GRAZIANO CECCHINI FACEBOOK
[+]NatashaVita-More is a cultural strategist and designer. She was the recipient of theBrooks Museum Award, honored at “Women in Video,” and is receiving internationalrecognition for the "Primo Posthuman" future body prototype. Natashais listed in Who’s Who in America 2006,has been interviewed by Wired, Harper’s Bazaar, New York Times, U.S. News& World Report, Net Business, Teleopolis, and the Village Voice, and has appeared in morethan a dozen televised documentaries on the aesthetics of the future. Natashais President of Extropy Institute, a think tank on the future of technology.She earned her BFA from the University of Memphis, MS in Future Studies fromthe University of Houston, and is currently a PhD candidate at the Universityof Plymouth’s Planetary Colloquium.
What if your body could regenerate healthier, fresher skin and substitute worn out tendons, ligaments and joints with replaceable ones? What if your body was as sleek, as sexy, and felt as comfortable as your new automobile? These are just a few of the questions to consider in the decades ahead....
venerdì, 7 gennaio 2011
La Rta “Progetto Porta degli Angeli”, in collaborazione con il Comune di Ferrara, in occasione della chiusura della mostra ‘State of Blemish’ (Marianna Di Palma, Matteo Farolfi ed Eugenio Squarcia), allestita fino al 9 gennaio presso Porta degli Angeli (ore 10-13 e 16-19), annuncia il finissage della mostra per questo pomeriggio a partire dalle ore 17.
Una performance sonora, realizzata dal vivo da Eugenio Squarcia, accompagnerà un misterioso personaggio, avvolto in una scultura di carta di Marianna Di Palma che si aggirerà all’interno della Porta degli Angeli.
Durante il finissage verrà offerto un esclusivo gelato caldo realizzato con metodo artigianale e innovativo dalla nuova gelateria “Le Botteghe di Leonardo”.
1906-1907. Sono gli anni in cui esplode il fenomeno Matisse il suo uso violento del colore suscita scandalo e gli vale l’appellativo di “fauve”(“belva”). Sono anche giorni di grandi scoperte da parte dell’artista, il quale, viaggiando in Algeria, viene influenzato dalla luce e dall’arte locale. Ne è espressione il primo “Nudo Blu” (“Le Grand Nud, 1907), in cui la donna nuda, distesa nella posizione delle odalische, è resa più rotonda e desiderabile da un’ombreggiatura blu, che ne accarezza la pelle. 1952: Matisse vive in una splendida casa a Nizza e dipinge circondato dalla luce accecante del Midi francese. Il grande “Nudo Blu”, pur mantenendo la languida posizione dell’odalisca del 1907, con il braccio dietro la testa, è realizzato in modo quasi astratto. Il blu, che prima serviva, solo a ombreggiare la figura, è in questa nuova versione la carne stessa della donna, protagonista assoluta su un abbondante fondo bianco. Il Matisse incisore è sensuale, brutale e impudico. La sua è una lunga e intensa apologia del corpo femminile, dalla litografia de “Le Grand Nu” alle “Demoiselles de Nice”, vent’anni dopo le “Demoiselles d’Avignon” di Picasso, alle “Danseuse acrobates”, che rappresentano in scioltezza immagini di donne serpente, in uno stile che ricongiunge Matisse a Rodin e che ritrova la semplicità e la simbologia dell’arte delle pareti.
Casalino Pierluigi, 7.01.2011. (*Imperia)
Commento lasciato da Redazione Ferrara Forum
Nel mese di dicembre 2007 l'ufficio di Rimini dell'Agenzia delle Entrate ha avviato la procedura per l'accertamento al fine di verificare la natura e l'entità dei redditi dichiarati come redditi derivanti dall'esercizio dell'attività di B&B; gli anni presi in considerazione sono stati 2004, 2005, 2006.
Gli accertamenti hanno interessato poco più del 10% delle strutture attive in provincia di Rimini e conclusi a fine luglio hanno comportato per gli interessati pesanti sanzioni in quanto:
- ..."le disposizioni regionali che regolano l'attività di B&B hanno una valenza tipicamente amministrativa e non riferibile ne tantomeno applicabile ai fini fiscali; pertanto ai fini fiscali l'attività di B&B deve considerarsi attività imprenditoriale a tutti gli effetti e, qualora svolta in maniera non occasionale, da assoggettare alle disposizioni tributarie vigenti in materia di imposte dirette ed Iva"....
- l'occasionalità non è stata riconosciuta ed è quindi stata individuata attività di impresa.
Conseguenze:
- ai fini delle II.DD.. sanzioni per omessa tenuta delle scritture contabili obbligatorie;
- ai fini IRAP accertamento dei valori di produzione;
- assoggettamento all'Iva a partire dal 2004 con conseguenti sanzioni per le omesse dichiarazioni annuali, omessa dichiarazione di inizio attività e relativa richiesta di attribuzione del numero di partita Iva.
La Provincia di Ferrara ha già ricevuto comunicazione di un caso analogo, verificatosi a Comacchio, ed ha quindi sollecitato l'intervento della Regione, al fine di chiarire queste incogruità tra le disposizioni legislative regionali e quelle tributarie.
Vi preghiamo di segnalare casi analoghi o similari verificatisi nel nostro territorio poichè riteniamo l'argomento di vitale importanza per la sopravvivenza di queste strutture ricettive.
Referente per eventuali segnalazioni è la dott.ssa Rita Malagutti, Servizio Turismo della Provincia di Ferrara, tel. 0532 299627.
Commento lasciato da Arch. Lanfranco Viola:
Gentile Dottoressa Rita Malaguti, Servizi Turismo della Provincia,
sono lieto che a Rimini qualcuno si stia rendendo conto che il “successo” dei B&B (come avviene a Ferrara da sempre) è motivato sostanzialmente dalla evasione fiscale, possibile per la riduzione di costo per il privato che non può ovviamente scaricare le spese delle proprie vacanze. Ho appena risposto qui sopra Link ad un altro tipo di concorrenza scorretta che è da sempre sotto gli occhi di tutti i responsabili pubblici in quanto verificabile anche stando comodamente seduti nella propria poltrona.
Glielo segnalo qui pubblicamente e rimango in attesa di conoscere pubblicamente quali provvedimenti contate di prendere in merito.
Non conosco il vostro livello di competenza su internet, ma è sufficiente andare sul portale di prenotazione tipo Booking.com Hotel e verificare che “Suite Duomo“ da sempre classificato “Case ed appartamenti per vacanze”, si vende come un albergo anche nella descrizione della struttura.
Cordiali saluti.
Arch. Lanfranco Viola
(Link: http://www.ferraraforum.com/forum-del-turismo/ospitalita-e-ricettivita/561688280
C- GIULIO PRISCO BLOG
Enzo Nenci il linguagggio della scultura
Mantova, Madonna della Vittoria
La rivisitazione dell’opera di uno dei maggiori scultori del secolo scorso attraverso una scelta espressa da importanti Poeti del Novecento interessati alla storia dell’arte
La mostra riprende il discorso sull’opera dello scultore Enzo Nenci (1903-1972), che ha vissuto e operato per quarant’anni a Ferrara, con una scelta di opere attuata negli anni Novanta da illustri Poeti del secolo scorso( Mario Luzi, Piero Bigongiari, Alessandro Parronchi, Roberto Sanesi, Franco Loi, ecc.).
Il titolo dell’evento Enzo Nenci il linguaggio della scultura, è riproposto da un testo critico di Paolo Fossati che accompagnava una mostra curata da Gilberto Pellizzola nel 1987 alla Galleria Comunale “ O.Marchesi” di Copparo.
Nella mantegnesca Madonna della Vittoria di Mantova saranno distribuite una ventina di sculture di vario materiale che tracciano il percorso dell’artista dall’immediato secondo dopoguerra sino alla sua scomparsa avvenuta a Virgilio di Mantova. Un’indagine che parte dalle “ forme ribelli”, sculture d’esasperata espressività,conseguente all’animo esacerbato dell’autore dopo la perdita di due amatissimi fratelli nel conflitto bellico e la distruzione in un bombardamento del suo studio ferrarese di Porta Po. Opere, queste,che si caratterizzano per le “ tensioni fisicamente corpose, come inarcature, nodi e grumi pieni di materia, alcunchè di impulsivo e originario, fremente sotto la superficie” (F.Bartoli). Seguono “ Testine” e “Adolescenti” dei primi anni Cinquanta, nelle quali la materia è esaltata “ nella resa delle superfici, nella politezza di certi volti, nel controllatissimo mestiere “ ( M.C.Mundici), vòlte “alla ricerca della struttura e dell’espressione: vale a dire di una sintesi fra solidità della materia e duttilità del suo disegno” (A.Trombadori). Poi le altre due fasi; quella comprendente le “ Malesi” e i “ Bonzi”, sacerdoti orientali torniti nelle loro “ enfie volumetrie bloccate “( G.Di Genova) e quella delle personalissime “ Stalagmiti-stalattiti”, “ composizioni per lo più affusolate e inerpicate, talvolta inarcate, che mimano gli effetti degli agglomerati calcarei modellati dall’acqua, quasi fanghiglia accorpata, capaci di assumere aspetto di respiranti presenze” nelle quali si avverte “profondamente il richiamo di quell’astrattismo sensitivo, sempre animato di una sottintesa carnalità”.(R.Bossaglia)
Carlo Bertelli,grande storico dell’arte, scrive che ” nelle ultime opere riaffiorano memorie del clima dell’adolescenza impregnata di simbolismo e di futurismo, ma con fiducia nuova, capace di riscattare l’essenza decorativa propria della scultura e nello stesso tempo di rompere la compattezza dell’oggetto per farvi entrare l’aria in composizioni, armoniose e ritmiche, di pieni e di vuoti”
Il catalogo comprende un testo critico di Giuseppe Di Giacomo, professore ordinario di Estetica all’Università “ La Sapienza” di Roma, i testi stilati dai Poeti per le sculture in esposizione, accompagnati da una introduzione del critico letterario Giuseppe Muscardini, bibliotecario dei Musei Civici di Ferrara. L’allestimento è curato dall’architetto Speranza Galassi dell’Associuazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani.
A Enzo Nenci sono state dedicate molteplici mostre antologiche in prestigiosi musei e gallerie pubbliche ( per citarne alcune: 1983, Palazzo Te, Mantova; 1984, Palazzo dei Diamanti, Ferrara; 1997, Casa del Mantegna, Mantova; 2003, GAMa-Civica Galleria d’Arte moderna, Gallarate; 2005,Milano, mostra collaterale a Novegro-Novecento;ecc.) curate da eminenti storici dell’Arte ( L.Caramel, R.Bossaglia, P.Fossati, V.Sgarbi, C.Bertelli,L.Magagnato,A,Trombadori,ecc.).
Tra i recenti riconoscimenti Chris Miller direttore del museo on-line figure-sculpture, dedicato alla scultura internazionale, ha inserito Enzo Nenci con sei opere tra i Masters of 20TH Century, accanto a Martini, Wildt, Andreotti, Marini, Greco, Manzù, Rambelli, e altri importanti artisti.
dal 15 gennaio al 27 febbraio 2011
Enzo Nenci il linguaggio della scultura
a cura di Speranza Galassi
della Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani
Madonna della Vittoria
Via D.Fernelli- 46100 Mantova
Ingresso libero
orario: da giovedi a domenica ore 10-12,30/ 15,30-19,30
info: tel. 338 82 64 909
e.mail: amicideimuseimantovani@yahoo.it
MARCO MALAGO' L'Estate scorsa, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, fece uscire sulla ribalta della politica di casa nostra, il proprio gruppo (poi partito, ora “polo” con altro nome) denominato “Futuro e libertà per l’Italia”; in molti si affannarono a suggerire le definizioni per i seguaci e i rappresentanti del movimento. Sì scelse il termine “futuristi” sfruttando, probabilmente, l’enfasi e l’eco per il recente centenario del movimento culturale nato nel 1909. Un accostamento oneroso che, a sua volta, conduce quasi a considerare Fini come un presunto novello Marinetti e il programma del nuovo partito come sinonimo di futurismo.
Perché ascrivere, oggi, il termine futurismo a una sola corrente politica quando non fu possibile farlo neanche 100 anni fa, nonostante i tentativi dell’epoca? Restringere il termine a un partito significa produrre confusione su un movimento dato sempre per destrorso, perché risultava sconveniente cantarne le gesta anarchiche (soprattutto nella prima fase più libera e creativa): meglio metterlo all’angolo con l’accusa di collusione al Ventennio.
Occorrerà prestare attenzione nel pronunciare “futurista”, per evitare scomode ambiguità; Fini, oltretutto, scoprendo dell’esistenza di un futurismo di sinistra anarchico e sindacalista, potrebbe sentirsi danneggiato a livello di immagine per la destra! Il suo elenco dei valori destrorsi, letto durante la trasmissione Vieni via con me, andrebbe a rotoli!
E’ vero pure che un anniversario così importante, per un movimento (l’originale) che ancora non ha ricevuto giusta considerazione, è appetibile da tutti: ricalcarne il nome, l’essenza e tentare di farne proprio qualche aspetto, può divenire redditizio nell’immaginario collettivo. E’ una preda molto ambita e la suggestione del centenario è forte; si richiama, inoltre, al vocabolo “futuro” che, implicitamente, evoca il nuovo, il cambiamento e la speranza....
C- RINASCITA
* ASINO ROSSO ROBERTO GUERRA E GRAZIANO CECCHINI..... Ottimo articolo che va tuttavia integrato, una volte per tutte, con il nostro comunicato ufficiale da Controcultura Supereva dell'agosto scorso che rilanciamo nuovamente su Asino Rosso- official journal futurista del Duemila.... L'equivoco mediatico dei falsi futuristi finiani continua tutt'oggi a creare ambiguità e danneggiare il nuovo movimento. Nonostante diverse puntualizzazioni, in questi mesi: oltre a Azione Futurista, anche Francesca Barbi Marinetti su Il Giornale, i radicali stessi, a Ferrara anche Alberto Ferretti come puntualmente evidenziato su Asino Rosso), lo stesso Veneziani sempre su Il Giornale (e anche altri), una mobilitazione almeno web della rete neofuturista official è fondamentale...
FUTURISTI CONTRO FINI: La stampa italiana dà i numeri sul Nuovo Futurismo!
Gli old media nazionali stanno dando i numeri su certa presunta svolta futurista liberale di Fini e i finiani, dopo il tradimento badogliano con il Pdl.
Dal Sole 24 Ore al Corriere della Sera alla Stampa, al Riformista a diversi altri l’accostamento è naturalmente una mera amplififcazione contingente.
Tuttavia, alla luce di certa continuità futurista emersa almeno dopo il centenario è necessario confutare certo andazzo rilanciato in questi giorni, dai media nazionali e altri che involontariamente sia ben chiaro- rischia di avallare – appunto- l’abiura di Fini e compagni come nuovo futurismo.
Se non altro perchè tale relativa disinformazione ha anche firme illustri del giornalismo italiano (i vari Battista, Pansa...) ed è significativo su certi sistemi operativi degli old media incapaci di opportuni download.
Tra il serio e il faceto, certamente, ma qualcuno potrebbe pensare che ad esempio Fare Futuro sia una nuova rivista futurista e Fini un novello Marinetti con chissà quale sfondo e appoggi culturali(Buttafuoco forse…ma, Filippo Rossi? nome ok, cognome neofiniano ultra-anonimo?) quando al contrario già la Fallaci anni addietro ribadì certo cattofascismo genetico profondo in Fini, altro che liberalismo o persino futurismo!
Fini era è e resta un passatista, un democristiano conservatore illiberale, al di là delle sue posizioni e parole ambigue. Tutta la sua storia politica- si muove in tale solco ben preciso di certa cultura nazionale fondamentalmente ostile al moderno, oggi diciamo postmoderno e ancor meglio netmoderno, al futuro, all’Italia possibile del duemila, al passo con gli anni duemila, e con le sue forze conoscitive più sane e robuste, necessariamente inferibili oggi da certa scienza contemporanea e le sue implicazioni neoumaniste.
Già da Fiuggi, Fini dimostrava la sua scarsa credibilità e analfabetismo conoscitivo. Mentre storici dell’arte anche di sinistra, già in quegli anni chiarivano l’equivoco futurismo-fascismo (grave revisionismo alla rovescia della cultura italiana ideologica nel secondo novecento), rivalutando in certo modo persino certa intellighenzia o arte del ventennio, dopo ovvio le revisioni critiche degli stessi De Felice o Nolte e Gentile e altri, Fini finalmente svincolava (a parole) certa Destra italiana da nostalgie obsolete e condannate dalla storia.
Nell stesso tempo, però, Fini ignorava gli aggiornamenti appunto contemporanei di cui prima sulla storia del fascismo e sulla storia dell’arte durante il fascismo, consegnando pertanto AN a nuovi paradigmi privi di quella necessaria modernità storica possibile, certamente rappresentati in “passato” almeno potenzialmente sia da certo fascismo culturale che in particolare, e non solo potenzialmente, ma già in ottiche non riducibili al fascismo, anzi, proprio da Marinetti e dal futurismo.
Fini ed AN , poi, di tanto in tanto evocavano il futurismo come mere stampelle culturali. Nei fatti, invece, proprio in questa ottica, semmai la rivoluzione della comunicazione innestata da un certo Berlusconi… anche in politica, questo sì recupera almeno potenzialmente certo modernismo futurista!
Con il centenario futurista, poi, l’attualità, certa continuità, meglio dis-continuità- aggiornata- dell’avanguardia italiana è stata certificata ovunque, anche a livello accademico culturale scientifico, se – scusate per l’appunto-ma tutto è ampiamente documentato- appunto gli Old Media in particolare si degnassero dei necessari download.
Oltre a Graziano Cecchini, ben noto per le sue performance, oggi unico artista italiano nel celebre catalogo americano Taschen 2010, altri artisti e gruppi (ad esempio Netfuturismo, e Azione Futurista stessa Ferrara in sinergia con Rossotrevi, >, hanno nei fatti rilanciato il futurismo italiano.
Fini futurista è come parlare di Prodi latin lover o Nicki Vendola Mister muscolo….
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gennaio 5th, 2011 * La Frau
Certo, certo… state ridendo perché vi sembra una battuta degna di noi Gumwriters. Invece, no, cari miei. Ora è ufficiale, le renne si fanno di roba buona.
Lo dice “L’Arresto del Carlino”:
Uno scienziato ha dichiarato che le renne mangiano deliberatamente funghi “magici”, che contengono sostanze allucinogene, per sfuggire alla monotonia del lungo e triste inverno. Andrew Haynes è convinto che gli animali vadano alla ricerca dell’Amanita muscaria non appena le temperature si abbassano drasticamente e gli scenari naturali diventano desolati. “Desiderano sfuggire alla tristezza del gelo ma anche sperimentare stati alterati di consapevolezza” ha dichiarato lo studioso che scrive anche per il prestigioso Pharmaceutical Journal. “Per gli esseri umani un comune effetto collaterale dei funghi allucinogeni è la sensazione di volare ed è molto interessante che nella leggenda di Babbo Natale le renne volino”.
Noi queste povere renne le capiamo. Magari non ci strafoghiamo di funghetti trullallà, ma loro si sballano così… perché le renne non possono imbrattare siti internet.
Queste povere bestie devono aver visto la classifica dei libri più venduti di questa settimana. Noi vi proponiamo quella che appare sulle pagine di “Il club degli invisibili”.
C- Gumwriters
È online il n. 4 anno II di Ad Futurum POST, periodico irregolare del Net.Futurismo.
Numero dedicato alla necessità di una terza avanguardia, l’avanguardia del secolo 21. Ampio spazio per il linguàrtritamòt, le noposie e il ToTalTriTarT n. 1 del “Carnevale Combattente Acratico Reteale”, presentato nel mese di dicembre al Caffè Letterario di via Ostiense a Roma. Tavole testografiche intervallano ambiziosamente nuove considerazioni su suoni/rumori, rumorismo ed elettrorumorismo. In chiusura il manifesto generale del Net.Futurismo.
Il periodico sarà distribuito GRATUITAMENTE online sul sito www.netfuturismo.it . Per scaricarlo e leggerlo è sufficiente cliccare sul seguente indirizzo:
http://www.netfuturismo.it/adfp_2010_n4.pdf
Altrettanto GRATUITAMENTE sarà distribuito in edizione cartacea nelle università, nelle accademie, nei conservatori, nei musei, nelle biblioteche e in tutti i luoghi passatisti e presentisti.
PER ADERIRE AL NET.FUTURISMO scrivere a info@netfuturismo.it
I migliori ‘cervelli’ italiani lavorano nell’ambito della ricerca pubblica, ed una buona rappresentanza di queste eccellenze indossano il camice quotidianamente nei laboratori dell’Università di Ferrara.
E’ questa una delle conclusioni cui è arrivata una ricerca, che ha soppesato il numero di scoperte di un certo rilievo uscite dai laboratori dello Stivale, curata dall’associazione Virtual italian academy (Via-academy), nata a Manchester, Oltremanica.
Il nostro ateneo figura al 13° posto nella speciale classifica, che porta con sé una peculiarità: dimostrare che la ricerca pubblica in Italia ha basi solidissime. Perché tra i primi 10 ben sette sono atenei pubblici, come l’Alma Mater di Bologna che apre la graduatoria, seguita dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dalla Statale di Milano. I primi due istituti privati compaiono in ottava e decima posizione, e sono rispettivamente l’Ospedale San Raffaele e l’Istituto nazionale dei tumori, anch’essi nel capoluogo lombardo. A precederli l’Università’ di Padova, quarta, poi La Sapienza di Roma quinta, la Statale di Torino, sesta, l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) settimo, l’Università’ di Firenze e’ nona. Ancora, l’ateneo di Pisa(11°), a ruota l’Istituto Mario Negri, Unife e gli istituti di Napoli e Genova; la Normale di Pisa risulta ventiduesima, la Bocconi 39°, il Politecnico di Milano 47°....
C- ESTENSE COM
*FERRARA GIUSTAMENTE deve vantarsi di questo risultato (Asino Rosso blog journal d'opposizione è come sempre critico ed aperto, hard ma con la forza della conoscenza, dei fatti e della poetica del nostro tempo digitale). Va da sè una X da sottolineare... In Italia i migliori ricercatori lavorano nel pubblico, in quanto certa storia economica ben nota del nostro paese, caratterizzata simultaneamente da certo paleoliberalismo (poco moderno rispetto a Europa e soprattutto Usa) e da certo sindacalismo spesso anticapitalistico a priori) ha favorito poco la sinergia Impresa- conoscenza che invece- con risultati quindi non soltanto di ricerca.. ma poi pragmatici e produttivi. sono l'ABC della filosofia industriale americana e parzialmente europea....
FROM TELESTENSE
“Siamo tranquilli perché quegli importi non sono giustificati”.
Risponde così Marino Pinelli, responsabile amministrativo per l’azienda ospedaliera S.Anna del progetto Cona dopo le indiscrezioni anticipate da il Resto del Carlino in merito ai 130 milioni che Pro.geste (consorzio con a capo la Cnb di Carpi che sta costruendo il nuovo ospedale a Cona) avrebbe chiesto all’ospedale per i ritardi subiti.
In corso Giovecca ribadiscono che a fronte dello 0,3% per ogni giorno di ritardo nella consegna del cantiere, fissato per lo scorso 5 ottobre, ammonta già a 4 milioni e mezzo la penale che il consorzio deve pagare, secondo contatto, all’azienda S.Anna. Citazione dopo citazione, causa dopo causa sul tavolo potrebbe arrivare anche quella che i soci di minoranza del Consorzio Cona (che raggruppa solamente le aziende costruttrici della struttura) potrebbero fare alla stessa Cmb di Carpi, colpevole, sempre secondo i soci di minoranza, di errori tecnici. I gestori scalpitano –spiega qualcuno- perché hanno investiti nel Progect Financing ben 42 milioni di euro che recupereranno quando entreranno in funzione le attività dell’ospedale....
CONTINUA
http://www.telestense.it/news/cona-2011-preparativi-ed-inchieste.html FILMATO
“La Guardia Bianca” fu l’unico romanzo pubblicato, che Michail Bulgakov lasciò alla sua morte. Da sconosciuto intellettuale assurto alla notorietà grazie ad un’opera teatrale proprio ricavata dal libro e che piacque allo stesso Stalin, Bulgakov, appartenente all’intelligenza russo-ebraica di Kiev, riuscì finalmente a ritagliarsi una certa notorietà nell’imperante clima grigio e repressivo della censura ufficiale. Fu soltanto più tardi, però, nel 1967, con il fortunato e inedito “Il Maestro e Margherita”, che la fama (postuma) dello scrittore esplose e si estese anche oltre i confini della Russia sovietica. “La Guardia Bianca” descrive l’atmosfera gaia e illusoria di Kiev, nell’attesa incurante dell’inevitabile avvicinarsi della marea rossa, che cancellerà gli ideali e i ricordi di un periodo felice. Il mito dolce e crepuscolare del sopraggiungere della fine accompagna gesti, sentimenti e sensazioni di una società e di un mondo giunti al loro drammatico e splendido epilogo. E ciò nondimeno si assiste al tentativo incrollabile di mantenere viva la speranza e la voglia di vivere, anche di fronte all’imminente catastrofe. Il racconto fa rivivere le ultime caotiche giornate di un’Ucraina scintillante e violenta, immagine della generale tormenta in cui si trova la Russia. Alla Ru’s kieviana si rifà l’intera cultura antico-russa, mentre il nazionalismo ucraino difende i valori del folclore locale sviluppatosi soprattutto durante la dominazione tartara. Tale movimento, in opposizione alla cultura ufficiale della Russia moscovita e fautore di rivendicazioni che sfociano nel fanatismo di Petljura, nel corso della guerra civile contro i “rossi di Mosca”, tra il 1917 e il 1919. L’intento è, infatti, quello di liberare le terre dallo sfruttamento dei proprietari e di fare dell’Ucraina uno Stato autonomo, “ripulito etnicamente” da tutte le altre minoranze, in un susseguirsi travolgente di eventi sotto l’incalzare tragico della Storia. I protagonisti del romanzo, con i loro amici, sono quasi inconsapevoli e surreali spettatori di fatti vissuti come un sogno. In un certo senso la narrazione di Bulgakov nella “Guardia Bianca”, incentrata sulle vicende private della famiglia dei Turbin, sullo sfondo della rivoluzione bolscevica, nella quale uomini e cose sono sempre più coinvolti, anticipa gli avvenimenti del 1989. Avvenimenti che condurranno alla definitiva dissoluzione dell’impero russo-sovietico, la cui eco non si è ancora spenta, con tutto il peso di questioni umane e storiche ancora irrisolte.
Casalino Pierluigi , 5.01.2011
VERSO SUD
“per quanto complesse possano sembrare le questioni a livello globale, non dobbiamo dimenticare che siamo noi ad averle create. Dunque è impossibile che la loro soluzione sia al di là del nostro potere di esseri umani” D. IKEDA Proposta di Pace all’ONU
E così eccomi qua! In bell’attesa in una sala deserta; se non fosse per qualche divisa e un addetto alle pulizie crederei d’essere stata catapultata in una dimensione priva di tempo: tutto è immobile. Dormire non se ne parla! Ho troppi sogni addosso!
Evado! Evado la mortifera quotidianità per ricominciare a vivere. La stessa aria che fino a poche ore fa mi soffocava è ora sano ossigeno.
Via! Via da queste sponde!
Non ci sto a farmi intrappolare in uno schema di vita prefabbricato, pensato su misura per la persona che si lascia vivere, che si lascia condurre senza mai chiedersi quale può essere la direzione … se mai ce n’è una! Rifiuto uno schema pensato per chi ha paura di aprire gli occhi, per non accorgersi che l’oscurità che si ritrova dentro è ancora più buia e nera del vuoto che ha attorno!
Ho sempre pensato che il fuggire dalle situazioni fosse segno di grande codardia. Mi hanno insegnato ad affrontare i problemi di petto. Ora mi accorgo che devo dare fondo a tutto il mio coraggio per tagliare il cordone ombelicale della Grande Madre. Per rinnegarla! Per sfuggire alla ovattata stabilità che il “Grande Fratello” ha elaborato per noi … noi humus del grande organismo societario.
Tutto è ormai alle spalle, di fronte ho il maestoso oceano. Qualcuno ha mai raccontato dell’eccitazione che ripaga il rischio dell’ignoto che affronta l’esploratore?
La destinazione ha poca importanza. Non conta dove vai quando sei alla ricerca di te stessa … ma se la destinazione è un fatto accidentale, la direzione è al contrario essenziale.
Vado a Sud. Vado a Sud del Mondo. Spettacolare risorsa del Pianeta. Sede degli Umili della Terra. Coloro che alla base della Piramide sono forte e solida fondamenta. Voglio mescolarmi tra gli invisibili. Farmi servitore tra i servitori. Sostenere coloro che, disprezzati e giudicati, diligentemente sostengono il Mondo, seppure iniquo.
Risalire se stessi è un ritorno alle proprie origini. Al principio è la risoluzione di ogni causa e, con queste, di ogni effetto. Noi, ognuno di noi come singolo è parte di un inscindibile tutto. Gli impulsi di questa unità li conserviamo nella vita che sgorga fertile nelle nostre vene. Il rumore, gli ipnotici suoni, il frenetico ritmo di questa nostra complessa società, che in centinaia di anni di faticoso lavoro ci siamo costruiti, spesso sovrastano i moti del nostro cuore. Silenzio è necessario per poter udire le flebili voci che da dentro ci urlano e ci richiamano alla nostra natura. Non ci è dato conoscere il dove, non ci è dato conoscere il come … ma se sei consapevole delle cause che stai mettendo, allora sai già quali effetti ne nasceranno. Siddharta disse: “se vuoi conoscere il tuo presente, guarda le cause che hai messo nel passato; se vuoi conoscere il tuo futuro, guarda le cause che stai mettendo nel presente”.
Sono all’imbarco. Gli agenti di volo stanno sbrigando le ultime pratiche. Un’enorme carica di frenetica energia mi investe: parto! Ancora oggi, pur conoscendo le leggi della fisica, non mi capacito al pensiero di un aereo, tonnellate di materia, che si libra in volo. E’ come se conservassi dentro di me lo stupore del grande e illuminato Leonardo che misura i suoi modelli alle nuove e moderne tecnologie. Rimango a bocca aperta! Tutto questo presuppone un Uomo Creatore, un Uomo Geniale! Il Dio biblico non dobbiamo cercarlo nell’alto dei cieli. E’ qui, su questa dannata Terra. E’ tra di noi. Siamo noi!! La rivelazione non consiste in testi sacri da mani millenarie sedicenti colti dall’ispirazione divina. La Rivelazione deve rinnovarsi giorno per giorno, per ognuno. E’ il trovare in noi questo uomo creatore e farlo emergere fiero e sicuro. Troppo spesso ci lasciamo insegnare il “cosa fare” e il “come farlo”!
Ognuno di noi può essere Artista di Se Stesso e Protagonista della propria Vita.
Guardando il mondo dall’alto mi appare come la trapunta tapezzata alla quale la mia nonna Nina dedicava ore di diligente pazienza, utilizzando rimasugli di lana ricavati da maglioni smessi. E’ tutto così disordinatamente delineato, colori si alternano a colori.
Sono ormai arrivata. L’aereo atterra, e sotto la pressione della ripida e veloce discesa è come sentirsi la responsabilità di tutto il mondo addosso.
Lo sbarco, i controlli e sono finalmente libera. Libera di sedere qui, ora,difronte all’immensità di questo rosso deserto. La sabbia si accende di colori più vivi al calare del sole. Mi abbandono all’eternità di questo silenzio, lo sguardo perso nel nulla. L’universo vive in me di nuova vita e nuova vita è per me.
natalibera