo, con un primo finito ed un secondo in preparazione.
Bibliografia: Terra di cieli, poesia 1960-1970, inedito; Tratti dall’ombra, poesia 1970-75, La Grafica, autoedizione; Guardie, poesia 1976, I quaderni di Heliopolis, 1980; La sabbia e le piramidi, poesia 1975-77, I quaderni di Heliopolis, 1980; Kalisuite, poesia 1977-79, I quaderni di Heliopolis, 1983; Atemporale, varia 1985, Edizioni Casa della Poesia, 1985; Carme si-no, poesia, 1985, rivista “Parsifal”, anno III, n° 19, Gennaio-Febbraio 1986; Il piano inclinato, poesia, 1981-1995, Heliopolis Edizioni, collana Tabulae, 1995; L’armonioso fine, critica letteraria e metapolitica, SEB, Milano, 2005. Poesie complete (1960-2006), Heliopolis Edizioni, 2007. Prossime pubblicazioni: “…come vacuità e destino”, critica lett. e metapolitica; La capitale del tempo, romanzo. Nel campo del paraeditoriale numerosi prototipi pergamenacei e cartacei, da alcuni dei quali sempre derivano le edizioni in tiratura limitata della Heliopolis, molte sculture, poesie visive ed artigianato artistico vario applicato al campo della moda ed infine varie grandi “istallazioni creative” anche con forte valenza arredativa.

Giuseppe Gorlani

Dai venti ai trent’anni ha viaggiato e soggiornato in Oriente (soprattutto in India), vivendo in prima persona l’esperienza più importante della sua generazione: il ritorno al Centro attraverso l’uso sacrale delle “piante di potere” (il viaggio psichedelico). Nel 1981 ha fondato la Comunità ashramica dei Cavalieri del Sole, nella quale tutt’ora vive. È poeta, grafico, saggista. Suoi interventi sono apparsi in varie riviste letterarie e di studi tradizionali, tra le quali: Convivium, Paramita, Poiesis, I Quaderni di Avalon, Viàtor, Conoscenza, Atrium, Letteratura-Tradizione, Spiritualità e Letteratura, Quaderni dell’Associazione Eco-Filosofica Trevigiana, Vidya.

Presso Il Cerchio Iniziative Editoriali ha pubblicato tre raccolte di poesie e disegni (Radici e Sorgenti, 1989, La Porta del Sole, 1990 – Premio Letterario “Città di Roma” 1991 –, Nel Giardino del Cuore, 1994), una traduzione dell’opera Nan Yar di Sri Ramana Maharshi col titolo Chi Sono Io? (1995) e la raccolta di saggi Il Segno del Cigno - Sulle Tracce dell’Ineffabile (1999). Con La Finestra Editrice (TN) ha pubblicato Anatema (2000), una raccolta di prose poetiche, Uomo e Natura (2006), una raccolta di saggi, con Prefazione di Guido Ceronetti e Visioni del Soma (2010), una raccolta di prose poetiche e disegni. Su incarico di Guido Ceronetti ha illustrato la vita del Buddha in due tavole comparse su La Stampa nella rubrica La Valigia del Cantastorie (2002).

Teodoro Klitsche de la Grange

...giurista, avvocato, direttore del trimestrale di cultura politica “Behemoth” e collaboratore di riviste di politica e di diritto (tra le quali Nuovi studi politici, Il Consiglio di Stato, Il Foro Amministrativo, Catholica, Ciudad des los Césares, Empresas politicas).

Ha pubblicato di recente con altri autori Che cos’è il politico? (Roma 2006); Dove va lo Stato? (Roma 2009).

Roberto Guerra

...nato a Ferrara nel XX secolo: scrittore e videopoeta. Ha pubblicato L’Ariosto sulla Luna (Liberty House, 1984); Il Futuro del Villaggio (Liberty House, 1991); Opere Futuriste Complete (Mantova, 2000); L’Immaginario Futurista (Schifanoia, 2000); Balla Marinetti (Poesia Sonora, coautore, Terzo Millennio, 2003); La Città Lunare (Este Edition, 2005), Marinetti e il Duemila e Karl Marx futurologo (in AA.VV.:“Divenire 3 Futurismo” e “Divenire 4” a cura di Riccardo Campa - Sestante Edizioni, 2009/10); Moana Lisa Cyberpunk, (Edizioni Diversa Sintonia, 2010), Nuovi Futuristi-Nuovi Umanisti (Este Edition, 2011). Ha collaborato, poesie e scritti vari, con le riviste Poeticamente (Ferrara), Futurismo Oggi (Roma, diretto da Enzo Benedetto), La Revolte des Chutes (Parigi, in francese) e Argo (on line). Ha curato nel 2009 con Graziano Cecchini “Futurismo 100 live”, centenario del futurismo a Ferrara, con cui cura il giornale blog futurista Asino Rosso.

Ha curato (coautore) lo spettacolo transfuturista “Punkedelic Cybernova” (2005). Ha partecipato a “U-Tape” (coautore, 1984, Centro Video Arte, Ferrara), “The Scientist International Videoart Festival” (2007-2010), a cura di Ferrara Video&Arte, “TransVision 2010” (Milano) a cura di Giulio Prisco e dei transumanisti italiani - AIT (dei quali è ricercatore nel laboratorio futurista) e “High Foundation” 2011. Blog: futurguerra.blogspot.com


Alessandro Guzzi

...è nato a Roma. Dopo la laurea in giurisprudenza ed una breve esperienza come procuratore legale, lascia la professione per dedicarsi interamente alla pittura, ma la sua prima mostra personale si era tenuta già prima della laurea per l’incoraggiamento dello zio Virgilio Guzzi. Negli anni Ottanta la pittura di Alessandro Guzzi è stata seguita da Filiberto Menna, che lo ha presentato a molte mostre personali e collettive (Palazzo Forti, Verona, nel 1983; Galleria Ferrari, Verona, nel 1984; Studio Cavalieri, Bologna nel 1985; Studio Bocchi, Roma, nel 1987), ma anche Italo Mussa dimostrò interesse per la sua pittura, invitandolo nel 1989 ad esporre al Centro di Cultura Ausoni di Roma. In questi ultimi anni, la sua particolarissima e raffinata pittura d’immagine ha interessato Paolo Balmas (testo introduttivo alla mostra personale presso il Circolo Fantoni, La Spezia, 1999), Marco Di Capua (testo introduttivo alla mostra personale presso la Galleria Lombardi, Roma, Novembre 2003), Carlo Fabrizio Carli (testo introduttivo alla mostra personale presso la Galleria Il Narvalo di Velletri nel Febbraio 2004, ed al Museo Crocetti di Roma nel Febbraio 2006) e Lorenzo Canova (testo introduttivo alla mostra personale presso la Galleria Lombardi, Roma, Marzo 2005; al Museo Crocetti di Roma nel Febbraio 2006; alla Galleria Berman di Torino nel Maggio 2008). Marisa Vescovo ha scritto il testo introduttivo alla mostra dell’artista presso la Galleria Barman di Torino nel Maggio 2008. Le ultime mostre collettive a cui l’artista ha partecipato sono: la Prima, la Seconda e la Terza Edizione del Premio di Pittura Ferruccio Ferrazzi, Sabaudia, nell’ordine del 2001, 2003 e 2005, e la XXIX e la XXXVI Edizione del Premio Sulmona del 2002 e del 2009, tutte su invito di Carlo Fabrizio Carli. Nel Dicembre 2005 ha partecipato alla rassegna "Figure" presso l’Archivio Centrale dello Stato, sempre a cura di Carlo Fabrizio Carli. Nel 2002 ha partecipato su invito di Carmine Siniscalco alla Mostra: "Cleopatra nel mito e nella storia", tenutasi a Roma presso l’Istituto di Cultura Egiziano e presso la Galleria Studio S di Roma, mostra che nel 2003 è stata allestita anche nei Musei di Alessandria e del Cairo in Egitto. Nel Luglio 2003 ha partecipato alla mostra "Fine Novecento", allestita presso il Palazzo Tiranni-Castracane a Cagli a cura di Arnaldo Romani Brizzi. Nel Luglio 2004 ha partecipato alla 55° Edizione del Premio Michetti "Mito e Realtà", a cura di Stefano Zecchi, risultando tra i quattro finalisti. Nel Luglio 2007 ha inoltre partecipato alla 58° Edizione del premio Michetti "Nuovi Realismi, la centralità dei linguaggi tradizionali" a cura di Maurizio Sciaccaluga e Vittorio Sgarbi, e nell’ottobre 2007 ha partecipato alla rassegna "Nuovi pittori della realtà", tenutasi al PAC di Milano, sempre a cura di Vittorio Sgarbi. Su segnalazione di Lorenzo Canova, dal 31 Luglio al 24 Ottobre 2010, ha partecipato con un’opera (Marthe e Jochen, olio su tela cm 90x80) alla XIV Edizione della Biennale d’Arte Sacra "Le beatitudini evangeliche", organizzata dalla Fondazione Stauròs Italiana, presso il Museo della Fondazione a S. Gabriele, Isola del Gran Sasso (Teramo). Per molti anni Alessandro Guzzi si è occupato di astrologia, intesa come un raffinato sistema di interpretazione della realtà. 

Negli anni 90 ha pubblicato due libri a Milano, il primo sui temi di Ritorno Solare ed il secondo sull’Oroscopo di Concepimento (Trutina Hermetis). Un terzo suo volume: L’Equivalente Lunare è edito in formato elettronico. Nel Maggio 2004 la storica Casa Editrice Federico Capone di Torino ha pubblicato il suo ultimo volume "I Ritorni Solari in Astrologia". Ha inoltre curato le prime traduzioni italiane di tre capolavori del grande Alan Leo, l’astrologo ed occultista inglese della fine dell’800, vicino agli ambienti teosofici ed amico di Annie Besant. Per alcuni anni è stato redattore della rivista “Letteratura-Tradizione”, la rivista coordinata da Sandro Giovannini. I suoi scritti hanno indagato il lato misterico della poesia e dell’arte. Gli ultimi suoi scritti trattano dell’attuale necessità di una conversione e di una devozione, alla luce della drammatica riforma liturgica voluta da Paolo VI nel 1969. Tutti i suoi testi sono a disposizione in formato pdf nella sezione "Testi e brevi saggi" del suo sito. http://www.alessandroguzzi.com.