J ACK ERA IL SUO NOME, SIGNORE! (di VALENTINA GAGLIONE) .. Ero perso nell'urlo del mio amaro sentimento. Sconforto e aberrazione, verso una guerra che non volevo esistesse, mi camminavano accanto. Ma fu ugualmente il baratro, fine crudele di ogni democrazia. Dolenza, gemito, sangue e sudore. Pura follia tra me e il mondo attorno. Un paesaggio di desolazione gremiva con orrore i miei occhi; gente che fuggiva, fuoco e resti di una landa ormai sfigurata, tarlata dentro. Rumori e odori che i sensi umani non riescono ad immaginare, si rimandavano ovunque. Cadaveri, cadaveri e ancora cadaveri; di ogni età, di ogni colore,di ogni sesso, di ogni bandiera; ma poi in fondo, sempre la stessa: quella umana. Incedevo nella città fantasma, larva di me stesso, con sole lacrime da bere. Un soldato stava accasciato sui gradini sbriciolati di una moschea. Divisa strappata e ferite sul viso, occhi sgranati e unghie nere, sporche come mai avevo visto prima. Erano il suo passaporto v...