L'ombra di Al Queda nel delirio di Gheddafi e la rivoluzione araba

 

"ESSERE PARANOICI NON SIGNIFICA NON AVERE RAGIONE"  R. LAING 
 
http://it.wikipedia.org/wiki/Ronald_Laing
 
 
Muammar Gheddafi parla in una intervista pubblicata sul Corriere della Sera. Un documento ottenuto grazie al lavoro di un giornalista francese del Journal du Dimanche, Laurent Valdiguiè. Nel colloqui Gheddafi se la prende con Al Qaeda, colpevole a suo dire di aver "dato istruzioni alle cellule dormienti affinché tornassero a galla". Ecco perché "i membri di queste cellule hanno attaccato caserme e commissariati per prendere le armi. E' successo a Bengasi e a Al-Baida, dove si è sparato".
 
Il colonnello sostiene che tutto fosse pianificato: "Purtroppo, gli eventi sono stati presentati all'estero in modo molto diverso. E' stato detto che si sparava su manifestanti tranquilli... ma la gente di Al Qaeda non organizza manifestazioni. Non ci sono state manifestazioni in Libia e nessuno ha sparato sui manifestanti".
 
In un altro passaggio dell'intervista, Gheddafi paventa il rischio che la sua caduta possa coincidere con un'escalation di terrore in tutto il mondo. "Sì, perché il popolo è frastornato per quel che accade - dice Gheddafi -. Ma voglio farle capire che la situazione è grave per tutto l'Occidente e tutto il Mediterraneo. Come possono, i dirigenti europei, non capirlo? Il rischio che il terrorismo si estenda su scala planetaria è evidente". 
................
http://www.romagnaoggi.it/esteri/2011/3/7/187245/