sabato 14 maggio 2011

FUTURISTI CARBONARI ALL'ASSALTO DI LITTORIA

TgR 5 maggio 2011, edizione delle 14

clicca sull’immagine per vedere il video (link esterno)


http://www.futurismocarbonaro.it/http:/futurismocarbonaro.it/filmati_carbonari/tgr-5-maggio-2011-edizione-delle-14

Rassegna stampa da Latina

Da “Il Giornale”: Graziano Cecchini, l’artista futurista che colorò di rosso Fontana di Trevi a Roma, oggi candidato a Latina...

Da “Il Giornale”:
Graziano Cecchini, l’artista futurista che colorò di rosso Fontana di Trevi a Roma, oggi candidato a Latina alla carica di consigliere comunale con la lista Pennacchi-Futuro e libertà, ha voluto stupire la città con una nuova provocazione. Cecchini ha scelto l’edificio che ospita attualmente il mercato coperto, in pieno centro, per la sua «opera» …clicca qui per continuare a leggere l’articolo (link esterno)
(vale la pena di ricordare di quando “Il Giornale” dava ampio margine a Cecchini per il suo RossoTrevi o di quando definiva “fantastico” il gesto delle palline a piazza di Spagna…ma quelli erano altri tempi, tempi in cui le critiche di Cecchini andavano a Veltroni… )

Da “Provincialatina TV”:
Graziano Cecchini, l’artista futurista che colorò di rosso Fontana di Trevi a Roma, ora candidato a Latina alla carica di consigliere comunale con la lista Pennacchi-Futuro e libertà, oggi ha voluto stupire la città con una nuova forma di provocazione. Per colpire Cecchini ha scelto l’edificio che ospita attualmente il mercato coperto di Latina, in via Don Morosini, in pieno centro, una struttura che da decenni l’amministrazione annuncia di riqualificare…clicca qui per continuare a leggere l’articolo (link esterno)

Da “Latina 24 ore”:
Graziano Cecchini, l’artista futurista che colorò di rosso Fontana di Trevi a Roma, ora candidato a Latina alla carica di consigliere comunale con la lista Pennacchi-Futuro e libertà, oggi ha voluto stupire la città con una nuova forma di provocazione. ..clicca qui per continuare a leggere l’articolo (link esterno)

http://www.futurismocarbonaro.it/http:/futurismocarbonaro.it/rassegna_stampa/rassegna-stampa-da-latina

IL COMPAGNO GRAZIANO CECCHINI  PER LATINA

/da FONDO MAGAZINE

http://www.mirorenzaglia.org/2011/05/latina-laboratorio-fasciocomunista-aperto/

DA FIUME A LATINA. FUTURISTI DI SINSTRA SENZA FILI- WIRELESS 2011

*FROM FONDO MAGAZINE

http://www.mirorenzaglia.org/2011/05/da-fiume-a-latina-ce-un-filo-rosso-e-nero-che-le-unisce/

OMAGGIO DI ROBERTO GUERRA A GRAZIANO CECCHINI  VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=8nWvOlISty8

http://www.futurismocarbonaro.it/http:/futurismocarbonaro.it/filmati_carbonari/omaggio-di-roberto-guerra-alla-fontana-tricolore

Leonida Laconico Elezioni Amministrative '11 e...non solo,mentre l'Occidente vira a DESTRA!‏

http://www.ilgiornale.it/esteri/la_diva_brigitte_bardot_appoggia_marine_le_pen_

LEONIDA LACONCO

Elezioni Amministrative '11 e...non solo,mentre l'Occidente vira a DESTRA!

 

Nessuna elezione è libera da scelte politiche , persino le elezioni di Nobel , di Oscar ( Benigni , Dario Fo etc. insegnano) sono pura espressione della politica, magari addolcita da esteriorità pseudo-artistichein una cornice accattivante , figuriamoci se le amministrative possono sottrarsi a tale logica .

In fondo ogni espressione , ogni ns. azione esprime un pensiero politico, quindi si traduce in Atti e Leggi .

Basta notare la gran cagnara mediatica sollevata per le espressioni della Moratti a Milano ,forse fraintesa , forse una gaffe d’incompletezza, ma nella sostanza è venuto a galla un ritratto , ai più sconosciuto di un Pisapia ,altro aspirante a sindaco di Milano , comunque poco raccomandabile per i suoi provati rapporti con il terrorismo rosso; questa è la sostanza, agli speculatori lasciamo la forma.

E’ ormai da tempo vizio diffuso che l’incapacità dell’opposizione metta in moto fragorose orchestre per evidenziare i peli e non le travi e/o viceversa.

Ma tentando di ribaltare in tutti i modi quella che loro amano chiamare “libertà e sana informazione”, si arriva , magari in ritardo ed accumulando enormi danni morali e materiali , a casi tipo : “Berlusconi mafioso” e poi si scopre che fu l’allora il ministro della GiustiziaConso ( “Nel ’93 non rinnovai il 41 bis per l’Ucciardone e evitai altre stragi”) ad arrendersi alla mafia , si scoprono processi di farsa tipo Spatuzza , si scopre che lo strambazzato ( dalle sinistre ) eroe antimafia Ciancimino ,tentando di scaricare su Mancino (non c’è che dire a proposito di colpi “mancini” tra sinistrorsi in questa fedita marmellata! ) precipita dalle stelle alle stalle, anzi … alle carceri .

Cio’ dimostra che , della Magistratura , non si può fare di tutta l’erba un fascio e che ovviamente, quando scappa un’accusa generalizzata a tale Istituzione, si voglia sottintendere ciò , anche se il loglio conquista spazio sul grano, ed il nobile cereale non fa granchè per difendersi !

Nel quadro meno asfittico e provinciale in cui s’è ridotta la ns. faziosa informazione dominante ( a sostegno del vuoto delle sinistre & C , Fini compreso ) , dobbiamo comunque ammettere che il mondo Occidentale, prendendo coscienza del declino generale causato dalle politiche dissennate, elargite dal falso progressismo , va decisamente a Destra : CI SARANNO PURE I PERCHE’ !

 

Passata la sbornia del Comunismo ,ormai auto-sepolto da decenni senza sconfitte militari, ci siamo ritrovata l’altra dell’iper – Capitalismo , ma dalla radice materialistica, accomunante le due sbornie, sono maturati quei frutti velenosi che ci hanno via via intossicato mortalmente .

Questa epidemia velenosa che per ampiezza , profondità e rapidità non ha risparmiato niente e nessuno , ha travolto soprattutto i Valori e conseguentemente l’economia .

Questo volontario ( apparentemente! ) suicidio collettivo , grazie a Dio non è irreversibile perché già intere Nazioni cominciano a recitare il “ mea culpa “ di fronte agli effetti devastanti della Globalizzazione e del Consumismo imposti per soddisfare egoismi, avidità e presunzioni illogiche ed incompatibili con le vere e profonde aspirazioni dell’Uomo verso le sue equilibrate prospettive etico-materiali .

Naturalmente il cataclisma che ci ha investito col falso mito della “crescita infinita” inducendoci , quasi obbligandoci , ad andare oltre le ns. possibilità, ci ha portato fuori da ogni grazia di Dio e da ogni regola della ns. civiltà millenaria .

Ci ha catapultato di forza sulla luna per imporci il cambiamento con il nuovo “Sovrano Ordine …Lunare“ che ci consentisse di vivere con: gli enormi sprechi , il dominio del mercato sui Valori , del progressismo sulla Tradizione ,e ci consentisse pure di accogliere assurde tendenze demagociche verso il livellamento socio-culturale, il permissivismo come regola, le droghe come vitamine, i sodomiti – pedofili come elementi in fondo sopportabili , l’irresponsabilità come virtù , l’immigrazione-la multiculturalità come risorse anziche’ grossi problemi reciproci, la delocalizzazione come bisogno di sopravvivenza dell’azienda individuale lasciando alla deriva strutture e laboratori , l’anarchia socio-finanziaria in cui poter guazzare delinquenti ed avvoltoi etc……

NOI , CONDIVIDENDO DI MASSIMA LE POLITICHE DEL PDL , AL DI FUORI DEL QUALE VEDIAMO IL BARATRO IMMEDIATO, SIAMO LA CERNIERA:

tra passato e futuro

-- tra Capitale e Lavoro

– tra Progresso e Tradizione

-- tra spenzieratezza ed impegno sodo

-- tra teocrazia e laicità ( combattendo il laicismo ateo)

– tra società individualista e comunitaria

-- tra Democrazia ( ormai malata ) ed autoritarismo sano.

– tra Stato onnipresente ed assente

-- tra fantasia e bigotteria

-- tra Valori universali e terreni

– tra forza e pulizia giovanile e saggezza senile

e ,se necessario, tra bastone e carota

 

 

 

CREDIAMO NELL’ARISTOCRAZIA DEI VALORI COME MOLLA PROPULSIVA DI RIMEDIO AI NS.MALI!

 

 

 

Diffondete almeno le parti condivise

 

 

PDL

 

PER APRIRE FARE SUL LINK: Ctrl + Click

http://www.partitoladestra.com/

 

http://www.ladestrasiciliana.it/

 

http://www.casapounditalia.org/

 

http://www.leganazionale.it/ - FOIBE

 

 

Leonida.Laconico@terra.com ( ex Leonida-Laconico@libero.it )

Pisapia: Una toga ultrarossa incombe su Milano....

PisapiaPrimopiano.jpg

ASINO ROSSO- gaffe della Moratti a Milano contro il candidato rivale Pisapia (sostenuto da Pd e estrema sinistra)? Pare di sì, ma il senso non cambia. Tutta la storia di Pisapia è prossima all'estremismo rosso, alla vecchia matrice postPCI! ben nota tra Lotta Continua e derive varie.... Proprio un sindaco ad hoc per la Grande Milano tradizionale  e futurista. Simpatizzante anche di Ocalan, Vauro e Hamas!

IL GIORNALE

La Colomba dedicata da Vauro agli amichetti di «Freedom Flotilla» sarà nelle intenzioni anche pacifica, ma svolazza sulle ali di una memoria comodamente corta. Una memoria opportunamente resettata non appena Daniela Santanchè, ospite giovedì sera di Annozero, ricorda al vignettista che la bandiera - disegnata per Freedom Flotilla e sventolata durante le manifestazioni per Pisapia sindaco - rischia di sollevare altri sospetti di collusioni tra estrema sinistra e terrorismo.

Per capirlo basta tornare al 31 maggio di un anno fa. Quella notte una squadra di commandos israeliani di Flotilla 13, l’equivalente dei Navy Seals americani impiegati per eliminare Osama Bin Laden, si cala sulla Mavi Marmaris, una nave turca che guida la spedizione di Freedom Flotilla pronta a forzare il blocco di Gaza. Convinti di fronteggiare dei pacifisti gli incursori si calano dagli elicotteri con le sole pistole, ma si ritrovano circondati da una folla di militanti aggressivi e violenti, armati di spranghe, coltelli e asce. I primi tre incursori vengono circondati feriti e sopraffatti. Uno trascinato sottocoperta è preso in ostaggio. Un altro, gravemente ferito, si butta in mare.

Un terzo lotta in attesa dei rinforzi. Per salvarlo dal linciaggio e recuperare il prigioniero sottocoperta i commandos si ritrovano costretti a uccidere nove «pacifisti» e a ferirne una cinquantina. «Chi si avvicinava - racconterà uno dei sette feriti israeliani - voleva solo ucciderci, ero prigioniero... quando ho sentito la pugnalata allo stomaco mi sono buttato di sotto, ma hanno ripreso a colpirmi e allora mi sono tuffato in mare».
Già l’atteggiamento di un organizzazione «pacifista» pronta ad attaccare uno dei migliori reparti d’elite al mondo dovrebbe destare qualche sospetto.

Ma il peggio sugli «amici» di Vauro salta fuori quando si scopre che sono militanti dell’Ihh («Insani Yardim Vakf»), un’organizzazione umanitaria turca sospettata di collusioni con il terrorismo islamico e legata ad Hamas. Secondo un dossier del 2006 firmato dall’analista americano Evan Kohlman per l’ «Istituto danese di studi internazionali» l’Ihh è nel mirino dell’antiterrorismo turco fin dal 1997. Quell’anno una perquisizione del suo quartier generale ad Istanbul porta alla luce armi, esplosivi, istruzioni per confezionare ordigni esplosivi e documenti sui militanti andati a combattere in Bosnia, Cecenia e Afghanistan. Nel 1996 un memorandum dell’Uclat, il centro francese d’antiterrorismo, rivela invece che Bulent Yildirim, fondatore di Ihh, è coinvolto nel reclutamento di volontari dell’internazionale islamica.  CONTINUA

http://www.ilgiornale.it/interni/ecco_chi_sono_amici_sanguinari_vauro/14-05-2011/articolo-id=522985-page=0-comments=1

IL GIORNALE

Dunque i figli e le figlie di vittime del terrorismo si scagliano con veemenza contro Letizia Moratti per l’«attacco indegno» a Giuliano Pisapia. Sapete tutti di cosa si tratta. La signora sinda­co di Milano ha ricordato, durante un faccia a faccia televisivo, che il suo av­versario era stato coinvolto oltre trent’anni or sono in un’inchiesta su ambienti contigui al terrorismo, con­dannato per furto, amnistiato. In real­tà Pisapia aveva rifiutato l’amnistia e preteso un processo d’appello, che lo assolse con formula piena.

Letizia Mo­ratti è incorsa, questo mi pare eviden­te, in una deplorevole omissione la cui responsabilità suppongo debba es­sere attribuita ai suoi collaboratori. È spiacevole che l’errore sia avvenuto mentre è in corso una accesa campagna elet­torale. Preferirei, personal­mente, altri toni e altri argo­menti. Ma tutto questo non auto­rizza nessuno a capovolge­re il racconto della storia e a opporre l’avvocato Pisapia - come esempio di democra­tica fede e saggezza - alla fi­glia d’un deportato a Da­chau. Con una singolare in­versione dei ruoli, coloro che dal terrorismo brigati­sta furono atrocemente col­piti ne ravvisano le tracce nell’estremismo morattia­no: del tutto scagionando da ogni vicinanza al mondo della violenza politica chi un tempo ne predicava l’uti­lità, anzi l’indispensabilità. Non sono un tifoso dell’ar­cheologia giudiziaria. Il fru­gare tra vecchie carte per rinfacciarne i contenuti ai politici d’oggi non mi pia­ce, come metodo polemico e propagandistico. La gen­te cambia, in decine d’an­ni, e si può sperare che an­che Giuliano Pisapia sia cambiato.

Ma qui stiamo parlando di qualcosa di di­verso. Stiamo parlando di chi, colpito dalla ferocia del terrorismo, ostenta soli­darietà e simpatia non per il Pisapia d’oggi, ma per il Pisapia degli anni di piom­bo. Cerchiamo di non rac­contarci frottole edificanti. Intervistato da Elisabetta Soglio del Corriere Pisapia ha esaltato non il suo pre­sente - gli riconosciamo il diritto di farlo - ma il suo passato. «La parte di sini­stra di cui ho fatto parte - ha detto - ha fatto da argine per tanti giovani che altri­menti avrebbero scelto la strada del terrorismo. Ab­biamo dato un’alternativa con una buona politica, fat­ta in mezzo alla gente e per la gente».

Questa versione edulcora­ta degli eccessi che caratte­rizzarono e insanguinaro­no una triste stagione italia­na non può convincere chi, come me, quella stagione l’ha vissuta in una trincea giornalistica. Il raccontino dei «rivoluzionari» che in realtà svolgevano una mis­sione di fratellanza, da fran­cescani laici, e aiutavano i giovani ad astenersi da atti inconsulti, poteva andare bene per le Frattocchie: tra gli adulti e vaccinati d’oggi ha poco corso. Io li ricordo quei proclami e quegli inci­tamenti forsennati. Ne ve­do la ripetizione in certe scalmane dei centri sociali e d’altre frange eversive. Non insinuo, sia chiaro, che il Pisapia aspirante alla poltrona di sindaco di Mila­no abbia molto a che fare con il Pisapia barricadiero d’antan . Lui si vanta di co­noscere la borghesia illumi­nata milanese perché è da lì che viene.

http://www.ilgiornale.it/interni/se_figli_vittime_adesso_difendono_i_carnefici_loro_padri/14-05-2011/articolo-id=523154-page=0-comments=1

PISAPIA WIKIPEDIA

Biografia

Giuliano Pisapia è laureato in giurisprudenza e in scienze politiche ed è avvocato penalista patrocinante presso la Corte di Cassazione. Fa parte del Comitato scientifico della Camera penale di Milano, di cui è stato vicepresidente. Giuliano è figlio di Gian Domenico Pisapia, celebre avvocato, padre del Codice di Procedura Penale del 1989, dal quale ha rilevato lo studio milanese.

È componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Vidas. Fa parte del Comitato direttivo delle riviste "Critica del Diritto" e "Alternative Europa" "I diritti dell'Uomo". Svolge l'attività di pubblicista e suoi articoli sono apparsi sui principali quotidiani e periodici italiani. Ha scritto voci su enciclopedie giuridiche (Digesto e Novissimo Digesto Italiano), in particolare sui reati contro la famiglia.

Si è occupato della difesa di Abdullah Öcalan durante la sua permanenza in Italia ed è stato il legale della famiglia di Carlo Giuliani, costituitasi parte civile durante il processo seguito al G8 di Genova del 2001. [1]

----------------Nel 1996 Giuliano Pisapia è eletto in Parlamento, come deputato indipendente nelle liste di Rifondazione Comunista.....................

Nell'ottobre del 1980, Pisapia viene arrestato in base alle indicazioni di un pentito. L'accusa era di concorso morale al furto di un veicolo e di banda armata (da quest'ultima accusa Pisapia venne prosciolto già in fase istruttoria[5]). Con lui vengono arrestate altre dieci persone. Pisapia resta incarcerato per quattro mesi.

Nel giugno 1982, nel contesto dell'istruttoria su Prima Linea e i Comitati Comunisti Rivoluzionari attivi a Milano (che riguardava anche Marco Barbone, assassino di Walter Tobagi, oltre a Marco Donat Cattin e al pentito Michele Viscardi), il pubblico ministero Armando Spataro chiede il rinvio a giudizio davanti alla Corte d'Assise di Milano per 163 persone.

Il 22 ottobre 1984 il giudizio di primo grado si conclude, per effetto di un provvedimento di amnistia ed indulto del 1978 (DPR 413/78[6]), con una sentenza di "non luogo a procedere": la Corte d'Assise esplicita nelle motivazioni che Pisapia sarebbe stato comunque assolto per insufficienza di prove[7]. Pisapia rinuncia all'amnistia e fa ricorso avverso la sentenza: la Corte d'Assise d'Appello lo assolve, nel marzo del 1986, per non avere commesso il fatto.[7]   CONTINUA

http://it.wikipedia.org/wiki/Giuliano_Pisapia

Gheddafi come Bin Laden e Saddam: verso la Libia libera

appello ai "musulmani nel mondo intero" affinchè, per ogni vittima del raid a Brega, siano uccise un migliaio di persone appartenenti a Francia, Italia, Danimarca, Gran Bretagna, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Mentre a Brega si organizzano i funerali per gli undici imam uccisi venerdì in un bombardamento aereo della Nato, da Tripoli l'imam Noureddin al-Mijrah lancia una fatwa, un editto di condanna, nei confronti di alcuni dei Paesi che partecipano alla campagna militare in Libia: "Mille persone per ogni imam morto".

LA STRETTA SUL RAIS - Gheddafi è a un bivio: o si arrende e accetta di essere processato all'Aja per crimini di guerra, oppure lascia la Libia e ripara in uno Stato africano. Ad affermarlo, in un'intervista al Messaggero, è Antonio Cassese, giurista internazionale e presidente del Tribunale speciale per il Libano, secondo cui "è molto probabile" che uno dei tre mandati d'arresto che saranno presentati lunedì alla Corte penale internazionale riguardi il leader libico. "Di fatto è il comandante supremo, i crimini che le sue truppe hanno commesso e continuano a commettere - afferma Cassese - sono stati perpetrati su suo ordine e quindi deve risponderne". La pena detentiva rischia di "arrivare all'ergastolo". Le possibilità per il raìs, secondo il giurista, sono due: "Se non viene arrestato subito, può rifugiarsi in uno Stato africano che non fa parte della Corte penale internazionale. Là sarà protetto dallo Stato, nel senso che non verrà estradato all'Aja".

MISTERO MUAMMAR - Intanto non si sciolgono gli interrogativi sulla sorte di Gheddafi. Venerdì sera la tv di Stato libica ha trasmesso un audiomessaggio in cui il Colonnello sfidava apertamente la Nato: "Dove sono non mi troverete mai". Parole criptiche che in qualche modo rafforzano il giallo: Gheddafi non si vede in pubblico dallo scorso 1 maggio. Da allora, la Nato non ha allentato la presa, anzi. E' di oggi la notizia della morte di undici imam nel raid aereo di venerdì su Brega. Lo ha riferito il portavoce del governo libico, Moussa Ibrahim, citato dal sito web dell'emittente al-Jazeera. Il governo di Tripoli ha definito l'attacco "un crimine barbaro", sostenendo che i religiosi sono stati uccisi ...CONTINUAmorto osama bin laden

LIBERO

http://libero-news.it/news/737618/Gheddafi_ha_ore_contate__Fatwa_contro_l_Occidente.html

Pierluigi Casalino Bulgakov posthuman

CUORE DI CANE

Cuore di cane - cover

Un romanzo meno noto di Michail Bulgakov, l’autore de “Il Maestro e Margherita” e della “Guardia Bianca”, è “Cuore di cane”. L’opera rappresenta, in realtà, un momento straordinario dell’arte e dell’analisi di Bulgakov. Ambientato nella Mosca degli anni della NEP (Nuova Politica Economica), durante una fase di difficile transizione, dopo il periodo rivoluzionario, il romanzo tratta di una curiosa e paradossale vicenda che coinvolge un cane, trasformato in essere umano. Per un errore del chirurgo, tuttavia, l’animale viene ridotto al livello di un bruto, o di sottospecie di essere umano, pieno degli istinti più bassi. Analogamente si concludono altre simili operazioni o esperimenti dell’epoca. L’autore prende a pretesto la storia del cane, per sottolineare come tutte le grandi speranze di rinnovamento nutrite dai bolscevichi siano destinate a fallire. Il tentativo di creare un’umanità nuova si rivela un fiasco, attraverso compromessi ridicoli, che con il passare dei giorni assumono contorni sempre più tragico-comici. Il preludio al dramma staliniano è pervaso dagli oscuri presagi che lo scrittore coglie nella coscienza. La costruzione di una nuova società sovietica senza fatica e sofferenza appare una chimera. Anzi il delirio omicida di Stalin finirà per superare quello hitleriano, come oggi l’apertura degli archivi russi conferma. L’ansia di riforme, ricorrente nella società russa, fa i conti con un immobilismo senza fine. Anche il mito della rivoluzione non si sottrae alla regola. L’uomo cambia, se cambia, con lentezza esasperante. Vietato dalla censura di Stalin, che, invece, guardava con simpatia al carattere rivoluzionario de “La Guardia Bianca” e al conseguente adattamento teatrale nella “Saga dei Turbin”, “Cuore di cane” non è certo un libello antisovietico. Il racconto si rifà più alla tradizione dei “Romans Philosophiques” del XVIII secolo, da Swift a Voltaire, a Diderot, se pur attraversato dalla sensibilità e dalla grazia poetica insuperata di Bulgakov.

Casalino Pierluigi, 13.05.2011.

http://www.movieplayer.it/film/5092/cuore-di-cane/

http://www.youtube.com/watch?v=IXXk80NQ6PI

Il film sul grande jazzista Tony Scott a Salemi

 
Domenica 15 maggio alle 21,00
al Cine Teatro Kim. Ingresso gratuito
A Salemi la proiezione ufficiale
del film sul jazzista Tony Scott

Il Comune intanto ha affidato al celebre architetto Mario Botta
il progetto per la realizzazione di un monumento funebre nel cimitero
di Salemi dove l’artista, morto nel 2007, è sepolto

l’Ufficio per la Comunicazione

(Responsabile: Nino Ippolito

 ufficiostampa@cittadisalemi.it

Ferrara Fischi di merlo- Matteo Bianchi...

La casta letteraria a Ferrara 

 

bianchi%20copertina.jpg*dalla stampa ferrarese

Matteo Bianchi, Fischi di merlo, Poesia, Venezia, Edizioni del Leone 2011, 64 pp.

Lo scrittore Roberto Pazzi presenterà la raccolta e l’autore presso la Sala Agnelli della Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara, martedì 10 maggio, alle ore 17. Ne leggerà i versi Alessandro Tagliati.

 

Dopo un memorabile esordio a Ferrara, con poesie tributo alle biciclette, Matteo Bianchi ha fatto carriera, replicando ora con un altrettanto storico e paradigmatico Fischio di Merlo, nell'era di Internet e dei Droni, promosso addirittura dal vate altrettanto epocale di Ferrara, Roberto Pazzi.

Che dire? Poeticamente parlando, naturalmente e veganamente, il fare anima nel duemila, fatalmente, per destino o ghianda o necessità, non può moralmente e culturalmente esimersi dalla cifra fondamentale del nostro tempo, la Sinergia quale password e passpartout, se non metodo poietico di nuova psicogeografia del Verso: nel caso di Bianchi...  dei raggi del pedalar allegro andante, codice di secondo grado dell'ecologia (glosserebbe Baudrillard), dei merli in amore sotto qualche cilegio radioattivo giapponese, significante di terzo grado della Poesia nuovamente con la maiuscola (chioserebbero De Sanctis...o Flora). Il ritorno delle sacre scrtture del Silenzio e della Lentitudine, quale compensazione junghiana – ma sinergica- nella velocità del gigabyte e nel bipolarismo conclamato della vita post-.moderna.

Va da sé, non solo i Re sono nudi a Ferrara, anche certi pretesi imperatori e magari certi giovani mandarini di corte. Fortuna loro, Telestense non è Anno Zero, nessuna webcam li cattura, ma la parole in libertà futuriste sì...

Passi per Ferrara città delle biciclette in versione poesia da sugo, ma nell'era del bunga bunga (dove il problema semmai sono i Politici e i Giudici, non certo zoccole elettroniche o bambole perverse), delle passere scopaiole, di Madonna e Lady Gaga, di Moana Violante, ancora evocare chissà quale passera solitaria tardoleopardiana, geneticamente modificata in... Merlo canterino, forse son più credibili  Topolino...., Gennarino con Amelia come mentrice neoplatonica.

Ferrara città di scrittori è ormai specchio del suo zeitgeist, riflesso dagli specchi rotti... del Palazzo e dell'attuale progenia Medici-Pazzi abbagliata dalle delizie della Valle di Thanatos... , sempre tecnofoba e autistica nel suo patologico Silenzio, mai il Sì al mondo potente di un Zarathustra!

Da un sintagma.. il Dario Franceschini, imbrobabile letterato- perlomeno alla Tac psicolinguistica, a quanto pare molto letto dall'intellighenzia ferrarese, per motivi esoterici che neppure Dan Borwn potrebbe (apperentemente) captare, misteri della casta...

Da una frastica... lo stesso Pazzi, pluritradotto, cantore come sempre nostalgico e reificato (direbbe Marx) di una Repubblica delle Lettere autistica quasi: peccato che dopo 2001di Kubrick , un Super computer, Hal 9000 abbia già consegnato al Museo di Scienze e Letteratura Naturali.. qualsivoglia Omero o Tiresia...

Ergo digito sum? Ferraresi, con la r soft, per dirla con il trasvolatore Balbo, uno che anziché fare new age in bicletta, navigava già verso la stratosfera in aereoplano, quasi un secolo fa, e fischiava poi in picchiata ai nemici con giocattoli cari a Eraclito..., alla larga dalla Casta dei Poeti ferraresi!

Poi certamente un certo Poeta europeo, Diego Marani, caro alla Casta Pd Ferrara, come Maradona a Moggi a suo tempo, sta già traducendo i sublimi versi del compagno Matteo Bianchi da Krasnodar!!! Con l'introduzione di Pazzi magari in esperanto...

Marco Cremonini Como/Neuchatel

Gaia Conventi Giallo di Zucca (Este Edition/La Carmelina, 2011, Ferrara)

 
 

TITOLO Giallo di zucca

AUTORE
 
Gaia Conventi
È nata a Goro (Ferrara) nel 1974 e si occupa di libri: li legge, li scrive, li recensisce. Ha pubblicato numerosi libri; nel 2009 ha vinto il MystFest - Gran Giallo Città di Cattolica col racconto La morte scivola sotto la pelle(Giallo Mondadori).
 
GENERE Narrativa
 
ISBN 978-88-96604-65-6  PREZZO € 5,90
PAGINE 200  FORMATO 15 x 21 cm.
ANNO DI PUBBLICAZIONE 2011
 

CONTENUTI

Giallo di zuccaè un giallo classico ambientato a Ferrara ai giorni nostri. Il personaggio principale è un fotografo della Scientifica che, venuto per caso a conoscenza di un misterioso delitto nella sua città d’origine, inizia a svolgere ricerche. Dalla cronaca locale apprende i primi particolari e ben presto la sua curiosità lo mette nei pasticci. Per evitare d’essere accusato di ingerenza nelle indagini già in corso, sarà costretto a collaborare “sotto mentite spoglie” con la polizia ferrarese. Solo scoprendo l’autore di quell’omicidio, e di quelli che seguiranno, potrà salvare il buon nome dei suoi familiari, presunti colpevoli. La storia si snoda tra gare di sbandieratori e aperitivi, tra la Ferrara bene e quella dei sobborghi e della Caritas locale.
 

COLLANA Liber (collana di e-book)
http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=534

Ferrara Video&Arte- La Notte europea dei Musei con Marcello Darbo

 
 
 
 
 


La Notte dei Musei - Apertura straordinaria della Porta degli Angeli

 
 
 
Ora
Oggi alle 21.00 - Domani alle 0.00

Luogo
Porta degli Angeli
Rampari di Belfiore,1
Ferrara, Italy

Creato da

Maggiori informazioni
Sabato 14 maggio la Porta degli Angeli aderisce alla Notte dei Musei Europea prorogando l'orario di apertura fino alle 24.
Sarà possibille quindi ammirare - o rivedere- in una fascia oraria un po' insolita le opere dell'artista Marcello Darbo che in questo periodo vi espone.
L'ingresso come sempre è gratuito.

http://www.lanottedeimusei.it/
http://www.lanottedeimusei.it/archives/porta-degli-angeli-ferrara/
http://www.portadegliangeli.org/
 
 

Caso Aldovrandi: Vergognose Manovre per rinviare il film di Vendemmiati sulla Rai!‏

*Asino Rosso- "L’Associazione Prima Difesa scrive a Rai Tre e alla Vigilanza: “Non condizioniamo l’opinione pubblica”. La spiegazione, oltre a soltanto l'idea di siffatta reificazione della libertà e dell'etica...., è semplicemente risibile e vergognosa! Da Cogne al Bunga Bunga, tutta la TV spazzatura manipola sistematicamente i neuroni degli italiani. Paradossalmente a lungo andare queste chicche della giustizia italiana scoperchiano un vaso di Pandora strutturale: diventeranno un boomerang. Già sputtanano -queste manovre puramente faziose e corporative- di casta - le Forze dell'Ordine globali, rovinando la ben diversa percezione generale positiva degli ultimi anni faticosamente conquistata tra gli italiani, dopo, vedi anni 70 ecc. del secolo scorso, decenni di barzellette.. e assai peggio- equazioni ideologiche reazionarie ...contro la gente e cittadini. Proprio le Forze dell'Ordine, su un caso non controverso ma eclatante nella sua tragedia, in qualsiasi nazione democratica, impossibile... ed evitabilissimo, in primis dovrebbero opporsi a siffatte manovre e censure, per salvaguardarsi la legittima Immagine positiva- dalla parte del popolo- comprovata- da anni in tema di sicurezza nazionale e anche internazionale (leggi gli eroi di Nassyria e i soldati italiani impegnati da anni nelle diverse missioni di pace e polizia internazionale contro il terrorismo ecc.)

ESTENSE COM...

http://www.estense.com/aldrovandi-intervista-madre-dopo-appello-0144860.html
*di Marco Zavagli

Aldrovandi, “intervista a madre solo dopo l’Appello”

L’Associazione Prima Difesa scrive a Rai Tre e alla Vigilanza: “Non condizioniamo l’opinione pubblica”

 

*PHOTO ESTENSE COM

Rimandare a dopo il processo l’intervista a Patrizia Moretti e la proiezione del film sulla morte di Federico Aldrovandi. È quanto chiede l’Associazione Prima Difesa, nata nel 2009 per difendere i diritti di chi indossa una divisa, in vista dell’intervista alla madre di Federico e al giornalista Filippo Vendemmiati, regista del film documentario “È stato morto un ragazzo”, premiato di recente con il David di Donatello, prevista per domenica 15 maggio nel corso della trasmissione “Che tempo che fa” di Fabio Fazio.

“Riteniamo poco opportuna la coincidenza temporale, visto che l’Appello inizierà il giorno successivo”, spiega la presidente dell’associazione, Simona Cenni, che sarà a Bologna assieme ai propri legali, gli avvocati Eugenio Pini e Costantino Cardiello per difendere in appello due dei quattro poliziotti (rispettivamente Monica Segatto e Luca Pollastri) condannati a tre anni e mezzo per omicidio colposo nel caso Aldrovandi.

“Sono diversi giorni che ci battiamo per far rimandare l’intervista e la proiezione del film (che dovrebbe andare in onda sabato 21 sempre su Rai Tre, ndr) e abbiamo scritto al direttore della rete e alla Vigilanza Rai del Senato. Non avendo ancora notizie in merito, ci auguriamo che democraticamente si arrivi alla decisione più saggia”.

“Non si tratta di impedire a una madre il più che legittimo diritto a parlare di un figlio morto in circostanze tanto drammatiche – aggiunge Simona Cenni –, anzi, chiedo solo che rimandino il tutto alla fine del processo, per permettere all’opinione pubblica di non essere condizionata”.

venerdì 13 maggio 2011

Verso Heliopolis: video

“Per una nuova oggettività. Partecipazione al destino del popolo”


Manifesto in fieri:

“Per una nuova oggettività Partecipazione al destino del popolo”






“…ERGO DIIS PATRIIS, DIIS INDIGETIBVS PACEM ROGAMVS. AEQVVM EST, QVIDQVID OMNES COLVNT, VNVM PVTARI.


EADEM SPECTAMVS ASTRA, COMMVNE CAELVM EST, IDEM NOS MVNDVS INVOLVIT:


QVID INTEREST, QVA QVISQVE PRVDENTIA VERVM REQVIRAT?


VNO ITINERE NON POTEST PERVENIRI AD TAM GRANDE SECRETVM. SED HAEC OTIOSORVM DISPTATIO EST;


NVNC PRECES NON CERTAMINA OFFERIMVS…”



Il nostro Libro-manifesto in fieri si strutturerà in una Prima Parte con Introduzione e di seguito Premessa, articolata in “quattro quadri” (Bonvecchio, Lami, Sessa, Sutti), in una Seconda Parte articolata in Argomenti con tutti i contributi a responsabilità diretta dei partecipanti, in una Terza Parte,od Appendice, contenente una Postfazione a chiarimento della titolazione complessiva del manifesto, più un elenco di tutti i partecipanti e dei sottoscrittori con note biobibliografiche dei partecipanti, più un CD musicale il cui autore è il Maestro Mario Mariani, più un foglione-manifesto allegato il cui responsabile finale ideativo e grafico è Sandro Giovannini.





Il nostro manifesto vuole accogliere, in modo ripetuto e convinto, entro il suo alveo, diverse interpretazioni delle verità credute valide da ognuno dei partecipanti o sottoscrittori ma che, esplicitamente e senza equivoci, intende, nella ineliminabile differenza esplicitata ed in quella recepita, essere d’accordo su alcune linee di azione culturale e civile di massima, onde poter reagire alla montante disgregazione comunitaria, alla volgarità consumistica, alla rapina del destino ed alla espropriazione dell’identità popolare. Ognuno dei partecipanti è ricco di una storia personale e comunitaria non azzerabile e non riducibile ad un unico mcm, ma tutti auspichiamo ancora un MCD, al di là di alcune differenze nelle linee interpretative atte a raggiungerlo, che possa indicare con accettabile unitarietà, i pericoli maggiori che devono essere necessariamente affrontati credendo fermamente al superamento definitivo (e non solo verbale, anche se per quanto a noi attiene ed è nelle nostre umane possibilità) della contrapposizione destra-sinistra. Ciò anche nella logica di una visione del mondo spiritualmente orientata,ove per noi sono primari: la scelta olista, comunitarista, partecipativa, differenzialista, anticapitalista ed antiglobalista, la convinzione che sia improcrastinabile ricercare l’esistente vero nel rispetto altrettanto vero del nostro passato. Non crediamo che tali scelte possano oggi reputarsi minimali, ma anzi massimali, perché individuano le vere afflizioni ed i veri rimedi, e quindi possono saggiamente e nobilmente mettere in secondo piano differenze di etichettature e far venire in primo piano desiderio di unità e di riscatto.

Ancor meno ci interessano - ribadiamo - le diatribe di fondo partitico che si giocano in un tessuto sociale pericolosamente distorto e stressato dalle logiche materialistiche, consumistiche ed eterodirette, e qualsiasi sia la legittima storia di provenienza di ciascuno ed il legittimo afflato di posizionamento individuale o di gruppo ora ricerchiamo una convergenza più ampia, più ariosa, meno causidica e più realizzativa, ma inattenuata per identità sui valori primari sopra indicati e atti a rifondare la nostra operatività.

Tale operatività si muove da una attenta lettura dei primi “quattro quadri” che formano la Premessa. Dalla storia della liberazione e della conseguente nuova oggettività in uno spirito di azione filosofica e di coscienza cosmica per una rifondazione della fiducia nelle possibilità di un uomo libero dalle illusioni monoveritative e rinnovato nella coscienza e nel cuore di Lami, alla palingenesi microstorica contro la democrazia del pubblico ultimo avatar della forma-capitale, contro la visione monocausale e per la valorizzazione delle diversità in una presa d’atto cosmica di tipo sia geofilosofico che psicologicoarchetipico che esteticopolitico e per una partecipazione vera del popolo al proprio destino di Sessa, alla vita nella Tradizione per un nuovo universalismo guidato da un mundus imaginalis in una comunità reale abitata da uomini capaci d’opporsi con rigore alle contrapposizioni artificiali e maestri del nuovo di Bonvecchio, alla vita contro la sopravvivenza, la lotta contro la concorrenza, la potenza contro il potere per una sovranità rivoluzionaria e portatrice di storia nella partecipazione all’evoluzione autodiretta e destinale di Vaj, crediamo che siano stati forniti i termini essenziali del nostro processo ideale. La risultante si articola già nell’ulteriore svolgimento degli Argomenti e sicuramente avrà una sua ulteriore trasparenza con la terza parte od Appendice.

“…Detto questo, riteniamo che trovare aggregazioni su queste tematiche non sia solo doveroso, ma possibile. Per la qual cosa, sarà necessario coordinare le iniziative, partendo da ciò che esiste. Dai movimenti, dai circoli, dai centri sociali, dalle scuole di pensiero, dai gruppi formatisi intorno alle riviste, da tutti coloro che, anche negli ultimi anni, sono stati in qualche modo presenti e hanno sviluppato un proprio progetto. Insomma, attraverso la creazione di un coordinamento, si dovrà trasformare ciò che fino ad oggi ha vissuto come isola, in arcipelago, all’interno del quale le isole non solo siano poste in grado di comunicare tra loro, ma si rendano visibili e aperte all’esterno…”


Un saluto cordiale a tutti,
Giovanni Sessa (e-mail: Sessa_Giovanni@libero.it)
 

Il sindaco Renzi con Frigato a Rovigo per la sinistra futura

 
LA VISITA Il sindaco di Firenze nel capoluogo per tirare la volata all’alfiere del Partito democratico
Renzi: “Frigato ama Rovigo”
“Città dinamica grazie alla Giunta uscente”. L’augurio: “Sii all’altezza delle aspettative dei bambini”

Roberta Paulon ROVIGO - Cento persone sedute, un altro centinaio in piedi, altrettante fuori sul Corso del popolo, prime file occupate da giovani arrivati con mezzora di anticipo per trovare i posti migliori, la terrazza arredata dalle bandiere delle cinque liste che sostengono il candidato sindaco Federico Frigato. Questa è la scenografia, lo spettacolo è andato in scena quando i riflettori hanno inquadrato Matteo Renzi, sindaco di Firenze. “Signore e signori, il sindaco più amato d’Italia”, l’ha presentato Federico Frigato. “Oddio, così mi sento una cucina”, ha ribattuto ridendo. Ad aprire la serata è stato il saluto del sindaco di Rovigo Fausto Merchiori: “Questa è un’iniezione di giovinezza e di dinamismo che è di buon auspicio per la città”. Tra gli applausi e le risate, qualcuna divertita e qualche altra amara, il sindaco di Firenze ha presentato il suo libro Fuori! parlando di un sogno, che poi è la spinta che gli fa fare politica in mezzo alla disillusione totale della gente che non si aspetta più nulla della politica: “Il messaggio che io porto in giro è la possibilità di amare la politica” dice cominciando il suo discorso. L’amore per la propria città, concetto che Renzi cuce addosso a Federico Frigato e al suo slogan per la campagna elettorale “Rovigo si ama”, “è la condizione per amministrare. Per questo mi ha fatto una bellissima impressione vedere tante persone con la maglietta con la scritta ‘Rovigo si ama’. Questo perché credo che la parola ‘amministrare’ derivi da ‘amare’, perché se non si ama il proprio territorio, non si può essere bravi amministratori. Voglio dire alla gente che la politica è una cosa bella, che vale la pena di essere vissuta in prima persona. Bisogna farla amando, sennò uno non è credibile”. Per lanciare il suo messaggio di positività Renzi ha coniato il termine che ha scosso la politica nazionale: “rottamazione”, concetto per cui il territorio dovrebbe dare spazio a giovani talenti non solo per questioni anagrafiche, quanto per il fatto “che il cambiamento, come il passaggio dal mangianastri all’iPod, è una necessità” - passaggio questo che Renzi ha rafforzato con tre foto di Berlusconi corredate dalla didascalia 1994, 2001, 2009 e una frecciata alla parallela staticità della sinistra. Tornando all’amore per l’amministrazione, Renzi spiega che “quando ami la tua città la ami tutta, non solo gli Uffizi, o Santa Maria Novella, ma anche le pensiline dei bus, il vicolo, la gelateria di periferia, perché in tutte quelle cose riconosci un’esperienza, riconosci gente che non è un cumulo di codici fiscali e l’anti-politica non ti appartiene”. E conclude dedicando a Frigato il video di un brano del discorso di Obama in occasione dell’attentato della senatrice a Tucson in Arizona, accanto a una bambina che voleva conoscerla: “Ti auguro di essere all’altezza delle aspettative dei bambini”. Alla fine dell’incontro Federico Frigato ha ringraziato Renzi per il sostegno e la dimostrazione di stima e ha poi spiegato i “100 passi avanti per Rovigo, la dimostrazione del dinamismo di una città che va verso il futuro, partendo da quanto di buono ha fatto l’amministrazione uscente”. “Noi abbiamo voluto investire in un polo riformista, mentre dall’altra parte c’è un’accozzaglia di diverse sigle di destra e forze estremiste. Per questo difenderemo i valori che stanno alla base del buon governo, anche contro la ‘normalizzazione di Rovigo’ invocata dai ministri che fanno la parata in città. Loro vogliono allineare Rovigo ai fallimenti del Governo nazionale e regionale, noi, invece, siamo allineati con i cittadini di Rovigo e difendiamo seriamente il principio dell’autonomia locale”. Il candidato sindaco ha concluso lanciando la proposta di un gemellaggio con la città di Firenze e con un auspicio: “Con ‘Rovigo si ama’ esprimiamo tutta la nostra passione per Rovigo. Possiamo vincere e quindi aspettiamo Renzi per festeggiare”.

http://www.lavoce-nuova.it/rovigo/2011-05-06/renzi-%E2%80%9Cfrigato-ama-rovigo%E2%80%9D

Poetica Coazione di Federico Li Calzi, recensione di Diego Romeo

http://lasinorosso.myblog.it/media/01/01/1621738477.jpgDi seguito la recensione di Diego Romeo ne “La mosca” di Milano. Diego Romeo è un docente universitario, giornalista e critico
multimediale.
“Federico Li Calzi, ventottenne “poeta compulsivo”, possiede, insieme al padre, un’avviata fabbrica di infissi; eppure il
“bene-stare” anche stavolta è rimasto contagiato dal ritornante “male di vivere”, dalle sempre ineludibili “fragen” heiniane che lo portano
a rimestare e anche fuggire lontano dalle bolle economiche, dai consunti capitalismi, da impossibili comunismi e cristianesimi; e lo
dimostrano questi versi inconsueti che potrebbero appartenere ad uno “scapigliato” o a poeti dalla vita scomposta o emarginata di un Sandro
Penna o di un Valentino Zeichen che oggi abita una capanna sulla sponda del Tevere. Se lo vedi, Federico è un “picciotto” compito ed
elegante, parco di parole e felice di mettersi in discussione, di offrirsi sotto forma di poesia…
Un “beau geste” offerente ma che reclama
un’afferenza che non puoi eludere o rimandare. Perché la “coazione poetica” è lì, ti investe come un’onda e non ammette vie di fuga.
Alternativamente, ho rapportato queste poesie all’immagine sempre presente dell’ “Impero delle luci” di Magritte e del “Concetto Spaziale”
di Fontana con quel blu illusorio e ossessivo martirizzato da quei tagli di lame implacabili. A cos’altro pensare, infatti, quando leggi
versi come ”Tu sei la parola non detta di una triste opinione, un ciglio al crepuscolo” oppure “ Essere vivo o morire non conta, è questa
la fortuna che mi hai dato”? E significativi appaiono anche questi altri, che citiamo in sequenze frammentate:
“Narcotici i tuoi occhi
spensero la Ragione che qui rimase a giocarmi gli eventi”; ” Ho ricordato che tutto fu possibile una sera, una sera di luna e di notte
profonda”; “E’ inutile badare a ciò che avvenne una volta, se poi non torna”; ”… a noi che siamo soli, risultante di materia, nonostante ci
chiamiamo, affinché rimanga una presenza”; “Solleviamo palazzi con le mani, spostiamo le vie con le parole, camminiamo senza fine, persi
per sempre, ipnotizzati in noi”; “Ma ora mi chiedo se tu esisti, se pensi all’esistenza, se esiste il già esistito, o se è tutto nell’
essere”; “Quanti uomini han toccato quel corpo, quanti hanno sussurrato parole da stupidi”; “Non riesce facile a te che sei luce, restare
chiusa in una cassa”.
Le poesie del libro, scritte tra il 2005 e il 2009, s’acquietano, all’ultima pagina, nella saggezza di un’Arcadia
pensata e implorata nel “bisogno di due occhi giovani e due braccia forti… per saper organizzare il lavoro (che è quello che conta) e
sfruttare quel ponte, per far fiorire un giorno, forse, la terra nel lavoro di oggi”. C’è forse, in questo corposo volume,un ritorno ad un’
Arcadia-Utero? Ad un’Arcadia politico-imprenditoriale originaria? Ad un rigenerante riformismo? Ed ancora: quel “lei” e quel “tu” sono
vissuti come opposizioni alla degradazione della storia? Sono segnali lessicali su un paesaggio fisico e metafisico? O cos’altro sono?
Li
Calzi non fa e non vuol fare la fine delle Silvie Plath e dei Michelstaedter. La sinestesia poetica stavolta interpella, richiede, esige
risposte dalla presunta “divina indifferenza”. In un mondo, si spera, popolato non più da “indifferenti”.”
Vi lascio il link della
biografia di Federico Li Calzi:
http://oubliettemagazine.com/2011/02/16/federico-li-calzi-vita-opere-e-critica/



Link sito dell’autore nel
quale potrete scaricare gratuitamente “Poetica Coazione” e link pagina facebook:
http://www.federicolicalzi.it/


http://www.facebook.com/pages/Federico-Li-Calzi/188911001130172

Alessia Mocci
Responsabile dell’Ufficio Stampa “Poetica Coazione”




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