15 SETTEMBRE, conferenza stampa per Film Commision, il grande progetto per il cinema e l'arte visiva contemporanea, promosso da Alberto Squarcia e altri noti esperti culturali, del cinema e del video, ferrarese, italiano e internazionale.
sabato 12 settembre 2015
Pierfranco Bruni: Una originale metodologia didattica per leggere Dante attraverso il Novecento/ Nuova Cartella su Dante
Una originale metodologia didattica per leggere Dante attraverso il Novecento
Una Nuova Cartella realizzata da Pierfranco Bruni e Annarita Miglietta. Il pensiero dei linguaggi in un originale Edizione dello studio sul "De Vulgari Eloquentia"
Nuova e accresciuta edizione dello studio su Dante Alighieri. Un Dante che fa della parola il Pensiero. Pierfranco Bruni e Annarita Miglietta pubblicano, una nuova Cartella su Dante delle lingue e di un "vocabolario" tra antropologia e filosofia attraversando un mosaico del Novecento.Un originale studio sul percorso linguistico di Dante Alighieri e gli elementi di una geografia etno – antropologica costituisce il lavoro realizzato da Pierfranco Bruni (Responsabile del Progetto Etnie – Letteratura del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) e Annarita Miglietta (Docente dell'Università degli Studi del Salento).Proprio in occasione delle Celebrazione dei 750 anni della nascita di Dante, (Firenze, tra il 22 maggio e il 13 giugno 1265 – Ravenna, 14 settembre 1321), Pierfranco Bruni e Annarita Miglietta hanno riletto il "De vulgari eloquentia" attraverso un modulo didattico realizzando una Cartella con Schede dal titolo "Il pensiero delle lingue e le lingue nel pensiero", su alcune direttrici di fondo: la lingua, il linguaggio, la filosofia, la presenza etnico – simbolica.La nuova edizione si accresce di ulteriori schede attraverso le quali Dante viene letto da scrittori del Novecento: da Zambrano a Guenon, da Pascoli a Pavese a Fornaro.Un lavoro originale che permette di leggere Dante in una diversa metodologia didattica.
venerdì 11 settembre 2015
Ferrara. L. Veronesi e gli zombie-art-video-music
Uscito venerdì 4 settembre 2015, su tutti i portali digitali il singolo scritto e interpretato da Leonardo Veronesi "Non hai tenuto conto degli zombie" pubblicato dalla etichetta Jaywork di Paolo Martorana e Luca Facchini. Il progetto prevede l'uscita nella stessa data anche del videoclip ufficiale (regia di Nicola Scarpante) visionabile su youtube, che anticipa l'uscita imminente del quarto album di Veronesi dal titolo omonimo.
"Non hai tenuto conto degli zombie" è arrangiato e prodotto da Leonardo Veronesi e Francesco Cairo. Il brano rispecchia in pieno lo stile di Veronesi il quale ha voluto focalizzare il suo punto di vista sulla realtà circostante prendendo spunto dagli zombie, che in questo contesto rappresentano l'imprevisto, sono l'irrazionale che sovverte gli schemi, sono tutto ciò che sfugge al nostro controllo e sono al tempo stesso l'umanità che ci circonda perché non c'è più un confine netto tra noi e gli zombie.
Veronesi in modo ironico canta un quotidiano che per quanto rientri in uno schema di normalità ha sempre un margine di imprevedibilità, qualcosa che non si riesce a valutare, qualcosa che sfugge al nostro controllo… l'arrivo degli zombie appunto. Al tempo stesso siamo tutti talmente fuori controllo che finiamo per essere anche noi stessi zombie in una società sempre più conflittuale, litigiosa ma anche lobotomizzata dai media che creano un appiattimento mentale e uno stato di pensiero catatonico alla zombie appunto.
Il videoclip ufficiale è stato girato in una caldissima giornata di luglio in varie location di Ferrara per proseguire il progetto di "videoclip tour" nella nostra città che fa di Veronesi un testimonial perfetto di luoghi e scorci. I passanti si fermavano incuriositi dalla presenza di uno zombie che accompagnava Veronesi in ogni scena e cui ha prestato il volto l'autore Francesco Cairo perfettamente truccato da Carlotta Vignocchi e totalmente calato nella parte.
Leonardo Veronesi ancora una volta ha saputo creare divertimento di qualità con un video e un brano che mettono in luce la sua originalità. Attivo sulla scena musicale da alcuni anni ha pubblicato tre album (Uno, Domandario e L'Anarchia della Ragione) e ha nel suo curriculum anche prestigiose collaborazioni come autore. Contemporaneamente alla sua attività di autore alterna esibizioni live alla composizione di brani anche per altri artisti.
FONTE ESTENSE COM
giovedì 10 settembre 2015
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mercoledì 9 settembre 2015
Alla ricerca della filosofia di Moana, il libro introvabile
*LA FRUSTA LETTERARIA
http://www.moanamoana.it/autodiva/scrittrice/intro.html
"La filosofia di Moana". Storia di una autobiografia
Agli inizi di marzo 1991 Moana dichiara che sta scrivendo un libro sulla propria vita, una sorta di autobiografia, in cui farà il nome di molti dei suoi uomini tra cui anche un prete dai particolari gusti sessuali. Il semplice e autoreferenziale titolo Moana ("Flash", marzo 1991) sarà ben presto sostituito dal più colto La filosofia di Moana. Il riferimento alla letteratura erotica francese viene evidenziato da Laura Laurenzi che titola la propria recensione La filosofia nel boudoir ("Il Venerdì di Repubblica", 5 aprile 1991, p. 31) e da Claudio Lazzaro che descrive il libro come «qualcosa che sta a mezzo tra il memoriale, il diario intimo e la raccolta di "pensées"» ("Europeo", 12-22 marzo 1991, pp.50-53). Alla cultura francese, infatti, oltre ai contenuti, sembra riportare anche la forma manualistica che Moana ha voluto dare al testo. Non può comunque sfuggire la similitudine con La filosofia di Andy Warhol, il libro autobiografico dell'artista americano più amato da Moana che, infatti, ne possedeva una copia, edito in America nel 1975 e in Italia nel 1983 per i tipi di Costa & Nolan (II edizione 1990). Moana pensava che Warhol fosse simile a lei per «la stessa capacità di mettersi in mostra, di promuovesi, di apparire, di stupire, il disinteresse per la cultura ufficiale, l'amore per il denaro, il vouyerismo» ("Moana's Club", Album n. 1, maggio 1993).
Ma lasciamo a Moana il compito di descrivere il proprio scritto: «…il mio libro non è pornografico. Certo, ci sono gli argomenti erotici come quelli privati. E' un dizionario, centodieci pagine con foto in bianco-nero. Dalla A alla Z la mia filosofia di vita. L'ho scritto sotto forma di dizionario proprio perché sarei stata incapace di metterlo in quella narrativa. Sono sicura che il lettore apprezzerà quello che dico anche se non è scritto benissimo» ("Gazzetta del Mezzogiorno", 5 marzo 1991).
In altre interviste Moana rivela di aver dapprima redatto il testo come un memoriale, tanto che mostra il manoscritto all'inviato di "Epoca", ma poi "…ho pensato che era un po' presto … la mia età intendo … però non è detto che tra qualche anno … eccolo, ho trovato il manoscritto … vede è scritto proprio a mano …» ("Epoca", 1 maggio 1991).
Anche lo schernirsi sullo stile letterario è più piaggeria che altro. In realtà Moana è pienamente consapevole di aver scelto «una lingua molto "parlata", un taglio dialogato» e lo ha fatto «per essere alla portata di tutti» lasciando gli «esercizi di calligrafia al privato» ("La Gazzetta del Lunedì", 5 marzo 1991).
L'idea del volumetto si deve, a quanto racconta la stessa Moana a Lazzaro di "Europeo", alle Edizioni Prisma che dopo averla contattata «le avevano mandato una giornalista con 300 domande. Cinque cassette registrate. Ma quando la "negra" ha mostrato il fascicolo Moana non si è riconosciuta per niente. "Una cosa tremenda. Mi facevano passare per una vittima della celluloide."» ("Europeo", 22 marzo 1991).
Invece Noa Bonetti (Un'amica di nome Moana, Sperling & Kupfer Editori, Milano 1995), la giornalista a cui si deve la registrazione delle cinque cassette audio, racconta che l'idea nacque ai tavoli del Bar Vanni:
«Senti Moana, mi dici sempre di scrivere - quando vorrò - la tua vita. Ma perché non lo facciamo assieme? Perché non fare un libro a quattro mani? Trovo io l'editore?». Quindi iniziarono i racconti e le registrazioni con l'obbiettivo di far uscire il libro in contemporanea con il film Ecstasy (1989, regia Luca Ronchi). La prima lettura sembra abbia entusiasmato Moana: «Il libro è bellissimo. Mi riconosco appieno, perfettamente. Lo pubblichiamo e poi ci facciamo pure un film», che poi, però, ci ripensò: «Sai Noa, purtroppo dobbiamo accantonare il libro. Ma solo per adesso, te lo assicuro. Mi servono soldi per la casa che ho comprato sulla Cassia e l'unico sistema per averne tanti e subito, è che io tiri fuori qualcosa di spinto da vendere durante i miei spettacoli». Così ebbe termine, a dire della Bonetti, la collaborazione con la giornalista e prese corpo La filosofia di Moana.
Sicuramente l'idea di una biografia allettava Moana, ma ancora di più lo dovette fare l'idea di una autobiografia lei che, come racconta in La filosofia di Moana alla voce "Diario", da sempre scriveva «su agende, quaderni e fogli volanti gli avvenimenti della mia giornata, sensazioni e pensieri». È probabile, quindi, che il materiale accumulato casualmente prendesse man mano una forma più ordinata, più logica, dapprima come racconto autobiografico di tono memorialistico, infine in quel modo originale e definitivo che è La filosofia di Moana.
D'altronde in questo periodo Moana sente fortemente l'esigenza di prodursi in proprio. In questo senso, infatti, va inteso il rifiuto a pubblicare con case editrici note per diventare lei stessa editrice del proprio libro con il marchio Moana's Club, registrato appositamente.
L'idea sembra aver preso corpo lentamente. All'inizio di marzo Moana dichiara di volersi appoggiare «ad una casa per la distribuzione, ma le spese di stampa e soprattutto le responsabilità di fronte a querele o ad altri problemi legali le affronterei per conto mio» ("La Gazzetta del Lunedì", 5 marzo 1991), quindi di voler stampare e distribuire il libro in proprio «piuttosto che accettare tagli, censure, o anche l'impostazione di uno stile diverso dal mio» ("Europeo", 22 marzo 1991). Infine crea una propria casa editrice con il marchio Moana's Club, il cui logo un gatto con in bocca un topo viene ideato da Luca Ronchi, e vi pubblicherà come testa di serie la propria biografia. Inconsueta anche la scelta di distribuirla attraverso le edicole in modo da raggiungere «un pubblico più vasto». In realtà in questo modo Moana sa di arrivare velocemente e con sicurezza al "suo" pubblico, quello che le farà sostenere un orgoglioso «Io so che andrà a ruba» ("Gente", 9 giugno 1991). Tant'è che oggi il libro è introvabile!
La presentazione di La filosofia di Moana avviene il 30 novembre all'Osteria dell'Orso alla presenza di una quindicina di giornalisti. La sobrietà della cerimonia era già stata anticipata da Moana alla Laurenzi, giornalista di "la Repubblica": «Farò soltanto una cena ristretta con una quindicina di giornalisti a fine novembre, pochi giorni prima che esca il libro. Nessuna presentazione nuda alla Busi, nessuna festa cretina e dispersiva. Non è certo un libro che ho fatto per guadagnare dei soldi, anzi, per ora ce ne ho solo messi di tasca mia: più di 60 milioni per stampare 20 mila copie, mi sembra una follia. E poi quanto tempo ci ho speso: l'ho scritto, riscritto, cancellato, mi sembrava misero. E la scelta delle foto: le più significative della mia carriera, più quelle del mio album personale, io a sei anni con papa, a sette con la classe, io che faccio la prima comunione» ("la Repubblica", 2 novembre 1991). Moana accoglie i suoi ospiti in culottes e reggipetto di paillette nere sotto una vestaglia di seta nera lunga, stretta in vita da un solo bottone con gonna a ruota, maniche lunghe con polsi e spalle decorate in paillette e perle nere. Così, infatti, ancora oggi la vediamo sorridere porgendo il suo libro.
Per sostenere l'immagine di scrittrice Moana realizza un bel servizio fotografico con Elena Somarè con la famosa Olivetti lettera 35. In alcuni scatti la vediamo pensierosa e concentrata dietro la macchina da scrivere, altri in pose più ironiche e abiti più succinti accanto ad essa.
L'uscita del libro è preceduta da un certo clamore soprattutto per la curiosità sugli amanti di Moana di cui la pornostar ha promesso di dichiarare nome e cognome e di valutarne le performances con dei voti. Così accanto a Luciano De Crescenzo che alla notizia del libro telefona a Moana per sapere un po' ansiosamente la sua "pagella", troviamo il più flemmatico Arbore che dichiara «Se c'ero dormivo» ("L'Espresso", 17 novembre 1991), la difesa d'ufficio dell'allora compagna dell'ex tennista Nicola Pietrangeli, Licia Colò e la grande ombra di Bettino Craxi, l'unico di cui Moana non abbia fatto il nome.
Così Moana ha voluto dar forma all'aforisma ispiratore del libro Vivi come se dovessi morire domani e pensa come se non dovessi morire mai, motto di Seneca che Moana dice di aver tratto da Julius Evola ("Roma", 5 novembre 1991).
La filosofia di Moana
Vivi come se dovessi morire domani e pensa come se non dovessi morire mai
Di Moana Pozzi
Editore: Moana's Clubhttp://www.moanamoana.it/autodiva/scrittrice/intro.html
"La filosofia di Moana". Storia di una autobiografia
Agli inizi di marzo 1991 Moana dichiara che sta scrivendo un libro sulla propria vita, una sorta di autobiografia, in cui farà il nome di molti dei suoi uomini tra cui anche un prete dai particolari gusti sessuali. Il semplice e autoreferenziale titolo Moana ("Flash", marzo 1991) sarà ben presto sostituito dal più colto La filosofia di Moana. Il riferimento alla letteratura erotica francese viene evidenziato da Laura Laurenzi che titola la propria recensione La filosofia nel boudoir ("Il Venerdì di Repubblica", 5 aprile 1991, p. 31) e da Claudio Lazzaro che descrive il libro come «qualcosa che sta a mezzo tra il memoriale, il diario intimo e la raccolta di "pensées"» ("Europeo", 12-22 marzo 1991, pp.50-53). Alla cultura francese, infatti, oltre ai contenuti, sembra riportare anche la forma manualistica che Moana ha voluto dare al testo. Non può comunque sfuggire la similitudine con La filosofia di Andy Warhol, il libro autobiografico dell'artista americano più amato da Moana che, infatti, ne possedeva una copia, edito in America nel 1975 e in Italia nel 1983 per i tipi di Costa & Nolan (II edizione 1990). Moana pensava che Warhol fosse simile a lei per «la stessa capacità di mettersi in mostra, di promuovesi, di apparire, di stupire, il disinteresse per la cultura ufficiale, l'amore per il denaro, il vouyerismo» ("Moana's Club", Album n. 1, maggio 1993).
Ma lasciamo a Moana il compito di descrivere il proprio scritto: «…il mio libro non è pornografico. Certo, ci sono gli argomenti erotici come quelli privati. E' un dizionario, centodieci pagine con foto in bianco-nero. Dalla A alla Z la mia filosofia di vita. L'ho scritto sotto forma di dizionario proprio perché sarei stata incapace di metterlo in quella narrativa. Sono sicura che il lettore apprezzerà quello che dico anche se non è scritto benissimo» ("Gazzetta del Mezzogiorno", 5 marzo 1991).
In altre interviste Moana rivela di aver dapprima redatto il testo come un memoriale, tanto che mostra il manoscritto all'inviato di "Epoca", ma poi "…ho pensato che era un po' presto … la mia età intendo … però non è detto che tra qualche anno … eccolo, ho trovato il manoscritto … vede è scritto proprio a mano …» ("Epoca", 1 maggio 1991).
Anche lo schernirsi sullo stile letterario è più piaggeria che altro. In realtà Moana è pienamente consapevole di aver scelto «una lingua molto "parlata", un taglio dialogato» e lo ha fatto «per essere alla portata di tutti» lasciando gli «esercizi di calligrafia al privato» ("La Gazzetta del Lunedì", 5 marzo 1991).
L'idea del volumetto si deve, a quanto racconta la stessa Moana a Lazzaro di "Europeo", alle Edizioni Prisma che dopo averla contattata «le avevano mandato una giornalista con 300 domande. Cinque cassette registrate. Ma quando la "negra" ha mostrato il fascicolo Moana non si è riconosciuta per niente. "Una cosa tremenda. Mi facevano passare per una vittima della celluloide."» ("Europeo", 22 marzo 1991).
Invece Noa Bonetti (Un'amica di nome Moana, Sperling & Kupfer Editori, Milano 1995), la giornalista a cui si deve la registrazione delle cinque cassette audio, racconta che l'idea nacque ai tavoli del Bar Vanni:
«Senti Moana, mi dici sempre di scrivere - quando vorrò - la tua vita. Ma perché non lo facciamo assieme? Perché non fare un libro a quattro mani? Trovo io l'editore?». Quindi iniziarono i racconti e le registrazioni con l'obbiettivo di far uscire il libro in contemporanea con il film Ecstasy (1989, regia Luca Ronchi). La prima lettura sembra abbia entusiasmato Moana: «Il libro è bellissimo. Mi riconosco appieno, perfettamente. Lo pubblichiamo e poi ci facciamo pure un film», che poi, però, ci ripensò: «Sai Noa, purtroppo dobbiamo accantonare il libro. Ma solo per adesso, te lo assicuro. Mi servono soldi per la casa che ho comprato sulla Cassia e l'unico sistema per averne tanti e subito, è che io tiri fuori qualcosa di spinto da vendere durante i miei spettacoli». Così ebbe termine, a dire della Bonetti, la collaborazione con la giornalista e prese corpo La filosofia di Moana.
Sicuramente l'idea di una biografia allettava Moana, ma ancora di più lo dovette fare l'idea di una autobiografia lei che, come racconta in La filosofia di Moana alla voce "Diario", da sempre scriveva «su agende, quaderni e fogli volanti gli avvenimenti della mia giornata, sensazioni e pensieri». È probabile, quindi, che il materiale accumulato casualmente prendesse man mano una forma più ordinata, più logica, dapprima come racconto autobiografico di tono memorialistico, infine in quel modo originale e definitivo che è La filosofia di Moana.
D'altronde in questo periodo Moana sente fortemente l'esigenza di prodursi in proprio. In questo senso, infatti, va inteso il rifiuto a pubblicare con case editrici note per diventare lei stessa editrice del proprio libro con il marchio Moana's Club, registrato appositamente.
L'idea sembra aver preso corpo lentamente. All'inizio di marzo Moana dichiara di volersi appoggiare «ad una casa per la distribuzione, ma le spese di stampa e soprattutto le responsabilità di fronte a querele o ad altri problemi legali le affronterei per conto mio» ("La Gazzetta del Lunedì", 5 marzo 1991), quindi di voler stampare e distribuire il libro in proprio «piuttosto che accettare tagli, censure, o anche l'impostazione di uno stile diverso dal mio» ("Europeo", 22 marzo 1991). Infine crea una propria casa editrice con il marchio Moana's Club, il cui logo un gatto con in bocca un topo viene ideato da Luca Ronchi, e vi pubblicherà come testa di serie la propria biografia. Inconsueta anche la scelta di distribuirla attraverso le edicole in modo da raggiungere «un pubblico più vasto». In realtà in questo modo Moana sa di arrivare velocemente e con sicurezza al "suo" pubblico, quello che le farà sostenere un orgoglioso «Io so che andrà a ruba» ("Gente", 9 giugno 1991). Tant'è che oggi il libro è introvabile!
La presentazione di La filosofia di Moana avviene il 30 novembre all'Osteria dell'Orso alla presenza di una quindicina di giornalisti. La sobrietà della cerimonia era già stata anticipata da Moana alla Laurenzi, giornalista di "la Repubblica": «Farò soltanto una cena ristretta con una quindicina di giornalisti a fine novembre, pochi giorni prima che esca il libro. Nessuna presentazione nuda alla Busi, nessuna festa cretina e dispersiva. Non è certo un libro che ho fatto per guadagnare dei soldi, anzi, per ora ce ne ho solo messi di tasca mia: più di 60 milioni per stampare 20 mila copie, mi sembra una follia. E poi quanto tempo ci ho speso: l'ho scritto, riscritto, cancellato, mi sembrava misero. E la scelta delle foto: le più significative della mia carriera, più quelle del mio album personale, io a sei anni con papa, a sette con la classe, io che faccio la prima comunione» ("la Repubblica", 2 novembre 1991). Moana accoglie i suoi ospiti in culottes e reggipetto di paillette nere sotto una vestaglia di seta nera lunga, stretta in vita da un solo bottone con gonna a ruota, maniche lunghe con polsi e spalle decorate in paillette e perle nere. Così, infatti, ancora oggi la vediamo sorridere porgendo il suo libro.
Per sostenere l'immagine di scrittrice Moana realizza un bel servizio fotografico con Elena Somarè con la famosa Olivetti lettera 35. In alcuni scatti la vediamo pensierosa e concentrata dietro la macchina da scrivere, altri in pose più ironiche e abiti più succinti accanto ad essa.
L'uscita del libro è preceduta da un certo clamore soprattutto per la curiosità sugli amanti di Moana di cui la pornostar ha promesso di dichiarare nome e cognome e di valutarne le performances con dei voti. Così accanto a Luciano De Crescenzo che alla notizia del libro telefona a Moana per sapere un po' ansiosamente la sua "pagella", troviamo il più flemmatico Arbore che dichiara «Se c'ero dormivo» ("L'Espresso", 17 novembre 1991), la difesa d'ufficio dell'allora compagna dell'ex tennista Nicola Pietrangeli, Licia Colò e la grande ombra di Bettino Craxi, l'unico di cui Moana non abbia fatto il nome.
Così Moana ha voluto dar forma all'aforisma ispiratore del libro Vivi come se dovessi morire domani e pensa come se non dovessi morire mai, motto di Seneca che Moana dice di aver tratto da Julius Evola ("Roma", 5 novembre 1991).
12 sett 2015 a Trento L’Ensemble danza estense- Gym&Tonic di Luisa Taglian
12 sett 2015 a Trento
L'Ensemble danza estense- Gym&Tonic di Luisa Tagliani va in tournee a Trento sabato 12 settembre.
Alle ore 11 per inaugurare la mostra di psichiatria di risonanza internazionale "Psichiatria, un viaggio senza ritorno". Con coreografie di repertorio classico e di danza contemporanea di Luisa Tagliani, danzeranno alice asia bergagnin, Ilaria Bertoli, Annalisa Dallagà, Isabella Minutillo ed Eleonora Petrucci.
Luisa Tagliani, che quest'anno insegnerà stabilmente a tutti i corsi della scuola, ringrazia di cuore i genitori delle sue talentuosissime allieve.
martedì 8 settembre 2015
Ferrara, la Forza Espressiva di Maurizio Ganzaroli
La ragazza invisibile: acrilico su tela-misure 40 per 50-semrpe dalla produzione "les jeunes filles de l'obscuritè". è tra i lavori presentati da Maurizio Ganzaroli nella sua nuova mostra LA FORZA ESPRESSIVA , Galleria Artè Primaluce, Ferrara, inaugurazione, 12 settembre 2015.
https://www.facebook.com/events/1647002012185119/
https://www.facebook.com/events/1647002012185119/
Vitaldix T Rose e altri : I venerdì della Serrezzùla di Anna Misurale - Spettacolare Festa Rossa il 28 Agosto 2015
Venerdì 28 agosto scorso alla Serrezzùla di Anna Misurale,brillantissima FESTA ROSSA inneggiante l'estate. Vitaldo Conte con le T Rose, Carmen De Stasio, Salvatore Luperto, Luisa Spagna, Paolo Pacciolla, Piero Rodio, Federico Nardelli proporranno ritualmente azioni performative sull'Eros e sul Rosso predisponendo i presenti (che per l'occasione indosseranno un indumento o un simbolo rosso) al ritmo dionisiaco della danza.
a cura di " I venerdì della Serrizzùla"
Cristina Caiulo, Salvatore Luperto, Anna Panareo
alla "SERRIZZÙLA" di Anna Misurale si terrà una Festa Rossa
Vitaldo Conte poi come Vitaldix T Rose
(T Pertoso, L Baldieri, G Casale, G Lulli)
Eros Rosso
(scrittura rumore desiderio)
Vitaldo Conte ripercorre attraverso testi due eventi espressi in rassegne storiche – "Rosso paranoico" in Luxon (Bondeno 1984), "Il borderline rosso dell'amore" in Accordi di luce (Parma 1998) – poi come Vitaldix T Rose in parola-suono "CibAzione d'Amore" nella V Biennale d'arte cont. (Anzio 2015).
Carmen De Stasio
SENSIBILITA' ROSSO-FONICA
Liberamente tratta dal racconto Ladybird, presente in «Come raccontare la magia delle parole» (Edizioni Arianna, Palermo, 2014), l'azione performativa realizza il sincronico-sincromico incontro tra immaginazione e meditazioni di una coccinella nella rappresentazione orfica della sua realtà.
Adagiata su una foglia di rabarbaro, Ladybird infiora un labirinto di luce vermiglia e ondeggia tra le sinuosità di un ambiente che ella stessa colora del rosso della sua corazza nel balenio di oscure fiammelle.
Salvatore Luperto
Il sensuale Eros
Nell'incanto della luna piena, Eros bisbiglia parole che parlano il canto dell'assiolo, la frescura di una notte d'agosto, gli umori di corpi danzanti, il colore scarlatto di gelsomini notturni. Ognuno pervaso di sensazioni nuove si muove al ritmo sonoro della festa rossa.
Luisa Spagna Paolo Pacciolla
Raja
Raja, dal sanscrito 'sangue mestruale ' prende spunto dalla Yogini N.61 delle carte oracolari Yogini of Hirapur Oracle progettate, disegnate e commentate da Luisa Spagna.
Musiche originali di Paolo Pacciolla eseguite su Axis.
Piero Rodio Federico Nardelli
Ambientazioni sonore e luminose
Salvatore Luperto
Presenta
lunedì 7 settembre 2015
Il "rivoluzionario transumanista" Tommaso Tosi a discutere all'evento filosofico per giovani talenti
Il suo testo selezionato come potenziale vincitore del concorso dell'Università Vita-Salute San Raffaele
La Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, nella quale insegnano alcuni tra i filosofi più famosi e pubblicati a livello nazionale ed oltre, ha organizzato un contest per dare ai giovani più capaci ed abili ad esercitare il pensiero e la riflessione un'occasione per esprimersi e far conoscere quanto di interessante hanno da dire: dopo il successo dell'iniziativa dello scorso anno, un evento partecipato nel quale i ragazzi selezionati hanno avuto modo di discutere circa la loro idea di filosofia con i docenti della facoltà (che ha attirato l'attenzione dei media nazionali, anche con un servizio di Studio Aperto), quest'anno le giovani promesse dovranno esporre le loro posizioni in materia di "talento e merito".
Mediante una selezione preventiva sono stati scelti alcuni tra coloro che hanno proposto un testo di propria produzione sull'argomento: questi sono stati invitati all'evento mediatico di quest'anno, organizzato sempre dalla San Raffaele a Milano, nel quale i "talenti filosofici" - questo il nome ufficiale del concorso - avranno la possibilità di discutere il loro pensiero con alcuni dei docenti della Facoltà, nonché con alcuni fra i filosofi italiani più noti e apprezzati (Massimo Cacciari, Roberta De Monticelli, Massimo Donà, Claudia Bianchi, Matteo Motterlini, Andrea Tagliapietra, Roberto Mordacci, Diego Fusaro).
Tra i partecipanti ci sarà anche Tommaso Tosi, appena 21 anni ma già appassionato conoscitore degli ambiti della filosofia e della matematica, della fisica e della tecnologia, ben formato negli studi filosofici e tecnico-scientifici ed in procinto di fondare un'organizzazione - Rivoluzione Transumanista - finalizzata alla trasformazione della cultura e della politica europea ed internazionale secondo i principi filosofici ed etici del transumanesimo, nonché volta a favorire il progresso scientifico e tecnologico nelle ricerche genetiche, biomediche e meccatroniche contro l'invecchiamento biologico.
Il testo col quale ha partecipato e che dovrà discutere, dal titolo "Genio naturale e artificiale. Microsaggio filosofico-scientifico sul talento e sul merito nell'età della tecnica" esplora la possibilità, più che realistica nel prossimo futuro, di costruire intelligenze artificiali che riproducano esattamente ogni talento umano, analizzando filosoficamente le prospettive di automazione che l'imminente quarta rivoluzione industriale renderà verosimili in vista di un mutamento transumanista radicale della società, dando modo di rivalutare il rapporto tra uomo e macchina e tra filosofia, scienza e tecnologia.
Nel microsaggio si ripercorrono brevemente le problematiche tecnologiche e filosofiche che si presentarono negli anni '60 con l'avvento dell'IA, coniugando riflessioni di carattere teoretico e fenomenologico a considerazioni scientifiche sui dati recentemente offertici dall'informatica e dalle neuroscienze, fino a discutere delle implicazioni sociali e politiche di una quarta rivoluzione industriale dell'automazione del lavoro, in stretta connessione ad una trasformazione etica e valoriale, di cultura e d'identità, con la quale sarà necessario affrontare i cambiamenti epocali che le tecnologie informatiche, robotiche, biomediche e genetiche genereranno nei prossimi decenni - una svolta dalle proporzioni titaniche che l'autore chiama per l'appunto "rivoluzione transumanista".
Un'occasione, dunque, per far conoscere le idee e le posizioni transumaniste al pubblico italiano, al giorno d'oggi ancora poco comunicate e diffuse.
La premiazione dei vincitori e la discussione si terrà al suddetto evento, aperto al pubblico, che si terrà giovedì 10 settembre, alle ore 14.30, presso la Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele (via Olgettina, 58 – 20132 Milano).
Roby Guerra
INFO http://www.unisr.it/view.asp?id=10466
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