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domenica 13 gennaio 2013

Il Cavaliere bimbo prodigio: mostra a Saronno

Saronno, in mostra le foto dell'infanzia del Cav

Silvio Berlusconi bambino vestito con abiti da "marinaretto", o immortalato negli anni ’40 del secolo scorso in sella a un cavallo nella fattoria di alcuni amici di famiglia. Sono alcuni degli scatti protagonisti di una mostra fotografica a Saronno, la città in provincia di Varese dove l’ex premier ha trascorso parte della sua infanzia, inaugurata oggi dai Promotori della libertà... C

http://www.ilgiornale.it/gallerie/saronno-mostra-foto-dellinfanzia-cav-50538.html

mercoledì 30 marzo 2011

L'affaire ANM... : Messaggio del presidente Berlusconi ai Promotori della Libertà

Promotori della Libertà
 

Cari amici,

mi sono presentato ieri nel processo cosiddetto “Mediatrade”, che è solo uno dei 31 processi avviati contro di me in 17 anni, con oltre mille magistrati che si sono occupati della mia persona e delle mie aziende: 24 processi si sono conclusi con archiviazioni e assoluzioni con formula piena per non aver commesso il fatto. Ne restano 6 nel penale e 1 nel civile.

Ho deciso di partecipare a queste nuove udienze per dimostrare a tutti che le accuse sono non solo infondate, ma anche ridicole.

I fatti di questo processo risalgono addirittura a 15 anni fa, alla prima metà degli anni ’90.

Due osservazioni preliminari: è una realtà incontestabile confermata categoricamente da tutti i testimoni, che in Mediaset io non mi sono mai occupato dell’acquisto di diritti televisivi.

È una realtà incontestabile, confermata da tutti i testimoni, che dal gennaio 1994, data della mia discesa in campo nella politica, dopo essermi dimesso da ogni carica, mi sono allontanato dalle aziende che avevo fondato, per dedicarmi solo ed esclusivamente al bene del mio Paese.

L’accusa della Procura è che io, in qualità di socio occulto, non dichiarato, di un imprenditore americano che vendeva a Mediaset film e telefilm della Paramount, avrei diviso con lui gli utili di quelle vendite.

L’accusa è totalmente falsa e i miei avvocati lo hanno provato. Così falsa, che c’è da chiedersi con quale coraggio la Procura di Milano abbia insistito a spenderci sopra - tra consulenze, rogatorie e atti processuali - qualcosa come una ventina di milioni di Euro tolti dalle tasche dei contribuenti.

Il gruppo televisivo da me fondato era, ed è, uno dei principali acquirenti di diritti televisivi nel mondo. (Pensate che dal 1994 sono stati versati dal Gruppo Fininvest allo Stato, tra imposte e contributi, oltre 7 miliardi e 700 milioni di Euro). Una piccola parte di questi diritti (da 30 a 50 milioni di dollari), un ventesimo su un totale di acquisti di quasi un miliardo ogni anno, veniva acquistata ogni anno da tale Frank Agrama, che operava e opera da 40 anni in questo settore, e che godeva di una specie di esclusiva per i mercati europei dei prodotti della Paramount, da cui otteneva prezzi e condizioni particolarmente favorevoli. Acquistava ogni anno da Paramount l’intera produzione di film e di telefilm e poi la vendeva alle televisioni europee.

 

Si poteva scavalcare Agrama e comprare i diritti direttamente da Paramount?

La risposta è: No. È un fatto che per acquisire i prodotti Paramount, tra i migliori sul mercato americano, Mediaset doveva necessariamente trattare sempre e solo con lui. Tanto è vero che quando un nuovo amministratore di Mediaset cercò di trattare direttamente con Paramount, il risultato fu che quest’ultima cedette tutti i suoi prodotti alla Rai, anziché a Mediaset con grave danno per la stessa.

 

Io sarei un socio occulto di Agrama?

No. È un fatto che ebbi con Agrama solo due o tre incontri agli albori della TV commerciale negli anni ’80 e in seguito nessun rapporto con lui. Io, socio di Agrama, non lo sono mai stato.

 

Io avrei partecipato agli utili delle vendite di Agrama?

No. Anche qui parlano i fatti. Dai conti correnti di Agrama sequestrati dai PM milanesi risulta senza ombra di dubbio che tutti i guadagni provenienti dall’attività commerciale di Agrama sono rimasti nella sua esclusiva disponibilità e che mai somma alcuna è stata trasferita a Silvio Berlusconi.

 

Ma l’aspetto incredibile di tutta questa vicenda è che nel corso degli anni Agrama, purtroppo, versò ad alcuni dirigenti dell’Ufficio acquisti di Mediaset ingenti somme di denaro in nero (in un caso addirittura 4 milioni e mezzo di Euro) per far sì che Mediaset continuasse ad acquistare da lui i diritti di Paramount.

Risulta pacificamente dagli atti processuali che tutti questi denari sono stati da loro utilizzati per i propri interessi.

 

E qui la domanda che faccio è semplice: è possibile che un imprenditore paghi parecchi milioni di Euro al capo dell’Ufficio acquisti della sua azienda che fa la cresta sugli acquisti? No, non è possibile!

Invece, la Procura di Milano ha risposto, incredibilmente, di sì e ha dimostrato ancora una volta di avere contro di me una volontà persecutoria che non si ferma neppure di fronte all’evidenza e al ridicolo.

 

Insomma, alcuni magistrati hanno aperto e trascinato per anni contro di me un inverosimile procedimento fondato sul nulla. Se fossero stati obiettivi, questo procedimento sarebbe finito prima ancora di iniziare, con grande risparmio di tempo per loro e per me e di denaro per tutti i cittadini. Una soltanto delle tante consulenze contabili ordinate dai PM è costata ai contribuenti quasi 3 milioni di euro.

Ma le assurdità non finiscono qui.

Anche un bambino è in grado di capire che io non avrei mai avuto interesse a pagare tangenti ai miei stessi dirigenti per agevolare Agrama. Mi sarebbe bastata una telefonata per ottenere dai miei sottoposti l’acquisto di quei film e di quei telefilm senza che Agrama dovesse pagare alcuna tangente, che secondo l’accusa per metà sarebbe stata mia.

E poi quale imprenditore avrebbe mai mantenuto come responsabili del suo Ufficio acquisti (che acquistava diritti per quasi un miliardo di dollari l’anno) dei dirigenti corrotti che facevano la cresta sugli acquisti a danno dell’azienda?

Nessun imprenditore con la testa sulle spalle avrebbe mai tollerato per più di un minuto la permanenza di tali personaggi nella sua azienda.

Così l’attacco a Silvio Berlusconi continua. Perché bisogna continuare a tenere sotto una spada di Damocle giudiziaria e mediatica il nemico ideologico e politico Silvio Berlusconi, il vero e unico ostacolo che impedisce alla sinistra di raggiungere il potere.

Purtroppo il comunismo in Italia non si è mai arreso: c’è ancora chi usa il codice penale come uno strumento di lotta ideologica e pensa che la parte politicizzata della magistratura possa usare qualsiasi mezzo per annientare l’avversario vittorioso nelle elezioni e forte nel consenso popolare.

 

Cari amici,

questi sono i fatti incontrovertibili, questa è la situazione in cui ci troviamo.

Mettetevi di impegno quindi per far conoscere a tutti la verità su questi processi, smascherando chi ne approfitta per infangare il Presidente del Consiglio.

Ma state sereni. Anche questa volta l’attacco fallirà, la verità sarà riconosciuta e noi ne verremo fuori più forti di prima. Come è sempre accaduto.

Un forte abbraccio a ciascuno di voi.

Silvio_Berlusconi




 

mercoledì 12 gennaio 2011

2011 Anno del Colibrì di Vittorio Sgarbi

 

 

dessin colibri, oiseau ... | http://fauneetflore.haplosciences.com/coloring158.html

 

 


Salvi gli uccelli di Berlusconi: Il premier interviene per i colibrì di Trieste: 80 esemplari ospiti del parco Miramare rischiavano di essere sfrattati per una mancata convenzione. Con una telefonata il Cavaliere ha risolto la situazione

 

Volevo parlare dell’uccello di Berlusconi. Non vorrei che qualcuno equivocasse alla luce delle vicende che hanno privilegiato dell’uccello l’aspetto metaforico ma, non avendo di quello nessuna nozione se non intuitiva, voglio proprio riferirmi a quello che, con mia sorpresa, si è rivelato l’uccello preferito del presidente del Consiglio.
Ero andato a trovarlo per manifestargli tutto il mio disappunto per la trascuratezza della mancanza di consapevolezza del valore delle nostre città d’arte. Nonostante l’accordo con i sindacati, disponibili a garantire l’apertura dei musei il primo giorno dell’anno, tre città, per la rinuncia del personale, avevano annunciato la chiusura dei musei. Quali? Roma, Firenze, Venezia. Incredulo, ho disposto l’apertura riscontrando l’interesse immediato di cooperative di custodi. Venezia ha così offerto ciò che i turisti si aspettavano e, non di meno, i musei che hanno ottenuto i migliori risultati sono stati quelli di fondazioni straniere e private come la collezione Guggenheim e Palazzo Grassi.

Non era difficile prevederlo, non soltanto per l’equivoco della minacciata serrata ma perché le sedi del Guggenheim e di Pinault (l’attuale proprietario di Palazzo Grassi e di Punta della Dogana) sono belle, confortevoli, con buone caffetterie e, soprattutto, ben propagandate. Lo Stato invece, con il suo polo museale, ha un museo archeologico nascosto (benché in piazza San Marco), la Ca’ d’Oro che amava fare entrare visitatori per una strettoia e non per la porta principale, e l’Accademia occupata da un interminabile cantiere. Ma questi sono dati fisiologici.

Ciò che mi sembrava intollerabile era l’assoluta mancanza di comunicazione negli alberghi, nei ristoranti, e ancor più nei giganteschi pannelli bianchi grandi come schermi cinematografici, orfani della vistosa e volgare pubblicità di prodotti commerciali, ma per una congiura di sovrintendenza ai monumenti e società concessionarie, per quasi un mese privi di qualunque comunicazione istituzionale, riferimenti ai musei, alle mostre, agli orari di apertura per offrire una informazione invitante ai turisti.....

IL GIORNALE  CONTINUA

 

LA HACK: «BACERO' IL CAVALIERE» - Ora la promessa di Berlusconi riaccende qualche speranza. Plaude all'intervento del premier anche l'astrofisica Margherita Hack, una delle personalità che negli anni hanno messo il proprio volto a sostegno della nobile causa- «Sono sempre stata critica nei confronti del presidente Berlusconi - ha detto l'astrofisica, secondo quanto riferito da Rimoli -, ma questa volta appena vedrò Berlusconi lo abbraccerò e lo bacerò. Gli sono veramente in debito, gli animalisti gli sono in debito, l'Italia tutta gli è in debito». Mentre il prof. Giacomo Rossi, consulente scientifico del Wwf Italia e docente dell'universitá di Camerino, e il prof. Piero Susmel dell'universitá di Udine hanno dichiarato: «Da mesi dicevamo che trasferire degli animali così delicati e territoriali come i colibrì e per di più in riproduzione significava condannarli a morte certa. Inoltre l'istituzione scientifica Centro colibrì di Trieste è l'unico ente in Europa ad avere le strutture in grado di garantire il benessere dei colibrì».
 
C-  CORSERA

 

 

domenica 26 settembre 2010

Promotori della Libertà Il Premier e gli Eroi del nostro tempo


Abbiamo riaperto molte scuole. Queste scuole hanno consentito in alcune aree di raggiungere, partendo da zero, percentuali di frequenza degli alunni simili a quelle europee.
Il lavoro di convincimento sui contadini è stato tale che molti hanno accettato, nella zona sotto il comando italiano, di convertire le coltivazioni di oppio in coltivazioni di zafferano.
Sul piano più strettamente militare, i nostri soldati – per conquistare la fiducia nei vari villaggi – dormono e mangian o tra la gente comune, ben sapendo che il rischio è molto elevato per possibili attacchi dei talebani.
Il duro compito di contrastare, quando occorre, con la giusta forza i talebani contribuisce a tenere il pericolo del terrorismo il più lontano possibile dalle nostre case, dalle nostre città e dalla nostra Patria.
A volte, lavorando sul terreno 24 ore su 24 sotto la minaccia armata dei talebani e sotto un sole che batte impietoso, i nostri soldati hanno costruito degli avamposti e strappato metro dopo metro il terreno ai talebani, consentendo così alle popolazioni afghane di ritornare nelle loro case e al lavoro nei loro campi. E' accaduto così nella valle di Bala Murghab per settemila persone che erano state costrette alla fuga.
L'apprezzamento degli alleati nei confronti dei nostri militari che hanno il compito di addestrare le forze armate e soprattutto le forze di polizia afgane è altissimo. La specifica preparazione dei carabinieri in quest'ultimo compito è riconosciuta da tutti, e ci pone come leader indiscussi nell'addestramento che risulterà essenziale per raggiungere l'obiettivo di consegnare, progressivamente ed entro la fine del 2013, al governo afghano e alle sue forze armate e di polizia il controllo esclusivo del territorio, con il conseguente rientro in patria del nostro contingente.
Grazie a questo arduo lavoro, un lavoro che abbiamo svolto e stiamo svolgendo con grande impegno e con grande professionalità, senza clamore ma con la consapevolezza di servire bene il proprio Paese, i nostri militari si sono conquistati il consenso e la fiducia sia della popolazione afgana, sia, lo ripeto, dei nostri alleati internazionali.
Gli italiani hanno oggi un estremo bisogno di valori positivi, di valori etici e morali, hanno bisogno di ritrovare la fiducia nello Stato. Il messaggio che il lavoro straordinario dei nostri soldati in Afghanistan lancia agli italiani racchiude tutto questo, e merita di essere conosciuto e considerato, merita di ricevere il plauso di tutto il nostro Paese.
Un grazie di cuore va rivolto anche alle famiglie, ai padri, alle madri, ai figli che seguono con trepidazione questi nostri soldati impegnati nelle missioni internazionali, per il forte sostegno morale che hanno sempre assicurato ai loro ragazzi anche nei momenti più duri, a conferma del fatto che democrazia, libertà e solidarietà sono ideali e sono valori per i quali è giusto impegnarsi sempre e dovunque.

Care amiche e cari amici,
i nostri soldati in Afghanistan e negli altri 20 teatri operativi sono la parte più bella e più pulita dell'Italia.
Dovete raccontarlo e spiegarlo a tutti quelli che potete raggiungere.
Fatelo con lo stesso orgoglio che ho provato io leggendo i resoconti del loro lavoro quotidiano. E a questa loro azione all'estero voglio accomunare anche quella degli altri ragazzi e ragazze con le stellette che in Italia si prodigano sia per accrescere la sicurezza interna, sapete che sono migliaia i soldati impegnati nella sicurezza delle grandi città, sia per intervenire prontamente in tutte le occasioni di gravi calamità.
Quanto a Voi, Vi ringrazio tutti per il Vostro l'impegno costante ed efficace, e rivolgo a ciascuno di Voi un saluto affettuoso.
Che Dio benedica l'Italia e tutti i nostri soldati impegnati nelle missioni di pace.

 

Silvio Berlusconi


giovedì 23 settembre 2010

PROMOTORI DELLA LIBERTA' 26/09/Milano: incontro con Brambilla alla Festa del Pdl

   


Questo appuntamento, oltre ad essere un'importante momento di incontro e di festa per tutti noi, offrirà l'occasione per ricordare i valori di libertà e democrazia che stanno alla base del nostro partito, per ripercorrere i tanti importanti successi che il Governo Berlusconi ha finora realizzato e per ribadire l'impegno che ci aspetta nei prossimi mesi.
Siamo, poi, alla vigilia di un passaggio parlamentare che renderà ancora più incisiva la nostra azione riformatrice, nell'ottica di portare a termine il programma concordato con gli elettori.
Conto perciò sulla tua partecipazione e ti prego di estendere l'invito anche ai tuoi amici. La nostra presenza è il modo più semplice e più diretto per dimostrare al presidente Berlusconi che l'Organizzazione Movimentista del Pdl è sempre al suo fianco, pronta a sostenerlo.
Cogliendo questa occasione, mi farebbe piacere poterti incontrare alle ore 19.30 per confrontarci sulle iniziative e sulla strutturazione dei Promotori della Libertà sul territorio.
Ti ricordo che per l'occasione l'intero Castello Sforzesco è stato trasformato in un luogo di festa con mostre fotografiche e video sulla storia del nostro partito, con ristoranti e punti ristoro che offriranno una inedita vetrina delle specialità enogastronomiche del territorio. Sono poi previsti momenti di intrattenimento con ospiti di eccezione. In particolare, al temine del mio intervento di domenica 26 settembre, il presentatore Pupo condurrà la serata "Grandi artisti in festival".
Sono certa che vorrai accogliere il mio invito e ti ricordo che lo staff dei Promotori della Libertà (
staff@promotoridellaliberta.it tel. 02-44409950) è a tua disposizione per qualsiasi supporto dovesse ritenersi necessario in fase di organizzazione della trasferta del tuo gruppo. Proprio per agevolare la partecipazione all'evento, è stato previsto un rimborso delle spese di noleggio dei pullman.
Rimango in attesa di ricevere conferma della tua presenza e ti saluto con affetto.

Michela Vittoria Brambilla
 





venerdì 27 agosto 2010

Promotori della Libertà Messaggio del nostro amato Premier Silvio Berlusconi

Care amiche, cari amici, Promotori della Libertà,



 
l'estate è stagione ingannevole, con il suo caldo e con le sue lunghe giornate dedicate per convenzione alle vacanze e al riposo forzato. Le aule parlamentari sono vuote, i colloqui telefonici si infittiscono tra una spiaggia e una montagna, le chiacchiere prevalgono sui fatti: tutto questo spiega come questa estate, l'estate del 2010, passerà alla storia per il ritorno alla vecchia politica del teatrino e appunto delle chiacchere. Intendiamoci, questo virus ha contagiato soltanto chi dalla politica politicante veniva, non ha contagiato certamente me e il mio Governo.
Anche oggi si può cogliere la fotografia di due situazioni contrapposte: da un lato, il Governo del fare che continua a lavorare e a mettere in galera i più pericolosi latitanti e ad assestare colpi mai inferti prima alla malavita organizzata; dall'altro, i politici di professione e i loro giornalisti di riferimento che discutono tra loro di ammucchiate fuori del tempo. Come si può pensare, nell'anno di grazia 2010, a resuscitare alleanze dal collante incerto, dai programmi ancora più incerti, dalle prospettive addirittura incertissime? Grazie al nostro ingresso in campo, gli elettori oramai e definitivamente si sono abituati ad una chiarezza semplificativa che non potrà mai più essere abbandonata: vanno a votare sapendo in anticipo quale sarà il premier per cui indicano la loro preferenza, quale sarà l'alleanza delle forze che costituiranno il Governo e sanno soprattutto quale sarà il programma dall'inizio alla fine della legislatura. Tornare indietro da questa conquista non è possibile, non si può rivoluzionare la politica facendo marcia indietro dal computer, dagli iPhone e dai blackberry all'abbecedario di vecchia scuola.
È vero che siamo in estate, ma agli italiani alcune idee chiare e precise non vengono certo offuscate dai calori estivi. Il ritorno della vecchia politica perciò è il tentativo di riaprire un teatrino che ormai non trova più spettatori. E' come se cercassimo di tornare alle arene estive di massa dimenticando che nel frattempo è intervenuta la tv digitale e satellitare. Al di là dei dibattiti politici estivi perciò, dobbiamo tenere un punto fermo: le innovazioni che abbiamo introdotto nella politica restano, non perché lo diciamo noi, ma perché questa è una conquista della gente e la gente giustamente non accetterebbe mai di tornare indietro. Andiamo avanti, quindi, sulla strada della novità e della semplificazione, su quella realizzazione concreta delle promesse elettorali che resta l'unico punto di aggancio vero nei confronti dei nostri elettori.
Abbiamo già detto quel che il Governo ha realizzato, e ha realizzato molto e molto bene, in questi due anni, a partire dalle grandi emergenze, come i rifiuti in Campania, il terremoto dell'Abruzzo, la questione Alitalia. Ha lavorato bene, il Governo, anche nel campo della riforma della scuola e dell'università, nella lotta alla criminalità organizzata e nella percezione più diffusa di sicurezza nelle città, ottenuta grazie all'impiego dell'Esercito, nel contrasto all'immigrazione clandestina (dove si può parlare davvero di risultati clamorosi). E per finire, è il caso di ricordare, a chi lo volesse dimenticare, la difesa delle finanze pubbliche grazie alla strategia del rigore, in contrasto con un'opposizione che pretendeva ancora di spendere e spandere e che in questo modo avrebbe portato il nostro Paese alla rovina come la Grecia. La manovra da 25 miliardi di euro, che abbiamo portato a termine senza un giorno di sciopero, ha completato l' operazione stabilizzando il bilancio pubblico: e direi che tutto questo è molto importante! Abbiamo ottenuto cosi l'approvazione dell'Unione Europea, della Commissione di Bruxelles, del Fondo Monetario Internazionale e perfino delle principali agenzie di rating. La ripresa è avviata e si stanno già mettendo in moto gli incentivi per incrementare le occasioni per le aziende italiane sui mercati interni e su quelli esteri. Ed è proprio nella politica estera che il Governo ha dato il meglio di sé con l'organizzazione del G8, dell'Aquila, e con la nuova diplomazia commerciale dove in ogni occasione abbiamo fatto valere il nostro peso e la nostra esperienza. Tutti questi risultati sono stati realizzati proprio grazie alla nostra politica concreta, alla politica del "fare", non certo la politica dei chiacchiericci estivi.
E i cinque punti che il Popolo della Libertà e il Governo intendono portare con priorità in settembre dinnanzi alle due Camere, confermando tutto il programma approvato dagli elettori, sono la continuazione concreta di una politica tutta tesa ai fatti: su quei punti e per quei punti sono stati eletti tutti i rappresentanti del Popolo della libertà che su quei punti e per quei punti saranno chiamati ad impegnarsi per portare a termine una legislatura fruttuosa e feconda di risultati positivi. Sono sicuro che questo debba avvenire ed avverrà. Tutto il resto sono soltanto chiacchiere, chiacchiere e basta.
Vi abbraccio forte, uno ad uno.
 
Silvio Berlusconi

giovedì 12 agosto 2010

Promotori della Libertà di Michela Brambilla

Cari amici Promotori della Libertà,
il Presidente Berlusconi ci ha chiesto di continuare, ancora con maggior vigore, la mobilitazione che da mesi abbiamo messo in campo e di essere pronti già dai primi giorni di settembre. Anche per questa ragione, è ora giunto il momento di strutturare capillarmente la nostra organizzazione sul territorio così che sia sempre rapida ed efficace  nel sostenere il lavoro del Governo e del Popolo della Libertà, dal nord al sud Italia.
Chiedo, quindi, ad ognuno di voi di individuare almeno dieci nuovi e attivi Promotori della Libertà nella propria città che possano operare al vostro fianco, iscrivendosi all’organizzazione, e che facciano parte del gruppo che ognuno di voi potrà costituire.
Dovendo strutturare i promotori della libertà in ognuna delle oltre 60 mila  sezioni elettorali di tutta Italia, individueremo i responsabili di ciascuna di esse in base al numero di persone che andranno a comporre  i diversi gruppi e metteremo on line tali nominativi nei forum regionali, così che si possano unire altri militanti. Naturalmente, vi preghiamo di segnalarci i nomi dei Promotori da voi individuati e che si saranno iscritti per formare il vostro gruppo.
Inoltre, a fine settembre organizzeremo i primi incontri a livello regionale per confrontarci sul lavoro svolto e su che ci attende.
Conto sul vostro impegno che sono certa continuerà anche durante le vacanze estive.
 
Un caro saluto e Buon Ferragosto
 
 
 

Michela Vittoria Brambilla

domenica 1 agosto 2010

Promotori della Libertà Messaggio del Premier Senza Fini... . Senza Fine!

  PROMOTORI LIBERTA' SILVIO BERLUSCONI.gif

Date: Sat, 31 Jul 2010 05:56:11 +0200
To: astronave3000@hotmail.it
From: staff@promotoridellaliberta.it
Subject: Messaggio del Presidente Berlusconi ai Promotori della Libertà

"UNA SCELTA DIFFICILE MA INEVITABILE.
E ORA AVANTI CON LE RIFORME"


Care amiche e cari amici Promotori della Libertà,

ieri abbiamo dovuto compiere una scelta difficile, ma ormai inevitabile, perché "così" non si poteva più andare avanti. Siamo stati obbligati a prendere atto che la fiducia del Popolo della Libertà nei confronti del ruolo di garanzia del Presidente della Camera è venuta definitivamente a mancare, e questo si è verificato non per una nostra scelta. Sono stati invece l'onorevole Fini e alcuni parlamentari a lui vicini, per i quali è stato chiesto l'intervento dei probiviri, a provocare questa insanabile divaricazione, che ha creato sconcerto tra i nostri sostenitori, che ha costernato i nostri elettori e che ha creato un grave logoramento dell'immagine del Popolo della Libertà.

Per questo siamo stati costretti a dichiarare in modo ufficiale, con un documento votato da 33 dei 36 componenti dell'Ufficio di Presidenza del Popolo della Libertà, che riteniamo le posizioni dell'onorevole Gianfranco Fini e dei suoi seguaci come assolutamente incompatibili con i principi ispiratori del nostro movimento, con gli impegni che abbiamo assunto con gli elettori e con l'attività politica del Popolo della libertà.

Vi chiedo di portare a conoscenza degli italiani, al di là di quanto pubblicato sui giornali, la versione più vera di quanto è accaduto.

Per due anni, mentre il Governo affrontava con successo sfide difficilissime, prima fra tutte la crisi economica più grave dal 1929, riuscendo a tutelare le famiglie e le imprese e a portare l'Italia fuori dalle difficoltà meglio di tutti gli altri paesi europei, altri all'interno della nostra formazione politica remavano contro: è accaduto infatti che alcuni eletti dal Popolo della Libertà, sempre sostenuti purtroppo dall'onorevole Fini, hanno lavorato in modo sistematico per svuotare, rallentare, bloccare il nostro lavoro. Peggio, hanno offerto una sponda ai nostri nemici: all'opposizione, ai settori politicizzati della magistratura, a certa stampa, ai peggiori giustizialisti, accreditando in questo modo un'immagine falsa e diffamatoria del Popolo della Libertà.

Fini e quei deputati che l'hanno seguito hanno dimostrato di essere lontanissimi dalla nostra cultura liberale. Nello stesso tempo, con il pretesto del diritto di critica, un diritto scontato nel nostro movimento perché davvero non c'è altra compagine in cui sia più libera la discussione e la proposta, hanno cercato di riportare in vita i metodi peggiori della Prima Repubblica, dalla divisione in correnti fino alla mediazione continua che paralizza tutto, e hanno iniettato nel nostro movimento il virus della disgregazione.

Se questo tentativo avesse avuto successo, sarebbe stato vanificato il significato stesso del Popolo della Libertà: una politica nuova, ispirata direttamente dal popolo in stretto contatto con il suo leader, una politica basata sulla moralità del fare, sulle riforme, sulle grandi battaglie di libertà. Ma non sono riusciti a prevalere: la stragrande maggioranza dei Parlamentari, degli eletti, dei dirigenti e dei militanti del Popolo della Libertà, provenienti da Forza Italia, da Alleanza Nazionale, e dagli altri partiti, hanno confermato di voler essere leali all'impegno preso con gli elettori che ci hanno votato.

Vi leggo le conclusioni dell'Ufficio di Presidenza di ieri:

"La condivisione di principi comuni e il vincolo di solidarietà con i propri colleghi di partito sono fondamenti imprescindibili dell'appartenenza a una forza politica. Partecipare attivamente e pubblicamente a quel gioco al massacro che vorrebbe consegnare agli organi di stampa, ai nostri avversari politici e a qualche Procura della Repubblica i tempi, i modi e perfino i contenuti della definizione degli organigrammi di partito e la composizione degli organi istituzionali, è incompatibile con la storia dei moderati e dei liberali italiani che si riconoscono nel Popolo della Libertà.

Si milita nello stesso partito quando si avverte il vincolo della comune appartenenza e della solidarietà fra i consociati. Si sta nel Popolo della Libertà quando ci si riconosce nei principi della grande famiglia della libertà e della democrazia in Europa, il Partito del Popolo Europeo, che al primo posto mette la persona e la sua dignità. Assecondare qualsiasi tentativo di uso politico della giustizia; porre in contraddizione la legalità e il garantismo; mostrarsi esitanti nel respingere i teoremi che vorrebbero fondare la storia degli ultimi sedici anni su un "patto criminale" con quella mafia che mai come in questi due anni è stata contrastata con tanta durezza e con tanta efficacia, significherebbe contraddire la nostra storia e la nostra identità.

E poi le conclusioni finali.

Per queste ragioni questo ufficio di Presidenza considera le posizioni dell'On. Fini assolutamente incompatibili con i principi ispiratori del Popolo della Libertà, con gli impegni assunti con gli elettori e con l'attività politica del Popolo della Libertà.

I finiani hanno risposto "Nessun presidente della Camera ha dato mai le dimissioni". E anche qui non hanno detto il vero. Nel luglio del 1969, verificatosi una situazione di divisione analoga nel Partito Socialista con la sinistra socialista, il Presidente Pertini, che era un grand'uomo e che aveva aderito alla sinistra, ritenne doveroso dimettersi e mandò a tutti una lettera con questa dichiarazione:

"Correttezza vuole ch'io metta a vostra disposizione il mandato da voi affidatomi".

Spero che Pertini possa insegnare a qualcuno il modo in cui ci si debba comportare.

Tornando a noi, abbiamo i numeri per andare avanti, così come abbiamo ben chiaro il programma da completare e, grazie a questa scelta sofferta ma necessaria, siamo nelle condizioni di governare più sereni e nella chiarezza. Abbiamo davanti tre anni nei quali, superate le emergenze e accantonate le polemiche inutili, ci dedicheremo con determinazione alle riforme: la grande riforma della giustizia, la riforma fiscale per diminuire le tasse, la riforma dell'architettura istituzionale dello Stato. Abbiamo promesso agli italiani un Paese più moderno, più libero, più sicuro, più prospero, meno oppresso dal fisco e dalla burocrazia. Vogliamo riuscire a realizzarlo entro la fine di questa legislatura.

Ma è una sfida che ha bisogno del vostro supporto, cari Promotori della Libertà.

La vostra missione è di portare a conoscenza degli italiani la verità dei fatti, smentendo le mistificazioni e le ricostruzioni distorte e interessate su tutto ciò che ci riguarda, come i nostri avversari stanno già cercando di diffondere, nel tentativo di disorientare ancora di più i nostri elettori. Solo così il Popolo della libertà potrà rimanere di una forza politica coesa, libera nella discussione ma compatta nelle decisioni, una forza politica soprattutto unita nella volontà di fare le riforme. Una forza politica che non ripercorra gli errori dei vecchi partiti, che deve sapere identificarsi sempre più con tutti gli italiani che non si riconoscono nella sinistra, che amano la libertà, che vogliono restare liberi e che sono la maggioranza degli italiani.

Per quanto mi e ci riguarda, continuerò ad impegnarmi per dare piena attuazione al progetto nato due anni fa, dalla gente, a Milano in piazza San Babila, per far sì che questo progetto si radichi fra la gente e sia il partito della gente, perché la nostra bandiera sia presente in ognuno degli 8.000 Comuni che costituiscono l'Italia, in ognuna delle oltre 60.000 sezioni elettorali tramite le quali gli italiani scelgono con il voto da chi vogliono essere governati.

Sono certo che ciascuno di voi sarà come sempre anche questa volta al mio fianco per vincere le difficili sfide che abbiamo di fronte, per il bene dell'Italia e di tutti gli italiani.

Grazie ancora per il Vostro sostegno.

E permettetemi, dato che siamo all'inizio del mese di agosto, di augurare Buone vacanze a Voi e ai vostri cari.

Silvio Berlusconi

giovedì 29 luglio 2010

Roma ore 19 Fini espulso dal Pdl?

da IL GIORNALE
 

Roma - Stasera l'ufficio di presidenza. Poi si saprà se il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, vorrà dire "fine" alla coabitazione nel Pdl con il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Le mosse finali tra le anime del Pdldimostrano tutta la tensione e l'incertezza che aleggiano nel partito. I finiani già si preparano all’espulsione dal partito: 20 deputati avrebbero già firmato la richiesta di costituzione di un nuovo gruppo parlamentare (con altri 10 pronti ad aggiungersi). Richiesta che verrebbe depositata nel momento in cui dovesse scattare il provvedimento di espulsione o di sospensione, dal gruppo o dal Pdl, per Fini, Bocchino, Granata e Briguglio.

Ultimi contatti nel partito Mosse finali tra le anime del Pdl in vista dell’ufficio di presidenza che si terrà questa sera alle 19. Così, mentre in aula sono in corso le votazioni sugli ordini del giorno sulla manovra, un nutrito drappello di deputati ha risposto alla convocazione di una riunione convocata dal vice capogruppo Italo Bocchino. In aula, comunque, la seduta è andata avanti senza scosse anche senza i circa 18 deputati che hanno risposto all’invito del presidente finiano di Generazione Italia. "Il clima è di sconcerto - ha detto Angela Napoli al termine della riunione - perché è incredibile che si pensi ad espellere persone come Granata, Briguglio, lo stesso Bocchino, se non addirittura Fini. Staremo a vedere quello che deciderà l’ufficio di presidenza. Comunque, i numeri della minoranza interna son ben superiori a quello che pensa Berlusconi".

 .....

Fini propone una tregua: "Azzeriamo tutto". Ma Berlusconi non ci sta: "Ho i numeri per andare avanti". Mosse finali tra le due anime del Pdl in vista dell’ufficio di presidenza (delle 19) che dovrebbe sancire la rottura definitiva: 20 finiani avrebbero già firmato la richiesta di costituzione del nuovo gruppo parlamentare alla Camera, con altri 10 in stand by. Al Senato sono in nove

ART COMPLETO

http://www.ilgiornale.it/interni/berlusconi_rifiuta_tregua_e_tardi_i_finiani_gruppo_autonomo_gia_25/politica-fini-pdl-berlusconi-partito-ufficio_presidenza-bocchino-finiani-espulsione/29-07-2010/articolo-id=464228-page=1-comments=1

sabato 5 giugno 2010

Promotori della Libertà messaggio del Premier Silvio Berlusconi

berlusconi_netanyahu.jpg

Audio Messaggio del Presidente Berlusconi ai Promotori della Libertà impegnati da oggi nei gazebo


 

"Tagli ad una spesa pubblica non più sostenibile e un piano di liberalizzazioni rivoluzionario"

 

Milano, 5 giugno 2010

 

Care amiche, cari amici che vi fregiate del titolo di Promotori della Libertà e credo che dobbiate convenire con me che è qualcosa che ti fa sentire importante, che ti fa sentire inserito in una battaglia appunto di libertà per la promozione della quale dobbiamo tutti insieme lottare perché, ricordiamocelo, questa libertà è tutti i giorni messa in dubbio dall’oppressione fiscale, dall’oppressione tributaria, dall’oppressione giudiziaria.

Bene, Cari amici, cari Promotori della Libertà,

da oggi vi siete impegnati con i vostri gazebo per spiegare a tutti i nostri concittadini l’importanza della manovra economica che abbiamo varato e l’abbiamo varata anche in ottemperanza  a quelle che sono state le richieste dell’Unione Europea.

Grazie per questo vostro impegno, complimenti, complimenti di cuore.

Quanto a questa manovra, era indispensabile mettere subito in sicurezza i nostri conti pubblici e dare un forte segnale ai mercati di quella che è la determinazione del nostro governo di affrontare e risolvere alcuni dei problemi che ostacolano la ripresa della nostra economia che tuttavia, dobbiamo dirlo, alto, chiaro, va meglio di come sostiene la sinistra.

Nel primo trimestre di quest’anno il prodotto interno italiano è stato quello che, in Europa, ha avuto il maggiore tasso di crescita: un  più 0,5 per cento contro lo 0,1 per cento della Francia, lo 0,2 per cento della Germania e lo 0,3 per cento della Gran Bretagna.

Questo è un segno indiscutibile che ci stiamo muovendo bene, che ci stiamo muovendo con energia  su tutti i fronti.

E, d’altro canto, tutte le autorità monetarie internazionali hanno riconosciuto la tempestività e l’adeguatezza della nostra manovra.

Che è una manovra di 24,9 miliardi di euro, 25 miliardi di euro, che, in due anni, riporterà il deficit sotto il tre per cento del nostro pil che è quanto impongono le esigenze di stabilità del nostro sistema economico.

Spiegando tutta questa manovra sarete in mezzo alla gente e vedrete che stare in mezzo alla gente, sentire il parere della gente sarà interessante, sarà divertente e sarà anche un arricchimento personale.

Torniamo alla manovra. Per realizzare questo obbiettivo di scendere sotto il 3 per cento è necessario primo ridurre la spesa pubblica; secondo è  altrettanto importante avviare riforme che possano rendere strutturale questo contenimento della spesa pubblica, che cioè non si esaurisca nei due anni previsti; terzo è necessario rafforzare la lotta all’evasione fiscale che troppe risorse sottrae al nostro erario e costringe i cittadini che pagano le tasse a pagare delle tasse troppo alte.

Altri, non noi, - e sappiamo fin troppo bene chi siano questi altri-  di fronte a questa situazione che non è facile certamente avrebbero traccheggiato gettandosi alle spalle questi problemi come, d’altronde, hanno sempre fatto in passato contribuendo così alla crescita del nostro debito pubblico, cioè il debito che oggi  noi ci troviamo a dover gestire.

E questa credo che sia proprio una delle differenze che c’è tra noi e loro. Noi non ignoriamo i problemi, noi li affrontiamo convinti che soltanto in questo modo chi ha la responsabilità di governo, una responsabilità datagli dai cittadini, lavora per il bene e il futuro del nostro paese.

Una spesa pubblica che assorbe il 50% di tutta la ricchezza che produciamo non è sostenibile. Non lo era ieri, lo è ancora di meno oggi in un momento come quello che stiamo vivendo, di crisi globale.

Ecco il nostro dna, quello che fa del Popolo della libertà una forza politica assai diversa dai partiti del passato è questo. Partiti, tra l’altro, che con il loro modo di comportarsi, alla ricerca soltanto del consenso, hanno moltiplicato per otto volte il nostro debito pubblico dal 1980 al 1992.

Abbiamo prodotto per troppi anni più debiti che ricchezza, abbiamo fatto più deficit che servizi efficienti, più burocrazia che sviluppo, insomma più parole che fatti.

Ora questa crisi ci impone di dare un taglio a questo tipo di gestione della spesa pubblica e io sono convinto che gran parte dei cittadini, quei cittadini con cui voi in questi giorni vi confronterete, gran parte di questi cittadini abbiano capito l’importanza e il significato di questa svolta che, bisogna ricordarlo come prima cosa, non produrrà nessun aumento della pressione fiscale, nessun aumento delle tasse. Anzi, favorirà la ripresa con una serie di misure che sarà proprio vostro compito illustrare e che vorrei anche qui ricordare sommariamente.

Abbiamo introdotto la di vantaggio per il Mezzogiorno che consentirà alle regioni del Sud di modificare, di ridurre le aliquote Irap fin dove sarà possibile, con un ventaglio di esenzioni, deduzioni e detrazioni per tutte quelle che saranno le nuove iniziative imprenditoriali.

Un’altra innovazione è l’azzeramento della burocrazia in alcune aree del Sud dove chi vorrà aprire una nuova impresa potrà rivolgersi ad un solo sportello dal quale potrà ottenere, in tempo reale, tutte le necessarie autorizzazioni. Sarà il Prefetto a gestire questo sportello, sarà un commissario con speciali deleghe. Comunque invece di andare in non so quanti uffici, uno dietro l’altro, ed avere dei tempi infiniti per poter arrivare ad aprire che so un ristorante o un negozio lo si potrà fare in un solo giorno con un solo interlocutore.

Ci sono poi dentro la manovra vantaggi fiscali, amministrativi e finanziari per tutte quelle aziende che, come prevede la nostra Legge sullo Sviluppo, possano far parte di Reti di imprese riconosciute e avranno anche dei vantaggi nella richiesta e nella concessione di crediti da parte delle banche.

Come è anche importante, direi, dare corpo a quello che è il contratto di produttività che il lavoratore stipula con la propria azienda, il quale contratto lega gli aumenti retributivi ai risultati dell’azienda e prevede una tassazione agevolata per chi ha un reddito non superiore ai 40 mila euro l’anno.

E poi una cosa importante ed innovativa. Stiamo studiando con il Ministro Tremonti una misura rivoluzionaria, un grande piano di liberalizzazioni, a cominciare dal rafforzamento della libertà di impresa prevista dalla Costituzione, un piano che possa prevedere, per un arco di tempo da decidere, la totale autocertificazione per le piccole e medie imprese e per l’artigianato. Cioè tu apri un’impresa senza chiedere autorizzazioni. Ex post arrivano i controlli e se tu hai osservato le leggi non avrai nulla da temere ma intanto in un giorno ti sei aperto la tua impresa. Il Parlamento potrà ovviamente introdurre delle modifiche in questa manovra ma deve essere anche chiaro però che i saldi di bilancio che sono previsti dalla manovra, cioè quelli che portano un taglio di bilancio di 24, 9 miliardi in due anni, non potranno essere modificati neppure di una virgola.

Intanto, questo è un segnale confortante, ricordo ancora, che la nostra economia mostra segnali importanti di miglioramento che sono dovuti alla ripresa delle esportazioni, alla ripresa della produzione ed anche alla ripresa dei consumi. Quindi noi siamo pronti  a confrontarci in Parlamento con l’opposizione. Se verranno dall’opposizione proposte migliorative non esiteremo a tenerne conto. Devo dire però che fino ad ora dall’opposizione sono venute soltanto critiche, accuse, insulti ed è quindi difficile pensare al dialogo a questa stregua. Peccato dico, proprio peccato, perché le sinistre socialdemocratiche in tutta Europa, hanno comportamenti del tutto diversi dalla nostra opposizione e sono orientate, per quanto riguarda le misure necessarie per fronteggiare questa crisi, alla solidarietà con il Governo e alla condivisione.

Cari amici, vi siete quindi assunti il compito di chiarire, di spiegare ai cittadini  che a questo tipo di intervento deciso dal governo non potevano esserci oggi alternative per uscire al più presto dalla crisi e puntare ad uno sviluppo rinnovato.

Il vostro impegno sarà ancora più costruttivo se, oltre a diffondere i dati della manovra, vi farete anche promotori, perché no, della riduzione della spesa pubblica anche nelle vostre amministrazioni locali, segnalando le spese inutili, gli sprechi, le spese eccessive e magari anche delle proposte per dare una spinta alla crescita economica.

Solo così tutti insieme potremo contribuire ad un futuro migliore per tutti, ad un’Italia nella quale ciascuno di noi possa vivere nella libertà, con le garanzie che uno stato liberale deve dare ai suoi cittadini anche a riguardo alla tanto vessata questione della privacy, il rispetto della riservatezza della nostra corrispondenza, delle nostre telefonate, è un parte importante del nostro diritto di libertà. Ci stiamo battendo anche per questo e soprattutto direi che ciascuno di noi possa vivere in una Italia dove ognuno di noi possa realizzare i sogni e le speranze che portiamo nel cuore, per noi e per le persone a cui vogliamo bene e per tutti i nostro concittadini.

Quindi ancora a voi grazie per l’impegno che metterete in campo con i vostri gazebo ed aspetto con un’attesa molto forte i risultati che vorrete poi alla fine inviarmi di tutti i cento e cento, mille e mille colloqui che avrete avuto con i nostri concittadini. Quindi buon gazebo e a tutti e a tutti un abbraccio forte, anzi fortissimo.

 

SILVIO BERLUSCONI

 


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sabato 8 maggio 2010

Berlusconi number one: parola di Sabrina Ferrilli

Sabrina_Ferilli_002.jpgDA NEW GOSSIP MY BLOG

«Berlusconi è il numero 1, forte, ricco, potente, anche talentuoso. Io non lo voterò mai, ma riconoscere i suoi meriti significa anche essere più credibili». Sabrina Ferilli parla in esclusiva con “A” «Pensare di mettere al tappeto il premier servendosi di una escort o di qualche processo è davvero infantile».

Da sempre vicina al centro-sinistra, l’attrice prosegue criticando l’uso delle intercettazioni: «Perché continuano a essere pubblicate cose che non hanno alcun legame con le indagini? Sono solo barbarie».

cont. e photo

http://newsgossip.myblog.it/archive/2010/05/04/ferilli-berlusconi-number-one.html

martedì 4 maggio 2010

Promotori della Libertà Messaggio del Premier Silvio Berlusconi

header.gifMessaggio del presidente Silvio Berlusconi per tutti i Promotori della Libertà.

Roma, 30 aprile 2010

Care amiche e cari amici promotori della libertà, temo che la grande enfasi data dalle televisioni e soprattutto dai giornali alle chiacchiere della politica politicante abbia potuto distrarre la vostra attenzione da tutto ciò di importante che sta realizzando il nostro governo.
In altre parole chiare: è il partito che si sta occupando e si deve occupare del dibattito al proprio interno, non certo il presidente del consiglio, che continua a lavorare sulle cose concrete, pur essendo sempre disposto ad ascoltare tutti.
Proprio in queste ore abbiamo avuto una conferma, che i giornali hanno sottovalutato, della fiducia che i mercati internazionali ripongono nel nostro Paese e nel suo governo. I nostri titoli di stato hanno riscosso l'approvazione degli investitori non solo italiani ma anche stranieri
nell'asta di ieri mattina.
La richiesta è stata addirittura più alta rispetto ai titoli che offrivamo: una richiesta di 12 miliardi e mezzo di euro contro i 7, 5 miliardi che abbiamo offerto.
Credo che sia davvero un segno di assoluta tranquillità.
Quanto alla politica che stiamo praticando, siamo rimasti fedeli al principio che occorre aiutare il vicino quando la casa brucia e certo nel caso che si profila adesso con la Grecia, non solo per la comune appartenenza
all'unione europea ma anche e soprattutto per evitare che l'incendio possa propagarsi alle case circostanti. Proprio in queste ore, in continuo contatto con il ministro del tesoro Tremonti stiamo mettendo a punto il decreto legge con il quale l'Italia darà probabilmente cinque miliardi e mezzo di euro alla Grecia per difendere la nostra comune moneta dalla speculazione.
Questo significa difendere anche e soprattutto i nostri risparmiatori, le nostre famiglie, tutti i cittadini. E io devo dire che, nella nostra azione di governo, sono proprio i cittadini ad essere al centro dei nostri pensieri. A loro abbiamo sottoposto l'approvazione di un programma che è per noi un vero e proprio patto con gli elettori e la nuova moralità che abbiamo voluto introdurre nella politica consiste proprio in questo: nel considerare programma un contratto stipulato con i cittadini e nel realizzare tutto ciò che è stato promesso.
Continuiamo la difesa dei singoli individui che, per la crisi economica, perdono il posto di lavoro; e abbiamo ampliato la cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga. In questo modo mettiamo in pratica il principio per cui nessuno deve essere lasciato solo in uno Stato veramente civile.
Stiamo lavorando anche con il ministro della salute all'obiettivo di portare tutte le regioni allo stesso livello di qualità e di servizi nel campo della sanità. Stiamo promuovendo una sana competizione tra le regioni stesse, perchè ad ogni cittadino sia data una risposta appropriata. Stiamo davvero lavorando in tante direzioni. Ho ricordato già la nostra intenzione di combattere in maniera assolutamente efficace il cancro, una malattia che interessa purtroppo ogni anno migliaia di italiani.
Questa sinistra catastrofista ci ha accusato di eccedere nell’ottimismo: adesso invece tutti riconoscono che sono state proprio queste iniezioni di fiducia a ridare slancio al petrolio della nostra economia, quei 5-6 milioni di piccoli e medi imprenditori, che sono commercianti, negozianti, artigiani che ogni giorno, silenziosamente, con i loro familiari e collaboratori faticano e lavorano per uscire dalla crisi. Per quanto riguarda poi il futuro ci sono, come sapete bene, le grandi riforme che tutti ci chiedono per modernizzare il Paese. Ecco perché con il governo abbiamo davanti tre anni di lavoro, ad esempio per semplificare e tagliare le
migliaia di leggi del fisco italiano e varare finalmente un unico codice che
permetta di ridurre ancora il peso delle tasse sui cittadini, non appena si consolideranno i segnali di questa ripresa economica;
Insomma, abbiamo davanti tre anni per le riforme. Tra le più importanti quella della giustizia dalle fondamenta, partendo dai nove milioni di cause civili e penali ancora pendenti e cercando di garantire ai cittadini processi più giusti in tempi certi.
Stiamo intervenendo infine per impedire che un normale cittadino venga intercettato senza motivo per poi ritrovare la propria privacy infranta e resa di pubblico dominio sulle prime pagine dei giornali.
Stiamo intervenendo per dare attuazione al federalismo fiscale che permetterà ai cittadini di controllare più da vicino la spesa pubblica e che dovrebbe anche portare ad un contrasto più efficace nei confronti dell’evasione.
Il governo continua inoltre a lavorare come mai nessun governo in precedenza per garantire la sicurezza dei cittadini e combattere le organizzazioni criminali. Tra l’altro come sapete, abbiamo catturato il numero uno dell’ndrangheta, che si aggiunge ai quasi 5.000 arresti
eccellenti compiuti in questi due anni, con oltre 500 operazioni di polizia.
E’ la conferma del successo continuativo nell'azione delle forze dell'ordine secondo le direttive del nostro governo.
Pertanto, io credo che non ci debbano essere dubbi sulla stabilità del nostro
governo per i prossimi 3 anni. Procederemo sulla strada delle riforme, senza subire rallentamenti causati da controproducenti discussioni di palazzo e andremo avanti anche con il vostro sostegno sul quale molto contiamo.
Il nostro lavoro deve essere sostenuto dal vostro entusiasmo e dalla vostra passione. Tutti insieme cercheremo, impegnandoci fino in fondo, di ammodernare il nostro Paese e di renderlo veramente giusto. Un Paese in cui nessuno resti fuori dal benessere. Un Paese moderno, che si sviluppi dentro una piena democrazia e una piena libertà.

SILVIO BERLUSCONI

www.promotoridellalibertà.it

 


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sabato 10 aprile 2010

L'Affaire Fini.... countdown?

da Unione Sarda

Mentre Giorgio Napolitano invita le forze politiche a non intraprendere il cammino delle riforme a forza di approssimazioni, invitandole semmai a concentrarsi su quelle già avviate, Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini incrociano ancora una volte le spade. Come era facile prevedere, a dividere i due cofondatori del Pdl è il modello elettorale che dovrebbe accompagnare l'eventuale riforma semipresidenzialista in salsa francese.

"Prendiamo come esempio il presidenzialismo francese", conferma il presidente del Consiglio da Parigi, nel corso della conferenza stampa congiunta con Nicolas Sarkozy. Ma, precisa subito, adattandolo al sistema italiano: "Pensiamo al turno unico e all'elezione nello stesso giorno di presidente e Parlamento", dice infatti il premier con una netta presa di distanza da Fini che ieri aveva sottolineato come non si possa prescindere dal doppio turno se si vuole introdurre il semipresidenzialismo....

cont http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/175991

venerdì 2 aprile 2010

Lettera del Presidente Silvio Berlusconi

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Promotori della Libertà (coordinamento@promotoridellaliberta.it)
 
Inviato: giovedì 1 aprile 2010 16.57.56
A: Roberto Guerra (astronave3000@hotmail.it)

Cari amici,

desidero ringraziarVi per il contributo che avete dato alla  nostra affermazione nelle recenti elezioni. Anche grazie alla Vostra mobilitazione sul territorio, ancora una volta l’amore ha prevalso.

Contro di noi le hanno provate tutte, perfino a vincere senza farci presentare il nostro simbolo. Ma noi siamo stati più forti della malevolenza, più forti dell’invidia e più forti dell’ingiustizia.

Il nostro successo in sei regioni, in quattro province e in decine di comuni è la dimostrazione che il “Governo del fare” è stato pienamente apprezzato dagli elettori.

Ora, con i nostri alleati, governiamo la maggioranza delle regioni, ovvero 42 milioni di italiani. Con la sintonia che si è creata tra il governo centrale e quelli locali potremo attuare celermente il nostro programma sul piano-casa, sulla sanità, sul taglio della burocrazia, sulla tutela del verde.

La sfida che ci attende è tuttavia ancor più importante e riguarda non solo le Regioni guidate dai nostri governatori. Dagli italiani abbiamo ricevuto un preciso mandato per completare la Rivoluzione Liberale nel nostro Paese. Noi onoreremo questo impegno. Nei prossimi tre anni, dunque, realizzeremo le grandi riforme: l’architettura costituzionale dello Stato, la giustizia, il fisco.

Non sappiamo se l’opposizione, o almeno una parte di essa, abbandonerà finalmente i toni e gli atteggiamenti di ostilità preconcetta sinora messi in campo. Me lo auguro. Noi comunque avvieremo il percorso delle riforme e giungeremo all’obiettivo di fare dell’Italia una Nazione più efficiente e più moderna.

In ogni caso, io so di poter contare sul vostro sostegno. I Promotori della Libertà hanno tra i loro compiti anche quello di: comunicare puntualmente agli italiani il lavoro svolto dal Governo e dalla maggioranza e quello di conquistare nuovi sostenitori per rafforzare il nostro movimento. Con una struttura radicata e capillare schierata al nostro fianco potremo realizzare le riforme in tempi ancor più rapidi e potremo continuare sulla strada del buongoverno sia a livello centrale che locale.

Conto su di Voi, sul Vostro entusiasmo, sulla Vostra generosità. Ancora grazie.

Un forte abbraccio

 Roma, 1° aprile 2010

 

http://www.ilgiornale.it/interni/berlusconi_facebook_stagione_riforme_bersani_replica_noi_siamo_dialogo_lui_no/internet-politica-web_20-berlusconi-giustizia-riforme-pdl-social_network-facebook/02-04-2010/articolo-id=434088-page=0-comments=1

lunedì 22 marzo 2010

Ringraziamenti del presidente Silvio Berlusconi

LA PRIMAVERA DI FERRARA? 
 

http://www.youtube.com/watch?v=cXe_z96pb4k PRAGA 1968 JAN PALACH 


From: coordinamento@promotoridellaliberta.it
To: astronave3000@hotmail.it
Subject: Ringraziamenti del presidente Silvio Berlusconi
Date: Sun, 21 Mar 2010 21:02:10 +0100



 
 

Roma, 21 marzo 2010

Cari amici,

a tutti voi un ringraziamento di cuore per essere stati al nostro fianco così numerosi e appassionati in Piazza San Giovanni e avere così contribuito al grande successo della nostra festa di popolo.

Un forte abbraccio
 

 


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venerdì 5 febbraio 2010

BERLUSCONI PRIMO ANTIFASCISTA IN EUROPA SECONDO ISRAELE!

berlusconi2.jpgda Il GIORNALE

 

Berlusconi abbraccia Israele: "Siamo fratelli"

 

Gerusalemme - Dodici applausi e standing ovation finale per uno discorso che è lo stesso Peres a definire «storico». Perché la prima volta di Berlusconi davanti alla Knesset è anche la prima assoluta di un premier italiano, un onore concesso in passato solo a Bush, Sarkozy e Merkel. Così, davanti al Parlamento di Israele, il Cavaliere parla quasi quindici minuti sposando in pieno le posizioni di Gerusalemme e promettendo di farsi ambasciatore delle sue ragioni davanti alla comunità internazionale.

Un intervento, quello di Berlusconi, limato fino alla notte prima nel più piccolo dettaglio. E dal quale il premier si discosta solo in pochissimi passaggi. Quello su Gaza, per esempio. Per dire che la reazione israeliana ai missili di Hamas fu «giusta», tanto che l’Italia «si oppose» al rapporto Goldstone dell’Onu sulla violazione dei diritti umani. Parole nette e che provocano la replica dell’Anp («fu un’aggressione, la realtà non cambia») proprio a poche ore da un altra prima volta del Cavaliere, la visita nei Territori per un faccia a faccia con Abu Mazen.

Ma è soprattutto la minaccia dell’Iran a dominare sia il discorso alla Knesset che i successivi incontri con il premier Netanyahu, il presidente Peres e il capo dell’opposizione Livni. Una presa di posizione netta con l’invito alla comunità internazionale di «decidersi a stabilire con parole chiare, univoche e unanimi» che «non è accettabile l’armamento atomico» di uno Stato che ha «proclamato apertamente» di voler distruggere Israele. Servono «sanzioni efficaci» e su questo «non si possono ammettere cedimenti» perché «occorre cercare la più ampia intesa a livello internazionale per impedire e sconfiggere i disegni pericolosi del regime iraniano»....

 
CONTINUA http://www.ilgiornale.it/esteri/berlusconi_abbraccia_israele_siamo_fratelli/04-02-2010/articolo-id=419025-page=0-comments=1

 

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=CHZwrqhcxCQ

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lunedì 14 settembre 2009

IL NUOVO ABRUZZO AFFONDA IL PD CATTODICO

PRODI PINOCCHIO.jpgDA IL GIORNALE
 
La Rai ha deciso di affidare domani sera la diretta dell’inaugurazione delle nuove case in Abruzzo a Bruno Vespa e al suo Porta a Porta. Apriti cielo. Alla sinistra la cosa non va giù e da ieri sera le agenzie battono dichiarazioni di fuoco di capi e capetti dell’opposizione su quello che a loro dire è l’ennesimo attentato alla libertà di informazione. Già, perché andando in video Vespa, la prima puntata di Ballarò, prevista per domani sera su Raitre, deve slittare. 
 

Per ragioni di palinsesto e concorrenza con Mediaset, non è infatti possibile mandare in onda contemporaneamente su reti Rai due trasmissioni di approfondimento giornalistico. Secondo la sinistra è uno scandalo. Lorsignori avrebbero preferito che a raccontare il miracolo berlusconiano - case vere a tempo di record - fossero Giovanni Floris e la sua squadra, notoriamente non schierata politicamente e senza alcun rancore nei confronti di questo governo. E Vespa? Pazienza, salti il giro e amen. ...

CONTINUA http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=382341

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=pI3tMQ20mzs