sabato 23 gennaio 2016

Vite Futuriste: Enzo Benedetto-Stefania Lotti

*segnalato da GIULIO LOTTI

Mercoledì 24 febbraio alle ore 19  presso Biblio Thé, Via Celsa 4  Roma

Vernissage della mostra dedicata al sodalizio artistico durato oltre quarant'anni dei futuristi Enzo Benedetto e Stefania Lotti.
Presentazione del catalogo.
Interventi di Georges de Canino, Francesco Gallo Mazzeo, Luigi Tallarico.

Performance di testi futuristi di Priscilla Lotti

Enzo Benedetto (1905-1993) figura rilevante del Futurismo, pittore, scrittore, scultore, parolibero, fonda nel 1924 a Reggio Calabria la rivista "Originalità" (testata suggerita da F.T. Marinetti) e nel 1926 allestisce un salone futurista alla IV Biennale Nazionale Calabrese. Nel 1930 pubblica il romanzo fantascientifico "Viaggio al pianeta Marte". Convinto sostenitore della continuità delle idee futuriste promuove il manifesto di Futurismo-Oggi nel 1967 che raccoglie l'adesione di quasi tutti I futuristi superstiti. Dal 1969 al 1993 dirige a Roma il periodico "Futurismo-Oggi" al quale collaborano fra gli altri, Mario Verdone, Alberto Sartoris, Ivo Pannaggi, Emilio Pettoruti, Mino Delle Site. Organizza in occasione del centenario di F.T. Marinetti nel 1976 il convegno "Marinetti Domani" a Roma nella Sala Protomoteca in Campidoglio. Nel 1990 l'Archivio Centrale dello Stato acquisisce il suo archivio personale completo.

Stefania Lotti (1927-2008), studia pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma, si occupa anche di restauro ed esegue lavori di decorazione e modelli di medaglie. Dal 1951 comincia la sua collaborazione con Enzo Benedetto, aderisce alla dichiarazione di Futurismo-Oggi e partecipa a diverse mostre del gruppo futurista. Nel 1993 cura l'ultimo numero della rivista "Futurismo-Oggi".

venerdì 22 gennaio 2016

Nietzsche, G. Cecchini, S. Giovannini, A. Scarabelli... nuove pubblicazioni

di SANDRO GIOVANNINI  Vi segnalo  l'uscita di due libri importanti:

 

- Julius Evola, Par delà Nietzsche, a cura di Gianfranco de Turris, con Premessa di Alessandro Giuli, saggio introduttivo: 'Julius Evola e la metafisica della gioventù', di Giovanni Sessa, e saggio finale 'Evola e Nietzsche ovvero sulle audaci affermazioni di un 'giovane scrittore'', di Andrea Scarabelli.  Aragno, 2015, 10 euro.

 

- Autori Vari, Notturni. Prima segnalazione: Il Fondo magazine di Miro Renzaglia, del 13.01.2016.  Gli autori: Giorgio Ballario, Graziano Cecchini, Daniele Mattia Coresi, Roberta di Casimirro, Augusto Grandi, Gabriele Marconi, Mario Michele Merlino, Miro Renzaglia, Luca Leonello Rimbotti, Davide Sabatini e Susanna Dolci, ci introducono in questa affascinante, tortuosa, nebbiosa, rarefatta atmosfera.  Prefazione di Sandro Giovannini; postfazione di Lewis Stavion.  Grafica di Allegra Condorelli.  Edizioni Settimo Sigillo, 2016, Euro 12.

Ferrara, Donne in libertà contro le femministe silenti sullo strazio di Colonia

Estense com

La nostra dignità di donne da difendere"

Difendere la nostra dignità di donne e cittadine.
In questa Italia sempre pronta ad indignarsi per qualsivoglia motivo, a scendere in piazza, a manifestare e fare fiaccolate per difendere i diritti del singolo o di una qualche minoranza, stupisce e amareggia il quasi silenzio imbarazzato delle solite "anime belle" , e ancora peggio il balbettio e gli stentati distinguo di tante donne, femministe in testa, di fronte ad orribili fatti che ledono pesantemente la dignità della donna.
Ancora una volta si è persa l'occasione di affrontare un tema dirimente andando alla radice del problema senza infingimenti , avendo il coraggio di denunciare atteggiamenti e comportamenti, tralasciando il consueto rituale infarcito di vecchie abitudini e vecchi riti che, in nome del "politicamente corretto" ha da sempre bollato ogni tentativo di critica come un vergognoso attacco "fascista", "razzista", "xenofobo", e chi più ne ha più ne metta.
In questa Italia, dove da sempre un imperante manicheismo nutre la più arrogante delle faziosità, la classe politica e intellettuale, quasi in una sorta di pigrizia morale e culturale, mostra un desolante deficit di idee e progettualità.
La verità drammatica è che stiamo vivendo una crisi profonda, condivisa tristemente con una Europa percepita sempre più debole e meno autorevole.
Proprio in un momento in cui ci sarebbe bisogno di una Europa forte in grado di affrontare con voce univoca e grande fermezza le tragedie che si vivono ai suoi confini, vengono alla luce tutte le contraddizioni che nascono da quel mai nato senso di appartenenza che ha finora impedito di far crescere una coscienza europeista, condizione ineludibile per far grande un Paese.
Ma quale Paese?
Cosa unisce questi Stati che hanno deciso di condividere una moneta e delle regole di mercato prima di riflettere sulla necessità di ritrovarsi a parlare la stessa lingua, di avere la stessa idea di patria, di riconoscersi in una comune identità. Già, "identità". Parola "politicamente scorretta" , spaventosa fucina di grandi orrori passati e sicura ispiratrice di indicibili pericoli prossimi e futuri.
Quale destino si prepara a questa Europa che sbandiera ad ogni piè sospinto la parola "libertà ", usata troppo spesso come cortina fumogena per nascondere ed esorcizzare la propria impotenza. Ma è proprio in nome di quella libertà che da valore dello spirito si fa azione, che l'Europa deve assumersi la responsabilità di prendere decisioni forti che non configgano con un sano bisogno di sicurezza, salute, benessere dei propri cittadini, pur in un clima di rispetto e tolleranza. E nel far questo deve rivendicare il diritto di riconoscersi come baluardo a difesa di un patrimonio unico nella storia, nella cui forza rivoluzionaria possono riconoscersi tutti, credenti e non, e alle cui radici sta quel meraviglioso e vivificante incontro tra la cultura greco-romana e il cristianesimo. Nutro seri dubbi che senza tale substrato etico e culturale la rivoluzione francese avrebbe potuto promuovere così nobili principi.
Che futuro si prepara alle nuove generazioni se non avvertiamo la necessità impellente di riconoscerci come comunità?
Mentre cresce sempre più il timore che altri, che hanno ben chiari radici e tradizioni e sono portatori di valori per loro irrinunciabili, avvertano la nostra debolezza e stiano aspettando la nostra resa ingloriosa.
Fiorenza Bignozzi
Presidente A.N.D.E. FERRARA 
Associazione Nazionale Donne Elettrici 

Miss Università in colpi di seni...dionisiaci

fonte LIbero
GALLERY
Una sfida tra studentesse: ma questa volta a colpi di tette. Impazza sui social una competizione un po' particolare che inizia da una gara fra gli Spotted (le pagine di appuntamenti al buio, ndr) delle università: dalla Bocconi alla Cattolica, dalla Statale al Politecnico fino alla Biccocca. Foto di seni e glutei con tanto di nome dell'università e hashtag "#escile". E nessuna pietà tra le colleghe, per cercare di accaparrarsi il posto migliore alcuni addirittura ricorrono al ritocco.

Il Novecento dei poeti in una Mostra per immagini tra lingue e poetiche a cura di Pierfranco Bruni da Cosenza a Taranto, da Roma a Parigi

 
 

Il Novecento dei poeti in una Mostra per immagini tra lingue e poetiche a cura di Pierfranco Bruni da Cosenza a Taranto,

da Roma a Parigi

 

 

"I poeti del Novecento Italiano in Mostra". È il titolo di una Mostra per immagini che riguarda un tracciato dei poeti italiani del Novecento che maggiormente hanno caratterizzato la contemporaneità italiana ed europea.

A curare la mostra è Pierfranco Bruni, Responsabile Progetto Etnie del Mibact e Vice presidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani.

I poeti in mostra sono quelli che hanno creato un legame forte con le contaminazioni linguistiche che hanno attraversato il tardo Ottocento e l'inizio del Novecento.


"Abbiamo voluto creare, sottolinea Pierfranco Bruni,  questo tracciato per ricordare quei poeti che in molte occasioni si sono confrontati con i moduli linguistici e con una semantica che è abbastanza articolata con una koinè forte all'interno della tradizione del Novecento".

"Infatti, ancora Bruni, da Ungaretti a Pavese e dal Futurismo a Palazzeschi  e a Cardarelli senza dimenticare una esperienza imponente che è quella di Baudelaire che sta al cento anche del dibattito del Novecento italiano. L'obiettivo è appunto quello di non dimenticare. Abbiamo adottato una vera e propria strategia dell'attrazione nei confronti del Novecento poetico italiano".

 

La Mostra si svolgerà al Terrazzo delle Culture di Cosenza con inaugurazione il 28 gennaio 2016.

Le scelte che il curatore, Pierfranco Bruni, ha adottano vanno nella direzione del confronto tra estetica e linguaggio.

 

"Le lingue, prosegre Pierfranco Bruni, sono il dato profondo della poesia ed è appunto la poetica del linguaggio che propone una chiave di lettura per comprendere il legame tra lo scavo della parola e la lingua della parola".

 

Intorno alle giornate della mostra si svolgeranno degli incontri sulla poesia e sui poeti in mostra. Un modello didattico che si apre a ventaglio sul raccordo tra storia e letteratura. "I poeti del Novecento Italiano in Mostra" da Cosenza proseguirà alla volta di Taranto, Roma e Parigi.



UNA MOSTRA ITINERANTE PER ILLUSTRARE IL FESTIVAL DI SANREMO

  

Casalino Pierluigi, 12.01.2016

Il Festival di Sanremo a giusta ragione è uno dei simboli della
stagione d'oro della creatività italiana, un evento che è sostanza
ideale per dare corpo a tutte le fantasie, in un mix di fascino e di
immaginazione unico nel suo genere. Sarà forse la maestria di Carlo
Conti, autentico demiurgo delle manifestazioni, talento interno di
casa Rai, ma risorsa incomparabile anche in tempi di perdurante crisi,
una crisi non doma, nonostante le sdolcinate statistiche sfornate ad
usum Delphini, a rilanciare Sanremo: un Conti così abile da dare anima
ad ogni iniziativa, trasformandola in spettacolo. Ed è proprio lui, il
Conti nazionale, che già ci racconta la nuova puntata della favola di
Sanremo, evocandone fin d'ora quei motivi delle canzoni dei giovani
autori e dei giovani interpreti delle canzoni che saranno di scena a
Sanremo 2016. Sarà pure che da noi, in Riviera, l'inverno è piu' che
altro tiepido e lucido e che, quindi, la sorte ha regalato il Festival
a questa terra. Sta di fatto, inoltre, che nell'imminente febbraio
sanremese avremo, finalmente, per grazia di Conti, il ritorno dei big
della canzone sul palco dell'Ariston.Il Festival 2016 si annuncia,
perciò, scoppiettante e all'insegna dell'ottimismo profetico di Conti,
se pur abbottonatissimo, in una parola blindato, perché a prova di
terrorismo globale. Ma, pensandoci bene, è questo un modo per offrire
il meglio di sé, proprio quando il nemico è alle porte. Sanremo, in
fondo, ci ha abituato, dal dopo guerra, a vincere la paura e a calcare
tinte e toni da resuscitare un organismo depresso. E così sarà di
nuovo Sanremo, un Sanremo a cui si dovrebbe dedicare una mostra
itinerante nel mondo, per ricordarne il nome e illustrarne il
messaggio. Non si è forse sempre detto che Sanremo è Sanremo?

*photo il libro sul Festival di Sanremo di P. Casalino (La Carmelina, 2015)

[Marco Vannini] L'amicizia uomo/donna - Meccaniche divine

 


Convegni di Santo Spirito
Gli incontri si tengono nella sala delle conferenze del Convento di S. Marco (Sala Chiostrini) Via della Dogana 3/r con inizio alle ore 17.
Cliccare sul link per visionare il programma.

Meccaniche divine

L'Osservatore Romano, supplemento "Donne, Chiesa, Mondo", gennaio 2016
di Marco Vannini
Una diffusa opinione vuole che l'amicizia tra uomo e donna non sia possibile se non intercorre (o non sia intercorsa) tra loro anche una relazione sessuale. Un'amicizia solo spirituale sarebbe dunque qualcosa di artificioso, di ingannevole prima di tutto nei confronti di se stessi. Questa opinione presuppone che la pienezza dell'amore tra uomo e donna si manifesti nel rapporto sessuale, verso il quale tenderebbe inesorabilmente l'amore stesso come a suo compimento, e, in questo senso l'amicizia sarebbe solo una fase inferiore, più povera e modesta.

David Bowie è tornato su Marte

Ferrara Italia

di Roby Guerra

E' scomparso David Bowie, pochissime ore e  giorni dopo l'uscita del suo ultimo capolavoro Blackstar, il giorno del suo compleanno, data di uscita dell'album programmata da mesi.  Stroncato da un tumore, dopo già gravi problemi fisici alcuni anni fa che misero fine ai concerti live del Duca Bianco.  Ancora nell'autunno del 2015 uscì il film trailer di Blackstar, colmo di presagi: nell'ouverture, ad esempio,  un astronauta sperduto nello spazio, o meglio la sua tuta spaziale su una specie di asteroide, un teschio all'interno costellato di pietre preziose. Già nel precedente e penultimo lavoro, l'hit Where are you now ?, straordinario, vedeva Bowie in una performance video , nuovamente nella Berlino di Heroes e Low, esplicitamente intrisa di atmosfere fatali e inquietanti.  Ora David  è tornato in certo senso su Marte.  Da Space Oddity a Life on Mars a Ziggy Stardust a Diamond Dogs e 1984 al film icona dell'era spaziale  L'Uomo che cadde sulla Terra, con Bowie protagonista assoluto, a Blackstar, David Bowie ha attraversato la musica contemporanea come un vero alieno o mutante, seminando nuova vita nell'immaginario contemporaneo e futurista, praticamente inventandolo. Nessuno come David ( stesso nome dell'astronauta protagonista nell'Odissea di Kubrick), vera musica veracontemporanea, come il monolite di 2001  soundtrack dell'uomo elettronico e del verofuturo del nostro tempo e domani.
LINK VIDEO A BLACKSTAR

CinqueWnews: PROFESSORI E STUDENTI Sica al Manzoni, Università Lavoro, Funzionari, Scambi Studenti, Ricerca Funghi, Chirurghi a Chicago

 

Il campione del mondo di pattinaggio artistico Michele Sica al "Manzoni" di Caserta per l'accordo con la Fihp

Campanelli d'allarme da Eurostat per le università italiane. Serve stretto collegamento con il mondo del lavoro

Mario Panizza (Roma Tre): università nel Sud Italia solo per formare funzionari, quadri e dirigenti. "Fare rete"

Scambi di studenti e docenti, dell'e-learning, tra l'Università degli Studi Roma Tre e l'Università Babeş-Bolyai di Cluj, in Romania

Ricerca, produzione e fruttificazione di funghi medicinali con Simone Parola dell'Università degli Studi dell'Insubria

Mario Panizza: le Università sono chiamate a sperimentare modalità nuove per attrarre e mantenere gli studenti

Chirurghi dell'Università degli Studi dell'Insubria in missione internazionale, Francesca Rovera unica alla Northwestern Medicine University a Chicago

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mercoledì 20 gennaio 2016

Cinquew News: Il futurismo qui a Ferrara nell'ambito di certa in...

Cinquew News: Il futurismo qui a Ferrara nell'ambito di certa in...: FERRARA - Minkulturpop a Ferrara. Il 2015, tra infinite iniziative a Ferrara, culturali, a volte eccellenti a volte manieristiche, spess...





Roby Guerra, Ferrara x Azione Futurista Ferrara , scrittore
Luca Gallesi, giornalista, Milano
Vitaldo Conte, critico d'arte, Roma
Sandro Giovannini, filosofo, Roma
Luigi Sgroi, scrittore, Milano
Giancarla Parisi, pittrice, Torino
Stefano Vaj, transumanista, Milano
Pierluigi Casalino, scrittore, Imperia
Luigi Siniscalco, filosofo, Milano
Lorenzo Barbieri, studente, Ferrara

domenica 17 gennaio 2016

MAXXI: GRAN SERATA FUTURISTA | Massimiliano Finazzer Flory | 22gennaio

 
venerdì 22 gennaio 2016, 20:00 - 21:15

Gran serata futurista

Auditorium del MAXXi – ingresso 10 euro
il biglietto comprende la visita al museo, valido nei 7 giorni successivi all'evento

Un itinerario rigoroso tra il 1909 e il 1922 attraverso la voce, la musica e la danza futuriste.

Lo spettacolo esalta il valore dell'energia, del movimento, dell'immaginazione senza fili, delle parole in libertà, del bisogno di rinnovare partendo dai valori dei Futuristi: coraggio, temerità, velocità, originalità, audacia, libertà, trionfo della novità, sovranità della fantasia, accettazione completa della civiltà tecnologica, il senso della grande città.
http://www.fondazionemaxxi.it/events/gran-serata-futurista/

Ai sensi del D.Lgs. 196/2003 Vi informiamo che gli indirizzi presenti nella nostra mailing-list sono stati da voi forniti attraverso e-mail e adesioni da noi ricevute o provenienti da contatti personali o reperiti attraverso fonti di pubblico dominio. Qualora non interessato, il destinatario potrà cliccare qui per non ricevere più la newsletter.


Amore e Psiche, capolavoro nel capolavoro

di Pierluigi Casalino


Apuleio di Madaura fu intellettuale a tutto tondo dell'Antichità e certo uno dei più grandi geni dell'umanità. Personaggio di straordinari cromatismi culturali ed emotivi, Apuleio coniugò i momenti topici del pensiero classico con le sue formidabili intuizioni creative, esprimendo un neoplatonismo originalissimo che recepì i sentimenti di un'epoca di transizione, affidandone il messaggio alle generazioni future. Capolavoro nel capolavoro, nel contesto della produzione di Apuleio, si distingue la favola di Amore e Psiche, gioiello singolare e di stupefacente cifra sensuale nel quadro de Le Metamorfosi, opera di tutto rispetto nel lascito dell'Autore latino nordafricano. Basti pensare ai molteplici piani di lettura che questo racconto unico nel suo genere (che recupera una tradizione di elevato valore semantico del mito classico) ha offerto contributi ricchi di violenza, passione e di bellezza sensuale, oltre che una dimensione sentimentale commovente che ancora oggi fa testo nell'immaginario dell'amore, non solo profano. Quando si attraversa la Francia d'estate, durante la stagione in cui i campi di grano e di girasole, che Van Gogh ha immortalato con i suoi colori, ci coglie la stessa emozione che Apuleio ci ha raccontato e trasmesso nella sua ricerca dell'appassionato ed infinito stato di intreccio di sentimenti cosìsublimi proprio in Amore e Psiche.

Casalino Pierluigi, 4.09.2015

CHI VOLLE LA MORTE DI MORO. I COMUNISTI CHIUSERO LE PORTE. UN LIBRO SCIOCCANTE DI PIERFRANCO BRUNI RILEGGE LE LETTERE DELLO STATISTA E LA STAMPA DEL 1978

  sindacatoliberoscrittori/roma/gennaio2016//

CHI VOLLE LA MORTE DI MORO? DOPO QUATTRO LIBRI PIERFRANCO BRUNI PROTAGONISTA DI QUEGLI ANNI IN UNA ROMA DI FUOCO PUBBLICA UN TESTO SCIOCCANTE SUL PARTITO DELLA FERMEZZA CHE VIDE INSIEME I COMUNISTI E I DEMOCRISTIANI RILEGGENDO TUTTE LE LETTERE DELLO STATISTA E LE PAGINE DEI QUOTIDIANI DEL 1978
  
Chi volle affossare le trattative per cercare di salvare Aldo Moro? Chi moralmente è responsabile? Chi giudico' lo statista rapito un uomo folle? Chi si affidò ad una seduta spiritica? Pierfranco Bruni, attento testimone e proragonista di quegli anni, in occasione del centenario della nascita di Aldo Moro (1916 – 2016) attraversa, in un nuovo romanzo – saggio, il destino tragico di una stagione di terrore tra le macerie degli anni di piombo e il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro. Bruni rilegge le drammatiche ultime lettere dello statista ucciso nel 1978 in un testo dal titolo: "Il perduto equilibrio", editore "Il Coscile", Castrovillari (0981 22632), già in libreria. Con un sottotitolo preciso: "Nei giorni tristi di Aldo Moro". Al centro del libro c'è la storia d'amore e la passione di due giovani che si raccontano raccontando i giorni di fuoco in una città misteriosa, lacerante e devastata come Roma. Si incontrano a Piazza di Spagna, tra le vie di Roma, all'Università e si amano nella disperazione di capire il dolore che attraversava un tempo tragico.         Marika, una terrorista della quale si perdono le tracce (e si scopre, alla fine, che viene uccisa in uno scontro con le forze dell'ordine) e un io narrante che definisce una temperie di guerriglia in una meditazione non solo meramente politica ma anche umana e profondamente legata alla storia di un intreccio ideologico. Un libro, che fa riflettere anche per le proiezioni letterarie e culturali e per le metafore che fanno da sfondo al percorso narrante.       Bruni rimette in campo la metafora di Alice (Moro) nel Paese delle Meraviglie (un'Italia illusa e disillusa) in un contesto in cui il processo politico si disputava tra la "libertà" della fermezza e la "libertà" della trattativa. La disperazione che ha portato alla morte di Moro si intreccia con la disperazione di un amore che rivela un vuoto di coscienze e il senso del perduto tra due giovani che avrebbero potuto vivere oltre la stessa ideologia il loro amore come favola e incantesimo. Gli anni di piombo distruggono anche la fantasia degli amori.       Nel romanzo, che ricostruisce la stagione degli anni di piombo, Pierfranco Bruni sottolinea una precisa posizione che è quella che Moro si sarebbe potuto salvare se non fosse stata adottata la strategia della fermezza da parte di alcuni partiti politici. Il libro, nel ricostruire quella vicenda, pone all'attenzione anche uno stato d'animo che travagliava la generazione dei ventenni che allora discutevano di politica e frequentavano gli ambienti universitari.        Un libro che raccorda storia ed emozioni nel racconto stesso di due giovani che parlano di amore, passione e rivoluzione. Il  concetto di "rivoluzione" diventa la chiave di lettura sia sul piano politico – ideologico che su quello strettamente sentimentale – passionale.  Eros e morte sono costantemente in conflitto. Marika è eros ma è anche la bellezza infranta dall'ideologia della morte.       Bruni sostiene, tra l'altro, che la vicenda Moro non fu ben capita né a sinistra né a destra. Sia la sinistra che la destra tirarono in ballo la "ragion di Stato". Da questo punto di vista Bruni condivide la posizione di Leonardo Sciascia posta nel 1978 con "L'Affaire Moro". Il partito della fermezza non capì la vera questione.        Pierfranco Bruni aveva già affrontato questa problematica in altri romanzi. Già nel 1998 aveva pubblicato il romanzo  "L'ultima primavera. Aldo Moro, la tragedia di uno statista" che ha avuto  tre edizioni. Nel 2004 un altro importante romanzo, dal titolo "Quando fioriscono i rovi", filtra gli anni di piombo con la presenza di Moro all'interno di un contesto poetico – lirico, in cui l'amore è rivoluzione e l'ideologia resta la vera devastazione che ha colpito gli anni di piombo.        "Il perduto equilibrio. Nei giorni tristi di Aldo Moro" ritorna come riferimento fondamentale per riportare sulla scena il personaggio di Marika, la passione e la metafora di Moro – Alice nel Paese delle Meraviglie.       Ci sono capitoli molto duri nei quali si legge: "Si può morire al momento giusto? È un grido. Un urlo che non smette di farsi eco. Dalle grotte degli anni continua a farsi ascoltare. La morte giunge al momento giusto. La metafora è un agguato. Le metafore sono un agguato. Tra le parole creano ferite. Ma solo tra le parole si possono capire le metafore.       "Ci si perde e ci si ritrova tra le pieghe di un raccontare che non racconta perché le metafore non hanno il senso del narrativo. Restano fisse nell'oblò delle immagini. E questa morte che giunge al momento giusto è una morte ingiusta… Ma può giudicarsi giusta la morte, una morte… Questa morte…". Oppure: "Guardare al dopo domani. Mi pare che sia una osservazione profetica questa di Aldo Moro. Soprattutto negli anni successivi alla sua tragica morte si sono consumati nei viali della tristezza i valori di un umanesimo che doveva stare al centro di una politica testimoniata. Chi ha vissuto il tempo delle idee non può che testimoniarsi oltre ogni ideologia".       Il 1978 resta centrale, sostiene Bruni, e il libro va alla ricerca di alcune motivazioni che proprio nel corso del rapimento Moro esplosero. "Un anno terribile. --Dice Bruni.- Mentre si leggeva Il suicidio della rivoluzione di Augusto Del Noce c'era qualcuno che la rivoluzione si illudeva di farla realmente. Ma Moro rappresentava proprio la centralità di una situazione che stava per esplodere definitivamente. Moro era cosciente di ciò. Da allora, sul piano politico, sono cambiate tante cose. La fine della Dc è cominciata con la morte di Moro. E' tempo ormai non di interpretare i fatti ma di entrare dentro i fatti attraverso la lettura di una realtà sia di politica nazionale che internazionale".       Il testo di Bruni presenta alcuni aspetti di una marcata lirica tragicità e riporta sulla scena le lettere che Moro scrisse dal "carcere" delle Brigate rosse e che furono diffuse proprio nel corso dei cinquantacinque giorni della prigionia dello statista democristiano offrendo una incisiva meditazione attraverso un'ampia discussione problematica sia storica che politica stessa. Le lettere dello statista democristiano, sostiene Bruni, offrivano una precisa chiave di lettura.       Tra l'altro Bruni analizza il tempo di una generazione e, attraverso annotazioni di diario personale, ripercorre la storia di un giovane degli anni Settanta che si lascia alle spalle una madre cattolica e profondamente democristiana e un padre fascista e nostalgico del Mussolini regime. Tutto questo all'interno di una tragedia che accomunava una generazione. Ma è la storia d'amore con il personaggio di Marika, bella, sfuggente che ha gli occhi di "verde luna", che campeggia lungo i giorni tristi della tragedia di Aldo Moro.       Oggi, questo testo, nel centenario della nascita dello statista, si presenta di grande attualità ed emerge chiaro un preciso atto di accusa rivolto a tutti coloro che non capirono la portata tragica degli avvenimenti e non diedero ascolto al messaggio umano proveniente da quelle drammatiche lettere. La voce di Moro continua ancora oggi in un recitativo drammatico. Un libro che affronta con spirito critico e coraggioso una tragedia in una dimensione tra storia e letteratura.    

Casa editrice Il Coscile  Castrovillari (CS)    

 

QUARTO: SGARBI ABBANDONA DIRETTA "DOMENICA LIVE"

 

«Domenica Live», Sgarbi abbandona,  in silenzio, la diretta
dedicata alle presunte infiltrazioni mafiose
nel Comune di Quarto, guidato dai grillini
«I 5 Stelle - osserva il critico - non esistono
se non per indicare la qualità degli alberghi»
 
ROMA - Vittorio Sgarbi ha abbandonato, in silenzio, la diretta di «Domenica Live».
Lo storico e critico d'arte era stato invitato da Barbara D'Urso per commentare le presunte infiltrazioni mafiose nel Comune di Quarto, guidato da un sindaco del «Movimento 5 Stelle»
 
«Adesso che è stato depenalizzato l'insulto - spiega Sgarbi -  non vale nemmeno più la pena di usarlo. Così, invitato per discutere sul tema, inesistente, delle infiltrazioni mafiose nel Comune di Quarto, paese di cui nessuno, fino a ieri, conosceva l'esistenza, e in cui si manifestano, per ciò che riguarda i rapporti tra i cittadini e i politici, gli stessi fenomeni di qualunque altro luogo d'Italia, ho dovuto ascoltare, per circa un'ora, insensatezze sulla presunta diversità dei 5 Stelle, movimento di cui non si conosce un pensiero, un'idea, e che pensa di disporre degli eletti come fossero «cosa loro», come ha giustamente osservato il sindaco di Gela.
 
Non ci sono - argomenta Sgarbi - due posizioni: ce n'è una, ed è quella dettata dalla Costituzione (la presunzione d'innocenza), non certo quella delle intimidazioni dei Saviano e dei Grillo, ben più prepotenti della mafia e della camorra, delle quali occorre dire che, chi ha diritto al voto non può essere suo esponente. Quindi nessun voto camorrista, se non presunto.
Quando la magistratura, con una sentenza, lo riterrà tale, il camorrista non potrà votare. Discorso troppo semplice da fare in una trasmissione in cui ognuno parla senza sapere quel che dice. Mentre chi potrebbe dire qualcosa, è costretto a tacere perché ognuno pretende di essere più puro degli altri.
 
I 5 Stelle non esistono se non per indicare la qualità degli alberghi. Così me ne sono andato in silenzio e senza insultare. Anche gli insulti - conclude Sgarbi - occorre meritarseli»

 
l'Ufficio Stampa
(Nino Ippolito)
+39 340 73 29 363
press@vittoriosgarbi.it

Giornata della memoria 2016 ". . . BUT THE MEMORY REMAINS . . ."

 *da Biblioteca Gramsiana-Ales-Oristano

L'attività vuole ricordare con mostre convegni e proiezioni quello che fu uno dei più grandi drammi del così detto secolo breve: la Shoah. La Biblioteca Comunale "Antoni Cuccu" di Villa Verde e L'amministrazione Comunale svolgeranno l'evento in collaborazione con l'ISTASAC, l'ISSASCO, il Servizio civile del Comune di Villa Verde e la BGO. L'attività si svolgerà fondamentalmente su quattro ambiti: quello della mostra di carattere documentario-storico, quello artistico, quello della convegnistica e l'allestimento di una piccola biblioteca tematica . L'evento partirà mercoledì 27 Gennaio presso l'ex Frantoio Via Notaro Salis,10 a Villa Verde alle 15,00 con la performance alla Lavagna di Roberto Brundu. Alle 17,30 ci sarà l'apertura della mostra con la presenza di Maurizio Onnis.

APERTURA MOSTRA: 27.01.2016-27.02.2016
Lunedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 9:00 alle 12:00
Martedì e Venerdì dalle ore 15:00 alle 19:00
Per gli altri giorni non menzionati sopra solo su appuntamento per tutta la durata della mostra.

MOSTRA: L'Ebreo come diverso. La persecuzione antisemita in Italia.
I pannelli ripercorrono gli anni 1938 – 1945, dalla promulgazione delle leggi razziali in Italia alla Liberazione. La mostra si articola in cinque blocchi tematici: - la configurazione della comunità ebraica prima delle leggi razziali e il suo rapporto con l'Italia. - L'emanazione delle leggi razziali con i suoi 29 articoli il 17 novembre del 1938. - La persecuzione antisemita: dai campi di internamento sorti dopo l'entrata in guerra dell'Italia a fianco della Germania nel 1940 ai quattro campi di concentramento nell'Italia settentrionale. - I comportamenti della popolazione italiana. - Il problema della memoria attraverso la disamina del caso Priebke, il principale responsabile del massacro delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. La mostra, realizzata nel 1997 dall'ICSR, è stata curata da Gloria Chianese, Giulia Buffardi, Maria Ferrara, M. Teresa Iannitto. Significativo è il pannello sull'episodio della deportazione degli ebrei da via Tasso a Roma il 16 ottobre 1943, e quello dei bambini nei lager, che, con la vicenda di Sergio De Simone, il piccolo ebreo napoletano – a cui è dedicata la mostra – che insieme con altri 19 bambini fu sottoposto ad esperimenti medici e poi soppresso il 20 aprile del 1945, ci rimanda alle condizioni infantili all'interno dei lager.

27.01.2016-27.02.2016 Biblioteca tematica sui genocidi.
Sempre nei locali della mostra verrà allestita una piccola biblioteca tematica, dove i visitatori potranno approfondire le tematiche attinenti con l'olocausto e le ideologie e i governi che lo hanno generato. Inoltre sarà possibile vedere e ascoltare supporti audiovisivi che trattano dell'argomento.

27.01. 2016.ROBERTO BRUNDU Alla Lavagna artisti
Dalle 15 sino alle 19 Roberto Brundu artista Riolese disegnerà sulla lavagna nel tradizionale appuntamento de Alla lavagna artisti sul tema della shoah. Diplomatosi presso l'Istituto Statale d'Arte di Oristano, indirizzo legno si Laurea in Pittura presso l'Accademia Ligustica Belle Arti Partecipa a mosstre e collettive e Personali avendo anche dei riconoscimenti in alcuni concorsi quali il Terzo concorso nazionale di pittura. "Illustrare Manzoni", comune di Chieti, edizione 2008. 2° classificato. 4° Biennale dell'illustrazione, Renzo C. Ventura. "Tra secessione e Déco", comune di Colmurano (Macerata). 

27.01. 2016 H. 17,30 dialogo con MAURIZIO ONNIS sulla Shoah. Consulente editoriale, ha viaggiato nei paesi in via di sviluppo e studiato antropologia e storia delle culture. Nel 2013 è uscito per Piemme Il fotografo di Auschwitz, scritto con Luca Crippa e tradotto in diversi paesi. L'anno successivo, sempre per i tipi Piemme e sempre con Luca Crippa, viene Pubblicato L'archivista. Ha perso i genitori ad Auschwitz, ora deve inchiodare i medici nazisti. 
Segreteria organizzativa: bibliovillaverde@tiscali.it.it