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martedì 3 giugno 2014

Miroslava Hajek: La collezione delle opere storiche di Bruno Munari



E paradossale che un artista italiano noto pressoché in tutto il mondo, chiamato "Leonardo da Vinci del XX. Secolo" e quasi del tutto inesplorato nel suo aspetto artistico.
Munari artista e stato praticamente ignorato dalla critica ufficiale e dal mercato.
Nel ultima fase della sua vita si e reso conto del rischio che il suo lavoro artistico poteva non solo venire confuso e mescolato con la sua opera didattica, attività del designer e altri generi, cosa insopportabile per lui che come teorico per primo ha stabilito la differenziazione tra arte, artigianato e design, diversità tra lo stile e styling, ma poteva anche venire disperso e distrutto, vanificando ogni possibilità di ricostruire e mostrare la logica della sua ricerca estetica.
Molti erano gli amici di Munari, ma io ho condiviso e realizzato per trent'anni con lui un progetto, che considerava molto importante, perché  permetteva a rimediare alla mancata o sbagliata considerazione del suo lavoro.
Era quello di costruire una raccolta di opere che nel suo insieme rappresenta immagine di Munari artista, che illustra la evoluzione della sua filosofia estetica e che smentisce i pregiudizi e preconcetti nati circa la sua opera artistica.
La raccolta, strutturata in modo cronologico e composta da tutti pezzi storici più importanti. Documenta in che modo Munari nel tempo affrontava i suoi temi ricorrenti. Evidenzia la profonda coerenza e legame di continuità tra le varie opere e le diverse linee della sua ricerca estetica..
Molti erano confusi dalla straordinaria inventività dell'artista e non sono stati in grado a individuare il filo conduttore che attraversa tutto il suo percorso artistico.
Per conoscerlo dobbiamo renderci conto che Munari e non solo annoverato tra i padri dell'arte cinetica nel ambito internazionale, ma e anche il primo ideatore di arte come ambiente (concavo –convesso 1947). Ha anticipato le video installazioni, creato una poetica quasi zen della tecnologia e produceva tra i primi artisti cinema astratto.Non per ultimo e anche il fondatore del Movimento dell'arte Concreta (MAC) tuttora considerato attuale.
Questa collezione manifesta l'importanza della sua concezione estetico–filosofica la quale riesce ampliare la comprensione dell'essere e provocare mutamenti nella storia dell'arte.
Munari, non solo demoliva l'idea romantica dell'artista, e sentendosi stretta l'idea dell'arte relegata soltanto a pittura e scultura ampliava i suoi mezzi espressivi, ma dimostrando una profonda umanità sottolineava un nuovo ruolo d'artista, ponendosi nella posizione defilata di operatore visivo, quasi fosse un anonimo artista medioevale.
Forse per questa sua azione, oggi estremamente attuale, della smitizzazione ed eclissi della figura del autore, viene riconosciuto di più come grafico editoriale, designer e pedagogo, che come artista.
Ho conosciuto Munari nel 1967, quando ancora vivevo nella Cecoslovacchia ed ero una studentessa della storia dell'arte nella Università di Brno. Lui ha cominciato ad inviarmi la documentazione sul suo lavoro artistico.
Quando ero costretta a rimanere in Italia  ho fondato a Novara nel 1970 lo studio "UXA centro d'arte contemporanea" , Munari mi ha proposto di specializzarmi nella problematica del suo lavoro artistico. Cosi già nello stesso anno sono state poste le basi per questa iniziativa un po' insolita.
L'idea di raccogliere questo insieme di opere e nata da diversi ragionamenti.
Anzitutto dal fatto che Munari avendo da sempre combattuto contro certo tipo di sistema dell'arte non era interessato al mercato vigente, quindi non attuava un produzione per soddisfarlo e le sue opere più importanti erano e sono in un esemplare unico.
Quindi abbiamo pensato di conservarli insieme per controbilanciare cosi le opere prodotte in più esemplari che pero Munari non considerava cosi importanti per il suo percorso.
In secondo luogo Munari temeva la confusione tra le opere prodotte materialmente da lui e quelle realizzate dai suoi progetti anche in modo seriale.
In terzo luogo abbiamo individuato opere che illustrano le reciproche connessioni presenti nel suo lavoro e vari  passaggi, anche simultanei, del suo pensiero artistico per esempio dalla rappresentazione della luce dipinta a quella reale usata direttamente.
In ultimo Munari mi chiedeva e in questo mi ha dimostrato una grande fiducia, che non intendo tradire, di non disperdere o alienare l'insieme di opere senza la quali non si potrà mai ricostruire Munari artista.
Vorrei far capire che le opere non sono state messe assieme allo scopo di lucro e non si tratta di una collezione casuale. Rappresentano anche il mio lavoro scientifico che intendo difendere, anche se mi gratifica soltanto il ricordo della complicità che si e stabilita con artista, quando nel corso dei anni sceglievamo insieme dal gruppo delle opere quelle più idonee per dimostrare i nostri obiettivi.
Cosi l' idea della collezione e forse partita da lui, ma l'abbiamo costruita assieme nel corso di anni. Sono stata unica storica del arte che si e interessata a Munari artista. Il grosso delle sue opere è nel mio possesso dagli anni settanta, ed è curioso che nessun teorico mi ha mai domandato di visionarle, cosi a molti sfugge la logica filosofica e estetica del suo percorso artistico .
La collezione parte da un opera del1927 e testimonia il lavoro di Munari fino alla sua morte. Comprende lavori molto famosi, come per esempio "macchina inutile con guscio di zucca"del 1934 e "tavola tattile" del 1938 esposte a Palazzo Grassi.  Include quasi tutti i suoi oggetti come per esempio aritmie storiche del 1950, sensitive del1940, vetrini da proiezione, circa 100, tra quelli a luce polarizzata e quelli semplici, decine di progetti e disegni, polariscop etc. Alcune opere sono inedite e molte sono uniche, nel senso, che esiste solo quel esemplare.
La raccolta ricostruisce il mosaico completo del lavoro di Munari artista e le opere sono state da me acquistate con intenzione precisa di fare un lavoro storico - critico, conservarle e con le giuste garanzie renderle visibili. Fino ad oggi la raccolta non e mai stata esposta ne visionata nel suo insieme da nessun altro critico.
     La mia intenzione sarebbe anzitutto di farla pubblicare, vincolare dalle Belle Arti, creare un fondazione o affidarla in comodato a qualche istituzione che sto cercando. Ho garantito a Munari che la collezione non sarebbe stata mai smembrata, venduta o alienata in nessun modo. Miroslava Hajek
ico per esempio dalla rappresentazione della luce dipinta a quella reale usata direttamente.
In ultimo Munari mi chiedeva e in questo mi ha dimostrato una grande fiducia, che non intendo tradire, di non disperdere o alienare l'insieme di opere senza la quali non si potrà mai ricostruire Munari artista.
Vorrei far capire che le opere non sono state messe assieme allo scopo di lucro e non si tratta di una collezione casuale. Rappresentano anche il mio lavoro scientifico che intendo difendere, anche se mi gratifica soltanto il ricordo della complicità che si e stabilita con artista, quando nel corso dei anni sceglievamo insieme dal gruppo delle opere quelle più idonee per dimostrare i nostri obiettivi.
Cosi l' idea della collezione e forse partita da lui, ma l'abbiamo costruita assieme nel corso di anni. Sono stata unica storica del arte che si e interessata a Munari artista. Il grosso delle sue opere è nel mio possesso dagli anni settanta, ed è curioso che nessun teorico mi ha mai domandato di visionarle, cosi a molti sfugge la logica filosofica e estetica del suo percorso artistico .
La collezione parte da un opera del1927 e testimonia il lavoro di Munari fino alla sua morte. Comprende lavori molto famosi, come per esempio "macchina inutile con guscio di zucca"del 1934 e "tavola tattile" del 1938 esposte a Palazzo Grassi.  Include quasi tutti i suoi oggetti come per esempio aritmie storiche del 1950, sensitive del1940, vetrini da proiezione, circa 100, tra quelli a luce polarizzata e quelli semplici, decine di progetti e disegni, polariscop etc. Alcune opere sono inedite e molte sono uniche, nel senso, che esiste solo quel esemplare.
La raccolta ricostruisce il mosaico completo del lavoro di Munari artista e le opere sono state da me acquistate con intenzione precisa di fare un lavoro storico - critico, conservarle e con le giuste garanzie renderle visibili. Fino ad oggi la raccolta non e mai stata esposta ne visionata nel suo insieme da nessun altro critico.
     La mia intenzione sarebbe anzitutto di farla pubblicare, vincolare dalle Belle Arti, creare un fondazione o affidarla in comodato a qualche istituzione che sto cercando. Ho garantito a Munari che la collezione non sarebbe stata mai smembrata, venduta o alienata in nessun modo. Miroslava Hajek

domenica 9 dicembre 2012

Vittorio Sgarbi: al Quirinale un Leonardo falso oltre a Napolitano... *Video


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Da Napolitano agli esperti: tutti glorificano la «crosta»

Abbagliati dal (finto) Leonardo. La "Tavola Doria viene esposta in pompa magna al Quirinale e accompagnata da un sontuoso catalogo. Ma non c'entra nulla con Da Vinci. E i critici lo sanno
Quale possa essere la ragione per la quale persone colte e stimabili, anche se forse non compiutamente esperte di pittura del Rinascimento, si avventurino nella pomposa presentazione di un dipinto, non so se più insignificante o più imbarazzante, resta un vero e proprio mistero.

Il carico principale se lo è assunto un dotto archeologo, consigliere del Presidente della Repubblica per la conservazione del patrimonio artistico, Louis Godart; ma al coro di tripudio per «il rientro di un grande capolavoro» partecipano tanti altri, con note, affermazioni, gridolini di entusiasmo, affidati a un catalogo or ora sontuosamente e imprudentemente pubblicato.
Inizia lo stesso Giorgio Napolitano, padrone di casa, giacché «il grande capolavoro», la cosiddetta Tavola Doria, è ospitato con tutti gli onori nel Palazzo del Quirinale: «L'Italia è tornata in possesso di un capolavoro universalmente citato». In verità, non c'è un solo studioso di pittura italiana (se non nell'equivoca mitografia di Leonardo) che si sia occupato dell'opera, o che l'abbia citata con qualche interesse. Nell'unica mostra in cui fu esposta, a Milano nel 1939, la tavola è registrata come opera di un maestro toscano. Segue un testo, evidentemente inconsapevole, di Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni e le Attività Culturali: un pastone di banalità e di compiacimento. Non può mancare una nota celebrativa di Leonardo Gallitelli, Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, che fa riferimento «alla importante restituzione al patrimonio culturale italiano della Tavola Doria», mostrando d'ignorare quanti veri capolavori ci siamo lasciati sfuggire, nell'assoluta indifferenza, come io ho tante volte denunciato, perché non accompagnati dal falso nome di Leonardo che, in questa occasione, è il convitato di pietra, la ragione reale della patetica impresa.... C

IL Giornale

 

martedì 4 maggio 2010

Il Lupo Mannaro Futurista di Laura Rossi

FUTURISMO 100 E +.jpgE' giunto il momento di dire basta ai troppi ignoranti che vedono nel Futurismo una specie di" lupo Mannaro fascista !"
Sappiano questi ignoranti che,dal punto di vista politico,i futuristi furono certamente degli artisti impegnati soprattutto nell'interventismo bellico in relazione alla prima guerra mondiale,ma in termini piuttosto velleitari e di scarsa consapevolezza,tanto che i loro destini politici furono spesso molto distanti,qualche volta opposti. Quest'aspetto dell'arte italiana,che è costellato di molti capolavori,è purtroppo tabù ancor oggi,poichè continua il ristagno della grave ignoranza collettiva che è peggio della peste bubbonica !!!!

 I Futuristi,anzi, furono tra i più assidui esaltatori della retorica,anche guerrafondaia, del fascismo.
L'eredità di quest'ipoteca bellica sull'arte è rimasta anche nel dopoguerra,come stanno a dimostrare le condanne dell'astrattismo dell'ex PC e la querelle tra neorealisti,con a capo Guttuso e gli astrattisti che pure si dichiaravano marxisti. L'avvio della seconda metà del XX secolo è contrassegnato da queste miserie.

Non tutti gli storici sanno cogliere le interrelazioni che si determinano tra vicende dell'arte e politica.Esse,invece sono molto forti,e,a tal punto da condizionare non poco la creatività dei singoli.
L' importanza del Futurismo ,avanguardia totale che ha dato contributi anche alla moda con l'invenzione della tuta da parte di Thayaht e del borsello da parte di Crali.

L' ARTE, SI SA, NASCE SEMPRE DALL' ARTE.

LAURA ROSSI

 

domenica 21 giugno 2009

LUCE MARINETTI E' VOLATA NEL CIBERCIELO!

LUCE MARINETTI.jpgMARINETTI.jpg"Luce.... e Filippo Tommaso Marinetti: IL CENTENARIO NEL CIELO..."* (Graziano Cecchini) 

From Adnkronos

Roma, 21 giu. - (Adnkronos) - "Sembra un segno del destino che, nel centenario del futurismo, se ne va un'altra pietra miliare". Cosi' l'artista futurista Graziano Cecchini, che tinse di rosso la fontana di Trevi e che lancio' circa 500mila palline colorate dalla scalinata di Trinita' dei Monti, commenta all'ADNKRONOS la notizia della morte di Luce Marinetti, figlia del fondatore del movimento futurista Filippo Tommaso Marinetti.

From Libero

Roma, 21 giu. - (Adnkronos) - E' morta Luce Marinetti, figlia del fondatore del movimento futurista Filippo Tommaso Marinetti. A darne notizia e' l'assessore alla Cultura del Comune di Roma, Umberto Croppi. "Luce Marinetti, l'ultima figlia di Filippo Tommaso, ci ha lasciati - afferma Croppi - Sembra quasi che abbia voluto scegliere il centenario della pubblicazione del manifesto con cui suo padre lancio' al mondo la sua sfida, l'anno in cui il Futurismo non e' stato semplicemente celebrato ma finalmente riconosciuto per quel movimento universale che ha segnato in maniera indelebile la cultura del novecento".

"Il compito degli eredi di grandi personaggi non e' mai un compito lieve, eppure Luce, con le sorelle Ala e Vittoria, hanno saputo farsi interpreti e propagandiste dell'insegnamento di Marinetti - prosegue l'assessore - Luce e' stata una donna energica, capace, moglie e madre ma anche studiosa, ricercatrice: un'attivista futurista, in eterno movimento, tra Roma, Ginevra e Yale, dove buona parte della produzione letteraria del futurismo veniva raccolta e studiata, e dovunque fosse richiesto trattare di futurismo come di cosa viva. Fino ai suoi ultimi giorni Luce e' stata attenta e presente, partecipe dei molti eventi che hanno caratterizzato questi mesi di rievocazioni".

"E' morta a Roma e a Roma era nata, in quella casa di Piazza Adriana che era stata per anni la vera sede del futurismo, dove Filippo Tommaso e Benedetta ('mammina' come Luce l'ha sempre chiamata), lavoravano, studiavano, ricevevano - conclude Croppi - L'ostinazione di Luce ha attraversato i momenti difficili della rimozione, dell'ostilita', dell'incomprensione. Se ne va quando i suoi sforzi hanno trovato un compimento e ci lascia un vuoto colmato dal ricordo indelebile della sua straordinaria vitalita' e di un pensiero libero da condizionamenti".

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/?id=3.0.3452049712

http://www.libero-news.it/adnkronos/view/141346

clip in ricordo di Luce Marinetti

venerdì 8 maggio 2009

8 MAGGIO 2009 COMPLEANNO FUTURISTA

SGARBI 9.jpg*8 MAGGIO 2009 VITTORIO SGARBI BIRTHDAY!
L'ONU.. GLI HA REGALATO L'INVITO UFFICIALE PER CELEBRARE L'ANNIVERSARIO DI GIUSEPPE GARIBALDI  IL PRIMO EROE NAZIONALE L'ARTEFICE  DELLA RIVOLUZIONE ITALIANA... ICONA MONDIALE DELL'UNITA' NAZIONALE. VITTORIO SGARBI DA ANNI FUTURISTA E DECADENTE PROPULSIVO CELEBRE RAFFINATO E ORIGINALE STORICO CRITICO D'ARTE POLEMISTA ED ERETICO ATTUALMENTE SINDACO DELLA CITTA' DI SALEMI LABORATORIO UNICO VIVENTE E CREATIVO DELLA POLITICA E DELLA CULTURA DEL XXI SECOLO. VITTORIO SGARBI SINDACO FUTUR DEPUTATO EUROPEO CON GRAZIANO CECCHINI ASSESSORE AL NULLA E ALLA GIUSTIZIA -FUTURISTA-FUTURO ASSESSORE A FERRARA- OLIVIERO TOSCANI ASSESSORE ALLA CREATIVITA' E AI DIRITTI UMANI-PUBBLICITARIO D'AVANGUARDIA-PAOLO CREPET ASSSESORE AI SOGNI-NOTO PSICHIATRA E PHILIP DAVERIO CRITICO D'ARTE ECCETERA ECCETERA. VITTORIO SGARBI FERRARESE. VITTORIO SGARBI IL FERRARESE PIU' CELEBRE NEL MONDO L'UNICO CHE HA BUCATO I MEDIA 1 MILIONE DI COLORI LUCE IN PIU' DEL CEREBRODALTONICO (AD ESEMPIO) DARIO FRANCESCHINI. A QUANTO PARE NOI DE L'ASINO ROSSO SIAMO I SOLI A COMUNICARE A FERRARA PUNTUALMENTE I PICCOLO GRANDI MIRACOLI DELLA FUTURIST CITY DI SALEMI. NEWS... NON SIGNIFICATIVE PER LA MEDIOCRE STAMPA CARTACEA FERRARESE. I VARI PIFFANELLI FAUSTINI GESSI SI BUTTINO NEL PO! L'UNICO MODO PER LORO PER AVVINARSI AL TALENTO GENIALE DI VITTORIO SGARBI (....ORIGINARIO DELLA SPONDA DI RO FERRARESE). NEPPURE IL BIRTHDAY DI VITTORIO SGARBI FERRARESE E FUTURISTA. POI MAGARI IN QUESTA FASE DI PSICOSI ELETTORALE SEGNALANO LA NEWS DEL COMPLEANNO DEL CRICETO DI TIZIANO TAGLIANI! THE BEST FUTURBIRTHDAY VITTORIO SGARBI FUTURIST!
FUTURISMO E TELEVISIONE - VITTORIO SGARBI tribute
 .
"Quando si finirà di castrare gli spiriti che devono creare l'avvenire?"
FILIPPO TOMMASO MARINETTI


Mi sono sempre piacevolmente sorpreso quando, in questi anni, di tanto in tanto, Vittorio Sgarbi ha rispolverato il Futurismo, con citazioni ed espliciti riconoscimenti, disibernato il genio marinettiano e degli altri futuristi, non a caso soprattutto in televisione... Vittorio Sgarbi è, infatti, un fenomeno intellettuale, artistico e televisivo con cui l'Italia del presente e del futuro deve inevitabilmente fare i conti: molti lo esorcizzano perché non ammettono la propria inferiorità intellettuale! Invece, come tutti i talenti (e più che un critico d'arte, peraltro molto rigoroso e scientifico, è "un artista della critica", direbbe Oscar Wilde), Vittorio Sgarbi domanda un ascolto prettamente poetico, sintonie elettive. Per me tutto è chiaro dopo il suo intervento dedicato a Marinetti nel convegno di Roma del 1995, per il cinquantesimo anno del "decollo verso il paradiso futurista" del fondatore del Futurismo: già il titolo del saggio di Sgarbi "L'Arte della Provocazione" era eloquente. Oggi, immaginiamo di essere già nel XXI secolo: uno storico onesto, non ammuffito, ma libero ed eretico, scriverà righe argentate del genere... Vittorio Sgarbi, il D'Annunzio del 2000, il Marinetti dell'era cyberpunk? In nome della Musica, di Mozart o Stockhausen, si può disaccordare - anche - con Sgarbi al 99% ... ma l'1% surclassa (perché Sgarbi è letteralmente e politicamente un fuori-classe) tutta l'insignificante e sempre servile maggioranza o minoranza... di regime politica e culturale. E quando lo stesso Roberto Pazzi o soprattutto molti intellettuali tardoborghesi (senza la penna alta-high... di Pazzi stesso) demonizzano la televisione, Vittorio Sgarbi, invece, è uno spirito libero dell'era elettronica. In controluce Sgarbi è criminalizzato perché è contro tutte le inquisizioni, perché nessuno come lui in televisione smaschera Grandi Fratelli del Passato recente e presente, ben più terribili della Televisione stessa... Sgarbi rifiuta parallelamente e in prima linea siffatto medioevo elettronico, attraversa invece e per via estetica il modernismo nobile... che viene fin da Galileo e nel nostro secolo propugnato in Italia da D'Annunzio, Marinetti e i futuristi, Marconi, Gentile, fino allo stesso Pasolini... o Carmelo Bene. Nell'era affascinante e inquietante dei mass media, Umberto Eco non ha quasi mai avuto il coraggio (curiosamente) di spiegare in televisione le proprie rivoluzionarie teorie. Vittorio
Sgarbi, invece, (assai vicino alle teorie di McLuhan e alle intuizioni di Marinetti...), per primo tra gli intellettuali italiani, con la potenza della parola e dell'eresia interattive ha innestato il futuro e la nuova tecnocultura in tutti i tubi e le valvole e le fibre ottiche catodiche delle palafitte nazionali. Anche... dalle sponde nuove del Po positronico. Anche dalla recentissima e rivoluzionaria cosiddetta repubblica virtuale futurista di Salemi, affiancato da Graziano Cecchini e Oliviero Toscani...

R.G

http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=332

http://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Sgarbi

http://www.youtube.com/watch?v=PbPXUJUmCFI FILMATO FREE TIBET VITTORIO SGARBI....

martedì 31 marzo 2009

FERRARA FUTURISTA MARIO HYERACE

GOVONI.jpgHyerace Mario futurista storico Ferrara-Ravenna...


Scrittore e giornalista, Mario Hyerace fu attivo tra gli anni Dieci e i primi anni Venti a Ferrara, Ravenna, Siracusa e Salerno. Nato a Salerno il 4 gennaio 1903 si trasferisce all’età di dieci anni a Ferrara. Del 1919 è il suo primo contatto con il futurismo, quando fonda a Ferrara il settimanale “La Voce Studentesca”. Alla fine dell’anno si trasferisce a Ravenna e subentra a Luigi Andreotti nella direzione della rivista “Movimento. Rivista d’arte della Romagna”, palestra di velleità avanguardiste ma con echi carducciani e pascoliani.

Col numero del novembre 1920 (anno II numero 1, terzo e ultimo numero), la rivista cambia titolo e diventa “Movimento. Rassegna dei giovani”: Hyerace vi lancia un appello ai giovani, dal titolo Per intenderci, in cui chiama a raccolta «per lo svecchiamento, per l’antitradizionalismo, l’anticonservatorismo e contro tutte le forme di sentimentalismo, di professorume, di mediocrità e di parassitismo intellettuale». Hyerace vi firma un lungo ritratto di Marinetti. Tra il 1920 e il 1921 si rafforza l’amicizia con Mario Carli, come testimonia un epistolario intercorso in quegli anni: vi emerge il ruolo svolto da Hyerace nel giornale “La testa di ferro”, quale corrispondente da Ravenna. Il 10 aprile 1921 firma a Ravenna, con Vittoria Cervantes, Tito Testoni e Renzo Valli, il volantino-manifesto futurista Ai giovani VIVI di Romagna!, lanciato in duemila copie nel Teatro Alighieri durante una conferenza.

Sempre nel 1921 Hyerace pubblica presso l’editrice La Romagna di Ravenna Girandole: poesie e prose scritte tra il 1919 e il 1921, di generico modernismo più che di coerente materia futurista. La mia pazzia viene declamata il 20 novembre 1921 da Marinetti all’inaugurazione della Mostra d’arte futurista e d’avanguardia organizzata a Ravenna da Hyerace per il novembre-dicembre 1921. Il comitato d’onore è presieduto da Marinetti: vi collaborano Alfredo Pitteri e Gualtiero Medri, mentre Gino Galli premette al catalogo il testo Pittura futurista. Folta la presenza di espositori, tra cui Francesco e Pasqualino Cangiullo, Depero, Gerardo Dottori, Gino Galli, Virgilio Marchi, Ivo Pannaggi. Con la pubblicazione del suo libro Hyerace conquista posizioni all’interno del movimento futurista: nel marzo-aprile 1922 è presente alla Esposizione futurista internazionale di Torino, con Tato, Balla, Dottori, Pannaggi e Marchi, occasione in cui Marinetti declama ancora poesie tratte da Girandole. Nel 1922 il padre è nominato Questore di Pubblica Sicurezza a Salerno e trasferito in quella città. Si chiude così la presenza di Hyerace in Romagna. È scomparso il 30 giugno 1982.
 

MAURIZIO GANZAROLI

http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=36451

http://www.youtube.com/watch?v=h1uIf-YS5eA&feature=related FILMATO

venerdì 20 febbraio 2009

20 2 2009 FUTURISTI DI TUTTA ITALIA UNITEVI! (2005)

IL FUTURISMO. MANIFESTI SCIENTIFICI
1909 - 2009 Il Centenario

a Filippo Tommaso Marinetti - Enzo Benedetto - J.M. Vivenza - Graziano Cecchini - Vittorio Sgarbi - Lucio Scardino - Giovanni Tuzet - Massimo Croce

di  ROBY GUERRA futurista

 "... Come i villaggi in festa che il Po straripato squassa e sradica d'improvviso, per trascinarli fino al mare, sulle cascate e attraverso i gorghi di un diluvio... Noi canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne"
FILIPPO TOMMASO MARINETTI


 "Non voi, ne sono convinto... ma di voi ride il compagno Charlot: Signori tacete la bocca"
VLADIMIR MAJAKOWSKIJ

2005 - FUTURISMO 2000
* 2005-www.blogger.it/futurguerra.


"Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita"
FILIPPO TOMMASO MARINETTI


FUTURISTI-DI-TUTTA-ITALIA-UNITEVI!
I am not a man - I am a robot - ultimo futurista ex collaboratore dell'ultima rivista ufficiale dell'avanguardia italiana rivoluzionaria fondata dal genio di Marinetti nel 1909! Fratelli di carne metallo oggi l'Italia è alla deriva affondata da scimpanze politici! Voglio inaugurare questo mio primo blog con una rivista virtualissima di fantapolitica! Ritengo urgentissimo immaginare soluzioni alternative al declino italiano! Quindi inizio ricordandovi un sublime racconto di un futurista geniale del secondo novecento Isaac Asimov: il grande scrittore di fantascienza immaginava un mondo futuro dove macchine pensanti sostituiranno gli umani politici oltre che nell'economia! Ecco tale scenario ora da me liberamente elaborato... Ad un certo punto sulla terra, l'inquinamento raggiungerà livelli incontrollabili - naturalmente tutte le cassandre pseudoecologiche brinderanno convinte di assicurarsi il potere e condannare l'umanità alla staticità irreversibile, al salutismo più noioso ed ipocrita, in poche parole alla pace eterna dei camposanti, anche se puri e in coma mentale come le vette del Tibet, per buddisti rintronati! Ma difficilmente la razza umana sarà realmente disposta a regredire al medioevo, a rinunciare al piacere assolutamente moderno dei dvd, dei telefonini, dei computer e di ogni altra meraviglia del progresso! Al
contrario la gente domanderà agli scienziati soluzioni vincenti, parallelamente al rifiuto definitivo di qualsiasi partito politico e al disprezzo generalizzato verso gli scimpanzè politici. Come solo gli analfabeti scientifici non sanno, le soluzioni per un progresso rivoluzionario in armonia con la vera ecologia non passatista esistono da un pezzo: da molti decenni gli scienziati le annunciano, ma gli scimpanzè politici di tutte le ideologie fanno sempre i sordi - forse neppure è questione di udito ma proprio di difetti genetici nell'area cerebrale dell'intelligenza! Non a caso attualmente, tutti gli scimpanzè politici ruffianano tutti i nuovi guru pseudoecologici - la personalità è, infatti, simile, pseudoecologisti e scimpanzè politici odiano entrambi la scienza ed il futuro, i primi perché nell'era della scienza sono già anacronismi viventi, i secondi sfruttano la vera ecologia come alibi per le loro personalità fossili, destinati all'estinzione, mossi solo dal risentimento tipico delle personalità gregarie. Pseudorivoluzionari che mirano esclusivamente alla conquista del potere per instaurare regimi autoritari (sempre basati sul culto della natura ed il disprezzo della scienza): la pseudoecologia è o sembra la nuova classe dirigente futura destinata a salvare il mondo! Al contrario la gente non si farà abbindolare dalle ultime caricature delle buffonate di Woodstook, oggi spesso no global tecnoidioti più falsi dei loro padri ultraborghesi, anche se ferocemente antiamericani. Insomma, la gente si affiderà agli scienziati- gli affiderà l'antico potere politico- si aprono ora scenari diversi: in ogni caso gli scienziati avranno come obiettivo finale a medio-lungo termine (ma assai meno remoto di quel che si pensa) di risolvere una volta per tutte l'economia mondiale ed umana, nonché il disastro ambientale dovuto alle follie di scimpanzè politici e dei loro sedicenti esperti pseudoeconomisti (in realtà le loro banane!). Come nel racconto di Asimov di partenza, avremo un mondo scientifico concertato dal genio umano evoluto, grazie ad un'economia completamente automatizzata; alla fine (diciamo tra un secolo) tale scenario sarà letterale... robot e computer gestiranno l'economia ed il controllo ambientale quasi in piena autonomia, finalizzati al massimo benessere umano per la maggior parte degli umani (e anche per i nostri eredi imminenti robot d'altro tipo cloni e forse alieni). Una minoranza di idioti passatisti certamente esisterà sempre, ma saranno trovate soluzioni democratiche!
"Grazie a noi verrà il tempo in cui la vita non sarà più schiavitù o
ozio ma sarà opera d'arte!". Così... profetizzavamo noi futuristi e tutti gli scienziati da Galileo Galilei in poi! Ognuno si dedicherà ai suoi sogni d'arte e scienza o magari del non fare nulla se non divertirsi, se proprio ci tiene! Il ricatto eterno della sopravvivenza e dell'ignoranza nevrotica, la strategia eterna di ogni potere-lavoro-croce-piramide-moschea... tipica di ogni potere in nome di dio o del partito sarà finalmente consegnata alla paleontologia - solo allora saremo realmente nella civiltà, sconfiggendo finalmente anche la nostra preistoria tecnologica! Ma trattasi solamente dello scenario ultimo! Molte fasi intermedie saranno necessarie! alla prossima puntata- e fatevi vivi fratelli futuristi di tutta Italia!
futurguerra

http://www.este-edition.com/categorie.php?idCat=116

http://www.youtube.com/results?search_type=search_playlists&search_query=FUTURGUERRA

www.myspace.com/futurismo2009

CORRADO GOVONI FUTURISTA

CORRADO GOVONI FUTURISTA AUTORITRATTO

govoniitaliano.jpg

giovedì 19 febbraio 2009

RAFFAELLA PICELLO A FUTURISMO LIVE

RAFFAELLA.jpgFUTURISMO LIVE FERRARA 20 2 2009  CENTENARIO FUTURISTA a cura Ass. Ferrara Video&Arte Sala Estense 18/23

Tra i relatori/collaudatori, Raffaella Picello, esperta in futurismo inglese (vorticismo....), e studiosa creativa del futurismo italiano: Raffaella Picello è laureata in Storia dell’Arte medievale e moderna e in Lingue e letterature straniere e ha conseguito la specializzazione in storia dell'arte contemporanea.

Ha viaggiato attraverso l’Europa con particolare predilezione per i paesi anglosassoni. Ha collaborato con i Musei Civici di Arte Antica della sua città e ha paretecipato all'organizzazione di alcune mostre anche presso il Castello Estense.

E' iscritta all’Albo dei Pubblicisti dell’Ordine dei Giornalisti e ha scritto per diverse riviste di settore. Ha curato diverse pubblicazioni d’arte e traduzioni. Attualmente, lavora come storica dell'arte, insegnante e giornalista.

Diversi saggi editi, tra cui :

English through Art
The Language of the Visual Arts, Architecture, Cinema and Design (Hoepli edizioni)

http://www.hoepli.it/libro.asp?ib=9788820338428&pc=000006005004000

http://guide.supereva.it/storia_arte/

martedì 16 dicembre 2008

IL POETA CRITICO RICCARDO ROVERSI

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RICCARDO ROVERSI – STORIE DIPINTE

 

“Storie dipinte” è uno dei lavori più significativi di Riccardo Roversi (scrittore, giornalista, editore), da anni protagonista della cultura neoestense. Il volume (edito da Este Edition, pag. 75, nota di Gaetano Sateriale, sindaco di Ferrara), tipograficamente assai bello, raccoglie integralmente una rubrica giornalistica curata da Roversi quattro anni orsono (Resto del Carlino), sorta di originale esperimento tra parola e immagine, simultaneamente microdizionario di certa creatività ferrarese rilevante del nostro tempo, percorso inaugurato (quasi una rarità a Ferrara, eccetto Antonio Caggiano, R.Guerra sull'avanguardia e lo stesso Lucio Scardino nelle Arti Visive ) dallo stesso Roversi con il volume-dizionario Percorsi Letterari Ferraresi (Liberty House, 2000).

E 26 autori, 13 scrittori e 13 pittori, tutti assai noti a Ferrara (alcuni molto celebri fuori mura), abbinati per l’occasione, compongono l’opera: … Ivano Artioli-Andrea Zanotti, Giorgio Bassani-Gianfranco Goberti, Giuliana Berengan-Carlo Salomoni, Aldo Luppi-Sergio Zanni, Diego Marani-Nadia Fonzaga, Rita Montanari-Franco Patruno, Giuseppe Muscardini-Gabriele Turola, Monica Pavani-Marcello Darbo, Roberto Pazzi-Michele Rio, Fabrizio Resca-Gianni Cestari, Gianfranco Rossi-Gianni Guidi, lo stesso Riccardo Roversi e Giorgio Cattani, Gianna Vancini-Paola Braglia.

Si spazia –succintamente- in un ideale orizzonte del secondo novecento, tra scrittori prossimi a certo realismo o decadentismo o manierismo o sperimentalismo e pittori d’avanguardia o meno, di matrice anche surrealista, metafisica, pop o tardoinformali, a volte “mixando” parole più “classiche” con immagini più di ricerca e viceversa, con esiti persuasivi.

In tal senso, il binomio immagine e parola (soprattutto teorizzato da Renato Barilli, Lamberto Pignotti e Gillo Dorfless sullo sfondo di certe poetiche e percorsi d’arte stessi di fine novecento) suggerisce l’evocazione quasi, dopo certe fughe in avanti spesso effimere, di nuove parole e nuove immagini desideranti “piene”, il potere tecnico (Tekne)della Parola e del Pennello stessi…oltre certo Concettuale. 

ROBERTO GUERRA

http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=109

http://www.literary.it/autore_libri.asp?id_autore=1039