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martedì 17 novembre 2009

La Poesia rinasce dal Web da Il Tempo

jean-baudrillard.jpgDA IL TEMPO

«...Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare». Certamente il Leopardi de «L'Infinito» non poteva immaginare neppure lontanamente che, a distanza di due secoli, i suoi versi avrebbero avuto un'eco anche nell'immenso mare delle nuove tecnologie. Il pensiero s'annega e si può naufragare dolcemente anche navigando tra i mille rivoli di Internet. Soprattutto quando si parla di versi. Chi l'ha detto che la poesia è in crisi? A giudicare dai numeri, declamare liriche sul web fa tendenza.

È sufficiente utilizzare i motori di ricerca on-line per rendersi conto che i siti dedicati alla poesia si moltiplicano a vista d'occhio. E ce ne sono alcuni come Poetry Archive che mettono a disposizione perfino file audio (www.poetryarchive.org). Il punto di svolta non è tanto la massiccia presenza telematica di rime e terzine di autori celebri (il web pullula di poesie di Montale, Ungaretti o Garcìa Lorca), quanto la diffusione di nuovi autori. Il processo di «democratizzazione» messo in atto da Internet consente a chiunque di utilizzare la rete per pubblicare pensieri, poesie, racconti o aforismi...

Continua http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/09/17/1070864-poesia_rinasce.shtml

www.netfuturismo.it

Video http://www.youtube.com/watch?v=a9N-2945qgw

mercoledì 15 aprile 2009

IL WEB SORPASSA LA TELEVISIONE!

internet5.jpg
 Il Web prepara il sorpasso della televisione
 di: Emanuele Menietti


 

Entro 14 mesi, Internet potrebbe sorpassare la televisione tradizionale per tempo di utilizzo in Europa. La previsione sullo storico avanzamento del Web giunge da una recente ricerca di Microsoft, che ha analizzato i trend di crescita degli ultimi anni della Rete nel vecchio continente per poi compararli con i dati legati all'utilizzo medio del mezzo televisivo. I numeri delle statistiche non sembrano lasciare scampo alla televisione. Dal 2004 a oggi, le connessioni a banda larga in tutta Europa sono cresciute di circa il 95% portandosi agli attuali 85 milioni di utenze: nel 2005 erano appena 44 milioni. Salvo drastici cambiamenti negli attuali trend, entro il mese di giugno del 2010 la media di ore settimanali spese in Rete sarà pari a circa 14,2 ore a fronte delle 11,5 per la televisione. Un sorpasso in piena regola, che dovrebbe rendere il Web il principale mezzo di informazione, comunicazione e intrattenimento, con una media di 2,5 giorni al mese di permanenza online per utente europeo.
La proiezione del team di Microsoft è basata sui dati degli ultimi anni legati all'utilizzo di Web e televisione da parte degli europei. Stando alle informazioni statistiche, nel corso del 2008 un cittadino europeo ha trascorso mediamente 8,9 ore online la settimana, per un totale di circa 36 ore al mese, con un aumento complessivo del 27% rispetto al tempo medio registrato nel corso del 2004.
L'utilizzo della Rete sarà sempre meno condizionato dalla presenza dei personal computer. Microsoft stima un crollo dall'attuale uso di Internet tramite PC dall'odierno 95% al 50% in appena cinque anni. Altri dispositivi come le console, gli smartphone e i terminali mobili guadagneranno nuovi spazi, ridimensionando sensibilmente il numero di accessi alla Rete tramite personal computer. Le possibilità di connessione varieranno naturalmente da paese a paese, con differenze anche sensibili dovute all'attuale forte discrepanza tra nord e sud europa. Nei paesi delle aree settentrionali dell'Unione l'indice di penetrazione di Internet è pari a circa il 76%, mentre nelle aree più a sud si aggira intorno al 45%.
Secondo Microsoft, il sorpasso della Rete nei confronti della televisione non sarà comunque traumatico, ma sarà anzi accompagnato da una progressiva riduzione dei confini tra i sistemi per la ricezione dei programmi broadcast e la navigazione interattiva oline. Le nuove postazioni multimediali raccoglieranno in un unico dispositivo le funzionalità di un PC, quelle di un televisore e naturalmente le potenzialità offerte dalla Rete e dalle connessioni in mobilità. La fruizione dei programmi in diretta diverrà sempre più rara all'aumentare delle offerte on demand, con la possibilità di condividere la visione di un medesimo programma anche tra utenti lontani fisicamente, ma collegati tramite la Rete.
La televisione naturalmente non scomparirà, ma il suo utilizzo tradizionale - di semplice fruizione univoca "uno a molti" - subirà profondi cambiamenti legati alla rapida evoluzione della Rete. Anche a causa della crisi economica, si apre un periodo di profonda incertezza per i mezzi di comunicazione, per gli old media in particolare, chiamati a reinventare e rinnovare i loro modelli di business per garantirsi non solo uno spazio, ma anche la possibilità di sopravvivere. Il sorpasso di Internet sulla televisione tradizionale potrebbe assumere in quest'ottica un alto valore simbolico, ma difficilmente decreterà in tempi brevi la fine di un'epoca e del mezzo televisivo.

EMANUELE MENIETTI

 
(a cura di David Palada * birthday! Auguri dall'Asino Rosso e dal Movimento Futurista Post2009)

 http://web.mac.com/emanuele.m/emanuelemenietti/Benvenuto.html

http://www.youtube.com/watch?v=ryoJODr2UJ4 FILMATO

lunedì 23 marzo 2009

RICCARDO CAMPA ETICA SCIENZA E RIVOLUZIONE

MATRIX.jpgEtica della scienza pura: Riccardo Campa

La Voce di Mantova - 10 ottobre 2007, p. 19

Paolo Bertelli

 

Etica della scienza pura (Sestante Edizioni, 2007) si preannuncia, sin dal titolo, come un libro ambizioso. La sua mole, circa seicento pagine, non fa che rafforzare questa prima impressione. Il testo riesce comunque a non tradire le aspettative. Ripercorre tutta la storia del pensiero scientifico e filosofico occidentale, nel tentativo di scoprire i presupposti etici della conoscenza oggettiva. E centra senz’altro l’obiettivo.

A porre la firma su quest’opera è Riccardo Campa, intellettuale ben noto al pubblico mantovano, anche perché può dire - con Virgilio - "Mantua me genuit". Ha lasciato la sua città una decina di anni orsono, per occupare la cattedra di sociologia della scienza all’Università di Cracovia. Ma ha ottenuto notorietà anche al di fuori della sua città natale per avere fondato il movimento transumanista, balzato subito all’onore delle cronache per le spregiudicate posizioni in materia di biotecnologie. Non c’è giornale nazionale che non abbia dedicato qualche articolo alle sue idee.

Questo libro, più che sulla bioetica e le nuove tecnologie, si concentra sulla scienza pura, ossia sul valore della conoscenza aldilà delle possibili applicazioni. È tuttavia evidente che esso non può non avere un impatto sul dibattito bioetico. In fondo, quello che l’autore ci sta dicendo è che la verità scientifica è un valore in sé. E questo non dovrebbe essere mai dimenticato, quando si prende in considerazione la possibilità di porre un limite alla ricerca scientifica, o addirittura di metterla al bando.
Ecco allora cos’è in breve Etica della scienza pura: un’appassionata difesa della libertà di ricerca scientifica, fondata sulla riscoperta dei caratteri più tipici della tradizione occidentale. In altre parole, l’esatto contrario di ciò che si indica in genere con l’espressione "etica della scienza". Ma Campa è piuttosto convincente quando scrive: «chi parte dal presupposto che la scienza è contro il bene dell’uomo e che l’etica deve perciò essere contro la scienza, dovrebbe a nostro avviso denominare diversamente la propria prospettiva disciplinare. Suggeriamo tre denominazioni: etica dell’antiscienza; antietica della scienza; etica dell’ignoranza scientifica». Come a dire: il dibattito è viziato da un clamoroso equivoco.
L’ethos della scienza è costituito da norme già codificate dal sociologo Robert K. Merton negli anni Trenta. Campa ricostruisce la storia di queste norme e, nel contempo, rielabora il codice alla luce delle sue scoperte storiografiche, aggiungendo norme e princìpi prima ignorati.
È piuttosto evidente che le argomentazioni razionali e le ricostruzioni storiche del filosofo mantovano non nascono per rimanere confinate nel dibattito accademico. Per quanto l’argomento sia difficile, l’autore si industria per scrivere in modo chiaro e comprensibile. La lunghezza del testo è dovuta anche al fatto che Campa cerca di non dare nulla per scontato. Entra nei dettagli, definisce, spiega, fornisce indicazioni bibliografiche. L’autore ritiene che questa conoscenza possa avere un impatto positivo sulla società e sulla vita delle persone.

Campa si confronta con un numero sconfinato di opere ed autori, rischiando di scoprire il fianco alle critiche degli specialisti di ogni singolo autore. Ma un argomento del genere non poteva essere affrontato in modo diverso. Per dare un’idea plausibile dello sviluppo dell’etica della scienza, questo rischio doveva essere corso. Tra gli autori trattati, spiccano le 34 pagine dedicate a Nietzsche, addirittura più delle 26 consacrate a Robert K. Merton, che pure ha ispirato l’opera. La spregiudicata interpretazione, in senso scientista, della filosofia nietzscheana farà probabilmente storcere il naso agli epigoni del pensiero debole, ma appare molto ben documentata. In fondo, è Nietzsche che ne La gaia scienza scrive: «Viva la fisica! E ancora di più quello che ci spinge verso di lei, - la nostra rettitudine!», perché noi dobbiamo conoscere la fisica se «vogliamo divenire ciò che siamo; - nuovi, unici, incomparabili, legislatori di noi stessi, creatori di noi stessi!». Questa, ridotta all’osso, è anche la filosofia di Riccardo Campa e del movimento che guida: i transumanisti.

Da: La Voce di Mantova - 10 ottobre 2007, p. 19

 www.transumanisti.it  rassegna stampa

http://www.youtube.com/watch?v=1CwUuU6C4pk&hl=it filmato