Gaia Conventi su Isabella Santacroce * from Gumwriters

Una che ne sa

marzo 4th, 2011

 


Proporvi le migliori frasi di Isabella Santacroce è come parlare del Circo Barnum in chiave metafisica. Lo si può fare, certo, ma poi non si sa in quanti avranno la fortuna di intuire la profondità dell’indagine.
Lo confesso, mi piace Isabella Santacroce, adoro il suo essere personaggio. E’ come Minnie che rinnega la Disney e si dà al bondage, Nonna Papera che sforna torte lisergiche e Candy Candy votata alla conduzione di un bordello. La Santacroce è questo e altro, l’ho capito leggendo i suoi status su facebook: lei non scrive per raccontare, preferisce ricevere commenti – idilliaci o schifati – di chi la prende sul serio.
Va bene tutto, purché se ne parli. Se le cose stanno così, allora anch’io voglio parlarvi della Santacroce, immaginando che i suoi fans mi metteranno sulla loro lista nera.
Tranquilli, non c’è problema, il nero è un colore che mi dona: s’intona al mio umorismo.
Quindi, senza nulla togliere alla Santacroce, senza nulla aggiungere alle sue opere, ecco una carrellata di “frasi ad effetto” prese sulla pagina facebook – una delle tante – dedicata all’artista.
Allacciate le cinture, serrate le manette e fate la punta ai tacchi a spillo… si parte!



La sua amicizia. Il suo modo di guardarla e viverla. Ambiguamente. Assomigliava. All’amore.”
Dalla Santacroce al punto croce il passo è breve: qui i punti saltano fuori come pulci da un cane bagnato che si scrolla senza ritegno. Può piacere – il cane intendo – o infastidire. Dipende dal vostro rapporto con le pulci.

“Sdraiata sull’erba con la bici accanto e un intero universo che le attraversava l’anima.”
Ci siamo sentiti tutti così, specialmente la volta in cui abbiamo bucato. Una lunga strada ghiaiata, il cellulare rimasto a casa, e tutto un universo di santi e beati che ci ha attraversato l’anima e ci ha levato il sacramento della Cresima!

“Tra le mani solo foto. Immortalata contro voglia.”
La mestizia di questa frase mi ha messo i lacrimoni, la sto ascoltando mentre Carmen Consoli gracchia la sua “In bianco e nero”: “Le avrei voluto parlare di me, chiederle almeno il perché…”, già, ma vorrei domandarlo alla Santacroce.
”L’amore è uno specchio che la morte riflette.”
In effetti entrambi non hanno niente di meglio da fare. Ma che burloni!
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CONTINUA

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Gaia Conventi