Renzi che è anche segretario del Partito Democratico si pone un obiettivo alto per il proprio partito: "Alle prossime elezioni del 2018 dobbiamo arrivare al 40%". Per le Europee il premier si pone un obiettivo meno ambizioso: "Migliorare il 25% delle ultime politiche"...... c http://www.huffingtonpost.it/2014/03/28/matteo-renzi-enrico-mentana-bersaglio-mobile_n_5051891.html?utm_hp_ref=italy
sabato 29 marzo 2014
Il premier Matteo Renzi: ecco la Futur Gauche nel 2018
Renzi che è anche segretario del Partito Democratico si pone un obiettivo alto per il proprio partito: "Alle prossime elezioni del 2018 dobbiamo arrivare al 40%". Per le Europee il premier si pone un obiettivo meno ambizioso: "Migliorare il 25% delle ultime politiche"...... c http://www.huffingtonpost.it/2014/03/28/matteo-renzi-enrico-mentana-bersaglio-mobile_n_5051891.html?utm_hp_ref=italy
Cioran e l'apocalisse verso la Bellezza
Quando stai giù e vedi tutto nero, leggi Cioran. Non so se definirla cura omeopatica o terapia d'urto. Ma leggendo E.M. Cioran vedi quali splendidi fiori può generare l'umor nero, innaffiati dalle lacrime più amare. Cioran ti porta verso il nulla, ma è così scintillante la sua disperazione, così brillante la sua vena apocalittica, così eccessiva, da provocare una specie d'euforia degli abissi.
Vedi lo spettacolo dell'intelligenza in rotta col mondo e la vertiginosa ebbrezza del cupio dissolvi, vedi l'allegria del naufrago e perfino l'umorismo che si nutre di l'umor nero in una forma inedita di umoralismo. Una spremuta di pessimismo cosmico e vien fuori un succo grottesco di tetro entusiasmo. Tutto appare vano, suicidio incluso; di fronte al male pensi con lui al peggio e quasi ti ristori, la tua disperazione privata annega in quella cosmica e si stempera nell'universale. Persino il sole piange e si fa nero nelle pagine di Cioran. Ma avviene il miracolo: ritrovi il piacere dell'intelligenza, il gusto della lettura, la voluttà dell'imprecazione. La grazia e l'estasi del nulla.
C'è una cosa, tuttavia, che fa disperare Cioran più della vita: è l'errore di stampa. Lo confessa con candore, e qui tradisce la vanità del nichilista che pur abitando nel Nulla, tiene alla cura e alla perfezione della parola, e coltiva l'amor proprio e l'imperativo assoluto di farsi leggere e ammirare.
È uscito un librettino cioraniano, anzi due in verità, da Mimesis. Ma uno, "Intellettuale senza patria" (pagg.84, euro 4,90), è un trailer formidabile che riassume l'opera di Cioran, le sue ossessioni, il suo tragico narcisismo, la sua teologia dell'assurdo (l'altro è Il Nulla, lettere a Marin Mincu). Nell'intervista a Jason Weiss c'è il suicidio come idea che salva la vita - l'arte di uccidersi col pensiero - c'è il nulla che pervade tutto e riduce l'essere a vacuità, o peggio a evacuazione, la noia che penetra la vita, e poi la sua biografia mistico-macabra: l'amicizia da bambino col becchino e l'assidua frequentazione di scheletri e cadaveri, il rimpianto della madre di non aver abortito anziché far nascere un disperato come lui, la fuga in bagno da bambino quando il padre-pope recitava a tavola le preghiere, la bici per combattere l'insonnia pedalando fino allo sfinimento, il piacere di dichiararsi nullafacente e non solo nullapensante, la civetteria di imbucarsi da clochard nelle cene, la bugia confessata di aver frequentato la Sorbona, il Cafè de Flore, preferito perché riscaldato, dove scriveva al tavolino accanto a Sartre, nichilista ben più deprimente di Cioran con l'aggravante di voler cambiare il mondo; e poi il racconto delle sue estasi e della mistica, separate da ogni religione e accompagnate dal fantasma di Dio, compagno fittizio di solitudine e pseudonimo altezzoso del Niente..... c IL GIORNALE
Il ritorno del Manifesto
Si aggira anche per l’Italia, ma non è necessariamente uno spettro. Al contrario è un elemento di vitalità, un desiderio – espresso oltretutto in forma collettiva – di rompere l’immobilismo dello status quo. Anche il modello originale, del resto, nasceva con le stesse intenzioni, poi clamorosamente smentite dagli orrori dell’ideologia e dalla ferocia della dittatura.
I diversi e ormai numerosi "manifesti" che si stanno susseguendo nel nostro Paese non hanno la pretesa massimalista del capostipite, il Manifesto del Partito Comunista pubblicato nel 1848 da Engels e Marx (lo storico Eric J. Hobsbawn lo considerava un «esempio di retorica politica dotato di un vigore quasi biblico»). Però la voglia di trasformare il mondo rimane, anche perché il mondo così com’è ha ormai dimostrato di non funzionare a dovere. E in questo, forse, le analogie con la critica al capitalismo ottocentesco sono meno peregrine di quanto vorremmo pensare.
L’orizzonte di una «società dei liberi» è coerentemente indicato da Mauro Magatti e Chiara Giaccardi nel loro Generativi di tutto il mondo unitevi! (Feltrinelli), dove il precedente marxiano è richiamato fin dal titolo, sia pure con intonazione ironica, ma in libreria si possono trovare anche "manifesti" filosofici (come quello, assai discusso, del Nuovo realismo di Maurizio Ferraris, Laterza), legalitari (il Manifesto dell’antimafia di Nando Dalla Chiesa, Einaudi) o riferiti al sempre più incandescente dibattito sul gender (Massimo Introvigne firma per SugarCo il suo Sì alla famiglia!)..... C Avvenire
Grillo revolution a Ferrara: per una sublime sindachessa 2.0, Ilaria Morghen
Il cognome lo deve alla famiglia “ di origine germanica e trasferitasi due secoli fa nell’allora Regno delle Due Sicilie”. Laureata al Policlinico Gemelli, ha completato la sua formazione a Bologna e poi Ferrara, dove lavora come medico dell’Ausl nel reparto di anestesia e rianimazione ospedaliera. “Potevo scegliere altre città – racconta – ma mi sono innamorata subito di questo posto”. Un posto che ricorda come “a misura d’uomo, dove ho subito pensato di poter mettere su famiglia e dove ho pensato di mettere la mia preparazione a disposizione della cittadinanza nel settore della sanità pubblica”. Un posto che ora però trova “ingrigito, intristito, senza i servizi pubblici essenziali e con tasse sempre più alte”.
Basti pensare al servizio di trasporto pubblico. “Ne sono testimone, dal momento che i miei figli devono prendere l’autobus per andare a scuola e molte mamme che ne hanno più di uno devono scegliere quale dei due mandare a piedi, visto che ormai l’abbonamento annuale costa 200 euro”. E come quelle madri “i cittadini del Movimento 5 Stelle sono persone normali (l’88% delle quali con almeno un titolo di laurea) che nella loro quotidianità si scontrano con un sistema politico che li strangola. Ecco allora perché molti, come me, decidono di mettersi in gioco, sacrificando professione e famiglia, per tentare di rinnovare questa società”.
E il suo progetto di rinnovamento parte dall’esperienza in anestesia e rianimazione, che vede un protocollo alfabetico di intervento. “Siamo persone intelligenti e intelligente renderemo questa città, partendo dalla rete dei dati aperta, wi-fi gratuito, un rendiconto vero e pubblico del nostro operato, con possibilità da parte dei cittadini di monitorare la nostra azione”..... c ESTENSE COM
Dario il Grande: Franceschini porterà Obama a Ferrara?
ANSA ROMA, 27 MAR - Siparietto sulla cultura al Colosseo fra il presidente Usa Barack Obama e il ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini che lo ha accolto all'Anfiteatro Flavio, ''Minister of culture? Great Job'!'' ha esclamato il presidente stringendo la mano al ministro. ''In Italy is the best job'', la replica di Franceschini. ''Ho accolto il Presidente Obama al Colosseo - ha poi twittato il ministro - Un orgoglio per il nostro Paese vedere lo stupore e l'ammirazione nei suoi occhi''
venerdì 28 marzo 2014
Futurismo in discoteca a Milano
.ViviMilano Corsera
Vittorio Sgarbi contro i manager mediocri e diversamente ladri (e la paleoEuropa)
Ferrara, affaire Grisu made in MaiVisto e Zappaterrra
Sparisce dal sito anche la premessa iniziale della mission, che prevedeva di “riattivare l’immobile senza finanziamenti pubblici, ma grazie agli investimenti delle giovani imprese e degli sponsor tecnici”. Ora infatti l’associazione cerca finanziamenti attraverso bandi pubblici.
Delle 18 imprese iniziali che facevano parte di Spazio Grisù ora sono rimaste dodici, “molte delle quali – fa sapere l’associazione – stanno ricevendo premi e riconoscimenti prestigiosi nei diversi settori in cui operano”. Sei di esse sono “quasi definitivamente insediate”. Si tratta di Tryeco 2.0, Innova, OBST, Spaziografia, BasaCicli e UnbelD’. Mentre le altre sei si stanno insediando ArchLivIng, Dorotea, Kappalab, Opus Incertum Lab, OURLab (Other Urban Resources Lab) e WormA.
Dei 4000 mq. dello stabile di proprietà della Provincia di Ferrara, attualmente è occupato circa un 50%. Per gli altri spazi il bando di ammissione è sempre aperto: sono in corso nuove selezioni da parte del consiglio direttivo dell’associazione non profit per assegnare i locali della ex Caserma ancora liberi. Le imprese culturali creative che fossero interessate a fare domanda per essere ammessi, possono quindi trovarla sul sito di Spazio Grisù, a questo indirizzo: http://spaziogrisu.org/ammissione/.
Intanto, si legge in un comunicato, si sta procedendo gradualmente alla trasformazione e alla messa a norma degli spazi: “si tratta di un percorso progettuale “adattivo”, sviluppato da Grisù insieme agli architetti di OURLab e ai tecnici della pubblica amministrazione, che prevede la possibilità di rendere aperto e flessibile il progetto, pur utilizzando le pratiche edilizie previste dalle norme vigenti”.,,,,,,
........Estense com continua
M5Stelle Ferrara: per una nuova ecocittà
La verità è là fuori: non si tratta della frase di lancio di un popolare telefilm anni ’90 ma della conferenza sui rifiuti tenuta dal gruppo di Ferrara del Movimento 5 Stelle, i Grilli Estensi, nella serata di ieri – venerdì 28 marzo – alla sala della musica di via Boccaleone 19. Un incontro per parlare a 360 gradi delle problematiche e delle soluzioni più o meno conosciute che riguardano i rifiuti: dalla gestione alla raccolta differenziata, la riconversione in energia o in altri oggetti ma, soprattutto, i danni all’organismo causati da nanoparticelle come il Pm10 che nascono dallo smaltimento ovvero nel momento della combustione.
“Queste particelle causano tumori ai polmoni, ormai non è più un segreto – afferma Luigi Gaetti, senatore 5 Stelle e medico specializzato in anatomia patologica -. Queste polveri causano anche coagulazione del sangue che può portare all’embolia polmonare. Dobbiamo capire che le forme di combustione, di qualsiasi tipo, sono dannose – aggiunge il senatore -; lo sapeva anche il buon Dio quando mise il fuoco all’inferno”.
“Ci troviamo in una situazione in cui c’è una grossa malagestione del sistema rifiuti a Ferrara e nell’intero Paese – sostiene il medico ambientalista Luigi Gasparini -. Abbiamo bisogno di affrontare la questione con più moralità, in modo da rispettare le future generazioni, per ottenere così più vantaggi sia da un punto di vista salutistico sia economico. Il mio messaggio è preoccupante ma sono anni che le amministrazioni non fanno nulla al riguardo”. Anni in cui più volte in varie zone della città, due su tutte corso Isonzo e Villa Fulvia, è stato superato ampiamente il limite massimo di Pm10 nell’atmosfera che, secondo la legge, dovrebbe essere quotidianamente in media una quantità minore di 50 milligrammi al metro cubo. Limite non superabile di oltre 35 volte, quindi giorni, all’anno. Se non fosse che, come nell’esempio riportato dal dottor Gasparini su dati dell’Arpa Emilia Romagna, nell’anno 2012 al 26 febbraio in zona corso Isonzo il limite era già stato superato 36 volte facendo sì che l’aria respirata fosse diventata fuorilegge. Il problema è che, come recita l’articolo 1 del decreto legislativo 351 del 4 agosto 1999, bisognerebbe “mantenere la qualità dell’aria ambiente, laddove è buona, e migliorarla negli altri casi”.
“Le strategie per evitare queste conseguenze disastrose esistono.....
C estense com
Craftvism a Roma con EtsyItaliaTeam

Marzo è il mese del Craftivism, e l’EtsyItaliaTeam non poteva non partecipare.
Craftivism è Craft+Activism, un neologismo creato da Betsy Greer nel 2013, indica tutte quelle iniziative per rendere migliore il mondo in cui viviamo partendo dalle cose belle fatte a mano e dal movimento handmade (produzione indipendente, DIY artigianato).
Ci troviamo nel centro di Roma armati di banner e cartoline con l’hashtag #handmaderevolution e #EITcraftivism, li fotograferemo vicino ai luoghi più rappresentativi della città per spargere i nostri messaggi per le strade e per l’etere.
L’obiettivo è quello di portare l’attenzione dei nostri concittadini sul valore del fatto a mano e sui problemi e le necessità della microimprenditoria artigianale.
Entriamo nello specifico:
I banner e le cartoline devono essere oggetti creati da voi e possono essere stampe, messaggi scritti a mano, ricamati, collages… ma se volete sbizzarrirvi ed essere più audaci potete farlo! Ovviamente rimanendo nella legalità. Più la vostra creazione sarà appariscente, originale o curata, più attirerà l’attenzione della gente e renderà forte il vostro messaggio.
Sabato 29 marzo ci saranno ben due gruppi in giro per la città:
appuntamento alle 11.00 in Piazza Navona davanti alla Fontana del Moro,
oppure alle 17.00 alla Statua del Pasquino nell’omonima piazza (e dove, se no? =P)
Nel corso della giornata aggiorneremo gli spostamenti del gruppo su questa pagina per consentire a chi desidera di aggregarsi.
Più informazioni sul blog del team:
http://etsyitaliateam.blogspot.it/2014/03/craftivismmonth.html
https://www.facebook.com/events/242876109232632/?notif_t=plan_user_invited
giovedì 27 marzo 2014
Lo specchio di fronte, primo romanzo di Vittorio Giacomelli
Matteo Renzi a Obama in Italia: «Yes we can anche noi»
Ma il presidente degli Stati Uniti ha elogiato anche il nuovo corso della politica italiana, tanto da incoraggiare Matteo Renzi a dire
.....Obama non cita direttamente gli F35 di cui l’Italia intende ridurre il numero, ma secondo l’inquilino della Casa Bianca il divario tra le spese di difesa Usa ed europee in seno alla Nato «è diventato troppo significativo». Il presidente degli Stati Uniti punta ad un equilibrio, per ottenere «il massimo della difesa con i soldi a disposizione», ma gli europei devono fare di più, anche perché la libertà ha un costo, come ha ricordato in questi giorni.
Renzi ha risposto affermando di condividere «il pensiero del presidente Obama, quando dice che la libertà non può essere considerata gratis». E per questo l’Italia ha sempre fatto la sua parte, consapevole delle proprie forze. Ma, ha aggiunto il premier, «il tema dell’efficienza dei costi della pubblica amministrazione e della difesa sono sotto gli occhi di tutti e, nel rispetto della collaborazione, provvederemo a verificare i nostri budget»..... C
http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2014/03/27/AQmYV6FC-napolitano_obama_anche.shtml
Este Edition, Ferrara: Anita Gramigna e L'organizzazione della conoscenza
L’organizzazione della conoscenza
Anita Gramigna
Insegna Pedagogia Sociale all’Università di Ferrara, è docente del Dottorato europeo con menzione di qualità di Huelva e di Granada (Spagna). Collabora attivamente con riviste specialistiche e case editrici di carattere internazionale. Svolge importanti incarichi scientifici e didattici presso prestigiose università straniere. Fra le ultime pubblicazioni ricordiamo: Estetica della formazione. La bellezza nella conoscenza (in coll. con M. Righetti e C. Rosa), 2008; Inquietudini euristiche. Saggi di estetica della formazione (in coll. con M. Righetti), 2010; Democrazia dell’educazione, 2010; L’ethos al tempo delle nanotecnologie (in coll. con F. Sancen Contreras), 2011.
CONTENUTI
Lo scopo di questo lavoro è quello di presentare un sistema organizzato dei nodi concettuali salienti, ovvero di quei “luoghi teorici” considerati salienti, per la formazione nel sociale. Una mappa, come è noto, è sempre una organizzazione spaziale di punti di riferimento, di percorsi, di incroci, di snodi. Ma, nel campo della cognitività, poiché il suo paesaggio è tras-formativo e processuale, la “cartina stradale” deve essere flessibile, cioè prestarsi ad essere ampliata e integrata, a seconda del particolare campo cognitivo cui il soggetto, in quella circostanza, fa riferimento e in base alle sue esigenze peculiari. Insomma, a seconda della destinazione, dello scopo e degli interessi che lo muovono nel suo viaggio conoscitivo, questo strumento di lavoro si presterà ad un utilizzo personale e creativo. Ecco, allora, che la mappa non è più solo uno strumento fisso che ci consente semplicemente di leggere una realtà più o meno stabile. Al contrario, diviene un mezzo per muoversi con competenza entro un paesaggio - individuandone alcuni importanti punti di riferimento - ma anche per organizzarlo e precisarlo meglio. Di più: per tras-formarlo. Queste mappe cognitive sono esempi “in movimento” di come si può lavorare per preparare un esame, un colloquio di lavoro, un progetto formativo, una relazione, una unità didattica, eccetera.
Il Sole 24Ore- L'eterno ritorno dell'affaire Aldo Moro: BR o DC di Stato?
Spiega con puntiglio e gentilezza sabauda che, secondo colui che inviò la lettera anonima - che si qualificava come uno dei due sulla moto - gli agenti avevano il compito di «proteggere le Br da disturbi di qualsiasi genere. Dipendevano dal colonnello del Sismi Camillo Guglielmi che era in via Fani la mattina del 16 marzo 1978».
Tutta l'inchiesta è nata da una lettera anonima inviata a un quotidiano nell'ottobre 2009. Eccola: «Quando riceverete questa lettera, saranno trascorsi almeno sei mesi dalla mia morte come da mie disposizioni. Ho passato la vita nel rimorso di quanto ho fatto e di quanto non ho fatto e cioè raccontare la verità su certi fatti. Ora è tardi,il cancro mi sta divorando e non voglio che mio figlio sappia. La mattina del 16 marzo ero su di una moto e operavo alle dipendenze del colonnello Guglielmi, con me alla guida della moto un altro uomo proveniente come me da Torino; il nostro compito era quello di proteggere le Br nella loro azione da disturbi di qualsiasi genere. Io non credo che voi giornalisti non sappiate come veramente andarono le cose ma nel caso fosse così, provate a parlare con chi guidava la moto, è possibile che voglia farlo, da allora non ci siamo più parlati, anche se ho avuto modo di incontralo ultimamente...».... IL SOLE 24 ORE
Italian Futurism (1909.1944): Reconstructing the Universe"
Milano, Omegalfa di Giancarla Parisi, con Graziano Cecchini, Marcello Francolini, Roby Guerra
mercoledì 26 marzo 2014
Il Sole 24Ore: Renzi e Grillo europei radicalmente scorretti
Roma segnala Roberto Pazzi e Riccardo Roversi per il dizionario letterario ferrarese
Primo dizionario (eBook) esaustivo sugli scrittori di Ferrara. Oltre 90 protagonisti della più recente Parola
Alla ricerca del computer perduto...
*... splendido o articolo su Steve Jobs...
In poche righe l'autrice Francesca Angeli (blogger per Il Giornale) ha "rottamato" il complesso di Benedetto Croce, meglio di tanti libri...
Perchè Steve Jobs non è nato in Italia?
Superare la divisione tra Umanesimo e Scienza. Una recente ricerca dell’Agenzia Nazionale di Valutazione (Anvur) http://www.anvur.org/index.php?lang=it ha individuato tra i problemi che affliggono il sistema dell’Istruzione in Italia <la persistenza di una separazione tra le cosiddette due culture: scientifica ed umanistica>. Una frattura che non investe soltanto il mondo della scuola ma la nostra cultura. Anzi di più la nostra “Weltanschauung”. L’indagine Anvur con l’obiettivo di misurare le competenze generali degli studenti universitari italiani finiva tra le altre cose per rilevare come i ragazzi con ottimi punteggi nella parte “letteraria del test” non riuscissero ad avere lo stesso successo rispondendo ai quesiti “scientifico quantitativi” e viceversa ( http://www.ilgiornale.it/news/interni/universitari-pi-scarsi-diventano-tutti-maestri-1000768.html).
Nel leggere i risultati di quella ricerca mi è tornato alla mente quanto detto da Walter Isaacson nella sua biografia di Steve Jobs: <La creatività nasce quando la duplice passione per il mondo umanistico e il mondo scientifico si combina in una forte personalità>. Ho paura che il nostro sistema educativo sia molto indietro in questo senso per un’insieme di motivi non tutti riconducibili alla solita mancanza endemica di risorse ma anche appunto ad una sorta di “resistenza culturale” rispetto ad un dialogo più aperto tra questi due mondi che in realtà appartengono all’universo unico della conoscenza......C
Il Giornale by Francesca Angeli
Gianfranco de Turris, lettera a Dario Franceschini
Subito dopo il suo giuramento al Quirinale si è precipitato al Museo della Liberazione di Via Tasso. Poscia, per render noto al volgo il suo gesto senza attendere la carta stampata del giorno dopo, ha cinguettato su Twitter: «La mia prima visita di ministro al museo di via Tasso nelle stanze dove oltre duemila persone furono interrogate e torturate dai nazisti».
Ora, Illustre Ministro, nella Capitale di altre istituzioni che navigano fra «mille difficoltà» ce ne sono a iosa, dal Teatro Valle al Teatro dell'Opera, per citare i casi più clamorosi, ma la decisione di andare al Museo della Liberazione, cosa mai fatta da altri in precedenza (i comunisti/postcomunisti Veltroni, Melandri, Bray) è sintomatica e pone vari interrogativi sulla posizione e gli scopi di un ministero «culturale» come il suo. È verissimo: come dicono le sue biografie e i giornali ripetono, Ella è «figlio di un partigiano» proprio come illo tempore si diceva «figlio di un sansepolcrista», ma tutti si sono dimenticati di dire che Ella è anche «nipote di un fascista», suo nonno materno Giovanni Gardini, fascista della prima ora, amico di Balbo che seguì in Libia, e che dopo l'8 settembre scelse la Repubblica Sociale. Lo scrisse Giampaolo Pansa, ricordando le sue stesse parole, ne La grande bugia (2006). Ma, Ella scrisse, era «benvoluto da tutti», non si oppose a che la figlia sposasse un partigiano dc, era affettuoso con i nipotini. Insomma, un fascista atipico?
.................C IL GIORNALE
Nuovi pianeti al di là del Sole
Già una decina di anni fa era stato individuato, al di fuori del Sistema solare, un altro piccolo pianeta battezzato Sedna, ma la sua orbita si trova a "solo" 76 Ua. Secondo i due ricercatori, 2012 VP113 ha origine dalla nube di Oort, un luogo da dove provengono le comete che sfrecciano all'interno del Sistema solare. Un analogo posto, sempre al di fuori del Sistema solare, è la fascia di Kuiper, da cui provengono gli asteroidi e da dove i ricercatori credono provenga Sedna.
«La ricerca di questi oggetti lontani deve continuare, in quanto essi potrebbero dirci molto su come il nostro Sistema solare si è formato ed evoluto» dice Sheppard. Dalla quantità di cielo osservato, Sheppard e Trujillo hanno determinato che possono esistere circa 900 oggetti con orbite come Sedna e 2012 VP113, con dimensioni superiori a 1.000 chilometri, e che la popolazione totale della nube di Oort è probabilmente più grande di quella della Fascia di Kuiper....
C IL MESSAGGERO
martedì 25 marzo 2014
Azione Futurista per i Grilli Estensi/5Stelle Beppe GRILLO
Ok, Grillo ha certificato i Grilli Estensi, che pure abbiamo criticato per certo ambientalismo secondo noi ancora troppo veteroverde e neoluddista. Poco importa, real e futurpolitik; pure movimento Grillo movimento da Internet e certamente anche in chiave futuribile attento a nuovi scenari tecnologici e energetici ad hoc, oltre a sacrosante battaglie contro le caste e i privilegi folli della casta politica generale con anche visioni umanistiche evolute. in ogni caso una rivoluzione culturale possibile e avanti anni luce ai vecchi politici e particocrazie varie. Lo zeitgeist è quello giusto... Anche Renzi ma a Ferrara non affidabili i renziani convertiti ultima ora. Nè i nuovi giovani o quelli originari hanno convinto Tagliani a farsi da parte per lanciare un candidato nuovo e giovane almeno e Tagliani e Modonesi e soci d'affaire PD locale, unico programma... in mera campagna elettorale con trovate meramente elettorali da mera prima repubblica. Tempi stretti, il carattere ferrarese è quello che è, postcontadino e conformista, artisti e intellettuali silenti sempre mandarini, splendidi Tagliani e Maisto alla maratona poetica da minculpop, noi no, mai servi, bene o male spiriti liberi!
E allora ferraresi aut aut: votate i Grilli Estensi, fosse rimasta in questa città un poco di libertà e dignità e amore per il futuro la chance sarebbe possibile. A Ferrara va cambiato il sistema operativo dopo 70 anni e da Sateriale in poi soprattutto negativi, regressivi, sempre piu orwelliani: non servono a nulla in questa fase, quando il problema è strutturale, neppure i contenuti precisi i programmi... Come un computer: i software 2014 non girano in sistemi operativi pre Vista. I Grilli estensi potenzialmente almeno sanno di essere nel 2014, non 50 anni indietro come tutti gli altri ( nel Centro Destra sembra di vedere Lascia o Raddoppia di Mike Bongiorno, nel PD pararenziano come accennato i giovani nuovi optano per la gavetta e il mandarinaggio anziché innestare svolte renziane doc e roittamatrici necessarie). Grillo e seguaci esprimono un nuovo sistema operativo per Ferrara ferma al windows 95! . Anche Tavolazzi lealmente li appoggia. E allora aut aut Ferrara: Vota il Futuro e lo dice un futurista che appoggia tranquillamente ora gli Ambientalisti di Beppe Grillo.
Roby Guerra (Azione Futurista) info wikipedia scuola romana di filosofia politica www.politicamente.net
Giovanni Sessa, Vita e filosofia di Andrea Emo. Tre presentazioni: Alatri-Fiuggi-Roma
Un Angelo prigioniero del proprio tempo
Giovedì 3 aprile h. 18.00
Via Roma 12
Ne parlano con l’Autore:
Sandro Giovannini – Edizioni Heliopolis
Andrea Scarabelli – Edizioni Bietti
Venerdì 4 aprile h. 17.30
P.zza Trento e Trieste 1
Ne parlano con l’Autore:
Sandro Giovannini – Edizioni Heliopolis
Andrea Scarabelli – Edizioni Bietti
Via Francesco Caracciolo 12 (M. Cipro)
Ne parlano con l’autore:
Sandro Giovannini – Edizioni Heliopolis
Marcello Veneziani – “Il Giornale”
https://www.facebook.com/events/263874337112402/?ref=22
Info: ufficio.stampa@edizionibietti.it
Ferrara, Tagliani-Zappaterra, rime da Risiko
Zappaterra e Tagliani: “L’idrovia fa economia”
Una visione e condivisione di intenti quella tra Provincia e Comune nell’ambito del maxi progetto dell’idrovia ferrarese. È stata infatti firmato dalla presidente della Provincia Marcella Zappaterra e dal sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani il protocollo d’intesa della partnership per la “rigenerazione sostenibile” della città di Ferrara. Una rigenerazione che ha un’unica parola chiave: economia.
“L’idrovia fa economia” è il motto lanciato all’unisono da Zappaterra e Tagliani. “È un motto giusto – si compiace la presidente provinciale – perché il progetto si propone di riqualificare e valorizzare l’asta navigabile che collega Ferrara a Porto Garibaldi in un’ottica culturale, turistica ed economica”. Se si è spiegato in lungo e in largo che i tre grandi poli di sviluppo sono Porto Garibaldi, copparese e Ferrara, l’incontro serviva per delineare i progetti che interessano nello specifico la città estense.
A Ferrara sono state individuate quattro aree di intervento (ambientale, logistica, turistica e ricerca) che riguardano tre zone (petrolchimico, darsena San Paolo e tecnolopolo). Se all’interno del territorio comunale, l’asse navigabile passerà in particolare per la darsena di San Paolo, attraversando il centro cittadino, a poca distanza dal Meis, per poi risalire, costeggiando il tecnopolo, fino all’area del petrolchimico per avvicinarsi al Po, sono tanti i progetti di sviluppo economico pensati a complemento della realizzazione dell’infrastruttura.
Innanzitutto per l’area ambientale interventi di potenziamento dell’impianto di trattamento delle acque del Polo Industriale di Ferrara e di consolidamento della penisola in zona biconca di Pontelagoscuro che, come assicura Tagliani, “renderanno ancora più competitivo il petrolchimico”. Sempre in zona, ma per quanto riguarda l’area logistica, verranno realizzate opere di adeguamento del raccordo ferroviario e della darsena interni al polo industriale di Ferrara, sul canale Boicelli. L’area di ricerca, invece, interesserà il tecnopolo per rafforzare la competitività e lo scambio tra università e imprese. Infine, per quanto riguarda l’area turistica, si tratta di riqualificare e valorizzare la darsena di San Paolo, su cui l’amministrazione comunale e provinciale punta molto.
“La Darsena ha le potenzialità per poter diventare il porto turistico di Ferrara – commenta il primo cittadino – per questo vengono confermati lo spostamento delle attività (riferendosi al cambio sede della nave-locale Sebastian Pub, ndr) e le iniziative per guardare la darsena come centro turistico del futuro, anche puntando sui privati che hanno dimostrato interesse nell’investire in questo settore”. Gli investimenti privati rappresenterebbe un’ancora di salvezza, o comunque di importante appiglio, per l’amministrazione. “L’idrovia è una realtà che inizia a dialogare con le imprese insediate – spiega Tagliani – e questo dialogo con l’imprenditoria industriale e turistica serve per ridurre i costi”. In pratica “l’occhio con cui guardiamo l’idrovia non è più da opera pubblica ma di dialogo con l’economia e l’imprenditoria” .
A entrare più nel dettaglio dei costi è l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici Davide Nardini. “Il protocollo d’intesa prevede investimenti privati sui 7 milioni di euro, mentre per l’investimento pubblico ci stiamo avvicinando complessivamente ai 72 milioni di euro”. Nonostante tutto si tratta di un “progetto preliminare” e che “sicuramente non riguarderà un appalto pubblico ma per stralci”. Il primo appalto, di 4 milioni di euro, riguarderà i sottoservizi e sembra partirà a settembre. Mentre per l’opera complessiva Nardini ipotizza “quattro anni, o comunque entro il 2020”. Intanto alla firma di questo protocollo d’intesa seguiranno l’accordo territoriale che coinvolgerà anche la Regione Emilia-Romagna e l’accordo di programma che veicoleranno i finanziamenti e gli interventi.
15 Commenti in: “Zappaterra e Tagliani: “L’idrovia fa economia””
Max, il vecchio Max ha scritto il 25 marzo 2014 alle 15:23
Cos’è che fa l’idrovia????
Ma basta buttare fumo negli occhi ai cittadini!!! Abbiamo tutti gli occhiali e vediamo benissimo cosa fa e farà l’idrovia ferrarese. Mi astengo dall’esprimere il termine che accompagna il verbo “fare”, per rispetto a chi legge ma credo che sia chiaro per tutti il concetto.
Poi la NOTIZIONA che provincia di Ferrara e comune di Ferrara, hanno condivisione di intenti!!!
Capperi, roba da Pulitzer!!
Ma non é che, per caso, zappaterra e tagliani, con i rispettivi codazzi, condividono anche il partito e l’attaccamento al seggiolino? Dritti alla meta anche contro chi li ha eletti!
Mi sembra di sognare!! Tutto ciò era già scritto nel libro mai scritto, ovvero era sottinteso che i vari “kompagni” sarebbero stati d’accordo in un “affaire” nel quale girano interessi a svariate cifre. Le coop edili ringraziano, naturalmente, e i cittadini pagano, naturalmente (tutto come previsto e come al solito).
Niente di nuovo sotto il sole, cari lettori.
estense com
Il Gramsci di Angelo d'Orsi
Antonio Gramsci (1891-1937), tra i fondatori del Partito comunista d’Italia nel 1921, arrestato nel 1926, scarcerato nel 1934 in precarie condizioni di salute che lo conducono a morte di lì a poco, è infatti l’autore italiano contemporaneo più studiato e tradotto nel mondo. Il libro di Angelo d’Orsi ne indaga il pensiero – sulla Grande Guerra, sul Risorgimento , sui rapporti fra Italia e Vaticano, ecc. – discutendone non solo le opinioni e i punti di vista ma tracciando anche i diversi momenti della fortuna di questo autore “interamente postumo”, e delineando pure gli abusi che del pensiero gramsciano si sono fatti, anche in tempi recentissimi.
Emerge così l’originalità delle riflessioni di Gramsci, perlopiù espresse nelle Lettere e, nel modo frammentario che si sa, nei Quaderni del carcere: un’originalità lucida, non solo centrale nella politica e nella storia della cultura in Italia, ma riconosciuta e apprezzata anche a livello internazionale.
Angelo d'Orsi, ordinario di Storia del pensiero politico all’Università di Torino, si occupa di questioni di metodo storico e di storia della storiografia, di storia della cultura e dei gruppi intellettuali. Presiede la Fondazione Salvatorelli, dirige la rivista "Historia Magistra", dirige il FestivalStoria che ha ideato e fondato. Tra i suoi libri, solo per ricordare alcuni dei più recenti, Il futurismo tra cultura e politica. Reazione o rivoluzione? (2009); L'Italia delle idee. Il pensiero politico in un secolo e mezzo di storia (2011); Il nostro Gramsci. Antonio Gramsci a colloquio con i protagonisti della storia d'Italia (2011); Alfabeto brasileiro. 26 parole per riflettere sulla nostra e l'altrui civiltà (2013).....C VIVERE PESARO
New Economy 3.0: Roy Hopkins e il movimento Transition Town Transition a Milano
“Se la crescita globale e globalizzata andava bene per il ventesimo secolo, quando c’erano combustibili fossili a basso prezzo, ora non è più fattibile, bisogna utilizzare la resilienza e far sì che siano le persone normali a fare accadere il cambiamento.
Io viaggio per tutto il mondo e vedo che queste cose stanno accadendo.
I governi possono fare delle cose, le aziende e le imprese possono farne altre, ma per superare la crisi ci vuole la gente normale, che rappresenta la grande riserva di risorse, di energia, non sfruttata”. Rob Hopkins
Ciao, sono Rob Hopkins, uno dei fondatori del movimento “Transition Town Transition Network”. Uno dei progetti che abbiamo in atto è proprio la Transition Town, la Totnes. Sono a Milano per un paio di eventi che hanno a che fare con Transition.
Transition è un processo bottom up, parte dal basso verso l’alto per rendere la comunità locale resiliente. Non è un movimento politico, non è una cosa di destra odi sinistra, non è verde, non è contro la crescita né a favore della crescita, ma mira semplicemente a coinvolgere tutte le persone, la popolazione locale, nel creare questa forma di resilienza come forma di sviluppo economico.
Come forma di sviluppo abbiamo la creazione di società energetiche, di piccole società agricole, l'agricoltura urbana, il tentativo di rivitalizzare a livello locale le comunità, dare supporto a agli imprenditori locali. Nella città di Bristol, una delle Transition Town, c’è la valuta locale, hanno fatto la Sterlina di Bristol con il supporto dell'amministrazione comunale.
Se la crescita globale e globalizzata andava bene per il ventesimo secolo, quando c’erano combustibili fossili a basso prezzo, ora non è più fattibile, bisogna utilizzare la resilienza e far sì che siano le persone normali a fare accadere il cambiamento.
Io viaggio per tutto il mondo e vedo che queste cose stanno accadendo.
I governi possono fare delle cose, le aziende e le imprese possono farne altre, ma per superare la crisi ci vuole la gente normale, che rappresenta la grande riserva di risorse, di energia, non sfruttata.
Uno dei progetti realizzato recentemente da Transition Network è “The New Economy in Twenty Enterprises”, la nuova economia in venti imprese.......
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Piacenza: evento nazionale per Franco Califano con lo scrittore Pierfranco Bruni
Evento nazionale il 28 marzo prossimo con un Tributo a Franco Califano all’Hotel “Le Ruote” Roveleto di Cadeo di Piacenza. Saranno presenti tutti i musicisti di Califano. Nel corso della manifestazione – evento sarà ospite d’onore Pierfranco Bruni per il suo libro dedicato, appunto, a Califano dal titolo: “Sulla punta di una matita non sono passati secoli” (Edizione Il Coscile) con l’Introduzione nel testo di Gigi Marzullo.
La serata sarà presentata da Max Viggiani e tra i musicisti saranno presenti Cinzia Baccini, Frank Del Giudice, Enrico Giaretta, Jaffa, Juan Carlos. Gli ospiti saranno accolti da Lorena, Giovanni e Massimiliano Villazzi.
Un evento eccezionale che punta ad offrire un percorso del maestro Califano, scomparso il 30 marzo del 2013, attraverso testi e musiche che hanno accompagnato generazioni.
Il libro di Pierfranco Bruni, è il primo testo edito ad un anno dalla scomparsa, propone un’articolata chiave di lettura attraverso elementi letterari e legami con la poesia del Novecento.
È il poeta illuminante nella devastazione delle macerie della modernità. Proprio per questo racconta gli uomini e gli amori, la fragilità e il senso, la bellezza e gli orizzonti dei sentimenti...
Pierfranco Bruni, parlando del suo libro, ha sottolineato: “Califano è un poeta. Tra la musica i suoni piani e ondulanti la sua voce scava tra le archeologie di questa contemporaneità e di questo nostro "mondo pessimo". La sua non è mai una leggerezza della vita. È saper ascoltate la vita tra le maschere le bellezze i sottosuoli i sogni... La noia non è mai assentarsi ma comprendere senza alcuna fuga il nostro attraversare tra i porti le risacche e il vento d'altura. C’è una ragnatela tra le parole che legano il senso e l’orizzonte.
“Sulla punta di una matita non sono passati secoli”. È questo il sottotitolo che Bruni ha posto al suo libro su Califano. Sono versi ripresi dai suoi testi. Restano come un’epigrafe.
Un evento nazionale su un poeta che ha cantato i suoi versi.
Avanguardia e Tradizione: Il Manifesto dei Burattini de Il Teatrino dell'ES
http://vimeo.com/33230433 (TG3 RAI E. R. Servizio di Giorgio Tonelli)
"IL MANIFESTO DEI BURATTINI"
spettacolo sulle differenti tecniche di teatro d'animazione, dalla tradizione della Commedia dell'Arte alla sperimentazione di innovative tecniche e linguaggi espressivi.
Spettacolo presentato al 17° Festival Mondiale UNIMA - Budapest - 1996 e in altri prestigiosi festival nazionali ed internazionali di teatro di figura quali Spagna (2003 - Santiago de Compostela), Iran (2002 - Tehran - premio "MOBARAK D'ORO"), Lugano, Repubblica Ceca (1990 - Praga - "Central Pupput Theater"), Belgio (2007 - Bruxelles, Genk, Anversa, Liegi e Maasmechelen), Finlandia (2008 - 2010 - 2012 Vaasa. Ad ottobre 2013 Helsinki, Salo, Pietersari e Vaasa), Cile (2008 - Temuco, Capitan Pastene, Victoria, Angol, Traiguen). Paraguay (Assuncion 2009) , Brasile (Porto Alegre - Teatro Fondazione Governetiva "Mario Quintana" 2009 e 2012), Argen tina (Mission ed Obera 2009). Vincitore del premio "IN BREVE" (18/03/2008 - Firenze - Teatro Puccini) organizzato dalla Lega Italiana Improvvisazione Teatrale–Stazione di Confine-al "FESTIVAL NAZIONALE DEI CORTI TEATRALI" terza edizione "PREMIO- MIGLIOR CORTO ED INTERPRETAZiONE CATEGORIA PROFESSIONISTI"
TESTO, REGIA, BURATTINI, MARIONETTE ed OMBRE di Vittorio Zanella.
Varietà comico musicale e recitato.
Lo spettacolo vuole ripercorrere, dalle origini (vedi Commedia dell'Arte) ai giorni nostri, le differenti fasi del teatro di FIGURA O D'ANIMAZIONE, attraverso tematiche culturali differenti del nostro secolo, dedicato ai Maestri di Vittorio Zanella: Otello Sarzi Madidini, Maria Signorelli, Emanuele Luzzati.
Spettacoli, laboratori, animazioni, corsi di formazione professionale, mostre, museo,
biblioteca, centro di documentazione, conferenze, ricerche storiografiche, expertise, film e cartoni animati
Direzione artistica ed organizzativa di rassegne, festival e stagioni di teatro d'attore e figura
Sede fiscale ed organizzativa via Pederzana, n. 5, 40055 Villanova di Castenaso (Bo, Italy).
Tel. e fax (0039) 051/6053078, cell. (0039) 338/2961206