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venerdì 16 aprile 2010

Memodestra

da AREA DESTRA

Cos’è Area Destra…Pubblicato da Area Destra il 15 - gennaio - 2010 - WWW.AREADESTRA.IT

ESSERE UNITI

Il proverbio è antico come il mondo: l’unione fa la forza. Mettere insieme tutte le forze di destra è necessario, se si vuole restituire dignità, peso politico e concreta capacità d’azione alla comunità militante oggi frazionata in oltre 50 sigle, tra grandi, piccole, reali o virtuali. Area Destra ha creato uno Statuto e ha dato vita alla Consulta per l’unità dell’area con due principali scopi: permettere la fusione di realtà oggi distinte, senza che nessuna di quelle stesse realtà tema di subire un processo di annessione e di annullamento totale della sua identità; creare un partito che faccia crescere una classe dirigente e una leadership, mai cui destini non siano vincolati alle fortune e agli interessi di una sola persona o di una stretta cerchia di individui.

ESSERE DESTRA
Si è Destra quando si crede nella dimensione spirituale dell’esistenza umana e si ha una concezione volontaristica dell’azione politica. Si è Destra quando si comprende la dimensione metafisica del Lavoro e si rifiutano contestualmente sia le divisioni classiste della società sia l’innalzamento dell’economia a principale fattore esistenziale. Si è Destra quando si è convinti del comune destino che condivide l’intero popolo a cui si appartiene e si è in sintonia con la plurimillenaria storia, con le eterne tradizioni e coi radicati costumi della propria società.

ESSERE STATO
La Destra politica italiana è custode del culto della Nazione e concepisce lo Stato come la concretizzazione del valore di Patria. Lo Stato – moderno, efficiente, ordinato – è il luogo in cui si realizzano tutte le aspirazioni individuali e collettive dei cittadini. Lo Stato è l’ente che regola la vita civile del popolo e assicura al popolo sicurezza, giustizia e assistenza. Nella cura dello Stato e nel potenziamento delle sue istituzioni e delle sue articolazioni politiche, giuridiche, amministrative, sociali ed economiche la Destra trova il suo primo, fondante programma politico.
 
DIFESA DELLA CIVILTÀ CRISTIANA
Essere Destra significa interpretare una visione laica dell’agire politico, ma rispettoso delle tradizioni religiose del popolo italiano. Nella tolleranza di ogni culto e nella garanzia per i credenti a qualunque fede di poter praticare il proprio culto nel rispetto delle leggi, la Destra riconosce il contributo inestimabile che la Chiesa Apostolica Cattolica e Romana ha offerto all’Italia nella definizione della sua identità di Nazione e di popolo, nella preservazione della sua cultura greco-latina, nello sviluppo dei suoi istituti giuridici, nella morale e nei costumi condivisi.

IDENTITÀ È VITA
Nella difesa dell’identità della Nazione e del popolo, la Destra individua nella tutela della vita, fin dal suo concepimento, una battaglia prioritaria e irrinunciabile. Nella tutela di chi nasce e di chi soffre, nel rifiuto delle aberrazioni edonistiche e delle mostruosità eugenetiche e dell’eutanasia, la Destra assolve a uno dei suoi principali doveri politici e morali.
 
UN ARGINE ALL’IMMIGRAZIONE: LA FAMIGLIA
La Destra politica italiana si specchia pienamente negli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione della Repubblica e riconosce alla famiglia naturale il ruolo di cellula fondamentale della società e ne promuove la nascita e lo sviluppo con tutti i mezzi e le possibilità, individuando nello sviluppo demografico del Paese il primo, concreto argine al fenomeno dell’immigrazione a cui l’Italia è soggetta da ormai un ventennio. L’attuazione di politiche per la casa, secondo il modello del mutuo sociale, è il primo, significativo impegno in tal senso. La Destra politica italiana sente il dovere di portare assistenza e solidarietà ai popoli meno fortunati del Terzo mondo; tutela la dignità umana di ogni individuo, senza distinzioni di sesso, razza o religione; assicura tolleranza verso ogni stile e concezione di vita, purché condotti nel rispetto della legge; ma rifiuta categoricamente l’idea di una società multiculturale, intesa come svilimento dell’identità e delle specificità del suo popolo, della sua cultura, delle sue tradizioni religiose e civili e dei suoi costumi.
 
CITTADINANZA: SANGUE E CONDIVISIONE
Il diritto di cittadinanza è e deve essere regolato, come da sempre, dallo Jus sanguinis, in base al quale è italiano chi nasce da italiani. Il diritto di voto – tanto amministrativo quanto politico- deve restare attributo esclusivo del cittadino.

L'’EMERGENZA IDENTITARIA SUD
Attributo essenziale dell’identità nazionale è l’integrità, il pieno coinvolgimento nelle potenzialità sociali ed economiche e nella garanzia di sicurezza e legalità dell’intero territorio nazionale. Dunque, non per la Desta politica italiana non esiste una Questione meridionale, ma l’emergenza dell’intero Paese di debellare definitivamente e con dura determinazione le grandi organizzazioni criminali organizzate, restituendo anche alle regioni del Mezzogiorno la sua naturale vocazione economica che deve fare perno sull’incomparabile bellezza della sua natura e sul valore straordinario della sua Arte e della sua Cultura.
 
L’EUROPA COME DESTINO, NON COME CONDANNA
Se l’Italia è deve essere sempre la Patria degli italiani, l’Europa è deve essere la Patria dell’Italia. La Destra politica italiana conferma la sua vocazione europeista e rigetta la distorta dimensione burocratico-economicistica dell’attuale Unione europea, impegnandosi per il rafforzamento, il potenziamento e la crescita di autorevolezza delle sue strutture parlamentari e rappresentative. Europa come insieme e come unione delle Patrie che la compongono, non come mera fusione di interessi predominanti di determinate lobby economiche e bancarie a cui assoggettare gli interessi e i diritti delle singole comunità nazionali.

RILANCIARE L’ECONOMIA, PROMUOVENDO IL SAPERE
La Destra politica italiana reputa insufficienti, a fronte della grave crisi economica che investe l’Occidente e l’Italia da oltre un decennio, tutte le misure volte a garantire nell’immediato qualche tiepido miglioramento a particolari settori dell’industria, del commercio e dei servizi. Lo Stato deve risolversi finalmente a mettere a punto e a perseguire una strategia di lungo periodo e di sostegno permanente al sistema produttivo del Paese e questa strategia non può che essere il potenziamento dell’intero sistema scolastico, formativo e di ricerca tecnico-scientifica italiano. Solo aumentando le capacità di conoscenza degli individui e le possibilità per loro di esprimersi con ardimento in ogni settore dello scibile, sarà possibile donare con continuità all’industria e al sistema produttivo materiali nuovi, procedimenti oggi sconosciuti, ulteriore valore aggiunto e quant’altro dalla curiosità di sapere può trovare applicazione pratica e anche ritorno economico. Fondamentale, poi, è la rimodulazione del sistema fiscale, che deve sempre più puntare al prelievo indiretto, determinando condizioni di reale progressività, ma in un contesto statale comunque meno oneroso e oppressivo per il contribuente. Indispensabile – e primaria battaglia – è riportare il sistema bancario alla sua essenziale funzione di alimentazione del sistema economico, puntando alla proprietà pubblica della moneta e alla regolamentazione del sistema del credito, liberandolo dalle logiche usuraie dell’attuale mercato finanziario.
 
ESPORTARE LA DEMOCRAZIA? PERCHÈ NON I DIRITTI DEL LAVORO?
Con la formula della “esportazione della democrazia”, nell’ultimo decennio, gli Stati Uniti hanno fatto anche ricorso alla guerra per tutelare i loro interessi geopolitici, economici e commerciali. Secondo la Destra politica italiana, per affrontare gli squilibri economici determinati dalla globalizzazione dei mercati, di cui anche l’Occidente risente in modo pesante, è necessario esportare i diritti del Lavoro, consentendo l’accesso all’area di libero scambio delle merci e delle materie prime solo a quei paesi che riconoscono ai loro lavoratori di ogni settore quei diritti fondamentali che appartengono alla loro stessa dignità di donne e di uomini. Uno Stato che commercia con altro Stati che legalizzano forme di sostanziale sfruttamento dell’uomo condivide di fatto la responsabilità di questo crimine.
 
MORALIZZARE LA POLITICA, RESPONSABILIZZARE LA MAGISTRATURA
A quasi vent’anni dalla stagione di Tangentopoli, la corruzione del sistema politico e burocratico italiano continua a rappresentare una vergogna insopportabile agli occhi dello stesso Paese. Per di più, la ricorrenza di scandali che vedono coinvolti rappresentati delle istituzioni a qualsiasi livello indebolisce la politica nei rapporti con gli altri corpi sociali e con le altre istituzioni dello Stato. La Destra politica italiana punta a una ri-organizzazione della politica, finalizzata a qualificare, ma anche a ridurre, i centri decisionali e di discussione e a una riforma generale della Pubblica amministrazione e delle istituzioni che riduca ai minimi termini la possibilità di illeciti arricchimenti, anche attraverso l’istituzione di un’Anagrafe tributaria della Pubblica amministrazione. Di contro, la Destra politica italiana è preoccupata per il debordante ruolo assunto dalla magistratura e, in particolare, da alcuni settori politicizzati della Pubblica accusa, ritenendo indifferibile non solo la separazione delle carriere, ma anche la creazione di strutture di governo autonome e indipendenti dei giudici che non siano, però, più gestite dai giudici stessi.
 
BASTA BIPOLARISMI, BASTA BIPARTITISMI
La Destra politica italiana denuncia, dopo l’ubriacatura maggioritaria degli ultimi vent’anni, la sostanziale antidemocraticità del forzato bipolarismo italiano che, per di più, oggi si vorrebbe trasformare addirittura in bipartitismo. Le esigenze di governabilità dello Stato e delle articolazioni locali non può e non deve significare la compressione assoluta della libertà di espressione dei gruppi che non si riconoscono nelle istanze dei due partiti maggiori e rifiuta categoricamente un’organizzazione della politica che tende sempre più insistentemente a restringere nella disponibilità di pochissimi soggetti le stesse possibilità di elezione di interi parlamenti o assemblee legislative o di enti locali. La garanzia del diritto di tribuna per i partiti minoritari – attraverso l’eliminazione o la riduzione drastica delle soglie di sbarramento – e il sacrosanto diritto di scelta dell’eletto da parte dell’elettore – attraverso il sistema delle preferenza o altri meccanismi che tornino a unire il rappresentante del popolo al popolo stesso – sono battaglie che devono essere combattute e vinte con determinazione nell’interesse della generalità degli italiani.

(a cura di Alessandro Pucci)

martedì 2 febbraio 2010

AD Fiamma Futura

FINI FUTURISTA.jpgFiamma futura.

ROMA

Di fronte ad un cantinaio di persone si sono susseguiti una serie di interventi tra i quali quello di Andrea Frassineti (uno dei dirigente della corrente) che è già iscritto ad area destra, ed ha parlato in nostro favore, il mio e quello di mazzanti dove abbiamo ribadito la necessità di unità dell'area e l'invito ad aderire ufficialmente alla consulta per l'unità dell'area.

Il discorso di chiusura di Puschiavo è stato abbastanza positivo, nel senso che ha dichiarato l'intenzione di aderire alla consulta ma dovrà chiedere autorizzazione al prossimo incontro dell'esecutivo politico. La sua corrente a tutti gli effetti cercherà di fare politica coinvolgendo le forze di area che ci stanno, in prospettiva vogliono crescere numericamente all'interno del partito. Apertura totale nei nostri confronti, è emerso chiaramente che se Puschiavo fosse (o diventasse) il segretario della FT l'unità dell'area sarebbe cosa fatta.

Ho avuto avuto diversi contatti interessanti, tra cui l'adesione formale, con tanto di icrizione ad Area destra, di Amedeo Bolzonello, altro dirigente della corrente, che diventa ufficialmente promotore del circolo di Treviso (come da accordi già presi in precedenza) ci manderà un comunicato da pubblicare sul sito. Speriamo sia il primo di una serie di fiammisti che aprono circoli di area destra.

Il 6 a Grosseto le altre news tra cui le elezioni per il sindaco di Bologna, per noi un laboratorio politico fondamentale.
 
(Alberto Ferretti, Alessandro Pucci)
 
www.areadestra.it

 VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=x_cExzbZPPM

mercoledì 16 dicembre 2009

Area Destra Ricordo di Giulio Caradonna

POUND 3.jpgIn occasione del trigesimo dell’onorevole Caradonna, i suoi ‘pugili’ e tutte le persone che credono alla politica come valore e ideale e non come opportunismo voltagabbana, si ritroveranno il 18 dicembre prossimo, alle ore 10, presso la Chiesa di San Giuseppe, in via Nomentana, a Roma.

Alessandro Pucci Gianfranco Rosci Alberto Rossi Lavinia Mennuni

 

In ricordo di Giulio Caradonna

 “Un giorno Scelba mi disse: il socialismo è una sifilide. Lo guardai e gli risposi a muso duro: io l’ho sempre saputo. Perciò ho fatto della mia vita una lotta contro l’omologazione. E sono orgoglioso della mia bandiera”. Queste parole di Giulio Caradonna, di un’intervista inedita rilasciata poco tempo prima della sua scomparsa, il 18 novembre scorso, assumono ancora più valore oggi che la tutta la Destra italiana ricorda, tra memoria e futuro, l’uomo che fu protagonista di tante battaglie del Movimento Sociale Italiano e della storia politica e culturale italiana. Non a caso nel suo libro Diario di Battaglie Caradonna, spiegando il senso dell’attivismo di migliaia di giovani che lottavano per non essere emarginati, rimarcava che “non è alla nazionalità ottocentesca che ci riferiamo, ma alla nazionalità ricca  di un suo valore attualissimo, intesa cioè come forza eversiva del presente, come capacità di guardare lontano. Alla gioventù italiana proponiamo ancora la bandiera della rivoluzione nazionale, che è rivoluzione europea”.

Parole che a distanza di molti decenni suonano ancora forti e attuali, come se le sentissimo pronunciare ora da quell’uomo che fu accanto a noi sulle piazze come in Parlamento e seppe parlare e vivere con uomini che hanno una precisa visione del mondo e una grande storia a scaldare il cuore. Ora che Giulio non ci cammina più accanto, la sua lezione si fa testimonianza. Molte delle sue idee ribelli restano nei nostri percorsi sempre in salita, declinate con nuovi linguaggi nelle sfide del domani, che sono sempre quelle della coerenza e dell’onore rispetto alle comodità.

E soprattutto vorremmo che la tua storia fosse unita alla nostra nel pensiero tutto umano rivolto a un camarade che abbiamo imparato a voler bene sul campo. Lo faremo con lo spirito di chi, senza nostalgia ma senza colpi di spugna e guardaroba rifatti alla svelta, intende rendere Onore a un uomo che ci ha fatto strada e insieme ai suoi giovani, di oggi e di ieri, brilla nell’inquieto Pantheon della Destra italiana come riferimento concreto di un pensiero che, per dirla con Ezra Pound, si è fatto azione.

www.areadestra.it

Video

http://www.youtube.com/watch?v=xIL2ygY3YxM Cacciari su Pound******

sabato 28 novembre 2009

AREA DESTRA a Bologna

area destra.jpg29 NOVEMBRE 2009: A BOLOGNA, CI VEDIAMO A BOLOGNA

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Tra i fondatori di Area Destra anche il ferrarese Alberto Ferretti, che è uscito dal partito di Storace per divenirne uno dei promotori nazionali.


Dopo molto lavoro, eterne discussioni ma con passione infinita ci stiamo avvicinando alla creazione dello “strumento” Area Destra.

Forse non sarà un termine gradevole ma di questo si tratta:

strumento per la ricerca dell'unità d'area

strumento per rilanciare la nostra comunità umana sullo scenario politico con un ruolo da protagonista e non da emarginata o peggio ancora da gregaria

strumento per dimostrare quanto sia immensa la capacità di elaborazione di uno progetto politico che nasce da fermi riferimenti valoriale ma intriso di razionalità e realismo.

Il 29 Novembre a Bologna chiameremo a raccolta tutti, donne uomini e giovani di destra  aggregati in formazioni politiche o meno, leader delle formazioni maggiormente radicate, militanti delusi dalle tante troppe esperienze negative naufragate nei grandi interessi di piccoli uomini che hanno giocato sulla loro buona fede. A tutti chiederemo di abbandonare le proprie eventuali ipocrisie per giocarsi, questa volta si, la sopravvivenza di un mondo che ha saputo resistere a tutto ed ora rischia di scomparire per auto estinzione.

Abbiamo voluto trovare un motto, uno slogan; abbiamo voluto pensare a qualcosa che sapesse racchiudere la nostra rabbia, che sapesse esprimere la nostra voglia di urlare a tutti che abbiamo saputo rialzarci per affrontare nuove sfide,  che sapesse indicare con chiarezza la nostra volontà, la nostra determinazione e il nostro orgoglio.

Non siamo stati originali e non abbiamo dovuto inventare nulla:

ITERUM RUDIT LEO

A Bologna, ci vediamo a Bologna.
Massimiliano Mammi

PER ADESIONI E INFORMAZIONI

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA PRESENTAZIONE AREA DESTRA

BOLOGNA 29 NOVEMBRE 2009

www.areadestra.it

video http://www.youtube.com/watch?v=3DxMc2fQgO4