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giovedì 29 aprile 2010

1945-Corriera fantasma a S. Possidonio( Modena)

S. Possidonio è un Comune della provincia di Modena a pochi chilometri da Mirandola. Nell'immediato dopoguerra, e precisamente subito dopo pochi giorni dal 25 aprile, in moltissime  regioni  italiane, furono commessi eccidi e massacri proprio ad opera di coloro che salirono sui carri americani con il loro fazzolettino rosso inneggiando alla libertà!! Non si intende ,naturalmente tutti,ma una numerosa "masnada" di delinquenti che hanno insanguinato vergognosamente l'Italia e il 25 aprile.La storia, che è sempre stata solo unidirezionale,non ha mai scritto la verità sugli eccidi compiuti da partigiani, a guerra finita.Forse perchè l'elenco era talmente lungo da far vergognare e inorridire persino il lettore.Esempio: La strage di Oderzo( a cura dei partigiani della Brigata garibaldi ")-vittime furono 144 fra i giovani ufficiali della scuola - Il massacro di Schio( Vicenza) - La strage delle ausiliarie - la strage di Bologna -  l'eccidio dell'Ospedale psichiatrico di Vercelli - L'olocausto della "Monterosa" - le stragi di Sondrio, di Modena,di Codevigo (Padova ),di Rovetta ( Bergamo) .........
Emblematico è stato il ritrovamento della " Corriera fantasma" o della " Corriera della morte" sotterrata in un campo del comune. Si trattava di un veicolo che fu messo a disposizione della Santa Sede,con bandiera Vaticana, per il rientro dei soldati  dal fronte a guerra terminata, e precisamente nel maggio 1945, dove furono fatti salire anche tanti allievi ragazzini di età inferiore ad anni 17.
Ma la corriera fu fermata a S. Possidonio da un gruppo di partigiani  e i passeggeri furono uccisi e seppelliti con ferocia inaudita.
Solamente nel 1950/51,dopo il processo ,dove furono condannati ( per modo di dire)i partigiani, autori dell'eccidio, si potè procedere
ad una ricostruzione dei fatti. Furono ritovate parecchie ossa appartenenti alle vittime dell'eccidio nelle campagne di S. Possidonio e precisamente nel cosidetto " Fondo Pacchioni".
Da alcuni anni, per opera del prof. giorgio Zavagli,docente universitario di medicina all'università di Ferrara,del dott. romolo magnani,del geom.Carlo Bellini e dell'avv.Roberto Lodi, su di un lotto di terreno acquistato da privati e sul posto dove fu compiuto l'eccidio della "Corriera fantasma", è stata eretta una semplice croce,alta quasi quattro metri e mezzo con su scritto :" In ricordo delle vittime trucidate dal piombo partigiano a guerra finita "
Nell'anno 2006,grazie ad una donazione dell'autrice,nella persona della scultrice ferrarese, MIRELLA GUIDETTI GIACOMELLI, ai piedi della croce è stata posta una scultura bronzea raffigurante una madre che piange i propri figli.

Si dice che l'ANPI abbia fatto di tutto per impedirne la realizzazione e la deposizione del monumento all'eccidio.

                                                      CRUDELIA  DEMON

http://trovacinema.repubblica.it/film/trailer/il-sangue-dei-vinti/352563

domenica 25 aprile 2010

La Resistenza Tricolore

petacco mazzucca.jpgda Il Sole 24 Ore   La Resistenza Tricolore di Arrigo Petacco e Giancarlo Mazzuca

8 settembre 1943: dopo la proclamazione dell'armistizio da parte del maresciallo Badoglio e la fuga di Vittorio Emanuele III e del governo a Brindisi, i militari italiani, abbandonati al loro destino, si trovarono di fronte a una drammatica scelta: stare con il re o con il duce? Seguirono ore febbrili, durante le quali i tedeschi, i nuovi nemici, non faticarono molto a impadronirsi della parte non ancora liberata della penisola. Contro di loro ebbe inizio la Resistenza. Con questo termine s'intende, in genere, la Resistenza partigiana, attiva soprattutto dal giugno 1944, giacché la storiografia ufficiale pare avere dimenticato la dolorosa vicenda dei tanti militari che, in obbedienza agli ordini ricevuti e mantenendo fede al giuramento prestato, rifiutarono di arrendersi ai nazisti e morirono combattendo, non soltanto in Italia ma anche nei Balcani, in Corsica, nelle isole dell'Egeo e nelle altre lontane località presidiate dalle nostre truppe. Arrigo Petacco e Giancarlo Mazzuca, con l'ausilio di documenti storici e testimonianze dirette di coloro che si trovarono a vivere quelle ore cruciali, ridanno voce a una memoria ingiustamente trascurata.

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