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Il sito LinkedIn vuole debuttare in Borsa entro la fine di marzo
LUCA FORNOVO
A Wall Street torna a salire la febbre di Internet con Facebook e i social network rivali, pronti a quotarsi. E sulla Borsa di New York più di un operatore teme l’arrivo di una nuova bolla sul web, dopo quella del 2000. Forse è anche per questo che LinkedIn, il sito usato per creare relazioni nell’ambito del lavoro, ha deciso di accelerare i tempi e sbarcare a Wall Street già entro la fine di marzo. A novembre l’azienda, fondata nel 2003 da Reid Hoffman, ha scelto i suoi consulenti per la quotazione a New York: Morgan Stanley, Bank of America e Jp Morgan. Ma la consegna del modulo S-1, che avvia l’iter per lo sbarco in Borsa - alla Sec, la Consob americana, potrebbe impiegare alcuni mesi e quindi ritardare l’Ipo.

Un portavoce di LinkedIn si è limitato a dire che «la quotazione è una delle opzioni strategiche che stiamo valutando, il nostro principale obiettivo è creare valore nel lungo periodo per i nostri membri e azionisti». LinkedIn riesce a generare introiti grazie alla pubblicità e ai servizi premium a pagamento. La piattaforma di scambio per titoli di società non quotate a Wall Street, SharesPost attribuisce al sito un valore di 2,2 miliardi di dollari (1,3 miliardi di euro). LinkedIn, che può contare su oltre 85 milioni di membri, ha finora attirato 100 milioni di dollari grazie agli investimenti del fondo Sequoia Capital, e dei venture capital Greylock Partner e Bessemer. Il suo ultimo round di finanziamento (circa 23 milioni) risale all’ottobre 2008 e ha visto partecipare Goldman Sachs, Bessemer, Sap Ventures e la società McGraw-Hill.

 
C   http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/201101articoli/62097girata.asp

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