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Biagio Luparella L'ultima allocuzione di Satana...

L’ultima allocuzione di Satana (per scherzo solo ma non troppo) Biagio Luparella  (12 2013) - Sudditi miei fedeli e ministri solerti della nostra malefica Volontà, voi tutti che incalzato avete, nel lento volgersi dei secoli, innumeri popoli lungo le strade di Nicea e Costantinipoli ed Efeso e indi di Roma e Fiorenza, Panormo, Neapoli, voi che pressato avete gli umani a pavoneggiarsi nelle sontuose regge e nei ricchi saloni di palagi e castelli, ad accalcarsi nella suburra di Roma, nei vicoli di Gerusalemme, negli angiporti di Marsiglia e Venegia, nei suburbi di Londinio e Lutezia, voi che allestiste le alcove dalle immonde libidini, le bettole e i banchetti dalle immense crapule, voi che frequentaste l’oziosa solitudine di cenobi e soffitte e studioli popolandoli di sozze fantasie, che all’ombra dei troni e dei seggi ordiste macchiavelli e rapine, vostra la mano è stata che contava danaro da forzieri segreti, vostre le cupe ire, la livida invidia madre dell’odio indomato, vostra l...

Ettore Bonessio Di Terzet "Pensare l'ArtePoesia"

EB DI TERZET PENSANDO L’ARTEPOESIA* Noi possediamo una corporeità, quello che chiamiamo comunemente corpo. Questa corporeità è la parte che muore, che seppelliamo o bruciamo e che ricordiamo come “il defunto”. In vero questa corporeità, una volta morta, non è più niente se non ossa. La nostra sostanzialità consiste invece nel  corpo solido vivente , quello che ci fa essere quello che siamo veramente. Questo corpo solido vivente è un corpo interiore che è la sintesi del nostro Io e del Permanente. Se vogliamo, possiamo dire che è il nostro Io e la Coscienza sintetizzati: questa parte è la parte immortale dell’uomo che, morta la corporeità, continua a vivere, ad essere energia e a prolungare eternamente la propria vocazione, la ragione per cui è venuto su questa terra nostra. Il Permanente (parte divina) è ciò che suggerisce all’Io il da farsi, il senso della propria identità della nostra vocazione in terra, del significato della vita e dell’operare ed agire verso noi stessi e gli al...

Alessandro Guzzi Il Glamour Satanico

  devianza e disfacimento nel mondo dominato dal nuovo ordine mondiale Copyright © 2013 Dr. Alessandro Guzzi Lady Gaga Il termine avanguardia , di origine militare ( avant-garde : quel reparto che precede il grosso delle forze per aprirgli il varco e che si trova a diretto contatto con il nemico) che applicato alla politica o alle arti ed alla poesia del XX secolo segnalerebbe l'esperienza di un gruppo che (consapevole di ciò) crede di operare ai limiti dell'esperienza e della conoscenza contemporanee, è inappropriato e fuorviante. Josquin, Pierre de la Rue, Rembrandt, Haydn, Friedrich o Trakl sono da considerarsi avanguardie? Costoro durante la loro vita pensavano di rappresentare la punta più avanzata delle arti, della musica o della poesia? Credevano che la loro opera fosse intesa ad abbattere il vecchio per fondare il nuovo ? La mia risposta è no: costoro non credevano affatto di essere l' avanguardia di nulla, ma di fatto avevano raggiunto il confine più estrem...

Paolo Melandri Thomas Mann e la Germania...

Vergleiche dich! Erkenne, was du bist! Goethe , Torquato Tasso D ice Dostoevskij, in un suo scritto sulla comparsa dell’«anima slava» nel dissonante «concerto europeo»: «si credeva che l’ideale degli slavofili fosse quello di “mangiare ravanelli e scrivere denunce”. Già, denunce! Così come apparvero, con quel loro modo di vedere le cose, stupirono al punto che i liberali incominciarono a impensierirsi, ad aver paura: che putacaso quella stramba gente volesse alla fin fine denunciare loro?» i . I contrasti che allentano e rendono problematica l’intima unità e «compattezza spirituale» ii delle grandi comunità europee, sono a un dipresso ovunque gli stessi, in sostanza sono «un fatto europeo» iii . Tuttavia hanno caratteristiche profondamente diverse da popolo a popolo e si amalgamano, nel loro complesso, con l’insieme della propria nazione. Avviene così che un francese politically correct e radical chic sia un francese autentico, schietto, intero e inequivocabile, giusto quanto può ...

Paolo Melandri - Saggio per il centenario del Galeotus- di Lamberto Caffarelli

Verso una rinascita del Galeotus (1912-2012) S crivo queste pagine d’introduzione al testo letterario del Galeotus , “poema scenico-musicale in quattro azioni” di Lamberto Caffarelli, già edito nel 1920, in duecentocinquanta elegantissime copie numerate, dalla stessa Casa Editice “Fratelli Lega” in Faenza che ora lo ripropone a un nuovo pubblico, nella speranza che si arrivi in tempi non troppo lunghi, grazie al rinato interesse nei confronti del Maestro, a una rappresentazione completa di testo e musica di questo opus excruciatum , travagliatissimo nella genesi e ancora pressoché sconosciuto, nonostante recenti studi specialisitici ne abbiano messo in luce, al di là di ogni ragionevole dubbio, l’altissima qualità poetica e musicale. La realizzazione di una nuova stampa del testo letterario del Galeotus , resa possibile dall’instancabile attività organizzativa e promotrice del M° Giuseppe Fagnocchi e dall’entusiastica adesione dell’Editore Vittorio Lega, è motivata da molteplici eviden...

Paolo Melandri Centenario: Presenze enoiche nella poesia di Pascoli

Presenze enoiche nella poesia di Pascoli «e… più non bere» A sentire i biografi, la cantina di Giovanni Pascoli era sempre molto fornita. Secondo alcuni, sarebbe stata la cirrosi a stroncare prematuramente il poeta dei Canti di Castelvecchio . Ma già quando era in vita, doveva circolare più di una indiscrezione sulle sue abitudini dietetiche se, in un momento di crisi della loro tormentata amicizia, D’Annunzio, piccato per le acide critiche del rivale alla propria mondanità, gli scriveva che preferiva rischiare l’osso del collo durante una caccia alla volpe anziché passare le serate davanti al fiasco. Il che doveva coincidere più o meno con la verità, se crediamo alle lettere, specie a quelle inviate all’amico droghiere Alfredo Caselli, che mostrano la costante preoccupazione del poeta di rifornire di cibi e bevande la propria dispensa. Se la cantina di Castelvecchio fu sempre ben provvista, possiamo dire altrettanto della virtuale enoteca contenuta nei versi del suo proprietario? S...

01/05 Perchè N.O.? Giuliano Borghi -PER UNA NUOVA POLITIA

   PER UNA NUOVA POLITIA Presupposti Statuto Forma Principio fondativo . Fraternità Sovranità . Titolarità: Popolo . Concezione personale e patrimoniale . Popolo: la comunità dei cittadini responsabili . Cittadinanza: statuto politico di appartenenza. Adesione reiterata volontaria. Hospitalitas Legame sociale . Triplice obbligazione : Dare-ricevere-restituire Esercizio della Sovranità . Partecipazione diretta . Poliarchia . Policrazia . Reddito di cittadinanza politica . Proprietà moneta Forma del politico e funzioni istituzionali . Res-publica presidenziale . Federalismo sussidiario . Decisione . Rappresentanze . Formazione ceto politico: voti pubblici preliminari di povertà e di servizio pubblico. . . Scuole .  Scelta e revoca rappresentanti: Albo nazionale. Revocatio ad populum GIULIANO BORGHI Continua- VEDI 01/5 http://nuovaoggettivita.blogspot.com/p/perche-no-crescitadecrescita-cura-di.html

Perchè N.O.? 01/04 Giovanni Sessa-L’Arte come originario disincanto in Andrea Emo...

Note per una possibile estetica di Nuova Oggettività Provo a rispondere, con questo mio breve scritto, alle suggestioni e agli stimoli che, la lettura del Libro-Manifesto “Per Una Nuova Oggettività. Popolo, partecipazione, destino”, e in particolare l’ In-folio curato da Sandro Giovannini, ha suscitato in me. Nello specifico, le mie riflessioni muoveranno lungo la direzione di uno dei tre snodi teorici del Movimento di idee “Per una nuova oggettività” , individuati nella Premessa del volume: quello estetico-politico. Ciò in considerazione del fatto che, in questo ambito, trovano sintesi e conclusione, anche altre rilevantissime problematiche del pensiero contemporaneo, dalle discussioni attorno alla temporalità, a quelle di simbolica della storia e di psicologia archetipale. E’ il momento, quindi, di fare i conti con l’estetico e le sue molteplici valenze. La cosa risulta addirittura imprescindibile, per una corrente di pensiero che voglia farsi latrice di quella che ...

Perché N.O? Crescita/Decrescita * (01/3) di Vittorio De Pedys

01-VITTORIO DE PEDYS " Una possibilità : la decrescita Le cronache 2011 di tutta Europa, ed in particolare in Italia, hanno posto l’accento, sulla crisi finanziaria che continua a devastare i redditi di intere popolazioni ed a falcidiare i risparmi degli attoniti cittadini. Uno stato di crisi “globale”: che senso puo’ avere allora dedicare uno studio al federalismo, epitome di visione locale delle situazioni ? La risposta giace non nel cosiddetto aspetto fiscale del federalismo, forse quello piu’ conosciuto e discusso, bensi’, come si vedra’ nello sviluppo del presente lavoro, in una visione totalmente diversa del problema della crescita, sostanzialmente irrisolvibile, ed in un’apertura verso le nuove possibilita’ che una economia a carattere piu’ locale offre. Se il globalismo internazionale e’ talmente centrale agli ingranaggi del problema da costituirne esso stesso il cuore, una possibilita’ da considerare con la massima serieta’ e’ che una risposta di segno opposto sia nece...

"Perchè N.O.? Crescita/Decrescita" a cura di Stefano Vaj e Sandro Giovannini (1)

*26/11/2011 01-STEFANO VAJ "Crescita o Decrescita?" Prendo spunto da una conversazione privata con l'amico Giovannini per riproporre alcuni spunti che mi paiono particolarmente attuali in un momento cui alcune equivoche parole d'ordine come "sostenibilità", "decrescita", etc. vengono chiamate in rinforzo dalla propaganda di chi vede almeno a breve termine nell'affamare e mortificare i popoli europei ed accelerarne il declino modo migliorare per prolungare l'agonia di tutto un sistema il più a lungo possibile ("Abbiamo vissuto troppo a lungo al di sopra delle nostre possibilità", dixit con compiaciuto mor alismo il catto- comunista a capo del cerimoniale nella zona amministrativa n ota come Repubblica Italiana)............ 01-SANDRO GIOVANNINI " Per ora intorno al dilemma 'crescita/decrescita' ” Una riflessione come quella di Stefano Vaj, estremamente concentrata e fortemente direzionata, ci sollecita...