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lunedì 13 gennaio 2025

Depeche Mode, Electro, Live Berlin,2024

 https://www.youtube.com/watch?v=iayjPTKl9Us

 https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/depeche-mode-electro-live-berlin2024.html

Live in Berlin: A Film by Anton Corbijn is a live video album by English electronic music band Depeche Mode, featuring a live concert directed and filmed by Anton Corbijn. It was released on 14 November 2014 by Mute Records and Columbia Records. It was filmed on location at the O2 World in Berlin on 25 and 27 November 2013 during the band's Delta Machine Tour.

Depeche Mode, anni 89 e 90 e ancora dopo tra le le piu' grandi band Elettroniche da decenni, un soun stesso techno ma originalissimo e molto personale, a suo ritmo assai vellutato e elegante Futurismo Space..dopo i Kraftwerk forse la miglior band elettronica cosiddetta New Wave o come si diceva in origine, After Punk (vedi Ciao 2001 rivista storica in Italia) 


 

domenica 12 gennaio 2025

King Crimson - Heroes (Live in Berlin 2016)

 https://www.youtube.com/watch?v=2JywkrIiXW8

King Crimson 

"King Crimson performed Heroes at the Admiralspalast in Berlin as a celebration, a remembrancing and an homage. The concert was thirty nine years and one month after the original sessions at the Hansa Tonstudio overlooking the Berlin Wall. This is released in the Fortieth Anniversary year." - Robert Fripp.

I King Crimson sono stati un gruppo musicale rock progressivo britannico, fondato nel 1968 a Londra.

Spesso classificato come prettamente progressive  il gruppo ha subito le influenze di diversi generi musicali durante il corso della sua esistenza, tra i quali: jazz, folk, musica classica, musica sperimentale, rock psichedelico, hard rock, heavy metal,  new wave  gamelan, musica elettronica e drum and bass. Per contro, i King Crimson hanno influenzato molti artisti contemporanei, creando una sorta di culto attorno al loro nome.  

Sublime il live con Heroes di David Bowie, ambientato a Berlino, 2026, lo stesso anno della scomparsa di Bowie, live dedicato, di storica intensita', Zetgeist di un'epoca musicale rara e virtuosa, King Crimson tra i vertici...Futurismo Space



giovedì 5 ottobre 2023

L'artista Giampaolo di Cocco di Berlino-Firenze: intervista

 

a cura di Roberto Guerra

D. G. di Cocco, un eccellente background, la sua arte vita. Architetto, scrittore, artista contemporaneo, uno zoom in libertà?

R. Ho lavorato molto ed in molte direzioni, ho ricevuto molti complimenti e molti dinieghi, sono stato di una curiosità vorace soprattutto di quanto non conoscevo e non sapevo fare, ho praticato molte discipline convinto come sono che le arti vanno esperite di persona per scoprirne le connessioni interne. D'altronde la libertà è necessaria per fare arte.

D. G. di Cocco come artista "postmoderno" evoluto, sculture "giganti" anche, "razzi spaziali" ecc., in Germania Abaco Space, un'astronave personal gallery, come vedi l'arte contemporanea, secondo me, in genere in decadenza altrove?

R. Non saprei dire se sono postmoderno né se io sia evoluto, diciamo che faccio lavori nello spazio e per lo spazio, complementi formali per rendere più espressivi gli spazi architettonici, da qui di necessità le grandi dimensioni delle mie installazioni. Quanto ad Abaco Space, che deve il suo nome alla rivista Abaco che pubblico dal 1977, non si tratta di una galleria ma di un centro culturale, dove, oltre a mostrare arte si suona, si canta, si recita. Ho sempre avuto voglia di disporre di un luogo per la cultura e sono felice di averlo trovato a Berlin- Kunow, in Germania e di poterlo gestire assieme a mia moglie Birgit. Vivendo a Berlino vedo nell'arte contemporanea tutt'altro che decadenza, al contrario vedo molta vivacità e intraprendenza.

D.G. di Cocco, sinergia con autori come Pontiggia, Eco,Dorfles ecc.in questi mesi "Ferrara mon amour" per la città d'arte estense. E con tutta Europa per la tua arte.

R. Ho avuto la fortuna e il grande privilegio di poter stringere amicizia e di collaborare con alcuni dei maggiori intellettuali del nostro tempo. Gillo Dorfles scrisse la sua prima recensione al mio lavoro nel 1982, nel catalogo della mostra alla galleria Vera Biondi, a Firenze. Fu il primo di molti articoli che Gillo mi dedicò, fino all'ultimo, nel libro "Gli artisti che ho incontrato" ed. Skira, Milano 2015. Con Gillo si sviluppò una vera confidenza, ci divertimmo molto in varie occasioni. Eco dirigeva Alfa Beta, la rivista d'arte di Gino di Maggio a Milano, quando ci lavoravo anch'io introdotto da Omar Calabrese. Giuseppe Pontiggia,"Peppo", è stato uno dei miei più grandi amici, mi ha onorato della sua stima e della sua considerazione. Devo a lui se ho avuto il coraggio di pubblicare dal 2001 quanto mi veniva da scrivere. E' vero, ho avuto il privilegio di essere invitato a realizzare i miei progetti in varie parti d'Europa, dalla Danimarca alla Sicilia, dalla Francia alla Svizzera e alla Germania e negli Stati , a New York nel 2010. E ora che sto per trasferirmi a Berlino, lascio a malincuore Ferrara dove ho vissuto volentieri per tre anni e che mi ha regalato belle ispirazioni. Per questo ho voluto salutare i cari amici ferraresi dedicando loro un nuovo numero di Abaco, "Ferrara mon Amour".

In questo numero 21  hanno collaborato:
Riccardo Roversi, Roberto Guerra, Giuliana Bérengan, Maria Francesca Febo,
Giuseppe Muscardini, Paolo Orsatti, Davide Pelizzari, Andrea Rauck,
Giampaolo di Cocco e Gabriele Bochicchio

 https://www.abacorivista.it/rivista/ABACO_21.pdf   https://it.wikipedia.org/wiki/Giampaolo_di_Cocco  https://www.giampaolodicocco.net/

photo  Opera di G. di Cocco


mercoledì 30 novembre 2011

Futurismo- KRISTIAN FUMEI INTERVISTA: tra Berlino e la "Techno" di Zarathustra

 

Kristian Fumei

 http://www.italiadubstep.com/category/artisti-dubstep-italiani/page/2/

http://www.facebook.com/people/Kristian-Fumei/1567094090#!/profile.php?id=1567094090&sk=info

1) Autoscanning…o…Le Confessioni di un ignorante.
Al di là dei dati anagrafici, qui veramente di poca importanza, dopo essere nato, cresciuto ecc. direi di focalizzare l'attenzione attorno agli anni 90, cioè quando comincio ad interessarmi un po' più seriamente di musica. Quel periodo mi ha visto attivo come Mc nel mondo Hip Hop.
All’incirca intorno all’anno 2000, stanco di dover costantemente dipendere da produttori e studi per realizzare i miei progetti, decido di acquistare l’attrezzatura necessaria per auto produrmi, a questo punto ha inizio la mia passione per la musica elettronica.
Comincio così a sperimentare con l’attrezzatura da “completo ignorante” (così amo definirmi) , senza cioè avere nessuna nozione né musicale né di produzione. Vengo folgorato dalla lettura del manifesto “L’Arte dei Rumori” di Luigi Russolo, testo che mi influenza ed ispira profondamente insieme ad altri manifesti futuristi, in essi trovo la giustezza delle mie teorie sull’ignoranza e sul rifiuto di ogni formazione accademica in campo musicale.
Comincio così a far prevalere il rumore nelle mie produzioni sempre più prepotentemente finché conosco il Dubstep che mi fa perdere completamente la testa. Nel Dubstep trovo molte caratteristiche che a mio parere la sua musica deve avere: innanzitutto il break beat, essendo io geneticamente incapace di utilizzare la cassa dritta in stile musica dance e le facilerie pop, ed inoltre la propensione del genere verso le atmosfere Minimaliste ed Ambient.
La propensione verso il rumore e i suoni dei generi Noise e Industrial mi portano a desiderare un suono fatto in prevalenza o quasi esclusivamente di rumori, comincio così a teorizzare il mio stile personale di comporre, arrivando così al mio disco di debutto “Darkdub e.p.” con l’etichetta Berlinese DubStepDivision nel 2010. Nel 2011 produco già il secondo disco “Microstep e.p.”, disco che verrà distribuito in download gratuito.…
Questo è quanto, in poche parole sono un elettrorumorista che si fa vanto della propria ignoranza.

2) Avanguardia elettronica…? poco veramente mi emoziona e fa vibrare le mie crode di futurista la così detta avanguardia. Ciò che è in grado di farmi ancora vibrare è la vicinanza di spiriti a me affini, l’energia emanata dai NetFuturisti, dal MAV, da Graziano Cecchini, il prezioso lavoro svolto da Libreria Futurista, l’apporto dato da molta altra gente ancora sinceramente intenzionata e protesa a mantenere viva una parte della nostra cultura Italiana e la sua genialità, mi emozionano ancora le azioni d’arte atte a scuotere l’assopimento culturale che stiamo vivendo.
Per il resto mi sento più come il Zarathustra di Nietzsche, che riflette sulle miserie umane della musica moderna con un velo di divertita compassione, che un protagonista dello sfavillante show business musicale. Preferisco semplicemente situarmi “Al di là del Bene e del Male”.
Oggigiorno le possibilità offerte dalla rivoluzione digitale, sono virtualmente infinite, ma spesso sono usate solamente per creare altra merce da consumare, non si portano avanti ideali, non si mira ad infrangere preconcetti e limitazioni, non si cerca un'evoluzione, si crea esclusivamente merce, a questo si riduce oggi l’avanguardia nella maggior parte dei casi.
Per come la penso io si può parlare di avanguardia quando si infrangono le regole imposte per creare qualcosa di nuovo, quando si sputa in faccia al servilismo e al passatismo, quando si rifiuta di essere politicamente corretto.

3) TechnoGeneration?  Senza ombra di dubbio! E' certamente vero che il problema legato all'ambiente è alquanto fondamentale oggi giorno, sicuramente il tema dell’ecologia va affrontato, ma non come un richiamo al primitivismo, si dovrebbero invece trovare nuove soluzioni anche con l’aiuto della tecnologia, mettere la tecnologia a servizio dell'ambiente, oltre al fatto che bisognerebbe dare una scrollata alle coscienze di tutti...prima di tutto.
Di questi tempi è molto di moda dichiararsi ecologisti, ma poi se andiamo a vedere...quasi tutti noi usiamo un'automobile, tutti noi acquistiamo beni di consumo creando montagne di rifiuti, chi più chi meno tutti partecipiamo all’inquinamento. Dovremmo quindi prima di tutto smettere di farci seghe mentali sull'ecologia e modificare realmente le nostre abitudini e il nostro modo di consumare, ribellandoci alla cultura imperante che ci vuole consumatori invece che persone.
Per essere ecologisti e coerenti si dovrebbe fare il pieno di olio di colza nelle automobili infischiandosene delle norme del codice della strada che impongono l’uso di carburanti derivati dal petrolio pena il sequestro del mezzo, essere pronti a pagare in prima persona per portare avanti le proprie idee.
Per questo mille volte TechnoGeneration…almeno per un fatto di coerenza.

4) Futurismo oggi e domani? Oggi vedo nel Futurismo un mezzo per cambiare le cose, un metodo per risvegliare la gente dal letargo mentale, un mezzo di evoluzione.
Le nuove tecnologie digitali ci danno l'opportunità di diffondere a livello globale azioni d’arte futuriste mirate a far riflettere le persone, per far capire a più gente possibile che il vero cambiamento deve partire da una rivoluzione interiore.
Il mio Futurismo è un mezzo per abbattere la falsa morale, il passatismo,i dogmi, le credenze superstiziose, l’ignoranza e l’incoerenza imperante nella nostra cultura.
Una via per riappropriarci della nostra cultura Italiana e delle nostre radici, senza cadere nel pentolone della cultura globalizzata e consumistica, una via Italiana all’ Übermensch di Nietzsche, un culto del futuro per rendere migliore il nostro presente.

RobyGuerra

venerdì 30 aprile 2010

Compagni eretici

MAJAKOWSKIJ.jpgda IL GIORNALE

 

A bocce ferme, anzi disintegrate, ci si potrebbe chiedere se i cosiddetti «comunisti eretici» abbiano «sbagliato in grande», sprecando la loro intelligenza nella critica costruttiva di qualcosa che non aveva troppe chance di successo storico, o se invece abbiano «sbagliato in piccolo», svolazzando come falene intorno a un totalitarismo che, alla prova dei fatti, si dimostrava ogni volta molto più intelligente e bruciante di loro nel fare politica attiva, fin tanto che la faccenda poteva durare (magari rinvigorita periodicamente a suon di legnate e gulag).

È destino di molti intellettuali engagé finire in una simile ambiguità, ma quelli comunisti ci sono cascati come nessun altro (indice di una maggior «credibilità umanistica» del comunismo o del fatto che alla fine i «nazi» della premiata ditta Carl Schmitt&C. erano più accorti?). A ogni modo, la loro storia commovente, spesso tragica, è ripercorsa in un possente volume in uscita oggi nelle librerie: L’età del comunismo sovietico. Europa 1900-1945 (Jaca Book, pagg. 674, euro 40, a cura di Pier Paolo Poggio). È il primo di una serie di cinque volumi intitolata «L’altronovecento. Comunismo eretico e pensiero critico»: ...

 

CONT. http://www.ilgiornale.it/cultura/quei_comunisti_che_remavano_contro/29-04-2010/articolo-id=441467-page=0-comments=1?&LINK=MB_T

Video


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domenica 25 aprile 2010

Ferrara 25 Aprile 2011 La nuova Liberazione

TAGLIANI BERUSCHI.jpgFRANCESCHINI 3.jpg

*da sinistra a destra Tiziano Beruschi Tagliani - Drome-Dario Franceschini - Massimo Maivisto

 25 APRILE 2011  C'ERA UNA VOLTA IL TRIUMVIRO CATTOCOMUNISTAMAISTO 2.jpg

http://www.estense.com/casta-ferrara-futurista-030008.html

giovedì 1 aprile 2010

La Chimica dell'Amore

libro%20fisher.jpgda LUCREZIO IL CANNOCCHIALE

“ Perché amiamo. Essenza e chimica dell’innamoramento” di Helen Fisher.

Sapete, no, tutti quei battiti di cuore, groppi alla gola, attese, quell’esser catapultati al settimo cielo e poi giù, precipitare negli inferi, tutte quelle emozioni lì nella pancia che ci fanno sentire bene o male ma sicuramente e comunque vivi?

Ecco, emozioni, qualche cosa di immateriale, privo di forma, di peso e di cose del genere, e che però nasce da processi chimici individuati dalla Fischer e da altri neuroscienziati in quel magnifico pezzo di carne che è il nostro cervello.

Qualche cosa di materiale che si trasforma in qualche cosa di immateriale, ecco l’avvenimento magnifico davanti al quale ci troviamo ogni volta che ci innamoriamo e, più in generale, ogni volta che proviamo emozioni.

Si perché la Fischer, nel suo libro, ci racconta di come l’innamoramento e le emozioni che questo ci da, sono universali: non solo perché sono state cantate da poeti e scrittori di ogni luogo e di ogni epoca ma anche perché, e questo è il tema delle sue ricerche, le neuroscienze ci mostrano come  nel “ cervello innamorato” si attivino determinate aree ben precise, e giochino un ruolo fondamentale sostanze altrettanto precise.

E allora io mi immagino il neuroscienziato come un poeta, i risultati delle sue ricerche come versi musicali, il suo stupore continuo che è la qualità fondamentale di ogni vero artista.

E questi studi, non c’è bisogno di dirlo, avvicinano il moderno scienziato occidentale al grande pensiero orientale che, da sempre, si occupa della mente e del suo potere.

Le neuroscienze come ponte tra l’ Oriente e l’ Occidente,ecco.

Mi immagino quest’uomo o questa donna, questi scienziati, in camice, che si dicono “ Si, d’accordo, se penso al mio amore si attiva questa zona del mio cervello e si mixano queste sostanze, lo fanno materialmente proprio, ma quello che io sento quando usciamo insieme, quando ci baciamo, quando ci amiamo e stiamo abbracciati è un’altra cosa, non saprei fotografarlo, disegnarlo, che colore ha?, che forma ha?”.

E tutto questo, questo passaggio dal mondo della materia al mondo immateriale, esiste, ne siamo continuamente alla presenza,ed è mistico e laico allo stesso tempo; non abbiamo bisogno di pensare ad un’entità immateriale che fa le magie o cose del genere.

L’esperienza emozionata davanti a ciò è esperienza mistica.

Gli scienziati, oggi, hanno la reale possibilità di diventare i grandi mistici della modernità....

art completo

giovedì 25 febbraio 2010

Claudia Rusch La Stasi dietro il lavello

la-stasi-dietro-il-lavello.jpgda IL RECENSORE COM

Davvero un bel libro La Stasi dietro il lavello (Keller, 2009) di Claudia Rush. Tragico e grottesco allo stesso tempo, appassionante e leggero, duro ed elegante. La vita all’ombra del Muro attraverso gli occhi di una bambina.

Il 2009 è stato l’anno dell’anniversario della caduta del muro di Berlino, 20 anni lunghissimi e brevi. E il mercato editoriale si è riempito di pubblicazioni sull’argomento.

Sono poche le opere che però hanno detto davvero qualcosa di interessante e questa è una di quelle. L’autrice, a mio avviso, con questo testo – e per la capacità dimostrata di sapersi districare, con classe, in una materia così difficile – entra di diritto nella “elite” della nuova narrativa tedesca ed internazionale (non è un caso che già da qualche mese critica e pubblico sono concordi nell’elogiarla).

Libro di racconti o romanzo ad episodi questo La Stasi dietro il lavello racconta con una vena fortemente autobiografica gli ultimi anni – quindici per l’esattezza – della Germania dell’Est. Ne esce fuori un quadro profondamente umano, quasi un percorso che, alternando rallentamenti ed accelerazioni, porti inevitabilmente ad una via d’uscita che solo la luce flebile della speranza aveva immaginato. L’autrice non rimpiange niente della DDR, non subisce il fascino di un revisionismo storico troppo spesso invocato e mai ponderato. Il muro non è solo il portatore di simbologie libertarie che oggi amiamo sottolineare ma è un muro reale, un muro che “al di dentro” significa vessazioni, persecuzioni, assurdità del destino e della vita umana.

L’autrice osserva la caduta del muro da posizione privilegiata, è una ragazza – non più bambina, ma neanche donna – di diciotto anni: ha tutta una vita davanti ma anche un ricordo reale, vivo, limpido, vicino. Per questo può lasciarsi andare ad un tono ora goliardico ora amareggiato, ora esplosivo ora riflessivo, ora consapevole ora onirico. Coincidono in lei le invisibili forze che attraggono e oppongono infanzia e adolescenza, fanciullezza ed età adulta, vita e, perché no, morte.

Il futuro davanti – che ora è soltanto una linea di continuità tra passato e presente – annienta ogni ricordo spiacevole, ogni pensiero capace di allontanare speranza e dolcezza. La protagonista – alter ego – vive la sua quotidianità su un filo, in pieno bilico tra salvezza e fine: figlia di genitori “dissidenti” – capaci di impegnarsi nella difesa dei diritti civili – dovrà dire la propria per emanciparsi non tanto da loro, quanto dal proprio tempo.

Claudia Rusch, nata nel 1971 a Stralsund, è cresciuta nell’isola di Ruegen, nella Marca del Brandeburgo e a Berlino. Ha studiato germanistica e romanistica a Berlino e a Bologna. Ha lavorato sei anni nella redazione di un’emittente televisiva e dal 2001 vive a Berlino come libera scrittrice. Nel 2003 ha pubblicato per la S. Fischer Verlag di Francoforte il bestseller Meine freie deutsche Jugend (in italiano La Stasi dietro il lavello), seguito nel 2009 da Aufbau Ost. Unterwegs zwischen Zinnowitz und Zwickau.Claudia Rusch, nata nel 1971, ha trascorso l’infanzia nell’isola di Ruegen, nel Brandeburgo, prima di trasferirsi a Berlino (Est) con la famiglia. I suoi genitori erano attivisti dei diritti civili sotto il regime comunista. Oggi vive a Berlino. ...

CONTINUA

http://www.ilrecensore.com/wp2/2010/01/la-stasi-dietro-il-lavello-claudia-rusch-racconta-la-ddr/

video http://www.youtube.com/watch?v=PiYW_1WhfLA

domenica 21 febbraio 2010

COMPUTER POETI?

Futurology_logo_0001.jpgDA BEYOND HUMAN E DA LE SCIENZE

I computer capiscono l’arte? Molti risponderebbero sicuramente di no, almeno se si attribuisce al verbo “capire” un senso pienamente umano. Eppure, come hanno dimostrato ora i ricercatori dell’Università della Girona in collaborazione con alcuni colleghi tedeschi del Max-Planck-Institut, alcuni algoritmi matematici permettono di analizzare i dipinti e di attribuire loro un valore artistico. La composizione dei colori e alcuni parametri estetici possono infatti essere quantificati anche in modo automatico.

I ricercatori sono partiti dall’idea che una macchina possa imparare a distinguere tra diversi stili artistici sulla base di informazioni pittoriche di basso livello. Le strategie di classificazione umana per contro, comprendono concetti definiti di medio e di alto livello.
.........

http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/articolo/1341516

lunedì 8 febbraio 2010

E8 l'Universo e tutto quanto

teoria-delle-stringhe-big.jpgDA OGGI SCIENZA WEB

Una struttura matematica legata alla teoria delle stringhe è stata osservata per la prima volta nella realtà

NOTIZIE – Se la “Guida galattica per autostoppisti” anziché Douglas Adams, celeberrimo scrittore di fantascienza, l’avesse scritta un fisico esperto di stringhe, alla “domanda fondamentale sulla vita, l’Universo e tutto quanto”, Pensiero Profondo, il secondo più grande computer dell’Universo del Tempo e dello Spazio, anziché “42” avrebbe potuto rispondere “E8”. E8, (per esteso Exeptional Lie Group E8) è una struttura simmetrica complessa che fino ad oggi era solo un costrutto teorico avanzato dai matematici e che secondo alcuni ha un ruolo nella teoria delle stringhe, una delle possibili “teorie del tutto”. Oggi un gruppo di fisici inglesi e tedeschi dichiara di aver osservato la struttura per la prima volta nella realtà...

continua http://oggiscienza.wordpress.com/2010/02/08/e8-luniverso-e-tutto-quanto/

video http://www.youtube.com/watch?v=3vV8b5UIhmc

giovedì 28 gennaio 2010

Sexy Niqab

LINGERIE.jpgda Virgilio Notizie

Una modella esce dalla doccia, inizia a truccarsi e da nuda pian piano si veste, dall'intimo fino a terminare con...il niqab. E' la pubblicità di Liaison Dangereuse, azienda tedesca di intimo, che qualche mese fa aveva provocato scalpore ed ora ne provocherà ancor di più, perché lo spot è pronto per essere trasmesso nei cinema della Germania.


Il messaggio dello spot è: sensualità per tutti, ovunque. Quindi, la bellezza di una donna non dipende da ciò che indossa esteriormente. Parte della comunità islamica però, ne ha dato una lettura diversa. A prescindere dagli integralismi, gli studiosi esperti di religioni contestano la banalizzazione del niqab e il suo accostamento alla sessualità....

continua http://notizie.virgilio.it/cronaca/sexy_niqab_spot_sesso_liaison_dangereuse.html?pmk=nothpboxdx  E VIDEO

giovedì 31 dicembre 2009

2010 La Guerra giusta da Fai Notizia/Giorno

OBAMA.jpgDA FAI NOTIZIA SITO RADICALE /GIORNO

Un saggio, questo di Panebianco, di grande interesse, ben riassunto dall'occhiello che recita: " L'Europa ha molte ottime ragioni per appoggiare gli Stati Uniti nella lotta contro i talebani in Afghanistan, eppure quasi tutti i suoi governi (con l'eccezione dell'Italia) esitano a rafforzare il proprio impegno. Per miopia, disinteresse e timore dell'impopolarità ".

 "Suscitando scandalo e costernazione fra i pacifisti, Barak Obama, nel suo discorso di accettazione del Nobel per la pace, ha rispolverato, riferendosi all’Afghanistan, l’idea della guerra giusta. In un certo senso, il più ovvio e superficiale, non poteva fare altro. Come altrimenti si possono giustificare le guerre che si stanno combattendo? In un altro senso, più profondo, l’evocazione della dottrina della guerra giusta mette in gioco molto di più. Rinvia a una serie stringente di condizioni che devono essere presenti perché l’uso della forza risulti necessario, e «giusta» possa essere definita la causa che si serve facendone uso. Come si conviene in un discorso di spessore, Obama ha fatto riferimento, sia pure rapidamente, a quelle condizioni.

La dottrina della guerra giusta venne forgiata dal pensiero cristiano medievale. Non serviva solo a prendere le distanze dal pacifismo incondizionato delle comunità cristiane delle origini. Da sant’Agostino a san Tommaso d’Aquino, fino a Francisco de Vitoria, lo scopo era soprattutto quello di limitare la guerra, di circoscriverla ai soli casi in cui non sussistessero altri strumenti per risolvere le controversie. I teologi cristiani individuarono allora una serie di condizioni la cui presenza consentiva di definire giusta una guerra. Occorreva che ci fosse una giusta causa. Essenzialmente, per il pensiero cristiano, una guerra era giusta solo se ricorrevano tre circostanze: doveva trattarsi di una guerra difensiva oppure di una guerra dichiarata allo scopo di riparare un torto e annullarne gli effetti o, infine, di una guerra punitiva, volta a sanzionare colui da cui si era ricevuto un danno. Quale che fosse il caso, inoltre, l’azione bellica doveva essere «proporzionata» (rispetto all’entità del danno o del torto). Originariamente opera di teologi, figlia del giusnaturalismo cristiano, la dottrina della guerra giusta venne ripresa da Ugo Grozio, convenzionalmente indicato, insieme a de Vitoria, come uno dei padri del moderno diritto internazionale. Grozio ne fece un elemento costitutivo di una concezione giusnaturalista dei rapporti fra gli Stati, in seguito adottata e perfezionata da numerosi epigoni. Nell’Ottocento, a causa del declino del giusnaturalismo e del trionfo del positivismo giuridico, la dottrina della guerra giusta venne abbandonata....

continua  http://www.fainotizia.it/2009/12/28/la-guerra-giusta

video http://www.youtube.com/watch?v=5iaguBKPbGc

giovedì 17 dicembre 2009

Performance al Circolo Bolognesi Elisa Mucchi Ale Fabbri Elisa Vanino e altri

immaginexnewsletter.jpg

BOLOGNESI ARCI CULTURE CLUB
piazzetta San Niccolò 6 - Ferrara


Ore 23  _ primo studio x  “Il coro delle pose bianche”
urbano precariato posturale _ trasloco n. 1

con
Agnese Cristofori, Elettra Maggiolo, Emma Marcello, Arianna Matteucci, Alessia Passarelli, Marta Pescolderung, Paolo Raccanello, Elisa Vanino, Silvia Vicentini, Laura Zangherati.

. . .si conclude così un ciclo di 10 incontri sullo studio di alcune tematiche sul corpo e il movimento che si sono svolti al circolo arci bolognesi da ottobre a dicembre 2009. La ricerca proposta,  guidata da Elisa Mucchi, indaga il rapporto tra la resistenza e l’abbandono nel “muoversi” del corpo, parte da un lavoro puramente anatomico, per poi mettere in campo tematiche come quelle della presenza, del linguaggio e della comunicazione. Un secondo ciclo di incontri partirà a gennaio, il giovedì dalle 18.30 alle 20.30, aperto a tutti, con o senza esperienza. Per informazioni 333_3613285.

“Il corpo nel suo essere abbandonato può fare ben altro che aspettare di sapere, può far ben altro oltre ciò che si sa. Può farsi carico della sua esposizione, del suo abbandono. L’esposto ha la potenza di esporre, l’abbandonato quella di abbandonare, dello stare sul posto, dello stare a guardare, ma fa intravedere anche una strategia di resistenza.”

Elisa Mucchi si è perfezionata come danzatrice contemporanea studiando con la Compagnia Deja Donné. Successivamente ha lavorato alla Biennale Danza di Venezia nel progetto Coreographic Collision curato da Ismael Ivo. Recentemente è stata performer di progetti curati da Cristina Rizzo. Da alcuni anni lavora e collabora con Compagnia Le-gami (Bologna), Collettivo Almagesto (Ferrara), Gruppo Krisis (Mestre), Giacomo Sacenti (Bologna). Attualmente sviluppa una propria ricerca creativa, fondendo l’interesse per la danza con la Sociologia che studia all’Università di Bologna. Svolge attività didattica a Ferrara e Rovigo. Inoltre studia, pratica ed insegna Tango Argentino.

Ore 23:30  _ “In Promptu #06”
una performance sperimentale di suoni e visioni

con
Utku Tavil (laptop & electronics)
Elisa Vanino, Paolo Raccanello, Ale Fabbri (corpi e voci)

Il gioco si basa su poche regole, a disegnare una smilza struttura, e sull'interazione tra suono e movimento. Lo scopo del lavoro è quello di sondare
le possibilità espressive del gesto improvvisato e della danza composta istantaneamente; al contempo si vuole approfondire l'interazione spontanea
tra corpo e suono. Le parole che vengono proferite al microfono durante l'esperimento sono tratte da testi scritti dai danzatori stessi, che hanno la
facoltà di decomporli e ricucirli immediatamente in base all'evoluzione della pièce. Utku Tavil, musicista originario di Istanbul che vive oggi a Torino,
utilizzando strumentazione elettronica e voce darà vita a un denso mondo sonoro nel quale i corpi dei danzatori possono sprofondare e lasciarsi
trasportare, modificandolo quindi a loro volta. Per Utku Tavil e Collettivo Almagesto è questo l'ottavo esperimento insieme, da un anno a questa parte.

L'ingresso a entrambe le performances è gratuito.

(alefabbri): Elisa Vanino e Paolo Raccanello i- prove..

http://www.estense.com/doppio-appuntamento-con-la-danza-al-circolo-bolognesi-07504.html

 Video http://www.youtube.com/watch?v=G-kl5Ua7k6s

mercoledì 9 dicembre 2009

Laboratorio Danza&VideoArt Ruth Zanella&Ale Fabbri

LABORATORIO VIDEO DANZA.jpgLO SGUARDO IN MOVIMENTO

un laboratorio di danza e videoarte
tenuto da Ruth Zanella & Ale Fabbri

4 giorni per  5 ore al giorno
dal 27 al 30 dicembre 2009
dalle ore 15:00 alle ore 20:00

presso SpazioZero
in via Buonporto 1 a Ferrara

Il laboratorio consterà di una parte dedicata al riscaldamento
e alla tecnica contemporanea dove presteremo attenzione
all'allineamento dello scheletro, all'uso del peso e del
pavimento, al rapporto con lo spazio; di una parte dedicata
alla composizione e all'improvvisazione nella quale
sperimenteremo le varie possibilità del movimento individuale
e in relazione agli altri corpi danzanti; infine di uno studio
sull'uso della videocamera integrato alla danza dove
eserciteremo le nostre capacità di osservazione ed
esamineremo le modalità con le quali la videocamera può
entrare a far parte della coreografia.


Costo dell'intero laboratorio : 80 € per gli iscritti a SpazioZero,
90 € per i non iscritti (quota inclusiva di tessera ARCI e
assicurazione).


Ruth Zanella, performer e insegnante, ha danzato per Ohm Dance Group,
Compagnia Almagesto, Puntozero; ha studiato con vari maestri
tra i quali Virgilio Sieni, Wim Vandekeybus, Abbondanza-Bertoni,
Giorgio Rossi, Ismael Ivo, Teri Weikel; è co-fondatrice della compagnia
Puntozero; è laureata in Architettura presso l'Università di Venezia;
come coreografa sviluppa una continua ricerca sul movimento e lo spazio
in relazione all'uomo, alla sua fisicità e alla sua dinamica.

Alessandra Fabbri, diplomatasi in Coreografia presso la Palucca Schule
Dresden nel 2008, ha lavorato come attrice e danzatrice per : Wim Vandekeybus,
Societas Raffaello Sanzio, Cossiadiflorioveno, Giacomo Sacenti; si interessa per
le arti visive e per le contaminazioni interdisciplinari. Ha partecipato a diversi
festival con produzioni proprie di danza e di videoarte; da alcuni anni sperimenta
l'uso del video in correlazione al corpo in movimento.


Per informazioni e iscrizioni :
spazio.zero@live.it
tel. 333/2014475

http://www.comunicati.net/comunicati/istituzioni/comuni/emilia_romagna/comune_di_ferrara/60273.html

video http://www.youtube.com/watch?v=sPLXYNq9dP4

lunedì 9 novembre 2009

BERLINO Il mondo commemora la fine del comunismo:l'Europa della Memoria!

radio radicale.jpgDA IL MESSAGERO

BERLINO (8 novembre) - La capitale tedesca si prepara domani ad un assalto senza precedenti di turisti ed ospiti d’onore in occasione del ventesimo anniversario della caduta del Muro. Nelle prossime ore a Berlino sono attesi i capi di stato e di governo dei ventisette paesi dell’Unione europea, tra gli altri il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il presidente francese Nicolas Sarkozy e il premier britannico Gordon Brown, e poi ancora il presidente della Federazione russa Dmitri Medvedev, il segretario di Stato americano Hillary Clinton, il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso e l’ex presidente dell’Unione sovietica Mikhail Gorbaciov e l’ex presidente polacco e storico leader del sindacato Solidarnosc Lech Walesa. Negli alberghi a cinque stelle della capitale le suite presidenziali sono ormai al completo e anche gli ostelli della gioventù e molti altri alberghi registrano già il tutto esaurito....

CONTINUA http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=79586&sez=HOME_NELMONDO

Video http://www.youtube.com/watch?v=GpSupup8LIY

lunedì 2 novembre 2009

Katy Perry a MTV EUROPE ...2009

 kate_perry18.jpgKaty Perry torna per l'edizione 2009... MTV EUROPE MUSIC... e diventa la prima artista che presenta lo show due volte di seguito nei 15 anni di storia degli EMAs. Oltre a condurre la serata, la cantante si esibirà anche sul palco della O2 Arena di Berlino dove il prossimo 5 novembre si svolgerà l'evento (la stessa sera, gli U2 canteranno gratis davanti alla porta di Brandeburgo per celebrare i vent'anni della caduta del Muro). 

In attesa di vedere la performance di quest'anno, Katy ha pubblicato le foto promozionali dell'evento in cui è vestita solo con una sottoveste in satin, cintura nera in vita, autoreggenti e giarrettiera con fiocco rosa. Nei video promo invece si è messa alla prova con il celeberrimo pupazzo Hans in varie materie: la prova di canto, la prova di bellezza, la prova di presentazione degli ospiti, la prova di tedesco, la prova di esperienza.

continua http://musica.virgilio.it/news/pop/Katy-Perry-diavoletto-sexy-mtv.html

http://musica.virgilio.it/foto/pop/katy_scatenata_ema.html 

video http://www.youtube.com/watch?v=9lkaf9PdlNM

martedì 19 maggio 2009

1989 2009 2O° CADUTA DEL MURO DI BERLINO

balboni.jpgCentro di documentazione del Muro di Berlino

A Bernauer Strasse si trova il monumento nazionale in ricordo alla divisione della città e alle vittime del dominio comunista basato sulla violenza.

Il centro di documentazione adiacente offre informazioni di approfondimenti sulla storia e sui retroscena storico-politici della costruzione del Muro:
  • la mostra permanente in inglese e tedesco,
  • la torre panoramica con vista sugli impianti di confine originali,
  • l‘archivio digitale con documenti originali,
  • stazioni di ascolto di registrazioni di trasmissioni radio storiche dall’est e dall’ovest,
  • la libreria con un buon assortimento,
  • visite guidate di gruppo,
  • seminari di educazione politica,
  • manifestazioni ad intervalli regolari.

In funzioni religiose settimanali nella Cappella della Conciliazione sull’ex Striscia della morte visitatori, cittadini e parenti ricordano i morti al Muro di Berlino. Al centro di ogni funzione si trova di volta in volta la biografia di una delle persone uccise al Muro.

Bernauer Strasse 111, 13355 Berlino Mitte
Telefono +49 (0)30 4641030
Fax +49 (0)30 46069740
info@berliner-mauer-dokumentationszentrum.de

Da aprile a ottobre
Martedì – domenica 10 – 18
Da novembre a marzo
Martedì – domenica 10 – 17

Funzioni religiose per i morti del Muro di Berlino:
martedì – venerdì 12.00 – 12.15

Ingresso libero
Visite guidate gratuite
Visite di gruppo (tedesco, inglese, francese, spagnolo e italiano) su richiesta
Visite guidate pubbliche: domenica 15.00

Stazione della S-Bahn Nordbahnhof (S1, S2)
Stazione della U-Bahn Bernauer Strasse (U8)
Sacrario del Muro di Berlino bus 245, Tram M10

www.berliner-mauer-dokumentationszentrum.de