L’ INTESA di Alfonso Indelicato PARTE PRIMA Prego eminenza, si accomodi qui. – Con il sorriso arguto stampato sul volto, l’autorevole cardinale si accomodò sulla profonda poltrona di pelle capitonnè. Il gesto gli riuscì senza impaccio, perché la sua persona fasciata nella veste talare con i bordi scarlatti (non era egli uno di quei religiosi che nascondono i segni del proprio stato) era ancora snella e giovanile. Caro onorevole, eccoci finalmente, e che il Signore ci illumini le menti. – Non era stato facile trovare un punto d’incontro sul dove e sul quando. I fiduciari avevano instaurato guardinghi contatti, poi suggerito caute proposte. Infine, dopo aver scartato alcune ipotesi avanzate dall’uno o dall’altro, avevano convenuto sulla villa fuori porta di un aristocratico noto per la sua discrezione, il quale risultava gradito, per vari motivi, all’una e all’altra sponda del Tevere. Ed ora erano lì, nella pace silenziosa del salone d’onore, sprofondati nelle mor...