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lunedì 9 dicembre 2013

L'avanguardia come Tradizione 2.0 ? intervista a Roby Guerra


by eccolanotiziaquotidiana Roma e prov,

**Roby Guerra, futurista, ha pubblicato, tra diversi lavori di poesia, fantascienza, critica letteraria, i saggi  Futurismo per la Nuova Umanità... (Armando editore, 2012), Gransci e il 2000 (La Carmelina, 2013). Curatore del LLF letteratura futurista per l'AIT di Milano, ha pubblicato anche nei volumi collettivi per il Movimento Nuova Oggettivitò (Roma, Milano, Ferrara) Libro Manifesto Per una Nuova Oggettività (Heliopolis), Al di là della destra e della sinistra... e Perchè Israele può avere 400 testate atomiche (La Carmelina, 2013).

D- Nella recenti presentazioni a Roma e Milano del progetto e dei libri Nuova Oggettività, uno dei focus… certamente il tema avanguardia tradizione: sintesi aperta possibile?
E' forse la grande scommessa italiana per il primo duemila, superare quel complesso di Benedetto Croce che tutt'oggi (al di là di certo idealismo di Croce stesso) inquina il fare e pensare cultura in Italia, sempre passapresentista rispetto ad esempio al modernismo, poi al postmoderno e finanche il postumano. L'avanguardia, in fondo, dopo un secolo di futurismo e di divenire tecnoscientifico nel Reale.., è la Tradizione nuova del nostro tempo. Simultaneamente ogni epoca, oltre il modernismo lineare, ha espresso avanguardie che poi, sempre incompiute per forza di cose.., sono state chiamate Tradizione.  Tempo di Tecnosintesi.

D- Più nello specifico, quali valori Tradizione e Avanguardia veicolano (o non veicolano?), oggi?
Più che valori, parola.. compromessa dal Reale storico, link esistenziali e psicosociali superiori rispetto alle consuete dinamiche storico sociali, dove la cosiddetta democrazia è certamente il migliore dei mondi possibili ma necessita di mutazioni altrettanto più evolute, altrimenti non saremmo ancora nei fatti in certa preistoria tecnologica, con nel Novecento e inizio 2000, a parte i bachi epocali ben noti e criminali del nazismo e del comunismo, quasi una demoschizofrenia prevalente: l'Uomo sulla Luna e con Internet e persino l'Occidente in semidefault...  La Mass Kultur è bifronte, essa stessa simbolo di progresso sociale, ma - inutile fare gli struzzi: solo la meritocrazia e conoscenza, letteraria o scientifica, sono il registro di sistema oggi ineludibile, non più suffragabile da riforme o rivoluzioni sempre fallimentari o incompiute. In tal senso, dai graffiti al computer, dai presocratici agli umanisti scientifici, il Terra-Byte disponibile per nuovi valori cosiddetti è persino un orizzonte infinito, straordinariamente soggettivo. 

D- E per la storia, in particolare, del popolo italiano?
In Italia mai rivoluzioni  e non a caso: veniamo da Machiavelli e Guicciardini, nella migliore delle ipotesi da Galileo e Gramsci, sempre relegati- nella metafora- nei laboratori o nella vulgata ideologica ben nota.  Sullo sfondo sempre la Chiesa di Roma, piaccia o meno, come virus passatista.  Altre sintesi complesse, invece, sono eccome possibili, da Nerone a Marinetti...,  dalla nostra matrice umanistica greco-giudeo-cristiana, quella eretica sottorrenea (ad esempio Marsilio Ficino) alla nuova -appunto-tradizione scientifica, da Leonardo, a Marconi, a Fermi, alle stesse  Rita Levi Montalcini e Margherita Hack  (scansione puramente indicativa). Allora la Quinta Roma, nello specifico nazionale, fiorirà, futurista e neotradizonale... Altro che nostalgie o distopie europrussiane... 

* a c. di RobyGuerra  fine rubrica

INFO
http://www.edizionilacarmelina.it   finestra… Nuova Oggettività

lunedì 5 marzo 2012

A destra di nessuna sinistra by Stefano Vaj

 


 

14/09/2010
 
 
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=34482

  
Raramente mi occupo, quando non mi limito a commentare interventi altrui, del teatrino della politica politicante italiana. Ma anche coloro che sono meno appassionati del soggetto non possono fare a meno di riscontrare, come accade per il calcio in occasione dei campionati mondiali, un periodico riaccendersi di pubblico interesse per il tema; e nulla in questo tema colpisce l’attenzione come il retroscena costante del conflitto tra le le due “culture di destra” che continuano a contendersi l’opinione pubblica nostrana, ed intorno a cui ruotano gran parte dei tentativi delle fazioni di palazzo di trovare sponda per i rispettivi giochi.
La prima cultura, che al suo meglio si vorrebbe magari liberista, machiavellica, garantista, libertina, rampante, ma che per i suoi critici si rivela molto più spesso corrotta, clericale, mafiosa, faccendiera, mercenaria, è ovviamente quella berlusconiana. La seconda, forcaiola, perbenista, demagogica, legalista, paternalista, vagamente neoluddita, ma per molti oggi troppo vicina ad ambienti che almeno un tempo non facevano della legalità borghese esattamente l’unico loro ideale, è ovviamente quella dipietrina. Populista e bonapartista la prima, popolaresca e vandeana la seconda, riescono indubbiamente a porre il loro scontro al centro quanto meno sociologico della vita politica del paese, in parte oscurando o marginalizzando altre sensibilità, esigenze e spartiacque che per taluni potrebbero rivestire molto più interesse. Ad esempio in materia di giustizia sociale, sovranità, laicità, identità, moneta, autodeterminazione, federalismo, sussidiarietà, controllo dei mezzi di produzione, libertà di ricerca, etc.
Non che appunto non si sprechino le critiche per queste due culture, forse soprattutto per la loro inadeguatezza a farsi da adeguata cinghia di trasmissione alla reale struttura di potere, locale e internazionale, che continua a dominare la società italiana, così da mantenere il sistema in una (relativa) crisi permanente, di cui ci si può compiacere o meno, ma che rappresenta senza dubbio una delle principali anomali italiane nell’ambito ad esempio del G8. C’è spazio tra di esse per una terza (e secondo altri “vera”) destra? Naturalmente parliamo della possibile destra declinata su un “patriottismo costituzionale” vagamente gollista, e nella realtà fondata più sulla “political correctness” definita dalle istituzioni, dai media, dalle burocrazie atlantiche ed europee, e dalle élites locali, che su un “popolo” di riferimento come le altre due…
Chi vivrà vedrà. Ma quello che davvero colpisce è come la quasi totalità dei commentatori si accanisca a considerare questione centrale quello che potrebbe o dovrebbe essere e diventare la “destra” o la “democrazia liberale”, laddove quasi nessuno sembra preccupato dalla sostanziale estinzione in Italia di una qualsiasi “sinistra” propriamente detta o se è per questo di una qualsiasi visione diversa della democrazia medesima (ad esempio… socialista, nei numerosi e vari significati che la parolaccia può rivestire).
Ora, da un lato questa noncuranza certamente rispecchia la psicologia oggi al tempo stesso recuperata “e” perdente di chi nella sinistra militava, ma a qualche tipo di destra non si è (ancora) ufficialmente iscritto; o la rincorsa al centro di comitati d’affari irritati dall’occupazione di palazzo Chigi e della cosa pubblica da parte della concorrenza, e pronti a qualsiasi patto con il diavolo per far cessare tale spiacevole situazione
Ma nella ex-sinistra, e non solo, il superamento sotto questo riguardo dell’ossessione per la politica “assiale” di fine Novecento potrebbe anche farsi spunto per una riflessione post-ideologica capace di rivendicare la trasversalità della maggiorparte degli argomenti di sostanziale rilevanza per il nostro futuro; e l’esigenza primaria di battere le spinte conservatrici profondamente radicate nella nostra società piuttosto che accodarsi semplicemente alle dialettiche interne di queste ultime
 
 
 
 
STEFANO VAJ

mercoledì 1 febbraio 2012

Futurismo Sociale: Riccardo Campa su Reteuno Radiotelevisione Svizzera per il DNA libero e democratico


24/01/2012 - DNA a portata di tutti.
La liberalizzazione dei test genetici in Svizzera

In un dibattito dedicato alla liberalizzazione dei test genetici *su Reteuno Radiotelevisione Svizzera, è intervenuto il Presidente dell'Associazione Italiana Transumanisti, Riccardo Campa

 

* AUDIO MEDIA-

 

venerdì 24 dicembre 2010

Transumanisti Divenire 4 recensione from Spigoli&Culture

IL SOLSTIZIO D'INVERNO E IL NATALE ELECTRO DELLA NUOVA RIVOLUZIONE FUTURISTA!!!


 
Quarto volume per l'editing futuribile Divenire 4 a cura dell'AIT (Associazione Italiana Transumanisti), Sestante edizioni (casa editrice anche dell'Università di Bergamo).
 
E firme prestigiose, in questo volume, dedicato alle tecnologie presenti e future dal punto di vista, nello specifico sociale, filosofico e massmediologo o informatico. Non a caso, presente lo stesso celebre Gianni Vattimo, con un saggio su Heidegger e la Tecnica. Lavori, poi sull'Umanesimo scientifico in generale- e le sue relazioni storiche con certo ambientalismo e bioetica contemporanei o con l'umanismo storico d'altro approccio, dei vari Aldo Schiavone (ex Direttore Gramsci)e Stefano Pellicani, sociologi della scienza. Saggio, inoltre di Roberto Marchesini, etologo e antropologo sulla soggettività e la sua mutazione nell'era dei media e di Internet. Salvatore Rampone, informatico, descrive invece l'avvento di farmaci potenzianti ben noti come Viagra e Prozac eccetera, quali segni di postumano di massa. Riccardo Campa, presidente AIT e docente all'Università di Cracovia-Polonia, presenta invece un saggio originale sulla tecnologia, nei miti e nel reale, nell'antichità classico-greca, sorta di archetipico insospettato delle recenti filosofie transumaniste e genericamente postumane. Stefano Vaj, filosofo e tecnologo e docente all'Università di Padova, ripropone la recensione allo stesso ultimo libro di Campa, Mutare e Perire, evidenziando il saggio come il prodotto tecnosociale più compiuto e programmatico attualmente disponibile sul movimento transumansita non solo italiano. ...
 
 continua SPIGOLI&CULTURE MAGAZINE

 

Sandro Giovannini Per una nuova oggettività

 Ezra Pound | http://www.eohoppe.com/portraits/literary_artists.html

Manifesto in fieri:

Per una nuova oggettività

Partecipazione al destino del popolo



Con la lettera denominata Preannuncio (all. 1)

vedi Asino Rosso

, intorno a Giugno abbiamo dato prima notizia della nostra iniziativa, sia per quanto riguarda il merito che il metodo. Ora, completata una Premessa (all. 2) al testo, che si è articolata in “quatttro quadri” a firma di autori diversi: Bonvecchio, Lami, Sessa, Vaj, procediamo con la comunicazione degli Argomenti (all. 3) che saranno oggetto di un affido a potenziali risolutori che, in parte, si sono già resi disponibili.

Dobbiamo precisare alcune cose:

- I nominativi che abbiamo segnato nell’elenco sono dei “richiesti” (all. 4): ovvero, come indica il termine, dei signori ai quali si chiede (rispettosamente) se possano nutrire un qualche interesse a partecipare ad una avventura del pensiero segnata inizialmente da quattro altrettanti signori ben stimabili e potenzialmente proseguita nello specifico da altri, altrettanto validi. Non è una lista d’arruolamento… Ci si trova a dover specificare una cosa che dovrebbe apparire del tutto ovvia se in alcuni (per fortuna pochi) non prevalesse un sospetto forse aspecifico ma evidentemente determinante.

 

- Un manifesto in fieri impostato con tale metodo, ovvero che ricerca ogni possibile motivo di consenso all’interno di alcuni generali parametri facilmente decodificabili (anche in una già leggibile e rivelatoria dialettica) dalle carature personali dei quattro iniziatori e dall’arricchimento performativo di altri che si esprimeranno su specifici temi, non deve essere confuso con qualsivoglia altro compito rivolto a supportare intellettualmente delle pur legittime operazioni partitiche. La nostra avventura si giudica dalle storie personali degli iniziatori e dall’effettiva futura risultante scrittoria del complesso e credo possa ambire, per la carenza di faciloneria con cui è stata impostata, per la costanza antinarcisista con cui vuole proseguire e per il più spinto tentativo di una potenziale valida intesa, a meritare un giudizio svolto sull’esito effettivo e non un pregiudizio su supposte od orecchiate indicazioni e meno che meno su imprecise presentazioni non fornite direttamente dall’attuale redazione. In più il futuro di tale nostra avventura potrebbe essere giudicata - come sarebbe giusto per ogni cosa - dalle capacità e dai meriti intrinseci messi effettivamente in opera. Inoltre, riguardo alla domanda che da molte parti ci viene insistentemente ribadita di situarci politicamente rispetto all’attuale quadro in rapido e convulso movimento non possiamo che ripetere ciò che abbiamo già detto: non stiamo né con Berlusconi né con Fini né con altri esponenti del centrodestra.

 

Al di là dei privati legittimi pareri di ciascuno, che - se avanzati - ovviamente non possiamo non tenere in conto ma che in questo nostro quadro riconoscitivo e sintonico non meritano di essere sopravvalutati, in qualità di potenziale insieme spiritualmente impegnato e lealmente coordinabile - sempre, beninteso, sul piano spirituale ed intellettuale e non su quello partitico - intendiamo valorizzare ogni opportunità civile facendo base su alcuni principi imprescindibili che, al di là di ogni riconoscimento e coordinamento appunto in fieri, non ci permettono comunque di posizionarci negli ambiti di cui sopra: il credere fermamente al superamento definitivo (e non solo verbale, anche se per quanto a noi attiene ed è nelle nostre umane possibilità) della contrapposizione destra-sinistra anche nella logica di una visione del mondo spiritualmente orientata, la scelta comunitarista, partecipativa, differenzialista, anticapitalista ed antiglobalista, la convinzione che sia improcrastinabile ricercare l’esistente vero nel rispetto altrettanto vero del nostro passato.

 

- Pensiamo però che una attenta lettura di questi primi “quattro quadri” che formano la Premessa dell’ulteriore svolgimento, possa essere già di forte indicazione, senza esaurire la totalità dello scritto ancora in fieri. Dalla storia della liberazione e della conseguente nuova oggettività in uno spirito di azione filosofica e di coscienza cosmica per una rifondazione della fiducia nelle possibilità di un uomo libero dalle illusioni monoveritative e rinnovato nella coscienza e nel cuore di Lami, alla palingenesi microstorica contro la democrazia del pubblico ultimo avatar della forma-capitale, contro la visione monocausale e per la valorizzazione delle diversità in una presa d’atto cosmica di tipo sia geofilosofico che psicologicoarchetipico che esteticopolitico e per una partecipazione vera del popolo al proprio destino di Sessa, alla vita nella Tradizione per un nuovo universalismo guidato da un mundus imaginalis in una comunità reale abitata da uomini capaci d’opporsi con rigore alle contrapposizioni artificiali e maestri del nuovo di Bonvecchio, alla vita contro la sopravvivenza, la lotta contro la concorrenza, la potenza contro il potere per una sovranità rivoluzionaria e portatrice di storia nella partecipazione all’evoluzione autodiretta e destinale di Vaj, crediamo che siano stati forniti i termini essenziali del nostro processo ideale. E questo affinché, da parte nostra, ci si presenti lealmente…

- Vi informiamo poi che, dalla fase scritturale del manifesto in poi, il portavoce del nostro agire sarà il Prof. Giovanni Sessa.

- Nel frattempo lo scrivente e la redazione virtuale continueranno a rimanere a disposizione di ogni richiesta informativa e collaborativa.



Con i più beneaguranti saluti, E AUGURI 2010/2011



Sandro Giovannini

(seconda lettera generalizzata - novembre 2010)

 

   

giovedì 23 dicembre 2010

SANDRO GIOVANNINI verso il libro manifesto per la nuova Italia del XXI secolo I

 

Preannuncio lavori in corso per Manifesto


Abbiamo pensato che sia giunto il momento di favorire chiarezza all’interno di una certa area di pensiero ove ancora consiste il dato personale della stima reciproca, la sostanziale coincidenza su alcuni temi fondamentali, assieme al rispetto di alcune possibili diverse legittime declinazioni su alcune tematiche non primarie. Ciò può permetterci di compiere, assieme e convintamente, un’opera di verità e di testimonianza attiva. Un manifesto, quindi, ma non con la prevedibile presupponenza di un testo precipitato da qualche scuola, ridotto o gruppo chiuso ed autoreferenziale o dallo slancio legittimo e nel miglior caso ammirevole di autore isolato, al quale ci si possa solo adeguare, ma un lavoro articolato e progressivamente condiviso.
 
Ormai siamo pienamente e serenamente consapevoli che ciò che diremo, all’inizio e lungo il nostro lavoro, potrà non piacere ad alcuni che pur stimiamo e scontenterà altri che pur rispettiamo, fra coloro che una volta, in modo molto più prevedibile, si sarebbero facilmente accordati su temi e risoluzioni, ma questa è una conseguenza dei tempi ultimi, che ci chiama a confermarci ed a differenziarci, oltre e spesso contro la nostra stessa volontà, per gravità e responsabilità. Certo il metodo che mettiamo in opera è onesto, in quanto serio e partecipato, ma non possiamo nasconderci che si teme, nell’avviso e nella stessa chiamata a partecipare, che possano sfuggirci potenziali collaboratori od alleati, anche perché sappiamo bene che alcuni potrebbero elevare un diniego pregiudiziale e quasi automatico. Ma tale indisponibilità, a nostro parere, non sarebbe comunque giustificata se si prestasse ad una logica puramente confermatoria. Come chi scrive si affaccia alla responsabilità e se lo fa con una intenzione onesta e con spirito collaborativo rimane degno di esame sulla base di ciò che effettivamente sostiene, così il lettore, l’esaminante, il chiamato a condividere, dovrebbe avere la forza di considerare seriamente ciò che gli viene richiesto.
 
Detto questo, che risulterebbe inutile in altre circostanze ove la fiducia facesse agio sul sospetto, sul cinismo e sullo scoramento montanti, dobbiamo indicare il metodo che andiamo ad esercitare. Una prima bozza affidata a quattro estensori, Claudio Bonvecchio, Gian Franco Lami, Giovanni Sessa e Stefano Vaj. Personaggi ampiamente stimati sia per il loro valore individuale che per la coinvolgente azione di pensiero, pur essendo portatori di caratteristiche alquanto diverse per personalità autoriale, territorialità e campo di studi. Il capo redattore del lavoro ed il curatore dell’edizione a stampa poi con la Heliopolis Edizioni è invece lo scrivente, basando sul metodo partecipativo collaudato dall’esperienza complessa di “Letteratura-Tradizione”, coadiuvato da giovani e validi amici che si pongono a disposizione, sia per la parte comunicazionale che per quella editoriale e distributiva. Una prima bozza stilata dai quattro autori sopra indicati e poi una seconda e definitiva a cui sono chiamati ad apportare integrazioni e verifiche tutti coloro che vorranno realmente partecipare.
 
Infine una sottoscrizione formale di tutti coloro che, a vario titolo, seguiranno il lavoro e lo condivideranno. Con un apparato di servizio critico ancora da definirsi. Si pensa di stampare questo testo in modo accurato dalla Heliopolis Edizioni (Heliopolis Edizioni di idee e materiali di scrittura) e poi farlo circolare il più possibile per affermare un principio di pensiero e di azione responsabile, che speriamo e crediamo non si fermi all’atto scrittorio in sé, ma possa continuare ad esprimere il proprio pieno effetto in un rinnovato slancio d’azione culturale.
 
Sandro Giovannini
 
(Prima lettera generalizzata - giugno 2010)

mercoledì 10 novembre 2010

Galženica Gallery (Velika Gorica/Zagreb)

 

*photo ...Malevic ... russo, Malevich , si svolge | http://www.musil.it/eventi/Kandinsky/K-altri.htm


Da oggi 10 novembre fino al 10 dicembre 2010 Galženica Gallery (Velika Gorica/Zagreb) ospiterà la mostra “The More I Look, The More I See“. Presenti gli artisti: Giuseppe di Bella, Vincent W.J. van Gerven Oei & Jonas Staal, Les Liens Invisibles, David Smithson, Tea Tupajić.
L’esibizione chiude il ciclo dedicato al patrimonio storico-culturale che abbiamo ereditato dall’avanguardia del XX secolo: i lavori di questi artisti sono accimunati dal saper riferirsi alla realtà politica attuale. Giuseppe Di Bella usa le imagini della progione di Abu Ghraib per creare una continuità fra guerra perpetrata in Medioriente e la tradizione della conquista coloniale. David Smithson racconta di riguggiati, nomadi e povertà...
continua
ARTSBLOG

lunedì 25 ottobre 2010

Città di Salemi: Staglianò versus Mogavero per La Madonna del Terzo Reich

«La Madonna del Terzo Reich» esposta a Salemi
Staglianò versus Mogavero
Il vescovo di Noto offre una lettura contrapposta
a quella del vescovo di Mazara Mogavero
sulla controversa opera dell’artista Giuseppe Veneziano
«Il perdono di Dio - dice Sgarbi - è così grande
che può includere anche il perdono di Hitler.
Secondo il vescovo di Noto, l’interpretazione
dell’opera di Veneziano come una «Madonna
del perdono» è pertinente»

venerdì 7 maggio 2010

Il Museo della Mafia a Salemi

DARIO FO.jpgOggi venerdì 7 maggio a Roma nella sede della
Stampa Estera la Conferenza Stampa
Il Presidente della Repubblica
inaugura in Sicilia
il primo Museo della Mafia
L’iniziativa nell’ambito delle celebrazioni
per il 150° dell’Unità d’Italia

 
ROMA – Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano martedì 11 maggio prossimo sarà in visita ufficiale a Salemi, in provincia di Trapani, la città amministrata da Vittorio Sgarbi. 
Il Capo dello Stato nel corso della sua visita nella cittadina siciliana parteciperà all’inaugurazione del primo Museo della Mafia
 
Oggi venerdì 7 maggio a Roma, alle ore 11,00, nella sede dell’associazione della Stampa Estera, in via dell’Umiltà 83/C, si terrà la Conferenza Stampa di presentazione alla presenza di Vittorio Sgarbi, sindaco della Città di Salemi e Nicolas Ballario, Direttore artistico del Museo della Mafia.
 
Nel corso della Conferenza Stampa saranno presentati, tra le altre cose, il Museo del Risorgimento, la mostra «Paesaggi d’Italia» del Fai (Fondo Ambiente Italiano), una mostra fotografica su Leonardo Sciascia, l’esposizione dell’opera d’arte «Stracci d’Italia» di Michelangelo Pistoletto e numerose altre iniziative ideate da Vittorio Sgarbi.
 

martedì 4 maggio 2010

Promotori della Libertà Messaggio del Premier Silvio Berlusconi

header.gifMessaggio del presidente Silvio Berlusconi per tutti i Promotori della Libertà.

Roma, 30 aprile 2010

Care amiche e cari amici promotori della libertà, temo che la grande enfasi data dalle televisioni e soprattutto dai giornali alle chiacchiere della politica politicante abbia potuto distrarre la vostra attenzione da tutto ciò di importante che sta realizzando il nostro governo.
In altre parole chiare: è il partito che si sta occupando e si deve occupare del dibattito al proprio interno, non certo il presidente del consiglio, che continua a lavorare sulle cose concrete, pur essendo sempre disposto ad ascoltare tutti.
Proprio in queste ore abbiamo avuto una conferma, che i giornali hanno sottovalutato, della fiducia che i mercati internazionali ripongono nel nostro Paese e nel suo governo. I nostri titoli di stato hanno riscosso l'approvazione degli investitori non solo italiani ma anche stranieri
nell'asta di ieri mattina.
La richiesta è stata addirittura più alta rispetto ai titoli che offrivamo: una richiesta di 12 miliardi e mezzo di euro contro i 7, 5 miliardi che abbiamo offerto.
Credo che sia davvero un segno di assoluta tranquillità.
Quanto alla politica che stiamo praticando, siamo rimasti fedeli al principio che occorre aiutare il vicino quando la casa brucia e certo nel caso che si profila adesso con la Grecia, non solo per la comune appartenenza
all'unione europea ma anche e soprattutto per evitare che l'incendio possa propagarsi alle case circostanti. Proprio in queste ore, in continuo contatto con il ministro del tesoro Tremonti stiamo mettendo a punto il decreto legge con il quale l'Italia darà probabilmente cinque miliardi e mezzo di euro alla Grecia per difendere la nostra comune moneta dalla speculazione.
Questo significa difendere anche e soprattutto i nostri risparmiatori, le nostre famiglie, tutti i cittadini. E io devo dire che, nella nostra azione di governo, sono proprio i cittadini ad essere al centro dei nostri pensieri. A loro abbiamo sottoposto l'approvazione di un programma che è per noi un vero e proprio patto con gli elettori e la nuova moralità che abbiamo voluto introdurre nella politica consiste proprio in questo: nel considerare programma un contratto stipulato con i cittadini e nel realizzare tutto ciò che è stato promesso.
Continuiamo la difesa dei singoli individui che, per la crisi economica, perdono il posto di lavoro; e abbiamo ampliato la cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga. In questo modo mettiamo in pratica il principio per cui nessuno deve essere lasciato solo in uno Stato veramente civile.
Stiamo lavorando anche con il ministro della salute all'obiettivo di portare tutte le regioni allo stesso livello di qualità e di servizi nel campo della sanità. Stiamo promuovendo una sana competizione tra le regioni stesse, perchè ad ogni cittadino sia data una risposta appropriata. Stiamo davvero lavorando in tante direzioni. Ho ricordato già la nostra intenzione di combattere in maniera assolutamente efficace il cancro, una malattia che interessa purtroppo ogni anno migliaia di italiani.
Questa sinistra catastrofista ci ha accusato di eccedere nell’ottimismo: adesso invece tutti riconoscono che sono state proprio queste iniezioni di fiducia a ridare slancio al petrolio della nostra economia, quei 5-6 milioni di piccoli e medi imprenditori, che sono commercianti, negozianti, artigiani che ogni giorno, silenziosamente, con i loro familiari e collaboratori faticano e lavorano per uscire dalla crisi. Per quanto riguarda poi il futuro ci sono, come sapete bene, le grandi riforme che tutti ci chiedono per modernizzare il Paese. Ecco perché con il governo abbiamo davanti tre anni di lavoro, ad esempio per semplificare e tagliare le
migliaia di leggi del fisco italiano e varare finalmente un unico codice che
permetta di ridurre ancora il peso delle tasse sui cittadini, non appena si consolideranno i segnali di questa ripresa economica;
Insomma, abbiamo davanti tre anni per le riforme. Tra le più importanti quella della giustizia dalle fondamenta, partendo dai nove milioni di cause civili e penali ancora pendenti e cercando di garantire ai cittadini processi più giusti in tempi certi.
Stiamo intervenendo infine per impedire che un normale cittadino venga intercettato senza motivo per poi ritrovare la propria privacy infranta e resa di pubblico dominio sulle prime pagine dei giornali.
Stiamo intervenendo per dare attuazione al federalismo fiscale che permetterà ai cittadini di controllare più da vicino la spesa pubblica e che dovrebbe anche portare ad un contrasto più efficace nei confronti dell’evasione.
Il governo continua inoltre a lavorare come mai nessun governo in precedenza per garantire la sicurezza dei cittadini e combattere le organizzazioni criminali. Tra l’altro come sapete, abbiamo catturato il numero uno dell’ndrangheta, che si aggiunge ai quasi 5.000 arresti
eccellenti compiuti in questi due anni, con oltre 500 operazioni di polizia.
E’ la conferma del successo continuativo nell'azione delle forze dell'ordine secondo le direttive del nostro governo.
Pertanto, io credo che non ci debbano essere dubbi sulla stabilità del nostro
governo per i prossimi 3 anni. Procederemo sulla strada delle riforme, senza subire rallentamenti causati da controproducenti discussioni di palazzo e andremo avanti anche con il vostro sostegno sul quale molto contiamo.
Il nostro lavoro deve essere sostenuto dal vostro entusiasmo e dalla vostra passione. Tutti insieme cercheremo, impegnandoci fino in fondo, di ammodernare il nostro Paese e di renderlo veramente giusto. Un Paese in cui nessuno resti fuori dal benessere. Un Paese moderno, che si sviluppi dentro una piena democrazia e una piena libertà.

SILVIO BERLUSCONI

www.promotoridellalibertà.it

 


Messenger Radio. La radio che si fa cliccare!

martedì 16 marzo 2010

Intervista a Alessandro Pucci da La Mosca Bianca

 

 

da La Mosca Bianca 10/03/2010

Di

STEFANO PANTINI


UNITI FINALMENTE SI PUO’!

Intervista ad Alessandro Pucci di Area Destra

 

 

Perché ha scelto di uscire dalla Destra di Storace?

 

Sarebbe più corretto dire perché siamo usciti….Il partito la Destra “di Storace” esattamente non era più la nostra casa ideale: abbiamo combattuto da Dirigenti e Militanti una battaglia interna, smascherato il progetto storace; scoperto ammanchi finanziari e di tesseramento; e come ha detto il buon francesco (non quello di Assisi), <voi non la pensate come me ed io come voi ed è meglio che ve ne andiate>: c’è ne siamo andati quando e come abbiamo voluto.

 

Quale prospettive si attende da questa nuova avventura?

 

Sono un uomo che ha sempre pensato e visto le cose dal loro lato positivo e personalmente ritengo che le avventure sono quelle che si leggevano nei libri di Salgari, Verne, Conrad e tanti altri. Area Destra è l’inizio di un cammino intentato da molti in passato ma su basi ed idee errate: è dalla base che si costruisce una casa: per fortuna non esiste nella “cosiddetta destra italiana” una leadership all’altezza che si imponga: esistono uomini di destra, cattolici, futuristi, uomini liberi, diciamo anche “fascisti” nel puro termine della definizione che possono guidare la nascita di un futuro grande Partito Nazional Popolare, dove comunque sappiano convivere le diverse anime della nostra variegata galassia. Non sarà un cammino facile ma le emergenze ed il vuoto che ci circonda impongono scelte che guardino no ai singoli personalismi ma al bene comune.

 

Al momento non avete divulgato un programma politico,

ma un’idea di fondo c’è:

la può accennare?

 

Rispondo con quanto giorni fa abbiamo pubblicato nella pagina “Programma Politico” della ns. web, www.areadestra.it: Programma Politico, No Grazie! In verità a giorni verrà pubblicato e distribuito il ns. programma politico, un gran lavoro di Massimiliano Mazzanti (colgo l’occasione per congratularmi con Lui), che ha coordinato e sintetizzato le proposte e gli scritti di tanti militanti e dirigenti. Il nostro obiettivo principale ora è l’unità dell’area, e solo dopo il confronto della consulta del popolo di destra sarà possibile definire un chiaro programma, che sarà l’ossatura del nuovo e grande partito di destra che intendiamo far nascere. Non vogliamo proporci ai movimenti ed ai partiti aderenti alla consulta come coloro che IMPONGONO il loro punto di vista. Se siamo genuinamente di destra, se abbiamo lo stesso “DNA”, il programma, definito in accordo, sarà sicuramente la rocca, il maniero, la bandiera attorno alla quale daremo le nostre battaglie. Per ora possiamo comunque affermare alcuni punti: siamo contrari al “sistema”, quando questo comporta corruzione, sprechi, clientelismo, distruzione di valori, DEGENERAZIONE ETICA, MORALE, MATERIALE, non solo con la distruzione delle bellezze artistiche e naturali della Nazione, con la perdita in economia, in risorse, in cultura, con la fuga di cervelli e di giovani, con la realizzazione di diffuse ingiustizie che minano alla base l’esistenza quotidiana dell’individuo. Vita, libertà, famiglia, democrazia, lavoro,riforme vere dello stato, immigrazione controllata, espulsioni vere degli illegali e criminali,ma anche no alla mafia, alla droga, all’illegalità, alla burocrazia,  no alla corruzione, al clientelismo, ai campi rom,agli sprechi. Vi pare poco? Aggiungiamo che vogliamo preservare la TRADIZIONE quale baluardo contro un mondo moderno che in nome di un forsennato liberismo ha “santificato” gli eccessi e gli sprechi, ha “glorificato” gli egoismi personali sacrificando l’uomo e la sua dignità al “mercato” e alle sue leggi opportunistiche. Ci opponiamo alla “manipolazione” dei cervelli, ribadiamo che LA CULTURA personale e sociale è la prima garanzia di LIBERTA’, ci opponiamo al degrado (distruzione) dell’ARTE quale espressione culturale europea, rivendichiamo IL PRIMATO italiano nell’arte, nelle bellezze ambientali e nell’architettura. Ci riteniamo eredi di una civiltà e di una cultura millenaria, di tradizioni secolari, riteniamo di essere un popolo capace di soluzioni innovative, fantasioso, laborioso. Ma ancora, vogliamo uno stile di vita ribelle verso le imposizioni ingiuste, UN UOMO NUOVO, consapevole, onesto, capace di operare le scelte migliori in piena autonomia decisionale, nell’ottica del bene della collettività e della Nazione.

 

Il coordinamento Nazionale da chi sarà composto?

 

Attualmente come da Statuto (disposizioni transitorie – art.33) è composto inizialmente dai Soci Fondatori di Area Destra (esattamente 23) che hanno il compito di organizzare il Movimento applicando il Vigente Statuto e condurre l’azione politica dello stesso fino al primo Congresso Nazionale. In sintesi, potrà essere ampliato nella sua composizione e come sta accadendo nomina i coordinamenti provvisori, regionali, provinciali e comunali secondo le esigenze locali e qualsiasi altro organo provvisorio con il fine di costruire il Movimento e traghettarlo al Congresso. Nel CN esistono un Portavoce Nazionale ed un Responsabile Legale che agendo di concerto e su mandato degli altri membri, hanno la facoltà (già applicata), di “delegare” altri del medesimo, in queste funzioni. All’interno del Coordinamento Nazionale si e’ costituito un “Esecutivo Nazionale” composto dal Portavoce, dal Rappresentante Legale e da altri 7 Membri, al fine di rendere agibile il funzionamento del movimento. Questo Organo terminerà con il Primo Congresso Nazionale.

 

Lo statuto del movimento mi sembra complesso, ma con la consulta verrà cambiato ed ampliato con le proposte dei partecipanti?

 

La Consulta istituita per l’Unità dell’Area avrà come obiettivo proprio la focalizzazione del Programma Comune, di uno Statuto unitario importante per la guida del Partito. Vedete, è vero che il ns. Statuto è complesso, ma è senza alcun dubbio il migliore (almeno per adesso) di quelli esistenti: è una idea di partenza notevole che mettiamo a disposizione di tutta la Consulta. Basta leggerlo con attenzione: è molto più rivoluzionario degli esistenti. Svuota il Segretario Generale dei poteri attuali (la finiamo con capi partito proprietari dello stesso, del simbolo e del destino dei loro militanti e dirigenti); riassegna ai dirigenti di base la possibilità di costruire mattone per mattone i quadri intermedi, per arrivare ad un vertice che rappresenta la base e da a tutti meritocraticamente la possibilità di fare politica con serie e reali prospettive. Comunque Area Destra è un Movimento propedeutico all’Unità dell’Area: ci auguriamo in fondo di non vedere il ns. Congresso ma un unico vero Congresso Unitario dove tutti insieme con gli altri movimenti, dovremmo spero quanto prima arrivare a costituire il futuro Partito.

 

Chi sarà alla fine a partecipare alla consulta?

 

La Consulta, per le sue finalità, è aperta alla partecipazione anche di non iscritti al Movimento, appartenenti a partiti, movimenti, associazioni d’area ed singoli individui, che si riconoscono nelle finalità del progetto costituente di Area Destra. Attualmente hanno aderito Forza Nuova, il Movimento Nazional Popolare ed altri: la Fiamma Tricolore è anche rappresentata.

 

Cosa può riportare i giovani a partecipare alla politica?

 

Questa domanda la faccio continuamente a me stesso e ritengo che buoni esempi, meritocrazia, sani ideali e soprattutto un credo siano le risposte. La nostra vita quotidiana è fare politica. Per me che iniziai a 13 anni nel Msi da giovane dirigente del Fronte della Gioventù , sarebbe impensabile che un giovane non ami la politica e soprattutto fare politica: oggi sicuramente è diverso ma è inimmaginabile che un giovane non partecipi in qualsiasi forma alla vita politica del proprio paese.

 

Non le sembra che con quello che è successo alla presentazione delle liste per le regionali sia un serio problema alla credibilità della politica, per i giovani e per chi oramai è disilluso nella politica?

 

Lo è certamente ma proprio per questo non bisogna lasciare il campo ai venduti, arroganti e cialtroni che purtroppo anche in buona fede si è fatto eleggere nel passato. Bisogna ritornare alle scuole di Partito; moralizzare la vita politica ed amministrativa del nostro paese con l’introduzione di scelte meritocratiche e punitive per chi ha sbagliato ed è colluso: c’è un gran futuro per le nuove generazioni: più del 50% degli attuali “politici eletti” sono da mandare a casa.

 

La forza che caratterizza questa nuova avventura?

 

Ripeto non è un’avventura. La nostra forza è il nostro credo e la convinzione che tutto è possibile unito da un forte e solido spirito quotidiano di vero cameratismo e soprattutto la nostra fede e la fede smuove le montagne……..

 

Come difendersi dal pericolo del già sentito e del già fatto?

 

Non ho sentito la domanda………..

 

La politica può essere, oggi, innovativa?

 

La politica è sempre innovativa, vive e si nutre dal quotidiano e quindi è sempre in evoluzione. Rispetto del proprio passato con una visione del futuro tenendo conto delle esigenze attuali e molto realismo: perché la vita è una continua evoluzione e bisogna stare al passo con i tempi.

 

Per chiudere una frase che identifichi la nuova entità politica?

 

Difficile o troppo facile e personale direi: UNITI FINALMENTE SI PUO’ !!!

 

GRAZIE ALESSANDRO

 

 


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lunedì 4 gennaio 2010

Vittorio Sgarbi e Villa Romana del Casale

 SGARBI 2010.jpg

REPUBBLICA ITALIANA

Regione Siciliana

Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali

e della Pubblica Istruzione

Dipartimento Beni Culturali, Ambientali ed E.P

ALTO COMMISSARIO VILLA DEL CASALE


 

Palermo, lunedì 4 gennaio 2010


Comunicato Stampa


Villa Romana del Casale a Piazza Armerina

Sgarbi: «Io contrario alla chiusura totale

del sito, ma i lavori di copertura

richiedono la logica assenza dei turisti»


PALERMO – Vittorio Sgarbi, Alto Commissario per i restauri della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, in relazione alla notizia della presentazione di un esposto sui lavori di restauro alla Procura della Repubblica di Enna da parte di un delegato della Confesercenti, spiega quanto segue:


«Dopo l’ultima l’ultima Conferenza dei Servizi sulla gestione della Villa del Casale a Piazza Armerina, la necessità di consegnare i lavori - fin qui alacremente condotti per ciò che riguarda i restauri dei mosaici, e più difficoltosi per la rimozione delle obsolete coperture e la collocazione delle nuove, già peraltro preparate in uno stabilimento fuori dall’area del sito - ha indotto il rigoroso direttore dei lavori Guido Meli a chiedere la chiusura della Villa a tempo indeterminato per poter consentire il movimento di macchina di una gru, non praticabile e non conciliabile con la presenza di visitatori.


Come tutti sanno, nonostante le diverse posizioni del sopradetto Meli e del rigoroso Rup Rosa Oliva, io sono sempre stato contrario alla chiusura totale del sito, anche nelle stagioni invernali, proprio per il pieno rispetto dell’economia generata dalla Villa e dell’attività lavorativa diretta degli esercenti nell’area del sito archeologico.


Ma proprio la necessità di accelerare la conclusione dei lavori, nonostante le risorse liberate, oltre i limiti indicati dal Por, e ravvisando la causa del rallentamento nella presenza dei turisti che limita l’attività della gru, gli attori principali e l’allora assessore ai Beni Culturali Leanza Leanza, in quella riunione sostennero la necessità della chiusura totale della Villa nei mesi invernali, da novembre a marzo, con eventuale riapertura nella festività pasquali.


Fui proprio io a proporre l’apertura della villa nei fine settimana e anche in orario serale e notturno, oltre una visita guidata al cantiere per gruppi ristretti limitando la chiusura alle giornate effettivamente lavorative.

La proposta, come l’uovo di Colombo, fu subito accolta anche dai rigorosi fautori della chiusura totale, e io suggerii all’assessore Leanza di indicare la lungimiranza della proposta, alla quale egli aggiunse l’ipotesi di una sorta di cassa integrazione per i lavoratori costretti all’inerzia nei giorni di chiusura.


Credevo di avere ottenuto un soddisfacente risultato proprio scongiurando la apparentemente inevitabile chiusura della Villa; invece all’indomani della comunicazione - apparsa sui giornali - di questa soluzione originale e innovativa, ottenni una violenta e rancorosa telefonata di tale Domenico Bonifacio, indispettito per la decisione e deciso a rivolgersi, come ha fatto, alla magistratura e magari anche a «Striscia la Notizia».

Non volli ascoltare ulteriormente le sue minacce e imprecazioni e interruppi la comunicazione.


Vedo ora che la magistratura invece che agire con autonoma indagine si muove sollecitata dal suo esposto, accogliendo il quale si rallenterebbero certamente i lavori, impedendo il definitivo allestimento delle tante coperture che richiedono la logica assenza dei turisti per poter essere condotti a termine.


Questa è la situazione e non si capisce quale soluzione possa mantenere gli attuali benefici del lavoro e rispettare le scadenze di consegna dei cantieri di restauro e allestimento»


l’Addetto Stampa

(Nino Ippolito)

www.cittadisalemi.it

video http://www.youtube.com/watch?v=WF37ePwUcQA

 

mercoledì 18 novembre 2009

PDL Ferrara? Tabula Rasa...e Svolta Futurista!

SEGNALI_DI_FUMO.jpgda Estense Com

...A Ferrara le cosiddette destre sono riuscite anche a perdere con l’ultimo centro sinistra ectoplasmatico della città! E se questa è la classe politica, trasversale, nessun mistero per un Villaggio pseudo d’Arte felice di andare avanti con i Buskers, festival giornalistici ad uso e abuso della casta giornalistica, con i vari Tagliani, Maisto… Dragotto, Balboni!
Per l’area delle destre PDL, poi, è scoccata l’ora della sindrome cinese tipo il celebre film. Son quasi tutti dei burattini e alcuni burattinai ormai da Collodi! Persino Rendine prima spara finalmente contro i Ras storici Balboni e Dragotto, poi, mette il veto sulla risposta furba ma – rivoluzione per rivoluzione- giusta di Balboni. Ovvero sul Largo ai Giovani! Ormai si spennano tra di loro, ma la base è stufa di rosticcerie…. Una bella fiamma metaforica futurista, una bella tabula rasa. Balboni si butti nel Tevere, Dragotto nel Reno, gli altri nel Po. E davvero largo ai giovani (e magari anche nel centro sinistra….). Dana, Garcina, Rosa, lo stesso Cimarelli modello Università…però, lo stesso Folda e altri… almeno ragazzi che conoscono il calendario, l’anno 2009. Il resto è archeologia politica!

Continua http://www.estense.com/tabula-rasa-per-il-pdl-a-ferrara-0368.html

video

http://www.youtube.com/view_play_list?p=196E69CEB0BA8056 Futurismo 100 Live Ferrara

 

mercoledì 11 novembre 2009

C'era una volta Lenin...

MAJAKOWSKIJ.jpgDA L'ALTRO

"Non sapersi orientare in una città non significa molto. Ci vuole invece una certa pratica per smarrirsi in essa come ci si smarrisce in una foresta". Così Walter Benjamin in uno dei suoi libri più celebri, Infanzia berlinese, scritto nel 1932, quando il grande scrittore era tornato a vivere nella città dov'era nato e cresciuto.

Si era alla vigilia dell'avvento del nazismo, e le paure del piccolo ebreo che, nella Germania guglielmina di fine ottocento, si aggira inquieto e malinconico nella sua prima esplorazione esistenziale ci appaiono, a tutt'oggi, singolarmente presaghe del futuro tragico che attendeva la capitale tedesca. ..

CONTINUA http://altronline.it/node/1257

(Rina Gagliardi)

video http://www.youtube.com/watch?v=fHNIM0nhs5o

sabato 13 giugno 2009

LA CASTA FERRARA EBOOK CENSURED!

 PALAZZO SPECCHI 2.jpgE-BOOK LA CASTA FERRARA DI ROBY GUERRA

*recensione censurata da tutta la stampa ferrarese!!!!

Nuovo E-Book per Futurist editions on line, l'editing neofuturista a cura di Roberto Guerra, Alessio Brugnoli, Graziano Cecchini, Lamberto Donegà e Maurizio Ganzaroli. (su My Space vetrina e e-book su my blog). Ora i futuristi contemporanei (alcuni di Ferrara) lanciano on line un e-book proprio di uno dei curatori- il futurista ferrarese Roby Guerra, già curatore (con Ferrara Video&Arte) del recente centenario futurista ferrarese evidenziato anche a Rai Due per lo speciale Il Futuro del Futurismo. La Casta Ferrara, il titolo già programmatico, raccolta di scritti di Guerra già editi dagli anni novanta al duemilanove su riviste cartacee (Nuovo Corriere Padano) o on line (le webzine futuriste) o quotidiani ferraresi (lettere e interventi). Un saggio futurpolitico eretico, provocatorio e anche inquietante, molto discutibile ma non rimuovibile per il taglio postmoderno raro a Ferrara, ideologicamente schierato, ma criticamente(supportato anche da immagini attinenti ai singoli capitoli). Roby Guerra ha giù pubblicato diversi libri (alcuni come questo on line) sul futurismo, eccetera, editi dalle case editrici ferraresi Este Editions, Liberty House e Schifanoia, dalla mantovana Nomade Psichico. E' membro  di FTM Azione Futurista di Graziano Cecchini.
e-book direttamente scaricabile:

M.Ganzaroli

http://futurismo2009.myblog.it/archive/2009/03/08/la-casta-ferrara-roby-guerra.html
 

giovedì 7 maggio 2009

FERRARA COME SALEMI! INTERVISTA A GRAZIANO CECCHINI

 ROSSOTREVI.jpgINTERVISTA a Graziano Cecchini, il futurista Rosso Trevi su FerraraGRAZIANO CECCHINI.jpg

Rosso Trevi... Perchè Ferrara?

Ferrara! Noi futuristi scendiamo in campo per la nuova liberazione. Liberemo Ferrara da Sateriale e i neodemocristiani di Franceschini e Tagliani. Sono informato, son già venuto a Ferrara per il centenario, ospite di Roberto Guerra e i futuristi ferraresi: lo sanno tutti, siamo finiti anche sulla Televisione nazionale, tranne che a Ferrara, che ha vergognosamente censurato (stampa compresa) l'evento... a costo zero per il Comune che ha pure dato il patrocinio.Roba da analfabeti informatici e culturali e da Soviet! Tagliani e Maisto hanno dichiarato che punteranno sugli eventi anche ferraresi di rilievo nazionale per la città. Sono dei bugiardi, appunto, l'abbiamo già fatto noi futuristi per Ferrara, ma non lo sanno, neppure guardano la televisione, non hanno un sito web decente: noi abbiamo decine di blog, di contatti nazionali e internazionali eccetera. Sono informato: i futuristi a Ferrara sono incredibilmente censurati, sebbene il loro promotore storico, l'amico Roby Guerra sia persino dichiaratamente un radicale libertario, come tutti noi futuristi, comunque, anarchici scienziati dell'era elettronica e di Internet. La censura persistente verso il futurismo non poteva non farmi agire anche politicamente qua a Ferrara!


Graziano Cecchini, Ferrara come Salemi?

Perchè no? Salemi è un laboratorio unico in Italia: è pensiero + azione: arte, futuro, antimafia, sviluppo, turismo vanno di pari passo. Ci conoscono oggi in tutto il mondo. Ferrara ha persino, ovvio, un punto di partenza ben diverso, grandi risorse storico culturali e - mi risulta- molta avanguardia ferrarese, non solo futurista, d'ottimo livello. La valorizzeremo; se vinceremo noi ce ne freghiamo di destra e sinistra, nei fatti. Valorizzeremo senza preconcetti provinciali ideologici assurdi nel duemilanove!. Anzi faremo una squadra operativa culturale chiamando anche artisti e intellettuali di varie estrazioni come a Salemi!


A parte il voto, difficile per le note contraddizioni dell'opposizione a Ferrara (ma chissà, ora i sondaggi sono sorprendenti), quale l'ostacolo maggiore per il rilancio di Ferrara città d'arte?

Una premessa è fondamentale, mai più milioni di euro buttati per la mummia Ronconi o il filo castrista Abbado. In principio i bisogni della gente e dei ferraresi umiliata dalla piccola ridicola Versailles di Sateriale e compagni di brioches...Ma come abbiamo proprio già dimostrato a Ferrara, e come dimostro io dalla Fontana Rossa in poi, si possono bucare i media con risorse minime! Oltre a valorizzzare l'arte di Ferrara, moderna o meno, ovvio, alcuni grandi eventi storici per Ferrara, i Buskers e Ferrara sotto le Stelle , noi siamo aperti e informati, diventeranno biennali come ogni grande evento degno di questo nome! Ridurrò enormemennte il parco addetti alla cultura, inutili, spesso, bastano ormai dei Notebook, a parte una squadra ridotta e meritocratica! Faremo ogni anno due soli grandi eventi: una grande mostra al Palazzo dei Diamanti, ma d'estate come tutte le vere città d'arte (voi la fate in... inverno!) e un Festival della Letteratura contemporanea: rilancerò l'Immaginario contemporaneo del vostro Roberto Pazzi, amico anche del mio amico Sgarbi...

Il resto, in futuro, una... bomba artistica alla volta. Certamente anche a Ferrara noi futuristi lanceremo il Futurismo dei diriti umani per il Tibet e la Birmania libera eccetera che ho lanciato lo scorso anno in tutto il mondo e a Salemi.!  Lo adatteremo a Ferrara: la libereremo dagli ultimi cattocomunisti, per la libera informazione (anche per quelli di sinistra), per ridare colore a una città depressa da tutte le parti. Insomma un nuovo rinascimento futurista! E Internet gratis per tutti!

LA DESTRA FERRARA

 

www.ladestraferrara.org

http://www.youtube.com/watch?v=d5VAkYdXUpU Filmato Free Tibet  Rosso Trevi

 

GRAZIANO CECCHINI FONTANA ROSSA.jpg