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Resoconto delle presentazioni romane di Centro di Permanenza Temporanea di Lucia E. Venuti

http://lasinorosso.myblog.it/media/00/02/1033925977.JPG Si sono svolte a Roma in questo ultimo fine settimana (9-10 aprile 2011) due importanti presentazioni per un week end dominato dalla
poesia e dal teatro.

Lucia E. Venuti ha, infatti, presentato il suo “Centro di Permanenza Temporanea”, edito dalla casa editrice Rupe
Mutevole Edizioni nella collana editoriale “La Quiete e l’Inquietudine”, sabato 9 aprile presso Mangiaparole, libreria e caffè letterario
in via Manlio a Roma e domenica 10 aprile presso la libreria Odrarek, sempre a Roma.

Le presentazioni sono state un po’ fuori dalla norma
in quanto Lucia non è soltanto appassionata di poesia ma anche di forme teatrali. Le due serate sono state dunque introdotte da due diverse
performance della scrittrice.

Sabato ad accompagnare la presentazione il pubblico ha potuto anche vedere il video teatrale "Non si sa
come, non si sa perché", testo, regia ed interpretazione dell’autrice. Domenica, invece, presso la libreria Lucia ha recitato il monologo
“Folle ricordo”.

Due serate romane dal fascino artistico polivalente.

L’autrice è stata molto disponibile nel rispondere ad alcune
domande su “Centro di Permanenza Temporanea”:

A.M.: Perché questo titolo? Perché ha intitolato il suo romanzo “Centro di Permanenza
Temporanea”?

Lucia E. Venuti: Perché la protagonista, una scrittrice che decide di suicidarsi, percepisce la sua realtà familiare,
lavorativa e sociale come fosse prigioniera all’interno di un CPT, Centro di Permanenza Temporanea, gli odierni CIE, I Centri di
Identificazione ed Espulsione Immigrati, ed in quanto dotata di grande sensibilità ed essendo come lei stessa si definisce, la memoria
scritta del suo tempo, estende la sua sofferenza ed emarginazione alla sofferenza ed emarginazione di intere generazioni di bambine e di
donne Immigrate, ma anche delle donne, giovani e meno giovani, Italiane ed Europee, in questo secolo, di grave e crescente crisi morale,
lavorativa e sociale.


A.M.: Perché la memoria del sogno viene custodita all’interno di un castello, in una dimensione parallela?

Lucia
E. Venuti: Perché il sogno e la speranza sono l’unica vera anima dell’uomo e della donna, ed in questo secolo dominato da orrori e guerre,
diffidenze e paure, occorre custodire il sogno, in un castello di una dimensione parallela, da cui le future generazioni, possano
attingere per essere forti contro le avversità della vita e contro ogni forma del male.


A.M.: Nel suo romanzo si rivendica la funzione
della scrittura e della scena teatrale per sensibilizzare ed educare con un dialogo continuo la gente comune. Chi è secondo lei oggi lo
scrittore ?

Lucia E. Venuti: Rispondo a questa domanda leggendo un passo del mio romanzo:
Lo scrittore deve vivere al di sopra del denaro
e dei servi che lo utilizzano. E’ osservatore dell’acqua, oggi torbida e inquinata da agenti chimici e fisici, ma sempre acqua, che scorre
nei rigagnoli della vita.
Le voci umane si mescolano nell’io dell’autore, per dare voce alla sua scrittura. Perché nasca una grande opera
teatrale od un buon romanzo, ci vogliono ore, giorni, notti di agonia sofferta, anni macerati nel cuore e sulla pelle dell’autore, neuroni
che vanno in tilt per continui messaggi che arrivano dai rigagnoli della vita, ansiosi di essere ascoltati e compresi, da chi come lui sa
ascoltare, ritenere e trasmettere grandi e piccole cose. I fogli che ho in camera da letto mi fanno da lenzuola, ci vivo sopra.
Quanti anni
sono trascorsi. Quante verità o menzogne ho segnato sul foglio della memoria?

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e
per ordinare il libro.
http://www.rupemutevoleedizioni.com/


http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

Alessia Mocci
Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni





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