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Ferrara Referendum Sant'Anna Intervista a Paolo Giardini

16 17 aprile 2011, referendum per la salute e la sanità pubblica a Ferrara, promosso da PpF/M5Stelle.

D- Referendum virtuale ma di grande valore politico, esatto?
R- Direi di sì. E, paradossalmente, proprio perché la politica può condizionare meno pesantemente del solito l’elettorato in un caso concreto extrapartitico. Non si tratta di operare una scelta ammantata d’ideologia nella quale riconoscersi magari turandosi montanellianamente il naso, ma di esprimere se una tal cosa che sarò obbligato a fare per sempre mi sta proprio a fagiolo. Il referendum del 93 che sancì un deciso NO al finanziamento pubblico dei partiti col 90% di tutto l’elettorato sx dx centro, fu aggirato quasi subito coi “rimborsi elettorali” tuttora lautamente in corso, alla faccia della democrazia. Ma tutti se lo ricordano. Anche questo “finto” referendum, come dice il Pd, è finalizzato ad un esercizio primariamente mnemonico: di quello che significa pubblico ospedale cittadino, del coinvolgimento partecipativo che ogni cittadino ha con quell’istituzione.


D- L'Affaire Cona con tutte le sue ombre.... inettitudine politica della classe dirigente Pd o qualcosa d'altro?
R- Pura inettitudine, ma da sola non ce l’avrebbe fatta a perseverare per decenni senza il dispotismo consentito da un malinteso senso della delega. Montesquieu per fare un esempio del concetto di governo dispotico citava la barzelletta coloniale degli indiani della Luisiana che quando volevano un frutto abbattevano l’aRlbero. E’ quello che avviene da noi quando qualsiasi cosa pubblica viene cannibalizzata in una struttura nominalmente pubblica per farne prebende e sinecure.

D- L'intellighenzia ferrarese, sempre pronta ad appelli pro Pd o per le passere scopaiole esquimesi... appare silente sul referendum.: tutti mandarini di Corte?
R- Non me ne intendo di passere scopaiole esquimesi, quindi posso dire che sì, mi pare che ci siano tanti mandarini di Corte, ma debbo ammettere di parlare senza cognizioni di causa.

D- Radicali, Pdl e altre opposizioni ambigue o perfino contrarie sul referendum? Esiste l'opposizione a Ferrara?
R- Domanda un po’ retorica, eh?
Un’ opposizione avrebbe organizzato il Referendum alle prime tronfie dichiarazioni ufficiali d’apertura in mancanza di ogni cosa necessaria come circonvallazione, viabilità scorrevole, sottopassi, prove consolidate di percorsi delle ambulanze. S’è dovuto aspettare l’arrivo della grinta di PpF, e soprattutto la gran voglia di fare di Tavolazzi, prima che ci fosse la novità a Ferrara di un’opposizione un po’ consistente. Ci tengo a precisare il “fare” di Tavolazzi perché l’opposizione vera non è chiacchierare in interlocutorio, è studiare montagne di carte, metabolizzarle, scrivere tante altre carte. A tempo pieno. Pochi ne sono capaci. Io, almeno, non ne sarei capace.


D- Il Movimento5 Stelle è il futuro partito del Web, come ad esempio in Svezia, link off line politico della rivoluzione dei nativi digitali?
R- Non lo so. Gli italiani non hanno certamente abitudini civiche e rendimenti svedesi. Già nutro forti perplessità sul fatto che i ferraresi siano emiliani-compatibili …
Il M5S è, come dire, inevitabile nel contesto dominato dalla paleo politica partitica sovrastante un mondo digitalizzato in rete. Mi sembra comunque, e qualcosa in proposito ho letto, che la fantastica possibilità di comunicazione reale sempre più fruita affievolisca e addirittura ottenebri la capacità degli umani di farne uso. D’altra parte nessun software leggerà mai per me 1 o 100 o 1.000 pagine di documenti, e men che meno mi costringerà a leggerle, sia pur presentate magicamente in forma riassuntiva. Non esiste neppure e non so se esisterà mai, un software relazionale di rete che automatizzi per uso e consumo personale dei data base di specifici interessi alla maniera di Google che indicizza semplicemente dei nomi da cercare. Tutto questo per dire che la strada innovativa del M5S è in salita. Finora, più dell’apporto della rete gode del vantaggio della ventata d’aria fresca. Partecipare all’agone politico rinunciando ai finanziamenti pubblici comporta qualche difficoltà aggiuntiva in un mondo dove tutto costa caro, ma è certo che opera una selezione naturale automatica fra i suoi aderenti. Chi cerca tornaconti personali cambia strada.

D- Un auspicio per il referendum?
R- Speriamo che il 16 e 17 non piova.

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