Morto in Afghanistan un militare originario di Ferrara

*1 altro eroe italiano (e ferrarese in questo tragico caso) ucciso per la Libertà di tutti


 

 

 

28 FEB. 2011 - Questa volta tocca all'Emilia-Romagna dare i natali all'ennesima vittima italiana della guerra in Afghanistan. Il tenente Massimo Ranzani, deceduto nell'esplosione che ha investito oggi un Lince a 25 chilometri a nord di Shindand, alle 12.45 locali, era infatti nato a Ferrara il 24 marzo 1974. Lo ha comunicato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, rivolgendosi a una platea di associazioni imprenditoriali a Milano. Subito dopo si è tenuto un minuto di silenzio in memoria del caduto.

Il tenente Ranzani abitava a Santa Maria Maddalena, nel comune di Occhiobello in provincia di Rovigo, dove aveva la residenza con i genitori. Era giunto in Afghanistan il 12 ottobre scorso e questa era la sua seconda missione fuori area. In servizio nell'Esercito dal 1999, apparteneva al quinto reggimento alpini di Vipiteno. Altri quattro militari italiani dello stesso reggimento sono rimasti "gravemente feriti" nell'incidente di oggi, lo sottolinea lo Stato maggiore della Difesa.

I militari sono stati evacuati presso l'ospedale militare (Role 2) della base 'Shaft' di Shindand, sede del comando della Task force centre. L'esplosione ha colpito il terzo mezzo di una pattuglia che rientrava da un'attività di assistenza medica congiunta con le forze afgane. La procura di Roma ha aperto un fascicolo in relazione alla morte del tenente e nel procedimento, coordinato dal sostituto procuratore Pietro Saviotti, si ipotizza il reato di attentato con fini di terrorismo ed eversione.

Con il militare ucciso oggi a Shindand - il secondo morto del 2011 - salgono a 37 le vittime italiane dall'inizio della missione Isaf in Afghanistan, nel 2004. Di questi, la maggioranza è rimasta vittima di attentati e scontri a fuoco, altri invece sono morti in incidenti, alcuni anche per malore e uno si è suicidato. Il 2010 è stato fino ad oggi l'anno più sanguinoso, con 13 vittime.

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