da Il GIORNALE *di Vittorio Sgarbi Visualizza immagine in Bing Fra le forme di minorità del Pensiero debole che porta alle estreme conseguenze la visione penitenziale del catechismo controriformistico che vede la donna come simbolo del male, c’è il disprezzo della «carne». Il corpo, altrimenti detto «carne», è in realtà il tempio dell’anima e soltanto per questo dovrebbe essere esaltato, anche in una prospettiva cristiana. Invece, da secoli, viene fatto coincidere con la fonte di desideri peccaminosi, per chi non lo rispetti in modo astratto. Ma il desiderio è peccato? Due corpi che si stringono negano la spiritualità dell’uomo? A me è sempre sembrata una posizione assurda. Eppure continuano a sopravvivere contrapposizione fra corpo e anima, fra pensiero e piacere. Di questa visione reazionaria e bigotta si è fatta interprete con le sue sgangherate dichiarazioni una scrittrice sarda che si pensa progressista e veste senza pudore Berlusconi, pubblicando i suoi libri con ...