sabato 23 agosto 2014

Belen e la superdoccia per la ricerca medica contro la SLA


La regina del gossip non poteva mancare l'appuntamento con la moda (benefica) del momento: anche Belen si è rovesciata addosso un secchio di acqua ghiacciata contro la SLA.
E' il meccanismo dell'Ice Bucket Challenge: o ti bagni o sostieni economicamente la ricerca (anche se alla fine si fanno entrambe le cose).

GALLERY msn

Passeggiate neoestensi by A. Gulinati

A piedi tutte le domeniche di agosto 2014 alle ore 10.00

FERRARA MEDIOEVALE
Appuntamento e partenza alle ore 10.00
davanti al portale maggiore della Cattedrale di Ferrara...



A piedi tutte le domeniche di agosto 2014 alle ore 16.00

FERRARA RINASCIMENTALE
Appuntamento e partenza alle ore 16.00
davanti all'ingresso di Palazzo Schifanoia, via Scandiana, 23


Domenica 24 agosto alle ore 21.00

Ferrara Nera
Quattro passi nel delitto
Itinerario in bicicletta liberamente ispirato all'omonimo libro di Micaela Torboli



Lunedì 25 agosto alle ore 21.00

Alla ricerca della Città Sacra
Itinerario in bicicletta alla ricerca dei luoghi sacri della città medioevale, rinascimentale e pontificia.





Giovedì 28, Venerdì 29 e Sabato 30 agosto alle ore 21.00
Sex in the city
Itinerario a piedi nella storia della sessualità tra medioevo, rinascimento e contemporaneità.


Giovedì 28 agosto alle ore 16.00

Biagio Rossetti
Itinerario in bicicletta nel Rinascimento Estense alla ricerca dell'architetto di "Ferrara prima città moderna d'Europa"
con appuntamento e partenza alle ore 16.00 presso
Il Mercatino del Libro e del Fumetto in via Saraceno, 32



Venerdì 29 agosto alle ore 16.00

Ferrara Ebraica
Itinerario in bicicletta liberamente ispirato ai libri
Ferrara ebraica. Una città nella città di Matteo Provasi, 2G ed. e L'eco di Micol. Itinerario bassaniano di Monica Pavani, 2G ed.
con appuntamento e partenza alle ore 16.00 presso
Il Mercatino del Libro e del Fumetto in via Saraceno, 32




Sabato 30 agosto alle ore 16.00

Ferrara Magica
Itinerario a piedi liberamente ispirato al libro
"I luoghi magici di Ferrara" di Morena Poltronieri ed Ernesto Fazioli Hermatena ed.
con appuntamento e partenza alle ore 16.00 presso
Il Mercatino del Libro e del Fumetto in via Saraceno, 32


Domenica 31 agosto alle ore 21.00

NOVECENTO
Itinerario in bicicletta nella storia e nell'arte del '900 ferrarese


Tutte le passeggiate serali iniziano alle ore 21.00
con appuntamento e partenza presso
Il Mercatino del Libro e del Fumetto in via Saraceno, 32


La partecipazione a tutte le passeggiate culturali è rigorosamente ad offerta libera!

Gli itinerari sono a cura di ALESSANDRO GULINATI


Per informazioni: tel. 340-6494998 e-mail: passeggiateculturali.ferrara@gmail.com

Science Fiction: il Premio Urania F. Verso al "Worldcon" di Londra



È la mia prima WorldCon di sempre. Prima di questa, sono stato a Convention più piccole in Italia e in Inghilterra e, quindi, questa cinque giorni di trattamento full-immersion nel mondo della SF, significa molto per me. Ho approcciato questo momento come se fossi uno scudiero, invitato quasi per caso alla Celebrazione di Re, Regine e Cavalieri; uno scudiero proveniente da una terra a lungo dimenticata, un tempo territorio di scienza e cultura, di conoscenza e arte, ridotto oggi a una palude d'inamovibili affari sporchi e mancanza di visione chiamato It2014-08-18 16.18.24alia. Al contrario, la visione del Centro Excel dove la LonCon3 si svolge quest'anno, è scintillante anche sotto le nubi estive spesso in bilico su Londra.

Mi registro al desk di accoglienza e ritiro il badge un giorno prima dell'inizio dell'eccitazione generale; colgo quest'occasione per andarmene in giro per Londra, dove non sono stato tanto quanto avrei voluto.
Entrando nella stazione di Prince Regent sento l'accelerazione sulla mia pelle mentre cammino in mezzo a persone chiaramente impostate su un livello di funzionalità superiore. Londra è un vortice inarrestabile di trasformazione; architetture all'avanguardia ridisegnano lo skyline della città – un orizzonte fratturato e potenziato – dove la natura è ridotta a immagine dentro cartelloni pubblicitari o a brevi clip su videowall; i più recenti dispositivi di riconoscimento facciale e tracciamento inviduale sono all'opera, gli altoparlanti della metro gridano consigli e suggeriscono buone maniere; non è consentito il pagamento in contanti sui bus; sicurezza ed efficienza sono le priorità; lontano è il tempo in cui la conservazione significava il potere vero, e il cambiamento era segno di inidoneità. 2014-08-13 18.40.09
Accanto a me, c'è David Henley, mio compagno di Con, oltre che mio editore australiano e scrittore di fantascienza: non siamo qui soltanto per goderci l'evento, abbiamo un libro "diverso" da presentare. Un libro scritto in italiano – Livido -, pubblicato in Italia da Delos Books, e edito in Australia per Xoum, sulla collana Fantastica SF con il titolo di Livid. Poiché il sottotitolo della Convention è "La diversità nella Science Fiction", ci sentiamo comodamente a casa.
Superiamo Buckingham Palace dove dei Kurdi stanno protestando contro il bombardamento dell'ISIS. Certe cose non cambiano mai.
Covent Garden è così zeppo di gente che beve e si gode le rare scintille di sole che continuiamo verso Soho, in cerca di cibo. David e io siamo perfetti sconosciuti, non ci conosciamo affatto, né sappiamo granché del posto in cui ci troviamo. Abbiamo appena pubblicato un romanzo scambiandoci email e chat su Skype, ma ci troviamo d'accordo nel momento di scegliere l'angolo da cui mangiare e osservare questa realtà multistrato. Ci sediamo al tavolo in un ristorante cinese, niente di speciale, una signora impasta ravioli in vetrina, prezzi abbordabili, quindi semivuoto. Il cibo invece è eccellente: ho sempre preferito il contenuto alla confezione.
Finito di mangiare, non vedremo nient'altro di Londra; saremo dentro una bolla di SF, una Bolla lucida e promettente.

Quello che segue è il resoconto dei panel più interessanti a cui ho avuto modo di partecipare. Ho previsto una miscela ben equilibrata di panel di SF inglese e non. Poiché in tutto il Centro Excel ci sono molti Re, Regine e Cavalieri, ci saranno anche molti contadini meno importanti, scudieri come me e aristocratici decaduti di cui sono curioso di sapere qualcosa di più, del loro mondo, delle loro avventure e disgrazie.

Giovedì – Giorno 1) Panel: Approcci alla SF mondiale: David Henley parla del tempo impiegato da un romanzo scritto in inglese per essere tradotto in altre lingue e viceversa. Il risultato è chiaramente sbilanciato da una parte e decreta il ritmo dell'effettivo potere culturale dell'industria editoriale globalizzata. La lingua inglese si diffonde come un virus, mentre quella cinese non può uscire dalla Cina (anche se ci sta provando). Le implicazioni sono sorprendenti, anche se non nuove. Come il latino, l'arabo e il francese hanno fatto prima in passato, e l'inglese al momento, la lingua e quindi le storie e quindi la narrativa rappresentano modi formidabili per conquistare il mondo.

Lungo il corridoio incontro uno Ian McDonald appena arrivato (l'ho conosciuto a marzo durante la DeepCon15 in Italia) e mi invita a unirsi a lui, a Mike Cobley e a David Wilgrove per un caffè. Sono contento, come lo sarebbe qualsiasi altro buon scudiero di fronte al proprio Primo Cavaliere. 2014-08-14 11.21.28
Nel corso della serata, grazie all'intermediazione di Selene Verri, il gruppo italiano (con importanti scrittori di SF come Dario Tonani e Giovanni de Matteo, editori come Silvio Sosio, l'eccellente illustratore Maurizio Manzieri e il traduttore e professore Salvatore Proietti) si fonde con quello francese (guidato da Ugo Bellagamba del festival Utopiales di Nantes e l'ottimo autore Jean-Claude Dunyach) per un drink. David Henley si unisce a noi aggiungendo un tocco australiano.
------------CONTINUA

Il festival Buskers 2014 a Ferrara: i protagonisti

Estense com *GALLERY BONUS
 

Ogni anno il Ferrara Buskers Festival porta da ogni parte del mondo le culture e gli stili più diversi e le sperimentazioni più stravaganti in centinaia di esibizioni tutte gratuite nelle piazze e negli scorci più belli del centro storico della città estense. Anche quest'anno i 20 gruppi invitati accompagneranno il pubblico in un viaggio attraverso terre esotiche, radici ancestrali e sperimentazioni sonore.

Cominciamo dunque questo breve vademecum dai quattro gruppi provenienti dalla nazione ospite di questo 2014: la Mongolia.

Seeda

Sedaa in persiano significa "voce", le voci dei quattro musicisti provenienti da Mongolia e Iran che rapiscono con trascinanti armonie degli strumenti tradizionali della Mongolia: il Dulcimer, strumento antico con 120 corde pizzicate, percosse o sfregate con un archetto, e i suoni malinconici del "violino a testa di cavallo", il Morin Khuur, lo strumento simbolo della Mongolia (Patrimonio Orale e Immateriale Unesco), facendo risuonare vecchie canzoni di antenati nomadi. Il canto Hömii fa risaltare le risonanze armoniche nella voce, come un ronzio costante che però modula diversi toni.

Hulan

Compagine tutta al femminile che racchiude in una composita performance l'arte più ancestrale e mistica della Mongolia: quattro musiciste, una cantante, una ballerina e due contorsioniste guidano gli spettatori in un percorso all'interno della spiritualità mongola, tra natura e riti antichi. Le 8 artiste di Hulan fanno parte del Morin Khuur Ensemble, massima espressione di musica tradizionale e contemporanea della Mongolia. Oltre ad aver partecipato a tantissimi festival e spettacoli in tutto il mondo, hanno collaborato con artisti italiani come Franco Battiato, Teresa De Sio e Cristiano De Andrè.

Khukh Mongul

Fin dal loro nome,"Khukh", il "blu" colore simbolo della Mongolia che si riferisce alla macchia che compare sulla schiena dei bimbi quando nascono e al cielo quasi sempre azzurro della loro terra, questi eclettici artisti vogliono essere ambasciatori della Mongolia attraverso il mondo. Ascoltarli e osservare da vicino le loro performance è come esplorare dall'interno le terre mongole: si esibiscono in costumi tipici della Mongolia, con disegni meravigliosi e colori brillanti.

Hosoo & Transmongolia

Dalle montagne della Mongolia occidentale, Hosoo il maestro del canto Khoomei, un canto armonico della gola che produce due toni distinti e simultanei con la voce, ha scelto di raccontare con la voce e la musica le canzoni tradizionali mongole. Hosoo è stato insignito del titolo di "Best Mongolian Singer" e arriva a Ferrara con la band Transmongolia per far vivere agli spettatori l'essenza della natura selvaggia e le infinite distese della steppa, la vita nomade dei mongoli con le loro le abitazioni yurta di feltro, il deserto del Gobi e i monti Altai.

Oltre a questi ospiti d'onore, nelle strade e per i vicoli della città estense si potrà assistere alle performance di:

Cellostrada Quintet

Band giovane e dinamica, sempre pronta a esplorare nuovi mondi musicali e a farsi trasportare da nuove ispirazioni, i Cellostrada Quintet sono un quintetto polacco di amici violoncellisti, che porta sulla scena internazionale una connessione fatta di temperamento musicale e spunti personali capace ad ogni esibizione di creare suggestive atmosfere.

Balinka

Ogni loro esibizione è una festa perché per i quattro musicisti e le due ballerine provenienti da Lipsia la musica è imprescindibile dalla danza e anche il pubblico non può che diventare protagonista, coinvolto con entusiasmo nel cerchio dello show. Le ballerine si esibiscono in abiti folkloristici dando movimento a performance di danze orientali, tribal fusion, passi zigani e coreografie moderne, mescolando stili e seguendo percorsi musicali diversi.

Neutral Ground Grass Band

Li puoi trovare dappertutto: su un tetto, in un giardino, sulle rive di un lago, negli angoli di una grande città. Dove c'è festa, c'è la Neutral Ground Brass Band. Con lo spirito delle brass band – i gruppi di ottoni, strumenti a fiato e percussioni – di New Orleans, i sei musicisti dalle origini e dai background musicali più disparati, si sono incontrati ad Amsterdam nel febbraio 2013. Il "neutral ground", "il campo neutro", durante lo straordinario carnevale del Mardi Grass di New Orleans, è lo spazio di adrenalina che si crea quando, secondo una tradizione indiana, due capi tribù sono pronti ad innescare una "battaglia" per dimostrare di essere i più belli. Questo stato di eccitazione esprime l'energia musicale della band.

Harp-Agon Z.T

Arpista, compositore, musicista di teatro e di strada Tesko è il leader del trio Harp – Agon Z.T. Con lui, ci sono altri due musicisti talentuosi: il virtuoso chitarrista Gabon e il batterista Gergo, amante del jazz e del pop. Insieme, con uno stile tutto personale che non segue le regole della musica classica ma l'improvvisazione del folk popolare, i tre musicisti mescolano e compongono melodie tradizionali ungheresi e del mondo celtico, non rinunciando a toni jazz e contemporanei. È l'incanto della musica che definiscono "Hungaroceltic freestyle", speciale e ammaliante, creativa e unica.

Emian Paganfolk

Formatisi il 21 dicembre 2011, sono i vincitori del contest "Vota il tuo busker preferito" dell'edizione 2013 nella categoria musicisti accreditati. La band campano-salentina recupera le armonie nordiche pagane al suono di flauti siberiani, violino, jouhikko scandinavo, bodhràn irlandese, pandereta galiziana, doppio flauto campano e una seducente arpa celtica. Con la loro musica si ha la sensazione di entrare in contatto con un mondo arcano, una dimensione pura, naturale, antica e selvaggia che si è persa nel tempo.

Skarallaos

Tornano al Ferrara Buskers Festival dalla Galizia, dopo esser stati protagonisti nel 2012, gli Skarallaos, sei musicisti con la straordinaria capacità di far scatenare in danze esuberanti spettatori di ogni età. Dal 2008 la band spagnola si esibisce tra le più popolate strade europee ed è spesso dall'esperienza vissuta a contatto con la gente e le culture incontrate per strada, oltre che dalla passione, che nascono le canzoni, talvolta dai contenuti sociali, intese come mezzi di liberazione e di espressione della vita quotidiana. Insieme agli Ars Nova Napoli, il 27 agosto porteranno l'allegria del Festival nel carcere di via Arginone.

Ars Nova Napoli

Hanno vinto il contest "Vota il tuo busker preferito" 2013, categoria musicisti invitati, hanno aperto l'ultima edizione della Notte della Tammorra e a Napoli hanno sposato il progetto Tela di Parthenope, compagnia di teatro danza internazionale, per ritrovare i rapporti tra favole, storie e musiche del mondo. Ora i sei giovani musicisti partenopei tornano con uno show in continua evoluzione, che nasce dalla contaminazione culturale, da canzoni tradizionali e dai ritmi frenetici di fisarmonica, tamburi e charango, strumento a forma di piccola chitarra usato in Sud America per rendere più ammaliante il corteggiamento delle fanciulle.

Radio Fanjul

Cinque musicisti dalle origini più disparate che si sono incontrati nell'assolata e affollata Barcellona. Radio Fanjul è il dialogo armonico di antiche melodie romantiche e sonorità nostalgiche, canzoni originali del folklore di tutto il pianeta: ritmi turchi giocano con il valzer peruviano, il tumbao cubano con la milonga polacca, danzando tra pezzi klezmer, musica ranchera dalle origini mariachi, vidala, rebetika, il tango, il malango, la zamba e la cumbia.

Light in Babylon

Questo trio multiculturale si è formato nel 2010 nella cosmopolita Istambul: Michal, la cantante, è israeliana di origine iraniana, Metehan è turco e suona il santur, strumento iraniano antico multi-corde a forma di trapezio che il musicista fa vibrare battendo velocemente con 2 particolari asticelle, il chitarrista Julien è francese. 
La concezione della musica come guarigione individuale e il mash up musicale ed etnico danno vita ad uno stile autentico e seducente.

Guents Dy Rincon

L'atmosfera esotica delle isole di Capo Verde vola sulle onde del mare e del vento fino a Ferrara, portando con sé un'esplosione di musica spirituale e tradizionale dell'arcipelago africano. I cinque musicisti si definiscono come un "esercito multiculturale di pescatori, pacifici e pacifisti" che con l'arte musicale vuole superare barriere e confini. Così dal Brasile, Capo Verde, Portogallo, Spagna e Italia hanno dato vita ad un originale progetto di world music che mescola melodie capoverdiane con influenze afro-latine.

Matakustix

Matthias Ortner, in arte Matakustix, viene dall'Austria e dovunque va si porta il suo klavichello, particolarissimo strumento costruito da lui stesso ha costruito: una sorta di violoncello con pedali, aggeggi e rami sonori. È molto più difficile a dirsi che a vedersi, mentre l'artista lo lascia risuonare con ritmi diversi, non solo con l'aiuto delle mani, ma anche della bocca e dei piedi.

Alex Hahn & the Blue Riders

Alexandra arriva da Sydney, in Australia, e sta portando in giro per l'Europa e gli Stati Uniti con la The Blue Riders band The Wallflower, il suo album di debutto: un omaggio alla grande cantante statunitense Etta James, scomparsa nel 2012. The Wallflower è il titolo di uno dei suoi brani più importanti. Nonostante sia il suo primo disco è stato inserito nella lista "Highly Regarded" dell'Australian Music Prize 2014 e si può dire sia già un successo.

Adrian&Martin-Rumba2

Adrian è nato in Romania ed ha imparato a suonare la chitarra da autodidatta, Martin arriva invece dall'Iran ed è un musicista professionista. Insieme danno vita ad una performance dai ritmi variegati, dove predomina la rumba spagnola, con le sue sonorità catalane e di flamenco. I due musicisti circolano tra festival ed eventi in Spagna e in altre località europee. A Barcellona sono talmente apprezzati da comparire sulla guida turistica ufficiale della bella città spagnola.

Itchy Teeth

Direttamente da Londra, dove il gruppo italo-inglese formato da 4 musicisti si è fatto conoscere ed apprezzare, oltre che per strada, in concerti con artisti del calibro di Billy Ocean e James Blunt. Nel 2012, inoltre, hanno partecipato al London Big Busk, con centinaia di musicisti in Hyde Park e altre locations scelte per i Giochi Olimpici. Stanno anche preparando un album con la produzione di Mark Jaimes dei Simply Red.

Kidnap Alice

Cinque musicisti inglesi che si esibiscono in acustico con la chitarra, il violino, il banjo e il mandolino, esaltando un gospel sorprendente di note e di sonorità trascinanti intorno alla voce energica della cantante, Alice Ballantine. Il tutto condito dalla magia del soul e dall'improvvisazione del Bluegrass.

Oh Peta!!

Il gruppo si è formato nel 2008 dall'incontro tra il "vichingo italiano" Agostino e il Jarocho messicano Oscar. Al duo si sono poi il bassista e la percussionista Candela, che è diventata la moglie di Oscar. Libertà e speranza sono alla base delle loro canzoni che assorbono la vitalità del pubblico in un'atmosfera spontanea e disinvolta, piena di ritmo e di allegria tutta da vivere: "Il buon ritmo sta dentro", come dice una loro canzone.

Il festival Buskers 2014 a Ferrara: i protagonisti



Estense com *GALLERY BONUS



Ogni anno il Ferrara Buskers Festival porta da ogni parte del mondo le culture e gli stili più diversi e le sperimentazioni più stravaganti in centinaia di esibizioni tutte gratuite nelle piazze e negli scorci più belli del centro storico della città estense. Anche quest’anno i 20 gruppi invitati accompagneranno il pubblico in un viaggio attraverso terre esotiche, radici ancestrali e sperimentazioni sonore.
Cominciamo dunque questo breve vademecum dai quattro gruppi provenienti dalla nazione ospite di questo 2014: la Mongolia.
Seeda
Sedaa in persiano significa “voce”, le voci dei quattro musicisti provenienti da Mongolia e Iran che rapiscono con trascinanti armonie degli strumenti tradizionali della Mongolia: il Dulcimer, strumento antico con 120 corde pizzicate, percosse o sfregate con un archetto, e i suoni malinconici del “violino a testa di cavallo“, il Morin Khuur, lo strumento simbolo della Mongolia (Patrimonio Orale e Immateriale Unesco), facendo risuonare vecchie canzoni di antenati nomadi. Il canto Hömii fa risaltare le risonanze armoniche nella voce, come un ronzio costante che però modula diversi toni.
Hulan
Compagine tutta al femminile che racchiude in una composita performance l’arte più ancestrale e mistica della Mongolia: quattro musiciste, una cantante, una ballerina e due contorsioniste guidano gli spettatori in un percorso all’interno della spiritualità mongola, tra natura e riti antichi. Le 8 artiste di Hulan fanno parte del Morin Khuur Ensemble, massima espressione di musica tradizionale e contemporanea della Mongolia. Oltre ad aver partecipato a tantissimi festival e spettacoli in tutto il mondo, hanno collaborato con artisti italiani come Franco Battiato, Teresa De Sio e Cristiano De Andrè.
Khukh Mongul
Fin dal loro nome,“Khukh”, il “blu” colore simbolo della Mongolia che si riferisce alla macchia che compare sulla schiena dei bimbi quando nascono e al cielo quasi sempre azzurro della loro terra, questi eclettici artisti vogliono essere ambasciatori della Mongolia attraverso il mondo. Ascoltarli e osservare da vicino le loro performance è come esplorare dall’interno le terre mongole: si esibiscono in costumi tipici della Mongolia, con disegni meravigliosi e colori brillanti.
Hosoo & Transmongolia
Dalle montagne della Mongolia occidentale, Hosoo il maestro del canto Khoomei, un canto armonico della gola che produce due toni distinti e simultanei con la voce, ha scelto di raccontare con la voce e la musica le canzoni tradizionali mongole. Hosoo è stato insignito del titolo di “Best Mongolian Singer” e arriva a Ferrara con la band Transmongolia per far vivere agli spettatori l’essenza della natura selvaggia e le infinite distese della steppa, la vita nomade dei mongoli con le loro le abitazioni yurta di feltro, il deserto del Gobi e i monti Altai.
Oltre a questi ospiti d’onore, nelle strade e per i vicoli della città estense si potrà assistere alle performance di:
Cellostrada Quintet
Band giovane e dinamica, sempre pronta a esplorare nuovi mondi musicali e a farsi trasportare da nuove ispirazioni, i Cellostrada Quintet sono un quintetto polacco di amici violoncellisti, che porta sulla scena internazionale una connessione fatta di temperamento musicale e spunti personali capace ad ogni esibizione di creare suggestive atmosfere.
Balinka
Ogni loro esibizione è una festa perché per i quattro musicisti e le due ballerine provenienti da Lipsia la musica è imprescindibile dalla danza e anche il pubblico non può che diventare protagonista, coinvolto con entusiasmo nel cerchio dello show. Le ballerine si esibiscono in abiti folkloristici dando movimento a performance di danze orientali, tribal fusion, passi zigani e coreografie moderne, mescolando stili e seguendo percorsi musicali diversi.
Neutral Ground Grass Band
Li puoi trovare dappertutto: su un tetto, in un giardino, sulle rive di un lago, negli angoli di una grande città. Dove c’è festa, c’è la Neutral Ground Brass Band. Con lo spirito delle brass band – i gruppi di ottoni, strumenti a fiato e percussioni – di New Orleans, i sei musicisti dalle origini e dai background musicali più disparati, si sono incontrati ad Amsterdam nel febbraio 2013. Il “neutral ground”, “il campo neutro”, durante lo straordinario carnevale del Mardi Grass di New Orleans, è lo spazio di adrenalina che si crea quando, secondo una tradizione indiana, due capi tribù sono pronti ad innescare una “battaglia” per dimostrare di essere i più belli. Questo stato di eccitazione esprime l’energia musicale della band.
Harp-Agon Z.T
Arpista, compositore, musicista di teatro e di strada Tesko è il leader del trio Harp – Agon Z.T. Con lui, ci sono altri due musicisti talentuosi: il virtuoso chitarrista Gabon e il batterista Gergo, amante del jazz e del pop. Insieme, con uno stile tutto personale che non segue le regole della musica classica ma l’improvvisazione del folk popolare, i tre musicisti mescolano e compongono melodie tradizionali ungheresi e del mondo celtico, non rinunciando a toni jazz e contemporanei. È l’incanto della musica che definiscono “Hungaroceltic freestyle”, speciale e ammaliante, creativa e unica.
Emian Paganfolk
Formatisi il 21 dicembre 2011, sono i vincitori del contest “Vota il tuo busker preferito” dell’edizione 2013 nella categoria musicisti accreditati. La band campano-salentina recupera le armonie nordiche pagane al suono di flauti siberiani, violino, jouhikko scandinavo, bodhràn irlandese, pandereta galiziana, doppio flauto campano e una seducente arpa celtica. Con la loro musica si ha la sensazione di entrare in contatto con un mondo arcano, una dimensione pura, naturale, antica e selvaggia che si è persa nel tempo.
Skarallaos
Tornano al Ferrara Buskers Festival dalla Galizia, dopo esser stati protagonisti nel 2012, gli Skarallaos, sei musicisti con la straordinaria capacità di far scatenare in danze esuberanti spettatori di ogni età. Dal 2008 la band spagnola si esibisce tra le più popolate strade europee ed è spesso dall’esperienza vissuta a contatto con la gente e le culture incontrate per strada, oltre che dalla passione, che nascono le canzoni, talvolta dai contenuti sociali, intese come mezzi di liberazione e di espressione della vita quotidiana. Insieme agli Ars Nova Napoli, il 27 agosto porteranno l’allegria del Festival nel carcere di via Arginone.
Ars Nova Napoli
Hanno vinto il contest “Vota il tuo busker preferito” 2013, categoria musicisti invitati, hanno aperto l’ultima edizione della Notte della Tammorra e a Napoli hanno sposato il progetto Tela di Parthenope, compagnia di teatro danza internazionale, per ritrovare i rapporti tra favole, storie e musiche del mondo. Ora i sei giovani musicisti partenopei tornano con uno show in continua evoluzione, che nasce dalla contaminazione culturale, da canzoni tradizionali e dai ritmi frenetici di fisarmonica, tamburi e charango, strumento a forma di piccola chitarra usato in Sud America per rendere più ammaliante il corteggiamento delle fanciulle.
Radio Fanjul
Cinque musicisti dalle origini più disparate che si sono incontrati nell’assolata e affollata Barcellona. Radio Fanjul è il dialogo armonico di antiche melodie romantiche e sonorità nostalgiche, canzoni originali del folklore di tutto il pianeta: ritmi turchi giocano con il valzer peruviano, il tumbao cubano con la milonga polacca, danzando tra pezzi klezmer, musica ranchera dalle origini mariachi, vidala, rebetika, il tango, il malango, la zamba e la cumbia.
Light in Babylon
Questo trio multiculturale si è formato nel 2010 nella cosmopolita Istambul: Michal, la cantante, è israeliana di origine iraniana, Metehan è turco e suona il santur, strumento iraniano antico multi-corde a forma di trapezio che il musicista fa vibrare battendo velocemente con 2 particolari asticelle, il chitarrista Julien è francese. 
La concezione della musica come guarigione individuale e il mash up musicale ed etnico danno vita ad uno stile autentico e seducente.
Guents Dy Rincon
L’atmosfera esotica delle isole di Capo Verde vola sulle onde del mare e del vento fino a Ferrara, portando con sé un’esplosione di musica spirituale e tradizionale dell’arcipelago africano. I cinque musicisti si definiscono come un “esercito multiculturale di pescatori, pacifici e pacifisti” che con l’arte musicale vuole superare barriere e confini. Così dal Brasile, Capo Verde, Portogallo, Spagna e Italia hanno dato vita ad un originale progetto di world music che mescola melodie capoverdiane con influenze afro-latine.
Matakustix
Matthias Ortner, in arte Matakustix, viene dall’Austria e dovunque va si porta il suo klavichello, particolarissimo strumento costruito da lui stesso ha costruito: una sorta di violoncello con pedali, aggeggi e rami sonori. È molto più difficile a dirsi che a vedersi, mentre l’artista lo lascia risuonare con ritmi diversi, non solo con l’aiuto delle mani, ma anche della bocca e dei piedi.
Alex Hahn & the Blue Riders
Alexandra arriva da Sydney, in Australia, e sta portando in giro per l’Europa e gli Stati Uniti con la The Blue Riders band The Wallflower, il suo album di debutto: un omaggio alla grande cantante statunitense Etta James, scomparsa nel 2012. The Wallflower è il titolo di uno dei suoi brani più importanti. Nonostante sia il suo primo disco è stato inserito nella lista “Highly Regarded” dell’Australian Music Prize 2014 e si può dire sia già un successo.
Adrian&Martin-Rumba2
Adrian è nato in Romania ed ha imparato a suonare la chitarra da autodidatta, Martin arriva invece dall’Iran ed è un musicista professionista. Insieme danno vita ad una performance dai ritmi variegati, dove predomina la rumba spagnola, con le sue sonorità catalane e di flamenco. I due musicisti circolano tra festival ed eventi in Spagna e in altre località europee. A Barcellona sono talmente apprezzati da comparire sulla guida turistica ufficiale della bella città spagnola.
Itchy Teeth
Direttamente da Londra, dove il gruppo italo-inglese formato da 4 musicisti si è fatto conoscere ed apprezzare, oltre che per strada, in concerti con artisti del calibro di Billy Ocean e James Blunt. Nel 2012, inoltre, hanno partecipato al London Big Busk, con centinaia di musicisti in Hyde Park e altre locations scelte per i Giochi Olimpici. Stanno anche preparando un album con la produzione di Mark Jaimes dei Simply Red.
Kidnap Alice
Cinque musicisti inglesi che si esibiscono in acustico con la chitarra, il violino, il banjo e il mandolino, esaltando un gospel sorprendente di note e di sonorità trascinanti intorno alla voce energica della cantante, Alice Ballantine. Il tutto condito dalla magia del soul e dall’improvvisazione del Bluegrass.
Oh Peta!!
Il gruppo si è formato nel 2008 dall’incontro tra il “vichingo italiano” Agostino e il Jarocho messicano Oscar. Al duo si sono poi il bassista e la percussionista Candela, che è diventata la moglie di Oscar. Libertà e speranza sono alla base delle loro canzoni che assorbono la vitalità del pubblico in un’atmosfera spontanea e disinvolta, piena di ritmo e di allegria tutta da vivere: “Il buon ritmo sta dentro”, come dice una loro canzone.
Estense com *GALLERY BONUS

Ogni anno il Ferrara Buskers Festival porta da ogni parte del mondo le culture e gli stili più diversi e le sperimentazioni più stravaganti in centinaia di esibizioni tutte gratuite nelle piazze e negli scorci più belli del centro storico della città estense. Anche quest'anno i 20 gruppi invitati accompagneranno il pubblico in un viaggio attraverso terre esotiche, radici ancestrali e sperimentazioni sonore.
Cominciamo dunque questo breve vademecum dai quattro gruppi provenienti dalla nazione ospite di questo 2014: la Mongolia.
Seeda
Sedaa in persiano significa "voce", le voci dei quattro musicisti provenienti da Mongolia e Iran che rapiscono con trascinanti armonie degli strumenti tradizionali della Mongolia: il Dulcimer, strumento antico con 120 corde pizzicate, percosse o sfregate con un archetto, e i suoni malinconici del "violino a testa di cavallo", il Morin Khuur, lo strumento simbolo della Mongolia (Patrimonio Orale e Immateriale Unesco), facendo risuonare vecchie canzoni di antenati nomadi. Il canto Hömii fa risaltare le risonanze armoniche nella voce, come un ronzio costante che però modula diversi toni.
Hulan
Compagine tutta al femminile che racchiude in una composita performance l'arte più ancestrale e mistica della Mongolia: quattro musiciste, una cantante, una ballerina e due contorsioniste guidano gli spettatori in un percorso all'interno della spiritualità mongola, tra natura e riti antichi. Le 8 artiste di Hulan fanno parte del Morin Khuur Ensemble, massima espressione di musica tradizionale e contemporanea della Mongolia. Oltre ad aver partecipato a tantissimi festival e spettacoli in tutto il mondo, hanno collaborato con artisti italiani come Franco Battiato, Teresa De Sio e Cristiano De Andrè.
Khukh Mongul
Fin dal loro nome,"Khukh", il "blu" colore simbolo della Mongolia che si riferisce alla macchia che compare sulla schiena dei bimbi quando nascono e al cielo quasi sempre azzurro della loro terra, questi eclettici artisti vogliono essere ambasciatori della Mongolia attraverso il mondo. Ascoltarli e osservare da vicino le loro performance è come esplorare dall'interno le terre mongole: si esibiscono in costumi tipici della Mongolia, con disegni meravigliosi e colori brillanti.
Hosoo & Transmongolia
Dalle montagne della Mongolia occidentale, Hosoo il maestro del canto Khoomei, un canto armonico della gola che produce due toni distinti e simultanei con la voce, ha scelto di raccontare con la voce e la musica le canzoni tradizionali mongole. Hosoo è stato insignito del titolo di "Best Mongolian Singer" e arriva a Ferrara con la band Transmongolia per far vivere agli spettatori l'essenza della natura selvaggia e le infinite distese della steppa, la vita nomade dei mongoli con le loro le abitazioni yurta di feltro, il deserto del Gobi e i monti Altai.
Oltre a questi ospiti d'onore, nelle strade e per i vicoli della città estense si potrà assistere alle performance di:
Cellostrada Quintet
Band giovane e dinamica, sempre pronta a esplorare nuovi mondi musicali e a farsi trasportare da nuove ispirazioni, i Cellostrada Quintet sono un quintetto polacco di amici violoncellisti, che porta sulla scena internazionale una connessione fatta di temperamento musicale e spunti personali capace ad ogni esibizione di creare suggestive atmosfere.
Balinka
Ogni loro esibizione è una festa perché per i quattro musicisti e le due ballerine provenienti da Lipsia la musica è imprescindibile dalla danza e anche il pubblico non può che diventare protagonista, coinvolto con entusiasmo nel cerchio dello show. Le ballerine si esibiscono in abiti folkloristici dando movimento a performance di danze orientali, tribal fusion, passi zigani e coreografie moderne, mescolando stili e seguendo percorsi musicali diversi.
Neutral Ground Grass Band
Li puoi trovare dappertutto: su un tetto, in un giardino, sulle rive di un lago, negli angoli di una grande città. Dove c'è festa, c'è la Neutral Ground Brass Band. Con lo spirito delle brass band – i gruppi di ottoni, strumenti a fiato e percussioni – di New Orleans, i sei musicisti dalle origini e dai background musicali più disparati, si sono incontrati ad Amsterdam nel febbraio 2013. Il "neutral ground", "il campo neutro", durante lo straordinario carnevale del Mardi Grass di New Orleans, è lo spazio di adrenalina che si crea quando, secondo una tradizione indiana, due capi tribù sono pronti ad innescare una "battaglia" per dimostrare di essere i più belli. Questo stato di eccitazione esprime l'energia musicale della band.
Harp-Agon Z.T
Arpista, compositore, musicista di teatro e di strada Tesko è il leader del trio Harp – Agon Z.T. Con lui, ci sono altri due musicisti talentuosi: il virtuoso chitarrista Gabon e il batterista Gergo, amante del jazz e del pop. Insieme, con uno stile tutto personale che non segue le regole della musica classica ma l'improvvisazione del folk popolare, i tre musicisti mescolano e compongono melodie tradizionali ungheresi e del mondo celtico, non rinunciando a toni jazz e contemporanei. È l'incanto della musica che definiscono "Hungaroceltic freestyle", speciale e ammaliante, creativa e unica.
Emian Paganfolk
Formatisi il 21 dicembre 2011, sono i vincitori del contest "Vota il tuo busker preferito" dell'edizione 2013 nella categoria musicisti accreditati. La band campano-salentina recupera le armonie nordiche pagane al suono di flauti siberiani, violino, jouhikko scandinavo, bodhràn irlandese, pandereta galiziana, doppio flauto campano e una seducente arpa celtica. Con la loro musica si ha la sensazione di entrare in contatto con un mondo arcano, una dimensione pura, naturale, antica e selvaggia che si è persa nel tempo.
Skarallaos
Tornano al Ferrara Buskers Festival dalla Galizia, dopo esser stati protagonisti nel 2012, gli Skarallaos, sei musicisti con la straordinaria capacità di far scatenare in danze esuberanti spettatori di ogni età. Dal 2008 la band spagnola si esibisce tra le più popolate strade europee ed è spesso dall'esperienza vissuta a contatto con la gente e le culture incontrate per strada, oltre che dalla passione, che nascono le canzoni, talvolta dai contenuti sociali, intese come mezzi di liberazione e di espressione della vita quotidiana. Insieme agli Ars Nova Napoli, il 27 agosto porteranno l'allegria del Festival nel carcere di via Arginone.
Ars Nova Napoli
Hanno vinto il contest "Vota il tuo busker preferito" 2013, categoria musicisti invitati, hanno aperto l'ultima edizione della Notte della Tammorra e a Napoli hanno sposato il progetto Tela di Parthenope, compagnia di teatro danza internazionale, per ritrovare i rapporti tra favole, storie e musiche del mondo. Ora i sei giovani musicisti partenopei tornano con uno show in continua evoluzione, che nasce dalla contaminazione culturale, da canzoni tradizionali e dai ritmi frenetici di fisarmonica, tamburi e charango, strumento a forma di piccola chitarra usato in Sud America per rendere più ammaliante il corteggiamento delle fanciulle.
Radio Fanjul
Cinque musicisti dalle origini più disparate che si sono incontrati nell'assolata e affollata Barcellona. Radio Fanjul è il dialogo armonico di antiche melodie romantiche e sonorità nostalgiche, canzoni originali del folklore di tutto il pianeta: ritmi turchi giocano con il valzer peruviano, il tumbao cubano con la milonga polacca, danzando tra pezzi klezmer, musica ranchera dalle origini mariachi, vidala, rebetika, il tango, il malango, la zamba e la cumbia.
Light in Babylon
Questo trio multiculturale si è formato nel 2010 nella cosmopolita Istambul: Michal, la cantante, è israeliana di origine iraniana, Metehan è turco e suona il santur, strumento iraniano antico multi-corde a forma di trapezio che il musicista fa vibrare battendo velocemente con 2 particolari asticelle, il chitarrista Julien è francese. 
La concezione della musica come guarigione individuale e il mash up musicale ed etnico danno vita ad uno stile autentico e seducente.
Guents Dy Rincon
L'atmosfera esotica delle isole di Capo Verde vola sulle onde del mare e del vento fino a Ferrara, portando con sé un'esplosione di musica spirituale e tradizionale dell'arcipelago africano. I cinque musicisti si definiscono come un "esercito multiculturale di pescatori, pacifici e pacifisti" che con l'arte musicale vuole superare barriere e confini. Così dal Brasile, Capo Verde, Portogallo, Spagna e Italia hanno dato vita ad un originale progetto di world music che mescola melodie capoverdiane con influenze afro-latine.
Matakustix
Matthias Ortner, in arte Matakustix, viene dall'Austria e dovunque va si porta il suo klavichello, particolarissimo strumento costruito da lui stesso ha costruito: una sorta di violoncello con pedali, aggeggi e rami sonori. È molto più difficile a dirsi che a vedersi, mentre l'artista lo lascia risuonare con ritmi diversi, non solo con l'aiuto delle mani, ma anche della bocca e dei piedi.
Alex Hahn & the Blue Riders
Alexandra arriva da Sydney, in Australia, e sta portando in giro per l'Europa e gli Stati Uniti con la The Blue Riders band The Wallflower, il suo album di debutto: un omaggio alla grande cantante statunitense Etta James, scomparsa nel 2012. The Wallflower è il titolo di uno dei suoi brani più importanti. Nonostante sia il suo primo disco è stato inserito nella lista "Highly Regarded" dell'Australian Music Prize 2014 e si può dire sia già un successo.
Adrian&Martin-Rumba2
Adrian è nato in Romania ed ha imparato a suonare la chitarra da autodidatta, Martin arriva invece dall'Iran ed è un musicista professionista. Insieme danno vita ad una performance dai ritmi variegati, dove predomina la rumba spagnola, con le sue sonorità catalane e di flamenco. I due musicisti circolano tra festival ed eventi in Spagna e in altre località europee. A Barcellona sono talmente apprezzati da comparire sulla guida turistica ufficiale della bella città spagnola.
Itchy Teeth
Direttamente da Londra, dove il gruppo italo-inglese formato da 4 musicisti si è fatto conoscere ed apprezzare, oltre che per strada, in concerti con artisti del calibro di Billy Ocean e James Blunt. Nel 2012, inoltre, hanno partecipato al London Big Busk, con centinaia di musicisti in Hyde Park e altre locations scelte per i Giochi Olimpici. Stanno anche preparando un album con la produzione di Mark Jaimes dei Simply Red.
Kidnap Alice
Cinque musicisti inglesi che si esibiscono in acustico con la chitarra, il violino, il banjo e il mandolino, esaltando un gospel sorprendente di note e di sonorità trascinanti intorno alla voce energica della cantante, Alice Ballantine. Il tutto condito dalla magia del soul e dall'improvvisazione del Bluegrass.
Oh Peta!!
Il gruppo si è formato nel 2008 dall'incontro tra il "vichingo italiano" Agostino e il Jarocho messicano Oscar. Al duo si sono poi il bassista e la percussionista Candela, che è diventata la moglie di Oscar. Libertà e speranza sono alla base delle loro canzoni che assorbono la vitalità del pubblico in un'atmosfera spontanea e disinvolta, piena di ritmo e di allegria tutta da vivere: "Il buon ritmo sta dentro", come dice una loro canzone.

Zairo Ferrante: Il discorso all'umanità della scrittrice Giovanna Mulas

Giovanna Mulas: discorso sull'Umanità

Newton(…) Grazie per questa riflessione alla quale voglio rispondere con una mia, da profana, partendo dal presupposto che, sappiamo entrambi, facciamo tutti parte di una società violentata da squilibri sociali, provocati anche dal tramonto delle ideologie. Siamo grani di una storia divisa, da sempre, in due parti: la ufficiale ad usum delphini che viene insegnata, fallace, e la storia tenuta segreta ai più, che spiega le autentiche ragioni degli avvenimenti; quella dove i connessi poteri politici e religiosi pianificano, gestiscono ricchezze mondiali a scapito delle formiche, inconsciamente incolonnate da informazione manipolata. Quelle pecore del sistema, 'buone' solo per il sistema ed in realtà formattate; nate, pasciute, condotte al guinzaglio.
Ne ho scritto spesso: non c'è niente di meglio, per il padrone, di un popolo borioso, plagiato, formattato inconsapevole: persuaso di sapere sputerà su i germogli delle nuove idee, accetterà di buon grado il controllo di ogni sua azione. Vorrà vegetare e morire nello stesso luogo in cui è nato; non gl'importerà di conoscere il mare, mai lo sfiorerà la supposizione di poterlo attraversare. L'individuo in massa acquista, per il solo fatto del numero, sentimento di potenza invincibile.
Il gregge è anonimo, quindi irresponsabile. La personalità consapevole è abolita, la volontà e il discernimento svaniti. Ancora: facciamo in modo che le persone abbiano paura del presente e del futuro; si farà fare loro qualsiasi cosa: si rivolgeranno a chiunque prometta una soluzione. Ritengo avvenga una sorta di mimetismo speculare: uno slittamento dell'identità da uomo a uomo, dal buio ad una parvenza di luce. L'identità verrà catalizzata dalla gerarchia rassicurante ché l'uomo, antropologicamente parlando, ha bisogno di riferire tutte le sue difficoltà, tutti i suoi mali a un principio oscuro.
Il nichilismo diffuso non sostiene, anzi affonda la coscienza di un popolo che necessita verità, che ha il diritto della verità: se conoscere e valutare il nemico significa avere le condizioni necessarie per la vittoria, si deve accettare il fatto che troppe pecore 'buone' continuano a non distinguere la vittima dal carnefice.
Eppure la verità, purtroppo o per fortuna, continua a male uniformarsi alle concessioni, ai compromessi.
E, punto fondamentale a mio parere, in nessuna circostanza ciò che gli esseri umani fanno può essere più importante dello stesso mondo.
Dobbiamo metabolizzarci diversi: superbi, ammaestrati, addestrati dalla nascita a consumarci di consumo, illusi dominatori e, in realtà, piccoli e banali schiavi, ignoranti, numeri di un sistema, inconsapevoli dominati.
Mi chiedi di ciclo della Natura e/o scale con pioli da costruire, per innalzarci, forse, a quel dio (comunque, per me, Natura) che, forse, è sempre stato in noi.
Ti chiedo: Uomo ed evoluzione uguale superbia, predominio?….
… CONTINUA SU: http://giovannamulas.altervista.org/disquisizioni-su-umanita-scale-o-cicli/

Zairo Ferrante: Il discorso all'umanità della scrittrice Giovanna Mulas

Giovanna Mulas: discorso sull'Umanità


Newton(…) Grazie per questa riflessione alla quale voglio rispondere con una mia, da profana, partendo dal presupposto che, sappiamo entrambi, facciamo tutti parte di una società violentata da squilibri sociali, provocati anche dal tramonto delle ideologie. Siamo grani di una storia divisa, da sempre, in due parti: la ufficiale ad usum delphini che viene insegnata, fallace, e la storia tenuta segreta ai più, che spiega le autentiche ragioni degli avvenimenti; quella dove i connessi poteri politici e religiosi pianificano, gestiscono ricchezze mondiali a scapito delle formiche, inconsciamente incolonnate da informazione manipolata. Quelle pecore del sistema, 'buone' solo per il sistema ed in realtà formattate; nate, pasciute, condotte al guinzaglio.
Ne ho scritto spesso: non c'è niente di meglio, per il padrone, di un popolo borioso, plagiato, formattato inconsapevole: persuaso di sapere sputerà su i germogli delle nuove idee, accetterà di buon grado il controllo di ogni sua azione. Vorrà vegetare e morire nello stesso luogo in cui è nato; non gl'importerà di conoscere il mare, mai lo sfiorerà la supposizione di poterlo attraversare. L'individuo in massa acquista, per il solo fatto del numero, sentimento di potenza invincibile.
Il gregge è anonimo, quindi irresponsabile. La personalità consapevole è abolita, la volontà e il discernimento svaniti. Ancora: facciamo in modo che le persone abbiano paura del presente e del futuro; si farà fare loro qualsiasi cosa: si rivolgeranno a chiunque prometta una soluzione. Ritengo avvenga una sorta di mimetismo speculare: uno slittamento dell'identità da uomo a uomo, dal buio ad una parvenza di luce. L'identità verrà catalizzata dalla gerarchia rassicurante ché l'uomo, antropologicamente parlando, ha bisogno di riferire tutte le sue difficoltà, tutti i suoi mali a un principio oscuro.
Il nichilismo diffuso non sostiene, anzi affonda la coscienza di un popolo che necessita verità, che ha il diritto della verità: se conoscere e valutare il nemico significa avere le condizioni necessarie per la vittoria, si deve accettare il fatto che troppe pecore 'buone' continuano a non distinguere la vittima dal carnefice.
Eppure la verità, purtroppo o per fortuna, continua a male uniformarsi alle concessioni, ai compromessi.
E, punto fondamentale a mio parere, in nessuna circostanza ciò che gli esseri umani fanno può essere più importante dello stesso mondo.
Dobbiamo metabolizzarci diversi: superbi, ammaestrati, addestrati dalla nascita a consumarci di consumo, illusi dominatori e, in realtà, piccoli e banali schiavi, ignoranti, numeri di un sistema, inconsapevoli dominati.
Mi chiedi di ciclo della Natura e/o scale con pioli da costruire, per innalzarci, forse, a quel dio (comunque, per me, Natura) che, forse, è sempre stato in noi.
Ti chiedo: Uomo ed evoluzione uguale superbia, predominio?….
… CONTINUA SU: http://giovannamulas.altervista.org/disquisizioni-su-umanita-scale-o-cicli/

[ANTEREM : Notizie] Le vie del ritorno di Stefano Guglielmin

 


Le vie del ritorno di Stefano Guglielmin

Stefano Guglielmin è da tanti anni un collaboratore delle edizioni Anterem. Siamo lieti di annunciare ai nostri lettori che ora esce un suo nuovo libro di riflessioni teoriche. Ha per titolo Le vie del ritorno ed è diviso in due parti. La prima, Esilio e morte, indaga la caducità così come si mostra nell'Orestea di Eschilo e nelle Rime di Cecco Angiolieri. La seconda parte dell'opera, In altro luogo, è uno studio sull'influenza dell'altrove nella cultura illuminista, attraverso l'analisi della filosofia di Diderot, Rousseau e Voltaire. Il volume esce con l'editore Moretti&Vitali, nella collana "Narrazioni della conoscenza" diretta da Flavio Ermini.
Anticipazioni sull'opera al link:
www.anteremedizioni.it/le_vie_del_ritorno_di_stefano_guglielmin
--
 

[ANTEREM : Notizie] Le vie del ritorno di Stefano Guglielmin

 


Le vie del ritorno di Stefano Guglielmin

Stefano Guglielmin è da tanti anni un collaboratore delle edizioni Anterem. Siamo lieti di annunciare ai nostri lettori che ora esce un suo nuovo libro di riflessioni teoriche. Ha per titolo Le vie del ritorno ed è diviso in due parti. La prima, Esilio e morte, indaga la caducità così come si mostra nell'Orestea di Eschilo e nelle Rime di Cecco Angiolieri. La seconda parte dell'opera, In altro luogo, è uno studio sull'influenza dell'altrove nella cultura illuminista, attraverso l'analisi della filosofia di Diderot, Rousseau e Voltaire. Il volume esce con l'editore Moretti&Vitali, nella collana "Narrazioni della conoscenza" diretta da Flavio Ermini.
Anticipazioni sull'opera al link:
www.anteremedizioni.it/le_vie_del_ritorno_di_stefano_guglielmin
--
 

Tech Economy Le aspirazioni dei nani - 14/2014

 

In evidenza:

Twitter: sulla timeline anche i preferiti degli altri utenti ma il test non piace

App economy: mercato europeo in frenata?

Apple: ora i prodotti saranno più "green"

Telecom Italia: piano Gvt, con ipotesi di Vivendi primo socio a 20%

Ancora problemi per Uber: Berlino vieta l'app per motivi di sicurezza

Dalla pubblicità all'acquisto: Facebook a lavoro su analisi cross device

Internet of Everything
In collaborazione con Cisco Italia

Market & Business

Focus

Focus

Le aspirazioni dei nani

"Nani sulle spalle dei giganti" così definiva la società Bernardo di Chartres già quasi mille anni fa. E dopo un millennio i nani sono persino scesi dalle spalle dei giganti. Così la loro capacità di immaginare il futuro è divenuta pressochè nulla. Il risultato? Vediamo nel digitale solo uno strumento di cost saving, con tutti i rischi che ciò comporta. È quello che succede quando si parla di informatica pubblica nel nostro paese: quali sono i rischi?
Continua a leggere..

Stefano Epifani Chief Editor

Sharing Economy

Security Notes

Logo RFID e privacy test per l'Internet of Things

Di Giulio Coraggio
Giulio Coraggio ci parla della l'approvazione da parte del Comitato europeo di Normazione di standard tecnici relativi al logo RFID.
Continua a leggere..

La democrazia fantasma

Di Gianluca Sgueo
Giancluca Sgueo torna su "We the People", il più ambizioso progetto di democrazia partecipativa Usa che mostra la sua debolezza.
Continua a leggere..

In viaggio con 5 app navigatore gratuite

Di Sonia Montegiove
Sonia Montegiove ha scelto per noi cinque app per raggingere le nostre mete facilmente e gratuitamente.
Continua a leggere..

L'articolo più condiviso

Di Stefano Epifani
Le aspirazioni dei nani

L'articolo più letto

Di Alfonso Fuggetta
Nani, giganti e ballerine


Email inviata con   Logo MailUp
Unsubscribe   |   Disiscriviti

The Best Post

CALCIO ROBOT E SAPIENS-Partita...Zero! VIDEO