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domenica 8 dicembre 2024

Telex Moska Disko remix...2015

 https://www.youtube.com/watch?v=XGWWq71iYTI  

Video You Tube and Moskwa Station...

 https://www.youtube.com/watch?v=5aAhsgOdsp4

"I think that the 85 VERSION, the 86 VERSION and the 88 REMIX VERSION is the same versions. I Re-Edit the 88 REMIX version to the label's time. ;-)"

In This Days, Donald Trump studies the End War on Ucraina; electro sound storic.. by Telex band russian is beutiful future for futur pax!  Futurismo Space


 


mercoledì 6 ottobre 2010

IL GRAFENE REVOLUTION DEI NATIVI DIGITALI

IL SOLE 24 ORE ART. COMPL.

NOBEL PER LA FISICA A Kostya Novoselov  e Andre Geim 


 

Quasi per gioco, sei anni fa, due ricercatori russi, Kostya Novoselov (36 anni) e Andre Geim (51 anni), usando un normale nastro adesivo e un blocco di grafite (la stessa che sta al centro delle matite, carbonio puro), riuscirono a isolare il foglio più sottile del mondo: spesso quanto un solo atomo (di carbonio, naturalmente). Così impalpabile ed essenziale che viene considerato un materiale bidimensionale. Si chiama grafene.

Nessuno c'era riuscito prima. Non solo: molti credevano impossibile che un materiale così cristallino e sottile potesse essere stabile a temperatura ambiente. Il "gioco" dei due amici è stato premiato ieri con il Nobel per la fisica, un record per una ricerca così recente (pubblicata su «Science» nell'ottobre 2004) e per l'età di Novoselov: è il più giovane ricercatore ad avere preso il riconoscimento per la fisica dal 1973.
Meno facile, una volta "incollato" il sottilissimo strato di carbonio allo scotch, è stato capire che veramente si trattava di un unico strato di carbonio. Ma i due, oggi professori dell'università di Manchester, ci sono riusciti, lo hanno caratterizzato elettricamente mostrando che aveva le proprietà previste a tavolino. Oltre a essere una miniera di informazioni per la ricerca di base (ha eccezionali proprietà quantistiche), il grafene ha anche moltissime applicazioni pratiche: è il più forte materiale mai creato, 100 volte più dell'acciaio. Se si facesse un'amaca di un metro quadrato (fino a oggi sono riusciti a produrre fogli di 70 cm), sarebbe spessa quanto un atomo ma potrebbe reggere un gatto....

domenica 3 ottobre 2010

Transvision 2010 Danila Medvedev

 *DANILA MEDVEDEV ... CRIONICA... da FUTURO PROSSIMO

...Alla KrioRus giurano di sì: "Sappiamo che la personalità di un individuo risiede nel cervello: e così, quando un corpo è ridotto allo sfinimento, perchè continuare a servirsene e non migrare altrove?". Il discorso è di quelli tosti e di frontiera, Danila Medvedev (nessuna parentela con il presidente russo) dice chiaro e tondo che in un futuro (lontano? lontanissimo?) il cervello potrà essere impiantato in un nuovo corpo e rinascere a nuova vita.

LA CRIONICA - E' un campo pressochè inesplorato, e fino ad oggi quasi completo appannaggio degli Stati Uniti: l'azienda principale, la Alcor, risiede infatti nel paese a stelle e striscie. La KrioRus, operativa fin dal 2005, ha in conservazione 12 persone: in tutto il mondo attualmente sarebbero 200 i 'sospesi'.

Il procedimento è noto: il sangue viene completamente drenato dal corpo e sostituito con speciali liquidi antigelo (l'acqua contenuta nel sangue si sarebbe espansa creando danni interni).

Le critiche piovono a grappoli, certo: allo stato, sembrerebbe che non esista una tecnologia davvero efficace per conservare in modo corretto un corpo. La stessa KrioRus lo afferma, con estrema franchezza. "Non diamo garanzie, ma ci limitiamo a dire che sarebbe stupido non tentare."

Che ne pensate? Quanto è suggestiva questa speranza di potersi risvegliare? La morte è sicura: giochereste questa sorta di biglietto della lotteria che ci farebbe in premio riaprire gli occhi tra decenni (forse tra secoli)?

lunedì 13 settembre 2010

La linguistica cosmica di Pavel Florenskij

Il riflesso del verbo divino si estende dunque alla parola, attraverso un processo che porta “alla venerazione del nome”. Intorno a questo concetto divampa in seno alla Chiesa Ortodossa una violenta polemica, che suscita la condanna dei monaci del Monte Athos. La riflessione di Florenskij sulla “venerazione del nome” svela il legame decisivo della parola con la realtà e dischiude le prospettive del pensiero verso nuovi orizzonti, quelli del “realismo ontologico”, cavallo di battaglia della filosofia di Florenskij. Secondo l’Autore l’uomo non possiede da se la parola, ma la riceve in dono. Come i talenti del Vangelo, l’uomo deve lavorare la parola, farla maturare e maturare con essa. Dallo sforzo messo in atto emerge proprio quella magia della parola, che caratterizza il senso autentico della comunicazione dell’uomo. La modernità di questa interpretazione di Florenskij si concilia con la ricerca del significato dell’essere e del divenire. Una ricerca che porta nel cuore del mistero della dimensione del tempo. In quella“quarta” dimensione che proprio Florenskij riconosce, con anticipo sulla filosofia della scienza contemporanea, come aspetto costitutivo della realtà nel suo complesso. Un momento di raccordo tra il passato e il futuro, attraverso la comprensione del presente.
 
Casalino Pierluigi

martedì 7 settembre 2010

IL DEMONE RUSSO di Pierluigi Casalino

IL DEMONE RUSSO


Dopo lo stalinismo storico e un probabile successivo stalinismo senza lacrime, in Russia seguirà un lungo periodo grigio e burocratico, sempre nel consueto stile autocratico, che coinciderà con il crollo dell’URSS e con l’emergere di una Russia, nuova in apparenza, ma legata con impressionante continuità allo spirito ancestrale di quel Paese, selvaggio e dispotico, teatrale e drammatico. Una Russia che saprà con sottile e spietata regia ricostituire il suo antico impero eurasiatico, se mai lo avrà perduto.

Nella Russia staliniana realtà e virtualità coincidevano nella generale prospettiva rivolta al Capo. Un Capo che non guardava il suo popolo, restando fisso in un atteggiamento perennemente e volutamente distratto. Il sistema era, infatti, preordinato nell’ottica del Capo, della Sua celebrazione. A Lui si orientavano tutti, verso di Lui dirigevano lo sguardo come raggi le molteplici sfaccettature del Paese dei Soviet, a Lui prestavano sconfinata attenzione uomini e cose, istituzioni e arti, opere e giorni. Lo sguardo di Stalin si smarriva nell’ampio gesto imperiale di contemplazione del suo popolo, di ogni singolo attore del variegato universo sociale, con ostentata sufficienza e provvidenza.

I fondamenti della cultura russa diventavano così funzionali alle esigenze di Stalin e, in ultima analisi, a quelle della Russia eterna. Un approccio che tende a rinnovarsi come le creature di Prometeo nella storia russa fin dalle sue origini. Un’incessante ricerca del consenso, attraverso la progressiva “spettacolarizzazione” di tutto, compreso il terrore. Un fideismo delle immagini e della coreografia su cui si fonda il potere. Un meccanismo smisurato e perverso, che lungi dal pendere dalle sue labbra, dipendeva essenzialmente dagli occhi di Stalin. Il trionfo del culto della personalità in mostra e in veduta, nel segreto delle stanze, nelle vie e nelle piazze. E proprio nella visione di Stalin si generava e rigenerava l’identità della Russia. In altre forme si assisteva al risorgere della statolatria degli zar.

Non diverse saranno le scansioni delle future stagioni politiche russe. Tra risorse sconfinate e immense ricchezze, tra incredibili e seducenti aperture di credito al mondo, tra geniali strategie di attacco e sofisticati disegni di aggiramento degli ostacoli, il carattere russo si misura sulla scacchiera del mondo. Profetico fu, in tal senso, il discorso pronunciato da Dimitri Manuilskij di fronte all’Accademia politico-militare di Mosca a metà degli Anni Trenta. Un’autentica teorizzazione della scalata al dominio mondiale, mediante le accattivanti sirene dell’offerta di amicizia al’Occidente. Incorreggibile giocatore, il russo minaccia e azzarda, pronto a arretrare di fronte al rischio di non essere pari alla sfida.

Analogamente si manifesterà il compiacimento totalitario espresso nell’immaginario collettivo che rientrava e viveva negli sguardi di Stalin. Lo scendere del silenzio su chi sa e chi parla annuncerà il clima degli anni che, tra il 1919 al 1929, porteranno alla nascita del regime staliniano. Segno dell’eterno ritorno del mito di uno zar, ricorrente e affascinante demone della secolare vicenda della Russia, tentazione insopprimibile dell’anima di quel popolo. Zarismo, Bolscevismo, Socialismo Reale, e altri travestimenti inimmaginabili che si susseguono con masochistica voluttà. Profetiche furono, in proposito, le conclusioni di Panait Istrati in –Soviets 1929- (Les Editions Rieder, Parigi, 1929) - Il pericolo è dentro di voi, diceva l’autore, rivolgendosi ai russi del suo tempo, ma in voi c’è anche la vostra salvezza. Potete ancora essere i padroni del vostro destino! – Un invito coraggioso, dunque, a liberarsi finalmente dall’oscura maledizione che da sempre grava sull’animo russo. Un invito, purtroppo, caduto nel vuoto. Considerazioni, quelle di Istrati, di straordinaria attualità.

La democrazia non corrisponderà ancora a lungo ai canoni scenografici del dramma russo. Difficile prevedere se e quando la Russia conoscerà qualcosa di simile alla democrazia.” – Dalle testimonianze orali di Casalino Michele (1908-1987), a margine de “IL TEMPO E LA MEMORIA” di Casalino Pierluigi (Ennepilibri, Imperia, 2006).-


Casalino Pierlugi, 2.09.2010

 

giovedì 2 settembre 2010

Anna Chapman la spia sexy rossa


da Il Giornale Mosca - Ancora guai per Anna Chapman, la bellissima spia russa espulsa dagli Stati Uniti in uno scandalo da Guerra Fredda. La rivista russa "Zhara" ha annunciato che la citerà in giudizio per aver pubblicato su Facebook le foto di un servizio concesso in esclusiva. "Zhara" ha chiesto alla Chapman un risarcimento danni di un milione di rubli (25.500 euro). Nel servizio fotografico, "Anna la rossa" posa con abiti attillati davanti alla finestra di una stanza d’albergo con vista sul Cremlino. Le immagini sono rimbalzate su tutti i media e Lifenews.ru ha pubblicato addirittura il backstage del book fotografico

 http://www.ilgiornale.it/esteri/la_rossa_007_mette_on_line_foto_hot_rivista_fa_causa_era_esclusiva/sexy-spia-foto-hot-rivista-denuncia/28-08-2010/articolo-id=469727-page=0-comments=1?&LINK=MB_A
 
da VIP IT ‘Anna la rossa’ torna con foto sexy
La ventottenne agente dei servizi segreti russi posa in abiti discinti sullo sfondo del Cremlino

Dallo spionaggio alle foto sexy: Anna Chapman, la ventottenne agente dei servizi segreti russi, torna alla ribalta, dopo essere stata arrestata in giugno negli Usa, posando in abiti discinti e atteggiamenti sensuali sullo sfondo del Cremlino per la rivista Zhara, la versione russa di Heat.

Alla sua prima riapparizione pubblica dopo il recente scambio di spie russo-americano, Anna la rossa si ritrova però già al centro di un nuovo scandalo: la testata ha annunciato di volerla denunciar per violazione del diritto d’autore, per la diffusione di alcuni scatti sul suo sito nel network Facebook. Foto che, secondo gli accordi, avrebbero dovuto essere pubblicate dopo l’estate, per aumentarne l’impatto.
 
http://www.vip.it/anna-la-rossa-video-foto-sexy/