Ferrara Referendum Sant'Anna: Strategie Pd casta tra netconigli e netanalfabeti

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*Nota di Marco Cremonini (Neuchatel-Como..): la stampa filo Pd è scatenata, pullulano lettere su La Nuova Ferrara tipo questa seguente da Estense com, testata on line, al di là del trash spazio commenti, al di là comunque del moderatismo critico (quotidiano non certo d'opposizione), ancora aperto e pluralistico. Naturalmente in democrazia ognuno può anche esprimersi contro il referendum e credere nelle favole di Kona. Va da sè, un ritornello rivelatore: il referendum sarebbe finto.. Certamente non ha alcun valore giuridico, ma è chiaro come il calendario! Calendario che invece la casta PD Ferrara neppure conosce.

Referendum virtuale? Ebbene nell'era di Internet, a Ferrara certo ferrarese medio filo regime, crede che il web e le sue strategie applicate nel Reale... siano solo un video game..  Peccato per questa povera città di netconigli, privi ormai di istinti di libertà e verità, che ad esempio certi droni oggi impiegati contro i terroristi islamici fondamentalisti  in origine fossero gli stessi giocattoli elettronici con i quali da bambini han giocato anche i vari Tagliani e Maisto e... Tafuro...e Merli... e Balestra e tutta la casta Pd da rottamare. Anche con un referendum virtuale!

Sul Sant’Anna “finto referendum”

I proponenti del “referendum” sul Sant’Anna sono davvero poco convincenti. Per esempio, se affermano che «la struttura più appropriata per il trattamento dell’infarto acuto (ospedale idoneo) deve essere il più vicino possibile al baricentro della popolazione utente”, non possono poi fingere che a fare l’angioplastica al Sant’Anna vadano solo gli infarti della città di Ferrara e non tutti quelli della provincia (da Goro a Pilastri di Bondeno), come avviene in realtà. Ma se la popolazione utente comprende, oltre ai 135 mila abitanti del Comune di Ferrara, anche i 223 mila della restante provincia (senza contare i villeggianti estivi ai lidi), non è difficile indovinare dove avviene la maggioranza degli infarti.

Eppure, a dispetto della logica, per gli organizzatori della consultazione “l’ospedale dovrebbe essere baricentrico alla città”, senza alcuna considerazione per chi arriva da fuori, come se contasse solo la vita di chi abita a Ferrara. I soccorritori del 118, opportunamente dislocati, arrivano in tempi brevi in qualsiasi punto della provincia, stabilizzano il paziente, scelgono l’ospedale più idoneo per quel caso (non quello più vicino!) e preallertano il reparto di destinazione, accorciando quindi notevolmente anche i tempi delle successive cure in ospedale. Basta verificare nella cronaca dei giornali: dalla meningite di Pontelangorino al ferito grave sulla Romea, vanno tutti al Sant’Anna.

Certo è legittima l’idea di cercare adesioni e visibilità a ridosso di una consultazione elettorale. Molto discutibile invece, anche se non originale purtroppo, fomentare comprensibili preoccupazioni nella dichiarata speranza di trasformarle in “decine di migliaia di voti”. Sicuramente scorretto è un finto “referendum” dove solo una minoranza degli interessati (intenzionalmente preselezionata) è chiamata ad esprimersi, senza garanzie d’imparzialità delle procedure e attendibilità dei risultati. Insomma, questo “referendum propositivo” è una brutta presa in giro........

*ESTENSE COM LETTERE-

http://www.estense.com/sul-sant%e2%80%99anna-finto-referendum-0136856.html