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venerdì 21 marzo 2025

ALDO NOVE-La poesia come rivolta?

 https://www.ilgiornale.it/news/aldo-nove-impugna-poesia-rivolta-2454824.html

Su Il Giornale, dubbio elogio del noto poeta, mAldo Nove, tra i piu notin della modernita' e postmodernita'...Con scrittura, in fodo prevedibile e fi troppo tipica Letteraria,  elogia, Oggi! la poesia come ipotetica rivolta consocitiva,  innegoziabile, secondo noi, Nove, in sè certamente non banale, ma questa uscita, purtroppo insostenibile, troppo autoreferente proprio letteraria,, Futurismo Space

Il primo poeta che ho conosciuto è stato Maurizio Cucchi. Sarà stato venticinque anni fa, forse di più, a Milano. Intendo: un poeta riconosciuto come tale, un poeta che pubblicava per case editrici importanti. Qualche mese dopo, Marco Merlin che dirigeva il trimestrale Atelier, uno dei grandi maestri del nostro tempo, tutto l'opposto degli attuali mestieranti, per questo vive nascosto mi avrebbe insegnato che un poeta non conta nulla, vale l'opera, la poesia. All'epoca, però, per me il poeta era consustanziale alla sua poesia. Dopo aver conosciuto Maurizio Cucchi pensai che se quella era la poesia italiana, la poesia italiana non mi piaceva. Una strana, grigia, rattenuta ira alterava i suoi tratti da burocrate del verbo; era indaffarato in una costante, livida chiacchiera



lunedì 6 dicembre 2010

Gaia Conventi Il potere del buco nel maglione

Il potere del buco nel maglione

Stavolta “Ritagli e frattaglie” vi porta in dono un articolo di ieri, apparso su “Libero”. Tommaso Labranca (non a caso linkato tra i nostri siti-amici) ci svela il trucco del buco nel maglione e ci racconta dell’ultimo libro di Aldo Nove.


Cliccando l’immagine eviterete di chiedervi cosa accidenti ci sia scritto. Per vostra comodità abbiamo predisposto anche il “solo testo”:

Ovviamente è cliccabile, non vogliamo crearvi problemi di cecità! Sotto le immagini, nella nuova pagina, troverete la lente d’ingrandimento: cliccatela e potrete leggere tutto comodamente.
Non sappiamo se proporvi online un articolo cartaceo – seppur del giorno prima – comporti grane legali. Ce ne cureremo a tempo debito, quello che vogliamo farvi leggere è troppo succulento per badare a simili frivolezze. Se vi state chiedendo “ma Labranca cosa ne dirà?”, sappiate che Tommaso sapeva vi avrei proposto il suo articolo: Tommaso Labranca è tra i nostri siti-amici, ricordate? Ecco, non è millantato credito.
Cosa ci racconta Labranca di così importante? Perché stiamo rischiando di vedervi spuntare su facebook in status del tipo “ma tu leggi Libero?”, “ma tu non leggi Aldo Nove?”, “ma tu non hai Aldo Nove tra i tuoi contatti?”… Se vi interessano le risposte (così mi evitate una home sgradevole): sì, leggo Libero, non sempre. La pagina della “cultura” mi piace, so che c’è Tommaso e non mi sentirò vomitare addosso le solite ciance buoniste; no, mi spiace, non leggo Aldo Nove, mi bastava averlo su facebook; già, sì, non ho Aldo Nove tra i contatti – l’avevo, l’ho tolto – perché il giochino di farsi bannare da facebook per poi lagnarsene sui giornali mi era venuto a noia. Vi ho levato dubbi e curiosità? No? Pazienza. Non siamo qui per parlare di me....
 
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