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martedì 18 febbraio 2025

Casalino: Sanremo 2025 ovvero un rito che si ripete.

https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/02/fwd-sanremo-2025-ovvero-un-rito-che-si.html

---------- Forwarded message ---------
Da: Pierluigi Casalino <pierluigicasalino49@gmail.com>
Date: mar 18 feb 2025 alle ore 13:06
Subject: Sanremo 2025 ovvero un rito che si ripete.
To: ROBERTO GUERRA <guerra.roby@gmail.com>
 

 



Sanremo è Sanremo (anzi Sanremo è sempre Sanremo), come recita un ormai ricorrente adagio divenuto storico. Si sono spente le luci sul palco dell'Ariston e si fanno, come di consueto, le inevitabili riflessioni su quella che è stata l'edizione 75 della manifestazione canora. Ogni volta che Sanremo conquista l'attenzione  nazionalpopolare (e anche quella cosmica) si incomincia discutere tra lodi e stroncature come ci insegna una vulgata consolidata che tra luci ed ombre traghetta un' edizione  del Festival all' altra. Cambiano i direttori artistici, mutano le condizioni interne ed esterne, si succedono gli artisti e gli altri protagonisti, ma ci sono cose che a Sanremo restano immutabili, oltre ai fiori e al frastuono mediatico, se pur in un orizzonte scarso e monotono che premia comunque l'industria discografica. Tant'è vero che il dilemma eterno dei cantanti e dei diversi attori dello spettacolo è "mi si nota di più se vengo, oppure se rimango a casa?" Sanremo è in fondo il regno inconfessato del mainstream, termine in valore assoluto anche nobile, ma al Festival assume le peggiori connotazioni, ammettendo le variabili più sbilenche del "famoso strano". Ecco perché le preferenze possono correre ai più morigerati, ai più saggi tra apparire ed essere. Sugli scudi, oltre ad Olly prodotto dell'ultimo rush finale, BrunoriSas e Simone Cristicchi, tallonati da Lucio Corsi, vera e propria rivelazione. Per il resto balletti e trucco & parrucco hanno confuso le acque di una kermesse dove Carlo Conti ha caldeggiato anche Tony Effe. L' orizzonte è dunque piccolo, lo sguardo corto, e Sanremo 2026 è già alle porte.
Casalino Pierluigi 


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Roberto Guerra
 

lunedì 17 febbraio 2025

Sanremo strega vanamente anche Rolling Stones...

 https://www.rollingstone.it/musica/storie-musica/miracolo-a-sanremo/966612/?utm_source=firefox-newtab-it-it 

Miracolo a Sanremo

I cantautori volano nel cielo della Riviera cavalcando chitarre di saggina. La musica italiana ascoltata al Festival, tra omologazione e motivi di speranza 

Sanremo 2025 Nulla da fare… La Rai inneggia, l’Italia sarebbe tornata unita come Sanremo, come una volta. In realta’ semplicemente nulla di nuovo e da molti anni- Festival figurarsi dai Tempi di Claudio Villa- anni 80 circa, migurarsi adesso!  Lo specchio non caso ancora di piu’  dell’Italia nazionale. Poi come sempre al massimo ci saranno 5  cantanti decenti e per carita’ nulla di male.  Ma i tempi persino di un Battisti o anche Battiato o Le Orme o dei cantautori è preistoria… R.G.



 

 

mercoledì 6 maggio 2015

Sanremo e la sua lunga fiction

Immagini e parole, pensieri e spartiti, bolidi rombanti, biciclette sfreccianti in un mare di sensazioni e di emozioni immerse a loro volta in un'originalissima teoria di business e di spettacolo. Questa è la sequenza dell'evento Sanremo, che vive la sua lunga vicenda in un rincorrersi di fiction e di autofiction. Al ritmo dei suoi protagonisti e delle sue comparse che di volta in volta recitano a soggetto, coinvolgendo l'anima italica in questo angolo di Riviera ligure. Profondissimi respiri brevi ed ansie di vita che ritornano puntuali ogni anno, se pur già annunciati mesi prima dalla gran cassa della pubblicità dei media, che non rinunciano ad appropriarsi (e farla ormai propria) di idee nate tanti anni fa, quando l'unica crisi di cui si parlava era quella, lasciata alle spalle, della guerra, con la sua traccia di sangue e rovine, oltre che di miseria. Oggi, nel mezzo di un "afterrmath" non meno devastante, se non altro perché non fa intravedere squarci più convinti di luce. E ciò nonostante le speranze suscitate dall'Expo 2015 e dalle ricorrenti voci di fine congiuntura, congiuntura che il Bel Paese sopporta da sette anni o forse più, nel nome di cerebrali disegni monetari. Ma se il Festival 2016 è ancora lontano, la manifestazione canora si muove in sottofondo: il Festival è riuscito, negli anni, a sopravvivere a se stesso e alle diverse stagioni italiane e anche, a suo modo, alla presente crisi perversa. Anche quando Sanremo è in sordina, infatti, ci convince che la prossima edizione del suo Festival sarà sempre migliore dell'ultima. E nel  frattempo Sanremo ((non solo quella del Festival) non perde occasione di evocare il suo nome e quanto esso significa attraverso altri eventi tradizionali per la Riviera, come il Rally e la Milano Sanremo, appena svolta (e che vennero concepiti assai prima della kermesse di febbraio e che della cui luce si illuminano), e circostanze nuove, come la partenza "regale" del Giro d'Italia 2015, che con il suo abbraccio rosa terrà unita l'Italia con la passione sportiva e la volontà di non arrendersi all'imponderabile oscuro. Un messaggio che viene da lontano, da quando Sanremo è Sanremo.
Casalino Pierluigi, 6.05.2015

mercoledì 16 febbraio 2011

Pierluigi Casalino: IL MESSAGGIO DEL FESTIVAL di SANREMO 2011

 



IL MESSAGGIO DEL FESTIVAL

Non desiderio d’evasione. Non è fuga dalla realtà e dalle scomode verità della cronaca di ogni giorno. Niente di tutto questo! Il Festival di Sanremo e il resto del Paese condividono l’elemento onirico, magico, della finzione e della fantasia di un album che non si finisce di sfogliare. Ma la suggestione dell’Ariston non si nutre solo di canzoni, né di immagini. Al contrario, scava a fondo nel nostro inconscio per riportare a galla desideri ed emozioni, che riguardano ciascuno di noi. Lo dimostrano anche i titoli dei molti motivi scelti per la manifestazione inaugurata ieri tra le surreali atmosfere di una coreografia di Atlante al femminile. Non si possono comprendere le canzoni se non si prende sul serio il sogno che vive in noi. La canzone è l’arte di scoprire il nostro cuore, uno spettacolo che mescola musica e poesia. E in questo cuore si immerge puntigliosa Sanremo. Alla cifra narrativa del Festival, al suo modo straordinario di stupire da sempre, all’estetica immaginifica e frenetica delle sue serate, al linguaggio cromatico dei suoi effetti speciali, va il nostro grazie! Comunque. Questo è il messaggio del Festival!

 

Casalino Pierluigi, 16.02.2011.

giovedì 25 febbraio 2010

Personal TV Manuale da Il Giornale

televisione_antica-150x150.jpgda IL GIORNALE
 
MANUALE PER LA TV FAI DA TE
 
di Massimiliano Parente
 
Se non ne potete più di trasmissioni politiche canterine come Sanremo, se non ne potete più di trasmissioni comiche senza immaginazione come Annozero o Ballarò, potete sempre attaccarvi a Teledurruti, la «televisione monolocale» di Fulvio Abbate in onda quando vi pare su www.teledurruti.it. E ora c’è pure il libro, edito da Cooper (ossia da Emanuele Bevilacqua, che assomiglia a Armani da giovane, ammesso che Armani da giovane assomigliasse a Armani da giovane), intitolato Manuale italiano di sopravvivenza, sottotitolato «Come fare una televisione monolocale e vivere felici in un paese perduto».

Non crediate, se non lo conoscete, che l’autore sia uno di quei noiosissimi conformisti catastrofisti di sinistra, macché. Fulvio Abbate è un anarchico pazzo e simpatico che si ispira al rivoluzionario spagnolo Buenaventura Durruti ma si sarebbe trovato benissimo a suo agio al “Cabaret Voltaire”, tra Hugo Ball e Tristan Tzara. Oltretutto il fine della sua televisione è quello, puramente egoistico, «di rendere felice almeno un uomo nel mondo dell’informazione», cioè se stesso, per questo quando ci si attacca a Teledurruti non ci si stacca più, male che vada è impagabile vedere un uomo libero dall’auditel....

 

continua http://www.ilgiornale.it/cultura/manuale_creare_televisione_fai-da-te/23-02-2010/articolo-id=424285-page=0-comments=1

 

http://www.youtube.com/watch?v=AB_fwgpQW1o


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venerdì 3 aprile 2009

SANREMO FUTURISTA di Pierluigi Casalino

LUIGI TENCO.jpgSANREMO FUTURISTA

All’apice degli Anni Sessanta, Sanremo e il suo Festival ebbero l’occasione di esprimere qualcosa di nuovo, interpretando la propria vocazione artistica e creativa. Sensibile al “fascino futurista” di quell’epoca irripetibile, Sanremo cercò di esaltare estetica e giovinezza nella sua inconfondibile cornice di fiori, di colori e di suoni. Un’esperienza di livello assoluto, nazionale ed internazionale. Voluttà scandalistiche e anticonformiste, ma anche fantasie e ansie romantiche, che rivisitarono le vie tradizionali della moda, dell’espressione e del costume sociale, sotto la pioggia di polvere di stelle della fine degli Anni Cinquanta.

Si celebrava l’avventura dell’italiano nel mondo, di cui si torna solo oggi a gustarne la memoria, con la riscoperta del motivo di “Meraviglioso”. Una sfida provocatoria, audace, troppo presto venuta meno, a causa dell’appesantirsi su se stessa. Tutto sembrò scivolare in un calderone di fanatismi ideologici e canori di cartapesta e grotteschi. Le ragioni del messaggio inventivo di quei giorni si smarrirono. Lo slancio della proposta “futurista” della città dei fiori perse smalto, arretrando in un mix di innovazione conservatrice e di caricatura estetica. La fosca querelle intorno al caso Tenco sancì l’inizio di una lunga e argentea parabola discendente di Sanremo, nonostante i ripetuti tentativi di farne risorgere fasti. Non per questo il mito tramontò, se pur tra ripetute e stanche recite bizantine di attori e di scenografi improvvisati, non sempre all’altezza del compito. Riappropriarsi dell’antico sogno, della sua portata universale, rilanciandone lo spirito un po’ provato, riassaporandone l’atmosfera.

Una difficile sfida? Forse no. Una scommessa per Sanremo e per l’Italia. Bisogna crederci. Già da questo 2009, che ripropone, dopo un secolo, l’eredità del Movimento di Marinetti. Grazie al contributo della moderna civiltà delle immagini.

Casalino Pierluigi, 11.03.2009.

http://rockol.it/musicaitaliana.com/cercasanremo/cerca.php?q1=1966

http://www.youtube.com/watch?v=BWbquSeHASA filmato