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venerdì 22 dicembre 2017

I libri idea dell'atemporale Heliopolis

fonte Sandro Giovannini/Rivista Heliopolis

  • Il primo "libro-idea" è stato il Libro-manifesto della Nuova Oggettività, nel 2011, con, allegati, un INFOLIO "Futuro-Presente-Passato" di S.G. ed un CD di musica classico-contemporanea del M° Mario Mariani.  Ha inaugurato un metodo che è poi proseguito con "Al di là della destra e della sinistra…" e con "Per quale motivo Israele può avere 400 testate atomiche e l'Iran nessuna? - L'impero interiore", ambedue nel 2013, ed infine con "Non aver paura di dire", nel 2015. Oltre 90 contributi personali nel primo con circa 150 adesioni formali, una trentina circa per i due successivi, e 42 per il quarto. A seconda delle "idee" poste, s'adeguano correlativamente le partecipazioni. Si deve aggiungere che le case editrici implicate sono state due: L'Heliopolis e La Carmelina di Federico Felloni a Ferrara e nel caso di "Non aver paura di dire", assieme, la prima con una tiratura numerata e pregiata, la seconda con un ampliamento di collaborazioni e di tiratura. La curatela sempre a circuito di cari amici tra cui Sessa, Sgroi, Guerra, Bertuccioli, Silvestri, Pesante, Mancinelli, Giovannini.  Il contesto di riferimento è stato, almeno fino al terzo libro, il movimento di pensiero della Nuova Oggettività, e, dal quarto, una adesione compatibile con gusti e disgusti (di stile), più che con apparenti o facili allineamenti ideologici. Contro il pregiudizio ma saldamente all'interno di parametri antiglobalisti, antiusurocratici, anticonsumisti, partecipativi, differenzialisti, olisti, identitari, sovranisti e destinali (per quanto questa sommaria elencazioni richiederebbe ben ulteriori specifiche), ove una sorta di "identità plurale" è speranza comunque attiva di fuoriuscita dall'apatia al progetto. Per un comunitarismo rinvenibile, oltre le generazioni, all'insegna del "sempre possibile".


  • Alcuni hanno facilmente sorriso delle pretese del lavoro e della ricerca, ma noi, nei nostri replicati fallimenti comunitari, che comunque marcano percorsi d'approfondimento che hanno oggettivamente pochi eguali almeno negli ultimi decenni, non ci siamo consegnati alla piega beffarda, e non ci potremmo certo compiacere d'insistiti anarcoidismi, qualora ne fossimo, noi stessi, portatori sani.  Questo lo diciamo, non per inutili e piccate sottolineature, ma proprio perché vorremmo proseguire, senza alcun orpello eccessivo, con un prossimo lavoro nel solco del già fatto e del già giustificato...

Aldila della destra sinistraretro Aldilà



  • Per quale motivo




  • Non aver paura di dire




venerdì 5 dicembre 2014

Pierfranco Bruni e Mauro Mazza: COME FARE CULTURA NELLA SCUOLA LEGGENDO LA GRANDE GUERRA

 



Metodologia pedagogica e letteratura: al Liceo Moscati di Grottaglie la Grande Guerra nella dialettica tra modernità e tradizione

 

 

Corale partecipazione al Liceo Moscati di Grottaglie alla manifestazione nazionale per ricordare il Centenario della Grande Guerra e il ruolo delle culture e degli intellettuali con la partecipazione del Direttore Rai Mauro Mazza autore di saggi su Giovanni Papini, la lezione del Novecento, il cui primo libro risale agli inizi del 1980 e l'ultimo pubblicato recentemente "Papini infinito" (Pellegrini).

L'apertura dei lavori è stata dalla dirigente scolastica che con ampia articolazione della metodologia didattica sulla storia ha indicato i percorsi di confronto tra storia e storie attraverso una pedagogia della conoscenza.

I saluti dell'Amministrazione comunale sono stati sottolineati dall'Assessore  Ettorre, mentre i lavori sono stati coordinati e introdotti da Marilena Cavallo, direttore del Dipartimento di Lettere del Liceo.

Con questa iniziativa, che ha visto il patrocinio del Sindacato Libero Scrittori Italiano – FUIS e del Comune di Grottaglie, il Liceo è entrato nel vivo delle discussioni sulla Grande Guerra e partecipa di diritto al dibattito nazionale ed Europeo che la scuola svolge e continuerà a svolgere per tutto il 2015.

Il Liceo di Grottaglie con questa manifestazione diventa un punto di riferimento all'interno del dibattito nazionale tra pedagogia dell'apprendimento e metodologia storica, filosofica, artistica e letteraria.

Mauro Mazza oltre al suo intervento nel quale sono state delineate le linee del primo Novecento letterario e storico ha risposto alle numerassimo domande degli alunni tracciando insieme un parametro tra il ruolo degli intellettuali, la Grande Guerra e la funzione di un letterato e filosofo come Papini.

Il coinvolgimento dei docenti e la precisa attenzione degli alunni, partecipanti in una compagine molto ampia all'iniziativa e attori nella discussione con Mauro Mazza, rende un sicuro apprezzamento alla scuola che è riuscita ad articolare un tema complesso attraverso una discussione forte ma parimenti fondamentale.

La manifestazione è stata aperta con un Video su la Grande Guerra e gli Intellettuali realizzato con la produzione di Anna Montella. Marilena Cavallo ha motivato il percorso del progetto che ha un titolo affascinate: "…ad alta VOCE gli intellettuali e la Grande Guerra", avvalendosi delle parole della dirigente scolastica, che ha posto al centro il confronto tra dialettica e realtà.

Il Progetto che ha avuto il suo incipit con l'incontro tra Mauro Mazza, gli allievi del Liceo Moscati e la classe docente avrà un ulteriore appuntamento lunedì 15 dicembre con dei Laboratori didattici, un Video dello Studio Etnie del Mibact e con gli interventi di Valerio Capasa dedicato alla poesia e la guerra e Carmen De stasio dedicato all'arte e alle avanguardie.

Ma è l'entusiasmo del mondo scolastico nel creare un legame forte tra scuola e cultura altra che è stato il motore di un'idea che diventa sempre più vincente in una scuola italiana che necessita di un confronto a tutto tondo con le diversità delle culture e con i confronti ulteriori tout court con le verità storiche.

Mauro Mazza ha sottolineato che il Liceo Moscati di Grottaglie sul tema di cui si discute in Europa in questi giorni "è una scuola avanzata, innovativa e fortemente calata nel dibattito nazionale le cui riflessioni degli alunni sono un segno tangibile di una forte preparazione e di un alto spessore culturale e didattico dei docenti e della dirigente scolastica".

Il Liceo ha iniziato in modo straordinariamente innovativo il confronto con le culture in un raccordo tra lezione scolastica e dialettica culturale nazionale. Con questo   Liceo Moscati si pone al centro dell'attenzione nazionale proprio su un tema che risulta di grande attualità in questi mesi.

Un  tema che scava nella storia di una Nazione. Scuola, giovani, storia e letteratura al Liceo Moscati, con la manifestazione "…ad alta VOCE", sono diventati i protagonisti di un dibattito ampio nazionale.

La intensa e interessata partecipazione porterà, in questa fase, il Liceo ad essere anche riferimento di confronto con altri Istituti scolastici nazionali e verrà invitato a partecipare ad esperienze che si svilupperanno in Italia nei prossimi mesi.

Molto significative le cartelle distribuite dove sono visibili alcuni intellettuali e due rarissime cartine militari dell'Italia del 1911 e del 1920. un vero e proprio esempio di come la scuola fa cultura anche militante, didattica e scientifica.

 

SensualMente-EroticaMente a Roma a c. di Grazia Scanavini...

GRANDE ATTESA A ROMA PER IL 10 DICEMBRE: UN'INTERA GIORNATA DEDICATA ALLA SENSUALITA'


"Per me la sensualità è un modo di essere, di vivere, di vivere bene, per questo mi impegno a 360 gradi nella diffusione culturale. Ma il mio obiettivo primario, attraverso l'Associazione SensualMente, è quello di diffondere un concetto ben preciso: la sensualità e l'erotismo non hanno nulla a che fare con il significato che, attualmente, la nostra società attribuisce loro. Sono dovuta venire a Roma per dare inizio a tutto ciò perché Ferrara appare ancora chiusa su certi argomenti ma devo dire che sono fiduciosa: quando torno a Ferrara adesso la gente mi chiede, si interessa e sembra aver voglia di evolvere, e quindi ho progetti anche sulla mia provincia per il prossimo anno." A parlare è Grazia Scanavini, scrittrice ferrarese Presidente e fondatrice dell'Associazione Culturale SensualMente a Roma "Quel che più mi stimola è che la gente reagisce molto positivamente e manifesta il desiderio di parlare e confrontarsi su questi argomenti, sulle relazioni interpersonali, sulla sessualità. L'ipocrisia si sta un po' affievolendo, credo. Tant'è che siamo arrivate a voler proporre l'icona del porno Franco Trentalance come testimonial dell'evoluzione: Franco è un attore porno che non rinnega sicuramente il suo lavoro ma che riesce ad affrontare il tema della sessualità e della sensualità in modo pulito, ironico e anche educativo. Non c'è bisogno di ostentazione quando si parla di questi argomenti, anzi, è proprio l'ostentazione a deviare l'idea che abbiamo riguardo alla sessualità."

E così, ad un anno di attività nella Capitale il 10 Dicembre 2014, SensualMente propone la Premiazione del I PREMIO LETTERARIO NAZIONALE EroticaMente NARRATIVA EROTICA alla Sala del Carroccio in Campidoglio alle ore 17, il cui programma prevede la partecipazione di Trentalance e dell'attore Daniele Monachella, che leggeranno gli elaborati primi classificati al PREMIO, e di Antonella Aigle scrittrice di erotismo che presenterà i suoi romanzi IN PARADISO e ULTIMA FERMATA IN PARADISO.

Per la serata SensualMente propone la cena-talk show "LA CENA AFRODISIACA" di Franco Trentalance: "Ceneremo in un ottimo ristorante e lo faremo in compagnia appunto di FRANCO TRENTALANCE che, a fine cena, ci coinvolgerà in un talk show molto accattivante che affronta ironicamente la tematica per eccellenza, per tutti e soprattutto per chi come noi ha deciso di sorpassare le ipocrisie legate alla sessualità e ai rapporti di coppia. Insomma, il 10 ci aspetta una giornata ricca all'insegna di erotismo, ironia, sensualità, gusto e cultura… perché per noi di SensualMente tutto questo è cultura."

http://www.sensualmente-sensualmind.com/eventi-blog/premiazione-eroticamente-i-premio-letterario-nazionale-narrativa-erotica

http://www.sensualmente-sensualmind.com/eventi-blog/la-cena-afrodisiaca-con-franco-trentalance-a-roma-il-10-dicembre-2014

https://www.facebook.com/pages/Franco-Trentalance-Quello-Vero/131022053734216?fref=ts


Mega mostra di Bologna: Sgarbi replica alla Casta dei Professori servi e invidiosi

Nuova, durissima replica ai baroni universitari che lo hanno attaccato

per la mostra «Da Cimabue a Morandi» in programma a Bologna


Sgarbi: «Polemica meschina. Non conoscono


il progetto. Hanno solo assecondato


l'isterica reazione di Daniele Benati»


«Bastava informarsi e non fingere una indignazione che ha visto

130 oche bere su presupposti inesistenti e solitamente indifferenti al prestito di opere d'arte fuori da Bologna. La vicenda è inquietante

perché mostra la leggerezza con cui si firmano appelli privi di senso

da parte di intellettuali conformisti e disinformati»



ROMA - Vittorio Sgarbi torna a replicare all'appello sottoscritto da alcuni baroni universitari, capitanati da Daniele Benati, e da altri studiosi contro l'attesissima mostra «Da Cimabue a Morandi», ideata dallo storico e critico d'arte, che aprirà i battenti nei prossimi mesi a Palazzo Fava a Bologna.


«La polemica - attacca Sgarbi - è senza senso dal momento che, nell'assoluta indifferenza dei firmatari inconsapevoli, l'Estasi di Santa Cecilia di Raffaello nel 2012 andò da Bologna a Madrid e Parigi, senza alcuna protesta.

Parimenti Cimabue fu esposto, senza turbamento alcuno, alla mostra del Duecento in occasione di «Bologna Capitale Europea della Cultura», mentre il polittico di Giotto sarà prestato per una mostra al Palazzo Reale di Milano durante l'Expo 2015.


E' dunque una polemica meschina e pretestuosa nell'assoluta ignoranza del progetto da parte dei firmatari - accusa Sgarbi - perché asseconda l'isterica reazione di Daniele Benati cui non è stato chiesto di curare un'analoga mostra. Benati ignora che nei rapporti tra il ministero dei Beni Culturali, la Fondazione Carispo e l'Accademia di Bologna, il trasferimento in Palazzo Fava dell'Estasi di Santa Cecilia di Raffaello è determinato dal comune impegno per ristrutturare le sale della Pinacoteca che ospitano il dipinto. Bastava quindi informarsi e non fingere una indignazione che ha visto 130 oche bere su presupposti inesistenti e solitamente indifferenti al prestito di opere d'arte fuori da Bologna, e persino alla esportazione abusiva di capolavori di Caravaggio e di Annibale Carracci. Ancor più grave, nel caso di Carracci, essendone Benati studioso e curatore dell'ultima mostra.


La vicenda - osserva Sgarbi - è inquietante perché mostra la leggerezza con cui si firmano appelli privi di senso da parte di intellettuali conformisti e disinformati. L'esempio più clamoroso è Anna Ottani Cavina che il giorno prima dell'appello aveva manifestato il suo plauso per l'esposizione di Cimabue, normalmente esposto in una cappella, di difficile accesso, di Santa Maria dei Servi.


In ogni caso, tutto il patrimonio bolognese, nei musei e nelle chiese, è sottostimato e poco visitato. E l'occasione di Palazzo Fava ne è, sicuramente, una efficace rivalutazione. L'autogol dei firmatari - aggiunge Sgarbi - sarà evidente a mostra aperta ma le scuse non verranno per mancanza di serietà e di responsabilità.


Infine la stoccata finale a Montanari: «Per capire il conformismo basta osservare che a fianco della consueta sottoscrizione di Tomaso Montanari, c'è quella di Giancarlo Gentilini, «scopritore» del Crocifisso attribuito a Michelangelo, acquistato dallo Stato con il biasimo di Montanari»


l'Ufficio Stampa

Nino Ippolito



IBN KHALDU^N E LE RAGIONI DELLA STORIA.

L' "Asabiyya" o spirito di corpo o tribale è per Ibn Khaldu^n la ragione dello stare insieme degli stati (islamici), ma tenta di conciliare una certa sfiducia verso tale concetto, insita nel pensiero islamico originario,con il suo pensiero che vede, invece, in modo favorevole tale istituto a suo dire naturale. Per l'Autore si impone una certa conciliazione, appunto, tra le sue teorie, il cui carattere di leggi sociologiche generali non le salva da aperta contraddizione con alcuni punti capitali del pensiero musulmano, e la visione ortodossa stessa della storia. Ibn Khaldu^n sentì questa necessità e puntò a risolverla con tranquillità di coscienza. Del tutto arbitraria si rivela, a chi esamini senza pre, giudizi o preconcetti l'opera dell'Autore, l'ipotesi di un consapevole dissidio tra scienza e fede, come è stato ingenuamente e superficialmente prospettato da Gumplowicz. Se Ibn Khaldu^n vide in qualità di storico molto più in là e più in su del suo tempo, anzi di ogni altro pensiero storico orientale, è pur certo che egli fu comunque figlio della sua epoca, uno zelante dottore ortodosso, un sincero credente. Meno fortunato e meno accorto di Giambattista Vico, che poté conservare distinta dalla sua concezione storicistica, quasi in compartimento stagno, la sua fede nel carattere sacro e trascendente della storia ebraico-cristiana e del fenomeno della rivelazione, Ibn Khaldu^n dovette e volle in perfetta buona fede mischiare il sacro con il profano, senza riuscire a serbare del tutto sacro il sacro e profano il profano, stemperando in posizioni di compromesso che a lui sembrarono sincere e logiche, la tradizionale rigida concezione giuridico-teologica e quella specificatamente storica da lui sinora rappresentata.
Casalino Pierluigi, 5.12.2014

giovedì 4 dicembre 2014

Tavoletta Helipolis "non aver paura di dire" intervista a S. Giovannini *by Fondo Magazine

Heliopolis Edizioni. Non aver paura di dire…

In occasione della prossima uscita del libro/tavoletta collettaneo "non aver paura di dire…" (Heliopolis Edizioni, 130 pagine, 50 euro CLICCA QUI)  – con interventi di: Angela Ales Bello,  Luigi Alfieri,  Alberto Cesare Ambesi,  Umberto Bianchi, Mariano Bizzarri,  Ettore Bonessio di Terzet, Claudio Bonvecchio,  Giuliano Borghi,  Riccardo Campa,  Agostino Carrino,  Vitaldo Conte,  Raimondo Cubeddu,  Giovanni Damiano, Vittorio de Pedys,  Gianfranco de Turris,  Massimo Donà,  Adriano Fabris,  Francesco Franci,  Luca Gallesi,  Romano Gasparotti,  Giuseppe Gorlani,  Luca Grecchi,  Roberto Guerra,  Michelangelo Ingrassia,  Vito Limone,  Luigi Lombardi Vallauri,  Francesco Mancinelli,  Gian Ruggero Manzoni,  Gianluca Montinaro,  Raffaele Perrotta,  Miro Renzaglia,  Antonio Saccoccio,  Andrea Scarabelli,  Giovanni Sessa,  Luca Siniscalco,  Francescomaria Tedesco,  Stefano Vaj,  Marco Vannini,  Marcello Veneziani,  Filippo Venturini,  Piero Visani,  Eduardo Zarelli -  proponiamo l'intervista a Sandro Giovannini a cura di Roberto Guerra

La redazione



Giovannini, dopo la tavoletta, quasi un tablet ante litteram, per Andrea Emo e Giovanni Sessa, ora un secondo – schematizzando – libro d'arte al laser, con circa 40 autori… uno zoom?

Dopo l'ultima tavoletta heliopolis "Nel presente eterno…", che aveva una forte caratura filosofica in quanto produceva una sorta di veloce e concentrata glossa all'importante e riuscita opera monografica di Giovanni Sessa su Emo, abbiamo lavorato per più di un anno, tra ideazione e raccolta consensi, ad una nuova tavoletta, questa volta anche collegata ad un e-book stesso testo, dal titolo: "non aver paura di dire…". Nella curatela ci sono stati, presenti e capaci, Luigi Sgroi e Gianni Bertuccioli.  Abbiamo invitato a rispondere in assoluta libertà, sia di forma che di contenuto, più di 200 intellettuali italiani, principalmente filosofi e pensatori metapolitici ed alla fine abbiano raccolto 42 coautori ed i relativi concisi interventi scritti.  Il carteggio preparatorio è stato per noi, come altre volte e forse ancor più, un lungo viaggio conoscitivo e ben istruttivo.  La richiesta è stata tentata a 360° e credo sia riuscita, con presenze molto diverse per vocazioni, stili e livelli.  Lo scopo: verificare un'indagine su un plesso argomentativo che potrebbe/dovrebbe prescindere dai letteralismi precostituiti. Senza retropensieri.  Ma, la libertà è sempre una scelta ad estremo rischio, pur producendo indubbiamente qualche insuperabile perla che con altro metodo, meno temerario, non sarebbe stata certamente rinvenuta. Il pre-giudizio circonda, come una nube tossica,  ineluttabilmente, questi slanci rari…
Sul piano estetico quasi come certi libri futuristici, per la materia atipica (legno) e appunto le incisioni/parole al laser,  costante del percorso heliopolis, tra filosofia e poetica visiva  e sperimentale?
La tavoletta internamente è un libretto normale, esternamente la copertina è in legno pregiato inciso e traforato a laser con una tecnica del tutto inusuale per l'editoria, (universalmente, direi,  messa in opera solo da noi), questo in linea con la nostra ormai lunga ricerca nel paraeditoriale heliopolis. Certamente… vi è una storia di manufatti, dal 1985, che si vale di tante competenze artigianali rivolte al passato ed assieme al futuro, in un'apparente impossibile sintesi. Con tante idee che hanno, a volte,  traforato la plumbea cupola del pensiero e della distribuzione corretti… Ora in più, l'abbinamento con l'e-book, stesso testo, associa la raffinatezza di una tiratura pregiata che testimonia una sorta di "complessità originaria" (de Santillana), con le utilità telematiche.  In questo il richiamo al futurismo è del tutto congruo e direi che la nostra linea ur-futurista viene ben evidenziata e si traduce in visione immediata, com'è giusto che sia. Anche la scelta dei nostri contenuti (provocazioni ricognitive e/o progetti propositivi), non è per nulla scontata, e quindi possiamo sperare che la forma corrisponda alla sostanza. Nello specifico del "non aver paura di dire…", paura e dire restano giustamente centrali nell'indagine compiuta, che ciascuno ha risolto a suo modo, offrendo un vero spaccato della paura e del dire odierni.  La scelta poi per l'opera corale, conforta una nostra ormai sperimentata prassi, ovvero quella di cercare di muoverci non sempre per sole vie individuali…
La precedente tavoletta, nei contenuti, celebrava il ritorno del filosofo perduto veneto Andrea Emo; ora queste pluripresenze, di matrice anche ideologica diversa, una sorta di Manifesto dell'Oltre destra sinistra?
Certamente l'alternare testi di pura indagine registrativa, sia pur sotto la formula implicita di uno scandaglio veritativo, a testi di più intensa capacità propositiva è tipica della linea Heliopolis ed anche direi della Nuova Oggettività, che è un movimento di pensiero che si batte per il superamento definitivo delle (pur meritevoli) ideologie. La resistenza opposta dagli apparati di potere e dall'immane incidenza della pesanteur, sia a livello intimo che esterno, (…ne abbiamo compiuto delle esegesi, non disprezzabili, anche con forte caratura spirituale ed analitica…) non ci farà deviare dal nostro proposito razionale e passionale assieme; quello del superamento delle dicotomie ontologiche, metapolitiche e partitiche. Ma più che un oltre od un al di là, il vero problema è saper riassumere la storia della modernità come sfida dentro il conflitto destra-centro-sinistra, scontro che però si ripropone nella storia, sotto coperture e parafrasi cangianti, in continuazione…  Quindi senza mai abbandonare un quadro organico di taglio metastorico e sempre semplificando all'estremo, per l'era presente ed in tal senso, potremmo anche dire che accedere ad una nuova chiarificante visione è proprio dirne l'et-et, più che l'alternativa apparente. Tanto più che poi, appena si formulano nuove tesi, sia pur sotto la copertura di una nuova indispensabile ripartenza, per forza di cose e prima o poi, si riaffacciano nuovi muri necessitati e nuove esclusioni operate. In un nuovo contesto, però, idoneo almeno a rinnovare la speranza, nella spaventosa carenza di senso che il vecchio fa svelare prima ed implodere poi per consunzione naturale.  In tale dinamica (che non è soddisfattamente cinica, debolista od anarcoide, ma consapevolmente virile), ogni grandioso ed innovativo movimento politico e civile parte dal tentativo sempre sostanzialmente inatteso ed incredibile (ed in pericolo di prevedibile continuo fallimento… eppure del tutto necessario) di riproporre la novità smarcante riassorbendo le antitesi precedenti sotto una nuova forma, che allontanando – almeno per un poco – le sempre pronte turpi arpie insozzanti le mense, depotenzi l'indisponibilità pre-giudiziale e l'opposizione pre-costituita.  Che sono immani e potentissime.   E' ben immaginabile che tutte le posture caratteriali ingenerose, che tutte le ciniche preferenze allo scontato, che tutte le stupidità diversamente declinate e paludate, e soprattutto i poderosi interessi costituiti e catafratti, sia che si auto od eteroconsiderino di sinistra o di destra, o di centro, (spesso nella livida contrapposizione – in re collaborante – tra moderatismo efferatamente ipocrita e ribellismo cialtronescamente sostitutorio e con quel linguaggio ormai onnipervadente che qualcuno, sapientemente, ha definito farsi totalizzante "simulacro della prassi"), non faranno che cercare di derubricare il tentat(iv)o miracolo, a ripetitiva farsa ed i sacrosanti slanci animici a déjà-vu, sottraendo ai singoli ed ai popoli ogni residua speranza di riscatto.  In questa piccola filippica è ovvio che io segua una linea verbale sottotraccia, non usando necessariamente nomi e cognomi, altrimenti sarei immediatamente sopraffatto dai grilli parlanti… con la loro grande verità strabordante dalla saccoccia… Cerco solo d'insinuare il dubbio che una sommatoria smarcante, aggiri, nella sua pleromatica imagine (ed illusione/finzione estrema – alla Stevens – per intenderci…), nella sua rinnovante iconicità, una Identità Simbolica, capace di donarci, per l'ennesima volta, volontà, speranza e destino. Se poi pensiamo di tradurre tale linea in un oltredestrasinistra direi: molto più destra, molto più sinistra, molto più centro, con una formula che può apparire paradossale, solo perché cerca di superare la logica di non contraddizione.  Qualcosa che sia, più convintamente e pericolosamente, (inter)nazionale, identitario e sociale e quindi potenzialmente universale.
Queste tavolette ricordano clamorosamente il celebre disco del Piooner con i memi al laser stesso della civiltà umana, lanciato a suo tempo oltre il sistema solare ormai, destinato a Terre e Alieni intelligenti "gemelli"….  In chiave terrestre e epocale, in questo nanoeone, nel nuovo medioevo incombente (poco Le Goffaniamente meraviglioso), una specie di microfilm segreto per la memoria futura della bellezza e delle verità oggi pare perdute?
La fuoriuscita dal piccolo contesto terrestre, malamente globalizzato ed in fase di quasi irrimediabile degrado (…medioevo prossimo venturo), ci può essere sempre fornita sia da un'immemoriale intelligenza letteraria che da una "recente" sapienza scientifica (non a caso ci possiamo anche riconoscere in un'autodizione ur-futurista) che s'incontrino in un punto che potrebbe sembrare rammemorazione e speranza, e non solo l'ormai ben auspicato incontro fra le due culture. Così potrebbe rivelarsi visione reale e fattiva ricerca…  Anche qui una disposizione dicotomica toglie energie più che fornire chiavi di lettura adatte, dispone al furor becero, sconclusionato e del tutto acausale e non all'accettazione nobile – seppur dolente – dell'inevitabile… Che significa reazione ed azione,  con la relativa fattiva scelta di campo ed il relativo attivo sereno distacco. Contro un destino ineluttabile che si è cercato, con ogni forza, per quanto onestamente possibile, di contrarre, superare o smarcare…  La favola bella di Arjuna, il puro dei Pandava, è lì ad insegnarcelo, per innumerevoli evi e casistiche…  Non ci si smarca dalla decisione, ci si smarca dall'involontarietà e dalla resa acritica…  La scorciatoia del facilismo non è la semplicità-traguardo.  La massima attenzione (rispetto) che si pone alla vita degli altri, (il contrario esatto del vojeurismo, beato o beota) non ci farà più deboli o più incapaci.  La massima non sottovalutazione delle frasette scioccanti e delle parole-pietre non ci renderà più impotenti di quanto già siamo. La liquidazione irresponsabile da neoconvertiti, di tutti e tutto contro tutto e tutti, con il ghigno insoddisfatto delle paroline in libertà, non ci renderà più meritevolmente fautori di pietas.  Anche se abbiamo uno spasmodico bisogno di "drittura" e di comportamenti "impeccabili" ed il pietismo ipocrita e virale, coltivato ed inculcato da secoli, ci riduce ad un'illogica stolta e forsennata.  Ideologica nel senso deteriore, ovvero inconsapevolmente e con l'utilizzo del solo cervello primordiale e che  impedisce a tutti di trarre, dalla concretezza non evitabile delle condizioni epocali, il miglior viatico per le scelte civili e morali.  Forse le anime/grandi non sono le anime/belle. E quindi comprendiamo che troppo facilmente si può equivocare su un certo stile di vita sobrio, rigoroso, ed al tempo stesso coltivato e rispettoso. E se non possiamo presumere che queste tavolette vadano realmente al di là di qualche segreto piacere e colta rammemorazione, di qualche utile riflessione nello studiolo e in faccia alla gazzarra (ma, speriamo, fra ristrette cerchie di intendenti), possiamo invece ancora credere che la bellezza sia comunque inscindibilmente intrisa alla nostra verità se questa non è solo un gioco, od un stanca farsa di rimasugli epocali, ma una coinvolgente fascinazione… Aperta al sempre possibile, alla scelta che si è data il massimo raggiungibile di libertà dai peggiori condizionamenti.  Che noi si sia in grado, ancora, a viso aperto, d'affrontare…

a cura di  Roberto Guerra

 
"non aver paura di dire…", 130 pagine, 50 euro,
HELIOPOLIS EDIZIONI di  idee  e  materiali  di  scrittura,  Collana  Tabulae,   Gennaio 2015.
Edizioni Heliopolis  di Astelvio Biagini, Via Scialoia 27, 61122, Pesaro, (PU). www.heliopolisedizioni.com    astelviob@libero.it        335.7664456


http://www.mirorenzaglia.org/2014/11/heliopolis-edizioni-non-aver-paura-di-dire/

 

Marinetti 70° e De Sade 200° per la Kultur forever scorretta

Accadde oggi – 2 dicembre. Ricorre oggi l'anniversario di morte degli scrittori Marchese De Sade e Filippo Tommaso Marinetti

Accadde oggi – 2 dicembre. Ricorre oggi l'anniversario di morte degli scrittori Marchese De Sade e Filippo Tommaso Marinetti 2 dicembre, morti il 2 dicembre, Marchese de Sade, Filippo Tommaso Marinetti, anniversari, libri, lettura libreriamo.it

Si ricorda oggi lo scrittore francese conosciuto con il nome di Marchese De Sade e il grande poeta e scrittore Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del Futurismo


MILANO – Il 2 dicembre ricorrono gli anniversari di morte di due grandi personaggi; nel 1814 moriva il Marchese De Sade all'età di 74 anni dopo una vita dedita alla lussuria e alla dissennatezza, nel 1944 moriva invece Filippo Tommaso Marinetti che cambiò le sorti della letteretura europea.
MARCHESE DE SADE – Nasce il 2 giugno 1740 a Parigi, Donatien Alphonse François De Sade, detto Il Marchese De Sade. Di famiglia aristocratica, viene iscritto a quattordici anni in una scuola militare riservata ai figli della più antica nobiltà. Nominato sottotenente a soli quindici anni, partecipa alla guerra dei Sette anni contro la Prussia, distinguendosi per il coraggio, ma anche per un certo gusto per l'eccesso. Nel 1763 viene congedato col grado di capitano e inizia a condurre una vita all'insegna della dissolutezza e del divertimento più sfrenato, frequentando attrici di teatro e giovani cortigiane.
Il 17 maggio dello stesso anno viene costretto dal padre a sposare Renee Pelagie de Montreuil, una ragazza appartenente a una famiglia molto ricca. Nonostante il matrimonio De Sade non abbandona le vecchie abitudini e pochi mesi dopo le nozze viene addirittura imprigionato per quindici giorni nelle carceri di Vincennes a causa del comportamento oltraggioso tenuto in un bordello. Sarà questo il primo di una lunga serie di soggiorni in prigione.
LE PRIGIONI E LE OPERE - Nel 1772, anno in cui viene rappresentata per la prima volta una sua opera teatrale, viene accusato di avvelenamento perché durante un'orgia aveva dato alle donne dolci adulterati con delle droghe. Riesce a scappare in Italia. Condannato a morte in contumacia, viene arrestato dalle milizie del re di Sardegna e rinchiuso nel carcere di Milano. Ne evade dopo cinque mesi. Poi, dopo cinque anni di orge, viaggi e scandali, nel 1777 viene arrestato a Parigi. Nella prigione di Vincennes inizia a scrivere opere teatrali e romanzi. Viene trasferito alla Bastiglia dove redige Le 120 giornate di Sodoma e Le sfortune della virtù. Nel luglio 1789, dieci giorni prima della presa della Bastiglia, viene trasferito in un manicomio. È costretto ad abbandonare la sua biblioteca di 600 volumi e tutti i manoscritti.
Nel 1790, come avviene per la maggior parte di coloro che furono imprigionati sotto l'Ancien Régime, gli viene ridata la libertà. Torna a vivere con la moglie, ma questa, stanca delle sue violenze, lo abbandona. I figli, nati nel '67, nel '69 e nel '71, emigrano. Si lega allora con Marie Constance Quesnet, una giovane attrice che gli rimarrà accanto fino alla fine.
Nel 1793 viene nuovamente arrestato e condannato a morte ma per un errore amministrativo viene dimenticato nella sua cella. Riesce a evitare la ghigliottina e sarà liberato nell'ottobre 1794.
Nel 1795 vengono pubblicati La filosofia nel boudoir, La nuova Justine e Juliette. Viene accusato dalla stampa di essere l'autore dell'"infame romanzo" Justine e, senza alcun processo, ma soltanto con una decisione amministrativa, nel 1801 viene internato nel manicomio di Charenton. A nulla varranno le sue proteste e le sue suppliche e, giudicato pazzo, ma perfettamente lucido, qui trascorrerà gli ultimi 13 anni della sua vita. Muore il 2 dicembre 1814, all'età di 74 anni. Trenta dei quali trascorsi in prigione. Le sue opere saranno riabilitate solo nel ventesimo secolo.
FILIPPO TOMMASO MARINETTI – Nasce ad Alessandria d'Egitto il 22 dicembre 1876, secondogenito dell'avvocato civilista Enrico Marinetti e di Amalia Grolli. Alcuni anni dopo, la famiglia torna in Italia e si stabilisce a Milano. Fin da giovanissimi i fratelli Marinetti manifestano uno smisurato amore per le lettere, ed un temperamento esuberante.
Nel 1894 Marinetti consegue il diploma a Parigi e si iscrive alla facoltà di Legge di Pavia. Trasferitosi all'ateneo di Genova un anno prima della laurea, che conseguirà nel 1899, collabora all'Anthologie revue de France et d'Italie, e vince il concorso parigino dei Samedis populaires con il poemetto La vieux marins. Nel 1902 viene pubblicato il suo primo libro in versi La conquete des étoiles nel quale già si scorgono i primi versi sciolti e quelle figure che caratterizzeranno la letteratura futurista.
Nel 1905 fonda la rivista Poesia, tramite la quale inizia la sua battaglia per l'affermazione del verso libero. Il 20 febbraio del 1909 pubblica su Le Figaro il manifesto del Futurismo, fondato su undici punti che conglobano tutte le arti, il costume e la politica, facendo del Futurismo l'unica avanguardia poliedrica. Il Futurismo dichiara Marinetti: "E' un movimento anticulturale, antifilosofico, di idee, di intuiti, di istinti, di schiaffi, pugni purificatori e velocizzatori. I futuristi combattono la prudenza diplomatica, il tradizionalismo, il neutralismo, i musei, il culto del libro." La rivista Poesia viene soppressa pochi mesi dopo perché considerata sorpassata dallo stesso Marinetti, il quale conclude la sua pubblicazione facendo apparire sull'ultimo numero il poema futurista Uccidiamo il chiaro di luna, atto d'accusa all'arcaico sentimentalismo dominante nella poesia italiana, e vero e proprio inno alla follia creativa.
LA GUERRA, IL VOLONTARIATO E I VERSI - Nel 1911 allo scoppio del conflitto in Libia, Marinetti, vi si reca come corrispondente per il giornale parigino L'intransigeant, e sui campi di battaglia trova l'ispirazione che consacrerà definitivamente le parole in libertà.
Alla fine della prima guerra mondiale Marinetti stipula un programma politico futurista, i suoi intenti rivoluzionari portano alla formazione dei fasci futuristi e alla fondazione del giornale Roma futurista. Nello stesso anno avviene l'incontro con la poetessa e pittrice Benedetta Cappa che nel 1923 diventerà sua moglie, e da cui avrà tre figlie.
Nel 1929 viene insignito della carica di letterato d'Italia. Seguono la pubblicazione di poemi ed aeropoemi. Nel 1935 si reca volontario in Africa orientale; di ritorno nel 1936 comincia una lunga serie di studi e sperimentazioni sulle parole in libertà. A luglio del 1942 riparte per il fronte, stavolta nella campagna di Russia. Il suo stato di salute all'arrivo del rigido autunno si aggrava ulteriormente e viene rimpatriato. Muore il 2 dicembre 1944 a Bellagio sul Lago di Como, mentre dimorava in un albergo in attesa di ricovero in una clinica svizzera; quella stessa mattina all'alba aveva composto i suoi ultimi versi.
Di lui ha detto il poeta Ezra Pound: "Marinetti e il Futurismo hanno dato un grande impulso a tutta la letteratura europea. Il movimento al quale Joyce, Eliot, io stesso e altri abbiamo dato origine a Londra non sarebbe esistito senza il Futurismo".


2 dicembre 2014

Ferrara: Autori a Corte edizione II per la letteratura contemporanea

FERRARA BY NGHT L'hotel Carlton è stato teatro della conferenza stampa di presentazione della rassegna letteraria Autori a Corte.
Rispetto all'edizione estiva, caratterizzata dall'ottimo riscontro con il pubblico, il tutto si è arricchito di un appuntamento pomeridiano, precisamente alle ore 18.00, dedicato alla letteratura per bambini.
A questo si va ad aggiungere Antipasto d'autore, dedicato agli autori del territorio ferrarese.
"Spesso c'è la tendenza a dire che un autore, siccome viene da fuori, è migliore rispetto a quello del territorio in cui si trova. Questo momento invece è per sfatare questo mito, noi vogliamo incentivare Ferrara", ha spiegato Federico Felloni, editor del progetto.
In tutto questo non bisogna dimenticare il consolidato appuntamento di Autori a corte, in cui l'ospite principale esporrà la propria opera.
Ricco è il calendario che prevede, per la giornata del 16 dicembre, la presentazione di Le fiabe di Miriana, (Caracò Edizioni) opera prima e in anteprima assoluta per l'Emilia Romagna di Miriana Trevisan, nota star di Non è La Rai.autori a corte stampa ridotto
A seguire una doppia presentazione a cura dell'Istituto di Storia Contemporanea dei volumi Il dito di Dio, di Franco Mari e La generazione imperfetta di Giancarlo Dall'Olio, trattante il tema della gioventù ferrarese durante il periodo fascista, entrambi editi da Este Edition. A concludere. Sarà il momento del libro Lascia stare i santi di Guido Barbujani.

L' appuntamento del 23 sarà dedicato all'infanzia di Daniela Pareschi, scenografa cinematografica autrice, fra l'altro, delle scenografie di The passion di Mel Gibson, con Il mare e le onde (disegnamo insieme) di Lantana Editore. Per proseguire poi, con l'ultima opera di Gian Pietro Testa, Interviste infedeli (Este Edition), volume in cui Testa intervista due personalità d'eccezione: Satana e Dio. Il gran finale sarà riservato ad Andrea Poltronieri, in anteprima assoluta, con Note appuntate (Edizioni La Carmelina-collana Autori a Corte).

Quest'ultima opera sarà la raccolta di vent'anni di carriera del comico/musicista ferrarese e spazierà dai pensieri scritti sui block notes a fine concerto, dando spazio così al lato intimistico di Poltronieri che da sempre ha abituato il suo pubblico alla risata facile, pur sempre senza dimenticare, in Note Appuntate, il lato scanzonato.
Durante l'iniziativa sarà possibile acquistare i e la visione di tutte le presentazioni, a cui farà seguito un rinfresco, sarà gratuita.

"Alma Portuguesa: Fernando Pessoa e dintorni" - Milano, 9 dicembre ore 18.30

 


CON RICHIESTA DI DIFFUSIONE

 

 

 

"Alma Portuguesa: Fernando Pessoa e dintorni"

 

Presentazione del volume di Angel Crespo, "La vita plurale di Fernando Pessoa"

 

Milano, martedì 9 dicembre, ore 18.30

Centro Filologico Milanese

Via Clerici, 10

 

Interverranno


Brunello Natale De Cusatis, curatore del volume
Giulio Giorello, Università degli Studi di Milano
Andrea Scarabelli, Bietti Edizioni

 

 

 

In questa biografia, Àngel Crespo intreccia con stile romanzesco le vicende personali dello scrittore portoghese. La complicata e travolgente storia d'amore con Ophelia, la paura di cadere negli abissi della follia, i suoi interessi magici ed esoterici, la politica, le avanguardie: il tutto, nella

cornice del Portogallo contemporaneo, nel quale il poeta – contrariamente a quanto si crede – giocò un ruolo fondamentale. Il risultato è un libro degno di un giallo, che ci porterà a scoprire i lati oscuri

della vita, anonima ma "plurale", di un intellettuale borghese d'inizio Novecento.

 

Àngel Crespo, (1926-1955), scrittore e critico letterario, membro del Partito comunista spagnolo, è una delle figure fondamentali della letteratura iberica del Novecento.

 

 

 

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Alika Porini

Edizioni Bietti - Società della Critica S.r.l.

Via Spallanzani, 6

20129 Milano

Tel. 02 29528929 - Cell. 348 5423130

ufficio.stampa@edizionibietti.it

www.edizionibietti.it

 





Ferrara nello Spazio con Paolo Zamboni e l'avanguardia medica


I test medici sul circolo sanguigno cerebrale di Samantha Cristoforetti, prima donna astronautta italiana nello spazio, "potranno essere realizzati grazie all'invio di un nuovo razzo della Nasa che le porterà la parte dell'attrezzatura" persa nell'esplosione del missile Antares, il 29 ottobre. Paolo Zamboni rassicura sull'esperimento 'Drain Brain' realizzato grazie a dispositivo di sua invenzione. Zamboni, medico e ricercatore noto per avere ipotizzato la relazione tra insufficienza venosa cronica cerebrospinale e sclerosi multipla, spiega che l'astronauta italiana "ha con sè l'attrezzatura che servirà nei primi 10 giorni di adattamento". L'esperimento, spiega il medico all'Adnkronos Salute, è diviso in due parti. "Nella prima fase – precisa – Samantha utilizzerà l'ecodoppler, che ha imparato ad usare nella sperimentazione a terra, previsto nei primi 10 giorni". Nella seconda fase "dovrà utilizzare un collare (il pletismografo o collare pletismografico) con sensori per la misurazione del circolo cerebrale. Questo collare, di cui un esemplare è stato perso nell'esplosione, sarà recapitato a Samantha, ci hanno assicurato, con un razzo supplementare in tempo utile". L'obiettivo dello studio, aggiunge Zamboni, "è quello di capire se è possibile misurare e indagare a distanza la circolazione cerebrale con strumentazioni semplici. I risultati saranno utili in telemedicina, per le applicazioni sulla terra, in luoghi difficili da raggiungere". Ma "ci aspettiamo anche dati per migliorare la conoscenza, in termini fisiologici, della circolazione cerebrale, scoprendo il peso e la portata dell'assenza di gravità nel regolare la circolazione. La nostra ipotesi è che la gravità rallenti il circolo cerebrale, fenomeno comune a molte malattie neurodegenerative. La mia speranza è che questa ipotesi sia corretta. In questo modo potremo trasportare le conoscenza emerse dallo studio alle malattie neurodegenerative". Prima della partenza la circolazione dell'astronauta è stata studiata approfonditamente e i dati potranno essere confrontati con quelli acquisiti nello spazio.

http://www.meteoweb.eu/2014/11/missione-futura-ferrara-arrivera-pletismografo-cose/356921/

Missione Futura:

da Ferrara arriverà il "pletismografo", ecco cos'è


CRISTIANESIMO ED ISLAM. UN CONFRONTO.

Occorre talvolta ritornare su una vexata questio: la differenza tra il panorama ideologico arabo-musulmano e quelli che sono l'origine e il primo sviluppo dell'altra grande religione monoteistica universale, il Cristianesimo, dal momento che l'Ebraismo, pur con la sua vasta distribuzione geopolitica, è sì monoteistico, ma privo di analoga tensione universale. Il Cristianesimo, infatti, è stato predicato da un Profeta che non è solo, per i credenti, uomo e Dio nello stesso tempo (l'Uomo-Dio di cui si parla nei Vangeli), ma non ha avuto nessun potere politico ("Il mio regno non è di questo mondo"), e tanto meno militare (che ha anzi rifiutato: "chi di spada ferisce, di spada ferisce") ed è stato da quest'ultimo ucciso. Il punto di forza del messaggio di Gesù Cristo è il sacrificio, la morte sulla croce, la sconfitta sulla terra (da cui verrà la resurrezione, rinviata, per il resto dell'umanità, in un futuro scatologico. Tale atteggiamento di persecuzione si rafforzò nei primi secoli (ma sembra ritornare ai giorni nostri, anche se mai non pare sia venuto meno nei secoli) e con il tempo ha consentito ai cristiani di entrare nei gangli del potere romano, assumendone nel IV secolo, con il celebre capriccio di Costantino (leggi di Casalino Pierluigi:"IL CAPRICCIO DI COSTANTINO" su "in poche righe" di Ennepilibri), la guida. Potere politico e militare divennero pertanto possibili anche per i Cristiani. Non a caso Sant'Agostino, nel V secolo d.C., fu l'autore, nel De Civitate Dei, del primo intervento sulla liceità per i fedeli della nuova religione di prendere parte alla guerra.
Casalino Pierluigi, 4.12.2014

mercoledì 3 dicembre 2014

ISLAM E DINTORNI.

L'Islam venne predicato da un umo riconosciuto da tutti come un semplice mortale, senza cioè che si ritenesse in esso una duplice natura umana e divina, come fu nel caso di Gesù Cristo. Muhammad divenne capo religioso e politico, oltre che capo militare, e si spense dopo aver visto trionfare la sua dottrina e la comunità che lo seguiva. L'Islam si espanse rapidissimamente, sostituendosi a realtà preesistenti, totalmente diverse dal punto di vista sociale e culturale, che in parte assorbì, ma che in parte lascio al loro posto, addirittura delegando loro, in una prima fase, la gestione del potere. Sotto l'aspetto specificamente religioso, l'Islam si rifaceva inevitabilmente alle fedi precedenti e, soprattutto, a quelle monoteistiche (in Arabia vivevano comunità ebraiche consistenti e anche cristiane, con le quali il Profeta dell'Islam venne in contatto), ma non si pose mai in alternativa radicale ad esse, limitandosi a considerarle "prodotti imperfetti", nel senso di essere messaggi del Dio unico rivelati da pregressi messaggi e messaggeri, anche se non necessariamente errati. Si tornerà sull'argomento.
Casalino Pierluigi, 3.11.2014

La poetessa Mary Blindflowers...

Triforcata©

di Mary Blindflowers©

Ipotonia da stress
dopo tortura,
la donna dura ancora
in palpiti di carne esposta
cotta come un'aragosta.
Il prete legge il verbo,
mentre la pelle tira
sulla ruota,
nerbo, pece, strappi
e pinze rosse,
e la strega vola
ad alta quota
e si vede bilocata.
Gira gira anima dannata
che
la minestra del mondo
a raffreddarla con la mano
si perde unghia, superficie e fondo.
Il boia ha la pupilla
triforcata.

Google celebra Anna Freud

Oggi, anniversario 119 della nascita di Anna Freud, figlia del celeberrimo e scandaloso psicanalista viennese, Sigmund Freud, che ha rivoluzionato la storia delle scienze umane e sociali: tutt'oggi,  finita certa vulgata anche mediatica, il "neurologo" Freud è  in certo modo rivalutato anche sul piano scientifico dalle contemporanee neuroscienze. In ogni caso, Freud liberò la sessualità dal mito borghese e dai tabu religiosi monoteistici,  educato, anche se ancora troppo radicale la sua teoria dell'inconscio e effetti sociali interpersonali e collettivi magari in certi ambiti come la Politica dove il lapsus generalizzato è quasi Pragmatica della Mistificazione appunto subliminale e al di là della coscienza superficiale (il famoso iato tra chiacchiere dei politici e promesse e ... fatti...  eccetera). La figlia Anna Freud, dal canto suo, sulle orme del padre della psicanalisi, ha praticamente reinventato la psicologia infantile, riconnettendo la fase cruciale dell'infanzia al discorso scientifico, in precedenza debole o al massimo relegato al mero istinto secolare delle famiglie o alla psicologia quasi naif spesso banale e fuorviante sociale o religiosa.  Dopo di lei, la stessa Melaine Klein ecc.   Anche tale dinamica, pur naturalmente tutt'oggi esplorata dalla psicanalisi attuale e le scienze o metodologie varie che ne sono derivate, influenzando in chiave decisiva tutta la psicopedagogia o scienze dell'educazione, appare ancora, nonostante certe apparenze, patrimonio poco acquisito nella prassi stessa educativa normale, famigliare, scolastica stessa, psicosociale e mediatica in generale.
E per l'occasione bellissmo regalo cibernetico e web di Google con un bellissimo tributo doodle significativo.

R. Guerra

Musica e Pittura al Teatro de Micheli tribute Dalla e Battisti con S.Ross Rossoni e A. Pini live set

MUSICA E PITTURA, Alfredo Pini, pittore ferrarese d'avanguardia neopop, lo scorso venerdi 28 NOVEMBRE 2014 ORE 21 al Teatro Comunale De Micheli
Piazza del Popolo di  Copparo (Ferrara) è stato protagonista con il noto musicista Sergio Ross Rossoni, chitarrista del gruppo musicale DIA-LOGO,  una performance dal vivo sul palco. Durante il concerto dedicato a Dalla e Battisti; interpretazione  in chiave jazz di diversi brani musicali dei due immensi artisti, mentre Pini ha  interpretato in chiave pittorica dal vivo il  concerto. Una telecamera ha ripreso la  mano delll'artista al lavoro  in tempo reale e proiettato  le immagini su un megaschermo.
Tutto esaurito e brillantissimo live show.

 *Intero incasso devoluto in beneficenza.
www.teatrodemicheli.it



martedì 2 dicembre 2014

"Alma Portuguesa: Fernando Pessoa e dintorni" - Milano, 9 dicembre ore 18.30


CON RICHIESTA DI DIFFUSIONE

 

 

 

"Alma Portuguesa: Fernando Pessoa e dintorni"

 

Presentazione del volume di Angel Crespo, "La vita plurale di Fernando Pessoa"

 

Milano, martedì 9 dicembre, ore 18.30

Centro Filologico Milanese

Via Clerici, 10

 

Interverranno


Brunello Natale De Cusatis, curatore del volume
Giulio Giorello, Università degli Studi di Milano
Andrea Scarabelli, Bietti Edizioni

 

 

 

In questa biografia, Àngel Crespo intreccia con stile romanzesco le vicende personali dello scrittore portoghese. La complicata e travolgente storia d'amore con Ophelia, la paura di cadere negli abissi della follia, i suoi interessi magici ed esoterici, la politica, le avanguardie: il tutto, nella

cornice del Portogallo contemporaneo, nel quale il poeta – contrariamente a quanto si crede – giocò un ruolo fondamentale. Il risultato è un libro degno di un giallo, che ci porterà a scoprire i lati oscuri

della vita, anonima ma "plurale", di un intellettuale borghese d'inizio Novecento.

 

Àngel Crespo, (1926-1955), scrittore e critico letterario, membro del Partito comunista spagnolo, è una delle figure fondamentali della letteratura iberica del Novecento.

 

 

 

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Alika Porini

Edizioni Bietti - Società della Critica S.r.l.

Via Spallanzani, 6

20129 Milano

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