sabato 7 ottobre 2017

IL SE DELLA STORIA A FORLI'

Dal 4 al 7 ottobre si è svolto a Forlì il "900 Fest", evento organizzato da Marcello Flores e dedicato a "Libertà e uguaglianza. La rivoluzione russa e l'uguaglianza". Tra i numerosi interventi italiani e stranieri, il discorso principe è stato, senz'altro, quello di Walter Walzer, uno dei più importanti filosofi liberal contemporanei. Lo studioso ho posto l'accento sul disastroso impatto per il popolo, per l'Europa e per la sinistra costituito dalla rivoluzione bolscevica. Senza il totalitarismo generato dalla rivoluzione sovietica, la lotta per l'uguaglianza, accompagnata dagli immensi massacri che in in suo nome sono stati commessi da tutti i comunismi, non sarebbe apparsa come una lotta contro la libertà.  Le giornate di Forlì hanno inoltre aperto una seria riflessione sul fanatismo ed assolutismo politico (e religioso) e sulle conseguenze geopolitiche di un potere senza limiti. E' realistico, infine, pensare che senza la rivoluzione russa, il socialismo europeo marxista europeo, dopo la prima guerra mondiale, avrebbe progressivamente modificato la società e lo stato borghese, senza sconvolgimenti insurrezionali, al pari di quello che fu il successo socialdemocratico dopo il secondo conflitto mondiale.
Casalino Pierluigi

venerdì 6 ottobre 2017

LUCIDA FOLLIA. OMBRE NORDCOREANE

Se la CIA ci dice che il leader nordcoreano Kim non è un pazzo, ma un attore razionale, il pericolo è ancora più grande, se lo si misura con l'arte della guerra orientale che interpreta le mosse offensive nel quadro di una teoria filosofica razionale, ma spregiudicata al punto da porre l'avversario in un una condizione di perenne incertezza. Circostanza che peraltro l'America, i suoi alleati occidentali e il Giappone non sottovalutano, se pur nel contesto di un gioco di guerra imprevedibile e non scevro di comportamenti che fino a che punto irrazionali non è mai dato sapere. Il riarmo continuo di Pyongyang non fa sperare nulla di buono, ma la ridda di voci e di notizie spesso contrastanti apre la porta a soluzioni in extremis se non altro per il rinvio delle scelte irreparabili. La Corea del Nord, enigmatica e lontana, non rappresenta solo un ipotesi di crisi dalle conseguenze gravi, ma anche un rebus geopolitico inedito che costituisce l'eredità di un periodo storico, la guerra fredda, che si credeva terminata.
Casalino Pierluigi

Stefano Benni: "Le Beatrici" teatrali di D. Pedriali al De Micheli di Copparo (Ferrara)

fonte web

Teatro De Micheli


sabato 7 ottobre 2017 - ore 21:00 

Donne non convenzionali

 

libera "destrutturazione" dall'omonimo libro di Stefano Benni
spettacolo teatrale / genere: commedia nera

 

<<Inaspettata, Irrazionale, Divertente.>>
                                                                  D.P.

  

Destrutturare un testo con lo scopo dichiarato di creare una messa in scena che se ne allontani radicalmente tramite l'utilizzo di continue deviazioni: un omaggio atipico all'autore, Stefano Benni, al testo e al continuum di – irose contumelie, invettive, spasmi amorosi, sproloqui, ammiccanti confidenze, vaneggiamenti sessuali, sussurri sognanti e impettite deliberazioni – che caratterizzano lo spartito di voci femminili del libro di origine. Un artificio scenico svelato sin dal principio composto principalmente da sovrapposizioni, slittamenti, squarci e intense prove attoriali, con il preciso intento di condurre lo spettatore all'interno di un gioco teatrale, serissimo, fra illusione scenica e realtà; fra teatro e metateatro.

L'autore italiano più irriverente di sempre, un testo scritto appositamente per il teatro, una messa in scena Pop, maleducata, ignorante, pestifera, irrazionale; sempre in bilico tra commedia grottesca e dramma contemporaneo. La sintesi di questi elementi rendono Le Beatrici uno spettacolo sui generis nel quale, ancora una volta, le donne sono le protagoniste assolute – anche quando sono uomini.

Regia, ideazione scene e luci
Davide Pedriali

http://www.teatrodemicheli.it/nqcontent.cfm?a_id=7591


<<Il mattino ha l'oro in bocca.>>

le BEATRICI - "Il CAST"
(quasi al completo...)

TCDM 7 OTTOBRE 2017 - ore 21.00

con 
Edo Tagliavini Gianluca Guitti Lestat Bouteillehier Adriano Baccaglini
Milena Medici Cristiana Previati Rossella Lorenzo 
Chiara Giardini - Anna Paparella - Giuliana Pento - Marika Venturelli
Fabiola Veronesi Letizia Rocca Bernadette Masarati Arianna Occhiali
e (in arrivo)
Sabrina Bordin e Giulia Giuggiolini




La pittrice scrittrice Mary Blindflowers nel Catalogo d'arte Ali per il centenario di Bologna

 

Ben due articoli nel Catalogo d'Arte ALI, segnalano ampiamente e significativamente  la pittrice e scrittrice  (se si preferisce anche nel format pittorico..  Poetessa Visiva) Mary Blindflowers (italiana e residente a Londra):

Cesare Mattei e i fluidi elettrici (p.149-151); Tra Incanta Bess e letteratura carnevalesca (p. 103-107), in Vivere la Città IX Centenario del Comune di Bologna, a cura di Marco Fiori e Marzio Dall'Acqua, Annuario Ali 2017


Info e Link articoli

https://antichecuriosita.co.uk/2017/10/05/cesare-mattei-e-i-fluidi-elettrici/

https://antichecuriosita.co.uk/2017/10/06/tra-incanta-bess-e-letteratura-carnevalesca-parte-i/

antichecuriosita.co.uk
Di Mary Blindflowers© La buona cultura e il valore della memoria Poesie fredde1 Scrivo poesie fredde Fritta che nie in cabu in cabu e' sa die2 antichimeriche a doppio sfondo e piccolo metafondo di gelomende Pagu melósa3, qualcosa di orrendorrende, che rende? molzende mézus immentigare, cabos de fune, trincendhe, limbi longa!4 niente a cui la …


Predator! Torna a Ferrara dopo l'espulsione, fermato dall'esercito | estense.com Ferrara

Torna a Ferrara dopo l'espulsione, fermato dall'esercito | estense.com Ferrara: L'esercito schierato per il pattugliamento in zona Gad ha intercettato un clandestino, già espulso e rimpatriato nel suo paese d'origine, la Tunisia, ma poi tornato in Italia. Più precisamente a Ferrara. Ancora più precisamente nel piazzale della Stazione. È proprio nella piazzetta di fronte alla stazione ferroviaria che giovedì pomeriggio i militari hanno fermato e controllato il giovane - un 21enne di nazionalità tunisina senza fissa dimora - che dichiarava essere clandestino. La pattuglia ha pertanto richiesto l'intervento della volante della polizia di Stato. Gli agenti giunti sul posto, dopo aver constatato che il fermato non aveva con sé alcun documento d'identità, lo hanno accompagnato in questura per gli accertamenti di rito. Dal controllo è emerso che il giovane era già stato sottoposto a fotosegnalamento con altri nominativi ma, soprattutto, era già stato respinto alla frontiera e già rimpatriato con un volo charter. Ma il clandestino espulso è riuscito a rientrare nel Paese e



*Nota di B. Guerrazzi   Ecco la differenza (ancora negata dal PD Ferrara) tra appena due "soldatini" e invece solo  vigili inermi e normali forze dell'ordine senza carta bianca e depotenziati. Fossero un centinaio e almeno per un mese o due, i problemi in una piccola città come Ferrara sarebbero già in via di risoluzione. Più mesi e con Taser almeno a Poliziotti, Carabinieri, anche ai vigili e anche ai residenti Zona Gad con porto d'armi,  e Droni anche,  in un anno la vera rigenerazione. E solo dopo le biblioteche non filoafricane o le Radio di Regime!

Gianluca Stival: “Meriti del mondo ogni sua bellezza” recensione

Poesia e Nativi Digitali: "Ubriachi di Virtù"

Ci vuole coraggio nel primo secolo 21 a scrivere evocando un registro di sistema letterario che richiama Giacomo Leopardi, Charles Baudelaire, la stessa Oriana Fallaci e persino Dante. Non ultimo anche quando l'autore è giovane, eppure già capace di volontà di bellezza e critica letteraria sociale che - secondo noi e non solo – dimostra il vero talento in divenire.
Alla faccia anche di certa Facebook generation (le sue ombre parziali e quelle della Internet Society sia ben chiaro), troppo facilmente, senza spesso conoscere la complessità della Rete e le sue nicchie di creatività possibile, bollata come decadenza culturale e sociale: copione, piaccia o meno, sempre delle old generation e dei soliti media generalisti (e di certa Intellighenzia) che puntualmente esitano essenzialmente nostalgici di età dell'oro precedenti solo illusorie.
Copione tipico anche dell'ambiente letterario italiano dove troppo spesso le parole sono vuote e manieriste e oasi di dubbi addetti ai lavori, da un lato, oppure in certi nomi sopravvalutati posseduti dalla retorica dell'umanesimo pseudo o dei buonissimi sentimenti (diversamente new age), suffragati solo dall'audience di una – questa sì – decadente e debole società liquida.
Stival appartiene e probabilmente per DNA poetico ( o la cosiddetta Ghianda come metafora di un certo Hillman, si veda Il Codice dell'Anima) a una schiera diversa del fare poesia nel nostro tempo: le parole sono nuovamente piene, liriche ma reinventate e decollano nell'azzurro del cielo (anzi l'Infinito viste certe ascendenze neoleopardiane finanche simboliste) ancora brillante nel mondo attuale e memi di futuri desideranti possibili, nell'interfaccia Personal e Social.
Il libro in questione è costellato di versi e componimenti preziosi e già virtuosi, paradossalmente estroversi e letteralmente anche s-oggettivi, tra voli neoromantici atopici (direbbe un certo Franco Rella) e pulsioni neosociali mai politichesi, anzi squisitamente filtrati dal codice della letteratura "pura" come windows nel tecnomondo contemporaneo: sorprendono in tal senso le parole dedicate a certi tragici eventi terroristici ben noti, di raffinata psicologia.
Ulteriormente il volume è impreziosito da testi anche interlinguistici: anche in francese, inglese e spagnolo, di altrettanta stoffa e musica poetica. Non a caso Stival ha già un background ampio : poesie nate e ben segnalate in diverse riviste francesi, oltre a tracce significative nelle edizioni Le Pagine e in una recentissima Enciclopedia dei Poeti Contemporanei (a cura dell'editore Aletti).
Tornando ai testi da segnalare (e in tal senso interessantissima espansione in certa pop kultur al quadrato o postmoderno evoluto) un bellissimo componimento dedicato alla cantante Giorgia e una sorta di nano remix di un canto persino di Dante Alighieri in un immaginario dialogo con la stessa Oriana Fallaci.
Infine, singolare, originale e secondo noi, contrometodo scientifico, certe postille, vero e proprio feedback netculturale con i lettori destinatari, sorta di streaming letterario, dopo ogni testo.
Brevemente, e da scommetterci, Giancluca Stival è un talento pieno in divenire, probabilmente destinato, se in Italia la poetica tornerà propulsiva, interfacciandosi con il mondo reale e virtuale che oggi ci plasma, piaccia o meno, come un tatuaggio neuronale o sinaptico, a orizzonti assai interessanti: certo necessario fare anima 2.0 nel mondo computer, ritornando alle diversamente congetture dello stesso James Hillman.

*Un testo di Gianluca Stival

Amata Parigi

"Bisogna sempre essere ubriachi",
scriveva Baudelaire.
Ma di cosa?
Ubriachi di poesia, di virtù, di malinconia.
Era tutto come in un film.
Uno di quei film che ti tolgono il fiato,
che ti lavano di mestizia fino a soffocarci
dentro.
Se solo si sapesse quanta afflizione
e quanto tormento
e quanta disperazione
sono stati urlati nell'immediato silenzio
dopo il boato.
Devozione, misticismo
o empietà?
Virtù, supremazia
o impotenza?
Da un'incredibile vanagloria e iattanza
erano posseduti.
Non si può ricominciare.
Né allo stesso modo, né con gli stessi.
35
Ubriachi 
di virtù,
quale allora?


*a cura di Roby Guerra 

Info

Gianluca Stival: "Meriti del mondo ogni sua bellezza" (Il Mio Libro-GED-Feltrinelli)
Gianluca Stival blog
Blasting News Italia - Intervista a G. Stival

*Video .... "Immensità" poesia di Gianluca Stival, tratta da altro suo libro  precedente "Prime riflessioni di vita"

mercoledì 4 ottobre 2017

IL MESSAGGIO DI D'AZEGLIO

+10 febbraio 1889.Un Giuseppe Verdi deluso registrava con accenti amari, nella sua casa di Genova, la fine dei suoi entusiasmi risorgimentali verso l'Italia unita. Insoddisfatto per il corso degli eventi che segnavano in negativo un percorso che il Maestro aveva salutato anche le sue opere. Prima di lui, un altro nobile spirito italico, Massimo d'Azeglio aveva colto il fallimento morale dell'avventura unitaria a causa dei difetti degli italiani. Non è qui il caso di fare dei paralleli con l'oggi e le molte problematiche non solo legate all'attuale perdurante. crisi. E se d'Azeglio nelle sue considerazioni intende lanciare un messaggio al suo tempo, il senso di tale messaggio travalica l'età del patriota piemontese. Lui stesso, indirettamente lo spiega: "L'Italia da circa mezzo secolo s'agita, si travaglia per divenire un sol popolo e farsi nazione. Ha riacquistato il suo territorio in gran parte. La lotta collo straniero è portata a buon porto, ma non è questa la difficoltà maggiore. La maggiore, la vera, quella che mantiene tutto incerto, tutto in forse, è la lotta interna. I più pericolosi nemici d'Italia non sono i Tedeschi, sono gli Italiani. E perché?. Per la ragione che gl'Italiani hanno voluto fare un'Italia nuova, e loro rimanere gl'Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali c+ahe furono ab antico la loro rovina...."
Casalino Pierluigi

2020: Ferrara città d'arte, virtuale o reale? (eBook Asino Rosso)

di R. Guerra


Nel lontano 1991, chi scrive pubblicò (Liberty House) un pampleth sperimentale: Il Futuro del Villaggio. Ferrara città d'arte del 2000. Scansione futuribile alla fine del secolo e già nell'alba del terzo millennio sulle dinamiche propulsive, local global diremmo oggi, esistenti e operative nella città già capitale del rinascimento e all'epoca (altri tempi) colma di segni d'arte, letterari, culturali e anche in certa misura politici (era del sindaco R. Soffritti e della scommessa delle grandi mostre e della città d'arte) che lasciavano presagire per gli anni duemila un possibile e concreto nuovo rinascimento anche elettronico.

Tra la visione alta anche istituzionale e le recenti e in divenire esperienze vuoi letterarie sperimentali (ricordiamo soltanto certa poetica sperimentale o verbo visiva, post la rivista psicanalitica lacaniana Poeticamente e diversi esponenti di spicco proprio ferraresi nella fu Poesia Totale di suggestione spatoliana) vuoi finanche di rilievo internazionale con Ferrara capitale video, non ultimo rassegne giovani d'arte di spicco sempre istituzionali e forti fermenti anche nell'arte contemporanea, si viveva nell'aria davvero futuri possibili propulsivi.

Nel trend anche nazionale di quegli anni, optammo per una cifra di parola e scrittura squisitamente postmoderna e non lineare: lavoro critico di non facile lettura e anche criptica (con il senno di poi), essenzialmente quasi apologetica leggera (ma giustificata dai fatti): simultaneamente si evidenziava anche certo baco, certa matrice stessa solo local ferrarese ancora attardata, inclusa la percezione - nonostante la luminosità prevalente - della fine di certa ideologia, eurocomunista ancora sottostante lo scenario generale, pur – ripetiamo – fondamentalmente creativo. Temevamo il rischio, sempre focalizzando certa storia di Ferrara, di nodi e X all'epoca silenti ma destinati- vuoi certo medioevo e provincialismo a condizionare il pur radioso avvenire potenziale.

Concludevamo indicando un paradossale aut aut, sollecitati dal "debole" all'epoca futuribile culturale italiano con riferimento ai vari Piero Angela e Roberto Vacca: Rinascimento o Medioevo prossimo futuro per Ferrara al passo o meno con la nuova era elettronica e scientifica?

Da quelle pulsioni anche tipiche del mitico Anno 2000 a oggi, sullo sfondo le lezioni lungimiranti e profetiche dei vari McLuhan e Alvin Toffler, appena poco più di un ventennio, ma sembra un secolo intero in certo senso cronotemporale: il mondo è incredibilmente più complesso, anche le cosiddette periferie e villaggi di lusso come Ferrara.

Il duemila e il futuro sono venuti alla luce, ma l'ombra del nuovo purtroppo medioevo è altrettanto in primo piano, come da cronache quotidiane, dalle capitali europee alle città e ai villaggi elettrici stessi italiani, tra crisi economiche impreviste (almeno in apparenza), alla crisi stessa dell'utopia europea e al fenomeno epocale cosiddetto migrantico e multietnico.

Ferrara campione scientifico del duemila possibile, per la sua storia rinascimentale e certo novecento auroralmente neorinascimentale, resta un ologramma o archetipo del contemporaneo, specchio molto preciso delle implosioni relative del nostro tempo, su scala italiana ed europea.

Nonostante proprio nel 2016 le celebrazioni mondiali persino dell'Ariosto, la città d'arte vagheggiata in realtà non è mai decollata: le eccellenze permangono o altre sono fiorite, ma come un viaggio lunare su una navicella rattoppata: il senno stesso, metaforicamente- di memoria sempre poetica ariostesca è ancora in orbita nella stratosfera: i futuri oggi dell'ex isola felice Ferrara sono incerti,

Ecco quindi, ora un lavoro aggiornamento complementare a quello originario dei lontani anni'90, e un lavoro d'equipe a più livelli: da un lato un excursus mirato sulla creatività contemporanea global local ferrarese, dall'altro come focus strutturale la domanda topica: Ferrara città d'arte, mito o realtà nel duemila già inoltrato? Il futuro di Ferrara? Attraverso la formula diretta dell'intervista a protagonisti attuali della cultura ferrarese, tra scrittori, artisti, anche qualche giornalista, docenti universitari,  politici come special guest.

Tutti, chi più chi meno, di rilevanza anche nazionale per lo spessore e la stoffa personal.

Esiti? Ai destinatari lettori (o meglio ciberlettori in quanto trattasi di un eBook o libro digitale) la libera digitazione e decifrazione.


INTERVISTE A: 

Carlo Andreoli (Alo), Lorenzo Barbieri, Pier Francesco Betteloni, Bruno Corticelli, Marcello Darbo, Federico Felloni, Zairo Ferrante, Claudio Fochi, Sylvia Forty, Raimondo Galante, Maurizio Ganzaroli, Sergio Gessi, Sergio GnudI, Davide Grandi, Luca Grigoli, Pier Luigi Guerrini, Pasquale Nappi, Maria Letizia Paiato, Rita Pasqualini, Alfredo Pini, Claudio Pisapia, Francesco Rendine, Riccardo Roversi, Alberto Squarcia, Tiziano Tagliani, Vitaliano Teti,  Bruno V. Turra, Vittorio Zanella, Carlo Zannetti, Marco Zavagli


info

Ferrara Italia

http://www.ferraraitalia.it/interviste-sul-futuro-di-ferrara-ebook-137243.html

eBook librerie store

https://www.amazon.com/dp/B075QZGRX1

Meteo Web

http://www.meteoweb.eu/2017/09/futuro-del-villaggio-elettronico-ferrara-modello-2-0/974288/

 

2049: il ritorno di Blade Runner

fonte Sentieri Selvaggi


abstract


Se si dovesse azzardare una secca definizione di cosa ha rappresentato Blade Runner per la storia del cinema e per la cultura di massa degli ultimi decenni, beh, forse sarebbero proprio queste le parole giuste per inizare a ragionare. Il film di Ridley Scott è stato (ed è tuttora) uno sconfinato deserto ipotetico di segni, narrazioni, emozioni, generi, teorie e umori che ha marchiato ogni riflessione sul cinema dall'alba del postmoderno anni '80 sino alla smaterializzazione esperienzale dei nuovi ambienti mediali (il "replicante" Netflix in testa). Insomma dal 1982 a oggi le varie versioni di Blade Runner – almeno cinque, caso più unico che raro – hanno segnato molti salti di paradigma nella nostra percezione dell'immagine: dal film come traccia-di-reale da associare indiscutibilmente al suo doppio immaginario (Rick Deckard è un uomo, Roy Batty un replicante) nella versione del 1982; al dubbio ontologico che inizia a innervare il cinema (anche Deckard è per caso replicante?) nella director's cut degli anni '90; sino al necessario dislocamento di queste questioni su un terreno meramente estetico (che cosa resta di umano in quest'immagine ormai digitalizzata ed evidentementre replicante?) nella Final Cut del 2007.

21E oggi? Come replicare questi ragionamenti a rivoluzione informatica già avvenuta? 



http://www.sentieriselvaggi.it/blade-runner-2049-di-denis-villeneuve/



Ferrara: Il neorealismo estinto, fantozziano e totalitario del ministro Franceschini...

ROBERTO GUERRA ha condiviso un file di OneDrive. Per visualizzarlo, fare clic sull'immagine seguente.

fonte Il Giornale


Gentile ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, ma qualcuno, tra i suoi validi assistenti, le ha fornito i dati relativi agli incassi cinematografici dei film italiani? Quelli che lei, per decreto, avallato dal Consiglio dei ministri, ha deciso di rendere obbligatori per legge, costringendo le tv (non a caso, contrarie) a programmarli in prima serata, infischiandosene del gusto del pubblico? Forse, l'aiuterà un breve ripasso dei numeri di un mercato che, fino a prova contraria, in una democrazia, ha ancora il suo peso.

Come lei (probabilmente) saprà, la stagione del grande schermo 2016/2017, chiusa lo scorso 31 luglio, ha registrato il punto più basso del gradimento, tra chi paga il biglietto, del cinema di casa nostra. Non era mai infatti successo che, tra i primi dieci incassi della stagione, non vi fosse nemmeno una pellicola italiana, filmografia, ormai, relegata nella serie cadetta delle preferenze. Solo L'ora legale e Mister Felicità sono riusciti a superare il tetto dei 10 milioni al botteghino, unici due nostri rappresentanti nei magnifici venti.

Non serve essere ragionieri per calcolare nel 10% (dodici mesi prima eravamo al 25%) la nostra presenza tra i più visti. La quota di mercato? Calata, anzi crollata dal 30% al 18,55%. Biglietti venduti? Peggio che andar di notte, con un dato praticamente dimezzato, scendendo da 31,3 a 17,6 milioni di tagliandi staccati. Crede sia cambiato qualcosa nei primi mesi della nuova stagione? Purtroppo, ci duole informarla che, al momento, siamo ancora fuori (dati dall'1/8 al 2/10) dai primi dieci incassi.

Del resto, senza andare troppo in là nel tempo, Le basterà guardare il box office dell'ultimo fine settimana, che mandava nelle sale alcuni dei titoli più importanti passati per Venezia. Ebbene, Una famiglia, con Micaela Ramazzotti (mica l'ultima arrivata) sa quanto ha totalizzato in quattro giorni? Solo 41.100 euro (con 66 schermi a disposizione). Il contagio, con Salemme e la Foglietta? Un poco meglio, ovvero 76.555 euro, ma lontani dal decimo posto del weekend (Cattivissimo Me 3, già in giro da sei settimane, che ha incassato ancora 297.433 euro). Pensi che l'unico a non naufragare completamente è stato il gradevole Chi m'ha visto (sì, è vero, sembra un titolo profetico), sesto con 490.307 euro, forte delle comparsate televisive e radiofoniche e dei 286 schermi di programmazione. Insomma, gentile ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, a proposito del suo autarchico voler imporre per legge, a chi torna a casa già stanco dal lavoro, film che, dati alla mano, in pochi vogliono vedere, ma di cosa stiamo parlando?

http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/cos-franceschini-ci-impone-i-film-italiani-che-nessuno-vede-1448924.html








Ferrara, arriva la Biblioteca Omeopatica in Zona GAD?

di B. Guerrazzi I commenti sono già eloquenti: e come già scritto, quando un organismo è malato,  i libri e biblioteche servono solo come rinforzo psicologico, ma deve intervenire il chirurgo o le terapie della Medicina occidentale.  Dopo si può ripartire con biblioteche anche interetniche, nel senso che ogni quartiere in città evolute dovrebbe avere una piccola biblioteca. A priori della terapia medica, nei fatti sarebbe come la Medicina alternativa o l'omeopatia.  Il progetto come impostato o si pretende è deja vu, profuma della solita retorica vecchia pedagogica istituzionale ed ideologica della fu sinistra, espanderebbe il già presente minculpop local ad personam per le solite spesso pseudoculturali e fin troppe associazioni ferraresi, diversamente on lus..... E poi Internet arriva anche alla GAD, infiniti libri anche per gli smartphone dei migranti, dalla GAD agli extraterrestri di Andromeda. In ogni caso ci sarebbero i libri di Oriana Fallaci o Adonis o Magdi Allam?  Fuffa della vecchia sinistra....


Info

http://www.estense.com/?p=644326



martedì 3 ottobre 2017

LA CRISI NORDCOREANA AD UN PERICOLOSO PUNTO MORTO

Negli ultimi giorni si è assistito ad un susseguirsi di dichiarazioni polemiche di tipo propagandista del regime di Pyongyang, seguite da altrettanto caustiche affermazioni della Presidenza americana in un mix di commenti degli osservatori in vista di un possibile ed imprevedibile esito del conflitto che in una parossistica deriva si muove verso un drammatico traguardo. Il doppio gioco di Russia e Cina mostra ora la corda e neanche le cointeressenze equivoche che le hanno segnate riescono più a frenare le spinte irrazionale di un gioco che si fa sempre più confuso e fuori controllo. Forse l'arsenale missilistico e nucleare di mister Kim non è così poderoso come si pensa, ma anche al primo lancio di sputnik sovietici, nel 1957, si restò sorpresi della loro capacità di trasportare non soltanto ordigni spaziali, ma anche nucleari. Ecco perché non va sottovalutata la retorica propaganda del leader nordcoreano, aldilà delle sue provocazioni marcate e grossolane. Stando così le cose, sanzioni e trattative sotto traccia, ma sterili, non portano da nessuna parte, mentre sempre più probabile il lancio maldestro di qualche razzo su genti inermi, magari proprio in quel Giappone che sulla sua pelle ha già provato l'olocausto nucleare. In conclusione, la crisi nordcoreana è sì una crisi atipica, ma terribilmente seria e suscettibile di gravissimi sviluppi per l'intero pianeta.
Casalino Pierluigi

Fazi editore : Le novità in libreria Paul Beatty e altri grandi scrittori

 
 
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Inoltra
Care lettrici e cari lettori,
come di consueto vi segnaliamo le nostre ultime novità, appena arrivate in libreria: 

IL BLUES DEL RAGAZZO BIANCO di Paul Beatty
IL CASTELLO RACKRENT di Maria Edgeworth

Inoltre vi ricordiamo che fino al 15 ottobre tutti i nostri libri, anche le novità, sono scontate del 25%. Sul nostro sito trovate l'elenco delle librerie aderenti alla promozione. 

Buone letture e buon weekend!
Il blues del ragazzo bianco


Paul Beatty
IL BLUES DEL RAGAZZO BIANCO

L'esordio potente, audace e rivelatore di Paul Beatty, vincitore del Man Booker Prize 2016 con Lo schiavista: il primo americano nella storia a vincere il prestigioso premio, ormai considerata una delle voci di spicco della letteratura americana contemporanea. 

Questa è la storia di Gunnar Kaufman, «il negro demagogo»: ultimo discendente di una dinastia di «devoti leccaculo servi dei bianchi» – un padre ufficiale di polizia e una madre autoritaria che canta le lodi dei suoi discutibili antenati –, Gunnar trascorre un'infanzia serena e priva di tensioni razziali nell'agiata Santa Monica. Tanto che, quando la madre prospetta a lui e alle sue sorelle la possibilità di andare in vacanza in un campeggio per soli neri, la risposta è univoca: «Nooooo!». Il motivo? «Perché loro sono diversi da noi». Risposta sbagliata. In un attimo la madre li carica tutti in macchina e la famiglia si trasferisce a Hillside, ghetto nero di Los Angeles dove i vicini ti salutano con un insulto e il pestaggio è sempre dietro l'angolo. Qui ha inizio la scalata di Gunnar, che da outsider riuscirà non solo a inserirsi nella comunità, ma a diventare poco a poco un idolo delle folle, in una strenua battaglia contro tutti i capisaldi della società americana. Fra basket e poesia, gang di strada, mogli giapponesi comprate per corrispondenza e suicidi di massa innescati da fraintendimenti, Paul Beatty si diverte e ci fa divertire pagina dopo pagina con la sua vivida immaginazione.

«Un roboante romanzo di formazione. Il blues del ragazzo bianco fa venire voglia di ridere e piangere al tempo stesso».
«Los Angeles Times»

«Un'esplosione satirica dal cuore talentuoso dell'America nera». 
«New York Times»

«Esilarante e molto commovente».
«The New Yorker»

«Dalla prima pagina fino all'epilogo… una lettura da capogiro». 
«Newsweek»

Il Castello Rackrent
Maria Edgeworth
IL CASTELLO RACKRENT

Un grande capolavoro della narrativa irlandese, considerato da molti il primo romanzo storico. Politicamente audace, stilisticamente innovativo e incredibilmente piacevole, questo romanzo è una tappa fondamentale della letteratura irlandese e un grande classico da riscoprire.

Thady Quirk è il vecchio servitore di un'antica famiglia anglo-irlandese. Nel corso della sua lunga vita trascorsa al castello Rackrent (letteralmente il castello 'arraffa-affitti') ha assistito alla progressiva decadenza dei suoi aristocratici padroni: Sir Patrick, che riempie la casa di ospiti e si ubriaca fino alla morte; Sir Murtagh, il suo erede, un "grande avvocato" che rifiuta di pagare i debiti di Sir Patrick "per una questione d'onore"; e Sir Kit, giocatore d'azzardo che alla fine vende la proprietà al figlio di Thady. Generazione dopo generazione, il graduale declino della famiglia diventa la simbolica premonizione dei profondi cambiamenti che investiranno la società irlandese e dei problemi che, a oltre duecento anni di distanza, sono ancora ben lontani dall'essere risolti.

Apparso all'inizio del 1800, anno in cui si compiva l'esautorazione del Parlamento di Dublino e si preparava la strada all'unione tra l'Irlanda e la Gran Bretagna, Il Castello Rackrent ebbe un enorme successo. 

«Un libro essenzialmente, unicamente irlandese… raramente nelle opere dell'Ottocento si trova una tanto acuta coscienza del carattere pratico, economico della nostra esistenza».
Giorgio Manganelli

«Una delle cronache più ispirate mai scritte in inglese». 
W.B. Yeats

Dal 15 settembre al 15 ottobre, nelle librerie aderenti e nelle librerie online, tutti i nostri libri, comprese le novità, saranno scontate del 25%.
Lasciatevi ispirare dal nostro catalogo e sfogliate il catalogo celebrativo dei nostri primi 20 anni che potete scaricare qui.
Sul nostro sito trovate l'elenco delle librerie che partecipano alla promozione.

Buone letture!

promozione sconto


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