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lunedì 27 gennaio 2025

La Psiche On Line?

 https://www.nssgclub.com/it/lifestyle/39610/unobravo-serenis-piattaforme-psicoterapia-online-possiamo-fidarci

 Nel nostro ecosistema ibrido, fatto di realtà online ed offline, abbiamo assistito alla digitalizzazione di servizi che mai avremmo potuto immaginare di trovare online, disponibili e pronti all’uso, direttamente sui nostri device. Tra questi, le piattaforme di psicoterapia e in generale tutti gli strumenti che ci consentono di ricevere consulenza ed assistenza medica a distanza. Queste nuove possibilità hanno rivoluzionato il modo di fare psicoterapia, dando l’opportunità a molti più utenti di accedere alle cure o comunque di iniziare un percorso dedicato al benessere e alla salute mentale, a prezzi più accessibili e in tempistiche brevi. Tuttavia, negli ultimi tempi, un’inchiesta andata in onda su Rainews24, ha fatto molto discutere, infiammando il dibattito pubblico. Il nocciolo della questione è il concetto di fiducia del paziente in queste piattaforme online e, dunque, anche negli specialisti che vi operano.

Magari qualche struttura On Line e terapeota funziona davvero, tutavia qualche dubbio, almeno in Italia, giusto resti, le scienze psichiche o psicologiche sempre in ritardo nei decenni scorsi, per giovani forse un rischio ma  interessante... Futurismo Space

 https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/la-psiche-on-line.html


 

giovedì 29 agosto 2024

Facebook e la sinistra

 


L'internazionale socialista è sempre esistita.I leader dei partiti comunisti di tutto il mondo sono soliti incontrarsi stabilendo linee guida di coordinamento(politiche green ed amenità varie).Stupisce leggere simile articoli, come la cosa fosse una novità.La novità sarebbe quella di una destra che si svegliasse e si coordinasse a livello mondiale, anzichè dividersi e scontrarsi su ogni cosa.Il problema non sono solo i social media; l'internazionale socialista passa anche dal mondo del lavoro come ad esempio dalle multinazionali che impongono ai dipendenti una certa visione del mondo attraverso politiche DEI e"schwa"nelle comunicazioni ufficiali.Nel silenzio generale.
 
Asino Rosso 1...Nulla di nuovo, è da tempo noto facebook e la sinistra, leggi poloticamente corretto Usa uber alles, come una sorta di di dittatura e da anni orwelliana, evidente da tempo in tutti i mediA E COMPLICI...


 

martedì 18 giugno 2024

Internet e l'Illusione della Memoria

Futurismo Space  I vecchi libri salveranno la memoria umana' Possibile,visto anche la disumanizzazione imminente ulteriormente dopo si sa....come dichiarato official il degrado di Google e il web, il 50% info e post falsi, semplici bot o robot... E dal 2025 motori di ricerca integrati dalle AI e suggerimenti manipolazioni agli Utenti
Lasciando perdere i Social! Ultra farloccchi!
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Di frasi sulla memoria è pieno il mondo. Bastano due clic sul web per trovarne centinaia, una più bella dell'altra. Nessuno, però, sembra ancora avare preso in considerazione un punto nodale della nostra epoca: in un mondo sempre più digitale e sempre più governato da algoritmi e intelligenze artificiali come si conserva la memoria? Sappiamo tutti quanti miliardi di documenti, file e parole contenga Internet e quanto ogni giorno tutti noi alimentiamo questo enorme oceano digitale.

Ma essere in Rete, ormai, non è più garanzia di nulla. Nel senso che le tue parole, i tuoi pensieri, i tuoi studi possono anche essere importantissimi ma se nessuno li rilancia (anche solo via social), li riprende e dà loro visibilità restano solo una manciata di byte

Roberto Guerra
 

giovedì 5 giugno 2014

Informatica e Poesia. Riccardo Roversi



LUUK MAGAZINE MILANO  SCIENZA E FUTURO

....La Parola di poeti e scrittori, a partire dal Duemila e dopo Internet, con il passaggio dal libro cartaceo al libro digitale, è destinata a profonde mutazioni: in gioco il senso stesso del fare letteratura. Nell’oceano letterario italiano trattasi di temi ben dibattuti, tra posizioni apocalittiche o integrate, depresso-contrari o tecnoeuforici, per dirla con Umberto Eco. A volte posizioni complesse provengono quasi da autori di nicchia, noti ma non al grande pubblico. È il caso del poeta e scrittore e giornalista di Ferrara e Roma (www.teatro.it) Riccardo Roversi, quasi un diversamente italianista, recente autore di uno zoom di rara preziosità sulla letteratura estense, dal Rinascimento al Novecento, dall’Ariosto a Giorgio Bassani, intitolata “50 letterati ferraresi”. Fin dal secondo novecento Roversi è stato protagonista di dinamiche spregiudicate e futuribili, sia collaborando alla rivista cult futurista di Enzo Benedetto, Futurismo Oggi (tra gli aderenti, il Moma di New York), sia con raccolte letterarie, Prosie, Trappola Minimale, Periplo di Millennio, quest’ultima segnalata dal sottoscritto nel nostro Futurismo per la nuova umanità… (Armando editore, 2012); anche in versione performativa, a cura di Alexandra Dadier (Parigi). Opera che si conclude con un eloquente, ammaliante, dialogo virtuale tra un computer e appunto un poeta e attore teatrale, quasi un’anticipazione del recente film “Lei”, dove la voce del robot protagonista appartiene a Scarlett Johansson.
Ecco un test domanda, quasi parafrasando Turing, a Riccardo Roversi:
D – Internet genera una nuova poetica o uccide il verso?
R – “
Internet è ormai uno strumento divulgativo e documentativo imprescindibile, nonché di respiro e di applicazione “sociale”, pur con tutti suoi limiti (che sono tanti: pari almeno alle potenzialità). Internet non “uccide” né “salva” la poesia, tutt’al più può stimolarne la creazione, la composizione e la divulgazione, sebbene – come del resto qualsiasi comunicazione di Internet – a livello estremamente modesto e superficiale. Non per atteggiarci a ipercritici, ma l’autentica poesia non naviga (ancora) su Internet, o solo in minima parte e, quasi mai, quella di nuova composizione. Tuttavia, se è vero com’è vero che Internet “antologizza” e divulga anche la grande poesia mondiale di ogni tempo, da Omero ai contemporanei, la sua funzione diventa straordinariamente importante per non dire essenziale. Purtroppo la poesia dei nuovi (buoni) autori è ancora di là da venire. E non solo sul web”.

http://www.riccardoroversi.onweb.it/

lunedì 10 gennaio 2011

L. Viola/Hotel Ripagrande "Turismo: sul sito web c'è ancora la mostra di sei mesi fa."

 



Ferrara, 7 gennaio 2011

Gentile Direttore de Il Resto del Carlino,

 
Ancora una volta mi trovo costretto ad intervenire per alcune precisazioni sul dibattito in corso sul turismo a Ferrara.
Alcune iniziative della Guida Turistica Alessandro Gulinati, (lo stesso che sta portando avanti il tentativo di reperire fondi per il restauro dell’importante quadreria dell’Oratorio dell’Annunziata chiuso da anni), ha creato un po’ di scompiglio nel mondo delle guide turistiche (con l’unica eccezione della Gulino che ha un sito personale aggiornato, come riprova della sua autonomia) alcune delle stesse sono intervenute con commenti di critica su un quotidiano on line cittadino, solo per lagnarsi di una sorta di concorrenza scorretta, il che è umanamente comprensibile, ma (secondo me) sbagliato. 

Purtroppo da anni le singole guide e le loro associazioni, sono inattive nella promozione della città e non prendono posizione contro la disastrosa mancanza di attività promo commerciale degli assessorati al turismo di Comune e Provincia; attività che ha portato al calo (oltre che delle presenze turistiche) anche delle presenze di escursionisti e quindi ne pagano anche loro, come i commercianti del centro storico, le conseguenze in termini di numero di clienti.

Però invece di prendersela con il “capo ufficio”, aspettano di arrivare a casa per prendere a calci il cane. 
Aver vissuto per anni di rendita, in forza di un monopolio (conseguenza di fatto del numero chiuso), ha fatto perdere di vista la necessità, anche per loro, di essere sul mercato internazionale e di contribuire alla visibilità della città al fine di reperire anche direttamente dei clienti con un attività nelle diverse lingue straniere, almeno su internet e quindi senza costi. 
Vuole un esempio? “Guide Estensi”, oltre Chardin, tra gli eventi è ancora presente sulla home page del sito dell’associazione, la Mostra “da Bracque a Chagall”, terminate il 2 giugno.

 

Fino qui è stato pubblicato a pagina 10 su "Cronaca Ferrara" con il titolo: "L'intervento, poca attenzione alla promozione dalle guide"- "Turismo: sul sito web c'è ancora la mostra conclusa sei mesi fa".

 

L'intervento continuava così:

 

…il che dimostra inequivocabilmente due cose: o non sanno come funziona internet, o non gliene frega nulla. In entrambi i casi dovrebbero per il loro interesse professionale darsi una mossa, invece di criticare chi si sforza, senza contributi da parte di nessuno, di dare una personale fattiva attività (non retribuita) alla conoscenza della storia e delle opere d’arte contenute in città.

P.S.: a conferma di quanto sopra si invita a leggere la lettera al Direttore pubblicata sulla Nuova Ferrara di oggi 7 gennaio 201 dal titolo: “Boldini, complimenti per il Museo” di una turista milanese sconcertata di aver scoperto il museo per caso 

Arch. Lanfranco Viola
Titolare Hotel Ripagrande

www.ferrarahotelripagrande.it

info@ferrarahotelripagrande.it

 

lunedì 22 febbraio 2010

HACKER ATTACK

Giornali su Internet....jpgda FAI NOTIZIA RADICALI * da WakeUpNews
 
Battuta dal Wall Street Journal e dal Washington Postla notizia è stata data dal Alex Cox, ingegnere dellaNetWitness, azienda operante in Virginia che si occupa della sicurezza del Governo americano eFBI, lo scorso fine gennaio. L’attacco sembra sia, però, partito a fine 2008  da una rete che trova le sue basi in Germania, Europa dell’Est e probabilmente in
Cina. Ad oggi le stime sui danni arrecati sono ancora incerte.
Presi di mira sono stati i dati sensibili e le credenziali di accesso dei dipendenti nel settore della aziende della sanità e della tecnologia in particolare, a cui si aggiungono e-mail e  numeri di carte di credito di dipendenti di aziende in vari settori. Massimo riserbo, inoltre, sulla possibile intrusione nel sistema del 
Pentagono. Tra i paesi maggiormente colpiti, si possono citare con certezza: l’Arabia Saudita, il Messico, l’Egitto, la Turchia e gli Stati Uniti. In questi ultimi tra le “vittime” si annoverano addirittura aziende del calibro della Merck & Co. e Cardinal Health nel settore farmaceutico e la più popolare Paramount nel settore cinematografico.
 
Continua a leggere

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=ISsvTp5Nhys


Non sei a casa? Accedi a Messenger dal Web!

venerdì 29 gennaio 2010

Papa Ratzinger Primo Cyberpapa

DA IL GIORNALE

perche-credo.jpgCittà del Vaticano - Si apre una "nuova era", quella dell’evangelizzazzione del web: nel messaggio per la quarantaquattresima Giornata Mondiale delle Comunicazione sociali, Papa Benedetto XVI ha invitato la Chiesa intera a guardare a Internet con entusiasmo e audacia ed ha esortato i sacerdoti a diventare navigatori della rete, a partecipare ai socialnetwork e a portare la parola di Dio nel grande continente digitale. "Lo sviluppo delle nuove tecnologie e, nella sua dimensione complessiva, tutto il mondo digitale rappresentano una grande risorsa per l’umanità nel suo insieme", ha sottolineato Ratzinger nel messaggio reso noto il 23 1 scorso in Vaticano, alla vigilia della giornata delle Comunicazioni Sociali, che coincide ogni anno con il 24 gennaio e la festa di San Francesco di Sales. ...

continua
http://www.ilgiornale.it/sport/sezione-id=15-tipo=8-rss=0

video http://www.youtube.com/watch?v=lMyNdWBb1xg

sabato 23 maggio 2009

INTERNET COMPIE 20 ANNI!

MATRIX 2.jpgMR WEB 2O ANNI!  FROM IL SOLE 24 0RE

Era il 13 marzo del 1989 quando Timothy John (Tim) Berners-Lee, ingegnere inglese di belle speranze in forza al Cern di Ginevra, presentò per la prima volta ai suoi responsabili presso il laboratorio di fisica delle particelle un documento destinato a dar vita a una nuova era nell'industria e nella società tutta. In quel documento, che recava per titolo un generico "Information Management: A Proposal", erano infatti contenuti le basi della struttura del World Wide Web, termine coniato dallo stesso Berners-Lee per identificare un sistema di distribuzione/visualizzazione ipertestuale di dati scientifici (testi sostanzialmente) su computer collegati in rete (in modalità client/server) su scala planetaria. La ragnatela telematica nacque quindi così e le cronache narrano che la persona a cui venne presentato lo studio, Mike Sendall, lo battezzò come "vago, ma interessante". Il progetto decollò – al fianco di Berners Lee entrò in gioco il ricercatore belga Robert Cailliau – e nella primavera del 1991 furono fatti i primi test che sfociarono, nel dicembre successivo, al primo sito Web al mondo (http://info.cern.ch) e al primo collegamento con un server posto al di fuori del Cern e situato negli Stati Uniti. Nessuno probabilmente lo sapeva ma si stavano gettando le basi del World Wide Web come lo intendiamo e utilizziamo oggi e nel febbraio del 1993, con Mosaic, vide la luce anche il primo browser per navigare in Internet, la rete nata un quarto di secolo prima (nel 1969, come Arpanet) come dorsale di comunicazione a scopo militare.
Cosa è successo negli ultimi 15 anni è sotto gli occhi di tutti. Il numero di siti attivi quando il Web è diventato "pubblico" - grazie alla rinuncia dei diritti d'autore da parte del Cern - erano 130 e sono diventati oltre 215 milioni (cui vanno sommati circa 180 milioni di blog per un totale di oltre 400 milioni di indirizzi http registrati). Gli utenti della Rete erano poche migliaia e oggi l'Itu, l'agenzia dell'Onu per le telecomunicazioni globali, afferma che poco meno di un quarto della popolazione mondiale (circa 1,7 miliardi di persone) è on line. In 20 anni la storia dell'umanità è cambiata anche grazie a questo distinto ingegnere inglese e oggi a Ginevra, presso la sede del Cern, si festeggia solennemente, alla presenza di Berners-Lee in persona, quel lontano giorno di marzo. Dal papà del cyberspazio è arrivato però ieri, nel corso di un'audizione alla camera dei Lord, un monito altrettanto importante. La Rete, questo in sostanza l'esplicita requisitoria di Lee, deve essere mantenuta integra e la privacy dei cittadini salvaguardata dai sistemi in grado di monitorare a fini commerciali e non (il Web come strumento di controllo) l'attività digitali degli utenti. Le violazioni a cui fa riferimento l'inventore del Www sono precise e chiamano in causa anche gli strumenti di "behavioral advertising", quelli che Google & Co. utilizzano per stilare i profili dei navigatori della Rete e confezionare l'invio di pubblicità mirata in base ai gusti delle persone. Berners-Lee chiede in tal senso urgenti e ragionati interventi legislativi, in grado di regolamentare e limitare l'accesso di soggetti terzi e delle autorità governative nella vita digitale dei cittadini. A tutela della privacy di questi ultimi. Le telecamere nella vita privata delle persone sono roba da Grande Fratello televisivo, e per l'inventore del Web la Rete non si presta a essere uno strumento per dare vita a "reality show" non autorizzati.

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tecnologia%20e%20Business/2009/03/internet.shtml?uuid=9c8f2ce8-0fd9-11de-b9ea-de541d8bafb5&DocRulesView=Libero

http://www.youtube.com/watch?v=Y0pPfyYtiBc CLIP

martedì 2 dicembre 2008

RONCONATE...

imagesRONCONI.jpg RONCONATE A NUDO

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=45131&format=html

“Sulle ronconate ci sarei andato cauto”. Così si è espresso un importante candidato sindaco, esponendosi al giudizio degli elettori primari. Cosa vuol dire? Che le avrebbe autorizzate cautelativamente, di soppiatto, magari con l’impiego di pseudonimi? Che, diversamente da com’è stato fatto, si sarebbe lasciato spaventare dall’ammontare dei costi ronconiani?

E' lodevole esprimere disaccordo mediante circonlocuzioni quando si cerca di non ferire le altrui suscettibilità, ma il metodo da solo può non bastare, addirittura può sortire il risultato opposto. In questo caso, direi che Sateriale ha tutte le ragioni per sentirsi offeso dal suo ex vicesindaco che non ha speso una parola a giustificazione delle ronconate, perdendo l’occasione per discuterne dal punto di vista di un sindaco (che, per il suo ruolo, dovrebbe alquanto differire da quello di un comune cittadino).

Il sottoscritto ha fatto parte del coro di quelli che protestavano, proprio perché riteneva che la giustificazione all’onerosità degli spettacoli di Ronconi non fosse indovinata. Quella giustificazione non è mai stata dichiarata e difesa dallo stesso spocchioso sindaco, il quale proprio per questo si è meritato che la successiva polemica di taglio populista lo mettesse all’angolo. Ma che l’obbiettivo del sindaco fosse quello di conferire prestigio rafforzando l’immagine di città d’arte e cultura è ovvio. Ed è altrettanto ovvio che c’è ancora un disperato bisogno di un’attività di mantenimento dello status quo di Ferrara. Allora perché un candidato sindaco non coglie l’occasione per parlarne con cognizione di causa, parametrizzando una buona volta il problema e dimostrando di sapere dove vuole arrivare insieme alla sua città, invece di limitarsi alle banalità? Non gliel’aveva di certo ordinato il dottore di allinearsi al livello del suo antagonista con chiacchiere di donna alla pompa. O forse, invece, gliel’ha ordinato il Partito?

(PAOLO GIARDINI)