*from Mauro Coni - La Cometa d'Argento (estratto)
http://sexartknowledge.wordpress.com/2011/02/28/xviii-la-cometa-dargentoi4/
Io sono Tenochtitlàn. Sommendahl è la mia città, e ne sono fiera. La mia anima ardente, la mia mente lanciata nel domani, sono fatte per vivere qui. Io sono Tenochtitlàn, e so amare. Io so dare, darmi tutta. E quando mi apro è come se mi rivoltassi, se pian piano l’interno diventasse l’esterno, se fossi solo una spessa, vibrante membrana che rotea nello spazio più nero solleticata dalle energie dei Supremi. Vorrei solo trovare qualcuno in grado di condurmi più in profondità… Qualcuno che voglia perdersi con me, che voglia perdersi DENTRO DI ME… Qualcuno che finalmente mi scopi per la troia che sono, senza voler nulla di meno, meno dell’animale che sono, che non fugga davanti al divino scatenamento che mi fa sua quando il piacere comincia a esplodermi dentro, a risalire verso la pelle in mille esplosioni, a esplodermi nella testa, a rendermi cieca. Vorrei mutare sotto i suoi occhi… perdere unghie, denti, capelli… mettere su un folto pelo… cominciare a latrare in modo insopportabile, come una lupa che vuol essere scopata sulla Luna… e poi lanciarmi tra le sue gambe, e con un morso netto strappargli il cazzo e mangiarlo davanti a lui ancora per poco vivo e atterrito e estatico e sanguinante. Vorrei solo che mi conducesse a me stessa, al centro della mia Essenza. Per osservarmi lì dove sono più immonda, pura come una bambina. “Se vuoi le ali della Dea, non hai che da scavare” dicono le decane di Sommendahl. Donne coraggiose che non si sono fermate davanti a nulla, che hanno guidato gli Orgiasmi più folli. Ma io… io non lo faccio per il piacere… io voglio partorire un mondo!’
http://mauroconi.wordpress.com/
Scritto da Mauro