Si è parlato spesso in questi ultimi anni di crisi del cinema italiano. Quattro films recenti, tuttavia, pur non ancora a ancora ai livelli dei grandi maestri di ieri, segnano un’interessante inversione di tendenza. In primo luogo, “La Bocca del Lupo” di Pietro Marcello, un documentario su un fuorilegge siciliano che ha trovato l’amore dietro le sbarre di un carcere, in un transessuale.
Nel corso di una rapina, una donna perde l’uomo della sua vita, un ex poliziotto, vedova, seduttore inquietante. Il suo spirito vacilla lei perde la nozione del tempo, ogni ragione di vita. Interpretato dalla russa Ksenia, Rappoport, che ha ricevuto a Venezia il Premio alla miglior interpretazione femminile per questo film, “L’Ora del Crimine” è un thriller machiavellico, che ha la pretesa di offrire uno scenario infernale, autentico enigma fuorviante di sicuro effetto.
Segue “questione di Cuore” di Francesca Archibugi, che ritrova l’arte di trattare soggetti drammatici con il tono della commedia, attraverso attori capaci di essere istrioni totali, in grado di nascondere le disillusioni che incarnano. Due uomini, colpiti da infarto, si conoscono alle urgenze di un ospedale. A forza di raccontarsi le reciproche esperienze, i due diventano amici.
Da non perdere, infine, “Giovinezza”, primo tempo della saga di Giovanni Veronesi, che recupera in modo suggestivo le nostre aspirazioni smarrite nelle pieghe della quotidianità. Lavoro di notevole analisi dei sentimenti amorosi e della coscienza e dei suoi tormenti, che, con la partecipazione di attori come Riccardo Scamarcio e Valeria Solarino, nella parte di due fidanzati, ci propone il tema inesauribile della nostalgia, nel momento in cui ci accorgiamo che resta ancora da vivere una parte di giovinezza non ancora vissuta. Un’opera tutta da vedere. Veronesi non manca poi di proseguire tra glamour e atmosfere eleganti e sensuali il suo percorso di straordinario effetto con le restanti storie del “Manuale”.
Casalino Pierluigi, 23.02.2011.