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sabato 21 novembre 2009

FRONTE TRANSUMANISTA EUROPEO

logo_Transvision2010.jpg07/11/2009 - Nasce il sito del Fronte Transumanista Europeo

E' stato lanciato il sito del "Fronte Transumanista Europeo" promosso dall'AIT e da essa rappresentato in Italia, già attivo anche per quanto riguarda Germania, Francia, Russia e Slovenia.

The purpose of this Web site is to create a single point of reference for European transhumanism, aimed at a long overdue increase in its visibility and in the reciprocal exchanges and cooperation amongst its several components and local organisations.
Accordingly, we have no plan to replace them, but rather to support, promote and integrate their activities. Nor for that matter is it our intention to try and compete with existing umbrella organisations, of which many of the groups mentioned herein are local chapters.
Yet, the name of this initiative is eloquent as to the very explicite stances which have commanded its establishment.


EUROPEAN: In spite of a wide use of a "global" or "globalist" vocabulary, or perhaps because of it, transhumanism is still too often perceived as a niche, peculiar US phenomenon, and this impression is reinforced by the over-representation of American initiatives, mentality, events, political and cultural debates, points of views, authors, concerns in its international fora and press. While the "hub" role that the United States - starting from the original group born around Max More and the Extropy Institute - may have historically played in the establishment of contemporary, organised transhumanism cannot be denied, this fact obviously does not make for an easier penetration and adoption of our ideas in other parts of the world, let alone where globalism is more likely to be perceived as an entropic loss of diversity, identity and popular sovereignty. Additionally, Europe in particular has expressed along the years a vibrant thread of cultural movements and trends and writers deserving attention and recognition as obvious precursors of transhumanism, or as open transhumanists themselves, irrespective of the adoption of the T word itself. This makes for a richness and for a difference in flavours which should not be underestimated and/or neglected, and for an important opportunity for cross-pollination amongst different European transhumanist cultural environments....

Continua http://www.transhumanismus.eu/

www.transumanisti.it

video http://www.youtube.com/watch?v=355nwfkJyuk

giovedì 15 ottobre 2009

OXFORD SEMINARI SUL MONDO ANTICO da Vittorio Todisco

oxford.jpgda SUPEREVA-LATINO  VITTORIO TODISCO

Oxford Ancient History Seminar Series 2009

Organizzati per ottobre, novembre e dicembre 2009 a Oxford una serie di seminari sul mondo antico sui temi indicati nel programma qui allegato.
I relatori sono tutti docenti che provengono da varie università britanniche ed europee, fra cui alcuni italiani. Nel programma troverete tutte le indicazioni utili per chi fosse interessato a partecipare agli incontri di studio.
Ovviamente tutte le discussioni si svolgeranno in lingua inglese.
 

giovedì 21 maggio 2009

UGO SPEZZA NICK BOSTROM E LA FUTUROLOGIA

MATRIX.jpg

 

 

 

 

* dal SITO WEB FUTUROLOGIA SCIENTIFICA DI UGO SPEZZA

Stai forse vivendo in un mondo simulato al computer?

NICK BOSTROM.jpg 

[TRANSUMANESIMO]

  TRANSHUMAN.jpg

[TRANSUMANESIMO]

Lo stupefacente articolo di Nick Bostrom...  L'ipotesi è che il mondo a noi visibile sarebbe una semplice simulazione computerizzata effettuata da una società post-umana. Forse tutti noi stiamo vivendo in una immensa sala olografica?

LEGGI RECENSIONE

http://www.futurology.it/ArticoloSimulazione/Traduzione%20Bostrom%20Simulazione.htm

 http://www.youtube.com/watch?v=IYAmfFmSQs

mercoledì 29 aprile 2009

DIO DARWIN E LA SCIENZA di UGO SPEZZA

DARWIN DAY 2.jpgRELIGIONE SCIENZA EVOLUZIONE  di UGO SPEZZA (estratto)

Religione, Scienza ed Evoluzione. A 200 anni dalla nascita di Darwin la Religione riesce ancora ad imporre alle nazioni idee conservatrici. Fungendo da freno per lo sviluppo della Scienza rallenta e inibisce l'evoluzione tecnologica dell'umanità. Eppure la scienza non ha potuto sostituire la Religione; perchè? [...] Molti critici contemporanei delle religioni, ad esempio Richard Dawkins o Michael Onfray, si scagliano contro le caste religiose, contro i loro dettami, contro la loro irrazionalità, tentando di farne affiorare le incoerenze logiche e definendo i contorni della applicazione negativa dei loro precetti in una realtà di divisione, incomprensione e persino di guerra fra gli uomini che li applicano. Pochissimi però si sono posti una domanda: come mai la concezione religiosa della realtà continua a funzionare? Come può avere ancora un seguito su miliardi di persone in tutto il mondo, influenzando direttamente la vita politica, sociale e lo sviluppo tecnologico? Il presente articolo vuole proprio dimostrare che la scienza non ha potuto sostituire le funzioni sociali della religione in tutte le sue forme, sotto un certo punto di vista, la scienza è stata in qualche modo manchevole nel fornire una base etica alternativa. Vedremo nel seguito come la scienza abbia letteralmente sgretolato, con suo evolvere attraverso i secoli la "fisica" dei testi religiosi, la centralità dell'essere umano nell'universo e poi (con un vero e proprio colpo di maglio...), la certezza che l'essere umano fosse di derivazione divina.

Leggi tutto, su www.futurology.it il sito di Ugo Spezza. 

http://www.futurology.it/Articolo%20Religione,%20Scienza%20ed%20Evoluzione/Religione,%20Scienza%20ed%20Evoluzione.htm ARTICOLO COMPLETO

http://estropico.blogspot.com/2009/04/scienza-e-religione.html

http://www.youtube.com/watch?v=Yd9cf_vLviI

domenica 26 aprile 2009

TRANSUMANESIMO E ESTROPIA di ESTROPICO

nick bostrom.jpgTransumanesimo? Estropia?!  di ESTROPICO

Ogni tanto mi chiedo che impressione si possa fare chi arrivi per caso su questo blog: http://www.estropico.com/index.htm "Estropico? Transumanisti? Ma dove sono capitato, esattamente...?" Tranquilli, ecco una serie di definizioni per gettare luce sul tutto (e anche chi passa regolarmente da queste parti potra' trovare qualcosa di interessante confrontando le varie versioni).

Comincio con la mia definizione preferita (da
I Princìpi Estropici. Versione 3.0):

L'estropianesimo è una filosofia transumanista. I Principi Estropici descrivono una specifica versione del pensiero transumanista. Come gli umanisti, i transumanisti sono per la ragione, il progresso ed i valori centrati sul proprio benessere, piuttosto che su di una autorità religiosa esterna. I transumanisti spingono l'umanesimo verso la sfida alle limitazioni della specie umana con l'uso di scienza, tecnologia, creatività e pensiero critico. Noi sfidiamo l'inevitabilità dell'invecchiamento e della morte. Perseguiamo la crescita ininterrotta delle nostre capacità intellettuali e fisiche, nonchè il continuo sviluppo emotivo. Vediamo l'umanità come una fase di transizione nella continua evoluzione della vita intelligente. Siamo a favore dell'uso di metodi scientifici per rendere possibile il passaggio dalla condizione umana a quella transumana e postumana. Come ha detto il fisico Freeman Dyson: "L'umanità mi sembra uno splendido inizio, ma non sarà certo la fine."
"Transumanesimo", da Wikipedia:
Il transumanesimo o transumanismo (a volte abbreviato con >H o H+) è un movimento intellettuale e culturale che sostiene l'uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e l'invecchiamento, in vista anche di una possibile trasformazione post umana.
Max More, sul transumanismo (dal recentissimo True Transhumanism):
Il transumanesimo e' una filosofia fondata sulla ragione e un movimento culturale che afferma la possibilita' e la desiderabilita' di un fondamentale miglioramento della condizione umana, con mezzi tecnoscientifici. I transumanisti mirano a continuare e ad accelerare l'evoluzione delle forme di vita intelligente al di la' dei limiti correnti tramite scienza e tecnologia, guidati da principi e valori che promuovo la vita.
La definizione di Nick Bostrom et al. (dal FAQ Transumanista):nick bostrom 2.jpg
Il transumanesimo è un approccio radicalmente nuovo alla futurologia e si basa sul concetto che l'essere umano non è il prodotto finale della nostra evoluzione, ma solo l'inizio. La definizione di transumanesimo è la seguente:
1. Lo studio delle ramificazioni, delle promesse e dei potenziali pericoli dell'uso creativo di scienza, tecnologia ed altri mezzi per il superamento delle fondamentali limitazioni umane.
2. Il movimento intellettuale e culturale che propone come possibile e desiderabile l'alterare la condizione umana usando ragione e tecnologia, quindi abolendo l'invecchiamento ed aumentando le capacità intellettuali, fisiche e psicologiche della razza umana.
ESTROPICO

sabato 18 aprile 2009

TRANSUMANESIMO di RICCARDO CAMPA

MARGHERITA HACK.jpgTransumanesimo - 13/04/2009

Voce dell'enciclopedia di "MondOperaio"

 

Il termine "transumanesimo" indica una dottrina filosofica appartenente alla famiglia delle ideologie progressiste. Gli intellettuali transumanisti elaborano, studiano o promuovono le tecnologie finalizzate al superamento dei limiti umani. Analizzano i trend, le dimensioni psicologiche, le implicazioni etiche e l’impatto sociale di tali tecnologie, ponendo in luce soprattutto gli aspetti positivi dello sviluppo scientifico, ma senza sottovalutarne i potenziali pericoli. Con lo stesso termine si indica il movimento intellettuale e culturale che, facendo riferimento a tale filosofia, ritiene possibile e desiderabile l’alterazione in senso migliorativo della condizione umana. Per “miglioramento” si intende la limitazione e, possibilmente, l’eliminazione di processi naturali come l’invecchiamento, la malattia e la morte, nonché l’aumento delle capacità intellettuali, fisiche e psicologiche dell’uomo.
Il transumanesimo pone grande enfasi sul ruolo emancipatore della scienza, della tecnica e delle libertà civili, e parte dal presupposto che l’essere umano non è il prodotto finale dell’evoluzione, ma un esemplare di essere senziente destinato ad evolversi ulteriormente. Due sono le principali organizzazioni transumaniste: la World Transhumanist Association (WTA), fondata nel 1996 e presente in cento nazioni, e l’Extropy Institute (ExI), meno diffuso sul territorio, ma in grado di vantare una fondazione antecedente di qualche anno.
I transumanisti sono generalmente caratterizzati da un atteggiamento tecno-ottimista, ma insistono anche sulla necessità di utilizzare le tecnologie in un quadro di norme etiche. I limiti etici non sono però derivati dalla teologia. Pur non essendo pregiudizialmente contrari alle religioni, i transumanisti basano la propria morale soprattutto sui principi laici della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino e, in particolare, sull’articolo 4, secondo il quale: «La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri».
Nel transumanesimo si notano elementi di continuità e di innovazione. L’uomo è da sempre in lotta con la propria condizione. Se c’è una costante nella storia è proprio il tentativo dell’uomo di modificare la natura a proprio vantaggio. Il transumanesimo si pone coscientemente nel solco di questa tradizione, ma si spinge ancora più avanti. Già altre ideologie progressiste – come l’illuminismo, il positivismo e il futurismo – avevano promosso questo atteggiamento, ma il transumanesimo va oltre perché riconosce all’uomo il diritto di migliorare tecnologicamente non solo l’ambiente, ma anche se stesso. Il diritto individuale alla libertà morfologica, ovvero di modifica del proprio corpo e della propria mente, è una derivazione logica dell’articolo 4.
Nel “Manifesto di bioetica laica” firmato da Flamigni, Massarenti, Mori e Petroni (Sole 24 Ore, 9 giugno 1996) si legge: «L’evoluzione delle conoscenze teoriche e delle possibilità tecnologiche nel campo biologico e medico ha sollevato opportunità e problemi che non hanno precedenti nella storia dell’umanità. Se infatti la rivoluzione scientifica e tecnologica dell’era moderna ha permesso all’uomo di modificare radicalmente la natura che lo circonda, la rivoluzione biologica e medica dischiude la possibilità che egli intervenga sulla propria natura. Non ci si deve meravigliare che la “seconda rivoluzione scientifica” porti con sé attese e timori altrettanto grandi di quelli che accompagnarono la nascita della scienza e del mondo moderno… Noi reputiamo essenziale che questa nuova rivoluzione scientifica non debba essere accompagnata dallo stesso atteggiamento ideologico che ostacolò la formazione della visione scientifica nel mondo dell’età moderna». Il transumanesimo si pone in sintonia con questo principio laico e ambisce ad essere proprio la filosofia della seconda rivoluzione scientifica.
La speranza nell’estinzione dell’invecchiamento e della morte nei prossimi decenni, a prima vista, potrebbe apparire un’ingenuità. E non si può negare che certe speranze dei transumanisti siano in effetti utopiche o poco realistiche. Va però anche considerato il fatto che molti sogni dell’uomo, in passato considerati irrealizzabili, come volare, navigare sotto i mari, comunicare a distanza, uscire dal pianeta Terra, intervenire sulla struttura della materia, creare nuove forme di vita, ed altro ancora, oggi sono realtà. Ora, ad apparire ingenui, sono coloro che si dicevano certi dell’insensatezza di tali progetti.
Quattro sono i settori della ricerca che, passo dopo passo, sembrano attuare il programma transumanista: intelligenza artificiale, robotica, ingegneria genetica e nanotecnologia. Gran parte dell’attenzione dei media e dei partiti politici è concentrata sulle biotecnologie, per via dello straordinario sviluppo delle stesse negli ultimi trent’anni. Fecondazione artificiale, trapianti di organi, clonazione e Ogm sono ormai temi presenti nelle agende politiche o nelle legislazioni di molti paesi. Altri scenari e nuovi problemi saranno generati dagli ulteriori sviluppi della genetica. Se verrà scoperto il meccanismo che provoca la degenerazione dei tessuti umani e se verranno sconfitte le malattie oggi ritenute incurabili, la durata della vita potrebbe essere prolungata illimitatamente. Se ciò avvenisse, tutto l’assetto sociale, politico ed economico delle società umane dovrebbe essere ridisegnato. Si pensi soltanto all’impatto che tali tecnologie avrebbero sul sistema pensionistico, sul mercato del lavoro, sulla demografia, sull’ambiente. E, d’altronde, in un mondo liberale e democratico, non si può impedire ai cittadini di accedere a cure, farmaci e operazioni chirurgiche. Chi cercasse di limitare la libertà individuale, otterrebbe soltanto la nascita di un mercato nero controllato dalle mafie. Uno degli slogan più noti del transumanesimo è: «Se l’evoluzione sarà dichiarata un crimine, solo i criminali evolveranno».
Ma a rendere inadeguate e controproducenti le politiche proibizionistiche nel campo delle biotecnologie è il fatto che esse rappresentano soltanto una piccola porzione del fronte di progresso della tecnoscienza. È nei laboratori di elettronica, informatica e robotica che si stanno ponendo le basi di ciò che i transumanisti chiamano “la Singolarità”, ovvero il momento in cui gli esseri senzienti (macchine o ibridi uomo-macchina) potranno raggiungere un livello di intelligenza super-umana.
Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale è descritto piuttosto fedelmente dalla Legge di Moore, secondo la quale la densità di transistor per circuito integrato cresce seguendo una curva esponenziale. Negli ultimi trent’anni è raddoppiata ogni 18 mesi/due anni. Poiché esiste una correlazione tra miglioramento dell’hardware e potenza di calcolo delle macchine pensanti, la legge può essere considerata indicativa della crescita di “intelligenza” di tali macchine. In realtà, quella di Moore non è una legge, ma l’osservazione di una regolarità. Ciò significa che in qualunque momento il trend potrebbe assumere altre direzioni. Ray Kurzweil ritiene che il cambiamento di trend, se ci sarà, potrà essere solo al rialzo. Egli ha infatti mostrato che la legge di Moore è il caso speciale di un processo di più ampia portata. Se si considerano tutte le macchine pensanti prodotte dall’uomo, dai calcolatori meccanici agli attuali computer, si nota che il circuito integrato è soltanto l’ultimo di una serie di paradigmi. In precedenza, i calcoli sono stati prodotti da dispositivi meccanici, relè, valvole elettroniche e transistor. La prossima frontiera potrebbe essere il computer atomico o biologico. Il trend, osservato su un arco temporale di oltre un secolo, rivela che non cresce soltanto il numero di dispositivi per unità di calcolo, ma è lo stesso tasso di crescita ad aumentare, grazie al mutamento di paradigma. Poiché il progresso segue una curva doppiamente esponenziale, secondo Kurzweil, nel ventunesimo secolo, avremo ventimila anni di progresso al tasso di crescita dell’anno 2000.
Aldilà della plausibilità di questi calcoli, resta il fatto che la complessità e la potenza dei computer sta gradualmente raggiungendo quella del cervello umano. Ragionando in un’ottica puramente materialistica, dobbiamo dunque aspettarci in tempi non lontani una presa di coscienza delle macchine. Ma anche se postuliamo un’ontologia dualistica, attribuendo la coscienza ad un ente immateriale (l’anima) assente nella macchina, a tale livello di complessità, diventerebbe impossibile distinguere sul piano comportamentale un uomo da un androide. Se anche la “creatività” potrà essere simulata, le conseguenze sociali saranno le medesime.
La miniaturizzazione dei dispositivi, l’implementazione degli stessi in macchine dotate di capacità di movimento (robot, androidi), e la diffusione di tali macchine in ambienti lavorativi e domestici disegnano dunque un nuovo scenario per la specie umana. I film di fantascienza tendono, in genere, a rappresentare il futuro in termini distopici, con le macchine che prendono il sopravvento sull’uomo (Terminator, Matrix, ecc.). I transumanisti si mostrano invece ottimisti. Lungi da rappresentare qualcosa di indesiderabile o da temere, questo scenario offre infatti l’opportunità di superare alcuni problemi fondamentali dell’uomo. Per comprenderlo, è però necessario superare lo schema dicotomico alla base delle distopie: noi (gli umani) e loro (le macchine). Lo scenario diventa positivo nella prospettiva del divenire cyborg. La fusione dell’uomo con le macchine, attraverso la sostituzione pezzo a pezzo dei corpi biologici con dispositivi elettronici più avanzati, potrebbe permettere di allungare illimitatamente la vita e addirittura potenziare le attività fisiche e cerebrali.
Naturalmente, direzionare la storia verso uno scenario utopico piuttosto che distopico si configura come un problema squisitamente politico. Sul piano politico, i transumanisti presentano punti di convergenza e di divisione. Sono uniti per quanto riguarda alcune idee strategiche come: 1) la difesa e l’allargamento delle libertà civili; 2) la necessità di promuovere l’innovazione tecnologica; 3) la libertà di ricerca scientifica; 4) la laicità degli Stati. Tuttavia, risultano divisi sul piano dei programmi economici e di politica internazionale.
Nel transumanesimo esistono tre principali orientamenti politici: left-wing (socialisti, liberali di sinistra, democratici USA), right-wing (liberali di destra, anarco-capitalisti, repubblicani USA) e up-wing (una sintesi). Rari sono i transumanisti che si pongono nell’alveo dell’estrema destra, del comunismo, o dei partiti confessionali. I transumanisti di sinistra ritengono che per uno sviluppo equilibrato della società sia necessario garantire il più ampio accesso possibile alle nuove tecnologie, senza discriminare le fasce economicamente deboli o i paesi in via di sviluppo. Non hanno fiducia nel liberismo puro, giacché sono convinti che l’aumento di intelligenza dei computer e dei robot non potrà che ripercuotersi negativamente sui livelli occupazionali, senza un intervento regolatore dello Stato. La maggior parte dei lavori, anche di concetto, sarà presto alla portata di una macchina, quand’anche priva di coscienza o di emozioni (eventualità che, comunque, non può nemmeno essere esclusa). Se nessuna azienda troverà conveniente assumere un essere umano, perché sostituibile da un robot che lavora intelligentemente senza pause per il solo costo dell’energia, si dovrà pensare ad un assetto sociale diverso che possa anche implicare l’abolizione del lavoro. I cittadini potrebbero ottenere un reddito di esistenza ed essere pagati per consumare, piuttosto che per produrre. La soluzione sarebbe giustificata sul piano etico, perché scienza e tecnica sono prodotti collettivi, dovendo la propria esistenza allo sforzo congiunto di molte menti, operanti in luoghi e periodi storici diversi. Un computer atomico prodotto, per esempio, da un’azienda giapponese, non sarebbe concepibile senza le idee di Democrito, di Galileo, di Leibniz e di altri pensatori. Inoltre la ricerca scientifica è spesso finanziata da denaro pubblico. Sarebbe ingiusto prelevare denaro dalle tasche dei lavoratori, per finanziare una ricerca il cui risultato finale è la loro marginalizzazione sociale. In breve, i transumanisti di sinistra sostengono che il carattere collettivo della tecnoscienza giustifica ampiamente una politica solidale. Reputano assurdo che, nonostante i progressi della tecnica, gli uomini siano ancora costretti a lavorare lo stesso numero di ore dei loro antenati e magari in condizioni di maggiore precarietà. In questo individuano un difetto del sistema capitalista, che deve essere corretto.
Diversa la posizione dei transumanisti anarco-capitalisti, i quali ritengono che un intervento dello Stato non può che rallentare il progresso. L’accesso alle nuove tecnologie sarà garantito dal libero mercato. Parallelamente alla legge di Moore opera infatti un’altra legge economica, per cui al raddoppiare della potenza di calcolo della macchina, corrisponde anche un decremento notevole del suo prezzo. Oggi telefoni cellulari e personal computer sono alla portata di tutti, mentre appena usciti erano status symbol. In futuro, anche gli interventi di modifica genetica o gli impianti biocibernetici saranno beni accessibili a tutte le fasce di reddito. Il problema della disoccupazione potrebbe non porsi perché, se è vero che le macchine evolvono, è anche vero che agli umani si schiude la possibilità di una analoga evoluzione. I transumani, da un lato, saranno sempre più competitivi e, dall’altro, inventeranno nuovi lavori e nuove occupazioni, valorizzando i propri talenti.
Solo il futuro potrà dire quale delle due visioni è più lungimirante. Gli up-wingers, dal canto loro, ritengono che conviene liberarsi dalle formule ideologiche preconfezionate e affrontare pragmaticamente i problemi. Le ideologie elaborate nell’Ottocento per gestire la rivoluzione industriale (liberalismo e socialismo sono i due casi esemplari) debbono essere superate e rimpiazzate da un progetto politico radicalmente nuovo e adeguato alle sfide del Ventunesimo secolo. Si debbono privatizzare o nazionalizzare le ferrovie, l’elettricità o i servizi di miglioramento genetico? Per chi cerca di sintetizzare e superare le idee liberali e socialiste in nome del transumanesimo, non c’è risposta a priori a questa domanda. Dobbiamo chiederci quale scelta massimizza, qui ed ora, il progresso tecnico. Se ci sono imprenditori audaci e con mentalità futurista, si privatizza. Se ci sono parassiti senza slanci che vogliono vivere di rendita, si nazionalizza. Si lasciano, cioè, agli economisti le formule astratte a priori e si vincolano le scelte contingenti all’ideale più alto del progresso. La storia insegna che senza iniziativa pubblica non avremmo avuto i viaggi spaziali e senza iniziativa privata non avremmo avuto i personal computer. Deve rimanere fermo soltanto il principio della massima felicità, longevità e intelligenza per il massimo numero di esseri senzienti. Un principio che tutti i transumanisti sottoscrivono.


Riccardo Campa A.I.T. (Presidente Associazione Transumanisti Italiani)

(da MondOperaio, Marzo-Aprile 2006)