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martedì 4 marzo 2025

Futurismo-ecologista ante litteram...

 https://romamobilita.it/it/node/24193

Erano innamorati dell’elettricità. Ne avevano salutato l’avvento come una rivoluzione. Ne intuivano le potenzialità presenti e future. Erano arrivati - e c’è una fase di Marinetti bene evidenziata nel percorso della mostra – a prefigurare invenzioni che sarebbero arrivate molti decenni dopo come il telefono senza fili o il computer. Sul versante della mobilità amavano il tram. Anch’esso a trazione elettrica. Un mezzo che non a caso è raffigurato in un celebre quadro di Carrà (esposto nella mostra in corso alla Gnam, ndr). Nel 1911 lo rappresenta come un collegamento tra il cittadino e la vita urbana. Come una fusione con la città circostante”.

La velocità, le auto da corsa, gli idrovolanti ma anche i treni…

“Questo aspetto dei futuristi è poco conosciuto e approfondito. Marinetti amava moltissimo il treno. A maggior ragione avrebbe utilizzato ed esaltato l’utilità di quello a trazione elettrica (che in qualche modo aveva intuito e prefigurato ma non ha fatto in tempo a vedere, ndr). L’elettricità era, per lui, il più importante vettore verso l’innovazione. Marinetti considerava Marconi un sinonimo di futuro. E c’è un elemento temporale che li accomuna: nel 1909 viene pubblicato, sul giornale francese Le Figaro, il Manifesto Futurista. Nello stesso anno Marconi vince il premio Nobel per la Fisica. Non è una coincidenza”.