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mercoledì 20 febbraio 2013

Andrea Leonessa piccolo-breviario-dell'-automazione

 


andrea leonessa, netetteratura, futurist editions, MAVPICCOLO BREVIARIO DELL'AUTOMAZIONE ANDREA LEONESSA


leonessaandrea@live.it


 


fvtvrist editions on line, 2 2013, LLF



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ESODO DELLA CORRENTE I


Nessun oceano nel darsi al fuoco


pacatamente come - ed è mosso da una mano come reale s'approssima al volto, riceve


un feedback dall'acqua + che altro


un return0. In alta tensione, 30.000 AC#


la carne è percorsa dall'Apparizione. Oltre la tensione nominale, quidni


al valore rispondente all'isolamento


la carne incorre nella dislessia, nell'estasi od altre difficoltà d'apprendimento;


nell'abolizione dell'alternanza, ora


questo è il nostro nome per sempre.


#AC è una convenzione, un artificio


per convertire la tensione, per fare corpo della paralisi solo la misura di uno scheletro poiché aldilà non riesce nella divagazione.


 


II


Esponendo una gamma di albe fratturate


questo pomeriggio media il disturbo, lo diluisce nelle interiora del mare od impone un naufragio


sulla superficie della carne; questo sangue


è pedice della retina, è un globulo incolto questo macello galleggiante, disintegrato


dalla scissione del mondo resiste come participio, come un passato alternato.


 


III


Il cranio è una serra per carne ancora amorfa pelle pastiglie carbone accelerazione od altre


escrescenze sanguigne, code oleate dal moto


che stormite verso un caso, che giostrate alla rinfusa sparecchiano un avanzo, incarnano il rifiuto.


 


IV


MORTE BIDIMENSIONALE


{texture=Level.Content.Load<Texture2D>(“Sprites/Meats”) Fanfara fono magnetizzante,


Il suono rasenta la notte


Sciogliendone il nodo


Ed essa, conforme al letto, sfo- Cia approssimata per decesso


Nel silenzio capacitivo Contemporaneamente


S'estende frattempo; sola morte Bidimensionale: Giuseppe Pinelli Console del dubbI/O sotteso. Hp/Hypothesis di integrazione


Ad Over, Health Points zero.


 


V


ABADON-WARE


Un'escrescenza che non sbuca dalla carne sulla superficie terrestre rinviene talvolta


un compensato di truciolo un caldo sorso


sgranato nel sonno un parquet un evento sub-carnale una madonna sottocutanea accorata al vapore della partenza d'altro canto un vagone di larve spremute stanno nel tempo adescano assenze quand'anche l'erba è bella vuota che c'è sola segatura fanno un espresso vanno a puttane quasi per sempre.


 


VI


TRIFORZA MOTRICE Nell'omertà della carne accade


brandello per brandello che una sequenza organica tenda al mondo, allo stato reale;


settembre causa soffocamento, è# di effetto sul polmone, sul corpo accordato.


Non cede il cordone terrestre e muove raccolto lo spazio preservando misure


affinché dall'ossigeno non si possa distare:


qui accade soltanto un silenzio, sempre il medesimo, da tempo ritratto


al di là di esso un tabernacolo


sul dorso della carne integrato


al neurone e nella fede soltanto;


mamma, è reale la gravità della carne a te dovuta³?


# è un nulla, questo richiamo


nel/la carne/cappella/chiesa/cattedrale/macello non vige alcun arbitrio, e tutto avviene


congiunto senza flessione, motoseghe;


sono un baco da nylon, sintetizzando


ne consegue che è un richiamo, questo nulla. La morte blu scherma un corpo, assegna


un errore, una carne al vapore#.


Allora è una notte causale, un dolo del sole, ed altrettanto ridiamo come refusi in processione.


#errata corrige[valore]


<Ciao sono mamma, al limite la carne è uno strapiombo approssimato, nel suo adempimento apparecchiato a decedere; posata, messa a terra, la carne è una sosta nel concorso del nulla>


<Grazie, non accetterò un ignoto


né la sua ecstasy, nondimeno questa carne la vertigine>


 


VII


3D PROFUNDIS


Lo scrigno rupestre si dilata nell’atavismo stereoscopico;


la figlia gestiva un cubo


non io, non il babbo sapeva. (Vuoi eseguire il cubo?


Y for Yes, N for no)


Y Nella retta del pian/t0 risorge il corallo


otturando le bocche ascisse;


enfatico zero, dal disturbo equalizzato al decesso.


N Così la rom satura il core duale, pulsante d’amore


rilasciato all’avviare di rose;


così conversa al Call Center per alleviare ad otto mega


la solitudine ottica, eguale


nel cartiglio di panche lignee emittente di cigno involatile. Un flesh espulso, è scarnificato


il miraggio nel cratere del grano, Notre Dame de Pain, il tuo petto


consacrato s’accinse al frumento.


Gengiva, ceppo di carne


da ardere; aleggia nel cavo orale un tramonto aerostatico, nel regno


invertebrato ora albeggia una tripla:


è una spina presa a reliquia dell’ancestrale stereoscopia.


 


VIII


AD EMIL CIORAN, CADAVERE INSIGNE Voglio, accetta quest'approssimazione,


una fratellanza senza peso poiché


---


dis-apparire al mondo, solvere


quest'unico dovere.


 


IX


YHWH ANSWER


Umanamente parlando, la guerra è orrenda eppure la guerra tra le giraffe riesce nell'essere,


ad esagerare ancora; come una carne che stenta


nel risolvere la divergenza, la guerra è animata dalle cose che possono essere raccattate dal suolo come bibite, cartacce, sigarette, Storia della lingua, piscine, Nietzsche, bibite, cartacce, sigarette, ecc


ogni cosa diviene per una giraffa mezzo di equitazione oppure oracolo contestualmente alla lascivia dell'animale ma, viene da sé, anche la bestia meno erudita, sfinita


dalla cavalcata compila un organico di alcune domande ecco le due che appaiono con maggiore frequenza


ZooFaq numero uno


D - Sento un grande vuoto dentro


come posso diventare meno spaziosa? Un corallo? R - Un cadavere appare corposo, mmhh,


un cadavere occupa spontaneamente uno spazio;


non più <non finisci quello che hai iniziato> bensì <ben fatto figliuolo, è così che si sta, fagli vedere cosa significa essere morto> giacché la morte è un progetto d'avanguardia di cui non si vede fine, un progetto eterno


che scoraggia anche la più ardita delle giraffe. Ma bisogna crederci in questo progetto, o no?!


Allora crediamoci un poco! Grinta ragazze!


ZooFaq numero due


D - Dove posso trovare una sit-com


in streaming, che sia ripetitiva ma divertente? R - www.ansa.it


 


X


HALL HAIL


La notte di Ognissanti ho organizzato un sussulto vaporoso, un turibolo-party


(...Te lo giuro, era chiaro con cosa dovessi presentarti)


dove ognuno spargeva quel cazzo che voleva


e vinceva la puzza che non andava e fu Warzone 2100, esatto, lo strategico per Playstation che risuscita


un po' come, sappiamo, non converrebbe ai morti ovvero con il ricordo di una missione a tempo


ed una terra desolata abitata da gente così strana


da desiderare un futuro; personalmente non voglio, generalmente intendo, figurarsi vivere ricostruendo.


(è la fine, pensavo, così t'ho fatta entrare


perché questa mania di riprovare, e non mentire... Ok, prossima volta non dimenticare il turibolo


già sento la puzza delle giornate di Sodoma che durerà, dureranno sempre più di noi)


 


 


http://leonessaandrea.blogspot.it/


 


http://www.eccolanotiziaquotidiana.it/net-letteratura-e-fantascienza-oggi-intervista-a-andrea-leonessa/


 


https://hyperhouse.wordpress.com/2013/01/26/net-letteratura-e-fantascienza-oggi-intervista-a-andrea-leonessa-eccolanotiziaquotidiana-it/


 


http://movimentoartevaporizzata.blogspot.it/2011/11/andrea-leonessa-presenta.html


 


http://www.estense.com/?p=191900


 

mercoledì 25 marzo 2009

FIASCO ROSSI

STEET BAR SEXI 2.jpg

UN BAR PER AMICO

Ogni vero barista è un prete che al banco ha la sfortuna o la cortesia di ascoltarti.


Spesso sono uomini o donne che sono finiti lì per sciagura:

la ristorazione è per loro l' ultima risorsa di vita.


Sono incazzati di natura, sfiniti dalla caffeina, con un' indole all'auto-distruzione.

Insomma, i baristi sono come me. Il bar è la mia chiesa, il bancone il sacro altare, quanti litri di sangue di Cristo ho trangugiato!

DAVID PALADA

http://www.dada.it/audio/11137832/Roberto-Vecchioni-Poesia-Scritta-In-Un-Bar/

http://www.youtube.com/watch?v=4a_TRGmgks8 filmato


lunedì 16 marzo 2009

FERRAROPOLI IL MISTERO DELLA VECCHIA FERRARA

VIA COL VENTO.jpgSERENATA DI ... FAUSTINO A DARIO FRANCESCHINI

Alla vigilia delle prossime elezioni comunali e provinciali (ma per quest'ultime- assolutamente inutili-saranno abolite- ci riserviamo un post futuro) un mistero alla luce del sole- ma per Ferrara città omertosa... è inchiostro simpatico!- colpisce come un bel raggio di Primavera. La Pravda-ora- cartacea di Ferrara, il quotidiano acritico La Nuova Ferrara, ha il mese scorso cambiato improvvisamente Direttore: dall'ormai storico Valentino Pesci (che per la cronaca ha portato il quotidiano a competere se non sorpassare per audience persino il blasonato Resto del Carlino) all'ex dolomitico Albertino Faustini. Naturalmente, già programmato da tempo: ma - guarda... guarda...- da tempo ormai Pesci, stufo di certa pseudosinistra e della giunta Sateriale sparava quasi a raffica sul regime ferrarese, con editoriali non certo filo Berlusconi, sempre d'area, ma pungenti, incisivi e ammirevoli per lo spirito critico.

L'avvento di Faustino... si segnala subito con una svolta conformista e filo PD appunto da Soviet postdemocristiano (in politica la clonazione e le sue pecore Dolly non proprio riuscite è già un dato di fatto.). Nè è necessario scomodare qualche semiotico per decifrare il suo linguaggio rivelatore. In recentissimi editoriali... "per dirla con Franceschini..."  e in un intervista al Becchino dei resti della sinistra, "Franceschini da Gregario a Campione..... Leggere per Credere), il neo(paleo)direttore Faustini Alberto, sponsorizza Franceschini manco fosse il suo Ufficio Stampa, l'unico in Italia (oltre a Franceschini stesso) a non capire la scelta del Ferrarese come Caronte del PD stesso!

Mai il precedente Direttore in tanti anni ha mai avuto un atteggiamento talmente alla Emilio Fede (ma Fede almeno è certamente anche autoironico e di ben altra stoffa - nei fatti- mediatica),  trasformando con siffatto citazionismo appunto Sateriale o altro "leader" (con la minuscola sia ben chiaro, anzi con l'alfabeto Braille...)  della cosiddetta sinistra in un Maestro di Pensiero, manco fosse Cacciari o Gorbaciov o Berlinguer o Eco. 

Riassumendo: Caso e Necessità, per dirla con Jacques Monod, la nuova gestione (di-gestione Grappa... Giuliani, viste le imminenti europee, canto del cigno per il PD e Franceschini) de La Nuova Ferrara, ma una Necessità autistica, terminale.... per gli scenari posteuropee, e grave per la Libera Informazione a Ferrara!

MARCO CREMONINI

http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2009/03/15/UA1PO_UA102.html

http://www.youtube.com/watch?v=2xm6A4-91vE  FILMATO

lunedì 29 dicembre 2008

PINOCCHIO E I PUNTI DELLA PATENTE

pinocchio.jpg 

Da buon ferrarese oggi mi sono fatto la lampada.
Dopo una breve doccia mi sono spalmato di crema dopo-Barba che funziona anche da dopo-Sbronza, dipende da come la si consuma: la dritta del doppio uso mi è stata offerta da una commessa di una nota profumeria del centro, la quale, con gli occhi sgranati, elargisce preziosi consigli ante et post coito.
Consapevole di questo mi sono recato all’aperitivo. Titubante sono andato da Massimo.
Non so se tutti i ferraresi conoscono Massimo, è quel bar di fianco a Mc Donald’s, sotto quella cosa alta e bucata, dove quando piove si fanno laghi di pioggia e tristezza. Non mi viene la parola ma credo che si chiami voltone o cupola, o soffitta di circostanza.
Da Massimo si beve con poco, ma bene.
Vorrei guadagnare qualche soldo con questa pubblicità, ma non sarà così.

L’Aperitivo da Massimo si è svolto nella Seguente Maniera.

Come il miglior Pantani di fronte ai tornanti del Passo Sella, io ho dovuto SCHIVARE ALMENO:
1- un CREDITORE che mi aveva offerto una birra nel 1996 e che ancora devo ripagare;
2- la sorella del mio Ex-Migliore Amico di Convenienza (dal 1999 al 2001);
3- una INGORDA che ho trombato per ben 5 volte e l’ho fatto solo perché ero depresso e mi aveva appena lasciato la mia Ex;
4- ho schivato la mia Ex, che mi guarda come uno sfigato: ha da poco conosciuto l’ INGORDA di cui sopra;
5- tutti i colleghi ai quali ho detto delle palle quand’ero ammalato ma che invece ero in discoteca con il mojito in mano mentre loro si attaccavano alla cannuccia del coca-rum.

Insomma, solo sono un Operaio, non accusatemi.

Un universitario pugliese mi ha detto che “l’omologazione è il mio essere e che il perbenismo è il mio scopo”. Ho bevuto un altro bianco poi ho ripetuto le stesse parole alla signora del banco per chiedere spiegazioni. Con voce rauca, mi ha mandato a fare una pisciata e mi ha detto che forse trombo poco. Sarà.
Così ho fatto. Ho tirato fuori il pisello, mi sono allontanato fino ai giardini lì di fianco e ho fatto pipì. Anche i cocker mi guardavano male.
Avevo freddo, quindi ho deciso di tornare a casa.
Davanti a Settimo ho incontrato un uomo vuoto, cioè una persona distinta che mi ha offerto cose che si possono assorbire dal naso. Ho rifiutato poiché la vita mia consiste nel lavorare, ma lui non lavora mai, io sì, quindi sono andato a letto. L’avessi saputo, oggi mi sarei ritrovato con tutti i punti sulla patente che ho perso perché una sera ho accompagnato a casa mia mamma dopo cena e i carabinieri, credo, ci hanno fermato. Vi lascio pensare a come è finita…
Ora vado a letto.
Ripenso alla mia giornata e cerco di fare battute su me stesso e sugli altri. Penso a mia mamma, alla patente, al freddo che avevo alla schiena e a tutte quelle cose che faccio ogni giorno per non pensare al lavoro. Faccio pipì questa volta nel water, e lo spazzolone che mi hanno appena regalato è un cocker di ceramica. Il poster sopra al mio letto è una foto di mio padre, un carabiniere.
Spero di non avere perso punti.
 
DAVID PALADA

28 dicembre 2008
david.palada@libero.it

http://trastasi.ilcannocchiale.it/?TAG=Visco

http://ferrara.blogolandia.it/2008/02/15/vigili-ferrara/

sabato 6 dicembre 2008

DIVINAZIONI FERRARESI

images FUTUROLOGIA.jpgfrom Estense Com  Quotidiano On Line di Ferrara 

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=45357&format=html

LA PROFEZIA AL POTERE


“L’immaginazione al potere!” era un famoso slogan sessantottino rivelatosi parzialmente profetico.

Parzialmente, perché non è andata esattamente come auspicavano 40 anni fa, ma in qualche modo l’istanza è stata accolta dal Sistema, diventato grande produttore d’immaginazione e suoi derivati: televisione, divertimento, monotonie-malinconie spacciate per divertimenti, contributi figurativi, realtà virtuali, realtà fittizie, finanza creativa, griffe nobilitanti per magia merci dozzinali, porte spalancate a tutti (ma che poi si arrangino), evanescenti entità chiamate Call Centers, e promozioni pubblicitarie, pubblicità e ancora pubblicità.

La cospicua (demograficamente) generazione sessantottina, pur assuefatta con la complicità di abbondanti trigliceridi e colesterolo al Sistema gestionale di un immaginario collettivo d’antan, è bene che si accorga che i cittadini sono sempre più definiti con lo squallido epiteto di “consumatori”. Visti i danni in corso, dato che il Sistema tende ad omologarci in un’unica categoria di utenti-contribuenti coatti, smetta di ritenere credibile l’immaginazione al potere e usi la propria. Non erano i sessantottini a gridare che la supina omologazione è peggiore delle dittature?

Come dappertutto, anche a Ferrara la sostanza di Sinistra, Centro e Destra non esiste più se non in quantità omeopatiche. Restano però i simulacri, i partiti, equivoci centri di potere e non di idee, protesi a trascinare nel tempo, in grata adesione al “mors tua vita mea”, l’insoddisfatto bisogno di amministrazioni capaci e libere da legami-zavorra. Nel frattempo la città vive la sua malinconica astenia, mentre i vecchi manovratori, avvezzi a possederla come per diritto ereditario, senza il pudore che l’incoscienza senile del loro apparato consente, realizzano assurdità inverosimili condannandosi alla “damnatio memoriae”. Quando il declino, presente in tutti i cicli delle vicende umane, sarà concluso e i vecchi manovratori spariranno, quella condanna comporterà finalmente l’esecuzione di lavori di demolizione e ricostruzione: e le attività di ripristino saranno l’inizio del cammino della ripresa morale economica e sociale di Ferrara.

L’osservazione dei risultati delle ultime amministrazioni dimostra che il declino è concluso.

A chi non ritiene eccessivi 60 anni di ininterrotto potere di una compagine politica per essere fisiologicamente “normale” si può ricordare che il guaio peggiore per gli anziani non è tanto il declino fisico quanto l’andar fuori di testa. Il giorno che mia nonna ha lavato i piatti col brodo è stato il discrimine fra un prima e un dopo. I partiti oggi lavano in continuazione i piatti col brodo, è sufficiente assistere ad una seduta del Consiglio Comunale per accorgersene, e questo per la generazione degli ultrasessantenni dovrebbe essere un gran brutto segnale a cui reagire con fermezza.

Come reagire? Ma riportando l’immaginazione (vera) al potere, perbacco! I mezzi ci sono: fra pochi mesi avremo le elezioni amministrative e i comitati civici non mancano. Uno, in particolare, il “Progetto per Ferrara” di Tavolazzi pretende che la Ferrara futura dia dignità e spazio anche alla generazione degli ultrasessantenni. Si facciano sotto, è il loro momento. 
 
(PAOLO GIARDINI)

http://www.lankelot.eu/index.php/2006/11/02/lem-il-congresso-di-futurologia/

martedì 2 dicembre 2008

RONCONATE...

imagesRONCONI.jpg RONCONATE A NUDO

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=45131&format=html

“Sulle ronconate ci sarei andato cauto”. Così si è espresso un importante candidato sindaco, esponendosi al giudizio degli elettori primari. Cosa vuol dire? Che le avrebbe autorizzate cautelativamente, di soppiatto, magari con l’impiego di pseudonimi? Che, diversamente da com’è stato fatto, si sarebbe lasciato spaventare dall’ammontare dei costi ronconiani?

E' lodevole esprimere disaccordo mediante circonlocuzioni quando si cerca di non ferire le altrui suscettibilità, ma il metodo da solo può non bastare, addirittura può sortire il risultato opposto. In questo caso, direi che Sateriale ha tutte le ragioni per sentirsi offeso dal suo ex vicesindaco che non ha speso una parola a giustificazione delle ronconate, perdendo l’occasione per discuterne dal punto di vista di un sindaco (che, per il suo ruolo, dovrebbe alquanto differire da quello di un comune cittadino).

Il sottoscritto ha fatto parte del coro di quelli che protestavano, proprio perché riteneva che la giustificazione all’onerosità degli spettacoli di Ronconi non fosse indovinata. Quella giustificazione non è mai stata dichiarata e difesa dallo stesso spocchioso sindaco, il quale proprio per questo si è meritato che la successiva polemica di taglio populista lo mettesse all’angolo. Ma che l’obbiettivo del sindaco fosse quello di conferire prestigio rafforzando l’immagine di città d’arte e cultura è ovvio. Ed è altrettanto ovvio che c’è ancora un disperato bisogno di un’attività di mantenimento dello status quo di Ferrara. Allora perché un candidato sindaco non coglie l’occasione per parlarne con cognizione di causa, parametrizzando una buona volta il problema e dimostrando di sapere dove vuole arrivare insieme alla sua città, invece di limitarsi alle banalità? Non gliel’aveva di certo ordinato il dottore di allinearsi al livello del suo antagonista con chiacchiere di donna alla pompa. O forse, invece, gliel’ha ordinato il Partito?

(PAOLO GIARDINI)