Rudy Bandiera: Pop Art in Second Life

Siamo così abituati agli oggetti prodotti in massa che alle volte tendiamo a considerarli banali, dimenticando il ruolo che essi giocano nelle nostre vite. C’è stato un movimento artistico, però, che ha sfidato questa visione “automatica” delle cose: la Pop Art. Nel Metaverso, abbiamo ora la possibilità di conoscere meglio questa corrente, visitando PAD, acronimo di Pop Art Display ( http://maps.secondlife.com/secondlife/Solaris%20Island/48/179/486 ). Il museo è stato recentemente inaugurato, il 23 Novembre, 1 PM SLT, con una visita alla presenza dei suoi creatori: Eros Boa, Matteus Taurog, Merlino Mayo, Zorro Hirvi. Hanno lavorato come una squadra, discutendo ogni problema.
Ma perché costruire un museo sulla Pop Art in Second Life? Eros Boa, che ha curato tutte le installazioni e gli oggetti 3D, ci dice: «Siamo quattro amanti dell’arte, in Real Life, e mentre gironzolavamo per Second Life siamo stati veramente impressionati dal Primtings Museum. Stavamo pensando di fare qualcosa di completo su di un periodo storico che ha cambiato il secolo, con l’atterraggio sulla luna, la guerra in Vietnam, la guerra fredda, il capitalismo ed il consumismo. E la Pop Art è stato al contempo compimento dell’arte del ‘900 e al contempo apertura verso le tendenze dell’arte contemporanea».
Matteus Taurog, professore e direttore artistico di PAD, ci spiega la sua convinzione “che, tra le correnti artistiche contemporanee e moderne, la Pop Art fosse quella che, per sue caratteristiche formali, contenutistiche e concettuali, fosse la più adatta ad essere “esibita” in un mondo virtuale come Second Life. È un’arte riflessiva e contemporaneamente che si mette in scena, un’arte senza unicità che si muove sul concetto della trasfigurazione, un po’ come gli avatar”.
La struttura della SIM, opera di Zorro Hirvi, cerca di essere fedele allo spirito della Pop Art: “La struttura del museo nasce dall’idea dell’angolatura, del punto di vista. Le sale sono ruotate rispetto alla spina dei collegamenti verticali e questo movimento geometrico interpreta un cambio di punto di vista, che cambia l’oggetto visto. Questo è il procedimento Pop: vedere il quotidiano da un’angolatura diversa, erigere ad arte ciò che è scarto, scontato, inutile.” L’osservatore acuto noterà anche che la piantina della SIM è anche il logo di PAD.
La ricchezza di PAD è sorprendente: dieci piani hanno richiesto otto mesi di lavoro, e danno ampio spazio alle opere di grandi artisti come Marcel Duchamp, Roy Fox Lichtenstein, Tom Wesselman, Richard Hamilton, Allen Jones, David Hockney, Andy Warhol. Come spiegato nel landmark, PAD “non è semplicemente una vetrina per opere Pop, ma piuttosto una scena dove posso essere recitate”, in 3D, con l’aiuto dei completi gratuiti associati ad ogni lavoro. Al decimo ed ultimo piano, la Silver Factory di Warhol è stata ricostruita da Merlino Mayo, con grande attenzione ai dettagli storici....
 
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MY SECOND LIFE