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domenica 12 settembre 2010

Venezia La Lega celebra il Festival della Padania e del Federalismo in diretta...

da IL MATTINO

FESTA PADANA A VENEZIA / DIRETTA
Bossi lancia il federalismo
"C'è l'accordo: Irpef alle regioni"

Bossi annuncia: "C'è l'accordo con Tremonti per il federalismo: l'Irpef andrà alle Regioni". E lancia la nuova battaglia: "Adesso i ministeri al nord" . E Maroni si sbilancia nella lotta alla criminalità: "Entro la legislatura sconfiggeremo la mafia".

Ma al popolo padano si contrappone quello delle bandiere tricolori.
La manifestazione in diretta con aggiornamenti minuto per minuto


13.30 Adesso il popolo leghista va a mangiare: in Riva degli Schiavoni ci sono tre posti ristoro e un centinaio di gazebo che ospitano le associazioni padane. E la porchetta si taglia dalle 10 di stamattina...


13.22
In Riva degli Schiavoni anche tante bandiere "muccate": sono quelle degli agircoltori in lotta per le "quote latte". A loro si è rivolto Bossi che ha dedicato al problema diversi minuti del suo intervento.


13.20
E dopo cinque minuti di Verdi tocca ai "Rondò veneziano". Scelta musicale discutibile seppure localista.

13.15
Mano sul petto, parte il "Va pensiero". In prima fila: Rosi Mauro, Renzo Bossi, Umberto Bossi, Roberto Calderoli, Luca Zaia e Giampaolo Gobbo.


13.14
Intanto Zaia saluta gli amici dal palco

13.12
E' Calderoli a consegnare l'ampolla con l'acqua raccolta sul Monviso. Bossi ne versa un po' sulla testa del figlio Renzo, su Zaia e su Calderoli.


13.11
Accanto a Bossi ora c'è il figlio Renzo, che lo aiuta a scendere le scale del palco. Dietro di lui Rosi Mauro

13.10
Parte un assolo di chitarre elettriche quando Bossi finisce di parlare. Anche la Lega è rock.


13.09
Bossi conclude il suo intervento e lancia la cerimonia dell'ampolla: "Le acque dei monti si ricongiungeranno con quelle della laguna. Questa è la Padania".


13.07
E' il momento della rievocazione storica. Dopo Lepanto Bossi racconta anche Pontida.

13.06
Bossi: "Quando il lìon alza la coa, tutti gli altri sbassa la sua"


13.05
Rimprovero ironico di Bossi alla Liguria: "A Lepanto siete scappati. C'erano i lombardi e i veneti a combattere contro i turchi. I liguri invece sono rimasti a guardare da lontano".


13.04
Bossi lancia i cori: "Padania libera". E rimprovera Giorgetti: "Non ti vedo convinto".

13.01 Bossi: "Festeggeremo il federalismo nelle piazze. E arriveranno anche quelli che fino all'altro giorno erano contrari. Non fateci caso: è normale quando si vince. Bisogna essere generosi. Anche perchè passato il federalismo c'è subito un'altra battaglia da fare: portare qui un po' di ministeri".


13.00 Bossi: "Venezia è una città che ci accoglie sempre, che ci saluta e ci sorride. Anche la signora Lucia non è più così dura come in passato".


12.59
Bossi: "Per la prima volta ho capito che il tempo passa anche per me. Ero in montagna e mi mancava il fiato. Per fortuna c'era mio figlio che mi ha dato una mano. Ma io andrò lì sempre, fino alla fine".


12.58
Bossi: "Caro Fini, i padani esistono e sono una volontà di fede"

12.57
Tutto lo stato maggiore leghista è sul palco attorno al leader.


12.56
Bossi: "L'Europa è in crisi perchè subisce la crisi degli stati-nazione. L'Europa dovrà ricostruirsi sui popoli".


12.55
Il leader leghista continua a parlare di premiata ditta leghista "Calderoli-Bossi": che sia l'incoronazione di un successore?


12.54
Bossi: "Nei prossimi giorni avrete tutte le novità. La premiata ditta Calderoli-Bossi ce l'ha fatta".

12.51
Bossi: "Tutta l'estate abbiamo seguito Tremonti per avere l'accordo: alle Regioni andrà l'Irpef".


12.48
Bossi sul palco di Venezia, camicia verde per il ministro delle riforme: "Questo governo ha sostenuto con forze le riforme costituzionali. Il federalismo è pronto e passerà: la và a giorni, la và a ore. Preparatevi: tocca a voi!"


12.47
Bossi: "Ho chiesto a Tremonti e Berlusconi di trattare in Europa per ottenere quello che si può sulle quote latte. Agricoltori non vi abbandoneremo!"


12.46
Bossi in grande forma liquida Fini con un battuta: "Ognuno si suicida come vuole".

12.45
Arriva sul podio Umberto Bossi in un mare di bandiere: "Grazie, fratelli padani".


12.44
Calderoli: "Bossi vi parlerà del decentramento, dei tanti ministeri che sono a Roma e nessuno sul territorio. E' sacrosanto che i dicasteri siano nel territorio. Questo è l'ultimo muro che deve cadere. La proposta di legge che assegnerà i vari ministeri alle città del Nord deve essere popolare: raccoglieremo milioni di firme. Cara Roma, è finita la pacchia!"


12.43
Calderoli: "Ci si è resi conto di quello che è stato Luca Zaia come ministro dell'Agricoltura quando è arrivato Galan. Vedo tanti cartelli: 'Galan, 
 
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venerdì 13 febbraio 2009

FUTURISMO? 5 FEBBRAIO!

 

MARINETTI.jpgFu a Bologna la prima del Manifesto del Futurismo, pubblicato sulla Gazzetta dell’Emilia il 5 febbraio 1909…

 




di Maria Cristina Nascosi


Il 5 febbraio del 1909, sulle pagine del quotidiano bolognese la Gazzetta dell’Emilia, venne pubblicato per la prima volta il Manifesto del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti.

Il testo, che avrebbe mutato per sempre l’Arte del ’900, fu poi rilanciato su Le Figaro il 20 febbraio dello stesso anno e da quel momento tutte le avanguardie artistiche europee dovettero raffrontarsi con il mito della velocità, dello schiaffo, del pugno, del progresso, dunque, insieme con il disprezzo per la tradizione e l’accademismo.

Da questa scotomizzazione prende spunto la mostra 5 febbraio 1909 - Bologna avanguardia futurista, curata da Beatrice Buscaroli, direttore artistico della Fondazione Carisbo, vòlta a rievocare una serie di fatti poco noti sul Futurismo di Bologna, città definita da Marinetti la più “passatista d’Italia” ma anche una delle più pronte ad accogliere e dar spazio alla sua voce.

Appena inaugurata, a Casa Saraceni, in via Farini, 15, durerà fino al 20 aprile prossimo.





E’ divisa in varie sezioni: una prima che verte sulla presentazione della fatidica pagina della Gazzetta dell’Emilia la quale offre l’occasione per una ricostruzione virtuale della Bologna del primo Novecento, col fine di indagare il milieu culturale in cui è germogliato, prima che altrove, il seme del Futurismo.
Una seconda sezione ripercorre i principali avvenimenti futuristi accaduti in città: dalla celebre esposizione di un sol giorno organizzata nei sotterranei dell’Hotel Baglioni nel 1914 (a cui parteciparono Morandi, Licini, Bacchelli, Vespignani e Pozzati), alla mostra di pittura futurista del 1922 al teatro Modernissimo (ripetuta poi due anni più tardi), alla Grande mostra di pittura della Casa del Fascio il 21 gennaio 1927.
Particolare attenzione viene riservata ad alcuni episodi tipicamente cittadini come la nascita di alcune riviste quali “La Ghebia” o “L’Ardire” o l’attività del “Gruppo Futurista G. Marconi” durante gli anni ’40, capitanato dalla poetessa Maria Goretti e dal pittore Angelo Caviglioni a cui la Fondazione già ha dedicato un’ampia retrospettiva lo scorso anno.
Capitolo a parte merita ancora la figura di Guglielmo Sansoni, in arte
Tato
, personaggio ed artista geniale: il suo finto funerale, con successivo arresto, il progetto di una casa d’arte futurista, le mostre itineranti organizzate all’interno dei vagoni di un treno, fino alla sua definitiva partenza per Roma.
Un’altra sezione, quella a carattere meramente espositivo, vede i singoli artisti bolognesi con la presentazione, per ognuno, di alcune significative opere. Essi sono: Tato, Angelo Caviglioni, Athos Casarini, Italo Cinti, Alberto Alberti, Ago, Aterol, Ferdinando Sabattini, Giovanni Korompay. Casi particolari sono quelli del grande centese Aroldo Bonzagni e Alessandro Cervellati, futuristi della prima ora che, in seguito, presero le distanze dal movimento
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http://brugnols.splinder.com

www.myspace.com/pccorp