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Napolitano e il ritorno del rimosso di Budapest.....

*da IL GIORNALE   Nell’intervista all’Unità, Napolitano fa capire di essere contro le elezioni anticipate. Nessuno gliele ha chieste - anche se il Cav ci pensa - ma mette le mani avanti. Non ci vedo, per ora, dell’antiberlusconismo preconcetto. È piuttosto il riflesso di un uomo della prima Repubblica per il quale il Parlamento è sovrano e gli elettori molto meno. Lo stesso che spinse Scalfaro - corroborato nel suo caso da dosi cavalline di odio per il Cav - al ribaltone del 1995. Non credo che Napolitano arriverà a tanto. Dopo anni di bipolarismo, è patrimonio comune che la scelta del capo del governo sia affare dell’elettore, non del trasformismo parlamentare. La cautela di Giorgio è il frutto di innato timore, al limite della pavidità, per le decisioni secche. Anche nel 2007 quando Prodi, col suo governo alle corde, andò al Colle per dimettersi, Napolitano lo rinviò alle Camere e lo costrinse a vivacchiare tra i marosi. Poi, prese atto della sciocchezza e indisse le elezioni....