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Roma, 17 luglio 2012 - Sala Mostre e Convegni - Gangemi Editore
E' stato presentato il volume ANTONIO FIORE, "Dal neofuturismo AGRA' alla Cosmopittura", a cura di Massimo Duranti con interventi di Carlo Fabrizio Carli e
Giancarlo Carpi.
E' intervenuta Donatella Porzi, Assessore alle Attività culturale della Provincia di Perugia.
Una mostra personale dell'artista verrà inaugurata il 26 luglio a Perugia, nel CERP della Rocca Paolina.
www.antoniofiore.it
CERP Rocca Paolina, Perugia
26 luglio - 26 agosto 2012
Inaugurazione 26 luglio ore 18
A cura di
Massimo Duranti
in collaborazione con
Andrea Baffoni e Francesca Duranti
Dopo i recenti successi romani con la partecipazione al Padiglione Italia della 54 Biennale di Venezia a Palazzo Venezia e con la personale da Tartaglia Arte, Antonio Fiore, definito dalla critica specialistica l’erede dei futuristi, approda a Perugia, ospitato dalla Provincia di Perugia, al CERP della Rocca Paolina, con una cospicua antologica che verrà inaugurata giovedì 26 luglio alle ore 18, per rimanere aperta fino al 26 agosto.
Per l’artista di Segni si tratta in realtà di un ritorno nel capoluogo umbro, poiché vi espose nel 1990 alla Galleria Il Sole.“Antonio Fiore dal neofuturismo AGRA’ alla cosmopittura”, curata da Massimo Duranti in collaborazione con Andrea Baffoni e Francesca Duranti, presenterà una settantina di opere, fra disegni, dipinti e sculture datate fra il 1978 e il 2012, articolate in sei aree tematiche che declinano il suo linguaggio: “Quadri messaggio di UFAGRA’ “ ; “Campi totali dello spazio”; “Fughe plastiche nello spazio”; “Foreste cosmiche segnaletiche”; “Il sacro di UFAGRA”; “Il celebrativo di UFAGRA’”. A corredo della esposizione verrà pubblicato un ampio catalogo edito daGangemi Editore (la cui presentazione, in anteprima, è prevista per il 17 luglio p.v. alle 17,30 nella Sala Mostre e Convegni della Casa editrice di via Giulia 142, a Roma, con Carlo Fabrizio Carli e Giancarlo Carpi), con introduzione del curatore e ampi apparati biobibliografici, una inedita cronologia dell’attività dell’artista, nonché una completa antologia critica con testi – fra gli altri – di Giorgio Di Genova, Rossana Bossaglia, Giovanni Lista, fra i maggiori esperti di Futurismo, Carlo Fabrizio Carli, Gino Agnese, Gabriele Simongini, Claudio Strinati.
In occasione della inaugurazione, al CERP della Rocca Paolina, è previsto un concerto durante il quale sarà possibile ascoltare brani tratti dall’intrigante repertorio della musica futurista, rivista e corretta dai Legio Felix (Umberto Ugoberti, fisarmonica, Maria Fiorelli, voce, Andrea Agostini, clarinetto, con l’ausilio elettronico di Federico Ortica).
Antonio Fiore, nato a Segni nel 1938, studi universitari di economia alla Sapienza di Roma interrotti per una precoce, brillante carriera dirigenziale in aziende come ENEA, Gepi, Klopman, collezionista pignolo che con gli artisti voleva un rapporto diretto, non solo commerciale, dal 1978 comprende che poteva anche lui avere qualcosa da esprimere in fatto di arte e, stimolato da Sante Monachesi, noto pittore con un passato da futurista, fondatore nel 1962 del movimento neofuturista AGRA’, si mette a dipingere avviando il discorso dei “Quadri messaggio AGRA’ “ usando anche la tecnica del collage. Da allora, coniuga la ricerca artistica con l’attività manageriale, continuando ad avere rapporti con altri personaggi del mondo dell’arte come le sorelle Luce ed Elica Balla, figlie di Giacomo Balla, il grande protagonista del Futurismo, o come Francesco Cangiullo, futurista parolibero napoletano molto caro a Marinetti.
Comincia ad esporre in numerose città italiane e all’estero, ottenendo sempre successo col suo linguaggio di forme fiammiformi dinamiche e variopinte con le quali compone palinsesti fantastici ambientati nel sidereo, che all’inizio, con i quadri-messaggio, contengono brevi frasi, esclamazioni; quelle che i futuristi definivano “parolibere”, messaggi che presto spariscono per lasciare il campo unicamente al colore, pieno e piatto delle sue lingue che si attorcigliano e svettano verso dimensioni ignote. La prima personale è del 1980 alla Galleria “La Gatta” di Colleferro. Fiore si firma Ufagrà (Universo Fiore AGRA’), così battezzato artisticamente da Monachesi che lo presenta in catalogo.
Si susseguono le mostre nelle principali città italiane e all’estero e di lui comincia ad interessarsi la critica più qualificata, in particolare quella che si occupa dello studio e dell’approfondimento del Futurismo. E negli anni Ottanta, oltre a Monachesi, c’erano anche altri artisti che il Futurismo lo avevano vissuto in prima persona, seppure nella sua estrema stagione, e allora Fiore non poteva non avere con loro un rapporto. Fra questi Enzo Benedetto che nel 1967, convinto della continuità del Movimento marinettiano, aveva lanciato la “ Dichiarazione Futurismo Oggi” e un’omonima rivista e che raccolse inizialmente intorno al suo discorso futuristi come Gerardo Dottori, Tullio Crali, Alessandro Bruschetti, Osvaldo Peruzzi, Mino Delle Site ed altri.
Nel 1989 inizia un fecondo rapporto con lo storico dell’arte Giorgio Di Genova che segue tutt’ora l’artista, il quale gli cura una importante antologica nel Complesso Monumentale di San Michele a Ripa. E’ la stagione della “pittura a campo totale”.Verso la metà degli anni Novanta, l’artista sperimenta nuove forme da dare all’opera; nascono così i legni sagomati, dove i suoi motivi acquistano tridimensionalità, le “tempeste e le foreste cosmiche”. Nel frattempo agli esegeti di Fiore si sono aggiunti Rossana Bossaglia e Franca Calzavacca e poi Carlo Fabrizio Carli. La sua pittura si arricchisce di elementi polimaterici come l’acciaio che, oltretutto, riflette ed amplifica le forme di chi guarda il quadro. Del 2005 è un’altra mostra fondamentale dell’artista, al Vittoriano di Roma presentato da Claudio Strinati, Giorgio Di Genova e Rossana Bossaglia, come del resto quella del 2008 al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma, con testo di Gabriele Simongini ed inoltre quella del 2009 alla Galleria Vittoria di Roma, in occasione delle celebrazioni del Centenario del Futurismo, con testo di Giorgio Di Genova. L’anno passato ha esposto da Tartaglia Arte di Roma presentato da un lungo testo di Giovanni Lista, il noto storico del Futurismo che, per la prima volta, si interessa di Fiore. Lo stesso anno Sgarbi invita l’artista di Segni a Palazzo Venezia di Roma per la sezione laziale del Padiglione Italia della 54 a Biennale di Venezia.
Ufficio stampa
Francesca Duranti
fradurant@gmail.com
Il Futurismo Oggi secondo Antonio Fiore Ufagrà
- Nuove ricerche sul Futurismo:
"Futurismo per la Nuova Umanità" di Roberto Guerra (Armando Editore, Roma, 2012).
http://www.armando.it/schedalibro/22155/Futurismo-per-la-nuova-umanit-
Il futurologo ferrarese Roberto Guerra ha edito per la prestigiosa Armando di Roma (specializzata nelle scienze sociali e universitaria) Futurismo per la Nuova Umanità. Dopo Marinetti: arte, società, tecnologia. Opera programmatica che colma certa lacuna della letteratura critica sul futurismo, considerato dalla maggior parte dei critici esperienza dell'avanguardia italiana conclusa fin dalla scomparsa di Marinetti, fondatore nel 1909 del Futurismo. Guerra al contrario intende dimostrarne certa sua continuità, almeno in chiave postfuturista. Per un nuovo futurismo aggiornato all'era di Internet. Da Futurismo Oggi (Roma) di Enzo Benedetto, Luigi Tallarico, Francesco Grisi, Antonio Fiore eVitaldo Conte, all'ala culturale futuribile di Riccardo Campa, Stefano Vaj (Milano); a nativi digitali (net art e fantascienza) quali Antonio Saccoccio, Sandro Battisti , Marco Milani, Francesco Verso, Alessio Bugnoli, Maurizio Ganzaroli; al celebre Graziano Cecchini (Roma), l'uomo della Fontana Rossa di Trevi e altri blitz futuristici; allo stesso postcontemporaneo, performer e musicista postpunk Valerio Zekkini (Bologna) e ai video artisti .Alessandro Amaducci (Torino) e Filippo Landini (Ferrara). Capitoli speciali anche a figure molto celebri futuristiche quali i tedeschi elettronici Kraftwerk, il critico d'arte Vittorio Sgarbi, la rock star Vasco Rossi, il nuovo futurismo stesso promosso dal critico d'arte Renat Barillii (e dall'artista contemporaneo Marco Lodola, sua la cover del volume) proprio l'inverno scorso celebrato al Mart della Rovereto di Depero.
Nello specifico del volume, in particolare, come accennato Guerra ha evidenziato il gruppo storico romano del secondo novecento Futurismo Oggi che- nonostante certa sottovalutazione per le vecchie questioni ideologiche sul futurismo, esita oggi come vera e propria arca di Noè per la più grande avanguardia italiana. Pure - fu avallato il neofuturismo del secondo novecento da critici anche ben noti, come appunto Grisi e Tallarico (nel 2002 benemerito di stato per la sua attività culturale) ed ebbe tra i suoi aderenti persino il celebre MoMa di New York. Ecco, dalle numerose interviste ai protagonisti del postfuturismo attuale, apprezzabilissima appendice del libro di Guerra, un estratto significativo da quella di Antonio Fiore detto Ufagrà, tutt'oggi attivissimo, che ricorda così la stagione quasi clandestina ma storicamente fondamentale di Futurismo Oggi:
D
-“Ufagrà”: ricordo di Enzo Benedetto.
R - Ho un bellissimo ricordo di Enzo con tanti episodi che mi vengono in mente. Proverbiale era la sua pazienza nel ripetere che il Futurismo era senza limiti temporali, in costante evoluzione. Il Futurismo continuava ad essere “un moto di pensiero vivo ed attuale” senza età: nel 1910 come nel 1920, nel 1940 come nel 1960”. Non si stancava mai di parlare di continuità del Futurismo. Dopo molti incontri, alla metà degli anni ’80, ho aderito alla “Dichiarazione di Futurismo-Oggi”. Grazie ad Enzo Benedetto oggi continuo nel mio lavoro tenendo presente le sue convinzioni su l’Idea della continuità del Futurismo, nell’attualità, nel periodo che noi viviamo e che è diverso dal Movimento Futurista cessato nel 1944 con la morte del suo fondatore Filippo Tommaso Marinetti.
D - Dopo la mostra di Venezia del 1986 e il centenario del 2009, il Futurismo è nuovamente in auge, ma…
R - Certamente oggi il Futurismo ha maggiore visibilità e molte persone sono a conoscenza di questa avanguardia. Però credo che tale conoscenza è rivolta maggiormente alle opere del Movimento Futurista. Cioè al periodo storico dei Marinetti, Boccioni, Balla ecc. anche se l’interesse è a tutto campo: arte, teatro, letteratura ecc. E’senza dubbio un grande passo avanti. Oggi non ci sono più critici d’arte che osteggiano o ignorano l’importanza per l’Italia di questo movimento. Ma…., sempre a mio avviso, alcune persone riconoscono il Futurismo storico e non la continuità nell’attualità. E’ destino che serviranno altri cento anni per tale riconoscimento!...”
http://www.divenire.org/autore.asp?id=17 (Roberto Guerra)
http://www.literary.it/dati/literary/d/diedo/futurismo_per_una_nuova_u.html
Una riflessione su ciò che cambia veramente il mondo e delle relative scale temporali. Carini, Ser y Durar del collettivo Democracia o le fotografie Reenactement di Roger Cremers, riflessioni sul ruolo della memoria nel costruire la coscienza collettiva.
Inquietante è Parlament di Thomas Feuerstein con un'inquietante metafora biologica della convivenza sociale, a volte simile ad un enorme tumore, a volte come un affascinante rizoma, mentre l'ironia del collettivo Buuuuuuuuuu, con la sua proposizione di modalità di protesta fintamente demenziali, è forse il miglior antidoto al nichilismo distruttivo dei black bloc.
Per uscire da questi incubi, serve recuperare il coraggio della Speranza, l'idea che il mondo possa cambiare.
Ricordare le parole di Marinetti
Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente.
Coraggio della speranza che vive nelle opere del maestro Antonio Fiore, presso la Galleria Tartaglia a Roma, l'ultimo erede della tradizione futurista. Le sue battaglie cosmiche, con la gioia delle forme e dei colori primari che trascendono lo scontro per fondersi in un'armonia superiore, sono perfetta metafora di come dovremmo riappropriarsi del Mondo.....
Cont.
http://www.quaz-art.it/ita-art.php?arte=arte-avanguardia2
Antonio Fiore con l'opera "Unità d’Italia – 150 anni”. Tecnica mista su legno e collage. Dimensione: cm. 100 x 120
a cura di Redazione, il 10/08/2011
http://www.estense.com/la-patria-nella-grande-poesia-0129679.html
E’ ispirata al tema “Patria-nazione nella grande poesia italiana. Da Dante al 1861” la performance letterario – musicale cura del Gruppo scrittori ferraresi in programma lunedì 14 marzo alle 10 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea (via Scienze 17).
Durante l’incontro verranno letti e commentati significativi brani di poeti il cui pensiero ha segnato tappe determinanti nel lento e secolare cammino che ha portato alla dichiarazione del Regno d’Italia, consentendo agli italiani di identificarsi finalmente in uno Stato.
L’incontro si aprirà con il saluto della presidente dell’associazione Gianna Vancini e sarà coordinato da Gina Nalini Montanari; gli intermezzi musicali tratti da G. Verdi e G. Mameli saranno a cura di Luciano Montanari.
Lettori saranno Paola Cuneo, Sandro Ferranti, Chiara Fraternale, Federica Graziadei, Leonora Guerrini, Gina Nalini, Ada Rossi, Gianna Vancini.
ITALIA 150°- CELEBRAZIONI NON STOP----E NON A CASO ANCHE FUTURISMO NON STOP.
I futuristi certamente, fin dalla prima guerra mondiale, furono primogeniti dell'unità d'Italia, tutt'oggi da taluni ancora discussa. Anzi, persino obliati per questioni ideologiche da chi sognava- in Italia- l'utopia di altra patria mondiale. L'ultimo autentico erede contemporaneo del futurismo, gà protagonista con Enzo Benedetto nel secondo Novecento, Antonio Fiore (Roma), celebra in questi mesi l'anniversario 150 dell'Italia con aerocosmo quadri-messaggi bandiere.. di rara potenza tecnovisionaria, una significativa bomba arcobaleno dal futuro... ultrapacifica e assolutamente non retorica, esplosioni di icone e colori italiani in libertà.
Fiore Ufagrà, naturalmente, è stato protagonista del centenario futurista del 2009, come a suo tempo evidenziato dai principali media internazionali.
dal sito ITALIAN FUTURISM) a cura di Luigi Tallarico... "In mostra ben 112 opere tra dipinti, sculture, grafiche, disegni firmati da Giacomo Balla, Luigi Russolo, Gino Severini, Antonio Sant’Elia, Mario Chiattone, Mario Sironi, Julius Evola, Enrico Prampolini, Tato, Diulgheroff, Benedetta Cappa Marinetti e tanti altri protagonisti del primo Futurismo, accanto a quelle degli artisti appartenenti al cosiddetto Secondo Futurismo, tra cui Gerardo Dottori, Tullio Crali, Enzo Benedetto, Osvaldo Peruzzi, Mino Delle Site, Ivo Pannaggi, Emilio Buccafusca, Pippo Oriani.
A testimonianza della vitalità della lezione futurista – ed è questa la peculiarità della rassegna di Cavallino – sono presenti le opere di artisti contemporanei, come Silvio Amelio, Lorena Berg, Pablo Echaurren, Antonio Fiore, Fulvio Ligi, Veronica Piraccini, Tina Saletnich, Massimo Sansavini, Loretta Surico, Giulio Tamburrini, i quali hanno raccolto e sviluppato il messaggio lanciato alla fine del primo decennio del XX secolo da un gruppo di artisti convinti di poter cambiare radicalmente non solo l’arte ma anche le modalità di ogni aspetto dell’esistenza umana."
www.antoniofiore.it ITALIA 150° vedi opere
http://www.italianfuturism.org/2009/02/futurismo-nel-suo-centenario-la-continuita/
(A.Brugnoli) http://arte-e-artisti.splinder.com/post/19331959/intervista-al-maestro-antonio-fiore
FUTURISMO POST1944 ANTONIO FIORE
Centenario non stop per Antonio Fiore (detto Ufagrà), forse l'artista futurista più rappresentativo del cosiddetto Futurismo post 1944, secondo prima Enzo Benedetto e la rivista mitica Futurismo Oggi, l'ultima official, fino al 1993, con il Moma di New York e il Centre Pompidou, tra i partners ufficiali del preziosissimo periodico, attivo ancora in un'epoca di grave revisionismo antifuturista della cultura nazionale, ora Luigi Tallarico. Altri Tempi,ormai, definitivamente consegnati a certo oscurantismo ideologico proprio nel fatidico 2009 del centenario del Movimento futurista creato dal genio rivoluzionario di Filippo Tommaso Marinetti... E ovvio, anche da un certo Boccioni. E da Boccioni a Antonio Fiore Ufagrà ora il leitmotiv (e il Titolo ufficiale..) (dell') nell' evento promosso a Roma :IL SECOLO FUTURISTA - a cura appunto del critico storico del Futurismo Luigi Tallarico, dedicato a certa continuità futurista, e dall'Associazione Umanitaria, con in rassegna un'ennesima esposizione dei piccolo grandi capolavori di...Ufagrà! Antonio Fiore ha celebrato live, lo scorso febbraio il centenario del Futurismo con una Personale (Futurismo post 1944...Ufagrà -il FUTURISMO HA 100 ANNI) straordinaria presso la Galleria Vittoria, a cura di Giorgio Di Genova; con un videoclip a Futurismo 100 live Ferrara ,a cura di R. Guerra e Ferrara Video&Arte (entrambe le iniziative evidenziate su Rai Due), poi a Lecce -collettiva- sempre a cura di Tallarico (La Continuità Futurista) e inoltre a Macerata per la collettiva Astrazione e Futurismi, da Fiore stesso presentata ( tra spazio-nucleari e neofuturisti e.. futuristi...). Ora, proprio il titolo della Manifestazione in questione suggella Antonio Fiore Ufagrà come il futurista contemporaneo... più significativo nell'ambito dell'Arte contemporanea propriamente detta.
http://futurismo2009.myblog.it menu Trans-futurismo Manifesti Ferrara Centenario
"Futurismo nel suo centenario, la continuità
February 20 - April 20, 2009
Galleria del Palazzo Ducale, Cavallino (Lecce)
Curated by Luigi Tallarico*
from ITALIANFUTURIST SITO
*opera in alto a sinistra di Enzo Benedetto
In mostra ben 112 opere tra dipinti, sculture, grafiche, disegni firmati da Giacomo Balla, Luigi Russolo, Gino Severini, Antonio Sant’Elia, Mario Chiattone, Mario Sironi, Julius Evola, Enrico Prampolini, Tato, Diulgheroff, Benedetta Cappa Marinetti e tanti altri protagonisti del primo Futurismo, accanto a quelle degli artisti appartenenti al cosiddetto Secondo Futurismo, tra cui Gerardo Dottori, Tullio Crali, Enzo Benedetto, Osvaldo Peruzzi, Mino Delle Site, Ivo Pannaggi, Emilio Buccafusca, Pippo Oriani.
A testimonianza della vitalità della lezione futurista – ed è questa la peculiarità della rassegna di Cavallino – sono presenti le opere di artisti contemporanei, come Silvio Amelio, Lorena Berg, Pablo Echaurren, Antonio Fiore, Fulvio Ligi, Veronica Piraccini, Tina Saletnich, Massimo Sansavini, Loretta Surico, Giulio Tamburrini, i quali hanno raccolto e sviluppato il messaggio lanciato alla fine del primo decennio del XX secolo da un gruppo di artisti convinti di poter cambiare radicalmente non solo l’arte ma anche le modalità di ogni aspetto dell’esistenza umana.
Intervista al Maestro Antonio Fiore*, principale artista del Terzo Futurismo
ed erede delle ricerche di Balla e Boccioni.
(* Antonio Fiore, per la cronaca espose anche a Ferrara nel 1985- Galleria d'Arte Moderna Alba)
Gentile Maestro, parlando per esperienza personale, la mia scoperta personale del Futurismo è stata lenta e tarda. A scuola, mi han trasmesso un'immagine distorta: di tutta la complessità del movimento, non era rimasta che un'ombra grottesca. E parlo degli anni Novanta.
"E’ stata una naturale partecipazione, senza accorgermene. Gino Agnese in una testimonianza ha scritto che incontrando Enzo Benedetto, questi, parlando di me disse”… E’ un giovane, Fiore, che sta nella scia futurista e in tutta evidenza deriva da Balla, ma invece si è formato al fianco di Monachesi. E questa si che è una stranezza….”
Sospetto che il Futurismo, proprio per la carica eversiva, sia stato vittima di un "genocidio culturale", condannato all'Oblio, eppure, nonostante questo, capace di influenzare l'arte del Novecento. Probabilmente , senza la sua influenza, non avremmo avuto un Burri, un Fontana, uno Schifano, o un Gadda.
Eppure, anche nel Centenario, invece di riflettere sulla sua continuità storica, di cui lei è testimonianza, si continua a considerare il Futurismo come un fossile.
Penso a quanto dichiarato dalla mostra di Parigi,( Il futurismo circoscritto al 1915!) o da Luca Verdone al recente Festival ex del cinema di Roma (il futurismo è morto con Marinetti...). Lei futurista senza neo e senza post che ne dice? Celebrazione o la rivoluzione continua? Lei, tra l'altro, cosa ha in programma per il centenario?
Il Futurismo è un’idea. Diceva Benedetto”.. Le attività del “Movimento” cessano nel 1944 con la morte del suo fondatore. Mentre la ideologia del Futurismo, questa spinta verso l’avvenire espressa anche nelle tesi del dinamismo plastico boccioniano, questa idea di continuità e propulsione in avanti scoperta da Marinetti esiste ancora nella natura ed è insopprimibile anche nell’arte e nella poesia”.
Si celebra il Centenario del Futurismo e noi celebriamo anche la sua continuità. Infatti il 7 febbraio 2009, alla Galleria Vittoria, Via Margutta 103, Roma, desidero onorare questa importante ricorrenza, a margine delle esposizioni ufficiali dedicate all’avanguardia italiana che ha avuto risonanza internazionale, influendo sulla produzione e concezione di moltissimi artisti del ‘900 di vari paesi europei ed extraeuropei, realizzando per l’occasione il polittico:” 1909-2009: il Futurismo ha cento anni” ed il trittico:”Velocità + aeropittura + cosmo pittura”.
Nella sua biografia si ricorda della sua amicizia con Cangiullo, uno dei sommersi e dimenticati dell'esperienza dell'avanguardia italiana. Può tracciare a parole un ritratto ? Come l'ha influenzata nello sviluppo del suo pensiero artistico ?
Cangiullo, che in effetti è uno dei sommersi e dimenticati, è stato un personaggio notevole nel Movimento Futurista con interventi nel campo della pittura, della poesia, del teatro (con il teatro della sorpresa), delle parolibere, della musica. Alcuni critici d’arte fanno cenno a qualche influenza di Cangiullo nella mia attività. Lo storico dell’arte Giorgio Di Genova in un pezzo critico del 1990 ha scritto:”… In Antonio Fiore, al contrario di quello che fu invece per Francesco Cangiullo, a cui forse vanno fatte risalire le esperienze del nostro di inserire scritte nel contesto dell’opera…”
Probabilmente nei miei” Quadri-Messaggio” inconsciamente può esserci stata una influenza.
Lei ha vissuto l'esperienza di Futurismo Oggi di Enzo Benedetto durata sino al 1993.la prova scientifica di certa continuità del Futurismo di cui accennavamo prima.
Un Futurismo ovviamente aggiornato, come già l'intendevano l'equipe di ... Benedetto Record, come lo battezzò Marinetti. Che ricordo ha della rivista e degli altri futuristi che ci contriburono?
L’esperienza di Futurismo Oggi e l’esempio di Enzo Benedetto hanno rafforzato la mia convinzione della continuità del Futurismo nell’attualità. I ricordi sono tanti. Pochi sono i superstiti. Sono in contatto con Luigi Tallarico che come critico d’arte sta organizzando mostre e convegni sul Futurismo e la sua continuità e sul Centenario.
Girando per mostre, ho notato come molti giovani artisti cerchino di percorrere la strada della fusione tra pittura e parola. Un'influenza, spesso non dichiarata, dei suoi "quadri messaggio" ?
Credo proprio di si. Fu una intuizione ed innovazione quando nel 1978 iniziai a dipingere i “Quadri-Messaggio”.
Molto originali le sue battaglie cosmiche. Sbaglio o nelle sue opere traspare una serenità estetica, simultaneamente gioiosa, giocosa e trascendente, a prima vista distante dal clichet "classico" di certo vitalismo aggressivo dei futuristi storici ?
E’ esattamente così. Amo il colore, la solarità, l’Arte-Vita. Sono più portato a dare un messaggio di pace (anche con le mie Battaglie cosmiche) che “la guerra sola igiene del mondo” degli amati storici.
Dal punto di vista artistico e non solo, la Modernità, come insieme di strumenti concettuali nati dal Barocco per reagire alla crisi di certezze religiose, filosofiche e scientifiche del tardo Cinquecento, è morta da quasi un secolo.
Ciò che rimane, un magma confuso di nostalgie, di pensiero debole e di citazioni che genera il nostro grigiore culturale, è conseguenza non del suo persistere, ma del suo morire, dell'esser rimasti senza bussola. Urge un nuovo Pensiero Forte, capace di dar senso al Reale.
Paradossalmente è il Futurismo, avanguardia assai longeva, oggi a indicare nuovi valori estetici ?
Non so se il Futurismo possa indicare oggi nuovi valori estetici. Ma come ha detto Kandinsky l’arte oggi, come l’opera d’arte, è figlia del suo tempo.
Più in generale, come sostengono alcuni futuristi contemporanei, ad esempio il futurista ferrarese Roberto Guerra: forse è la Scienza oggi il vero futurismo vincente, dal punto di vista sociale epolitico, la vera igiene del mondo; eppure una sua visione dogmatica, positivista, è una corsa verso un passatismo tecnicista.Non sarebbe auspibile il recupero di un'equilibrio rinascimentale, tra Scienze ed Umanesimo, che ricostruisce un uomo completo e moltidimensionale, non produttore e consumatore, ma creatore ?
Lei condivide questa tesi oppure che cosa Lei gli contrappone?
La Scienza può essere considerata un futurismo vincente nel senso che è in continua evoluzione e in divenire nella ricerca e negli esperimenti. Resta il fatto che l’uomo è e rimane al centro dell’universo con tutta la sua creatività e fantasia.
Tornando all'arte contemporanea, come la vede rispetto alle grandi avanguardie storiche? Internet o postInternet come vede il futuro dell'avanguardia? Quale artista può esser definito un futurista contemporaneo ?
L’artista cerca di inventare una sua realtà che diventi anche la realtà degli altri. In ogni opera c’è il senso di un momento storico, ci sono i segni della propria epoca. L’arte è sempre stata precorritrice dei tempi. Quella dei futuristi è un’idea pragmatica di vivere la vita, appunto, nella realtà.
Qual'è il sue parere sulle azioni come "Rosso Trevi" ? Posson considerarsi come eredi delle serate di Marinetti ? Oppure, recuperando una dimensione ludica, permettono di rompere il diaframma polveroso tra Arte e Vita ?
Le serate futuriste erano delle manifestazioni molto movimentate e chiassose che venivano organizzate per ottenere un rinnovamento totale. Non credo che le azioni in atto oggi possono considerarsi eredi delle serate futuriste di Marinetti, Hanno l’effetto di un happening, di incuriosire l’opinione pubblica, senza togliere nulla alla creatività e bravura di chi le mette in atto (certamente proprio Graziano Cecchini dal punto di vista anche mediatico)
Lo scenario del Futurismo era quello di un’avanguardia totale che ha interessato ogni aspetto della vita sociale e culturale..
ALESSIO BRUGNOLI
FUTURISMO OGGI E DOMANI
Mi è capitato spesso di parlare della continuità dell'esperienza futurista nel Novecento, delle diverse generazioni di artisti in cui si è incarnato il movimento, come Antonio Fiore, il ponte tra la generazione eroica di Balla e Boccioni ed il Presente, con la sua continua e feroce sperimentazione. I suoi quadri, danze di colori, in cui ogni spazio si dissolve in linee di forza e luce
Continuità che a prima vista par assurda. Un'avanguardia secolare è un'ossimoro. Eppure se questo sottolinea la forza del pensiero di Marinetti, dall'altra... Evidenzia la tragico fossilizzarsi della cultura italiana. I Futuristi continuano a vivere e lottare non perchè siano dei reduci che si trascinano dietro i loro principi...
Semplicemente il loro nemico, il provincialismo, il passatismo, gli intellettuali parolai, rivoluzionari a parole e servi del conformismo nei fatti, è sempre vivo.
Quando la battaglia sarà vinta e l'Italia sarà finalmente una nazione culturalmente moderna, i futuristi potran dire, come Riccardo III
Ora le nostre fonti sono cinte di
ghirlande di vittoria,le nostre armi malconcie appese come trofei,le nostre aspre sortite mutati in lieti incontri,
le nostre marce tremende in misure deliziose di danza.
la guerra dal volto grifagno ha spianato la fronte corrugata,
e ora,invece di montare destrieri corazzati per atterrire le
anime di nemici impauriti ,saltella agilmente nella camera
di una signora al suono seducente di un liuto.
Ma in attesa di quel momento che prima o poi giungerà, è necessario riflettere, creare, esser tafani fastidiosi.
ALESSIO BRUGNOLI