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Visualizzazione dei post con l'etichetta Wall Street

Perché N.O? Crescita/Decrescita * (01/3) di Vittorio De Pedys

01-VITTORIO DE PEDYS " Una possibilità : la decrescita Le cronache 2011 di tutta Europa, ed in particolare in Italia, hanno posto l’accento, sulla crisi finanziaria che continua a devastare i redditi di intere popolazioni ed a falcidiare i risparmi degli attoniti cittadini. Uno stato di crisi “globale”: che senso puo’ avere allora dedicare uno studio al federalismo, epitome di visione locale delle situazioni ? La risposta giace non nel cosiddetto aspetto fiscale del federalismo, forse quello piu’ conosciuto e discusso, bensi’, come si vedra’ nello sviluppo del presente lavoro, in una visione totalmente diversa del problema della crescita, sostanzialmente irrisolvibile, ed in un’apertura verso le nuove possibilita’ che una economia a carattere piu’ locale offre. Se il globalismo internazionale e’ talmente centrale agli ingranaggi del problema da costituirne esso stesso il cuore, una possibilita’ da considerare con la massima serieta’ e’ che una risposta di segno opposto sia nece...

"Perchè N.O.? Crescita/Decrescita" a cura di Stefano Vaj e Sandro Giovannini (1)

*26/11/2011 01-STEFANO VAJ "Crescita o Decrescita?" Prendo spunto da una conversazione privata con l'amico Giovannini per riproporre alcuni spunti che mi paiono particolarmente attuali in un momento cui alcune equivoche parole d'ordine come "sostenibilità", "decrescita", etc. vengono chiamate in rinforzo dalla propaganda di chi vede almeno a breve termine nell'affamare e mortificare i popoli europei ed accelerarne il declino modo migliorare per prolungare l'agonia di tutto un sistema il più a lungo possibile ("Abbiamo vissuto troppo a lungo al di sopra delle nostre possibilità", dixit con compiaciuto mor alismo il catto- comunista a capo del cerimoniale nella zona amministrativa n ota come Repubblica Italiana)............ 01-SANDRO GIOVANNINI " Per ora intorno al dilemma 'crescita/decrescita' ” Una riflessione come quella di Stefano Vaj, estremamente concentrata e fortemente direzionata, ci sollecita...

Non capire la crisi economico-finanziaria *di Ubaldo Villani Lubelli

“Quelli che capiscono non capiscono che non si capisca. E questi dubitano che quelli capiscano” (Paul Valery) ... leggi l'intero post di Ubaldo Villani-Lubelli

Technoeconomy!

Il sito LinkedIn vuole debuttare in Borsa entro la fine di marzo LUCA FORNOVO A Wall Street torna a salire la febbre di Internet con Facebook e i social network rivali, pronti a quotarsi. E sulla Borsa di New York più di un operatore teme l’arrivo di una nuova bolla sul web, dopo quella del 2000. Forse è anche per questo che LinkedIn, il sito usato per creare relazioni nell’ambito del lavoro, ha deciso di accelerare i tempi e sbarcare a Wall Street già entro la fine di marzo. A novembre l’azienda, fondata nel 2003 da Reid Hoffman, ha scelto i suoi consulenti per la quotazione a New York: Morgan Stanley, Bank of America e Jp Morgan. Ma la consegna del modulo S-1, che avvia l’iter per lo sbarco in Borsa - alla Sec, la Consob americana, potrebbe impiegare alcuni mesi e quindi ritardare l’Ipo. Un portavoce di LinkedIn si è limitato a dire che «la quotazione è una delle opzioni strategiche che stiamo valutando, il nostro principale obiettivo è creare valore nel lungo periodo per i nostr...