sabato 19 dicembre 2009

Futurismo e Dadaismo a Mantova

Cappa_Marinetti_motoscafo_feb_09_PG.jpgFuturismo e Dadaismo a confronto a Mantova. Una mostra che, a cent'anni dalla pubblicazione del celebre Manifesto e a 76 dalla storica Esposizione Futurista di Palazzo Ducale, indaga i due movimenti evidenziandone analogie e divergenze.

Soprattutto queste ultime, dato che Futurismo e Dada intrapresero, ideologicamente, strade diverse dal momento che Dada ancor più drasticamente si poneva in contrasto con la società e con le tradizioni, fino a voler fare tabula rasa di tutte le regole che fino allora avevano codificato la creazione artistica.
Ma anche se si arrivò a una rottura tra futuristi e dadaisti, numerosi furono gli elementi comuni e le occasioni di scambio: lo spirito dissacrante, le serate provocatorie e irriverenti, la volontà di "rivoluzione tipografica", l'uso massiccio dei mezzi di comunicazione e delle riviste, la commistione tra generi tradizionalmente separati.

Mantova, rispetto alla storia dei due movimenti, ha un ruolo in qualche modo particolare, unico. La città fu, infatti, sede di uno dibattito intellettuale condotto per "organi di stampa": da un lato le riviste edite da Somenzi (che fu anche il principale promotore della grande mostra futurista tenutasi a Palazzo Ducale nel 1933), che diventeranno il vero e proprio organo di stampa del movimento marinettiano, e quelle pubblicate da Fiozzi e Cantarelli: "Procellaria" (1917-1920) e l'unica testata dadaista italiana, "Bleu" (1920-1921), realizzata in collaborazione con Julius Evola.
Intorno a queste fucine di pensiero conversero intellettuali di valore e artisti, in primis lo stesso Martinetti.

E' l'8 febbraio del 1909 quando, in anticipo di qualche giorno rispetto alla sua pubblicazione ufficiale su "Le Figaro", appare su "La Gazzetta di Mantova" il primo manifesto del Futurismo, firmato da Filippo Tommaso Marinetti. A partire da quella data, il movimento futurista si afferma prepotentemente sulla ribalta internazionale della cultura e dell'attualità, con le sue proposte di rinnovamento totale nell'ambito della letteratura, della musica, del teatro, della grafica, di ogni campo del pensiero e del vivere. Una poetica diffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale, grazie proprio ai manifesti, alle serate sperimentali e provocatorie, e all'intensissima attività editoriale ed espositiva....

continua

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/Eventi/EventiInEvidenza/InItalia/visualizza_asset.html_1599440539.html

video http://www.youtube.com/watch?v=uvviS7VtM4E

Lo scrittore Fabio Brigazzi prefazione di Tinto Brass

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Sesso, Scarpe e Pesciolini” di Fabio Brigazzi

di Manuela Vio


Fabio Brigazzi è nato a Belluno ma da sempre vive a Roma. “Sesso, Scarpe e Pesciolini” è il suo primo romanzo. Ho letto questo testo con molto coinvolgimento, molti potrebbero scambiarlo per avidità ma non lo è stata bensì si è trattato di coinvolgimento sia mentale che fisico (in senso buono ovviamente). La prefazione scritta da Tinto Brass e il titolo dello stesso la dice lunga, ma non scandalizzatevi per il nome di chi ha scritto la prefazione perché, è solo l’inizio! Certo è un libro che non posso consigliare ad un ragazzino di 15 anni, questo è sicuro! Ma tutti gli altri, cioè gli adulti, lo possono tranquillamente leggere. Più che un romanzo, potrei definirlo un diario di situazioni e momenti vissuti, è un testo che parla di: sesso, trasgressione e molte scarpe, più che di scarpe si parla molto di piedi, quelli femminili che, molti uomini e anche molte donne apprezzano in situazioni un po’ particolari, i pesciolini invece… beh, non sta a me svelarvi questo piccolo mistero, leggete il libro e lo scoprirete da soli… fino ad un certo punto del testo non si nominano questi pesciolini, quindi ad ognuno la propria interpretazione, la fantasia può volare in alto riguardo a questo, io ho pensato che questo termine fosse riferito alle persone, cioè a tutti i personaggi del libro, gli stessi che, i personaggi principali attirano verso di loro, tipo i pesci nella rete… ma, come dicevo non sta a me dirvelo… Marina, la protagonista di questa particolare storia è una cinquantenne piacente, intelligente e di successo, ma tutto questo non le basta perché ha un marito che ormai, dopo molti anni trascorsi insieme, non la vede più come donna cioè: attraente, femminile e con la voglia di nuove situazioni bensì, la vede più come una coinquilina, una donna di casa, una di quelle che alla sera gli si da, sulla guancia al posto che sulle labbra, il bacino della buona notte e questo fa molta tristezza, certo è vero dopo tanti anni di vita passata insieme molte volte si può cadere nell’abitudine, nella routine, nel “non vedere più chi ci sta davanti” e pensiamo sul serio di conoscere la persona che abbiamo sposato, lo pensiamo veramente ma non è affatto così, e questo libro lo testimonia. Solitamente in un romanzo ci si immedesima nel personaggio principale, il protagonista, in questo caso Marina ma, la peculiarità di questo testo è proprio che in tutti i personaggi, da quello principale a quello che viene nominato solamente un paio di volte, il compito da parte del lettore, di immedesimarsi in esso è facilissimo, è un testo scorrevolissimo, che ti trasporta, se vogliamo, in un altro mondo, probabilmente il mondo che, sotto sotto, tutti vorremmo vivere come seconda vita… senza escludere nessuno…

Vi voglio raccontare un piccolo episodio che mi è successo durante il tragitto che faccio per andare in ufficio tutti i giorni… salgo sul vaporetto e mi siedo, dopo due minuti estraggo dalla mia borsa “Sesso, scarpe e pesciolini” e comincio a leggere, ovviamente non mi preoccupo di chi mi sta davanti e del loro pensiero vedendo la copertina e leggendo il titolo di questo libro, in fin dei conti, a parer mio, una persona è liberissima di leggere ciò che più le piace no?! Insomma le due persone che mi stanno davanti, dopo aver letto il titolo del libro, si sono guardate e hanno bisbigliato qualcosa che io, essendo stata a pochi centimetri di distanza da loro, ho sentito benissimo e hanno detto: “guarda che sta leggendo…” spero che questo loro commento non sia stato fatto con cattiveria o per giudicare i testi che leggo anche se purtroppo, penso proprio che io sia stata giudicata per ciò che stavo leggendo. Sono dell’idea che certe persone, tipo i due che hanno commentato me e le mie letture, anche se considerate dal “paese” in cui vivono delle persone perbene, frequentatori della chiesa ecc… ecc… siano peggiori di quelle persone che le cose le fanno e le dicono alla luce del giorno, non mi ha minimamente preoccupata il loro commento, c’è molta gente in giro che io considero dei falsi moralisti, giudicano tutto e tutti senza mai guardare per primi loro stessi. Una mia amica, dopo che le ho raccontato questo fatto del commento, mi ha detto: “ma perché non metti una copertina al libro così la gente non può sapere cosa leggi?”… non arriverò mai a mettere una copertina che copra la vera copertina del libro che sto leggendo e, scusate questo gioco di parole, non vedo perché io mi debba fare problemi o preoccuparmi per ciò che la gente può pensare vedendomi leggere un testo dal titolo “Sesso, scarpe e pesciolini” con evidenziato in rosso “Prefazione di Tinto Brass”, non ci trovo nulla di male e non vedo il motivo per il quale io dovrei vergognarmi… ecco, detto questo, ritorno alla mia “analisi del testo” in questione… le persone che si coinvolgono di più emotivamente, leggendo questo libro, si troveranno a provare sentimenti contrastanti perché Marina, la protagonista, vive una vita del tutto insoddisfacente con il marito ma che viene compensata al 100% da Max, definito da Tinto Brass, il suo Cicisbeo e in effetti, lo stesso Max regala un mondo nuovo alla sua protetta, un mondo eccitante e trasgressivo nel quale la stessa protagonista si sente una Regina, e come tale, ha scoperto un regno che non avrebbe mai immaginato potesse esistere. Vivono delle situazioni particolari sempre riguardanti il sesso e coinvolgono sia la migliore amica di Marina che altre persone conosciute “per caso” in giro, tipo librerie, bar, ristoranti e quant’altro… che siano proprio queste persone i famosi pesciolini? Mah… potrebbe anche essere ma non è detto… è un testo che non mette in gioco molto il sentimento inteso dal lato del cuore, non è una storia d’amore strappa lacrime, nessuno, in questo testo si uccide o soffre per amore, anche la stessa Marina, vedendo il poco interesse del marito nei suoi confronti, cerca strade alternative… e quando dico “alternative” do libero spazio alla vostra immaginazione… penso sia un libro che possano leggere tutti, lo consiglio alle persone alle quali piace la trasgressione, a quelle alle quali piacciono le situazioni particolari e anche, e soprattutto, ai famosi “falsi moralisti” che si scandalizzano leggendone solamente il titolo ma che vorrebbero leggerlo, ne sono sicura… a queste persone do un consiglio: mettete una bella copertina al libro così nessuno vedrà cosa state leggendo…

Non c’è volgarità in questo testo, la volgarità l’abbiamo creata noi esseri umani e in quanto creatori di essa, sappiamo porle i giusti limiti. Ho tratto, da questo testo, insegnamenti che non riguardano solamente il sesso bensì anche la vita… “ogni occasione lasciata è persa”.

Il finale di questo romanzo è molto emozionante, non intendo svelarvi nulla perché lo dovete leggere, e vi prometto che troverete le pagine di questo libro: da mangiare, proprio come la panna montata in particolari occasioni… Buona lettura cari miei!


Manuela Vio


http://www.facebook.com/pages/Fabio-Brigazzi/114442060418?ref=mf

 
http://manuelavio.estro-verso.org/


Citazione: “Siamo felicemente sposati, anche se, quando sento qualcuno che lo dice, immagino subito storie di corna, amanti, prostitute e chi più ne ha più ne metta. E spesso il felice è solo uno, inconsapevole che l’altro trovi la sua felicità altrove” – Fabio Brigazzi –

http://www.youtube.com/watch?v=iqwRlcfaxEA

Conversione degli Elementi

 RADICALI.jpg

Questa è bella, e siccome è bella deve essere il motivo per cui l’ho trovata pubblicata con le stesse parole su giornali diversi:

«… la Dichroic Cell ha iniziato a sviluppare una metodologia del tutto innovativa, che mira a convertire un elemento costoso e raro come il germanio in un altro elemento, il silicio, più reperibile e meno dispendioso.»

Come dire: Allegria! C’è finalmente un nuovo metodo per convertire un elemento costoso e raro come l’oro in un altro elemento, il ferro, più abbondante ed economico. Finalmente un livellamento democratico!

Un’innovazione così, naturalmente, non c’è. Fermo restando che per convertire un elemento in un altro occorrono le fucine nucleari delle supernove, l’articolista si esprime malamente (per usare un eufemismo) nel tentativo di riferire che la Dichroic Cell mette in atto un sofisticato sistema di deposizione di vapori di germanio sul silicio per ottenere nuovi substrati per celle fotovoltaiche, conferendo al “più reperibile e meno costoso silicio” certe proprietà del “costoso e raro germanio”.

Si ha l’impressione che si stia generalizzando l’accoppiata giornalisti-lettori specializzati come le coppie di carabinieri delle barzellette (uno che solo scrive, l’altro che solo legge, e nessuno dei due che capisca qualcosa).

Paolo Giardini

http://www.dichroic-cell.it/

Video http://www.youtube.com/watch?v=7RUwHE5MEJQ

venerdì 18 dicembre 2009

Remy Hisbergue Pittura Astratta e Talento

kandinskij.jpgVERTIGINI

*image W.Kandinskij padre dell'Astrattismo

Rémy Hysbergue, 32 anni, è uno dei rari esempi di artista, che porta avanti la storia della pittura astratta, introducendovi delle novità e delle stranezze che disorientano lo sguardo. Nella serie “Pour voir”, l’autore lavora su delle superfici sui cui riflessi si sovrappongono piani colorati, linee, e scacchiere spezzate. Così si ottengono spazi di profondità variabile, che l’occhio, a distanza, percepisce come allegorie del caos contemporaneo e nelle quali, da vicino, si perde come in labirinti senza percorsi, né vie d’uscita. Hysbergue non esita a proporre rilievi obliqui e direttrici sfuggenti, dagli effetti più bizzarri. Lasciando alle spalle esperienze diverse, ulteriori tentativi dell’artista finiscono per ridurre la tela a dei filamenti o a dei rari tagli su un fondo di velluto. Tutto questo disegno di geometrie creative, tra immaginazioni e colori, è stato di scena alla “Galerie Jean Brolly”, in rue de Montmorency, a Parigi, l’estate scorsa. Nuove occasioni per avvicinare questo interprete della dimensione del brivido e delle vertigini non mancheranno certo.

Casalino Pierluigi, 7.12.2009.     

http://www.saatchi-gallery.co.uk/dealers_galleries/Gallery/Galerie+Jean+Brolly/18574.html

VIDEO http://dailymotion.virgilio.it/video/x9gwmw_centre-pompidou-kandinsky-et-lart-a_creation

Stefano Marcolini show al Jazz Club Ferrara

STEFANO MARCOLINI.jpgLa storia infinita di Susy del poeta jazz Stefano Marcolini.

al Jazz Club di Ferrara
Torrione S. Giovanni - via Rampari di Belfiore, 167


GLI SCHERZI DI SUSY

IN

"PICCOLE STORIE PERICOLOSISSIME"
(ovvero lo spettacolo delle altre volte)

Gran show di Stefano Marcolini in programma lunedì 21 al Jazz Club Ferrara de Il Torrione; continua il progetto Gli Scherzi di Susy nelle sue ormai infinite variabili e remix: mix pertinenti per uno spettacolo originario, infatti, aperto e coerente per il personale e peculiare eclettismo di Marcolini. Di formazione letteraria (Gli Scherzi di Susy, prima edizione, fu edita dalla mantovana Nomade Psichico dello scrittore Max Adler, presentato anche a Ferrara, a inizio duemila), Marcolini è probabilmente, tra gli scrittori di Ferrara, da tempo il miglior performer.

Spettacolo e show per la cronaca, già messo in scena, nelle altre versioni in mezza regione e anche in Lombardia negli scorsi anni. Ora "Piccole Storie Pericolissime", conferma la particolare sincronia tra poetica e musica, free, jazzpop, del progetto e di Marcolini. Come un cristallo sempre più raffinato, tra parole belle e disincantate, echi anche dada e sarcastici/raffinati, una modulazione di sound tutt'uno con la voce.

www.glischerzidisusy.it/index.phtml?id=6

video http://www.youtube.com/watch?v=La5JBSEdIe0

giovedì 17 dicembre 2009

Città di Salemi Sgarbi e Cecchi Paone...

 SALEMI.jpg

 

 

Al castello alle 21,00. Ingresso gratuito

Sabato 19 a Salemi

Luxuria,Cecchi Paone e Sgarbi

L’ex deputato presenterà il libro «Le favole non dette»; il giornalista firmerà l’incarico di assessore alla Creatività, delega che fu di Oliviero Toscani

 

SALEMI – Vladimir Luxuria, il giornalista Alessandro Cecchi Paone e il sindaco Vittorio Sgarbi saranno sabato 19 dicembre a Salemi, alle 21,00 nei saloni del castello in Piazza Alicia per la presentazione del libro «Le Favole non dette», edito da Bompiani e scritto dall’ex deputato di Rifondazione Comunista.

Nel corso della serata il giornalista Alessandro Cecchi Paone firmerà l’incarico di assessore alla Creatività nella giunta guidata da Vittorio Sgarbi, delega che fu del fotografo Oliviero Toscani.

 

Il libro di Luxuria, per i temi trattati, ha animato il dibattito letterario e politico di questi mesi.

In ogni favola che si rispetti c’è un orco e c’è un bambino-vittima. E che succede quando il presunto orco si scopre non essere più tale ?

È ciò che accade ai tanti personaggi che costellano il libro di Luxuria, opera che, già nel suo titolo, raccoglie il carattere talvolta censorio della società italiana nei confronti dell’universo transgender.

«Le favole non dette» sarà dunque il pretesto per un nuovo dibattito tra Sgarbi, Luxuria e Cecchi Paone.

Favole che nessuno ha mai osato raccontare i propri figli.

Il mondo «fatato» che Luxuria esplora con intimismo e soggettivismo facendo emergere un mondo popolato da sentimenti e mondi nostalgici non è un mondo di fate. Non è un mondo di vincitori e vinti, né di glorie e vittorie. Nessuno spazio per il canonico epilogo da «vissero felici e contenti». È un microcosmo di antieroi alla ricerca del riscatto sociale. Primo fra tutti un paesino etneo senza tempo dove «Iddu», il vulcano Etna per gli abitanti del luogo diventa testimone diretto delle vicende di Davide, un bambino figlio della società siciliana dove le differenze di genere vengono marcate sin dall’infanzia in maniera radicale. O il microcosmo di Ofelia, al secolo Manuelito, che decise di essere quella donna che premeva dentro per uscire fuori, e decise di esserlo a tempo pieno. Antieroi che Luxuria fa gravitare intorno al filo conduttore della transessualità così come da lei stessa esplorata e raccontata.

Un libro popolato da uomini e dalle tante dissimulate «Princese» che ne «Le favole non dette» sono già diventate «Principesse» del reame.

 

Prima e dopo la presentazione del libro ci sarà una jam-session di jazz del «Cotton Club Trio»

 

«Il festival di letteratura Ammirazioni – spiega Vittorio Sgarbi - si ricollega al capolavoro di Emil Cioran “Esercizi di Ammirazione”. La letteratura produce ammirazione. Sentire qualcuno parlare non è altro che ammirare le sue parole».

 

L’ingresso alla serata è gratuito.

 

l’Ufficio per la Comunicazione

(Nino Ippolito)

con la collaborazione di Francesca Ruisi (stagista)

wwww.cittadisalemi.it

video http://www.youtube.com/watch?v=_bA0mMI4dsw

Per la Libera Informazione da PPF

Buona stampa? Una sveglia per Ferrara e per chi la governa

FERRARA CASTELLO ESTENSE.jpgPubblicata da La Nuova Ferrara

di Valentino Tavolazzi

Un caloroso benvenuto, innanzi tutto, al direttore della Nuova Ferrara, Paolo Boldrini, ed ai suoi nobili intenti: “Rigore, precisione, obbiettività prima di tutto. La notizia è sacra, va data con tempestività, mai manipolata e senza alzare i toni”. Da tempo non leggevamo queste parole nei corsivi locali e troppo spesso ne abbiamo invocato l’applicazione. Non ci attendiamo miracoli,  siamo pronti a dare atto, con riconoscenza, dei piccoli, ma costanti ed inarrestabili cambiamenti del modo di fare informazione a Ferrara, che via via constateremo.

Leggi il resto… »

www.progettoperferrara.org

Video http://www.youtube.com/watch?v=fluFrhRpQ-w

Performance al Circolo Bolognesi Elisa Mucchi Ale Fabbri Elisa Vanino e altri

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BOLOGNESI ARCI CULTURE CLUB
piazzetta San Niccolò 6 - Ferrara


Ore 23  _ primo studio x  “Il coro delle pose bianche”
urbano precariato posturale _ trasloco n. 1

con
Agnese Cristofori, Elettra Maggiolo, Emma Marcello, Arianna Matteucci, Alessia Passarelli, Marta Pescolderung, Paolo Raccanello, Elisa Vanino, Silvia Vicentini, Laura Zangherati.

. . .si conclude così un ciclo di 10 incontri sullo studio di alcune tematiche sul corpo e il movimento che si sono svolti al circolo arci bolognesi da ottobre a dicembre 2009. La ricerca proposta,  guidata da Elisa Mucchi, indaga il rapporto tra la resistenza e l’abbandono nel “muoversi” del corpo, parte da un lavoro puramente anatomico, per poi mettere in campo tematiche come quelle della presenza, del linguaggio e della comunicazione. Un secondo ciclo di incontri partirà a gennaio, il giovedì dalle 18.30 alle 20.30, aperto a tutti, con o senza esperienza. Per informazioni 333_3613285.

“Il corpo nel suo essere abbandonato può fare ben altro che aspettare di sapere, può far ben altro oltre ciò che si sa. Può farsi carico della sua esposizione, del suo abbandono. L’esposto ha la potenza di esporre, l’abbandonato quella di abbandonare, dello stare sul posto, dello stare a guardare, ma fa intravedere anche una strategia di resistenza.”

Elisa Mucchi si è perfezionata come danzatrice contemporanea studiando con la Compagnia Deja Donné. Successivamente ha lavorato alla Biennale Danza di Venezia nel progetto Coreographic Collision curato da Ismael Ivo. Recentemente è stata performer di progetti curati da Cristina Rizzo. Da alcuni anni lavora e collabora con Compagnia Le-gami (Bologna), Collettivo Almagesto (Ferrara), Gruppo Krisis (Mestre), Giacomo Sacenti (Bologna). Attualmente sviluppa una propria ricerca creativa, fondendo l’interesse per la danza con la Sociologia che studia all’Università di Bologna. Svolge attività didattica a Ferrara e Rovigo. Inoltre studia, pratica ed insegna Tango Argentino.

Ore 23:30  _ “In Promptu #06”
una performance sperimentale di suoni e visioni

con
Utku Tavil (laptop & electronics)
Elisa Vanino, Paolo Raccanello, Ale Fabbri (corpi e voci)

Il gioco si basa su poche regole, a disegnare una smilza struttura, e sull'interazione tra suono e movimento. Lo scopo del lavoro è quello di sondare
le possibilità espressive del gesto improvvisato e della danza composta istantaneamente; al contempo si vuole approfondire l'interazione spontanea
tra corpo e suono. Le parole che vengono proferite al microfono durante l'esperimento sono tratte da testi scritti dai danzatori stessi, che hanno la
facoltà di decomporli e ricucirli immediatamente in base all'evoluzione della pièce. Utku Tavil, musicista originario di Istanbul che vive oggi a Torino,
utilizzando strumentazione elettronica e voce darà vita a un denso mondo sonoro nel quale i corpi dei danzatori possono sprofondare e lasciarsi
trasportare, modificandolo quindi a loro volta. Per Utku Tavil e Collettivo Almagesto è questo l'ottavo esperimento insieme, da un anno a questa parte.

L'ingresso a entrambe le performances è gratuito.

(alefabbri): Elisa Vanino e Paolo Raccanello i- prove..

http://www.estense.com/doppio-appuntamento-con-la-danza-al-circolo-bolognesi-07504.html

 Video http://www.youtube.com/watch?v=G-kl5Ua7k6s

L'Asino Rosso 1 Futurismo Dada

P1[1].jpgROSSO TREVI FONTANA.jpgROBERTO GUERRA.jpgASINO ROSSO LOGO.jpgRED DONKEY 4.jpgIl 1 dicembre 2008, un anno fa, (dopo alcuni numeri Beta cosiddetti a Novembre) esasperati dall'assenza di libera informazione a Ferrara (o dal suo analfabetismo politico-culturale generalizzato) abbiamo dato vita a una sorta di netquotidiano giocattolo, chiamandolo provocatoriamente L'Asino Rosso: il titolo anche da certe riviste satiriche... del secolo scorso.

Oggi l'Asino Rosso, probabilmente, tutt'oggi, rara voce libera dell'informazione ferrarese, con una filosofia editoriale applicata autenticamente del duemila, al di là della cosiddetta Destra e Sinistra, vanta mediamente (e in progress) oltre 10000 visite al mese, 300 400 al giorno, frutto semplicemente dell'impostazione culturale atipica nella casta Ferrara tout Court.

Operazione anche di funambolismo concettuale, in quanto, l'Asino Rosso basato simultaneamente, per intenderci, sull'etica e l'estetica dell'Immaginazione scientifica (tra Jacques Monod e Paul K. Feyrabend, per intenderci), sulla notizia come persona secondo le teorie rivoluzionarie dei futuristi e di futurologi quali Marshall McLuhan e Derrick de Kerckhove, sperimenta tale stile adattandolo a certo arduo contesto ferrarese, roccaforte del cattomunismo gravemente distante anni-luce.... sia dal modernismo attuale del PDL che dalla gloriosa tradizione progressista del PCI di Berlinguer, figurarsi dalla rete contemporanea futurista e anche transumanista, nel cui network globale l'Asino Rosso è piccolo ma agguerrito e consapevole link.

Il virus del futuro da innestare a Ferrara, segnalando ovunque appaiano segni progressisti non convenzionali (a Ferrara persino politicamente nei fatti più provenienti, quando ci sono, dal PDL, oltre a PPF, a volte i radicali, che dai cattocomunisti...o dall'estrema sinistra- ma segnaliamo anche da qua se ne esistono ancora...) è combinato globalmente dai curatori del blog giornale e dai suoi collaboratori costanti o free o indiretti e ospiti, assieme  appunto alla divulgazione del Nuovo e del Futuro in ambito nazionale, grazie appunto a certe sinergie , tra cui appunto il nuovo futurismo di Graziano Cecchini, il futurismo transumanista (di cui il nanonetdirector Roberto Guerra è coordinatore per Ferrara e promotore con Rosso Trevi del futurismo attuale).

A queste sinergie vanno aggiunte le interfaccia con lo stesso movimento Connettivista (letterario, fantascienza), attraverso in particolare lo scrittore Sandro Battisti) e con i futuristi del web stessi Netfuturisti di Antonio Saccoccio.

Tutta Arte e cultura progressista, avanguardia italiana. Ospitiamo anche sempre in questo ambito celebri futurologi (Ugo Spezza) e altri.

Tra i collaboratori diretti, evidenziati da diverse rubriche specifiche, oltre al netredactor  David Palada, italo- francese, scrittore (di cui tra breve presenteremo una sua importante partecipazione a un importante progetto editoriale nazionale, co-curato dallo stesso Guerra), ricoriamo altri letterati emergenti a livello nazionale, da Venezia e da Salerno, ovvero Manuela Vio e lo stesso Zairo Ferrante del movimnto letterario Dinanimista. La poetessa ferrarese Sylvia Forty. L'italo-svizzero Marco Cremonini.

Ospitiamo, poi, molto volentieri i puntuali contributi a l'Asino Rosso inviati da Mauro Malaguti (Area PDL), Progetto Per Ferrara e Paolo Giardini in particolare, da Area Destra (Roma), non ultimo anzi da la Città di Salemi del sindaco ferrarese Vittorio Sgarbi, lo stesso Onorevole siciliano Lo Giudice, oltre al letterato di Imperia Pierluigi Casalino.... E altri. Puntuali informazioni le postiamo direttamente dalla voce ufficiale più libera di Ferrara, ovvero Estense Com.

L'Asino Rosso, tornando a Ferrara si caratterizza certamente per una particolare e capillare attenzione all'arte non convenzionale, d'avanguardia e alla letteratura: con criteri qualitativi e soprattutto d'informazione spesso, al contrario,  discutibili altrove, in certa stampa museale ferrarese.

Con recensioni autonome o via cstampa da parte di alcune delle realtà artistiche innovative, presenti a Ferrara: editoriali (Este Edition), o Linea B/N La Carmelina (tramite Filippo Landini), d'arte elettronica o multimediale (Almagesto eccetera, tramite Ale Fabbri), Jazz Club Ferrara....eccetera. Evidenziando anche, se necessario, se rivolte al futuro iniziative istituzionali.

Insomma, nonostante certa distrazione dei media ferraresi, dopo un anno, un buon audience per un blog giornale, e una sorta di cronaca live della Ferrara città d'arte autentica, giovane o creativa, con una costante querelle e critica evoluta, culturale, spesso troppo per certo primitivismo conclamato della Casta Ferrara, verso il Regime locale, prima Sateriale, ora Tagliani/Franceschini.

In pillole un blog giornale futurista, interfacciato con la cultura elettronica del nostro tempo, nello stesso tempo dada, disincantato, aggressivo e ironico, autoironico. Un bel giocattolo, nulla più, ma postatomico!

Insomma: noi scriviamo dal futuro, per le news siamo anche facilitati! E...anteprima, tra breve una svolta anche metapolitica, dopo 1 anno di esperimenti. Forse, oggi, nell'era dei simulacri (e Ferrara lo è sempre più), le verità politiche a Fe sono ormai indicibili. Non più negoziabili neppure a livello di provocazione culturale. Forse, l'eresia più incisiva, in senso archepolitico...,  è azzerare qualsivoglia news politik. Lasciare gli zombies nel loro camposanto, andando oltre.

Pertanto l'Asino Rosso muterà cifra, stile e medium messaggi o contenuti: futurismo e dadaismo e avanguardia puramente culturale, senza più alcuna contaminazione con il cancro politik....  La Terra gira lo stesso attorno al Sole...  I politìci (con accento), tranne eccezioni, continuino a credere in Tolomeo, son già estinti e non lo sanno!

http://www.fainotizia.it/2009/03/27/asino-rosso-giornale-blog-libero-di-ferrara-official-su-you-tube-il-1-aprile

video PLAYLIST http://www.youtube.com/my_playlists?pi=0&ps=20&sa=0&dm=0&p=2FE2C3D934CAD6E2

Transumanisti Futuristi sbarcano a Ferrara

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CONSIGLIO NAZIONALE AIT Associazione Italiana Transumanisti  (Milano)

Presidente: Riccardo Campa

Riccardo Campa è professore associato di sociologia nell'Università di Cracovia. Insegna sociologia della scienza e della tecnologia, filosofia delle scienze sociali, sociologia e psicologia del terrorismo. E' l'autore di Epistemological Dimensions of Robert Merton's Sociology (Torun University Press, 2001) e Il filosofo è nudo (Marszalek, 2001). Oltre al transumanesimo e alle discipline insegnate, i suoi interessi riguardano l'elettronica, il futurismo, la futurologia, la fantascienza e la musica. Ex presidente del Circolo dei Prometeici, è tra i membri fondatori dell'AIT. E' anche dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali, dottore in filosofia, dottore in scienze politiche, tenente cpl della guardia di finanza, giornalista professionista, perito elettronico.


Proboviro: Giulio Prisco
Giulio Prisco si è laureato in fisica teorica e computazionale nel 1983. Fino a Novembre 2005 ha lavorato in vari centri di ricerca e agenzie in Europa, dedicandosi a ricerca, scienze di calcolo e sviluppo di software, direzione tecnica e direzione generale. Attualmente dirige la società di consulenza Metafuturing.
È stato Direttore Esecutivo della WTA (World Transhumanist Association, ora
Humanity+), è socio fondatore e membro del Consiglio Direttivo dell'IEET (Istituto per l'Etica e le Tecnologie Emergenti) e collabora con varie altre organizzazioni transumaniste. Parla correntemente inglese, francese, spagnolo, italiano e si esprime anche in diverse altre lingue.
Blog personale:
cosmi2le


Segretario: Stefano Vaj
Stefano Vaj, noto professionista milanese, è dal 2001 docente di diritto delle nuove tecnologie all'università di Padova. Pubblicista dal 1980, ha regolarmente collaborato sino ad oggi a quotidiani e periodici disparati, dalla Gazzetta Ticinese a Rinascita alla Padania, da Nouvelle Ecole a The Ring a l'Uomo libero, con vari saggi ed articoli in materia di movimento delle idee, metapolitica e divulgazione scientifica, che si affiancano ad un'altrettanto intensa attività di conferenziere e traduttore. Già segretario del circolo culturale futurista Quarto Tempo e responsabile per l'Italia del Sécretariat Etudes et Recherches del GRECE, è autore tra l'altro di: Biopolitica. Il nuovo paradigma (SEB, Milano 2005), Indagine sui diritti dell'uomo. Genealogia di una morale (LEdE, Roma 1985), La tecnica, l'uomo e il futuro (l'Uomo libero, Milano 1984), L'uomo e l'ambiente (l'Uomo libero, Milano 1982), Legalità e legittimità nell'ordinamento giuridico italiano (ContrOpinione, Milano 1980).
SEZIONI LOCALI
Coordinatori:
  • AIT Ferrara: Roberto Guerra
  • AIT Milano: Giorgio Gaviraghi 
  • AIT Bergamo: Marco Mainoldi
  • AIT Gorizia: Paolo Morocutti
  • AIT Mantova: Giuseppe Lucchini  
  • AIT Macerata: Emanuel Vecchioli
  • AIT Ancona: Riccardo Nutricato

Roberto Guerra coordinatore di AIT Ferrara

E' ufficialmente nata la sezione ferrarese dell'Associazione Italiana Transumanisti. Coordinatore della sezione e' lo scrittore futurista Roberto Guerra, autore di diversi libri e articoli, tra i quali il saggio "Marinetti e il Duemila" pubblicato nel terzo numero di Divenire.

www.transumanisti.it

Divenire 3 Futurismo

http://www.sestanteedizioni.com/new/index.php?pagename=product_info&products_id=211&osCsid=1236532fdbb368d4511517dd0061eae5 

video http://www.futurology.it/flv_html/video_rai_transumanesimo.htm

http://www.telestense.it/leggi_archivio.php?Id=8153

http://www.youtube.com/watch?v=355nwfkJyuk

mercoledì 16 dicembre 2009

FUTURISMO FUTURISTI A TORINO con Netfuturismo

Netfuturismo a Torino.jpgIl Balletto Teatro di Torino (BTT), in occasione del centenario del Futurismo, presenta, dal 18 dicembre 2009 al 28 gennaio 2010 presso la Lavanderia a vapore di Collegno, Futurismi Futuristi, esposizione a cura di Silvia Mira (con la collaborazione di Davide Alaimo).

 

L’esposizione vuole mettere in evidenza la creatività che il movimento futurista, a cento anni dalla fondazione, è ancora capace di generare nel mondo dell’arte, coinvolgendo non solo la pittura e la grafica, ma anche, con risultati di particolare rilievo, le arti applicate, l’arredamento e la moda.

Nella mostra, accanto ai manifesti futuristi (messi a disposizione da Francesca Barbi, nipote del fondatore del movimento), e alle installazioni multimediali degli artisti del Net.Futurismo, verranno esposte le ceramiche disegnate da Tullio Mazzotti (omaggio al centenario futurista, della manifattura “Ceramiche Giuseppe Mazzotti 1903 Albisola”), i mobili di Pagano per gli uffici di Riccardo Gualino, rivestiti in buxus, materiale prediletto da Depero e, da ultimo, i paraventi e le piante disegnate da Balla, tuttora riproposte dalla Ditta Simon.

Una sezione dell’esposizione sarà dedicata interamente alla moda: in mostra alcuni abiti della collezione Balmoda di Laura Biagiotti, creati dalla stilista nel 1996 per l’importante mostra tenutasi al Museo Puskin di Mosca, la borsa “Balla”, ricostruzione fedele di Borbonese dai disegni dell’artista e alcune T-shirt, felpe e controcravatte del marchio Sivoga, ispirate al manifesto della controcravatta net.futurista.

 

Il 18 dicembre, alle ore 19, il pubblico è invitato al Salotto Futurista, con Francesca Barbi, studiosa e nipote di Filippo Tommaso Marinetti, Alessandro Pontremoli, docente di storia della danza e del mimo presso il Dams di Torino, Antonio Saccoccio, fondatore del Net.Futurismo. Interviene l’attore net.futurista Gianluigi Giorgetti. Elettrorumorismo in sala: Stefano Balice e Marco Raimondo.

 

Subito dopo, alle ore 21, sarà messo in scena Areoballa, spettacolo di danza, video e parola che, ripercorrendo i temi principali del manifesto futurista, ripropone i momenti più rappresentativi della “ricostruzione futurista dell’universo”.

 

Le ceramiche disegnate da Tullio Mazzotti, i paraventi e le “piante” su disegno di Giacomo Balla, i mobili di Pagano saranno disponibili, a mostra conclusa, rispettivamente presso le Gallerie “Terre d’Arte”, Via Maria Vittoria 20, “Turin Gallery”, Via Maria Vittoria 19 e “Galleria Cristiani”, via Porta Palatina 13 a Torino. Le T-shirt, le felpe e le controcravatte Sivoga sono disponibili sul sito www.sivoga.it.

 

I net.futuristi: Antonio Saccoccio, Gianluigi Giorgetti, Stefano Balice, Marco Raimondo, Giulio Morera, Paolo Ciccioli, Elisabetta Mattia, Klaus-Peter Schneegass, Gianluigi Ballarani, Maria Serena Peterlin, Francesco Giannetta, Mauro Piccinini, Marco Zappa, Gonzalo Jerez Sanchez, Paola Delfino, Massimiliano Scordamaglia, Simone Massafra, Claudio Giannetta.

 

http://www.ballettoteatroditorino.it

www.netfuturismo.it

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=a9N-2945qgw Futuriste Letteratua Vita con Antonio Saccoccio r Francesca Barbi

Architettura e Danza

COPRIMI.jpgCOPRIMI
                Derive Plastiche

 
Le associazioni Basso Profilo e PuntoZero, in collaborazione con il Collettivo Almagesto e con il patrocinio del Comune di Ferrara, propongono giovedì 17 dicembre presso il salone di piano terra di Palazzo Tassoni (Facoltà di Architettura di Ferrara, via della Ghiara 36), un esperimento performativo che coniuga l’ideazione estemporanea di microarchitetture con performance di danza. In particolare ci si vuole interrogare sui possibili rapporti tra corpi danzanti e materia modellata.

L’esperimento, che avrà inizio alle ore 18:00, si colloca alla fine di un percorso progettuale svoltosi tra novembre e dicembre presso SpazioZero a Ferrara; mediante l’incontro fra danzatori e studenti della Facoltà di Architettura, si stabilisce così un rapporto di interazione tra due mondi diversi: il primo capace di improvvisazione, il secondo più legato ad un pensiero di progetto.
I “costruttori” indagano le potenzialità espressive  di  alcuni materiali interamente di recupero, ne interpretano il carattere e danno vita a microarchitetture, prima semplici poi sempre più complesse, che riempiono lo spazio attribuendogli nuovi significati.
I danzatori prendono ispirazione dalle microarchitetture e le vivono attraverso le ossa e le giunture fino a farle diventare coreografia, composizione istantanea, progettazione immediata di un moto fisico. Vedere una dinamicità nella forma ed esplorare le potenzialità di una struttura sono un’azione poetica che può espandersi all'infinito.
Durante questo gioco espressivo il corpo diventa anche‘esso materiale lasciandosi plasmare dallo spazio e dai “costruttori “.
 “Coprimi” è la logica che guida l’atto creativo  dei “costruttori” e dei danzatori, è la necessità di trovare riparo, un rifugio, un elemento che funga da tetto, concetto archetipico dell’architettura.
La performance avrà come colonna sonora la musica composta istantaneamente da Utku Tavil, Dario Fariello, Carlo D'Alessandro e Nicola Di Croce. Per l’occasione sarà allestito un buffet vegetariano realizzato con prodotti biologici dell’azienda Terra Viva.

 
Le associazioni Basso Profilo e PuntoZero
In collaborazione con il Collettivo Almagesto

www.puntozero.com

video http://www.youtube.com/watch?v=6_McPkzuWZo

Area Destra Ricordo di Giulio Caradonna

POUND 3.jpgIn occasione del trigesimo dell’onorevole Caradonna, i suoi ‘pugili’ e tutte le persone che credono alla politica come valore e ideale e non come opportunismo voltagabbana, si ritroveranno il 18 dicembre prossimo, alle ore 10, presso la Chiesa di San Giuseppe, in via Nomentana, a Roma.

Alessandro Pucci Gianfranco Rosci Alberto Rossi Lavinia Mennuni

 

In ricordo di Giulio Caradonna

 “Un giorno Scelba mi disse: il socialismo è una sifilide. Lo guardai e gli risposi a muso duro: io l’ho sempre saputo. Perciò ho fatto della mia vita una lotta contro l’omologazione. E sono orgoglioso della mia bandiera”. Queste parole di Giulio Caradonna, di un’intervista inedita rilasciata poco tempo prima della sua scomparsa, il 18 novembre scorso, assumono ancora più valore oggi che la tutta la Destra italiana ricorda, tra memoria e futuro, l’uomo che fu protagonista di tante battaglie del Movimento Sociale Italiano e della storia politica e culturale italiana. Non a caso nel suo libro Diario di Battaglie Caradonna, spiegando il senso dell’attivismo di migliaia di giovani che lottavano per non essere emarginati, rimarcava che “non è alla nazionalità ottocentesca che ci riferiamo, ma alla nazionalità ricca  di un suo valore attualissimo, intesa cioè come forza eversiva del presente, come capacità di guardare lontano. Alla gioventù italiana proponiamo ancora la bandiera della rivoluzione nazionale, che è rivoluzione europea”.

Parole che a distanza di molti decenni suonano ancora forti e attuali, come se le sentissimo pronunciare ora da quell’uomo che fu accanto a noi sulle piazze come in Parlamento e seppe parlare e vivere con uomini che hanno una precisa visione del mondo e una grande storia a scaldare il cuore. Ora che Giulio non ci cammina più accanto, la sua lezione si fa testimonianza. Molte delle sue idee ribelli restano nei nostri percorsi sempre in salita, declinate con nuovi linguaggi nelle sfide del domani, che sono sempre quelle della coerenza e dell’onore rispetto alle comodità.

E soprattutto vorremmo che la tua storia fosse unita alla nostra nel pensiero tutto umano rivolto a un camarade che abbiamo imparato a voler bene sul campo. Lo faremo con lo spirito di chi, senza nostalgia ma senza colpi di spugna e guardaroba rifatti alla svelta, intende rendere Onore a un uomo che ci ha fatto strada e insieme ai suoi giovani, di oggi e di ieri, brilla nell’inquieto Pantheon della Destra italiana come riferimento concreto di un pensiero che, per dirla con Ezra Pound, si è fatto azione.

www.areadestra.it

Video

http://www.youtube.com/watch?v=xIL2ygY3YxM Cacciari su Pound******

L'ASINO ROSSO COMPLEANNO ONE

ASINO ROSSO LOGO.jpgASINO ROSSO RED DONKEY GIORNALE LIBERO BLOG FERRARA ON LINE FUTURISTA E DADAPOLITIK ANNO I 12 2008 12 2009

 

 

Aggressione a Silvio da Mauro Malaguti

mauro malaguti.jpgLE ESTERNAZIONI DEI POLITICI POI  LE PAGANO SEMPRE I GIOVANI

 

L’aggressione a Silvio Berlusconi è il frutto del clima d'odio che oramai si respira nel nostro paese. Purtroppo, sappiamo bene dove può arrivare lo scontro e la violenza in politica, poiché sono ancora vivi nei cinquantenni i ricordi dei cosiddetti “Anni di piombo” e i periodi di crisi economica e occupazionale contribuioscono certamente ad alzare i toni sulle piazze. Le conseguenze però di chi alimenta i toni dello scontro non le pagano quei politici che lanciano i loro strali trincerandosi dietro i banchi delle istituzioni, le pagano quei giovani che, nel fiore dei loro anni, si lasciano condizionare per poi rovinarsi la vita per sempre. Chi si occupa quindi di politica oggi, in qualunque schieramento militi, deve essere ben consapevole delle proprie responsabilità e di ciò che dice, poiché se troppo spesso le parole possono essere come macigni, quando manca il lavoro e con esso le prospettive stesse di futuro per tanti giovani e tante famiglie, si possono tradurre anche in qualcosa di peggio. Il Presidente del Consiglio vuole fare delle riforme di cui il nostro paese ha assolutamente bisogno e Silvio Berlusconi è presidente del Consiglio per volontà dalla maggioranza degli italiani, chi lo vuole contestare lo faccia nel merito delle questioni e magari proponendo valide alternative, ma l’antagonista politico non si deve mai demonizzare, poiché altrimenti si avvallano, più o meno inconsciamente, reazioni che certamente non fanno bene alla nostra democrazia e ai nostri giovani.

Mauro Malaguti – Candidato del Pdl alle Elezioni regionali 2010 (Emilia-Romagna)

video http://www.youtube.com/watch?v=PgabShZCy1Y

martedì 15 dicembre 2009

L' Antimateria Ottica

MARGHERITA HACK.jpg

DA ESTENSE COM

L’antimateria ottica esiste. Lo ha dimostrato un’équipe di ricercatori dell’Istituto per la microelettronica e microsistemi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Imm-Cnr), coordinata da Vito Mocella. Lo studio, realizzato presso i laboratori dell’Università di Berkeley, è stato pubblicato sulla rivista Physical Review Letters, guadagnandosi la copertina della prestigiosa rivista.

I ricercatori hanno creato un metamateriale, cioè un materiale ingegnerizzato che, grazie ad opportune modifiche della struttura, acquisisce proprietà contrarie a quelle che siamo abituati a conoscere, annullando, in questo caso, la propagazione della luce nell’aria e rendendo, appunto, invisibile l’oggetto.

“Il nostro metamateriale è stato realizzato modificando ad una scala nanometrica (nell’ordine del milionesimo di millimetro), la struttura del silicio, in cui abbiamo praticato piccolissimi fori”, spiega Vito Mocella. “Abbiamo poi alternato un migliaio di piccole strisce di tale metamateriale, con caratteristiche opposte a quelle dell’aria, a porzioni di aria di uguale lunghezza d’onda. Quando la luce passa attraverso questo sistema fatto di aria e di ‘antiaria’, è come se non avesse attraversato né l’uno né l’altro materiale”.

È insomma come se quello spazio, per la luce, non esistesse. “Il metamateriale composto da silicio forato ha infatti un indice di rifrazione opposto a quello dell’aria, e precisamente -1, poiché, per la luce, l’aria è assimilabile al vuoto che convenzionalmente ha un indice di rifrazione pari ad 1”, prosegue Mocella. “In questo senso, il metamateriale è ‘anti-aria’. Affiancando l’una all’altra, aria ed antiaria si annullano, almeno per quanto concerne la propagazione della luce. Il risultato globale è che aria ed antiaria affiancati sono resi invisibili, almeno per una specifica lunghezza d’onda”....

continua http://www.estense.com/dimostrata-al-cnr-l%e2%80%99antimateria-ottica-05958.html

video http://www.youtube.com/watch?v=8UHYt7gyuwc

I Pani di Salemi a Betlemme

 sgarbi 2.jpg

Il Comune ha partecipato al «Festival di Arti

e Mestieri Antichi della Tradizione Italiana»

I Pani di Salemi a Betlemme

Il sindaco Vittorio Sgarbi nel corso della visita in Israele ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni culturali di Gerusalemme. Proposta l’istituzione della «Scuola del Restauro dei Mosaici del Mediterraneo»


BETLEMME – Nel suggestivo scenario della Piazza della Mangiatoia a Betlemme, di fronte ad uno dei luoghi santi più visitati dai cristiani di tutto il mondo, la Basilica della Natività, il Comune di Salemi nei giorni scorsi è stato uno dei protagonisti del «Festival di Arti e Mestieri Antichi della Tradizione Italiana» promosso dall’Ufficio per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo del Consolato Italiano a Gerusalemme. Un palcoscenico promozionale unico sul quale la Città di Salemi, grazie alla collaborazione con la Pro Loco, ha portato la tradizione dei pani lavorati artisticamente per la festa di San Giuseppe celebrata ogni anno a marzo.


In uno spazio espositivo tutto dedicato alla città siciliana, con uno sfondo di pannelli fotografici realizzati dai giovani stagisti dal «Laboratorio della Creatività» del Comune di Salemi, due donne salemitane, Nadia Capizzo e Annamaria Catalanotto, hanno mostrato ai visitatori giunti soprattutto da Gerusalemme, la secolare arte della lavorazione del pane, il paziente lavoro di intaglio, la particolare abilità nell’assemblare piccoli pezzi per comporre quelli che ormai vengono definiti «gioielli di pane».

Nello stand del Comune, oltre alle due donne, anche il Vice Presidente della Pro Loco Giuseppe Greco e la «guida» Francesco Paolo Giglio che hanno distribuito i pani, un depliant sulle «Cene di San Giuseppe» realizzato appositamente per il festival ed intrattenuto quanti hanno voluto saperne di più su Salemi, la sua storia, le sue tradizioni, le iniziative culturali.

Ad intrattenere i visitatori anche il sindaco Vittorio Sgarbi che assieme al Direttore dell’Ufficio per la Cooperazione allo Sviluppo del Consolato italiano a Gerusalemme, Giannandrea Sandri, ha anche tagliato il nastro inaugurale del Festival e premiato i numerosi artisti presenti.


Nello stand del Comune ha fatto visita, tra gli altri, il Console italiano a Gerusalemme, Luciano Pezzotti, che ha anche organizzato una cena istituzionale per la rappresentanza del Comune di Salemi.


I pannelli fotografici su Salemi rimarranno esposti permanentemente all’interno del «Peace Center» nella Piazza della Mangiatoia a Betlemme.


«Curioso - ha detto Sgarbi commentando in particolare il sodalizio con Gerusalemme - che il nome di Salemi sia dentro “Jeru-Salem”, una strana consonanza tra le due città, e in effetti l’origine di Salemi è tra l’arabo e l’ebraico, tra Salam e Shalom»

Sgarbi ha inoltre osservato: «Gerusalemme è il centro del mondo, Salemi è il tentativo di dialogo fra le religioni e le identità che sono nella struttura di questa città, che ha un quartiere ebraico, uno musulmano e uno cristiano, che convivono pur non avendo ovviamente il ruolo storico che ha Gerusalemme»


Nel corso della visita in Israele Sgarbi ha in contrato i rappresentanti delle istituzioni culturali di Gerusalemme. Durante l’incontro sono venute fuori numerose proposte di collaborazione per le quali l’Ufficio per la Cooperazione allo Sviluppo del Consolato italiano ha già manifestato il proprio sostegno. Tra queste vi è da segnalare la realizzazione di una «Scuola del Restauro dei Mosaici del Mediterraneo». Per questo Sgarbi ha invitato a Salemi per il marzo del 2010 i rappresentanti delle istituzioni culturali di Gerusalemme


 



l’Ufficio per la Comunicazione

(Nino Ippolito)

WWW.CITTADISALEMI.IT

video http://www.youtube.com/watch?v=Z9HDHtA94Is

lunedì 14 dicembre 2009

Imperia Il genio musicale di Giovanni Doria Miglietta di Pierluigi Casalino

GIOVANNI DORIA MAGLIETTA.jpg LA TASTIERA IN UN SOGNO

Ombre, colori sfumati e sensuali, tenere emozioni dai contorni sfuggenti, inebrianti seduzioni cromatiche, consolazione e angoscia, fascino dai magici richiami onirici, atmosfere demoniache e misteriose, diversità scintillanti di attributi contradditori e di evocazioni simboliche. Tutto questo è l’arte dell’imperiese Giovanni Doria Miglietta, giovane pianista dal talento geniale e dal tratto coinvolgente. Un caleidoscopio di elementi notturni, essenza, a un tempo, di romanticismo e di perfezione classica in una tastiera fantastica. Interprete d’eccezione e già in possesso di non comune maturità espressiva, Doria Miglietta ricalca ormai con “verve” travolgente le orme di un Benedetti Michelangeli, a cui lo si può paragonare per la straordinaria capacità di eseguire con semplicità l’inarrivabile. Grande rivelazione, nel 1993, del “Rovere D’Oro” di San Bartolomeo al Mare, il giovanissimo artista si distingue in un crescendo di performances di livello assoluto, fino alla completa consacrazione nei templi della musica, in Italia e all’estero. Alieno da lusinghe e dalle rimunerazioni della fama, Doria Miglietta, unisce una speciale grazia creativa a un’eloquenza espressiva veramente eccezionale. Nel campo del pianismo, tra impeto e segreta poesia, Miglietta coniuga una cavata solista di notevole disinvoltura con la sapiente e ostinata ricerca dell’intesa con le articolazioni della formazione. Momento di particolare suggestione rimane, in proposito, la sua esecuzione del concerto in fa min. di Chopin con l’Orchestra Filarmonica di Torino nel maggio 2007. Dotato di spontanea intuizione, il pianista imperiese ha, di volta in volta, una vaghezza, un palpito, una luce o una penombra, una versatile seduzione di fraseggio e di inventiva, che lo collocano ormai ai vertici degli interpreti della tastiera. Preludio a una prestigiosa carriera. Quella di una tastiera in un sogno.

Casalino Pierluigi, 9.12.2009

www.myspace.com/doriamiglietta

video http://www.youtube.com/watch?v=N0qW_3iZWpU