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martedì 4 marzo 2014

Futurology Intervista a Stefano Vaj per Biopolitics *Video




Stefano Vaj, Biopolitics. A transhumanist paradigm La Carmelina (Ferrara-Roma, 2014) **Cartaceo e eBook.   …This seminal and controversial essay, the Italian original of which appeared in print  in 2003, contains a coherent and passionate pro-tech discussion of most issues  relevant to biopolitics and “wet” transhumanism, in the light of continental philosophies of Becoming – namely those of Nietzschean, Futurist and posthumanist descent, as the crucial questions of our age and collective destinies. 


As such, it offers a transhumanist and Promethean perspective on what we should think and make of GMOs, environmental policies, eugenics, cyborgisation, demography, biodiversity, reproduction technologies, genetic engineering, medical research, cloning, national health programmes, life-extensionism and self-directed evolution. 

D- Stefano, una ristampa particolare, esatto? Anche aggiornamenti?
R – Non è necessariamente facile tradurre in inglese un libro che, benché contenga ampie illustrazioni delle prospettive tecnoscientifiche della nostra epoca, concerne in realtà essenzialmente che cosa ritengo se ne debba pensare da un punto di vista “filosofico”, alla luce anche di una tradizione di pensiero che innegabilmente è in essenza “continentale”. Il grande lavoro fatto al riguardo con la traduttrice, Catarina Lamm, mi ha dato comunque l’opportunità di rivedere al riguardo il modo in cui avevo espresso originariamente in italiano il mio pensiero . Non ho tanto cercato perciò un’accuratezza filologica rispetto alla versione originale, ma soprattutto un’aderenza con quello che davvero voglio comunicare. Che poi non è cambiato dall’epoca in cui il libro è stato scritto, così che le modifiche in realtà sono minime.

D- Stefano, comunque una lunga storia questa esplorazione biopolitica… uno zoom ?   
R – Il saggio è uscito in una prima versione su un trimestrale nel 2003, poi in versione notevolmente ampliata nel 2005 in volume per la Società Editrice Barbarossa, ed oggi è online in una versione ipertestuale e ulteriormente arricchita a http://www.biopolitica.it - che ha poi costituito la base per l’attuale traduzione inglese. In inglese era già stata del resto tradotta e pubblicata sul Web all’indirizzo http://www.biopolitix.comla lunga intervista che avevo rilasciato ad Adriano Scianca sulle reazioni e sul significato del primo libro, a sua volta pubblicata in volume nel 2008 dal Settimo Sigillo. 
Credo che quest’ultima intervista rappresenti un complemento indispensabile a quello che è un libro che ha avuto una certa influenza sul postumanismo e transumanismo italiano, in particolare sotto il profilo “wet”, grazie anche ad una trentina di recensioni sulla stampa italiana, di cui quattro su quotidiani nazionali e una sul GR2, e il cui ruolo se non altro “storico” può oggi essere apprezzato anche dal pubblico anglofono che ne conosceva sinora i contenuti solo per sentito dire, talora da parte di “interpreti” non esattamente benevoli.

D- Stefano, biopolitica, focus moderno, postmoderno o posthuman?
R - A dieci anni dalla primissima versione del saggio, mi sembra che risulti più che confermato da un lato come la “biopolitica” come io la intendo rappresenti lo snodo cruciale delle scelte fondamentali cui la nostra epoca è posta di fronte, dall’altro come la cultura dominante resti grottescamente inadeguata rispetto alle sfide relative, al punto da mancare una dopo l’altra le aspettative che l’epoca “futurista” di cui i manifesti di Marinetti rappresentano l’epicentro simbolico avevano suscitato, almeno nell’ambito di minoranze visionarie. 
Sotto tale profilo, il messaggio fondamentale del libro di cui stiamo parlando direi che resta sempre attuale: non è possibile pensare ad una trasformazione postumana che non sia accompagnata, anzi preceduta, da un cambio di paradigma in senso postumanista.

D- Stefano,  aveva ragione il compagno Baudrillard? Tutto un simulacro perpetuo il mondo oggi?
R - Certamente. Se molti dei progressi tecnoscientifici recenti appartengono al novero di quelle che sono state più volte caratterizzate come gesta di nani ritti in piedi sulle spalle di giganti – in particolare di coloro che hanno davvero creato giganteschi breakthrough filosofici, scientifici, tecnologici, culturali, politici artistici nel periodo dal 1870 al 1970 -, ancora più inquietante è constatare come gran parte di essi riguardino una dimensione puramente virtuale, non assunta come mito, esempio, rappresentazione, esperienza o progetto di una appropriazione reale del mondo fisico, ma come sua sostituzione e surrogato. La tecnologia aerospaziale, ad esempio, ha conosciuto progressi incredibili… negli effetti speciali dei film e dei videogames. Mentre, nella realtà, le nostre capacità in tale campo sono stagnanti, se non in decadenza rispetto a quello che era esperienza quotidiana all’epoca delle missioni Apollo o dei Concorde, epoca in cui il primo sbarco umano su Marte veniva previsto – allo stato delle capacità contemporanee! – per il 1982.
Fa eccezione unicamente la legge di Moore, per ciò che riguarda le crescente capacità di elaborazione rispetto a costo e dimensione dei nostri dispositivi, e quello che da essa è strettamente dipendente, come la genomica e le biotecnologie da essa dipendenti. Ma anche qui, legislazione proibizionista, la mancanza di fondi per la ricerca fondamentale, il pregiudizio ideologico ed una prospettiva miope e puramente mercantilistica hanno fatto sì che ciò che è stato davvero realizzato, rispetto alle aspettative di cui il mio libro dà atto, è stato molto poco rispetto a quello che si sarebbe potuto e si potrebbe fare.

D- Stefano,  Popper o Feyerabend (quello de La Scienza come Arte e Contro il Metodo, non quello forse regressivo) il metodo o antimetodo per  superare la crisi…. Il Transumanesimo ricetta doc possibile? 
R – Parlando di tecnoscienza, tecnologia ed implementazioni soffrono dei loro problemi, ma anche la ricerca scientifica fondamentale subisce oggi difficoltà e impasses che non sono solo economiche e/o legali, ma che hanno a che fare con una sorta di inaridimento accademico della prospettiva popriamente 
poetica e visionaria della grande scienza del passato recente, inaridimento che tende a premiare l’erudizione o il virtuosismo conformista più che il pensiero trasversale capace di aprire nuove strade. La cosa è naturalmente drammatizzata dall’enorme eco che di converso Internet si presta a dare a quella che invece è semplicemente ciarlataneria. Sotto questo profilo, gli esempi naturalmente abbondano anche nel campo delle hard sciences; ma le scienze umane, mediche e biologiche rappresentano un campo di elezione per tutte le peggiori stupidaggini, che di riflesso rafforzano un’”ortodossia” peer reviewed che ormai da decenni si dimostra incapace di fare veri salti di qualità rispetto a varie questioni fondamentali. 
Sotto questo profilo, il transumanismo quanto meno si pone il problema di pensare e indicare alcuni obbiettivi – vedi l’estensione delle capacità cognitive e fisiche degli esseri umani o il loro lifespan – come concettualmente possibili, anziché accettare meccanicamente le limitazioni attuali come “naturali”, e rifiutare a priori come illusoria, se non blasfema, ogni ipotesi di superamento delle medesime.
Questo naturalmente, se non dà di per sé alcuna garanzia di risultati concreti, è il presupposto perché tali risultati vengano quanto meno attivamente ricercati, cosa che potrebbe essere considerata come già un fine in sé nell’ambito di un’etica del “superamento di sé” che a mio avviso rappresenta il vero nocciolo di quello che l’identità europea e faustiana ha sinora rappresentato e può ancora rappresentare come destino collettivo di chi non riconosce il Brave New World contemporaneo come il migliore dei mondi possibili. 

INFO fonte originale La Notiziah24 Roma...
Stefano Vaj  biografia
Biopolitica recensione Controcultura
Transvision 2010http://www.ebookizzati.it/ebook-biopolitics-stefano-vaj-edizioni-la-carmelina-idprd530877.html

martedì 13 novembre 2012

Roby Guerra-Dizionario letteratura ferrarese contemporanea *Zairo Ferrante special

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Anche il "dinanimismo" nel Dizionario letterario ferrarese contemporaneo *ebook dinanimismo site

Roma: Ricostruzione culturale – a puntate il Dizionario della letteratura ferrarese contemporanea- a cura di *Roby Guerra (2012, La Carmelina/Este Edition, Ferrara, Roma)

-su Eccolanotiziaquotidiana, quotidiano on line di Roma e Provincia...
 

Elenco completo scrittori biografati
...Eccolanotiziaquotidiana come piccolo e virtuale contributo culturale per Ferrara città terremotata (meno colpita dal noto sisma del 20 maggio scorso, ma con ingenti danni storico-culturali per la città emiliana estense, già capitale del Rinascimento, oggi tra le città d’arte d’Italia – celebrata anche dall’Unesco) presenta – in esclusiva nazionale- per circa 30 puntate settimanali- l’eBook (cartaceo anche nel 2013) di Roby Guerra, “Dizionario della letteratura ferrarese contemporanea”, appena edito da La Carmelina/Este Edition (Ferrara-Roma).
Oltre 90 autori protagonisti di Ferrara città d’arte e scrittori; tra essi Marcello Simoni, Luigi Dal Cin, Roberto Pazzi, Diego Marani, Vittorio Sgarbi, Lucio Scardino, Daria Bignardi, Giuliana Berengan, Guido Barbujani, Lorenzo Mazzoni, Riccardo Roversi,Zairo Ferrante, Maurizio Ganzaroli, Franco Patruno, Federica Manfredini, Filippo Landini, Gianni Toti, Enzo Minarelli, Michele Perfetti
Nel volume, anche, parecchie interviste: tra esse (oltre alla nota critica biografica) ...Zairo Ferrante

Estratto:
D - L’anima nell’era di Internet

 

R - L’Anima continua ad esistere anche nell’era di internet, si

estrinseca con il fare come sostiene lo psicologo junghiano James

Hillman. Addirittura Fabio Marchetti ingegnere,inventore e

scrittore ha cercato di spiegare l’esistenza dell’Anima

tramite una rivisitazione filosofico scientifica della fisica

tradizionale (ndr. Libro “La fisica dell’anima”) .

A mio avviso il problema reale è che le Anime, a causa della cattiva gestione dei tantissimi input esterni che bombardano l’uomo moderno portandolo a non porsi più domande, si sono un pochino assopite. Ecco che occorrono stimoli per risvegliarle e tra questi proprio la poesia, l’arte figurativa in generale e la musica possono svolgere un ruolo importantissimo e rimetterle in movimento, creando appunto un DinAnimismo.

 

 

*Info su:

http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=751

martedì 6 novembre 2012

Dizionario della letteratura ferrarese contemporanea *by Cineclub Fedic/Roma

Roma. Il ricordo di Marco Felloni

nel

Dizionario della letteratura ferrarese contemporanea.

Un modo come un altro per ricordare un grande presidente di cineclub fedic scomparso nel 2010:

MARCO FELLONI di Ferrara.

Si informa che, a cura di Este Edition – La Carmelina edizioni, è stato pubblicato in questi giorni un E-book sui maggiori autori della storia contemporanea ferrarese disponibile in tutte le librerie on-line di Internet.
Roby Guerra, Dizionario della letteratura ferrarese contemporanea.
(pagg. 162, € 3,90 ISBN 978-88-6704-041-4 ) - http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=751).

A pag. 129 - Marco Felloni: un'esistenza di ordinaria libertà di Angelo Tantaro
da fedicNotizie diretto da Marino Borgogni, aprile 2010.

 

Un passionale ricordo di Marco, presidente dello storico cineclub fedic di Ferrara, un modello libertario degno esempio di cultura e libertà.

http://www.cineclubromafedic.it/homenews/608-roma-il-ricordo-di-marco-felloni-nel-dizionario-della-letteratura-ferrarese-contemporanea.html

Marco Felloni

Marco Felloni

 

 

 

 

 

venerdì 17 giugno 2011

Canzoni Scordate: intervista a Riccardo Roversi- Ferrara-Italia

 

RICCARDO ROVERSI CANZONI SCORDATE  ESTE EDITION LIBRI DIGITALI

http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=536

 

 

D-Canzoni scordate: un mix letterario tra versi e parole narrative, alcuni inediti anche...

R- Sì, più o meno. Questa retrospettiva riporta in superficie testi che, credo, siano tuttora all’avanguardia (dei sentimenti, delle emozioni) della stessa avanguardia…. Riconsiderata dopo molti anni, trascorsi non inutilmente, a “rivoluzionare” le strategie poetiche; e oggi a comunicare: alla gente, ai lettori di riprendersi la loro interiorità più autentica; e al potere - di qualsiasi colore politico esso sia - di fottersi definitivamente.

 

D- Il titolo accentua certa tua cifra costante, la parola quasi come macchina musicale, sonora?

Ovviamente. La poesia, la narrativa vera, insomma in una parola la “letteratura” altro non è se non “musica artificiale” realizzata tramite la parola e la voce, che sono i primigenî e basilari strumenti dell’essere umano. I contenuti dei testi, di qualsiasi testo, non hanno grande importanza, solo la forma ce l’ha… senza mediazioni e senza compromessi. E che i (presunti) letterati di successo odierni cambino mestiere, poiché - come disse (e cantò) Jannacci molti anni fa - “ci vuole orecchio” (e loro non ce l’hanno).

 

D- Inediti, si diceva: preludio ad un nuovo lavoro globale, strettamente poetico?

Chi può dirlo. Davvero non lo so, ma mi piacerebbe tornare alla poesia dopo così tanti anni. Però non posso dirlo…. non siamo noi che visitiamo l’arte, è sempre l’arte che visita noi… se vuole.

 

D- La poesia contemporanea ferrarese: nuovi e giovani talenti all'orizzonte?

Direi di sì. Ma un po’ paradossalmente appartengono ad una categoria di persone estremamente defilate, che non partecipano attivamente all’attività culturale, che sono disinteressate alla vita sociale. Che stia per nascere una nuova poesia pura? Sulla proverbiale “torre d’avorio”, svincolata dalle contingenze della contemporaneità? Io me lo auguro davvero.

 

RobyGuerra

venerdì 17 luglio 2009

L'ORLANDO FURIOSO VERSIONE MINIMALISTA

ariosto.jpgPresentazione catalogo d'arte all’Ariostea

from Estense Com

Mercoledi pomeriggio alle 17, nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea brillante presentazione del Catalogo d’arte “A Marina Fulgeri – Personale” (Carmelina Edizioni - LINEA BN, 2009). Sono intervenuti  l’artista Marina Fulgeri, il presidente dell'Associazione Yoruba “Maria Letizia Paiato”, Rossella Bracali della Galleria Continua San Gimignano.

L’edizione nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Yoruba: diffusione arte contemporanea di Ferrara, attiva sul territorio nell’organizzazione e nella cura di mostre ed eventi dedicati alle arti visive, e la Casa Editrice La Carmelina, nella prospettiva di dare vita ad una collana specialistica. Realizzato con foto di Elzbieta Bialkowska, il volume illustra il percorso realizzato da Fulgeri attraverso una personale reinterpretazione dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, privilegiando il tema del disorientamento, quale condizione del cavaliere errante che nel perdersi ritrova se stesso. All’incontro hanno partecipato: Francesca Mellone, responsabile Servizi Culturali della Biblioteca Ariostea; l’artista Marina Fulgeri che ha presentato le opere in mostra a Casa Ariosto; Rossella Bracali, Galleria Continua di San Giminiano e autrice del testo contenuto nel catalogo Ariosto verso il contemporaneo; Elzbieta Bialkowska, curatrice della fotografia; Maria Letizia Paiato, presidente dell’Associazione Yoruba.

L'iniziativa è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Ferrara - Assessorato alla Cultura, in collaborazione con i Musei Civici di Arte Antica - Ufficio G.A. I. - Ferrara.

www.estense.com