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venerdì 6 giugno 2025

DAVIDE GRANDI-Scrittore Armando edit.-2025-25-News

 

GRANDI, I TUOI LIBRI ARMANDO EDITORE…UNO ZOOM?
I due saggi pubblicati con la Armando Editore hanno destato molto interesse tra il pubblico, sia
“Nel mondo dei sogni e dei quanti”, che “Viaggio nell’ignoto quantico, nonostante siano di diversa
natura, in quanto il primo è un saggio che spiga concetti quantici complicati filtrati in modo da
essere compresi da chiunque, il secondo invece è un’opera composta da domande derivanti dai miei
allievi, da chi mi segue e dal pubblico presente nelle mie varie conferenze nel corso di questi anni a
cui ho dato una risposta. Quest’ultima opera di neanche cento pagine è composta da argomenti che
toccano la fenomenologia legata alla fisica quantistica, la spiritualità, la parapsicologia, i fenomeni
che legano il paranormale con la quantistica, l’ufologia e la vita oltre la Terra.
Quando la Armando Editore decise di pubblicare queste mie due opere mi regalò un’esperienza
unica, fu per me un grande onore essere accettato e inserito tra le opere di grande caratura medica,
psicologica, psichiatrica e scientifica che sono nel suo catalogo. Non smetterò mai di ringraziarli e
di ringraziare anche Roberto Guerra, scrittore futuristico di fama e agente letterario, che mi ha
permesso di entrare in contatto con la Armando Editore, con la quale lui stesso ha pubblicato vari
splendidi saggi.
Roberto Guerra, conosciuto da tutti come Roby, ha una sua casa editrice on line di tutto rispetto,
“ASINO ROSSO”, con la quale ho pubblicato cinque anni fa un romanzo bellico – psicologico, che
sembra calzare perfettamente la situazione bellica di questi ultimi tre anni: “GLI ULTIMI
SOLDATI”
, un’opera che, oltre a smuovere gli animi dei lettori, potrebbe rivelarsi un’idea per
affrontare tutti questi conflitti bellici.

2024 E 2025, NUOVI LIBRI ALL’ORIZZONTE?

Sì, pochi mesi prima del 2024 venne pubblicata per la Giraldi Editore una favola per bambini di età
massima dieci-dodici anni. L’idea nacque da me e Susanna Preti, amica, scrittrice e disegnatrice,
pensando a come far conoscere la fenomenologia che collega la fisica quantistica con gli stati
emotivi ai più piccoli, in modo da portarli a conoscenza delle potenzialità che sono racchiuse in
loro. Quale idea migliore di una favola?! Così iniziò il nostro lavoro sull’opera “MìO E IL
VENTO”
, formando prima il testo, poi i disegni.
Non fu una passeggiata, visto che bisognava spiegare in modo molto semplice, tramite i testi e i
disegni, concetti fisici quantistici piuttosto complessi, ma fu emotivamente coinvolgente.
Nel 2023 io e Susanna siamo stati invitati da una scuola elementare del Ferrarese a presentare
questa innovativa favola, di fronte a noi un pubblico di novantaquattro bambini e una dozzina di
maestre e maestri completamente coinvolti. Credo che per me e Susanna sia stata l’esperienza più
emozionante tra le numerose conferenze e presentazioni che negli anni abbiamo fatto in giro per
Bologna e Ferrara.

All’orizzonte ho tre due racconti: CAELESTIS (futuristico e fantascientifico) e VOLEVO FARE I
TRECENTO
(un racconto derivante da un appassionato di moto) e un saggio biografico SOLO PER
AMORE
(tratta le vicessitudini a cui vanno incontro i bambini che vivono negli orfanotrofi e le
complicanze burocratiche e psicologiche che li coinvolgono prima e dopo l’adozione. Un tema
vissuto di persona, di cui per questo sono molto informato.

 https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/06/davide-grandi-scrittore-armando-edit.html


 

sabato 6 febbraio 2010

Libero Comune di Paolo Giardini

consiglio comunale.jpg 

LIBERO COMUNE

 

C’è negli archivi una famosa foto, scattata attorno al 1948, sempre intesa come primo simbolo del ritorno alla normalità del Comune di Ferrara dopo le traversie di guerra. Mostra una fila di nuovi furgoncini triciclo della Nettezza Urbana, azionati a pedale, allineati coi loro conducenti (paciugàr e spazzùn) in Piazza Municipale.

Furono comprati con soldi penosamente sottratti a risorse mai bastanti alle necessità del dopoguerra, per soddisfare il bisogno di civiltà sotteso nell’organizzare la pulizia in casa propria. Ancora in piena emergenza, quei trabiccoli di lavoro nuovi rappresentavano un futuro migliore.

Se una foto odierna dovesse simboleggiare la peculiarità dei servizi del Comune, fra i tanti soggetti idonei è impossibile trovarne uno senza la targa di Hera, società per azioni.

La società di capitali è la struttura mercenaria più filosoficamente lontana dall’essenza della municipalità che ci possa essere. Eppure ad una di queste s’è conferita buona parte dei servizi comunali, comprese l’esazione di certe tasse. E’ un caso che, nel dipanarsi della Storia, le tasse date in appalto dal potere vigente a soggetti diversi, insieme ad altri adattamenti abbiano sempre preluso a mutamenti non indolori?

Uno degli artefici, se non l’artefice principale, di questa strana perdita di autonomia comunale (la genesi dei Comuni, si sa, è l’affermazione di autonomie emancipate da soggezioni feudali, non il contrario) è il nostro sindaco.

Una perdita che è stata certamente intesa solo come muscolare, ritenendo che “la mente” possa conservare in virtù di clausole contrattuali il controllo a distanza di un “braccio” diverso dal proprio. Un disegno sbagliato, perché l’atrofizzazione del braccio spegne anche i comandi e di fatto il Comune perde il know-how dei servizi comunali. Quindi una provetta d’acqua di Po inviata a Sasso Marconi subisce un trattamento fisico, con agitazioni meccaniche alle temperature più varie miste a pause, considerato inammissibile dai vecchi tecnici comunali depositari del sapere municipale. Spariti quelli, chi in Comune ora può dare pareri per scienza propria sugli impianti di potabilizzazione? Sindaco, assessori e consiglieri? Non è possibile, oggi come i passato.

Altro esempio. Il Contratto per l’affidamento a terzi del Servizio di Pubblica Illuminazione prevede giustamente i controlli. Ma i controlli significativi nel rispetto del Disciplinare Tecnico possono farli solo controllori esperti almeno come gli addetti ai lavori ed equipaggiati con apposite dotazioni, tipiche, appunto, di un Servizio Illuminazione Pubblica che non c’è più, fagocitato dal “controllato”. E’ una coincidenza che in cinque anni la spesa sia più che raddoppiata per l’illuminazione pubblica a fronte di una potenza elettrica costante?

In questo contesto la frase gridata a Tavolazzi dal sindaco “Io non prendo ordini da Hera!!” nella seduta consigliare del 4/02/2010 suona come gradita espressione liberatoria per chi non apprezza un Comune brulicante di 1.500 furieri-impiegati e nessun soldato-operaio, in cui il senso della vita sia sempre e solo: “ ed è subito Hera”. Se non altro, per rispetto a Quasimodo.

Perciò speriamo che a Tagliani non sia sfuggita un’affermazione temeraria, che mantenga fede al suo intendimento dando ordini ad Hera in favore della città, riformulando contratti più idonei alle necessità di Ferrara. E cacciando via Hera da Ferrara se non ubbidisce.


Paolo Giardini

 

www.progettoperferrara.org

 

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=_PcBaIYylMw


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