sabato 29 marzo 2014

Il premier Matteo Renzi: ecco la Futur Gauche nel 2018

copy-cropped-MATTEO-RENZI-TRIBUTE-2.02.jpglL premier Matteo Renzi è ospite in diretta a "Bersaglio mobile", il programma in seconda serata condotto da Enrico Mentana. "In questo ultimo mese - racconta il Presidente del Consiglio - mi è cambiato tutto. Da andare in giro in bici, senza scorta né niente, nell'ultimo mese la vita a Palazzo Chigi è cambiata parecchio". Renzi se l'è poi presa con - parole sue - "gufi e i rosiconi che remano contro l'Italia". "C'è un elemento - spiega - di natura politica molto importante. Quando vai agli eventi internazionali, tu sei un rappresentante di un paese che è l'Italia. C' è un esercito di gufi e rosiconi che spera che l'Italia vada a male. Invece io spero che l'Italia possa stare meglio. Quando vai agli incontri internazionali non c'è nessun elemento personale e rappresenti la voce e la rabbia del popolo".

Renzi che è anche segretario del Partito Democratico si pone un obiettivo alto per il proprio partito: "Alle prossime elezioni del 2018 dobbiamo arrivare al 40%". Per le Europee il premier si pone un obiettivo meno ambizioso: "Migliorare il 25% delle ultime politiche"...... c  http://www.huffingtonpost.it/2014/03/28/matteo-renzi-enrico-mentana-bersaglio-mobile_n_5051891.html?utm_hp_ref=italy

Cioran e l'apocalisse verso la Bellezza

*MARCELLO VENEZIANI

Quando stai giù e vedi tutto nero, leggi Cioran. Non so se definirla cura omeopatica o terapia d'urto. Ma leggendo E.M. Cioran vedi quali splendidi fiori può generare l'umor nero, innaffiati dalle lacrime più amare. Cioran ti porta verso il nulla, ma è così scintillante la sua disperazione, così brillante la sua vena apocalittica, così eccessiva, da provocare una specie d'euforia degli abissi.











Emil Cioran (1911-1995) visto dal disegnatore Dariush Radpour





Vedi lo spettacolo dell'intelligenza in rotta col mondo e la vertiginosa ebbrezza del cupio dissolvi, vedi l'allegria del naufrago e perfino l'umorismo che si nutre di l'umor nero in una forma inedita di umoralismo. Una spremuta di pessimismo cosmico e vien fuori un succo grottesco di tetro entusiasmo. Tutto appare vano, suicidio incluso; di fronte al male pensi con lui al peggio e quasi ti ristori, la tua disperazione privata annega in quella cosmica e si stempera nell'universale. Persino il sole piange e si fa nero nelle pagine di Cioran. Ma avviene il miracolo: ritrovi il piacere dell'intelligenza, il gusto della lettura, la voluttà dell'imprecazione. La grazia e l'estasi del nulla.
C'è una cosa, tuttavia, che fa disperare Cioran più della vita: è l'errore di stampa. Lo confessa con candore, e qui tradisce la vanità del nichilista che pur abitando nel Nulla, tiene alla cura e alla perfezione della parola, e coltiva l'amor proprio e l'imperativo assoluto di farsi leggere e ammirare.

È uscito un librettino cioraniano, anzi due in verità, da Mimesis. Ma uno, "Intellettuale senza patria" (pagg.84, euro 4,90), è un trailer formidabile che riassume l'opera di Cioran, le sue ossessioni, il suo tragico narcisismo, la sua teologia dell'assurdo (l'altro è Il Nulla, lettere a Marin Mincu). Nell'intervista a Jason Weiss c'è il suicidio come idea che salva la vita - l'arte di uccidersi col pensiero - c'è il nulla che pervade tutto e riduce l'essere a vacuità, o peggio a evacuazione, la noia che penetra la vita, e poi la sua biografia mistico-macabra: l'amicizia da bambino col becchino e l'assidua frequentazione di scheletri e cadaveri, il rimpianto della madre di non aver abortito anziché far nascere un disperato come lui, la fuga in bagno da bambino quando il padre-pope recitava a tavola le preghiere, la bici per combattere l'insonnia pedalando fino allo sfinimento, il piacere di dichiararsi nullafacente e non solo nullapensante, la civetteria di imbucarsi da clochard nelle cene, la bugia confessata di aver frequentato la Sorbona, il Cafè de Flore, preferito perché riscaldato, dove scriveva al tavolino accanto a Sartre, nichilista ben più deprimente di Cioran con l'aggravante di voler cambiare il mondo; e poi il racconto delle sue estasi e della mistica, separate da ogni religione e accompagnate dal fantasma di Dio, compagno fittizio di solitudine e pseudonimo altezzoso del Niente..... c  IL GIORNALE

Il ritorno del Manifesto


Partiamo da un manifesto per ricostruire il mondo


Si aggira anche per l’Italia, ma non è necessariamente uno spettro. Al contrario è un elemento di vitalità, un desiderio – espresso oltretutto in forma collettiva – di rompere l’immobilismo dello status quo. Anche il modello originale, del resto, nasceva con le stesse intenzioni, poi clamorosamente smentite dagli orrori dell’ideologia e dalla ferocia della dittatura.


I diversi e ormai numerosi "manifesti" che si stanno susseguendo nel nostro Paese non hanno la pretesa massimalista del capostipite, il Manifesto del Partito Comunista pubblicato nel 1848 da Engels e Marx (lo storico Eric J. Hobsbawn lo considerava un «esempio di retorica politica dotato di un vigore quasi biblico»). Però la voglia di trasformare il mondo rimane, anche perché il mondo così com’è ha ormai dimostrato di non funzionare a dovere. E in questo, forse, le analogie con la critica al capitalismo ottocentesco sono meno peregrine di quanto vorremmo pensare.


 
Affermatosi in ambito politico, il linguaggio del "manifesto" ha avuto nel corso del tempo le applicazioni più svariate: dalle avanguardie storiche (il Futurismo fu prodigo di proclami e dichiarazioni d’intenti) al cinema d’autore (ricordate il «voto di castità» di Dogma 95, il movimento capitanato dal regista Lars von Trier?), fino al più recente Hacker Manifesto con cui, nel 2004, lo studioso statunitense Ward McKenzie invitava alla sollevazione dei «lavoratori immateriali». A distanza di dieci anni, con le turbolenze di un’epocale crisi economica ancora in atto, il manifesto scopre una nuova rilevanza sociale e una più accentuata concretezza. Che affiora, per paradosso, perfino quando l’oggetto del contendere è rappresentato dall’altrimenti negletta tradizione umanistica, come accade nel fortunato L’utilità dell’inutile di Nuccio Ordine, edito in Italia da Bompiani e best seller in mezza Europa. Controllate la copertina: la dicitura "manifesto" c’è anche qui e anche qui, non a caso, si ragiona di modelli di business fallimentari, di alternative possibili, di investimenti non rinviabili.

L’orizzonte di una «società dei liberi» è coerentemente indicato da Mauro Magatti e Chiara Giaccardi nel loro Generativi di tutto il mondo unitevi! (Feltrinelli), dove il precedente marxiano è richiamato fin dal titolo, sia pure con intonazione ironica, ma in libreria si possono trovare anche "manifesti" filosofici (come quello, assai discusso, del Nuovo realismo di Maurizio Ferraris, Laterza), legalitari (il Manifesto dell’antimafia di Nando Dalla Chiesa, Einaudi) o riferiti al sempre più incandescente dibattito sul gender (Massimo Introvigne firma per SugarCo il suo Sì alla famiglia!)..... C  Avvenire

Grillo revolution a Ferrara: per una sublime sindachessa 2.0, Ilaria Morghen

Una specialista in rianimazione per “rianimare” Ferrara. Il deputato 5 Stelle Vittorio Ferraresi la lancia come “una supercandidata”, un “pezzo da novanta”. E lei, più sommessamente, si presenta come medico, 43 anni, nata a Roma e a Ferrara dal ’97, madre di due figli. È Ilaria Morghen, la candidata sindaco del Movimento 5 Stelle a Ferrara.

Il cognome lo deve alla famiglia “ di origine germanica e trasferitasi due secoli fa nell’allora Regno delle Due Sicilie”. Laureata al Policlinico Gemelli, ha completato la sua formazione a Bologna e poi Ferrara, dove lavora come medico dell’Ausl nel reparto di anestesia e rianimazione ospedaliera. “Potevo scegliere altre città – racconta – ma mi sono innamorata subito di questo posto”. Un posto che ricorda come “a misura d’uomo, dove ho subito pensato di poter mettere su famiglia e dove ho pensato di mettere la mia preparazione a disposizione della cittadinanza nel settore della sanità pubblica”. Un posto che ora però trova “ingrigito, intristito, senza i servizi pubblici essenziali e con tasse sempre più alte”.


 

Basti pensare al servizio di trasporto pubblico. “Ne sono testimone, dal momento che i miei figli devono prendere l’autobus per andare a scuola e molte mamme che ne hanno più di uno devono scegliere quale dei due mandare a piedi, visto che ormai l’abbonamento annuale costa 200 euro”. E come quelle madri “i cittadini del Movimento 5 Stelle sono persone normali (l’88% delle quali con almeno un titolo di laurea) che nella loro quotidianità si scontrano con un sistema politico che li strangola. Ecco allora perché molti, come me, decidono di mettersi in gioco, sacrificando professione e famiglia, per tentare di rinnovare questa società”.


E il suo progetto di rinnovamento parte dall’esperienza in anestesia e rianimazione, che vede un protocollo alfabetico di intervento. “Siamo persone intelligenti e intelligente renderemo questa città, partendo dalla rete dei dati aperta, wi-fi gratuito, un rendiconto vero e pubblico del nostro operato, con possibilità da parte dei cittadini di monitorare la nostra azione”..... c  ESTENSE COM

Dario il Grande: Franceschini porterà Obama a Ferrara?


VIDEO REPUBBLICA


ANSA ROMA, 27 MAR - Siparietto sulla cultura al Colosseo fra il presidente Usa Barack Obama e il ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini che lo ha accolto all'Anfiteatro Flavio, ''Minister of culture? Great Job'!'' ha esclamato il presidente stringendo la mano al ministro. ''In Italy is the best job'', la replica di Franceschini. ''Ho accolto il Presidente Obama al Colosseo - ha poi twittato il ministro - Un orgoglio per il nostro Paese vedere lo stupore e l'ammirazione nei suoi occhi''

venerdì 28 marzo 2014

Futurismo in discoteca a Milano

futurismo 2109Bentornato futurismo: mischiando presente e passato, Jump Jive è stata una serata marinettiana in chiave 2.0. Ispirata alle provocazioni d’inizio ’900 ma hipster come si può essere solo ora. IERI Giovedì 27 marzo “Z A N G T U M B T U M B” al Wave: un po’ spettacolo, un po’ festa, un po’ happening, un po’ dj set, strizzando l’occhio a Marinetti. A far girare i dischi ci ha pensato Maria Antonietta (in concerto la sera prima al Magnolia), accompagnata dalla video art di Gugu Productions, da Gaia Ramona e da Marty Party.

.ViviMilano Corsera

Vittorio Sgarbi contro i manager mediocri e diversamente ladri (e la paleoEuropa)

"Sarò antieuropeista, io non voglio né l'euro né pagare le tasse per dare i soldi a quelli lì: non pago una lira per dare i soldi alla Consulta, a Moretti, a Scaroni. Odio Conti, lo arresterei, perché uno che mette le pale eoliche in tutta Italia e gli do anche sei milioni di euro..." È un Vittorio Sgarbi furioso quello che interviene a Piazzapulita di Corrado Formigli, su La7, raccogliendo peraltro, con il suo intervento contro i rincari dovuti all'introduzione dell'euro e le spese dei maxi-stipendi dei dirigenti pubblici, applausi scroscianti da parte del pubblico in studio. Tratto da La7.it  VIDEO

Ferrara, affaire Grisu made in MaiVisto e Zappaterrra

A un anno dalla consegna delle chiavi dello spazio, l’esperimento nella ex Caserma di via Poledrelli continua. Grisù va avanti. Con qualche differenza rispetto al passato. La più importante vede i lavori, dopo i problemi di irregolarità resi noti dall’inchiesta di Estense.com, proseguire nella giusta direzione. Nel consiglio direttivo indicato nel sito non figura più l’architetto Giangi Franz e la moglie, l’assessore Roberta Fusari, che aveva difeso a oltranza il progetto anche di fronte all’assenza di agibilità dell’immobile e alla mancanza di un cambio di destinazione d’uso, non figura più tra i sostenitori come professionista privato.

Sparisce dal sito anche la premessa iniziale della mission, che prevedeva di “riattivare l’immobile senza finanziamenti pubblici, ma grazie agli investimenti delle giovani imprese e degli sponsor tecnici”. Ora infatti l’associazione cerca finanziamenti attraverso bandi pubblici.


 

Delle 18 imprese iniziali che facevano parte di Spazio Grisù ora sono rimaste dodici, “molte delle quali – fa sapere l’associazione – stanno ricevendo premi e riconoscimenti prestigiosi nei diversi settori in cui operano”. Sei di esse sono “quasi definitivamente insediate”. Si tratta di Tryeco 2.0, Innova, OBST, Spaziografia, BasaCicli e UnbelD’. Mentre le altre sei si stanno insediando ArchLivIng, Dorotea, Kappalab, Opus Incertum Lab, OURLab (Other Urban Resources Lab) e WormA.


 

Dei 4000 mq. dello stabile di proprietà della Provincia di Ferrara, attualmente è occupato circa un 50%. Per gli altri spazi il bando di ammissione è sempre aperto: sono in corso nuove selezioni da parte del consiglio direttivo dell’associazione non profit per assegnare i locali della ex Caserma ancora liberi. Le imprese culturali creative che fossero interessate a fare domanda per essere ammessi, possono quindi trovarla sul sito di Spazio Grisù, a questo indirizzo: http://spaziogrisu.org/ammissione/.


Intanto, si legge in un comunicato, si sta procedendo gradualmente alla trasformazione e alla messa a norma degli spazi: “si tratta di un percorso progettuale “adattivo”, sviluppato da Grisù insieme agli architetti di OURLab e ai tecnici della pubblica amministrazione, che prevede la possibilità di rendere aperto e flessibile il progetto, pur utilizzando le pratiche edilizie previste dalle norme vigenti”.,,,,,,

........Estense com  continua

M5Stelle Ferrara: per una nuova ecocittà

*ESTENSE COM di Giacomo Borgatti

La verità è là fuori: non si tratta della frase di lancio di un popolare telefilm anni ’90 ma della conferenza sui rifiuti tenuta dal gruppo di Ferrara del Movimento 5 Stelle, i Grilli Estensi, nella serata di ieri – venerdì 28 marzo – alla sala della musica di via Boccaleone 19. Un incontro per parlare a 360 gradi delle problematiche e delle soluzioni più o meno conosciute che riguardano i rifiuti: dalla gestione alla raccolta differenziata, la riconversione in energia o in altri oggetti ma, soprattutto, i danni all’organismo causati da nanoparticelle come il Pm10 che nascono dallo smaltimento ovvero nel momento della combustione.


 

“Queste particelle causano tumori ai polmoni, ormai non è più un segreto – afferma Luigi Gaetti, senatore 5 Stelle e medico specializzato in anatomia patologica -. Queste polveri causano anche coagulazione del sangue che può portare all’embolia polmonare. Dobbiamo capire che le forme di combustione, di qualsiasi tipo, sono dannose – aggiunge il senatore -; lo sapeva anche il buon Dio quando mise il fuoco all’inferno”.


 

“Ci troviamo in una situazione in cui c’è una grossa malagestione del sistema rifiuti a Ferrara e nell’intero Paese – sostiene il medico ambientalista Luigi Gasparini -. Abbiamo bisogno di affrontare la questione con più moralità, in modo da rispettare le future generazioni, per ottenere così più vantaggi sia da un punto di vista salutistico sia economico. Il mio messaggio è preoccupante ma sono anni che le amministrazioni non fanno nulla al riguardo”. Anni in cui più volte in varie zone della città, due su tutte corso Isonzo e Villa Fulvia, è stato superato ampiamente il limite massimo di Pm10 nell’atmosfera che, secondo la legge, dovrebbe essere quotidianamente in media una quantità minore di 50 milligrammi al metro cubo. Limite non superabile di oltre 35 volte, quindi giorni, all’anno. Se non fosse che, come nell’esempio riportato dal dottor Gasparini su dati dell’Arpa Emilia Romagna, nell’anno 2012 al 26 febbraio in zona corso Isonzo il limite era già stato superato 36 volte facendo sì che l’aria respirata fosse diventata fuorilegge. Il problema è che, come recita l’articolo 1 del decreto legislativo 351 del 4 agosto 1999, bisognerebbe “mantenere la qualità dell’aria ambiente, laddove è buona, e migliorarla negli altri casi”.


“Le strategie per evitare queste conseguenze disastrose esistono.....

estense com

Craftvism a Roma con EtsyItaliaTeam

ROMA PIAZZA NAVONA 11-18  29 3 2014

Marzo è il mese del Craftivism, e l’EtsyItaliaTeam non poteva non partecipare.

Craftivism è Craft+Activism, un neologismo creato da Betsy Greer nel 2013, indica tutte quelle iniziative per rendere migliore il mondo in cui viviamo partendo dalle cose belle fatte a mano e dal movimento handmade (produzione indipendente, DIY artigianato).
Ci troviamo nel centro di Roma armati di banner e cartoline con l’hashtag #handmaderevolution e #EITcraftivism, li fotograferemo vicino ai luoghi più rappresentativi della città per spargere i nostri messaggi per le strade e per l’etere.


L’obiettivo è quello di portare l’attenzione dei nostri concittadini sul valore del fatto a mano e sui problemi e le necessità della microimprenditoria artigianale.

Entriamo nello specifico:
I banner e le cartoline devono essere oggetti creati da voi e possono essere stampe, messaggi scritti a mano, ricamati, collages… ma se volete sbizzarrirvi ed essere più audaci potete farlo! Ovviamente rimanendo nella legalità. Più la vostra creazione sarà appariscente, originale o curata, più attirerà l’attenzione della gente e renderà forte il vostro messaggio.

Sabato 29 marzo ci saranno ben due gruppi in giro per la città:
appuntamento alle 11.00 in Piazza Navona davanti alla Fontana del Moro,
oppure alle 17.00 alla Statua del Pasquino nell’omonima piazza (e dove, se no? =P)

Nel corso della giornata aggiorneremo gli spostamenti del gruppo su questa pagina per consentire a chi desidera di aggregarsi.

Più informazioni sul blog del team:

http://etsyitaliateam.blogspot.it/2014/03/craftivismmonth.html

https://www.facebook.com/events/242876109232632/?notif_t=plan_user_invited

giovedì 27 marzo 2014

Lo specchio di fronte, primo romanzo di Vittorio Giacomelli

“Clara continuò a fissarlo, era completamente disorientata, non riusciva a credere a quelle parole. Marco, imperterrito, continuò il suo racconto: ‘Decisi di andare a fondo, di fare un viaggio virtuale, mi iscrissi in una chat d’incontri.’” Clara e Marco sono fidanzati da tanti anni, ma il loro rapporto non vive di pura passione, sembra quasi un’abitudine consolidata. Un amore che non viene consumato a causa dei dubbi di Marco sulla sua sessualità, dubbi che diventano paura e vergogna per un sentimento che mai avrebbe pensato di provare in vita sua. “Lo specchio di fronte” è il primo romanzo di Vittorio Giacomelli, edito nel maggio 2013 dalla casa editrice Intermedia Edizioni. L’autore è noto come musicista e compositore, nel 2012 pubblica il suo primo disco “Sabbia” ed un anno dopo “Gatto nero”. Una prima prova narrativa che fotografa la vita di una famiglia della cosiddetta Roma bene. Un intrico di storie di potere, sesso e soldi che palesa la leggerezza di azioni considerate eticamente scorrette. I personaggi sono ampiamente descritti nelle loro debolezze e nei loro segreti più oscuri, essi si muovono nello spazio a carponi, crescendo nelle loro emozioni e nelle loro convinzioni. Tutta la storia gravita attorno ad Osiride, mamma di Clara, Adelaide e Melissa. Osiride è una donna dal forte carattere che desidera ardentemente mantenere un tenore di vita alto per lei e per le sue figlie. Per questo motivo, più volte nella sua vita, ha giocato sporco ed aggirato le regole sociali ed etiche accompagnata dall’amica Lucrezia, dal carattere mite e pauroso. Inizialmente ci si chiede come una donna ambiziosa come Osiride possa tramare con la semplice Lucrezia, la risposta è palesata dall’autore stesso: le due donne rappresentano un equilibrio perverso, hanno bisogno l’una dell’altra. Le figlie di Osiride non conoscono la seconda vita della madre, ma nel corso della storia saranno portate a dubitare delle sue azioni poco pulite. La situazione delle tre è vista nelle loro relazioni amorose che hanno fine nello stesso momento. Un turbinio di emozioni e di follia che sfocia in sesso disperato e patricidio. “ […] se lui morisse prima di vendere tutti i suoi averi al figliaccio, passerebbe tutto a me, sarei il proprietario indiscusso, in qualità di unico erede, oltretutto agli attuali locatari sta scadendo il contratto d’affitto.” “Lo specchio di fronte” non ha la pretesa di condannare i suoi perversi personaggi, semplicemente li mostra ai lettori nudi e crudi come se fossero proprio di fronte ad uno specchio. Le angosce di ognuno di loro, uomo e donna, sono mostrate senza veli, e con cambiamenti di rotta insospettabili. Ognuno con il proprio universo da scoprire e da decifrare istante per istante. La scelta stilistica di Vittorio Giacomelli è vincente, il montaggio della storia è di tipo alternato e, dunque, ogni capitolo rappresenta un momento ben definito. Importante la scelta di mantenere salda l’idea di tempo, non ci sono flashback ne flashfoward, è sempre il presente il tempo nel quale gravitano i nostri protagonisti. Da segnalare una chicca: tutto il testo è scritto in lingua italiana a parte un dialogo fra due camerieri che invece è in romanesco. “Fu un attimo di dolore lancinante in un niente di tempo gli tolse tutte le forze, spalancò la bocca in cerca di ossigeno, non riuscì neanche a urlare tanto era il dolore, Lucrezia come una cavalla impazzita continuava a scalciare facendo sobbalzare il tavolo con tutti il suo peso sopra il piede di Luigi che ormai era ridotto a poltiglia.” Ricordiamo che sino al 31 marzo è possibile partecipare alla gara letteraria “Lo specchio di fronte” promossa da Oubliette Magazine e dall’autore Vittorio Giacomelli. Si partecipa gratuitamente. Written by Alessia Mocci Addetta Ufficio Stampa Info Partecipa al concorso http://oubliettemagazine.com/2014/02/24/gara-letteraria-gratuita-di-prosa-e-poesia-lo-specchio-di-fronte/ Facebook Vittorio Giacomelli https://www.facebook.com/vittorio.giacomelli.3 Facebook “Lo specchio di fronte” https://www.facebook.com/pages/LO-Specchio-DI-Fronte/1445118082379071 Acquista il libro http://www.intermediaedizioni.it/index.php Fonte http://oubliettemagazine.com/2014/03/24/lo-specchio-di-fronte-primo-romanzo-di-vittorio-giacomelli-uno-spaccato-sullodierna-roma-bene/

Matteo Renzi a Obama in Italia: «Yes we can anche noi»

Roma - L’immagine internazionale di Matteo Renzi esce indubbiamente rafforzata dal summit romano con Barack Obama. .....Andy-Wharol....jpg“adorazione” da parte di Obama che ci ha tenuto a ribadire anche durante la conferenza stampa con Renzi che ha invitato ufficialmente il Pontefice negli States: «La gente negli Usa impazzirebbe per vedere Papa Francesco», ha detto chiaramente l’inquilino della Casa Bianca.

Ma il presidente degli Stati Uniti ha elogiato anche il nuovo corso della politica italiana, tanto da incoraggiare Matteo Renzi a dire


.....Obama non cita direttamente gli F35 di cui l’Italia intende ridurre il numero, ma secondo l’inquilino della Casa Bianca il divario tra le spese di difesa Usa ed europee in seno alla Nato «è diventato troppo significativo». Il presidente degli Stati Uniti punta ad un equilibrio, per ottenere «il massimo della difesa con i soldi a disposizione», ma gli europei devono fare di più, anche perché la libertà ha un costo, come ha ricordato in questi giorni.

Renzi ha risposto affermando di condividere «il pensiero del presidente Obama, quando dice che la libertà non può essere considerata gratis». E per questo l’Italia ha sempre fatto la sua parte, consapevole delle proprie forze. Ma, ha aggiunto il premier, «il tema dell’efficienza dei costi della pubblica amministrazione e della difesa sono sotto gli occhi di tutti e, nel rispetto della collaborazione, provvederemo a verificare i nostri budget»..... C

http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2014/03/27/AQmYV6FC-napolitano_obama_anche.shtml

 

Este Edition, Ferrara: Anita Gramigna e L'organizzazione della conoscenza

L’organizzazione della conoscenza


Anita Gramigna


Insegna Pedagogia Sociale all’Università di Ferrara, è docente del Dottorato europeo con menzione di qualità di Huelva e di Granada (Spagna). Collabora attivamente con riviste specialistiche e case editrici di carattere internazionale. Svolge importanti incarichi scientifici e didattici presso prestigiose università straniere. Fra le ultime pubblicazioni ricordiamo: Estetica della formazione. La bellezza nella conoscenza (in coll. con M. Righetti e C. Rosa), 2008; Inquietudini euristiche. Saggi di estetica della formazione (in coll. con M. Righetti), 2010; Democrazia dell’educazione, 2010; L’ethos al tempo delle nanotecnologie (in coll. con F. Sancen Contreras), 2011.


    CONTENUTI


Lo scopo di questo lavoro è quello di presentare un sistema organizzato dei nodi concettuali salienti, ovvero di quei “luoghi teorici” considerati salienti, per la formazione nel sociale. Una mappa, come è noto, è sempre una organizzazione spaziale di punti di riferimento, di percorsi, di incroci, di snodi. Ma, nel campo della cognitività, poiché il suo paesaggio è tras-formativo e processuale, la “cartina stradale” deve essere flessibile, cioè prestarsi ad essere ampliata e integrata, a seconda del particolare campo cognitivo cui il soggetto, in quella circostanza, fa riferimento e in base alle sue esigenze peculiari. Insomma, a seconda della destinazione, dello scopo e degli interessi che lo muovono nel suo viaggio conoscitivo, questo strumento di lavoro si presterà ad un utilizzo personale e creativo. Ecco, allora, che la mappa non è più solo uno strumento fisso che ci consente semplicemente di leggere una realtà più o meno stabile. Al contrario, diviene un mezzo per muoversi con competenza entro un paesaggio - individuandone alcuni importanti punti di riferimento - ma anche per organizzarlo e precisarlo meglio. Di più: per tras-formarlo. Queste mappe cognitive sono esempi “in movimento” di come si può lavorare per preparare un esame, un colloquio di lavoro, un progetto formativo, una relazione, una unità didattica, eccetera.


Este Edition

Il Sole 24Ore- L'eterno ritorno dell'affaire Aldo Moro: BR o DC di Stato?

Gli ingredienti di un giallo ci sono tutti: la confessione post mortem, l'indagine di un poliziotto, la distruzione delle prove e la magistratura - quella romana - che comunque indaga: fine. Ma non è così se si parla del caso Moro. «Tutto è partito da una lettera anonima scritta dall'uomo che era sul sellino posteriore dell'Honda in via Fani. Diede riscontri per arrivare all'altro, quello che guidava la moto». Enrico Rossi, ispettore di Ps in pensione, racconta all'Ansa la sua inchiesta passeggiando sulle colline di Torino, a due passi da Superga.Tecnopolitica-Grillo-Chaplin-poesia-visiva-di-fvtvrgverra.jpg

 

Spiega con puntiglio e gentilezza sabauda che, secondo colui che inviò la lettera anonima - che si qualificava come uno dei due sulla moto - gli agenti avevano il compito di «proteggere le Br da disturbi di qualsiasi genere. Dipendevano dal colonnello del Sismi Camillo Guglielmi che era in via Fani la mattina del 16 marzo 1978».

 

Tutta l'inchiesta è nata da una lettera anonima inviata a un quotidiano nell'ottobre 2009. Eccola: «Quando riceverete questa lettera, saranno trascorsi almeno sei mesi dalla mia morte come da mie disposizioni. Ho passato la vita nel rimorso di quanto ho fatto e di quanto non ho fatto e cioè raccontare la verità su certi fatti. Ora è tardi,il cancro mi sta divorando e non voglio che mio figlio sappia. La mattina del 16 marzo ero su di una moto e operavo alle dipendenze del colonnello Guglielmi, con me alla guida della moto un altro uomo proveniente come me da Torino; il nostro compito era quello di proteggere le Br nella loro azione da disturbi di qualsiasi genere. Io non credo che voi giornalisti non sappiate come veramente andarono le cose ma nel caso fosse così, provate a parlare con chi guidava la moto, è possibile che voglia farlo, da allora non ci siamo più parlati, anche se ho avuto modo di incontralo ultimamente...».... IL SOLE 24 ORE

Italian Futurism (1909.1944): Reconstructing the Universe"

A differenza di Jules Verne che aveva individuato nell'America la base di lancio dell'avventura futurista, Marinetti non fu mai attratto da quella civiltà di metropoli e di conquiste. Solo artisti come Depero e Leone Castelli colsero il messaggio fecondo di quella terra dove si stava progressivamente trasferendo il testimone della creatività. Fu comunque la stessa America a scoprire tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e gli anni Cinquanta l'idea futurista, anche a causa dell'ostracismo decretato dalla critica ufficiale italiana all'arte futurista, colpevole agli occhi postbellici di connivenze con il passato regime fascista. Le opere del futurismo italiano finirono così oltre Atlantico: nelle case e in particolare nei musei a stelle e strisce si andarono a collocare i capolavori di Boccioni, Carrà, Balla e Severini in esodo dal Bel Paese, vittima dei ricorrenti e grotteschi conformismi e trasformismi della sua storia. Il Solomon R. Guggenheim Museum, invece, per una curiosa coincidenza, prendeva corpo a New York proprio in quel 1944 in cui si stava esaurendo la parabola del Futurismo italiano con la morte del suo fondatore Marinetti. In questi giorni quella fortunata istituzione rende omaggio all'avanguardia italiana, prendendo in considerazione l'intero periodo del movimrossotrevigrazianocecchiniento (1909-1944) e tutto il suo raggio d'azione dalle arti all'architettura, alla letteratura, al teatro, alla moda, al design, alla grafica, alla cucina. "Italian Futurism (1909.1944): Reconstructing the Universe" è il titolo appunto della manifestazione in corso al Guggenheim e che ha il merito di proporre una rassegna articolata ed inedita su quello che fu il fenomeno dell'invenzione della modernità in Italia, fino agli esiti estremi dell'aeropittura di Tullio Crali, che ancora ai giorni nostri rivelano una vitalità impressionante. La curatrice dell'evento, Vivian Green, sottolineando l'importanza della mostra, ha definito l''Italia una nazione di grandi innovatori, rifacendosi, nel complesso, al patrimonio di idee e di scoperte del genio di questo Paese: il Futurismo, quindi, rappresenta una pietra miliare nel percorso affascinante dell'italianità nel mondo. Casalino Pierluigi

Milano, Omegalfa di Giancarla Parisi, con Graziano Cecchini, Marcello Francolini, Roby Guerra

Giancarla Paisi_0001Vernissage "Omegalfa" di Giancarla Parisi via montenapoleone,8

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Studio Legale Sutti


Giancarla Parisi è lieta di invitarvi all'esposizione delle sue opere. OMEGALFA The Nemesis Paradeigma. Milano, 10-17 Aprile 2014 Presso gli uffici milanesi dello Studio Legale Sutti, in occasione del vernissage che si svolgerà in luogo nella serata del 10 Aprile a partire dalle 18, sotto il patrocinio della Associazione Italiana Transumanisti. Sarà presente l'artista. Le opere resteranno visionabili sino al 17 Aprile. La mostra vuole esprimere quel misto di speranza e paura tipica degli " ultimi giorni dell' impero", quando tutti, più o meno consapevolmente, stanno traghettando attraverso quel periglioso tratto di mare che conduce verso una nuova e misteriosa epoca della nostra storia, che per la prima volta potrebbe diventare finalmente transumana, sperando altresì che non diventi inumana. Giancarla Parisi Critica di Marcello Francolini: Giancarla Parisi attinge a piene mani sia nei confronti di una pittura retrò (Klimt, anche per l?uso di materiali di sapore ottocentesco come l?oro; il liberty, nella sua figurazione della suffragetta) sia nel mix post-pop fatto di fumetti manga, fantascienza, eroine protofemministe e colorazioni surrealiste. Al di là delle disseminazioni citazionali che sono presenti nelle opere della Parisi come normale bagaglio visuale dello Zeitgeist del XXI secolo, appare molto più importante mettersi al di qua del processo di visualizzazione per osservare un umanesimo tecnologico che trasuda dalle lividure epidermiche di queste madri-terre post-atomiche. In questa biografia specifica la tecnologia non è vista come via d?uscita dal mondo, come ?stato di Trance?, la Parisi mantiene cioè ben saldi i confini del corpo senza giungere né a una celebrazione acritica e completamente ottimistica, né a un?accettazione ingenua, che appunto, assuefà. All?opposto di ciò, qui la tecnologia è un?induzione a trascendere l?apparente, è un ?valore conoscitivo dell?immaginale? che stabilizza la forma. Così mentre la smaterializzazione in atto dei processi sociali avanza verso un progressivo assottigliarsi della materialità del mondo, l?indagine di Giancarla muove all?opposto partendo proprio dalla materialità del corpo, per insinuarsi nei desideri e stati interiori aspirando a ricucire una dis-identità collettiva attraverso un processo di ri-iconologizzazione dell?identità. Forme meditate e da meditare. Meditate sono le costruzioni articolate della forma mediante linee-forza sinuose, accondiscendenti, ferormotiche che stimolano il gusto e il tatto. Una volta disinibito, l?astante può meditare sulla complessità dei vari simboli disseminati sullo schermo. Ecco l?evidenziarsi di telepresenze in cui l?artifizio non è mediato dalla tecnologia ma è reso evidente dall?artificiosità dell?agire pittorico che avverte un reale desiderio di trans-umanizzare. Intervengono Marcello Francolini Graziano Cecchini RossoTrevi Libreria Futurista A cura di AIT Associazione Italiana Transumanisti Studio Legale Sutti www.giancarlaparisi.it www.sutti.it www.transumanisti.it infogiancarlaparisi@gmail.com Ufficio stampa Roberto Guerra. Per info: astronave3000@hotmail.it

mercoledì 26 marzo 2014

Il Sole 24Ore: Renzi e Grillo europei radicalmente scorretti

MATTEO-RENZI-TRIBUTE-2.01.jpgDopo il voto in Francia con l'avanzata dell'estrema destra «l'Europa deve prendere atto di un diffuso senso di contestazione e di antipolitica» e quindi «mettere al centro la crescita e la lotta alla disoccupazione». Lo ha detto il premier Matteo Renzi al Nuclear Security Summit all'Aja. Voto Francia di protesta, come in Italia Il premier traccia un parallelismo tra voto francese e italiano. Quello delle elezioni amministrative in Francia è definito«un voto locale, ma significativo», di «protesta», come accade «anche in Italia», ha detto Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/RRWW4

Roma segnala Roberto Pazzi e Riccardo Roversi per il dizionario letterario ferrarese

Primo dizionario (eBook) esaustivo sugli scrittori di Ferrara. Oltre 90 protagonisti della più recente Parola




 




Primo dizionario (eBook) esaustivo sugli scrittori di Ferrara. Oltre 90 protagonisti della più recente Parola

FERRARA - Roby Guerra, Dizionario della Letteratura ferrarese contemporanea (Este Edition/La Carmelina). Nel panorama culturale editoriale estense contemporaneo è il primo dizionario (eBook) esaustivo sugli scrittori di Ferrara, stilisticamente critico e non convenzionale (cifra "postmoderna", tra McLuhan, Roland Barthes, Jean Baudrillard, Jacques Lacan). Tra nomi celebri o noti a livello nazionale (Corrado Govoni… Marcello Simoni, Luigi Dal Cin, Gianni Toti, Stefano Tassinari, Diego Marani, Roberto Pazzi, Vittorio Sgarbi, Lucio Scardino, Guido Barbujani,, Lorenzo Mazzoni, Franco Patruno, Enzo Minarelli, Federica Manfredini, Michele Perfetti, Piermaria Romani, Riccardo Roversi, Emilio Diedo, Marco Felloni, Antonio Caggiano, Grazia Scanavini, Giovanni Tuzet, Vitaliano Teti, ecc., tra letteratura lineare, fantastica, sperimentale, visiva, sonora, digitale anche critico-letteraria); e autori relativamente meno noti ma criticamente significativi (Filippo Landini, Andrea Biscaro, Alberto Amorelli, Gaia Conventi, Monica Pavani, Marco Tani, Lamberto Donegà, Luvi Lu, Maurizio Ganzaroli, Sylvia Forty ecc.). Oltre 90 protagonisti della più recente Parola ferrarese, microbiografati e – in appendice - circa 30 interviste. -da Guerra: Dizionario... segnalato dalla stampa nazionale, Luuk Magazine e ReadMi(Milano), La Notiziah24 Roma (Ex Eccolanotiziaquotidiana), presentato in esclusiva per circa 30 puntate, abstract dal volume, Literary (Padova).Di seguito estratti minimi sugli stessi Roberto Pazzi e Riccardo Roversi.

(Su Pazzi..., certamente lo scrittore di Ferrara più significativo e celebre contemporaneo) "...Ulteriormente e più di recente, spicca Dopo Primavera, bellissimo titolo, ritorno di Roberto Pazzi a vertici letterari eretici (Frassinelli editore, 2008) sulla scia della primordiale produzione, quando apparve sulle scene delle poetiche italiane del secondo Novecento, tra gli innovatori cosiddetti Fantastici, sulla scia di Borges e Calvino.

(Su Roversi.. con lo stesso Guerra, il futuribile letterario ferrarese più significativo, fin dai tempi della rivista di Roma, Futurismo-Oggi, anni 90 )... "Nell’ultimo, Roversi incontra il Futurismo della parola che si abbandona alla sperimentazione, come in Nonostante, quando il paesaggio in primo piano evoca la Padania di Govoni o lo stesso Paolo Buzzi, forse il più classicheggiante dei poeti futuristi, dove Roversi in Serenezze e Proesie insiste felicemente sul verso prezioso e musicale".

CINQUEW ROMA

Alla ricerca del computer perduto...


*... splendido o articolo su  Steve Jobs...
In poche righe  l'autrice Francesca Angeli (blogger per Il Giornale) ha "rottamato" il complesso di Benedetto Croce, meglio di tanti libri...


Perchè Steve Jobs non è nato in Italia?


Superare la divisione tra Umanesimo e Scienza.  Una recente ricerca dell’Agenzia Nazionale di Valutazione (Anvur) http://www.anvur.org/index.php?lang=it  ha individuato tra i problemi che affliggono il sistema dell’Istruzione in Italia  <la persistenza di una separazione tra le cosiddette due culture: scientifica ed umanistica>.  Una frattura che non investe soltanto il mondo della scuola ma la nostra cultura. Anzi di più la nostra “Weltanschauung”. L’indagine Anvur con l’obiettivo di misurare le competenze generali degli studenti universitari italiani finiva tra le altre cose per rilevare come i ragazzi con ottimi punteggi nella parte “letteraria del test” non riuscissero ad avere lo stesso successo rispondendo ai quesiti “scientifico quantitativi” e viceversa ( http://www.ilgiornale.it/news/interni/universitari-pi-scarsi-diventano-tutti-maestri-1000768.html).

Nel leggere i risultati di quella ricerca  mi è tornato alla mente quanto detto da Walter Isaacson nella sua biografia di Steve Jobs: <La creatività nasce quando la duplice passione per il mondo umanistico e il mondo scientifico si combina in una forte personalità>.  Ho paura che il nostro sistema educativo sia molto indietro in questo senso per un’insieme di motivi non tutti riconducibili alla solita mancanza endemica di risorse ma anche appunto ad una sorta di “resistenza culturale” rispetto ad un dialogo più aperto tra questi due mondi che in realtà appartengono all’universo unico della conoscenza......C

Il Giornale by Francesca Angeli

Gianfranco de Turris, lettera a Dario Franceschini

Illustre Signor Ministro Franceschini, mi pare che Lei sia stato il primo ministro della storia della repubblica a inaugurare il proprio mandato con un gesto grandemente simbolico che è servito a sottolineare quale sarà la strada politico-culturale che intende percorrere e con quale stigma caratterizzarla.









Subito dopo il suo giuramento al Quirinale si è precipitato al Museo della Liberazione di Via Tasso. Poscia, per render noto al volgo il suo gesto senza attendere la carta stampata del giorno dopo, ha cinguettato su Twitter: «La mia prima visita di ministro al museo di via Tasso nelle stanze dove oltre duemila persone furono interrogate e torturate dai nazisti».
Ora, Illustre Ministro, nella Capitale di altre istituzioni che navigano fra «mille difficoltà» ce ne sono a iosa, dal Teatro Valle al Teatro dell'Opera, per citare i casi più clamorosi, ma la decisione di andare al Museo della Liberazione, cosa mai fatta da altri in precedenza (i comunisti/postcomunisti Veltroni, Melandri, Bray) è sintomatica e pone vari interrogativi sulla posizione e gli scopi di un ministero «culturale» come il suo. È verissimo: come dicono le sue biografie e i giornali ripetono, Ella è «figlio di un partigiano» proprio come illo tempore si diceva «figlio di un sansepolcrista», ma tutti si sono dimenticati di dire che Ella è anche «nipote di un fascista», suo nonno materno Giovanni Gardini, fascista della prima ora, amico di Balbo che seguì in Libia, e che dopo l'8 settembre scelse la Repubblica Sociale. Lo scrisse Giampaolo Pansa, ricordando le sue stesse parole, ne La grande bugia (2006). Ma, Ella scrisse, era «benvoluto da tutti», non si oppose a che la figlia sposasse un partigiano dc, era affettuoso con i nipotini. Insomma, un fascista atipico?

.................C   IL GIORNALE

Nuovi pianeti al di là del Sole

Il pianeta 2012 VP113 in un'immagine diffusa dalla NasaI confini del Sistema solare vanno ridisegnati: due astronomi americani hanno scoperto un nuovo pianeta, nano, che è stato battezzato "2012 VP113". Il piccolo corpo celeste viaggia su un'orbita il cui punto più vicino alla nostra stella è circa 80 volte l'Unità Astronomica (Ua), ossia la distanza tra la Terra e il Sole. Il nuovo pianeta è stato individuato da Chadwick Trujillo e Scott Sheppard e alla sua scoperta è stato dedicato un articolo da Nature.

Già una decina di anni fa era stato individuato, al di fuori del Sistema solare, un altro piccolo pianeta battezzato Sedna, ma la sua orbita si trova a "solo" 76 Ua. Secondo i due ricercatori, 2012 VP113 ha origine dalla nube di Oort, un luogo da dove provengono le comete che sfrecciano all'interno del Sistema solare. Un analogo posto, sempre al di fuori del Sistema solare, è la fascia di Kuiper, da cui provengono gli asteroidi e da dove i ricercatori credono provenga Sedna.

«La ricerca di questi oggetti lontani deve continuare, in quanto essi potrebbero dirci molto su come il nostro Sistema solare si è formato ed evoluto» dice Sheppard. Dalla quantità di cielo osservato, Sheppard e Trujillo hanno determinato che possono esistere circa 900 oggetti con orbite come Sedna e 2012 VP113, con dimensioni superiori a 1.000 chilometri, e che la popolazione totale della nube di Oort è probabilmente più grande di quella della Fascia di Kuiper....


C IL MESSAGGERO

 

martedì 25 marzo 2014

Azione Futurista per i Grilli Estensi/5Stelle Beppe GRILLO

Tecnopolitica-Grillo-Chaplin-poesia-visiva-di-fvtvrgverra.jpg(Photo visual poem- Tecnopolitica- Grillo-Chaplin di futurguerra da ImpulsesArt,  Galleria on Line) 

Ok, Grillo ha certificato i Grilli Estensi, che pure abbiamo criticato per certo ambientalismo secondo noi ancora troppo veteroverde e neoluddista. Poco importa, real e futurpolitik; pure movimento Grillo movimento da Internet e certamente anche in chiave futuribile attento a nuovi scenari tecnologici e energetici ad hoc, oltre a sacrosante battaglie contro le caste e i privilegi folli della casta politica generale con anche visioni umanistiche evolute. in ogni caso una rivoluzione culturale possibile e avanti anni luce ai vecchi politici e particocrazie varie. Lo zeitgeist è quello giusto... Anche Renzi ma a Ferrara non affidabili i renziani convertiti ultima ora. Nè i nuovi giovani o quelli originari hanno convinto Tagliani a farsi da parte per lanciare un candidato nuovo e giovane almeno e Tagliani e Modonesi e soci d'affaire PD locale, unico programma... in mera campagna elettorale con trovate meramente elettorali da mera prima repubblica. Tempi stretti, il carattere ferrarese è quello che è, postcontadino e conformista, artisti e intellettuali silenti sempre mandarini, splendidi Tagliani e Maisto alla maratona poetica da minculpop, noi no, mai servi, bene o male spiriti liberi!

 

E allora ferraresi aut aut: votate i Grilli Estensi, fosse rimasta in questa città un poco di libertà e dignità e amore per il futuro la chance sarebbe possibile. A Ferrara va cambiato il sistema operativo dopo 70 anni e da Sateriale in poi soprattutto negativi, regressivi, sempre piu orwelliani: non servono a nulla in questa fase, quando il problema è strutturale, neppure i contenuti precisi i programmi... Come un computer: i software 2014 non girano in sistemi operativi pre Vista. I Grilli estensi potenzialmente almeno sanno di essere nel 2014, non 50 anni indietro come tutti gli altri ( nel Centro Destra sembra di vedere Lascia o Raddoppia di Mike Bongiorno, nel PD pararenziano come accennato i giovani nuovi optano per la gavetta e il mandarinaggio anziché innestare svolte renziane doc e roittamatrici necessarie). Grillo e seguaci esprimono un nuovo sistema operativo per Ferrara ferma al windows 95! . Anche Tavolazzi lealmente li appoggia. E allora aut aut Ferrara: Vota il Futuro e lo dice un futurista che appoggia tranquillamente ora gli Ambientalisti di Beppe Grillo.

 

Roby Guerra (Azione Futurista) info wikipedia   scuola romana di filosofia politica  www.politicamente.net

Giovanni Sessa, Vita e filosofia di Andrea Emo. Tre presentazioni: Alatri-Fiuggi-Roma

Andrea Emo
Un Angelo prigioniero del proprio tempo


In occasione dell’uscita della monografia di Giovanni Sessa La meraviglia del nulla. Vita e filosofia di Andrea Emo (Edizioni Bietti, Milano 2014, con un inedito di Andrea Emo), tre incontri dedicati al grande filosofo veneto, il cui pensiero, oltre a essere fondamentale per comprendere il panorama filosofico del XX secolo, rivela sempre di più la propria sconcertante (in)attualità.

Giovedì 3 aprile h. 18.00
. Biblioteca comunale di Alatri
Via Roma 12

Ne parlano con l’Autore:

Sandro Giovannini – Edizioni Heliopolis

Andrea Scarabelli – Edizioni Bietti


Venerdì 4 aprile h. 17.30
. Palazzo Comunale di Fiuggi
P.zza Trento e Trieste 1

Ne parlano con l’Autore:

Sandro Giovannini – Edizioni Heliopolis

Andrea Scarabelli – Edizioni Bietti


Sabato 5 aprile h. 17.30. “L’Universale” - Roma
Via Francesco Caracciolo 12 (M. Cipro)

Ne parlano con l’autore:

Sandro Giovannini – Edizioni Heliopolis

Marcello Veneziani – “Il Giornale”



Nell’occasione verrà presentato il testo di Sandro Giovannini Nel presente eterno la felicità delle cose…VII note al testo di Giovanni Sessa su Emo (Heliopolis, Pesaro 2014).

https://www.facebook.com/events/263874337112402/?ref=22

Info: ufficio.stampa@edizionibietti.it


Ferrara, Tagliani-Zappaterra, rime da Risiko


asino rosso 2012Zappaterra e Tagliani: “L’idrovia fa economia”


Una visione e condivisione di intenti quella tra Provincia e Comune nell’ambito del maxi progetto dell’idrovia ferrarese. È stata infatti firmato dalla presidente della Provincia Marcella Zappaterra e dal sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani il protocollo d’intesa della partnership per la “rigenerazione sostenibile” della città di Ferrara. Una rigenerazione che ha un’unica parola chiave: economia.


“L’idrovia fa economia” è il motto lanciato all’unisono da Zappaterra e Tagliani. “È un motto giusto – si compiace la presidente provinciale – perché il progetto si propone di riqualificare e valorizzare l’asta navigabile che collega Ferrara a Porto Garibaldi in un’ottica culturale, turistica ed economica”. Se si è spiegato in lungo e in largo che i tre grandi poli di sviluppo sono Porto Garibaldi, copparese e Ferrara, l’incontro serviva per delineare i progetti che interessano nello specifico la città estense.


A Ferrara sono state individuate quattro aree di intervento (ambientale, logistica, turistica e ricerca) che riguardano tre zone (petrolchimico, darsena San Paolo e tecnolopolo). Se all’interno del territorio comunale, l’asse navigabile passerà in particolare per la darsena di San Paolo, attraversando il centro cittadino, a poca distanza dal Meis, per poi risalire, costeggiando il tecnopolo, fino all’area del petrolchimico per avvicinarsi al Po, sono tanti i progetti di sviluppo economico pensati a complemento della realizzazione dell’infrastruttura.


Innanzitutto per l’area ambientale interventi di potenziamento dell’impianto di trattamento delle acque del Polo Industriale di Ferrara e di consolidamento della penisola in zona biconca di Pontelagoscuro che, come assicura Tagliani, “renderanno ancora più competitivo il petrolchimico”. Sempre in zona, ma per quanto riguarda l’area logistica, verranno realizzate opere di adeguamento del raccordo ferroviario e della darsena interni al polo industriale di Ferrara, sul canale Boicelli. L’area di ricerca, invece, interesserà il tecnopolo per rafforzare la competitività e lo scambio tra università e imprese. Infine, per quanto riguarda l’area turistica, si tratta di riqualificare e valorizzare la darsena di San Paolo, su cui l’amministrazione comunale e provinciale punta molto.


“La Darsena ha le potenzialità per poter diventare il porto turistico di Ferrara – commenta il primo cittadino – per questo vengono confermati lo spostamento delle attività (riferendosi al cambio sede della nave-locale Sebastian Pub, ndr) e le iniziative per guardare la darsena come centro turistico del futuro, anche puntando sui privati che hanno dimostrato interesse nell’investire in questo settore”. Gli investimenti privati rappresenterebbe un’ancora di salvezza, o comunque di importante appiglio, per l’amministrazione. “L’idrovia è una realtà che inizia a dialogare con le imprese insediate – spiega Tagliani – e questo dialogo con l’imprenditoria industriale e turistica serve per ridurre i costi”. In pratica “l’occhio con cui guardiamo l’idrovia non è più da opera pubblica ma di dialogo con l’economia e l’imprenditoria” .


A entrare più nel dettaglio dei costi è l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici Davide Nardini. “Il protocollo d’intesa prevede investimenti privati sui 7 milioni di euro, mentre per l’investimento pubblico ci stiamo avvicinando complessivamente ai 72 milioni di euro”. Nonostante tutto si tratta di un “progetto preliminare” e che “sicuramente non riguarderà un appalto pubblico ma per stralci”. Il primo appalto, di 4 milioni di euro, riguarderà i sottoservizi e sembra partirà a settembre. Mentre per l’opera complessiva Nardini ipotizza “quattro anni, o comunque entro il 2020”. Intanto alla firma di questo protocollo d’intesa seguiranno l’accordo territoriale che coinvolgerà anche la Regione Emilia-Romagna e l’accordo di programma che veicoleranno i finanziamenti e gli interventi.





15 Commenti in: “Zappaterra e Tagliani: “L’idrovia fa economia””



 

Max, il vecchio Max ha scritto il 25 marzo 2014 alle 15:23


Cos’è che fa l’idrovia????

Ma basta buttare fumo negli occhi ai cittadini!!! Abbiamo tutti gli occhiali e vediamo benissimo cosa fa e farà l’idrovia ferrarese. Mi astengo dall’esprimere il termine che accompagna il verbo “fare”, per rispetto a chi legge ma credo che sia chiaro per tutti il concetto.

Poi la NOTIZIONA che provincia di Ferrara e comune di Ferrara, hanno condivisione di intenti!!!

Capperi, roba da Pulitzer!!

Ma non é che, per caso, zappaterra e tagliani, con i rispettivi codazzi, condividono anche il partito e l’attaccamento al seggiolino? Dritti alla meta anche contro chi li ha eletti!

Mi sembra di sognare!! Tutto ciò era già scritto nel libro mai scritto, ovvero era sottinteso che i vari “kompagni” sarebbero stati d’accordo in un “affaire” nel quale girano interessi a svariate cifre. Le coop edili ringraziano, naturalmente, e i cittadini pagano, naturalmente (tutto come previsto e come al solito).
Niente di nuovo sotto il sole, cari lettori.

estense com

Il Gramsci di Angelo d'Orsi

immagineGiovedì 27 marzo 2014 alle ore 18 nell’auditorium di palazzo Montani (piazza Antaldi, 2 – 61121 Pesaro), nell’ambito della serie “Incontri a palazzo Montani” proposta dalla Società pesarese di studi storici in collaborazione con il Comune di Pesaro (assessorato alla Cultura), la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e la biblioteca “Bobbato”, viene presentato il volume Saggi su Antonio Gramsci di Angelo d’Orsi, che ne discute con Francesca Chiarotto. Come mai la fine del comunismo reale non ha travolto la fama di Gramsci?

Antonio Gramsci (1891-1937), tra i fondatori del Partito comunista d’Italia nel 1921, arrestato nel 1926, scarcerato nel 1934 in precarie condizioni di salute che lo conducono a morte di lì a poco, è infatti l’autore italiano contemporaneo più studiato e tradotto nel mondo. Il libro di Angelo d’Orsi ne indaga il pensiero – sulla Grande Guerra, sul Risorgimento , sui rapporti fra Italia e Vaticano, ecc. – discutendone non solo le opinioni e i punti di vista ma tracciando anche i diversi momenti della fortuna di questo autore “interamente postumo”, e delineando pure gli abusi che del pensiero gramsciano si sono fatti, anche in tempi recentissimi.

Emerge così l’originalità delle riflessioni di Gramsci, perlopiù espresse nelle Lettere e, nel modo frammentario che si sa, nei Quaderni del carcere: un’originalità lucida, non solo centrale nella politica e nella storia della cultura in Italia, ma riconosciuta e apprezzata anche a livello internazionale.

Angelo d'Orsi, ordinario di Storia del pensiero politico all’Università di Torino, si occupa di questioni di metodo storico e di storia della storiografia, di storia della cultura e dei gruppi intellettuali. Presiede la Fondazione Salvatorelli, dirige la rivista "Historia Magistra", dirige il FestivalStoria che ha ideato e fondato. Tra i suoi libri, solo per ricordare alcuni dei più recenti, Il futurismo tra cultura e politica. Reazione o rivoluzione? (2009); L'Italia delle idee. Il pensiero politico in un secolo e mezzo di storia (2011); Il nostro Gramsci. Antonio Gramsci a colloquio con i protagonisti della storia d'Italia (2011); Alfabeto brasileiro. 26 parole per riflettere sulla nostra e l'altrui civiltà (2013).....C  VIVERE PESARO

New Economy 3.0: Roy Hopkins e il movimento Transition Town Transition a Milano

*DA BEPPE GRILLO M5STELLE BLOG

“Se la crescita globale e globalizzata andava bene per il ventesimo secolo, quando c’erano combustibili fossili a basso prezzo, ora non è più fattibile, bisogna utilizzare la resilienza e far sì che siano le persone normali a fare accadere il cambiamento.
Io viaggio per tutto il mondo e vedo che queste cose stanno accadendo.
I governi possono fare delle cose, le aziende e le imprese possono farne altre, ma per superare la crisi ci vuole la gente normale, che rappresenta la grande riserva di risorse, di energia, non sfruttata”. Rob Hopkins

Ciao, sono Rob Hopkins, uno dei fondatori del movimento “Transition Town Transition Network”. Uno dei progetti che abbiamo in atto è proprio la Transition Town, la Totnes. Sono a Milano per un paio di eventi che hanno a che fare con Transition.
Transition è un processo bottom up, parte dal basso verso l’alto per rendere la comunità locale resiliente. Non è un movimento politico, non è una cosa di destra odi sinistra, non è verde, non è contro la crescita né a favore della crescita, ma mira semplicemente a coinvolgere tutte le persone, la popolazione locale, nel creare questa forma di resilienza come forma di sviluppo economico.
Come forma di sviluppo abbiamo la creazione di società energetiche, di piccole società agricole, l'agricoltura urbana, il tentativo di rivitalizzare a livello locale le comunità, dare supporto a agli imprenditori locali. Nella città di Bristol, una delle Transition Town, c’è la valuta locale, hanno fatto la Sterlina di Bristol con il supporto dell'amministrazione comunale.
Se la crescita globale e globalizzata andava bene per il ventesimo secolo, quando c’erano combustibili fossili a basso prezzo, ora non è più fattibile, bisogna utilizzare la resilienza e far sì che siano le persone normali a fare accadere il cambiamento.
Io viaggio per tutto il mondo e vedo che queste cose stanno accadendo.
I governi possono fare delle cose, le aziende e le imprese possono farne altre, ma per superare la crisi ci vuole la gente normale, che rappresenta la grande riserva di risorse, di energia, non sfruttata.
Uno dei progetti realizzato recentemente da Transition Network è “The New Economy in Twenty Enterprises”, la nuova economia in venti imprese.......

C  BEPPE GRILLO BLOG

Piacenza: evento nazionale per Franco Califano con lo scrittore Pierfranco Bruni

Evento nazionale il 28 marzo prossimo con un Tributo a Franco Califano all’Hotel “Le Ruote”  Roveleto di Cadeo di Piacenza. Saranno presenti tutti i musicisti di Califano. Nel corso della manifestazione – evento sarà ospite d’onore Pierfranco Bruni per il suo libro dedicato, appunto, a Califano dal titolo: “Sulla punta di una matita non sono passati secoli” (Edizione Il Coscile) con l’Introduzione nel testo di Gigi Marzullo.


La serata sarà presentata da Max Viggiani e tra i musicisti saranno presenti Cinzia Baccini, Frank Del Giudice, Enrico Giaretta, Jaffa, Juan Carlos. Gli ospiti saranno accolti da Lorena, Giovanni e Massimiliano Villazzi.


Un evento eccezionale che punta ad offrire un percorso del maestro Califano, scomparso il 30 marzo del 2013, attraverso testi e musiche che hanno accompagnato generazioni.


Il libro di Pierfranco Bruni, è il primo testo edito ad un anno dalla scomparsa, propone un’articolata chiave di lettura attraverso elementi letterari e legami con la poesia del Novecento.


È il poeta illuminante nella devastazione delle macerie della modernità. Proprio per questo racconta gli uomini e gli amori, la fragilità e il senso, la bellezza e gli orizzonti dei sentimenti...


Pierfranco Bruni, parlando del suo libro, ha sottolineato: “Califano è un poeta. Tra la musica i suoni piani e ondulanti la sua voce scava tra le archeologie di questa contemporaneità e di questo nostro "mondo pessimo". La sua non è mai una leggerezza della vita. È saper ascoltate la vita tra le maschere le bellezze i sottosuoli i sogni... La noia non è mai assentarsi ma comprendere senza alcuna fuga il nostro attraversare tra i porti le risacche e il vento d'altura. C’è una ragnatela tra le parole che legano il senso e l’orizzonte.


“Sulla punta di una matita non sono passati secoli”. È questo il sottotitolo che Bruni ha posto al suo libro su Califano. Sono versi ripresi dai suoi testi. Restano come un’epigrafe.


Un evento nazionale su un poeta che ha cantato i suoi versi.



 


Avanguardia e Tradizione: Il Manifesto dei Burattini de Il Teatrino dell'ES


Ecco alcuni link per poter visionare parte dello spettacolo "IL MANIFESTO DEI BURATTINI", registrato da Flavia Franceschini (sorella del Ministro della Cultura Dario) in gennaio a Ferrara presso il suo atelier.

 

 

 

 

 

 

Buona visione. Cordiali saluti Vittorio Zanella e Rita Pasqualini. (338/2961206)

http://vimeo.com/33230433   (TG3 RAI E. R. Servizio di Giorgio Tonelli)



 PROPOSTA DI SPETTACOLO

"IL MANIFESTO DEI BURATTINI"


spettacolo sulle differenti tecniche di teatro d'animazione, dalla tradizione della Commedia dell'Arte alla sperimentazione di innovative tecniche e linguaggi espressivi.

Spettacolo presentato al 17° Festival Mondiale UNIMA - Budapest - 1996 e in altri prestigiosi festival nazionali ed internazionali di teatro di figura quali Spagna (2003 - Santiago de Compostela), Iran (2002 - Tehran - premio "MOBARAK D'ORO"), Lugano, Repubblica Ceca (1990 - Praga - "Central Pupput Theater"), Belgio (2007 - Bruxelles, Genk, Anversa, Liegi e Maasmechelen), Finlandia (2008 - 2010 - 2012 Vaasa. Ad ottobre 2013 Helsinki, Salo, Pietersari e Vaasa), Cile (2008 - Temuco, Capitan Pastene, Victoria, Angol, Traiguen). Paraguay (Assuncion 2009) , Brasile (Porto Alegre - Teatro Fondazione Governetiva "Mario Quintana" 2009 e 2012), Argen tina (Mission ed Obera 2009). Vincitore del premio "IN BREVE" (18/03/2008 - Firenze - Teatro Puccini) organizzato dalla Lega Italiana Improvvisazione Teatrale–Stazione di Confine-al "FESTIVAL NAZIONALE DEI CORTI TEATRALI" terza edizione "PREMIO- MIGLIOR CORTO ED INTERPRETAZiONE CATEGORIA PROFESSIONISTI"

TESTO, REGIA, BURATTINI, MARIONETTE ed OMBRE di Vittorio Zanella.


Varietà comico musicale e recitato.
Lo spettacolo vuole ripercorrere, dalle origini (vedi Commedia dell'Arte) ai giorni nostri, le differenti fasi del teatro di FIGURA O D'ANIMAZIONE, attraverso tematiche culturali differenti del nostro secolo, dedicato ai Maestri di Vittorio Zanella: Otello Sarzi Madidini, Maria Signorelli, Emanuele Luzzati. 

ABITI: dopo il loro matrimonio un uomo e una donna vanno a riposare. Appendono i loro abiti agli attaccapanni. Durante la notte si accende una luce e una musica magica, gli abiti si staccano dagli attaccapanni e iniziano a ballare un valzer vivendo una storia di tenerezza. Al mattino torneranno alla loro immobilità pronti per essere rindossati. Tecnica: marionette a filo mosse da un unico animatore. Musica: Valzer "Copelia" di Delibe. 
COMMEDIA DELL'ARTE: farse con Arlecchin Batocio, Pantalon Dè Bis ognosi, Balanzone, Sganapino e guarrattella con Pulcinella e la sua pivetta. Tecnica: burattini a guaina, recitazione dialettale e animazione a vista. 
COLAZIONE: una bocca affamata, da troppo tempo a digiuno, è alle prese con una tavola imbandita e dopo aver mangiato i cibi sulla tavola, mai sazia, ingoierà in modo comico anche il piatto, la tazza, la caffettiera e il pubblico presente. Tecnica: teatro con oggetti. Musica: jazz. 
IL VIOLINISTA: un Violinista un po' pazzo, dopo l'accordatura, durante il suo concerto, viene disturbato da una zanzara dispettosa, ma prima del concerto virtuoso coinvolgerà tutto il pubblico presente in un concerto con mani e piedi. Tecnica: pupazzo in gommaspugna. Musica: tzigana "Pacirka". 
SCARPE: breve storia di un bambino e di suo padre, rappresentati dalle loro scarpe. Il bambino giocando a pallone rompe i vetri della finestra e il padre lo sgrida. Pezzo tratto dalla partecipazione televisiva "Il Sabato dello Zecchino" Rai Due 1985. Tecnica: pupazzi. Musica di Vittorio Zanella: violino suonato su due corde a mo ghironda. 
INSETTI: una giornata dall'alba al tramonto nel mondo degli insetti, spesso vittime di pregiudizi che portano noi umani a volte a disprezzarne l'esistenza. Tecnica: teatro in nero, uso delle mani. Musica: jazz. 
TEMPI MODERNI: su musica moderna è la storia di un uomo che vive lo stress della vita moderna, fatto di tempi sempre più frenetici e convulsi, ma ogni tanto, così fa anche il grande pupazzo, ci si deve fermare a pensare per riprendere il giusto equilibro con noi stessi. Tecnica: pupazzo. 
ELFI: su musiche irlandesi il popolo dei folletti danza davanti alla sua Regina. Tecnica: marionette a bastone. Musica di Vittorio Zanella: la danza dei folletti con violino.
OMBRE DI UN CIRCO PASSATO: sulla piazza di un circo parigino di inizio secolo si animeranno i suoi protagonisti. Ombre cinesi su diapositive a dissolvenza incrociata dipinte dal (cugino di Vittorio) noto pittore milanese Alessandro Papetti. Musica: "La Marcia dei Gladiatori" di Fucik, o "Parade" di Erik Satie.
INDIANI: è la storia di due pellerossa che si chiamano in continuazione con il loro rispettivo nome.
I BURATTINI A MANO NUDA: omaggio ai grandi maestri burattinai del '900 Sergej Obratzov e Otello Sarzi Madidini. 
TECNICHE: burattini a guaina, marionette a fili, marionette a bastone, pupazzi, ombre cinesi, mimo, oggetti animati, uso delle mani.

Teatrino/Teatro dell'Es di Vittorio Zanella e Rita Pasqualini

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biblioteca, centro di documentazione, conferenze, ricerche storiografiche, expertise, film e cartoni animati

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